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Francesco Gazzoni
Edizioni ESI EDIZIONI scientifiche ITALIANE ULTIMA, COLORE ROSA 2019
Manuale di diritto privato
CODICE CIVILE ESI GIOVANNI RUTERI. AGGIORNATO 2020.
INTRODUZIONE
Il diritto è una necessità connaturata a uomo perché gli uomini sono in rapporto
e questi rapporti di necessità devono essere improntati a rispetto delle regole,
che noi chiamiamo Norme Giuridiche. Connaturata alla relazionalità che c’è fra
gli uomini ai loro rapporto, laddove c’è l’uomo c’è la socialità e dove c’è socialità
c’è il diritto dicevano i latini. L’uomo è un animale sociale. Il diritto si sostanzia in
una serie di regole, tecnicamente Norme Giuridiche, che sono idonee a:
⁃ Organizzare la vita sociale, garantendo la pace.
⁃ Prevenire le liti fra gli uomini
⁃ Se le liti si sono verificate dirimerle, stabilendo chi ha ragione e chi
ha torto. Il Diritto deve dire chi ha ragione e torto, deve dirimere la lite.
Necessità che dà delle regole, le Norme Giuridiche, che garantiscono la pace ed
organizzano la vita sociale. Due che litigano per diritto di proprietà o su come
educare i figli. Il diritto svolge un’importante funzione promozionale perché deve
anche prevenire la lite. Se sono proprietario di una abitazione e qualcuno me la
occupa scattano le regole. Quando però si parla di regole ce ne sono tante, noi ci
occuperemo solo di quelle giuridiche e per capire cosa sono e quali sono le sue
caratteristiche e come si differenziano dalle altre regole andremo a strutturare
l’esposizione su tre filoni argomentativi, la norma giuridica sulla base della sua:
⁃ Punto di vista della Formulazione: le norme giuridiche sono dal
punto di vista della formulazione sono Generali Astratte. Si rivolgono a tutti, alla
generalità dei Consociati nei limiti che studieremo chiaramente, per adesso
procediamo per semplificazioni, e sono Astratte, ciò implica la riflessione su cosa
significa questa astrattezza, dobbiamo introdurre una parola nuova, che
costituirà un sostantivo che caratterizzerà la nostra preparazione, la Norma è
astratta perché è formulata per Fattispecie astratte. Fattispecie= abbiamo
Fattispecie giuridiche, che significa? L’etimologia può essere utile, viene dal
latino Facti Specie, la specie del fatto, dal greco abbiamo Ipotesis, ipotesi,
significa dunque che il legislatore quando dà una norma giuridica prevede una
ipotesi astratta e astrattamente disciplinata, regolata, dal legislatore. Art 1470
disciplina la compravendita, contratto che facciamo tutti i giorni, ha ad oggetto lo
scambio del bene e il pagamento, ecco la Fattispecie, è un contratto che ha uno
scambio del bene dietro pagamento del prezzo. Una persona che compra una
mascherina paga e compra. Quando poi c’è un comportamento concreto che
corrisponde perfettamente alla Fattispecie astratta il diritto lo descrive e
definisce chiaramente. La norma è astratta, non può parlare delle singole
persone e per i singoli casi.
⁃ Punto di vista Storico: nuova parola: Sanzione. La norma consiste in
una Fattispecie astratta, è tale se è accompagnata da una sanzione giuridica,
diversa dalla sanzione religiosa, sociale. Le regole servono a garantire la pace
sociale, tale garanzia può realizzarsi: con il principio dell’Autorità ; con il
principio del Consenso. Siamo passati da ordinamenti giuridici del passato che si
basavano sull’Autorità , l’uso della forza, come nelle monarchie e Stati autoritari.
Oggi abbiamo le forze di polizia, ma il nostro ordinamento giuridico si fonda sul
principio del Consenso, eleggiamo i rappresentanti che fanno le leggi e ai
rappresentanti consentiamo di legiferare. Queste norme devono essere
rispettate, e come? Con la Sanzione Giuridica. Nel passato la forza, oggi la
Sanzione. La forza fisica è estranea al diritto nella maggior parte dei casi, ma c’è
la Sanzione giuridica, che è ciò che l’ordinamento giuridico prevede e che
colpisce chi non ha rispettato il contenuto, il precetto, della Norma Giuridica.
Questa è la forza oggi del diritto, prima era fisica, i gendarmi. Chi uccide rischia
una sanzione giuridica. La Sanzione è diversa a seconda che si versi nell’ambito
del Diritto Penale o in quello del diritto Privato, Civile. In quello penale la
sanzione può determinare anche una Privazione della Libertà Personale, come la
galera, nel diritto civile questo non accade mai, la sanzione civile si sostanzia
normalmente nel pagamento di una somma di danaro e eccezionalmente nella
realizzazione coattiva, forzata, della situazione protetta, tutelata. Esempio: in
motore non si rispettano le strisce bianche, si prende un pedone e si rompe un
arto, non abbiamo rispettato una regola di prudenza del codice civile, per cui si
deve rallentare in procinto di una zona pedonale, se qualcuno commette l’illecito,
un danno quindi ingiusto, è tenuto a pagargli i danni, chi non è prudente deve
pagare i danni, se c’è l’omicidio scatta la sanzione penale. La sanzione talvolta
può consistere nella realizzazione coattiva, do in affitto una casa con un
contratto di locazione, la fattispecie astratta dice che il godimento del bene
dietro pagamento si chiama contratto di locazione, una che se la fa affittare fa il
fatto concreto. Se non si paga, e scatta un meccanismo per lo sfratto,
intervengono i poliziotti, quindi realizzo coattivamente un bene tutelato dalla
norma. La sanzione civile permette di distinguere la norma giuridica da quella
che non è giuridica perché la norma giuridica è accompagnata dalla sanzione
giuridica, le altre regole non giuridiche non sono accompagnate da sanzione
giuridica, ma alle volte può essere una coincidenza fra le due regole, come Non
uccidere.
⁃ Punto di vista della Tecnica di Argomentazione: la norma può
consistere in un precetto, ovvero un comando (sinonimo stretto di comando,
tutte le norme esprimono un precetto, un comando), può essere definita sia
come Comando ma anche come Definizione. Esempio: Art 1321 definisce il
contratto, accordo fra parti per natura patrimoniale, abbiamo non comando ma
definizione, non viene formulata solo come precetto o comando, ma anche come
definizione, possiamo anche avere definizioni e precetti nella stessa norma.
Possono contenere anche una Classificazione, come l’Art 812 del c.c.,
classificazione dei beni, mobili e immobili, consumabili e inconsumabili. Talvolta
contiene anche solo un principio, come quelli Costituzionali, principio di
uguaglianza dell’Art 3. I principi sono fondamentali.
ORDINAMENTO GIURIDICO
È sinonimo di Sistema Giuridico, di Sistema Ordinamentale. È l’insieme di tutte le
norme giuridiche vigenti in Italia, deve essere unico e unitario. Cioè deve essere
sempre coerente con se stesso, non si può contraddire. Attraverso la coerenza
abbiamo la Certezza del diritto, ovvero la possibilità per il soggetto di sapere ciò
che le norme Giuridiche dettano e vi faccia affidamento. Solo se conosco la
norma posso sapere se una cosa è lecita o illecita. I cittadini lo devono sapere
cosa rischiano di fare e cosa no. La certezza del diritto è una Meta Tendenziale
dell’Ordinamento Giuridico, un fine che tendenzialmente deve realizzare ma non
sempre vi riesce, perché la norma, anche la più chiara, deve essere interpretata,
per esempio dal Magistrato e l’interpretazione è suscettibile di esiti diversi. La
norma, anche la più semplice, va interpretata e per questo è tendenziale,
nell’interpretarla si ottengono spesso risultati diversi e cambiano in base al
periodo storico che si vive. Il Codice Civile entra in vigore nel 1942, siamo nel
2020, qualcosa deve essere cambiato, neanche c’era la costituzione quando è
uscito il c.c. Esempio: due divorziano, Berlusconi e Veronica, la norma dice che
quando si divorzia il coniuge economicamente più forte deve contribuire al
mantenimento dell’altro col pagamento di un assegno mensile. Per alcuni giudici
bisogna garantire lo stesso tenore di vita (gioielli, viaggi...), altri dicono un tenore
di vita dignitoso. È la stessa norma applicata in modo differente. Nella frase delle
trattative sulle vendite del bene venditore e acquirente si devono comportare
con buonafede, cosa diversa in epoca Fascista rispetto ad ora. La Certezza è
quindi una meta tendenziale. I giudici entro i limiti interpretano il diritto.
Le fonti del diritto in Italia sono tante, la sua unicità non è contraddetta da una
pluralità di fonti del Diritto.

Fonte è ciò che fa nascere il diritto, in Italia nasce in base a varie fonti, la
Costituzione, le Leggi, le Leggi regionali, le Fonti secondarie degli atti
amministrativi e gli usi sono le Fonti terziarie. Sono fonti plurime e gerarchiche,
ma questa pluralità non contraddice la unicità dell’ordinamento giuridico.
Abbiamo fonti interne ma anche fonti europee. Come il trattato esecutivo, le
direttive che provengono dall’UE. Il nostro ordinamento giuridico si crea e forma
attraverso un sistema di fonti di diritto plurimo. Referendum, decreti legge,
decreti legislativi. L’Unità e l’unitarietà dell’ordinamento giuridico non sono
contraddette neppure dalla circostanza che il nostro ordinamento giuridico è
ispirato ad un sistema plurimo delle fonti del diritto, ad una pluralità delle fonti.
Come verrà chiarito in seguito, le fonti del diritto in Italia sono molteplici. L’Italia
recepisce anche fonti e regole straniere (UE e Trattati Internazionali).
INDEROGABILITÀ
La norma è inderogabile quando è del tutto irrilevante la volontà conforme o
difforme del destinatario del precetto. La norma precettiva è una norma che ha
un comando. Nel diritto pubblico la norma è sempre inderogabile, sia che piace o
che non piace il comando va rispettato. Trova applicazione a prescindere dalla
volontà difforme o conforme. Le abbiamo anche nel diritto Privato, ma con una
differenza. Se la norma è anche inderogabile in entrambe su differenziano nella
cosiddetta iniziativa sanzionatoria, la legge prevede la sanzione se il comando, il
precetto, non è rispettato, se la norma è inderogabile in diritto pubblico spetta
sempre ad un soggetto pubblico, nel diritto privato no. Nel diritto pubblico è
obbligatoria, il pubblico ministero ha l’obbligo di azionare il processo penale. Il
soggetto che fa scattare l’applicazione della sanzione, in questo caso il PM, ha
l’obbligo dell’azione penale, se un funzionario delle tasse non si può
disinteressare. Nel diritto pubblico è obbligatorio, in quello privato no. Se uno
entra in casa essendo io il proprietario posso lasciarlo in casa e fregarmene. N
diritto privato l’iniziativa privata resta sempre al soggetto. Abbiamo interesse
pubblico nell’altro caso e le Norme hanno caratteristiche, l’iniziativa
sanzionatoria nel Diritto Pubblico è obbligatoria.
L’Inderogabilità della Norma di diritto privato si differenzia rispetto a quella di
diritto pubblico per la seguente ragione, nel diritto pubblico la violazione del
comando, del precetto, comporta inevitabilmente l’applicazione della sanzione.
PM che ha notizia di reato, ha l’obbligo dell’azione penale, in diritto privato
invece l’iniziativa sanzionatoria è sempre e solo del privato che chiede
l’intervento del giudice, ad esempio annullamento del contratto per violenza. Un
contratto che si conclude fra soggetti, dove uno esercita una violenza molare o
anche fisica su un altro, viene concluso il contratto per questo fatto, il contratto
nasce viziato e si ingenera una azione di annullamento, ma va chiesta dal privato,
il giudice non può procedere. In futuro vedremo che ci possono essere anche
terzi interessati, se per esempio mi sposo con una italiana e poi con una
straniera e quella italiana lo scopre successivamente può chiedere
l’annullamento del contratto con la moglie straniera, perché collide col suo.
Queste sono azioni che non si prescrivono, anche i figli possono essere
interessati ad intervenire.
Elenco:
- Costituzione della Repubblica, anche le leggi costituzionali, del ‘48. Le leggi
costituzionali sono equiparate alla costituzione.
- Fonti Comunitarie, UE, per esempio il trattato istitutivo dell’UE e fonti
internazionali. Fonti Europee e fonti internazionali.
- Fonti Primarie: la legge. Atti aventi forza di legge. Leggi regionali per esempio.
Ci sono due province in Italia che fanno leggi, quelle autonome di Viterbo e
Bolzano, esistono anche leggi provinciali, regionali. Referendum abrogativi delle
leggi.
- Fonti Secondarire: Atti amministrativi, regolamenti. La parola regolamento può
indurre in confusione, il regolamento è di mille tipi, regolamento europeo, della
Lumsa, qui parliamo di regolamenti dell’Esecutivo. Questi regolamenti sono
quelli della gerarchia delle fonti di cui stiamo parlando, con l’aggiunta di altri
regolamenti particolari, quelli del potere esecutivo, più altri equiparati.
- Fonti Terziarie: Usi e le consuetudini. Perché? Il diritto nasce come
consuetudine, nell’esperienza umana, mondiale, nasce come tale. Uso e
consuetudine sono sinonimi.
La sentenza di accertamento accerta una realtà esistente, accerta solo una realtà ,
come l’Usucapione, la proprietà non si acquista solo tramite trasferimento.
Acquisto della proprietà attraverso possesso duraturo, non si modifica la realtà
in questo caso, ma là si accetta.
La sentenza di condanna contiene norme del giudice nei confronti del privato di
tenere un certo comportamento, come un comportamento positivo, pagare i
danni. Uno con uno scooter, investe una vecchietta e le rompe un femore, nasce
una sentenza di condanna al pagamento dei danni, danni patrimoniali e non
patrimoniali. Ordine di pagare una somma di denaro. Per esempio il
risarcimento dei danni.
La sentenza inibitoria è una sentenza che inibisce, con le quali il giudice inibisce,
il comportamento che un certo soggetto sta tenendo, impediscono che sia
reiterato. Se mi si viene fatta una foto nudo e questa viene messa sul giornale,
allora io ricorro con procedimento urgente per fare in modo che il giudice
inibisca una fotografia, una notizia infamante, una notizia falsa. Il giudice può
intervenire immediatamente. Poi io posso pure chiedere la condanna per
diffamazione.
DOTTRINA
La dottrina studia, il legislatore crea la legge, il giudice la interpreta ed applica, la
Dottrina studia la legge e le sentenze dei giudici. I dottori della legge
interpretano la fonte del diritto spesso commentando le sentenze del giudice.
Sono studiosi del diritto. Il Gazzoni fa dottrina. Non sono fonti del diritto quelle
della dottrina.
INIZIO FONTI
Usi o Consuetudini
Dobbiamo determinare dove seppellire un morto, perché capita. Non sappiamo
chi ha diritto di essere seppellito dove, da almeno 2000 anni il diritto di essere
seppellito in un posto piuttosto che in un altro è dovuto ad un uso, un
comportamento che si reitera nel tempo, il Diritto al Sepolcro Gentilizio, non sta
scritto da nessuna parte. Il segreto bancario è stato per lungo tempo un uso. La
persona protagonista del caso aveva comprato una carrozzata di uva, un
imprenditore agricolo, la carrozzata rievoca il carnevale, questo contratto non
poteva valere perché non si sapeva a quanto valesse, bravi avvocati in camera di
commercio hanno zibaldoni con raccolte di usi locali della provincia di Palermo,
alla pagina 60 l’uva si misura a carrozzate, per uso che risale a centinaia di anni
di distanza, allora quel contratto è valido, perché sappiamo che una carrozzata
d’uva corrisponde a determinati chili. L’uso è una norma giuridica, consistente in
un comportamento reiterato, ripetuto, nel tempo rispetto al quale i consociati
esprimono un senso di doverosità . In parole più povere lo ritengono dovuto, si è
sempre fatto e si deve anche fare. Abbiamo due elementi: materiale, o oggettivo,
da usus la parola uso, cosa è il comportamento materiale? Quello reiterato nel
tempo; elemento psicologico, opinio iuris, opinione di diritto, significa
consapevolezza della doverosità del comportamento. Sono entrambi importanti,
elemento materiale da solo pure io che vado a prendere un caffè sarebbe un uso,
ma non è doveroso andarci. Il Diritto al Sepolcro per esempio. Dare la mancia per
esempio è una consuetudine o uso giuridico? No, magari lo fanno tutti, quindi c’è
l’elemento materiale
ma manca l’elemento psicologico e non tutti vogliono darla. Dare la mancia è
una Prassi, quindi solo materiale, non un Uso Giuridico. Quanto tempo ci vuole
affinché la consuetudine diventi tale? La mascherina che indossiamo è un uso?
No perché è legge, esiste una norma di rango primario, atto equiparato
dell’esecutivo, non è propriamente una legge, ma un DPCM. Dopo quanto tempo
diventa un uso una cosa? Non lo sappiamo perché non è stabilito. Ogni
comportamento ha un suo tempo dopo il quale la società ritiene che sia ritenuto
doveroso, per certi usi 10 anni, per altri 200. Nessuno può mettere una regola
secondo la quale ci vogliono tot anni, questo in Italia, in Inghilterra c’è una legge
del XII secolo secondo la quale si definisce il tempo che un comportamento deve
maturare per diventare un uso. Sono norme non scritte, non le troviamo scritte
da qualche parte, sono norme orali potremmo dire, tramandate nei fatti. Oggi per
noi è strano, perché immaginiamo il diritto come una cosa scritta, ma il fatto che
sia scritto è una acquisizione abbastanza recente, è scritto e meno tramandato
nei fatti orientativamente dal XVIII secolo, più andiamo indietro più era orale,
pretendere che il diritto sia scritto è un pregiudizio dell’uomo moderno.
Regolamenti
Atti Normativi che si qualificano come Fonti Secondarie. Fonti secondarie
emanate dal Governo e da altri Enti. Nel caso per esempio del Garante della
Privacy o autorità antitrust possono emanare regolamenti. Devono rispettare la
legge e se non la rispettano chi si interpella? Ci si rivolge ai Tribunali
Amministrativi Regionali, al TAR, a Palermo è a Palazzo Butera. Cosa fa? Se si
rende conto che il regolamento è contrario alla legge lo annulla.
Fonti Primarie
Leggi di Stato, delle Regioni, delle Province autonome.
LEGGI
Provvedimenti normativi per eccellenza, sono emanate dal parlamento, ovvero
dalla camera dei deputati e dal senato della repubblica, poi viene approvato,
anche le regioni fanno leggi, che rapporto c’è fra le une e le altre? Leggi dello
stato e delle regioni stanno sullo stesso piano, non opera il criterio gerarchico,
opera invece un altro criterio, quello della Competenza, esempio: quando a due
parenti si dividono i compiti; non c’è una gerarchia ma una competenza, così che
collaborando esca fuori una macchina funzionante. Criterio di competenza
significa che ci sono materie di competenza dello Stato, delle Regioni, di
entrambi. In quest’ultimo caso si chiama Competenza Concorrente, collaborano e
fanno entrambe la stessa cosa. Il rapporto Stato-regioni è fondamentale. La
Costituzione nell’art 117 e seguenti ne parla. Abbiamo anche i Decreti Legge e i
Decreti Legislativi, atti equiparati alla legge dello stato, hanno lo stesso valore, la
legge dello stato però la fa il Parlamento, mentre i decreti legge e i decreti
legislativi sono emanati dal Governo, il Consiglio dei Ministri presieduto dal
Presidente del Consiglio dei Ministri.
DECRETO LEGGE
Il lockdown ne è stato strapieno. È un atto equiparato alla legge emanato dal
Governo in casi straordinari e urgenti. Cosa vuol dire? Non ordinari, come un
terremoto, certo non posso aspettare la legge parlamentare, quindi velocemente
riunisco il governo e faccio il decreto legge. La cosa potrebbe attentare alla
democrazia, ma la domanda è d’obbligo. In una prima fase il decreto legge, ma in
una seconda fase interviene il Parlamento, dopo l’approvazione infatti del
decreto legge da parte del governo entro un periodo di tempo determinato dalla
Costituzione il Parlamento è chiamato a convertire in legge il Decreto Legge.
Cosa succede se non viene convertito in legge entro questo periodo? Esso perde
di efficacia. Il Parlamento quando converte il decreto legge può modificarlo,
convertirlo con modificazioni. Non si deve fare un abuso dei decreti legge. Il
periodo dovrebbe essere di 60 giorni. Servono per far fronte a situazioni noi
urgenti e straordinarie.
DECRETO LEGISLATIVO
È simile al Decreto Legge perché è emanato dal Governo, ma lo fa su delega,
incarico, del Parlamento, il Decreto Legislativo è dunque un Decreto Delegato,
modo di dire gergale da evitare, che significa che è su delega del parlamento. Il
Parlamento dà la delega e il Governo fa la legge. Il parlamento fa una legge-
delega, a seguito della quale il governo emana il decreto legislativo.
Normalmente il tempo è scritto nella legge-delega, il parlamento gli dà un tot
tempo, a cosa servono questi decreti legislativi? Servono ad una semplificazione
decisionale. Esempio: nel 2012 è stata emanata una legge, di filiazione, dello
Stato, questa legge era anche una legge-delega, ha delegato il governo a emanare
dei decreti legislativi, che sono arrivati nel 2013. Il legislatore tratteggia la
cornice, il Parlamento, i principi fondamentali, dice cosa va aggiunto e cosa si
deve eliminare, poi delega al Governo per la normativa di dettaglio, per norme
più specifiche, perché il Parlamento non ne ha il tempo ed è troppo lento. La
legge delega contiene i principi direttivi, di direzione, che il governo dovrà
rispettare statuendo con il decreto legislativo le regole di dettaglio.
CODICE CIVILE
È una legge dello Stato alla quale dobbiamo dedicare particolare attenzione. Cosa
è? Una legge, un rango di fonte primaria, come le leggi dello Stato, è la legge
fondamentale che regola i rapporti fra i privati, all’interno del codice civile
quindi troveremo articoli che riguardano la famiglia, ad esempio. Come è
costituito? Abbiamo 6 libri, non 6 tomi:
- Dedicato alla Persona ed alla Famiglia.
- Dedicato alle Successioni mortis causa.
- Dedicato alla Proprietà e diritti simili ad essa.
- Dedicato al Lavoro.
- Dedicato alle Obbligazioni ed al Contratto.
- Dedicato alle Società e Imprese.
- Dedicato alla Tutela dei Diritti.
Prima del Primo libro abbiamo una parte formata dalle Disposizioni Preliminari
al Codice Civile. Abbiamo qui le pre-leggi, che vengono prima delle leggi. Nella
seconda parte, alla fine, dopo il sesto libro, abbiamo le Disposizioni di Attuazione
al Codice Civile, servono per attuarlo, per concretizzare le regole, per renderle
più operative. Se apriamo il Codice non troveremo scritto “legge”, ma Regio
Decreto, significa Decreto del Re, del Sovrano, lo troviamo scritto all’inizio, nella
intestazione, troveremo Sua Maestà Vittorio Emanuele, perché il Codice è stato
emanato nel 1942, durante la monarchia ed il periodo fascista. I Regi Decreti
ancora in vigore sono equiparati alle leggi dello Stato. Il Codice Civile per
esempio è un Regio Decreto, è una legge equiparata a quella dello Stato. I Libri
sono divisi in Sezioni e le Sezioni sono divise in Capi, paragrafi e sotto paragrafi,
l’atomo del Codice Civile è l’articolo, il Codice Civile contiene più di 3000 articoli,
la Costituzione 139, eppure se si prende l’ultimo articolo è quello 2969, ma
come? In realtà abbiamo l’articolo bis, ter, quate, articoli inseriti nel corso degli
anni, il codice civile quindi lievita fino a superare la soglia dei 3000 articoli, il
Codice Civile ha una origine culturale d’oltralpe, Francese, è stato preceduto
storicamente dal codice Napoleonico, che è il codice civile francese e viene
prima, ma il nostro non è il primo codice italiano, prima di questo - del 42 -
abbiamo avuto un codice nel 1865, primo codice dell’Italia unita, allora nasce il
Primo Codice Civile. Nel Manuale si può chiamare Codice Liberale, si intende il
Codice Civile Italiano
del 1865.
Nell’articolo abbiamo poi un titoletto chiamato Rubrica, qualunque articolo un
po’ più lungo è suddiviso in parti, poi si va accapo, queste singole parti si
chiamano Commi, quindi è ogni volta che si va accapo, il secondo accapo è il
terzo Comma.
COSTITUZIONE
Nasce dallo statuto Albertino, diverso dalla nostra Costituzione, lo statuto
albertino era flessibile e si poteva cambiare, la nostra è una Costituzione Rigida,
consta di 139 articoli, si occupa di:
- Diritti Fondamentali.
- Delle Libertà .
- Della Organizzazione della Repubblica, del Parlamento, Governo, della
Magistratura. Disciplina anche la figura del Presidente della Repubblica.
- Delle Regioni.
- Della Giustizia Costituzionale. Sono tutti gli articoli che si occupano di
proteggere la stessa Costituzione. Come modificare la costituzione,
Procedimento di Revisione Costituzionale.
Accanto alla Costituzioni abbiamo quindi le leggi Costituzionali che hanno lo
stesso valore della Costituzione, approvate con un procedimento specifico, si usa
dire “Aggravato”, cioè sono più difficili da approvare. Ci vogliono maggioranze
elevate per approvarle.
In che rapporto stanno la Costituzione con le Leggi ordinarie e con tutto ciò che
sta sotto? È un rapporto gerarchico, cosa succede se una legge è contraria alla
Costituzione? Viene dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale.
CORTE COSTITUZIONALE
Tenta sempre di salvare la legge, non dichiararla incostituzionale, ma quando
non vi riesce deve farlo, ogni giudice è chiamato ad interpretare le norme in
chiave costituzionale.
Norme Internazionali
Sono regole giuridiche consistenti in:
- Trattati internazionali: accordi, cioè hanno un contratto in questo caso non fra
privati ma fra due o più Stati, che vincolano come vincola un contratto, però il
problema è che non vincola in maniera diretta, cioè non è immediatamente
applicabile, come una macchina che non si mette in moto da sola, non può
camminare, serve qualcuno che la accenda. Il trattato internazionale si attua,
comincia a funzionare, con le leggi - quindi fonti Primarie - di ratifica, la parola
ratificare significa dare attuazione confermando. Italia fa un accordo con la
Spagna, l’Italia deve fare una Legge di Ratifica che renda operativo il trattato e lo
stesso deve fare la Spagna. In diritto internazionale alcuni trattati non valgono
nulla se prima non ottengono un numero minimo di ratifiche, su cento che lo
firmano per esempio almeno ottanta dovranno ratificarlo.
- Consuetudini Internazinali: la parola Consuetudine utilizzata qui non ha nulla a
che vedere delle consuetudini che avevamo visto prima, tanto che qua siamo
quasi al livello della costituzione. Sono interessantissime perché
concettualmente sono la stessa cosa degli Usi e Consuetudini di cui abbiamo
parlato, comportamenti ripetuti nel tempo e ritenuti giuridicamente doverosi,
ma dove sta la differenza? Due differenze fondamentali con gli Usi e le
Consuetudini, fonti terziarie: queste ultime sono fonti terziarie, mentre le norme
internazionali vengono definite norme interposte, fra le primarie e la
Costituzione; consuetudini fonti terziarie inoltre si realizzano fra privati, fra
cittadini, quelle internazionali far Stati. I protagonisti sono Stati interi. Una
consuetudine internazionale che si perde nella notte dei tempi impone agli Stati
di dichiarare guerra prima di attaccare, l’Italia ripudia la guerra, ma qualche
volta scoppia anche come mezzo di difesa, e una consuetudine è che si dichiari la
guerra prima di attaccare, è una cosa non scritta da nessuna parte. Guardare
articoli 10 e 11 della Costituzione:«L’Italia accetta le consuetudini internazionali
universalmente riconosciute», la stessa Costituzione le accetta.
L’interpretazione sulle fonti interposte è uno degli argomenti più importanti, noi
non siamo macchine che sfornano pareri legali o regole precostituite, noi
interpretiamo.
FONTI EUROPEE
Nasce l’UE con un Trattato Internazionale, quello di Roma, ci si incontra e si
istituisce la Comunità Economica Europea ed oggi il nome UE. Che regole
giuridiche provengono da lì? Arrivano di tre tipi, di preciso sarebbero quattro,
ma noi ci soffermiamo su due:
- Regolamenti Europei
- Direttive Europee
- Decisioni Europee
- Risoluzioni Europee
Regolamenti Europei
Qualcuna vale tanto e qualche altra vale pochissimo a livello giuridico, i
regolamenti sono le fonti europee più importanti, da non confondere mai con le
Fonti Secondarie italiane, regolamenti del Governo, è un falso amico. I
Regolamenti sono Norme Europee direttamente efficaci negli Stati membri. Non
c’è bisogno di nessuna ratifica, di nessuna legge italiana, ogni regolamento
europeo va direttamente all’interno degli Stati Membri. Il GDPR per esempio è
un Regolamento che stanno emanando dal 2016, e l’abbiamo usato ogni volta
che facciamo un abbonamento, un contratto con l’assicurazione, firmiamo una
informativa sulla privacy, questo Regolamento è quello che viene citato è che
richiede il consenso. Una delle cose più importanti è la liberatoria della privacy
che consente di essere contattati per pubblicità dalla compagnia telefonica per
esempio.
Direttive Europee
Norme europee normalmente non immediatamente efficaci, ma che necessitano
di una legge interna di esecuzione. La stessa parola ci fa comprendere che l’UE ci
indica come dobbiamo comportarci, noi dobbiamo adeguarci alla direttiva, si
richiede una attività di adeguamento da parte dello stato che recepisce questa
direttiva, talvolta questa direttiva viene recepita dagli Stati membri con grave
ritardo, potremmo sentire dire che l’Italia ha tardato a dare attuazione alla
Direttiva Europea, per esempio. Una direttiva si attua in Italia con una Legge di
Esecuzione che la recepisce. Il Codice del Consumo nasce da una direttiva
europea, quando compriamo un frullatore si applica la legge a tutela del
consumatore, è una legge che a recepito la Direttiva Europea. Che responsabilità
ha un Paese? Ad esempio un consumatore ha un diritto ma la Direttiva non
diviene mai operativa, alcune volte i cittadini hanno richiesto risarcimento del
danno per non essere state rispettate le direttive europee. Sulle Direttive non
abbiamo detto tutto, abbiamo Direttive Autoesecutive, alcune Direttive fanno
eccezione alla regola e sono immediatamente applicabili dagli Stati membri.
Come si distinguono quelle non direttamente esecutive da quelle autoesecutive?
La distinzione dipende dal contenuto normalmente, cioè è autoesecutiva, self
executive, la direttiva che ha un contenuto tanto specifico è capace di essere
applicato da potersi applicare immediatamente, una Direttiva dunque non
generica, ci sono direttive più generiche e direttive più specifiche, puntuali,
analitiche.
DECISIONI E RISOLUZIONI
Sono fonti particolari che non hanno un grandissimo valore. Le risoluzioni per
esempio le fa il parlamento europeo e sono dichiarazioni di intenti, ovvero di
intenzioni. Il Parlamento europeo fa una risoluzione al fine di sconfiggere il
terrorismo, da lì a poco probabilmente aspettiamo una direttiva o un
regolamento, ma finché è risoluzione vale poco.
FINE FONTI
INTERPRETAZIONE
CRITERI INTERPRETATIVI
- Letterale: consiste nel dare alle parole il significato loro proprio.
Esempio: dobbiamo assegnare i figli ad una casa familiare, vediamo cosa è una
casa secondo la definizione del vocabolario, ma questa famiglia abitava in un
camper, che facciamo?
Questa norma parla di proprietario, dice che esso non può fare questo verso il
proprietario di un altro fondo. Ma se abbiamo usufruttuario, comodatario,
affittuario? Si applica o non si applica la norma? Guardiamo le intenzioni del
legislatore, scopriamo che viene fatto per il proprietario, quindi o è tale o non si
deve applicare, ma oggi, nel 2020 questa norma fatta per il proprietario del 42 va
interpretata così oppure il suo intento non è più la nostra ratio secondo nostri
valori costituzionali, e una interpretazione costituzionale prevede che si
salvaguardi la salute al di là della proprietà , non tutela solo proprietario ma
anche la salute, quindi la si applica a tutti. Oggi l’intenzione del legislatore non si
può più intendere come storica volontà soggettiva di chi ha fatto la norma, ma
come ratio che si ricava dal complesso del sistema giuridico. Chi rompe paga, art
2043 per esempio, vanno risarciti i danni ingiusti, ma secondo noi i danni
ingiusti del 1942 sono gli stessi del 2020? Questo “ingiusti” viene interpretato
allo stesso modo? No, sono molti di più , è cambiata l’interpretazione. Quindi
questa intenzione del legislatore non conta nulla? La sua intenzione conta, ma
non è determinante. Va presa in considerazione, ma non può decidere da sola. Da
dove ricavo l’intenzione del legislatore? Si ricava dai lavori preparatori, sono i
resoconti parlamentari che raccontano la gestazione di una norma. Non
possiamo non tenere anche conto dei valori giuridici, il diritto si fonda su valori,
uguaglianza, tutela della persona, solidarietà , personalismo, tutela della libertà
personale, ragionevolezza, proporzionalità . Contano questi valori?
Assolutamente sì. Se qualcuno mi rompe un braccio come faccio a dire che mi
deve risarcire? Dico che la salute è un valore, non lo invento, è nell’articolo 32
della costituzione, se non voglio vendere un telefono ad una persona perché è di
colore, solo per quel motivo, il mio contratto andrà in contro a una sanzione
perché lesivo dell’art 2 sulla uguaglianza dalla quale si desume l’anti-razzismo.
ATTIVO E PASSIVO
Attiva significa di vantaggio, crea un vantaggio al soggetto, Passiva che fra uno
svantaggio al soggetto, se noi notiamo abbiamo i diritti tra gli Attivi, poi abbiamo
i dovere, gli obblighi.
- Diritti di Garanzie: oltre ai diritti sulle Cose abbiamo quelli di Garanzie, come il
mutuo.
- Della personalità : abbiamo anche i diritti della personalità fra i diritti assoluti.
qui abbiamo anche il diritto all’Oblio.
Relativi
Interesse a conseguire un bene della vita che non si ha. Ad esempio il diritto di
credito, che:
1. Modifica la realtà .
2. Determina la necessità di una cooperazione fra centri di interesse.
3. Si lega in una situazione passiva chiamata obbligo.
Potestativo
Talvolta la modificazione sempre nell’ambito dell’interesse a conseguire una
cosa non è reale ma ideale, in questo caso è Potestativo. L’interesse a conseguire
quindi determina una modificazione della realtà , ma questa modificazione non è
per forza reale ma può essere ideale. Il diritto potestativo è quindi un diritto
soggettivo, né assoluto o relativo perché legato ad un interesse a conseguire una
cosa con modificazione solo giuridica della realtà . Inoltre seconda caratteristica
è che non impone cooperazione fra centri di interessi e terza caratteristica è che
la situazione passiva di riferimento è la Soggezione, non l’Obbligo nel caso del
Relativo o il Dovere nel caso dell’Assoluto. Tra i centri di interesse non si impone
una cooperazione, abbiamo uno dominante, titolare del diritto potestativo, ed
uno in Soggezione, chi è il titolare del diritto esprime una volontà e l’altro deve
sottomettervisi. Una casa viene acquistata con obbligo, deve pagare e la casa
deve essere trasferita, la casa ha un muro che è di proprietà di chi l’acquista, il
vicino non è proprietario ma è confinante, e chiede la comproprietà del muro, la
legge consente di modificare non la realtà perché il muro resta, uno esercita il
diritto potestativo, intervenendo nella situazione giuridica altrui, Pietro è in
soggezione, deve subire l’esercizio del diritto potestativo, se si oppone il vicino
va dal giudice dicendo di essere titolare di un diritto potestativo, il giudice darà
una sentenza costitutiva in cui costituisce la proprietà . È solo ideale la
modificazione, il muro è lo stesso, il rapporto è di forza e soggezione, il secondo
deve aderire all’esercizio del diritto potestativo. Diritto di intervenire in una
situazione giuridica altrui modifindola, come la Comproprietà del muro, di cinta.
Uno vuole comprare una casa e si fa una opzione di vendita, invece della
comproprietà , la casa costa un milione di euro e si dà la possibilità di acquistarla,
durante quell’anno si può esercitare oppure si esercita il diritto di acquisto, se
uno dà la disponibilità di vendere la casa entro un anno si mette in stato di
soggezione nei confronti del diritto potestativo.
Personali di Godimento
I Diritti Personali di Godimento, diversi dai Diritti Reali di Godimento, si è in
presenza da un lato di una situazione relativa (rapporto fra proprietario e
affittuario, e locatario), dall’altro lato di un dovere di Astensione, ovvero di una
tutela Erga Omnes. Quindi questa è una situazione a metà fra i diritti assoluti e
quelli relativi, partecipa questa situazione di alcune caratteristiche dei diritti
assoluti e di alcune caratteristiche dei diritti relativi, rapporto fra due centri di
interesse, per esempio la locazione, l’affitto, che tecnicamente è di un bene
produttivo l’affitto, di una azienda, di un fido rusticò , se si affitta una casa si dice
locazione. Faccio il contratto di locazione con il proprietario, divento affittuario,
fra me e il proprietario abbiamo una situazione relativa, non assoluta, quando
però esco dalla casa noi non sappiamo se siamo il proprietario e l’affittuario,
quindi abbiamo sempre il dovere di astensione, nascono quindi da una
situazione personale questi diritti ma si fanno valere nei confronti di tutti, da
affittuario o chi è in affitto si può obbligare a fare
uscire di casa chi la occupa abusivamente, anche fra padre e figlio se il padre dà
in prestito una sua casa al figlio, queso comodato ha una tutela erga Omnes.
Questi sono diritti personali di godimento.