La documentazione criminale era riferita a un’unica fonte: quella del podestà. Di
solito più avanti nel tempo l’ufficio del podestà tende a strutturarsi. Il podestà ha i suoi giudici, giudici de maleficiis. Questo produce degli archivi che però hanno subito tranvie di giudizi. Una volta concluso il processo la questione è chiusa, non si ritorna sul caso. Laddove c’è stata maggiore conservazione noi abbiamo la possibilità di seguire l’evoluzione dei processi legali, l’influenza del diritto romano nei diversi livelli di diritto e nella trasformazione della mentalità di quel tempo per quanto riguarda la giustizia pubblica. Il re interveniva solo per determinati delitti di sangue (detta poi alta giustizia) per il resto è lasciata ai privati. Ci sono casi di rappresaglie (es mercante che per danneggiare chi gli ha fatto torto danneggia tutti). Si allarga la sfera d’intervento della giustizia pubblica. 2 tipi d’intervento: quello accusatorio e quello inquisitorio. Accusatorio: dai input e poi giudice fa processo. Nel momento in cui il processo accusatorio viene affiancato da quello inquisitorio i giudici si trovano davanti a problemi moderni. In quello inquisitorio il giudice può chiamare i testimoni, vi è un maggiore intervento dello stato. Vengono prese in considerazione anche accuse anonime, in base ai quali i podestà procedevano ad aprire processi e inquisire. I giudici medievali usano la tortura solo in caso qualcuno si rifiuti di parlare in modo sospetto, non è usata sistematicamente. I documenti che ci servono per ricostruire la procedura giudiziaria, in epoche più recenti, XX sec, si è cominciato a usarli per altri studi, soprattutto studi di tipo sociale e linguistico. Questi documenti sono le uniche testimonianze scritte nelle quali incrociamo persone che non hanno lasciato altre tracce di sé. I poveri non sapevano scrivere, noi li ritroviamo solo in queste tipologie di documenti particolari perché vengono coinvolti in questioni legali, più in là avremo testimonianze anche di tipo fiscale. Per quanto riguarda la documentazione medievale va sottolineato che, se è vero che queste persone fanno parte di ceti poco abbienti, è dovuto dal fatto statistico che queste persone costituivano la maggioranza della società, in questi documenti c’è una quantità esagerata di persone dei ceti superiori. Ciò è il riflesso del tentativo dei governi di popolo per limitare gli eccessi di classi abbienti, nobili + borghesi. Fanno un uso disinvolto della violenza, una delle norme più ripetute negli statuti è quella che vieta di andare in giro armati: i nobili portano la spada sul fianco. Toglie ai nobili un tratto distintivo della loro classe. Si vieta anche l’uso di maschere, e di andare in giro la notte senza lanterna. In rapporto quelli che vengono giudicati, abbiamo percentuali molto sfasate per quanto riguarda le classi. Oltre a questo interesse sociale c’è quello linguistico. La documentazione giurisdizionale tende a conservare tracce del volgare. Le denunce in genere sono redatte in volgare non in latino. Chi le scrive magari non sa il latino, si creano documenti in vari tipi di volgare, regionale italiano ed europeo, abbiamo il parlato vero, la lingua delle persone comuni e non quelle colte. Ci sono casi in cui abbiamo la testimonianza in dialetto e i dibattiti degli avvocati in latino. Oppure imitazioni della parlata dei giuristi con il gergo popolare. Questo tipo di documenti sono preziosi per ricostruire la parlata del periodo. Sono utilizzabili a diversi livelli, politico-giuridico, sociale, ecc. come altri documenti siamo davanti a un’immagine deformata della società: sono urbano-centrici. In pochissimi casi ci dicono qualcosa del panorama rurale. La campagna rimane l’area territoriale meno documentata fino a tarda età moderna. Solo più in là con i documenti fiscali avremo qualche notizia. La vita in campagna è difficilmente ricostruibile senza un eventuale notaio in territorio rurale. Un altro elemento da prendere in considerazione è il fatto che una parte di questa documentazione può non essere conservata negli archivi giudiziari, perché il professionista immancabile è il notaio, quindi là dove non ci sono disposizioni del comune che prevedono la consegna dei documenti, questi vanno cercati negli atti notarili. Alcuni notai sono specializzati in queste attività d’archivio.
Tesi Sperimentale Di Virginia Como Accademia Anea - Valutazione Oggettiva e Risultati Dell' Uso Di Bio Comp en Satori Su Zone Perturbate-Relatore-Sergio Berti-Correlatore-Tiziano Guerzoni