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Michel l'Angelo
Vita
Michelangelo Buonarroti è considerato uno dei più grandi artisti di sempre. Era
pittore, architetto, poeta, ma soprattutto si considerava uno scultore. La sua grande
creatività lo fece entrare fin da giovanissimo nel circolo degli umanisti fiorentini. Il
suo stile si caratterizzata da figure serpentine, figure di grande anatomia, e colori
contrastanti.

Figlio di Ludovico Buonarroti Simoni e Francesca di Neri, Michelangelo nacque il 6


marzo del 1475 a Caprese, nella Val Tiberina. Pochi mesi dopo la sua nascita, la
famiglia rientra a Settignano, sui colli fiorentini. Fin dalla tenera età Michelangelo
dimostra inclinazione per l’arte.

Appartenente ad una famiglia di piccola nobiltà, Michelangelo a dodici anni, ebbe la


possibilità di frequentare la scuola di uno dei più importanti artisti fiorentini
dell’epoca Domenico Ghirlandaio, a Firenze con un contratto che gli impone di
restare per tre anni. Mesi dopo, rompe questo compromiso ed entrò nella libera
scuola di scultura commissionata da Lorenzo de' Medici nei Giardini di San Marco e
diretta dallo scultore Bertoldo di Giovanni, alumno di Donatello. 1487
Hanno notato il talento di Buonarroti e decidono di ospitarlo nel palazzo di via Larga,
residenza della famiglia Medici. Michelangelo inizia a realizzare i suoi prime sculture,
chiamate “La battaglia dei Centauri” e la “Madonna della scala” oggi esposte al
Museo di Casa Buonarroti a Firenze. 1488

Dopo la caduta dei Medici, rimasto un tempo nel convento di Santo Spirito, e qui
inizia a studiare a fondo l’anatomia, migliorando le proprie qualità. In questi anni
Michelangelo scolpì un Crocifisso ligneo, realizzato come ringraziamento per il
priore di Santo Spirito. 1493

Si trasferì a Bologna dove rimase per un anno. Qui partecipa alla scultura dell'Arca
di San Domenico e si dedica agli studi di letteratura. 1494. Più tardi a Roma fecce e
vende "il bacco". Nel 1498 firma un importante contratto per scolpire "pietà" nella
basilica di San Pedro. Finisce il lavoro in un anno per un prezzo di
quattrocentocinquanta ducadois. La sua carriera fu crescendo. Inizia a lavorare al
“David“, che nel 1504 verrà trasportato in Piazza della Signoria. Nel frattempo segue

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infatti il progetto degli “Apostoli” per il Duomo, “Battaglia di Cascina” per il Salone
dei Cinquecento, il famoso “Tondo Doni” e la scultura di “Madonna con Bambino”.

Successivamente a Roma, papa Giulio II gli commissionò il suo proprio monumento


funebre. Giulio II incaricò Michelangelo di eseguire gli affreschi della volta della
Cappella Sistina. Nel 1520 Michelangelo realizzò i famosi Prigioni per il monumento
a Giulio II. Fu eseguita la realizzazione della Sagrestia Nuova di San Lorenzo, uno
dei suoi maggiori capolavori, terminata circa quindici anni più tardi.

Nel 1526, venne nominato procuratore delle fortificazioni della Repubblica


Fiorentina. Già a Roma nel 1532 conobbe Tommaso Cavalieri e Vittoria Colonna, i
quialli lo hanno portarto a scrivere poesie. Comincio a lavorare al Giudizio
Universale e Papa Paolo III lo incarico di eseguire gli affreschi della Capella Paolina,
la conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro. Questi furono i soui
ultimi opere pittoriche.

Nel 1547 l’artista venne nominato architetto di San Pietro e attorno al 1548 eseguì
uno dei suoi capolavori tardi, la Pietà Bandini e la Pieta Rondanini, l’ultima opera
dello scultore.

Finalmente Michelangelo morí Il 18 febbraio del 1564 nella sua casa romana. Dopo
il suo funerale, la cui celebre orazione fu preparata dal grande letterato Benedetto
Varchi, per sua volontà venne sepolto a Firenze. Il testamento era composto “di tre
parole: che lasciava l’anima sua nelle mani di Dio, il suo corpo alla terra, e la roba a
parenti più prossimi“.

IL DAVID

Quando si pensa a un modello di perfezione e di bellezza maschile, probabilmente si


pensa al David di Michelangelo.  È una scultura realizzata in marmo
incommissionato nel 1501 e terminato nel 1504. È considerato un capolavoro della
scultura mondiale, è uno degli emblemi del Rinascimento, simbolo di Firenze e
dell'Italia all’estero.

Rappresentazione

Con 5,17 metri di altezza e 5,5 tonnellate di peso David rappresenta il David biblico
che affronta e sconfigge il gigante Goliat. In seguito sarebbe diventato re David.

Storia

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Quest ’opera era infatti già esplorato da grandi artisti come Verrocchio, Ghiberti e
Donatello, ma la composizione era sempre un David dopo la battaglia, trionfante.
Il 16 agosto del 1501 i consoli dell'Arte della Lana e l’Opera del Duomo di
Firenze commissionarono a Michelangelo una statua di re David, da collocare in uno
dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della cattedrale di Santa Maria del
Fiore.

Quando la scultura David fu svelata nel 1504 davanti ai membri incaricati della
sagrestia, loro la considerarono troppo perfetta per continuare con l'idea originale di
collocarla nella Cattedrale. Per decidere dove posizionare il nuovo capolavoro
rinascimentale, hanno creato un comitato di 30 membri, tra cui artisti del calibro di
Leonardo da Vinci e Sandro Botticelli.

La statua fu poi collocata nel cuore politico di Firenze, in Piazza della Signoria, di
fronte all'ingresso di Palazzo Vecchio, dove rimase fino al 1873. (XIX secolo)

Attualmente si trova nella Galleria dell'Accademia di Firenze, il museo più importante


della città dopo la Galleria degli Uffizi.

Materiale

David è una scultura realizzata da un unico blocco di marmo bianco estratto dai
Monti di Carrara, famoso per l'alta qualità del suo marmo.

Il blocco di marmo bianco ha subito nel corso degli anni interventi di tre diversi artisti.
Ciò ha causato fratture e perforazioni nel blocco.

Il problema

Il problema principale dell'abbozzo era la fragilità del marmo, dovuta alla sua scarsa
qualità e cottura, alla presenza di numerose fenditure. La forma del blocco fosse era
un altro ostacolo perche era troppo alta e stretta. Anche si temeva che una volta
scolpito non fosse in grado di reggere il peso della figura sulle sole gambe.

Descrizione

In questa scultura, un muscoloso David è raffigurato in posizione eretta appena


prima del combattimento. Il viso di David ha uno sguardo di sfida. Il corpo giovanili fa
espressione di forza e di vigore, i muscoli sono in rilievo, le dita rese con un’altissima
precisione anatomica così come i tendini del collo. Appoggia la mano sinistra sulla
spalla, e in essa porta il sacco della sua fionda. Da lì, una specie di imbracatura la

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riavvolge fino alla mano destra, vicino alla coscia. Questa mano nasconde quella
che potrebbe essere una frusta, cioè una fionda ad asta, di uso comune presso i
romani.

Analisi emotivo
David sta riposando, il suo corpo sembra rilassato ma c'è un conflitto tra la sua
tensione muscolare ed emotiva perche il suo viso riflette vigile e sfida, come se
fosse preparato per qualcosa che sta per accadere. In questo modo c'è un equilibrio
tra il fisico e l'emotivo.

Forma
È una scultura autoportante o rotonda, che significa che è stata fatta per essere
apprezzata da tutti i lati.

Posizione
David sta in perfetto contrapposto. La posizione di stare in piedi con una gamba che
sostiene il peso totale del corpo mentre l'altra gamba è rilassata è chiamata
contrapposto. Questa posa classica fa riposare i fianchi e le spalle della figura ad
angoli opposti e fa sì che il busto esegua una piccola curva a S.
La posizione di contrapposto di David aiuta a bilanciare il pezzo. La tensione della
gamba destra e del braccio sinistro forma un contrappeso con i muscoli rilassati del
braccio e della gamba sinistra.

Proporzioni insolite
A prima vista sembra che la statua sia perfetta ma la verità è che ci sono proporzioni
insolite. La mano destra e la testa vicino al collo sono espressivamente più grandi.
La mano destra è sostenuta dal braccio destro  rilassato. È una mano perfettamente
scolpita, delicata e armoniosa. Ma se è misurato rispetto al corpo, mostra la sua
sproporzione. La grande testa sproporzionata accanto al collo di David è grande più
della metà del torace/torso della scultura.
Si dice che Michelangelo abbia scolpito intenzionalmente queste sproporzioni per
due motivi: primo, per l'effetto visivo dal basso. Il secondo, per sottolineare il modo di
vincere una grande battaglia: con concentrazione e intelligenza; rappresentato dalla
testa, e con peso nell'azione; rappresentato dalla mano.

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Interpretazione politica di David
L'opera era stata realizzata qualche anno dopo un grande momento storico
fiorentino. Nell'anno 1494, Firenze insorse contro i Medici, il cui più alto
rappresentante, Pedro II de Medici, erede di Lorenzo il Magnifico, aveva capitolato
all'esercito francese di Carlo VIII. I termini di quella capitolazione avevano indignato i
fiorentini.

Espulsarono quindi i Medici e crearono la Seconda Repubblica di Firenze. Così,


l'imponente opera di Michelangelo, che riassumeva la grandezza umanistica di
quella polis, divenne anche un simbolo della lotta della Repubblica Fiorentina contro
i capi e gli stati dell'epoca: i Medici e lo Stato Pontificio.

I fiorentini diedero anche a quest’opera un'interpretazione politica grazie a quel


succeso.

Simbolismo

Era visto come una metafora della resistenza della repubblica fiorentina nei confronti
dei nemici e simboleggia soprattutto la libertà e ribellione nei confronti della tirannia.

Significato
L’artista comunica all’osservatore alcuni aspetti come la forza morale del David
(sottolineata non solo dalla fronte corrugata ma anche dalla sua nudità). E una
modernità che si evince anche dall’assenza di alcuni motivi tipici del David, come la
testa di Golia o la spada, che Michelangelo non riporta perché non è tanto la
raffigurazione dell’episodio che gli interessa, quanto il significato morale e umano del
suo protagonista.
Michelangelo riesce a sintetizzare il significato della figura di David nel contesto
della cultura giudaico-cristiana, riesce a sincronizzarlo con i valori rinascimentali che
enfatizzano equilibrio e ponderazione.

Il messaggio è chiaro: ciò che conta sono le virtù umane, quelle che fanno di Davide
un essere qualitativamente umano. Non forzare. D'altra parte sì, l'intelligenza, il peso
delle azioni e l'elevazione dello spirito. Infine, la preoccupazione per il suo popolo e
l'impegno per il suo.
Questo spiega, in parte, perché il David di Michelangelo divenne un simbolo del
Rinascimento. Il trionfo dell'intelligenza e della virtù sulla forza incarna i valori

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dell'umanesimo in quel contesto storico.
Molti ritengono che il David sia l'oggetto artistico più bello mai creato dall’uomo,
tuttavia recentemente l'opera ha ricevuto anche accuse di sessismo.

IL TONDO DONI
Dopo la scultura del David, dalla mente e dalle mani di Michelangelo è uscito un
nuovo capolavoro, ma questa volta è un dipinto, il Doni Tondo. conservato agli Uffizi,
è l’unico capoloro su tavola esistente che si possa riferire con certezza a
Michelangelo, quindi è un’opera di altissimo valore. Quest’opera rappresenta un
ruelo nel cristianesimo.

Storia
Fu commissionato a Michelangelo dalla ricca famiglia fiorentina dei Doni in
occacrasione del matrimonio di Agnolo Doni con Maddalena Strozi. Agnolo voleva
una rappresentazione della Sacra famiglia e Michelangelo accetta soppratutto per il
bisogno di soldi.

Si pensa che fu realizzato tra il 1503 e il 1504 o tra il 1506.


Doni credeva di poter ottenere un prezzo più basso.

Allora Michelangelo riprese il quadro dicendo ad Agnolo che il prezzo era cambiato e
che doveva pagarle il doppio. Non ottenne né un sconto e ha dovuto pagare il
doppio!

Descrizione
È un dipinto unico, molto originale: Michelangelo rappresenta la Sacra Famiglia. Sta
presente la vergine, Giuseppe e Gesu bambino. Alle loro spale si scorge Giovanni
Battista e sullo sfondo un gruppo di maschili nudi (gli studiosi si interrogano da
tempo sul loro significato). Fra di loro c’è unmuro Grigio e Sulla destra San
Giovannino. La Madonna è con lo sguardo rivolto all’indietro mentre prende sulla
spalla Gesù Bambino. Nelle braccia di lei possiamo notare i muscoli ben definiti.
L’espressioni dei personaggi sono sereni.

Movimento

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Il movimento viene dalla torsione della Vergine, che ruota e raccoglie il figlio. Anche
il bambino sta giocando con i capelli della madre.

Materiale

Michelangelo ha usato due tecniche per questo lavoro, la tempera e l’olio.

Possiamo osservare colori cangianti come il blu, rosa, gialli, rossi e verdi; tra i qualli
Maria risalta con il blu, verde, e rosa.

Tecnica

Applicando l'olio in strati successivi dal colore più intenso al più chiaro. A differenza
di altri pittori, ha usato la tecnica dell'olio opposta, che modella dai toni chiari ai toni
più scuri del pigmento. Le figure dei protagonisti sembrano sculture, presentano un
forte chiaroscuro e un contorno nettissimo che le fa risaltare dal fondo del dipinto.

Per realizzare la tecnica del cangiantismo e ottenere ombra, si prende il colore puro
e gli si aggiunge nero o dei colori oscuri e in questo modo perde luce. Questo da la
possibilità di lavorare sul chiaro oscuro.

Forma e dimensione

Con un diametro di 120 centimetri il dipinto ha una forma circolare, per questo
chiamato tondo. Questo era legato al matrimonio perche in questi tempi era un
simbolo di unità, e questa opera fu realizzata per l'unione di Agnolo Doni e
Maddalena Strozi.

LA PIETÀ
La Pietà è un'opera scultorea realizzata nel 1498 - 1499, appena quando
Michelangelo aveva 24 anni.

Dimensione

Ha dimensioni di 195 centimetri di larghezza e 174 centimetri di altezza. È un'opera


a grandezza naturale, che rafforza il suo carattere realistico per lo spettatore.

Storia

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La Pietà di Michelangelo fu commissionata dal cardinale di Saint-Denis, Jean
Bilhères de Lagraula.

Il cardinale e Michelangelo firmarono un contratto nel 1498 dove furono specificati il


materiale, il soggetto, le dimensioni, i termini e il prezzo che sarebbe stato di 450
ducati. Jean Bilhères de Lagraula morì pochi giorni prima che l’opera sia finita quindi
si decise di mettere la statua sulla sua tomba.

Nel XVIII secolo la scultura viene spostata alla Basilica di San Pietro.
Anche viene chiamata como La pietà del Vaticano perché l'opera si trova
attualmente nella Cappella del Crocifisso, della Basilica di San Pietro in Vaticano. La
fama di Michelangelo crebbe molto grazie a quest’opera.

Descrizione

In quest'opera vengono presentati due personaggi: la Vergine Maria e Gesù Cristo.


Ciò che attira molto l'attenzione è Gesù che è tenuto tra le braccia di sua madre.
Gesù è nudo con la testa e il braccio piegati a destra; il suo volto rappresenta la
natura umana, la mortalità.
Lui si armonizza con la figura della Vergine Maria che lo sostiene. La vergine carica
con la mano destra il busto del suo bambino mentre il resto del peso viene distribuito
sulle sue gambe. La mano sinistra ha il palmo alzato, in segno di preghiera. La sua
testa è rivolta verso il basso mentre guarda Gesù senza mostrare alcuna emozione,
solo serenità. Il suo abbigliamento è costituito da tessuti pieni di pieghe.

Rappresentazione

La Pietà rappresenta il dolore della Vergine Maria quando tiene tra le braccia il
cadavere di suo figlio Gesù quando scende dalla croce. Rappresenta il momento in
cui la Vergine Maria riceve il corpo di Gesù e lo tiene tra le braccia.

Materiale

È fatta da un pezzo monolitico di marmo bianco estratto dai monti di Carrara, in


Toscana. È di ottima qualità. Si dice che Michelangelo andò in montagna a cercare i
blocchi di marmo più chiari che c'erano, il che potrebbe spiegare perché la pietà è
quasi uniforme.

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Tecnica

Le pieghe dei tessuti della vestimenta della Vergine Maria danno un volume
maggiore, che aiuta a mantenere la stabilità tutta la statua. Nella parte superiore, il
vestito è si vede più leggero e semplice, quello consente alla luce di scivolare sulla
superficie creando più delicatezza.

Forma e composizione
È una scultura a tutto tondo, che significa che è stata fatta per essere apprezzata da
tutti i lati. È un gruppo scultoreo perché ospita più di una figura.

La composizione della Pietà si basa su un triangolo equilatero su base ellittica.


Questo permette di sviluppare l'intenzione di fornire equilibrio e stabilità.

Significato

Il modo in cui Michelangelo ha rappresentato la pietà fa sì che l’equilibrio e bellezza


diventino metafora della spiritualità cristiana consacrata. Il giovane volto di Maria
simboleggia la sua eterna verginità. L'artista pensava che le persone che si
consacravano a Dio nel corpo e nell'anima fossero eternamente “giovani”.

Firma di Michelangelo
La Piedad è l'unica opera firmata da Michelangelo. Secondo il libro di Giorgio Vasari
sulle Vite dei più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani, Michelangelo venne a
sapere che un certo Gobbio aveva scolpito la stessa opera, quindi quella stessa
notte mette il suo nome sulla cinta che attraversa la donna.

La capella sistina
introduzione
La Cappella Sistina e dedicata a Maria Assunta in Cielo, è la principale cappella del
palazzo apostolico e uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del
Vaticano. Fu costruita tra il 1475 e il 1481 circa, all'epoca di papa Sisto IV della
Rovere.È conosciuta in tutto il mondo per essere decorata da opere d'arte più
conosciute e celebrate della civiltà artistica mondiale, tra le quali ci sono gli affreschi
di Michelangelo, che ricoprono la volta e la parete di fondo sopra l'altare. Le pareti

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sono decorate da una serie di affreschi di alcuni dei più grandi artisti italiani della
seconda metà del Quattrocento come per esempio Sandro Boticelli.

la storia in secoli
XV secolo

la ricostruzione

Lo scopo di restaurare i più importanti monumenti cristiani di Roma, devastati


dall'incuria e dalle lotte civili durante la cattività avignonese, fu uno dei progetti più
ambiziosi dei papi del XV secolo. Sisto IV, professore di teologia nelle principali
università italiane, poco dopo la sua elezione (agosto 1471), iniziò un'opera di
recupero e monumentalizzazione del tessuto urbano di Roma. Il progetto
architettonico doveva prendere forma nel 1473, su disegno di Baccio Pontelli. Nel
1477 furono demoliti i resti del precedente edificio. sono state realizzate nuove volte
sia nel soffitto che nelle stanze dei cerimonieri sotto la cappella.

Le funzioni della cappella non sono cambiate rispetto alla precedente, è sede delle
cerimonie più solenni del calendario liturgico svolte dalla corte pontificia. Questa
necessità richiedeva una scenografia sontuosa, che mostrasse il papalis di Maiestas
ai partecipanti ammessi al cerimoniale, che erano essenzialmente il collegio
cardinalizio, i generali degli ordini monastici, i diplomatici accreditati, i membri di più
alto rango nel papato struttura statale. , il senatore e i conservatori della città di
Roma, patriarchi, vescovi.

La costruzione iniziò nel 1477 sotto la direzione di Giovannino de' Dolci. Nell'estate
del 1481 doveva essere terminata, grazie alla documentazione della decorazione ad
affresco delle pareti. L'aspetto esteriore doveva essere grandioso, paragonabile solo
agli edifici di epoca imperiale.

La consacrazione della cappella risale alla prima messa del 15 agosto 1483, quando
fu dedicata all'Assunzione della Vergine Maria.

la decorazione pittorica

Il programma generale della decorazione pittorica della cappella fu articolato su tre


registri dal basso verso l'alto: lo zoccolo con finti arazzi, il secondo ordine con scene
del Vecchio Testamento (scene della vita di Mosè) e del Nuovo Testamento (scene
della vita di Cristo) e infine l'ordine più alto con la rappresentazione di pontefici.

La decorazione pittorica venne fatta, nella parete dietro l'altare da Perugino il quale
aveva già lavorato per il papa nella distrutta Cappella della Concezione nell'antica

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basilica di San Pietro in Vaticano e che realizzò anche la pala d'altare della  Vergine
Assunta. La volta fu decorata da un cielo stellato di Piermatteo d'Amelia, seguendo
una tradizione medievale.
Lo stesso papa, propose l'invio dei migliori artisti presenti del primato culturale di
Firenze. L'offerta venne accettata e il 27 ottobre 1480 Sandro Botticelli, Cosimo
Rosselli, Domenico Ghirlandaio 

Questi artisti, con l'aiuto dei collaboratori Pinturicchio, Piero di Cosimo e Bartolomeo


della Gatta, affrescò uno dei quattro riquadri nella parete a destra dell'altare, poi, con
un nuovo contratto datato 27 ottobre 1481, fanno gli altri dieci riquadri restanti da
finire entro marzo dell'anno prossimo. anche Brunelleschi aiuto nell'ala nord
dell'edificio. e grazie partecipazione di artisti dalle personalità marcatamente diverse.
Ciò fu possibile grazie alla dimensionale delle figure, alle tonalità dominanti,
rifiniture in oro, che intensificano la luce.

XVI secolo

la capella fu anche nei decenni successivi al centro degli interessi dei pontefici.
Nella primavera del 1504 la particolare natura del terreno su cui sorge la cappella
determinò probabilmente un inclinamento della parete meridionale che, in seguito ad
assestamenti, lasciò una vasta e minacciosa crepa sul soffitto, che necessitò una
sospensione di tutte le funzioni nella cappella.

secoli succesivi
Quando Mahatma Gandhi visitò nel 1931 la Cappella Sistina, la sua attenzione fu
colpita, più che dagli affreschi di Michelangelo, dal Crocifisso dell'altare della
cappella. Intorno a quel Crocifisso – che rappresenta un Gesù magrissimo, dimesso
e sofferente, ben diverso dal Gesù corpulento e forte del Giudizio Universale –
Gandhi vede questo gesu e dice «Non si può fare a meno di commuoversi fino alle
lacrime»
Gli affreschi che Michelangelo ha realizzato nella Cappella Sistina, e in particolare
quelli della volta e delle lunette che sono stati sottoposti nel corso dei secoli a un
certo numero di restauri, i più recenti dei quali si sono svolti tra il 1980 e il 1994.
Questi ultimi hanno provocato stupore dagli studiosi e gli amanti dell'arte perche nei
secoli pasati eramo molto sucro e questi colori non si vedevano.

architettura

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ha una piantaa che misura 40,93 metri di lunghezza per 13,41 di larghezza, Ha
un'altezza di 20,70 metri ed è coperta da una volta a botte ribassata, collegata alle
pareti da vele e pennacchi, che fanno lunette corrispondenti a muri laterali. Sotto
ciascuna lunetta si aprono finestre.

Sopra il portale si trova un grande stemma papale Della Rovere con la quercia a


dodici ghiande d'oro e la tiara papale, appartenente a Sisto IV, ma fatto all'epoca
di Giulio II, suo nipote.

pavimento
Il pavimentoè fatto in marmo in stile cosmatesco (pezzi di marmo que si utilizavano
nelle botthegue). il disegno e conformato da una serie di cerchi collegati, affiancati ai
lati da riquadri. Nello spazio più interno, davanti all'altare, i mosaici pavimentali
indicano la disposizione del trono papale.

transenna e cantoria
Una transenna in marmo di Mino da Fiesole, Andrea Bregno e Giovanni Dalmata,
(scultori) dividono la cappella in due parti; quella più ampia, assieme all'altare, è
riservata alle cerimonie religiose e ad altri usi clericali, mentre quella più piccola è
per i fedeli.
il passaggio era originariamente di ferro placcato in oro e in posizione più centrale:
venne in seguito spostata verso la parte dei fedeli per dare uno spazio maggiore al
Papa e alla sua corte. La base è composta da pannelli scolpiti a bassorilievo e
dorati.
La transenna originariamente divideva la cappella quasi a metà, trovandosi, più o
meno, all'altezza della Creazione di Eva, come si può riscontrare anche dal disegno
del pavimento. La necessità di disporre di un più ampio spazio nel presbiterio portò a
uno spostamento di circa cinque metri fino alla posizione attuale.

la cantoria e fatta anche dagli stessi artisti


lo spazio e largo circa cinque metri e profondo due sulla parete di destra, riservato
al coro: infatti fu proprio papa Sisto IV a creare, poco dopo un Collegio dei
Cappellani Cantori, il primo nucleo della futura Cappella Musicale Pontificia Sistina.

gli affreschi
La decorazione pittorica venne concepita in stretto rapporto con le proporzioni
architettoniche della cappella.

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Verticalmente gli affreschi sono ripartiti in tre registri: uno inferiore con finti
tendaggi,poi eseguita da gli arazzi di Raffaello; uno intermedio con le Storie di Mosè
e Aronne sul lato sinistro e le Storie di Gesù sul lato destro ; uno superiore, oltre un
cornicione, che coincide con il livello delle finestre e che a sua volta è divisibile in
due sottoregistri: uno con le figure dei primi pontefici (da Pietro a Marcello) e uno
oltre con delle  lunette affrescate da Michelangelo. Anche la parete di fondo
presentava uno schema simile, con al centro, in corrispondenza dell'altare.
questi affreschi parlano su Mosé e cristo.
 Mosè, con l'aiuto del sacerdote Aronne, insegnano la continuità della legge divina
che, nel rinnovarsi delle leggi mosaiche nel nuovo patto del messaggio evangelico,
viene poi trasmessa da Gesù a san Pietro e ai suoi successori. In questo senso
aveva un ruolo fondamentale la scena della Consegna delle chiavi, affidata al
Perugino. sul lato opposto c'era la Punizione di Quorah e dei suoi figli, di Botticelli,
allude invece alla punizione che spetta a chiunque si opponga all'autorità del
pontefice.

Il ciclo della Sistina rappresenta una gigantesca storia spirituale dell'Umanità:


dalla Creazione al Peccato, alla Redenzione, alla Fine del Mondo. Gli affreschi delle
pareti sono una rappresentazione del Regno della Legge e di quello della Grazia.
Michelangelo intese la creazione e il peccato come drammi dell'umanità intera, e la
Redenzione un atto di speranza e di fede che si realizza in ogni momento e luogo.
La dottrina neoplatonica, presente nella sua formazione culturale, lo porta a una
profonda spiritualità interiore. Le varie figurazioni hanno, oltre che un significato
letterale, una più universale funzione di rivelazione degli stati d'animo dell'uomo
dopo il Peccato: la tristezza della inconsapevole attesa, la speranza di fronte al
miracolo, la serenità della coscienza del futuro

Le pareti
Parete ovest (altare)

Michelangelo,  (15361541)

Giudizio Universale

Perugino,  (distrutto)
Nascita e ritrovamento di Mosè

Perugino,  (distrutto)

Assunta con Sisto IV inginocchiato

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Perugino,  (distrutto)
Natività di Cristo

Parete sud
La parete sud mostra le Storie di Mosè.

Pietro Perugino e aiuti,


Partenza di Mosè per l'Egitto

Sandro Botticelli e bottega,


Prove di Mosè

Cosimo Rosselli o Domenico Ghirlandaio o Biagio di Antonio Tucci,

Passaggio del Mar Rosso

Cosimo Rosselli e Piero di Cosimo (attr.),


Discesa dal monte Sinai

Sandro Botticelli,

Punizione dei ribelli

Luca Signorelli e Bartolomeo della Gatta,


Testamento e morte di Mosè

Parete nord

La parete nord mostra le Storie di Cristo

Pietro Perugino e aiuti,


Battesimo di Cristo

Sandro Botticelli,

Tentazioni di Cristo

Domenico Ghirlandaio,
Vocazione dei primi apostoli

Cosimo Rosselli (attr.),

Discorso della montagna

Pietro Perugino,
Consegna delle chiavi

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Parete est (d'ingresso)

Hendrik van den Broeck (1572) su originale di Domenico Ghirlandaio,


Resurrezione di Cristo

Matteo da Lecce (1574), su originale di Luca Signorelli,

Disputa sul corpo di Mosè

la volta
Lo schema della volta della Cappella Sistina comprende diversi affreschi e tematiche
che si possono così rappresentare:

nella parte centrale Michelangelo dipinse nove storie, tratte da ;


Episodi del libro della Genesi

ai lati di queste storie ci sono figure che sostengono medaglioni.

Scene dal Libro dei Re

Sibille e Profeti

al di sotto di essi, nelle vele e nelle lunette, sono raffigurati gli  (la genealogia di


Gesù);
Antenati di Cristo

infine, nei quattro pennacchi posti agli angoli della volta, Michelangelo dipinse


alcuni  tratti dall'Antico Testamento

L'immensa opera fu portata a tra il 1508 e il 1512.

le storie del genesi


1. Separazione della luce dalle tenebre 

2. Creazione degli astri 

3. Separazione delle acque dalla terra 

4. Creazione di Adamo 

5. Creazione di Eva 

6. Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre 

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7. Sacrificio di Noè 

8. Diluvio universale

9. Ebbrezza di Noè 

sibili e profeti
1. Zaccaria

2. Gioele

3. Sibilla Delfica

4. Sibilla Eritrea

5. Isaia

6. Ezechiele

7. Sibilla Cumana

8. Sibilla Persica

9. Daniele

10. Geremia

11. Sibilla Libica

12. Giona

gli arazzi
Durante le cerimonie importanti, la parte inferiore dei muri laterali, era coperta da
una serie di dieci arazzi, realizzati da manifatture fiamminghe su disegni di Raffaello.
Essi riproducono eventi delle storie dei principi Pietro e Paolo, tratti dai vangeli e
dagli Atti degli apostoli.
Sotto le Storie di Cristo si trovavano quattro arazzi con Storie di san Pietro a partire
dalla Pesca miracolosa; sull'altro lato, sotto le Storie di Mosè, erano presenti
sei Storie di san Paolo, a partire dal Martirio di santo Stefano fino alla Predica di san
Paolo agli Ateniesi
Raffaello, consapevole del confronto con Michelangelo, impostò i disegni a quello
"stile tragico" inaugurato con l'Incendio di Borgo, dandoli importanza ai gesti e la
mimica dei personaggi.

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