Fiume di compassione
[Un commento cristiano alla Bhagavad Gita]
Edizioni Appunti di Viaggio, pp. 500, € 27
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ripetere e trasmettere passivamente, *Di Bede Griffiths, nella stessa col-
bensì interrogandosi in prima persona, lana “Viaggio in India. Collana di
scavalcando tutte le interpretazioni faci- spiritualità indo-cristiana”,
li, banali, apparentemente consolidate. “Appunti di Viaggio” ha pubblica-
Così, nelle sue parole e nella sua to:
scrittura vengono alla luce letture ina- -“IL FILO D’ORO
spettate di questioni che al nostro orec- [UN’AUTOBIOGRAFIA]”
chio suonano falsamente familiari – -“UNA NUOVA VISIONE DELLA REAL-
l’incarnazione e la reincarnazione, l’e- TÀ [SCIENZA OCCIDENTALE, MISTICI-
terno dualismo di azione e contempla- SMO ORIENTALE E FEDE CRISTIANA]”
zione, il concetto di “persona”, sia
rispetto all’essere umano che rispetto a
Dio, la responsabilità sociale degli indi-
vidui, i percorsi e la meta dello Yoga, INTRODUZIONE
ecc. Tutto, ai nostri occhi, sembra suo-
nare noto, ed invece le riflessioni e le
“soluzioni” che Griffiths propone La Bhagavad Gita, o Il canto di
sono, ogni volta, sorprendentemente Dio, è un classico della spiritualità che,
creative e originali. Proprio perché egli, pur provenendo dalla tradizione indù,
dal suo arrivo in India negli anni non appartiene solo agli indù, ma a
Cinquanta, sembra aver pienamente tutto il mondo. Fa parte del patrimonio
abbracciato quella pratica efficace e spirituale dell'umanità.
benefica che consiste nel non avere mai Definendo questo commento alla
un’unica postazione fissa da cui guar- Bhagavad Gita una “lettura cristiana”,
dare. E nel continuare a spostare lo non intendo suggerire che ci sia stata
sguardo dentro non una sola, ma più una qualche influenza cristiana nella
tradizioni, affinando, in questo modo, sua composizione - una visione che è
la sensibilità ed acquisendo libertà e oggi generalmente rifiutata - o che ci
sapienza. Perciò questo testo, lungi dal- sia qualcosa di specificamente cristiano
l’essere una “riduzione” cristiana di in essa. Voglio solo affermare che la
uno dei più significativi testi della spiri- Bhagavad Gita può essere una guida
tualità indù, ci appare come lo spec- pratica per un cristiano o per chiunque
chio trasparente di una ricerca instan- sia in cerca di una guida sul cammino
cabile, basata sulla convinzione che spirituale. Ci sono moltissime persone
l’incontro – tra l’Oriente e l’Occidente, oggi in Occidente, cristiane e non, che
tra il cristianesimo e l’induismo, tra sono attratte dalla Gita e da altri classi-
l’antichità e la contemporaneità, tra la ci della spiritualità orientale, ma che
tradizione e il nuovo – è sempre e non sanno nulla del retroterrra di que-
soprattutto occasione di arricchimento, sti testi e che hanno bisogno di una
di accrescimento di senso, di approfon- guida che le aiuti a comprendere l'im-
dimento della comprensione.* portanza che essi potrebbero avere per
Antonia Tronti le loro vite. Questo commento è stato
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scritto per aiutare persone come que- senso è un concentrato di dottrina
ste, che non vogliono uno studio acca- indù, poiché nasce in un momento cru-
demico della Gita (di cui ce n’è a suffi- ciale, quando diverse correnti di pen-
cienza), ma desiderano utilizzarla come siero, a cominciare dai Veda, si trovaro-
una guida pratica per la loro vita spiri- no a convergere, ed è quindi una sorta
tuale. Oggi stiamo comprendendo che di sintesi dottrinale. È questo che le dà
nessuna religione può sussistere da un carattere così universale. Davvero si
sola. Facciamo tutti parte di una stessa può dire che se si conosce la Gita, si
umanità ed abbiamo bisogno di condi- conosce l’essenza della spiritualità
videre le scoperte delle diverse tradi- indù.
zioni religiose del mondo. Un cristiano Il legame tra la Gita e le
che si apre al messaggio della Gita sco- Upanishad dev’essere compreso. La
pre che essa getta nuova luce su molti Gita è, in un certo senso, la continua-
aspetti del Vangelo, e contemporanea- zione delle Upanishad, ma tra le
mente si accorge che la Bhagavad Gita Upanishad e la Gita è intervenuto qual-
acquista un nuovo senso se la si guarda cosa che ha radicalmente mutato la
dalla prospettiva del Vangelo. direzione della religione indù.
Per studiare la Bhagavad Gita, L’induismo è un connubio tra la reli-
sarà utile collocarla nel suo contesto gione ariana sanscrita dei Veda e la reli-
storico. Essa fa parte di un poema gione delle popolazioni indigene
epico, il Mahabharata, che generalmen- dell’India, in particolare quelle dravidi-
te si ritiene composto tra il IV sec. a.C. che. Fu esattamente nel periodo
ed il IV sec. d.C. La Bhagavad Gita dell’Epica, tra il V sec. a.C. ed il V sec.
potrebbe esservi stata inserita all’incir- d.C. che questi due movimenti si fuse-
ca nel III sec. a.C. Fu il primo di vari ro insieme, e la Gita si trova nel punto
discorsi filosofici lunghi ad essere inse- di confluenza di questi due movimenti.
rito nel poema. Come tale, appartiene La cosa più importante di questo svi-
alla cosiddetta smrti, dalla radice smri, luppo è la devozione a un Dio persona-
che significa “ricordare”, ovvero a le. Nella concezione vedica di Dio,
quella che noi chiamiamo la “tradizio- della Realtà assoluta, ci sono tre con-
ne”, che è diversa dalla shruti, dalla cetti fondamentali: Brahman, Atman e
radice sr, che significa “ascoltare”, Purusha. Il Brahman è il principio del-
ovvero la “rivelazione”. l’essere, la sorgente dell’universo, la
I Veda, che sono le scritture indù presenza immanente che è in tutta la
più antiche, sono considerati i testi creazione. L’Atman è il principio della
della rivelazione e generalmente si coscienza, la coscienza interiore, il Sé
pensa che abbiano assunto la loro che si trova all’interno di ogni essere
forma attuale tra il 1500 ed il 500 a.C. umano; e il Purusha è la Persona, il
Le Upanishad sono l’ultima parte dei Signore che è oggetto di adorazione. Le
Veda e le più antiche sono state scritte Upanishad più tarde, che potrebbero
intorno al 600 a.C. La Bhagavad Gita essere più o meno contemporanee alla
non viene molto dopo. In un certo Bhagavad Gita, come la Shvetashvatara
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Upanishad, sono ispirate da un movi- a.C., la figura principale era il brahmi-
mento popolare incentrato sulla devo- no. Egli era il sacerdote ed era l’unico
zione a un Dio personale. che poteva compiere il sacrificio. Nei
Nella Gita questo movimento Brahmana, che appartengono al secon-
incentrato sulla devozione a un Dio do periodo della religione vedica,
personale continua, ma prende una intorno al 1200 a.C., ci si occupava fon-
forma molto definita. Esso è conosciu- damentalmente del rito religioso e del
to come il movimento Bhagavata. sacrificio. Qui il brahmino, il sacerdo-
Bhagavan è il nome con cui si indica te, era naturalmente al centro. Nel
Dio, il Signore, in quanto oggetto di periodo successivo, i rishi andarono
adorazione, e all’incirca in questo nella foresta, aranya, a meditare, e nac-
periodo, nel IV secolo a.C., sembra quero gli Aranyaka, i libri della foresta.
esserci un grande risveglio della devo- A questo punto, al centro dell’interesse
zione a un Dio personale. Nelle non ci fu più il brahmino, il sacerdote,
Upanishad i rishi si occupavano soprat- poiché al primo posto non c’era più il
tutto di dhyana, la “meditazione”, e di sacrificio, bensì la meditazione. Il
Brahmavidya, la “conoscenza Buddha era un guerriero, uno ksha-
dell’Assoluto”. La Gita, invece, nasce triya; e come lui anche Mahavira, il fon-
in risposta a questo movimento popo- datore del jainismo, e con il buddismo
lare, che si incentra sulla devozione a e il jainismo iniziò il grande spostamen-
un Dio personale che qui ha le sem- to di interesse verso la meditazione e la
bianze di Krishna. Al posto di dhyana, religione interiore. Le Upanishad, che
la meditazione, abbiamo qui bhakti, la segnano il quarto stadio nello sviluppo
devozione. Dhyana non scompare, ma della religione vedica, sono la registra-
la devozione diventa preponderante. zione dell’esperienza interiore dei rishi
L’autore della Gita è ignoto, ma e costituiscono la base della tradizione
dev’essere stato un genio straordinario, mistica dell’induismo. La Bhagavad
perché in quest’opera trovano spazio Gita sembra fare dei riferimenti al jaini-
tutti i movimenti religiosi del tempo. smo; o perlomeno, lo conosceva. In
La Gita fu influenzata non solo dalle molti punti è influenzata anche dal
Upanishad, ma anche dal buddismo e buddismo e usa diversi termini e con-
dal jainismo, che portarono ancora più cetti buddisti, per esempio nirvana. E,
avanti la religione filosofica e piuttosto naturalmente, è in continuità con la tra-
impersonale delle Upanishad. Nel bud- dizione mistica delle Upanishad.
dismo antico non esisteva affatto l’idea Un fattore il cui contributo è
di un Dio personale, e ancor meno nel ancora più decisivo per la Gita è l’in-
jainismo. Bisogna anche dire che que- fluenza del movimento della bhakti,
ste religioni appartenevano al movi- con la sua enfasi sulla devozione a un
mento degli kshatriya, la casta dei guer- Dio personale, che allora si andava
rieri, che erano ben distinti dai brahmi- incentrando su Krishna. È molto diffi-
ni. Osservando lo sviluppo dei Veda, cile districare tutto ciò che c’è dietro
vediamo che in origine, intorno al 1500 all’adorazione di Krishna e non si rie-
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sce con certezza a sbrogliare i fili. l’amore. Un’evoluzione simile l’ebbe
Secondo alcuni, inizialmente Krishna anche Krishna. In origine era uno degli
era un dio dei mandriani e la devozio- dei non-ariani, poi venne incluso nel-
ne nei suoi confronti prese le mosse da l’induismo e fu identificato con Vishnu.
lì. Altri, forse giustamente, dicono che Ora anche Vishnu, come Shiva, il
originariamente era un eroe. Nella Gita Rudra dei Veda, era in origine una figu-
appare come uno dei sostenitori dei ra minore all’interno dei Veda. Quasi
Pandava e come un grande eroe. tutti sono concordi nel supporre che
Questa sarebbe un’ulteriore conferma fosse un dio solare. In una storia famo-
del fatto che la Gita appartiene al movi- sa che ricorre in varie leggende, Vishnu
mento degli kshatriya, i guerrieri: percorre con tre passi tutto l’universo.
Krishna sarebbe il rappresentante della E questi tre passi si pensa che rappre-
casta guerriera. Altrove, nella sentino i tre passi del sole, che sorge ad
Chandogya Upanishad, si parla di un est, fa un passo per andare a mezzogior-
Krishna, figlio di Devaki. Lì un saggio no e ne fa un altro verso ovest, circon-
si rivolge a Krishna e gli impartisce dando così tutto l’universo.
alcuni insegnamenti. Sembra che alcu- Questo lo collega alla figura
ni elementi degli insegnamenti da lui molto importante di Narayana.
impartiti si trovino anche nella Quando un sannyasi, un monaco
Bhagavad Gita, e che si possa dunque errante indiano, incontra un altro
mettere in relazione il Krishna delle sannyasi, lo saluta dicendo: “OM
Upanishad con il Krishna della Gita. È Narayana”. Narayana è il Purusha, la
probabile che durante lo sviluppo di persona cosmica in cui dimora tutto il
questo culto siano confluiti insieme cosmo e che pervade tutta la creazione.
molti influssi diversi. Da una parte c’e- Krishna venne, quindi, identificato alla
rano il mandriano e il guerriero, dall’al- fine con Narayana e con Vishnu, nella
tra il saggio, e gradualmente tutto si è veste di Signore dell’Universo. Nella
unito. Gita ricorrono tutti e tre i termini.
È interessante il fatto che Krishna Nell’arte sacra indiana la figura a
viene sempre rappresentato come di tre teste, la trimurti, rappresenta
colore blu. Il che può significare che Brahma, colui che crea l’universo,
apparteneva alle popolazioni indigene Vishnu, colui che lo pervade e lo pro-
dalla pelle scura e potrebbe essere un tegge, e Shiva, colui che lo distrugge e
modo per rappresentare l’induismo in lo rinnova. Per i vishnuiti o per gli shi-
quanto matrimonio tra le popolazioni vaiti tutto ciò ha solo un’importanza
ariane dalla pelle chiara e le popolazio- relativa. Per gli uni il Dio Supremo è
ni dravidiche dalla pelle scura. Shiva, Vishnu, per gli altri è Shiva. Krishna
l’altro grande rappresentante venne considerato un avatara di
dell’Assoluto, era in origine non-ariano. Vishnu, una manifestazione di Dio
Era un dio dei cimiteri, un fuori casta. sulla terra.
Gradualmente fu inserito nel pantheon Soffermiamoci ora su un’altra
indù e divenne il dio della grazia e del- caratteristica della Gita. L’idea ricor-
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rente delle Upanishad era che per rag- te, ma credo di poter trovare Dio nei
giungere la conoscenza suprema, la miei conterranei sofferenti, e perciò
sapienza, jnana, era necessario ritirarsi dedico la mia vita a Dio nei miei simi-
nella foresta a meditare. Solo il san- li”. È per questo che oggi la maggior
nyasi, il monaco, poteva raggiungere parte degli indù, perfino i sannyasi,
moksha, la liberazione. Perciò le pensano anche alla possibilità di servi-
Upanishad potevano essere una religio- re Dio nell’umanità.
ne destinata a pochi. Un mutamento Ramakrishna, che fu largamente
radicale si ebbe con la dottrina della responsabile del rinnovamento dell’in-
Gita secondo cui il padre di famiglia, duismo nel XIX secolo, in qualche
vivendo una vita ordinaria, ma avendo misura introdusse la stessa idea, e il suo
la bhakti, la devozione verso Dio, pote- discepolo Vivekananda ne fece il prin-
va raggiungere questo stato di suprema cipio più grande, al di sopra di tutto.
unione con Dio, non solo come il Egli era un sannyasi e fondò l’ordine
sannyasi, ma ancora più agevolmente dei san-nyasi che si dedicano al servizio
di lui. Per la Bhagavad Gita il sannyasa di Dio e delle persone ispirandosi a
è un sentiero difficile, riservato a pochi; Ramakrishna. Un ben noto detto di
la bhakti, invece, è il sentiero ordinario, Vivekananda è: “Mio Dio, il povero;
percorribile da molti. È per questo che mio Dio, il sofferente; mio Dio, l’op-
la Gita è diventata un vero e proprio presso”. Egli cercava di trovare Dio nel
manuale per gli indù, come per noi il povero, nel sofferente e nell’oppresso.
Nuovo Testamento, perché contiene E questa è una dottrina che prende le
un insegnamento che si rivolge al padre mosse dalla Gita.
di famiglia, a chi vive ordinariamente È ben noto che Gandhi fu anche
nel mondo, a chi è sposato e ha figli. profondamente influenzato dal Nuovo
Mediante la devozione a Krishna, il dio Testamento, soprattutto dal Sermone
personale, si può raggiungere mok-sha, della Montagna. Egli aveva una certa
si può arrivare alla liberazione finale. È devozione per Gesù, poiché lo conside-
ben noto che il Mahatma Gandhi con- rava un esempio d’amore e di perdono,
siderava la Gita la guida della sua vita. ma nondimeno si fondava sempre sulla
Una volta disse che in tutte le situazio- Bhagavad Gita, e ancora oggi gli indù si
ni in cui si era trovato, nei travagli, nei basano su di essa per la loro visione del
problemi e nei conflitti che aveva Karma Yoga, che viene considerato una
affrontato nella vita, aveva sempre tro- via per trovare Dio mediante il servizio
vato consolazione e guida nella Gita. del prossimo.
Era il suo sostegno in ogni occasione. È Si ricordi che originariamente, nei
molto interessante anche che disse: “Il Veda, karma significava “azione rituale”.
mio unico scopo nella vita è raggiunge- C’è una sezione dei Veda che si occupa
re moksha, la liberazione, ovvero cono- del rito, ma è sempre stata considerata
scere Dio. Se pensassi di poterlo fare inferiore. Quando Shankara, il grande
ritirandomi in una grotta dottore del Vedanta dell’VIII secolo,
dell’Himalaya, lo farei immediatamen- affermò che nessuno poteva raggiunge-
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re moksha, la liberazione, mediante Bhagavad Gita è un poema e va letto
karma, voleva semplicemente dire che il come una poesia.
rito non basta. Dopo il periodo vedico, Per il mio commento ho usato il
il concetto di karma fu ampliato, fino a testo di Mascarò, che è stato pubblica-
comprendere l’azione morale in genera- to nella serie dei Classici Penguin. Esso
le e poi l’azione sociale. è di gran lunga la traduzione inglese
Nella Bhagavad Gita Arjuna è più leggibile a nostra disposizione ed è
impegnato in una grande battaglia e fondamentalmente fedele al significato.
questo è il suo karma. Egli deve agire, Spesso, però, è piuttosto libera e per
deve fare il suo dovere, se vuole rag- questo ho usato la traduzione e il com-
giungere Dio. L’idea è che si può rag- mento di Zaehner per correggerla dove
giungere Dio mediante l’azione, necessario e dare il significato più esat-
mediante il servizio, facendo il proprio to. Quando ce n’è stato bisogno, ho
dovere come capofamiglia. Ma insieme anche fatto riferimento al testo sanscri-
a karma dev’esserci bhakti; l’azione to e alla traduzione di Annie Besant e
deve nascere dalla devozione al Dio Bhagavan Das. Devo inoltre aggiunge-
personale. re che devo molto al testo The Yoga of
Infine c’è jnana, la conoscenza. Bhagavad Gita di Sri Krishna Prem.
Attraverso il servizio dell’azione, L’autore è un inglese che ha vissuto
karma, e la devozione, bhakti, si arriva come sannyasi in India per molti anni e
a jnana, la conoscenza di Dio. I primi ha dimostrato di aver compreso molto
sei capitoli della Gita si occupano profondamente la spiritualità indiana,
soprattutto del Karma Yoga, la via del- sia nel suo Yoga of the Kathopanishad,
l’azione; i sei capitoli successivi del sia nel suo The Yoga of Bhagavad Gita.
Bhakti Yoga, la via dell’amore e della Questo commento è nato sotto
devozione, e gli ultimi sei dello Jnana forma di conferenze rivolte ai membri
Yoga, la via della conoscenza. Ma que- del nostro ashram, Shantivanam, nel
ste suddivisioni non sono affatto rigide. distretto di Trichi, in Tamil Nadu,
La struttura è piuttosto simile a quella nell’India del sud. Le conferenze sono
di una composizione musicale in cui un state registrate e trascritte, ed è stato
tema viene preso e sviluppato, e dopo grazie al lavoro di Brother John Sullivan
ne viene introdotto uno nuovo; poi il che sono poi state messe in ordine.
primo viene ripreso e si arriva ad un Infine, devo ringraziare Dr. Felicity
disegno complesso composto da temi Edwards della Rhodes University, a
diversi che ondeggiano insieme fino ad Grahamstown, che si è impegnata nella
essere integrati in una composizione stampa di questo lavoro e lo ha reso
armoniosa, nella quale gli elementi si adatto alla pubblicazione.
arricchiscono reciprocamente. Non
dobbiamo mai dimenticare che la Bede Griffiths
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