e significa canto,canzone eseguita con l'arpa o con la viola. I lais sono la prima rappresentazione artistica profana importante della narrativabreve anticofrancese,una delle forme narrative più importanti insieme al fabliaux. Le caratteristiche di questo genere strettamente legato a maria di francia,CODIFICATRICE di questo genere letterario. Il metro è il distico di octosillabes a rima baciata(a due a due le stesse rime). I lais li cataloghiamo come componimenti brevi non molto estesi,alcuni di questi sono abbastanza lunghi fino a poco più di un migliaio diversi. Il lais occupa una posizione intermedia con le roman e il fabliaux,meno impegnato del roman e più raffinato del fabliaux perciò CENTRALE. Abbiamo una 40ina di esemplari conservati ed ha un'esistenza molto breve, va dalla fine del dodicesimosecolo e si esaurisce nel tredicesimo secolo in concomitanza dell affermarsi una mentalità borghese e di una società sempre più urbana. La CODIFICATRICE dei lais è MARIA DI FRANCIA nome anagrafico e forte valenza simbolica incarna la cristianità(MARIE), DE FRANCE ha un riferimento culturale forte indica l attuazione di una TRASLATIO STUDI oltre che a voler dire il suo paese di provenienza, vuole indicarci le coordinate culturali ,MARIA è colei che dona un senso cristiano alle FABULE ARTULIANE ,patrimonio folklorico della britannia,cuore pulsante della francia, è una scrittrice attiva già dal tredicesimo secolo che firmava la propria opera(JE SUIS MARIE) questa firma la troviamo in tre sue opere , LES FABLES al v4, L'ESPOURGATOIRE DE SAINT PATRICE E LES LAIS al v3 in cui maria firma,la lingua adoperata e la materia trattata rimandano alla corte di ENRICO PLANTAGENETO e di ELEONORA DI AQUITANIA. I LAIS di maria di francia sono una raccolta di 12 componimenti brevi,piccole pitture in movimento,esordisce con una dichiazione di autorità intellettuale femminile,dice che lei si è posta dinanzi a un bivio e decise di non limitarsi a tradurre dal latino al volgare qualche bella storia,decise cosi perché questa è una strada già percorsa da altri e priva di originalità,vuole rivolgere tutta la sua attenzione ai LAIS che ha ascoltato perché vuole fissare nella memoria collettiva questi racconti che sono trasmessi oralmente e che altrimenti cadrebbero nell'oblio. La sua poesia è una poesia della REMEMBRANCE di una memoria soprattutto femminile. (l altra autrice importante francese è CHRISTINE DE PISANNE) Quando pensiamo al roman il padre è CHRETIENNE DE TROIS. IL PROLOGO è un documento letterario di marie de france che ha un importanza tale da farci comprendere il valore ideologico e culturale non solo dei suoi lais , ma dei lais come genere perché ci pone degli interrogativi importanti su cosa sono i lais. Esordisce con una citazione scritturale,la parabola evangelica dei talenti,chi ne ha uno lo deve utilizzare,chi possiede la CIENCE della natura e l ARS RETORICA,DEVE mettere a frutto queste sue doti che si valorizzano soltanto quando sono recepite e attualizzate,ascoltate e capite dal pubblico. Colui al quale dio ha donato la scienza,la sapienza,e la buona eloquenza nel parlare non deve tacere ne nascondersi,anzi deve volentieri mostrarsi. Quando una grande virtù è molto ascoltata allora immediato è il fiorire,il proposito di maria è qurllo di interpretare la sua poesia come fonte di autorità e lo vediamo nei v. successivi perché propone come paradigma gli AUCTORES per eccellenza,i classici, si fa all autorevolezza del grammatico per eccellenza,PRISCIANO, che dice che l oscurità dei libri antichi è un oscurità voluta perché nei testi dei classici ce nascosto un tesoro che può essere compreso e rivelato perfettamente dai moderni e dai posteriore grazie al procedimento allegorico su cui insiste maria di francia con l'espressione GLOSSAIRE LA LETTRE. Maria ci dice che i filosofi garantiscono la validità di questo procedimento,il trascorrere del tempo aumenta il valore dell'opera,si sviluppa la sottigliezza dell'uomo,la SUBTILITAS che sarebbe la capacità di penetrare il significato più profondo del testo , e ciò fa si che il testo diventi immortale. Ci dice che chi scrive che l AUCTOR moderno deve intraprendere un opera che lei definisce GRAVOSA,che lei definisce impresa ARDIMENTOSA , chi vuole difendersi dai vizi(errore) deve studiare e applicarsi a cominciare un opera faticosa e ardimentosa,solo così può allontanarsi e liberarsi da un grande dolore e dal mare. Qui maria di francia dichiara di trovarsi dinanzi a un bivio di due modelli di scrittura:il primo è quello coincide con la traduzione o la MISE EN ROMAN , trasporre dal codice latino a uno volgare le opere degli AUCTORES dotandole della GLOSSA che è necessario per evidenziare lo spirito cristiano che è allegoricamente implicato,è funzionale alla traduzione,permette di far vedere quella veritas cristiana che è celato dietro la lettera,ma maria ci dice che ha subito rinunciato a questo proposito,questo progetto viene subito abbandonato da maria per che troppo comune e frequentato,privo di originalità e di merito,maria percepiva che molti romanzi di ispirazione classica forse erano sentiti superati , non rispondeva più alle esigenze di un pubblico che voleva dilettarsi,ricerca di contenuti nuovi. L'affermazione più importante è:allora pensai ai lais che avevo sentito. L'altra possibilità scelta da maria è quella di rimare il contenuto narrativo di questi lais che ha ascoltato,la strada che decide di percorrere. Un aspetto importante è come le Lais si componga come non histoire(storia), in altri termini è una fabula,affonda le sue radici nel mito e nel folklore,non si basa sui FACTA ma sui FICTA, il lais è un prodotto originario mentre l histoire è un prodotto filtrato,richiede il completamento della glossa,una interpretazione allegorica. Maria ci dice inoltre che non ebbe dubbi,ben lo sapeva,coloro che per primi si opposero o per primi,e che per primi li trasmisero e li inviarono,lo fecero per il ricordo delle avventure che loro stessi udirono,dice che per questi lais non ha dormito la notte,insiste sulla fatica che lei stessa ha riposto, questa perizia artistica è quella che mancava ai suoi predecessori,lei si prende il merito di far rivivere la straordinaria bellezza di rendere possibile il trasferimento di questi racconti facendoli diventare un patrimonio collettivo,degno di essere trasmesso ad un re(ENRICO PLANTAGENETO). I versi 33-38 sono i versi più importanti perché si apre un problema,CHE COSA SONO I LAIS E DA COSA NASCONO? Ci dice che lei ripone tutti i suoi sforzi nei lais che ha ascoltato,predecessori bretoni iniziatori del genere,composti per conservare il ricordo di avventure che loro stessi avevano ascoltato. Prima fase è l aventure, l elaborazione giullaresca e poi mediazione artistica. L aventure è l evento meraviglioso e straordinario che vede comr protagonista un cavaliere che è testimone unico di questa avventura perché avviene o nella foresta o in dimensioni inaccessibili come l oltremondo,in ambienti sociali chiusi,in luoghi particolari dove non ci sono altri testimoni,se il cavaliere non si perde ma torna a corte racconta quanto accaduto,la sua AVENTURE. Si crea una forte immedesimazione del pubblico,affidandola a quello che è il repertorio di professionisti,ovvero ai GIULLARI o MENESTRELLI ossia i FABULATORES . Qui si passa all'elaborazione giullaresca,la formula che lei più usa è che i bretoni fecero i lais,sono il referente e il codice. Al v5 e 6 si dice che si poteva trovare per iscritto oltre che cantato. L'ultima fase compositive è quella della mediazione artistica mediata e riflessa,maria alla materia oppone il macchio dell'arte e della glossa,frappone il sigillo della scrittura e in questa versione vuole proporsi come autrice moderna,recupera una straordinaria bellezza che viene tramandata ai posteri.
FILOLOGIA ROMANZA 8/09/19
VOCALISMO E FONETICA È il ramo della linguistica che studia i suoni,prospettiva di tipo storico e diaconico. Passaggio dal latino alle lingue romanze. I suoni vengono prodotti tramite espirazione,attraversando la gabbia toracica e gli organi fonatori sono i parametri fondamentali,il luogo labbra,denti,cavità nasale etc.. il modo di articolazione, il modo in cui gli organi fonatori ostacolano il passaggio dell'aria e infine la vibrazione o meno delle corde vocali e un leggero movimento della lingua infatti per classificare le vocali in base alla maggiore o minore altezza della lingua rispetto al palato,vocali alte la i e la u le vocali mediane la e e la o e le vocali basse con la lettera a. Il secondo parametro è l arretramento o l avanzamento della lingua rispetto al palato: vocali anteriori o palatali la i e la e, le vocali centrali con la, e quelle posteriori o velari la u e la o. Il latino ha un sistema a cinque vocali e dieci fonemi,ogni vocale poteva essere lunga e poteva essere breve,i toni sono ae,oe,au. Una distinzione di quantità,come durata e lunghezza vocalica, cosi come fonologica cioè la vocale breve se la sostituisco con una vocale lunga sono due fonemi diversi,dobbiamo considerare che in latino le vocali lunghe e brevi hanno un valore fonematico, se sostituisco una vocale lunga con una breve nasce una parola diversa. Il fono è il suono cosi come fonema,entrambe sono due unità minime in cui può essere suddivisa una parola,abbiamo dieci fonemi vocalici si distinguevano tra loro per quantità,ESEMPI:populus,palus,lego,venit,levis,malum,a seconda se le vocali sono lunghe o brevi abbiamo significati diversi. Nel passaggio dal latino alle lingue romanze,subentra una nuova distinzione , di qualità o timbro ad esempio pesca con e aperta è il frutto,la pesca con e chiusa è il pescare etc. Nel momento in cui si perde la distinzione vocalica,le vocali iniziano a distinguersi per grado di apertura,questo porterà al fatto che le vocali lunghe saranno pronunciate in maniera più chiusa e quelle chiuse in maniera più aperta,cambia anche l'accento che da musicale e melodico in latino si passa a un accento di tipo intensivo delle lingue romanze che porta ad un ulteriore distinzione tra le vocali con le vocali dittonghe e atone. La struttura della sillaba si basa sulla legge del trisillabismo, l accento non può andare oltre la terzultima sillaba, l accento non può andare sull ultima sillaba con la legge di bartonesi, e poi abbiamo la legge della penultima la più importante perché dice che se la penultima sillaba è breve l accento cade sulla penultima,se invece è lunga l accento cade sulla penultima. Si passa da un accento melodico a uno intensivo con maggiore dispendio di energia, civitatem e ciudad abbiamo una sillaba in meno,la perdita di una sillaba si definisce sincope. Ci sono dovute eccezioni come integrum la e è breve l accento cade sulla penultima sillaba,in italiano integro o meglio intero. INTEGRAZIONE CON FOTO SUL QUADERNO
FILOLOGIA ROMANZA 10/09/19
I TRATTI DISTINTIVI DEI LAIS COME GENERE NARRATIVO SONO 4: 1 L'ARGOMENTO BRETONE , APPARTIENE ALLA MATERIA DI BRETAGNA,INSIEME DI LEGGENDE CELTICHE CON PERSONAGGI COME TRISTANO E ISOTTA E IL RE ARTÙ,DA ISPIRAZIONE ALLA CHANSONE DE GESTE,TUTTI I LAIS DI MARIE DE FRANCE SONO AMBIENTATI IN BRITANNIA,AL CENTRO ABBIAMO LA CORTE ARTURIANA CHE DIVENTA IL PUNTO DI RIFERIMENTO DIRETTO,COSI COME PUÒ ESSERE INDIRETTO E SOTTINTESO,È IL CODICE CORTESE CHE CI PERMETTE DI DECIFRARE LE AZIONI CAVALLERESCHE,MODELLO SOCIALE E SPIRITUALE A CUI I PROTAGONISTI DEVONO ATTENERSI. CHE COSA DIFFERENZIA IL LAIS DAL ROMANZO DI AMBIENTAZIONE BRETONE O DI ISPIRAZIONE ARTURIANA? La differenza è che il romanzo dipinge grandi eroi come i cavalieri della tavola rotonda,nei lais invece abbiamo figure di cavalieri emarginati,nel LANVAL il protagonista è in contrasto col mondo cortese,anche protagoniste femminili,ci consentono di avere un immagine completa del mondo cortese,rappresenta l'altra sua faccia. 2 MATERIA AMOROSA, innesca il meccanismo dell'azione ed è con questa che iniziano e finiscono i lais,leo spitzer dice che questi lais sono equiparabili a una versione narrativa del trattato amoroso,l'amore muove l'avventura magica che costituisce il nucleo dei lais. L'avventura è al centro del romanzo e la differenza tra il romanzo e il lais è che il romanzo è di carattere cosmico e universale, nei lais(appartengono alla BREVITAS) è intima e personale ,aspira alla risoluzione di piccoli contrasti psicologici è la prospettiva LAIS LANVAL: È UN TABOO MELUSINIANO è un lais unico per vari aspetti,di ambientazione arturiana con ARTÙ,Ginevra e i cavalieri della tavola rotonda. I lais meravigliosi sono incentrati sulla relazione amorosa tra un essere mortale e uno sovrannaturale,nel LANVAL l essere mortale è l uomo , quello sovrannaturale è la donna fata che rappresenta l'incarnazione del suo desiderio,DONNA come simbolo dell'assoluto,il mondo ultraterreno diventerà l'unità ritrovata. La struttura si molti lais di maria di francia riprende lo schema dei racconti melusiniani e morganiani incentrati sulle due grandi tipologie di fate al tempo che sono morgana e melusina,capita che i racconti di maria di francia non si identifichino al 100% ne con l'uno ne con l'altro racconto,come vedremo in LANVAL,dove è centrale il tema MELUSINIANO del TABOO,un pacco che non va infranto tra l'amante e la fata,nella parte finale il LANVAL si lega ai racconti MORGANIANI,abbiamo la fata che compare di nuovo viene a cercare l eroe e soprattutto vuole portarlo con se nell altro mondo,è un altra caratteristica del racconto MORGANIANO,alla fine ricompare la fata che va a cercare l eroe per portarlo nell' aldilà. 3 SEQUENZE DEL RACCONTO MORGANIANO 1 rapimento 2 soggiorno con l'essere fatato 3 ritorno dell eroe nel mondo normale perché viene infranto un divieto Il LANVAL rappresenta uno schema PURO melusiniano. IL RACCONTO MELUSINIANO presenta 3 SEQUENZE: 1Incontro con la fata 2Il patto tra la fata e l amante 3La trasgressione del patto(inviolabile) con le relative conseguenze In LANVAL queste tre sequenze narrative vengono riprodotte con un quarto elemento conclusivo che si avvicina invece ai racconti morganiani(di provenienza irlandese) dove la fata ritorna improvvisamente e porta con se l'eroe nell'altro mondo. LETTURA LANVAL: Lanval è alla ricerca di un integrazione sociale,è in attrito con la corte,re ARTÙ subito menzionato,pentecoste è un momento cruciale perché succede sempre qualcosa,momento MAGICO,re ARTÙ si trova in una delle sue dimore distribuendo terre e donne ai suoi cavalieri , eccezione fatta per LANVAL,eroe privato dei doni che ARTÙ sta distinguendo,maria di francia ci fa una caratterizzazione di lanval come PROTOTIPO dell'eroe cavalleresco,ci dice che per il suo valore e la sua larghezza(generosità) per la sua bellezza e prodezza lo invidiavano quasi tutti,LANVAL è un emarginato è il personaggio perfetto di nobile stirpe si trova lontano ed esiliato,non ha più niente con cui vivere poiché artu non vi donò più niente,espressione con cui marie de france fa riferimento al regime cavalleresco. L avventura di lanval inizia con un allontanamento dalla città(CORTE),in uno spazio remoto, o nella foresta,opposizione CITTÀ FORESTA,il suo cavallo avverte che sta accadendo qualcosa di strano,il cavaliere lo lascia e lo fa vagare libero per il prato. RUSCELLO come confine umido,qualcosa che fa da spartiacque tra il mondo umano e mortale e quello ultraterreno. Le due damigelle annunciano l'arrivo del personaggio femminile,vestite in maniera molto ricca con delle tuniche in porpora grigia,con un viso molto bello,la più grande portava dei bacini adoperati nel mondo cortese per lavarsi le mani,galateo del mondo cortese,andarono dritte dove giaceva il cavaliere sul prato,che si alza per buona educazione. Lo salutarono per prime e gli hanno raccontato il loro messaggio per la damigella (non sposata) affinché andasse con loro e con loro se ne va abbandonando il cavallo poiché rappresenta lo statuto di cavaliere e della società. DESCRIZIONE DELLA FATA Si trova in un padiglione,tenda,bella e ben preparata. Lei giace su un letto molto bello le cui lenzuola valevano quanto un castello,indossa soltanto una piccola camicetta,corpo ben fatto e gentile,un prezioso mantello di bianco ermellino ricoperto di porpora alessandrina aveva gettato per tenerle caldo,aveva scoperto il costato il viso il collo e il seno ed era più bianca di un fiore biancospino. La donna è venuta per chiamare lui,non ha il potere di farsi amare,non possono decidere di essere amate, può solo offrirsi ma la facoltà di amare diventa mortale,amore deve essere SPONTANEO. Il cavaliere si alzò e andò avanti,la fanciulla la chiamò e si sedette,dice che dal suo mondo magico è venuta per lanval,e se è prode e cortese , lei non ebbe mai ne tanto male ne bene. Maria ci dice che lui la guardò e la vide bellissima,momento di BREVITAS. Lui risponde graziosamente che se lei decidesse di amarlo,lui farà tutto ciò che lei chiederà,nelle sue possibilità. Quando la fanciulla lo sentì parlare,le affidò il suo cuore,ed ora lanval è sulla giusta strada,lei gli procaccerà il denaro. C'è un interdetto(proibizione), questo taboo serve da un lato per mettere alla prova l'amante,dall altro serve a creare un problema e quindi ciò fa andare avanti l'azione. "Vi dirò l'essenziale" momento di BREVITAS. La dama non vuole trattenerlo nel suo mondo a differenza dei racconti morganiani,vuole reintegrarlo nella società dandogli quello che gli mancava,ciò che gli aveva privato re ARTÙ,ad un certo punto la fata lo caccia. Lui possiede le qualità cavalleresche ma non possiede il denaro,vi è il rituale del bacino,misero l acqua sulle mani del cavaliere e gli portarono da mangiare e cenò insieme alla donna fata. Quando finirono il pasto,ritornò il suo cavallo ben sellato,montò a cavallo verso la città e si voltò molto spesso per guardare la donna,molto agitato dalla sua avventura. Segue un insistenza su lanval,immagine e grandezza del cavaliere,lei verrà nell esatto momento in cui lui la desidererà se nasconderà la loro relazione. Dopo la festa di san Giovanni,30 cavalieri se ne andarono per svagarsi e divertirsi in un verziere(spazio intermedio tra il palazzo e il giardino) , palazzo in cui risiedeva la regina Ginevra,personaggio non positivo ma ambiguo,al tema melusiniano si aggiungerà la moglie di putifarre che si innamora dello schiavo del marito, Giuseppe , che non ne vuole sapere di tradire il suo signore e la rifiuta la moglie la prende a male,va da suo marito e gli dice che lo schiavo ha tentato di violentarla. ARTÙ e galvano pregano lanval finché non accetta di venire,lanval si mette in disparte lontano dagli altri , non vedeva l'ora di vedere e sentire la sua amica,la gioia altrui non gli interessava e tantomeno notava le damigelle che erano arrivate al verziere,quando la regina lo vide tutto solo va dritto da lui e gli mostrò tutto il suo sentimento. FILOLOGIA ROMANZA SECONDA PARTE 10/09/19 La regina si offre e gli fa delle avances a patto che lui gli dica cosa gli turba,ma lui risponde che non ha preoccupazione di amarla,non vuole smentire la sua fedeltà. La regina si alzò,era nervosissima per aver parlato a vanvera,dice che sente dire spesso che gli uomini non hanno desiderio delle donne,lo provoca. Quando lui sentì questo fu molto dispiaciuto e non fu lento nel risponderla,preso dallo sgomento fa due errori madornali,rompe il patto con la fata,e un altro errore che lo manderà al processo in quanto offende la regina. Svela il patto con la donna fata,dice che anche l ultima delle damigelle è meglio della regina.
15/09/10 -> FOTO
Filologia romanza 16/09/19
Dal verso 302 in poi: La regina se ne va piangendo nella sua camera, adirata per il fatto che l eroe l ha così oltraggiato, si mise malata nel suo letto e non si fosse mai alzata se il re non le avesse reso giustizia, il re tornó dal bosco ed entrò nella camera della regina e quando lei lo vide gli disse che lanval l aveva offesa e umiliata,lanval verrà processato dopo l ira del re Artù, decide di comporre una corte di giustizia e bisognerà eseguire un processo. Fuori dalla camera di Virginia uscì il re che mandò a chiamare lanval, affranto, momento di disperazione per lanval rendendosi conto di aver perso la propria amica in quanto era stata scoperta la loro unione, non riesce a urlare e dibattersi e la donna fata non cede dinanzi alla sua sofferenza. Davanti al re era molto pensieroso, era TACENTE E MUTO, e faceva mostra di grande dolore e affezione, MALTALANT significa cattiva inclinazione e collera, LE SUE DUE COLPE stanno nell aver tradito il re e nell aver umiliato e offeso la regina. Lanval nega il disonore e dice di non aver richiesto(REQUIST) amore alla regina, una cosa vera c'è, di ciò di cui ha parlato re Artù riconosce la verità Dell amore di cui si è vantato. Lanval ha un giorno in cui deve trovare delle garanzie mentre la corte si avvia, il re chiese dei garanti e il re fu solo sperduto non aveva né parente né amico la, Maria preme sulla condizione di emarginazione in cui è immerso lanval.
FILOLOGIA ROMANZA 17/09/19
YONEC Figura principale è quella maschile nei lais di Maria di Francia, ma il altri casi il mondo cortese si lega al meraviglioso celtico ritroviamo un personaggio femminile a cui l attenzione di Maria di Francia su rivolge. Ricalca la figura della MALMARIÈE sorvegliata dal marito geloso molto più vecchio di lei e non ricambiato, reclusione di una fanciulla che viene tenuta prigioniera costantemente da un vecchio marito geloso e non ricambiato. Motivo di origine folklorico che attraversa la letteratura romanza tra dodicesimo e tredicesimo secolo è trattato con particolare realismo, nei i suoi lais vi è un mondo di fiaba e meraviglioso con inserimento di problemi, l autrice fa entrare problematiche attuali al suo tempo e le fa irrompere in una narrazione favolistica. Maria di Francia tratta il tema della malmariée con tematiche molto rigide che erano espressione precisa di alcuni interessi specifici della società feudale come l importanza del erede maschio per la discendenza, controllo delle donne che dovevano assicurare la sicurezza della discendenza attraverso la verginità, tutto ciò lo ritroviamo nel lais YONEC in cui fa una sorta di denuncia, il suo essere donna traspare. L altro aspetto caro a Maria è l importanza Dell instaurazione di una rete di alleanze femminile che costituiscono una garanzia di felicità, di lieto fine e di vita,insieme al tema della malmariée,adoperati in maniera molto chiara nel lais. La donna diventa oggetto di scambio tra il padre e il pretendente che sposava la donna per avere una discendenza inducendo la donna a oggetto di scambio e di procreazione. Dall altro lato vediamo che latorre nella quale viene rinchiusa è simbolo di autorità e di potere esercitato in maniera ingiusta, cui sorge l importanza della rete di alleanza femminile. Maria di Francia parla della sorella vecchia e vedova del marito. che ha la funzione di guardiana che fungerà da antagonista nella fiaba, la prigionia alla quale è costretta è dura e aspra dal essere separata dalla comunità di donne, equivale alla dimensione collettiva e infima nella quale si può trovare appoggio a cui si oppone uno spazio esterno pubblico maschile. In un romanzo in langue d'oc c'è un eccezione narrativa, FLAMENCA capolavoro della letteratura medievale in cui abbiamo la celebre figura di malmariée in cui trova un confronto con le due damigelle con le quali può confrontarsi e tra loro si instaura un rapporto di complicità. YONEC inizia con un lamento della malmariée in cui maledice i genitori perché l hanno consegnata a questo vecchio geloso che verrà paragonato ad una creatura infernale e lei ricorda alcune storie che aveva sentito raccontare, il suo desiderio che in maniera ironica Maria di francia trasforma in preghiera a dio a un certo punto evoca la figura di una creatura fantastica che definisce come ospite misterioso, chiamato cavaliere uccello, che tornerà ogni qualvolta lei lo desidererà. Si apre uno spazio di libertà e di evasione che sono possibili solo nel regno del meraviglioso e della favola finché non prevede la fine del loro amore con lo sguardo della sorella gelosa del marito, quindi non vi è un alleanza tra donne, che determinerà la TRAGEDIA, il cavaliere verrà trafitto da lame taglienti. ATTENZIONE che Maria di Francia pone all importanza di un alleanza femminile come condizione indispensabile alla felicità. YONEC é un lais bipartito una parte più folkloric a e l altra più oscura, il protagonista maschile della prima parte è questo cavaliere uccelli è una combustione tra essere umano e animale, tema ricorrente in Maria di Francia. Lais meraviglioso al pari del Lanval. Prima parte incentrata sul motivo del apparizione di questo essere soprannaturale, ospite misterioso, viene da molto lontano da un mondo che può essere dei morti oppure della vita eterna, universo comunque magico e favolistica, i protagonisti della prima parte sono l ospite misterioso e la donna a cui viene a rivelarsi questa figura magica. La prima parte è divisa in due momenti, nel primo vi è l'apparizione del cavaliere e il turbamento del personaggio femminile, il secondo momento narrativo è caratterizzato dalla predizione della nascita di un figlio e la partenza dell ospite misterioso. Struttura narrativa simile di questo lais la ritroviamo nei vangeli, apparizione dell Angelo a Maria con la preannunciazione della nascita di un figlio con conseguente turbamento di Maria,cosi come nei racconti che parlano di fondatori e di restauratori, in racconti mitici e di mitologia in cui racconta di eroi immortali,nel nostro lais è YONEC, si parla di sfera del mito(SAGA) dove prima e seconda parte sono unite. In YONEC abbiamo un racconto scuro a livello di catalogazione generica, unisce due parti con struttura della saga con aggiunta anche di elementi fiabeschi(FOLKLORE). LETTURA Muldumarec è il cavaliere uccello e ospite misterioso. Maria non dice il nome della moglie per dare un aspetto esotico al racconto o perché c è una presenza di elementi cortesi forti, assenza del nome della donna per via di un' influsso d amor cortese. Tutti i dettagli che ci da Maria non sono di poco conto poiché c'è ne da molto pochi. V50 termine antefatto con successivo inizio della storia dal v51 con il TOPOS della primavera. MONOLOGO DELLA MALMARIÈE v67 DESCRIZIONE MARITO GELOSO E INFERNALE V86 INIZIO PRIMO MOVIMENTO NARRATIVO CON VISIONE ANIMALESCA E CONSEGUENTE INCONTRO E TURBAMENTO DELLA DONNA v105 PRODIGIO sfera del meraviglioso v117 , e con "coprì il suo capo" è un riferimento alla tradizione iconografica.
22/09/19 -> CAPITOLO MORFOLOGIA CON COMPARATIVI E
SUPERLATIVI 23/09/19 -> TRADUZIONE DAL VV.257
Filologia romanza 24/09/19
I lais sono la combustione tra meraviglioso celtico e mondo cortese, e anche il gusto per l aventure, quelli di Maria di Francia annunciano una serie di tendenze che saranno usate anche successivamente e sbocceranno, portando alla creazione di generi nuovi come i fabliaux. I lais successivi a Maria di Francia sono tre: 1 Lais di ispirazione mariana, che ripropongono la materia trattata da Maria di Francia, lais farici e meravigliosi,serbatoio di motivi al quale attingere. 2 Lais realistico borghese sono caratterizzati da un nucleo essenziale che non è più appartenente al trascendente, non c'è più opposizione mondo oltremondo, diventa tutto un esperienza verosimile,non abbiamo più la fata e il cavaliere, qualcosa di psicologico, l ambientazione è cortese e abbiamo da un punto di vista stilistico abbiamo un arguzia borghese, EX LAIS DE L'OMBRE, IL CUI AUTORE È JEAN RENART. 3 Lais parodico burlesco sono particolarmente interessanti in quanto ci condurranno al fabliaux. Assistiamo a un irruzione del comico nel genere dei lais, prevalere del comico. Ciò porterà a un indistinzione tra il genere dei lais e dei fabliaux,questo ultimi sono di ispirazione anticortese e comica. Questi lais sono caratterizzati da ironia, parodia ed osceno sono poi le tecniche letterarie utilizzate per rinnovare la materia narrativa, e vengono utilizzate dagli autori per rendere i loro prodotti più appetibili al pubblico che stava cambiando, più diversificato socialmente. EX IL LAIS D'IGNAURE, leggenda popolarissima nel medioevo, quella del cuore mangiato riproposta in diversi casi narrativi( La poesia trobadorica entra in crisi e per questo iniziano ad essere copiati grandi canzonieri inserendo vite e commenti che hanno una funzione didascalia, la vita è la biografia dell autore e la razos è il commento.) IL LAIS D'IGNURE parla di un dongiovanni che corteggia e concede il suo amore a 12 donne, i loro mariti si ingelosiscono vendicandosi uccidendo il dongiovanni, dando in pasto alle loro mogli il cuore e il membro sessuale dell uomo, le donne se ne accorgono e moriranno di fame. Motivo leggendario che circolava viene reinterpretato in chiave PARODICA. Rientrano nel perimetro dei lais dei testi che hanno una difficile connotazione generica, esemplari di narrativa breve, rientrano nell ambito dei lais, come ad esempio AUCASSINE(cavaliere cristiano che si innamora di una saracena e dopo una serie di peripezie si congiungeranno in matrimonio, trama viene trattata in modo volutamente comico, lo vediamo nella connotazione dei personaggi, amante piagnucoloso, la vera eroina si dimostra il personaggio femminile) E NICOLETTE, è un prosimetro di difficile interpretazione, vuole parodiare tutti i generi letterari esistenti, si vuole identificare come una sorta di controgenere che vuole mettere a nudo le contraddizioni dell ideologia cortese e del mondo cavalleresco. Da un lato la struttura rispecchia l andamento narrativo dei lais e del romanzo, è un componimento che è assimilabile al lais, ma può anche rientrare nella categoria dei lais parodico burleschi. In appendice al genere del lais, possiamo riporre una serie di testi appartenenti alla narrativa breve che sono affini al genere dei lais come EX le follie di Tristan, testi considerati erroneamente come frammenti stravaganti di romanzo, ma non hanno niente a vedere col romanzo hanno invece una genesi autonoma di narrativa breve di ispirazione cortese, in questa categoria dei lais possiamo far rientrare anche dei racconti che hanno un ispirazione ovidiana tra cui Narcisus e Filomena. In questa appendice si può far risalire un componimento considerato un capolavoro, chiamata la castellana di berigì, sembra essere un masaico di luoghi comuni che caratterizzano il lais, ma troviamo uno spirito diverso che ci fa intravedere come ormai questo genere sia in una fase di evoluzione che porterà alla creazione di altri generi,anche in quest opera troviamo un motivo presente in lanval ovvero il patto del segreto amoroso, ma qui la protagonista è una semplice castellana. I primi fabliaux risalgono ai primi decenni del 13esimo secolo, studiosi in alcuni lais contemporanei ai primi fabliaux vengono certificati come strumenti di cosciente polemica letteraria e retorica nei confronti del vecchio genere dei lais, strumento di polemica cosciente nei confronti di un vecchio genere. Il fabliaux è un genere anticortese e ha un ispirazione comica,si differenzia da generi narrativi simili. Ci aiuta l analisi di un componimento intitolato les trois chevaliers et le cens non presenta indicazioni di genere al suo interno, è un componimento che alcuni hanno interpretato come fabliaux e altri come lais. La trama tradizionale è simile a quella di un lais di Maria di Francia, cheiquivel, in cui Maria di Francia parla di una donna che ha quattro amanti, che si sfidano in un torneo, tre muoiono e uno sopravvive, che si lamenta di essere il più sfortunato di tutti perché costretto a stare in sua presenza senza poter godere di lei in quanto lamentosa. La trama dell opera vede invece una donna che sottomette ad una sfida paradossale i tre amanti, dovranno sfidarsi in un torneo senza indossare armatura, l unica cosa che possono indossare è il cens (tunica), solo uno dei tre amanti decide di partecipare al torneo, che ne uscirà vincitore conquistando l amore della dama, da cui pretendere una sfida analoga, la dama deve partecipare a un banchetto con lo stesso cens che lui ha utilizzato al torneo, tunica insanguinata, e lei accetta senza esitazione. Componimento che fa da parodia all amore e che mette in luce tutte le contraddizioni dell amor cortese, ancora più interessante è l atteggiamento dell autore nei confronti della sua opera, coinvolge molto il pubblico perché il pubblico viene invitato ad emettere un giudizio su chi dei due amanti detiene la palma d oro per cortesia, da un lato l articolazione del racconto è di tipo cortese, dall altro l atteggiamento provocatorio rimanda ai fabliaux in quanto non viene tratta una conclusione, l autore rimanda al coinvolgimento del pubblico, degli ascoltatori e dei lettori, la fine aperta rimanda ai fablaux. È un testo che possiamo intepretare differentemente, sia in chiave seria che in chiave parodica. La prima differenza sostanziale tra lais(include aspetti e personaggi secondari al romanzo) e fabliaux è l intento, l alterità programmatica del lais rispetto al fabliaux(ci offrono un immagine deformante del mondo cortese che parte dal basso, ci completa perfettamente la realtà storica del tempo, include nella rappresentazione artistica classi sociali che fino ad allora erano state escluse, hanno un crescente potere di tipo economico) , differenza di finalità e di intento. Il lais rappresenta il primo principale modello da cui il fabliaux ha ispirazione, forniscono ai fabliaux un bagaglio di materiale, di situazioni e di tematiche diventate ormai topiche e tradizionali. L autore del fabliaux ha il compito di riscrivere questo materiale in chiave comica, abbracciando gli strati più bassi della società, ceti che fino ad allora erano stati esclusi. La riscrittura in chiave comica può avvenire in due modi, il primo è quello di un personaggio nobile a cui vengono attribuiti una serie di qualità che non gli si confanno per status sociale, rovesciamento comico, così come al contrario abbiamo un personaggio di umili origini che vuole dimostrarsi nobile,vi è un rapporto di ripresa e rovesciamento. Oltre al lais abbiamo anche ltei generi della narrativa alta che contribuiscono a essere dei modelli per il fabliaux, tra cui il romanzo, strano perché ha una trama implicata e complessa utilizzata in due modi o si riduce a semplici strutture narrative oppure si procede a un estrapolazione di nuclei narrativi, lettura episodica del romanzo, una di quelle è il triangolo amoroso (TRISTANO E ISOTTA). Il re è sostituito da un villano o da un borghese, la donna qui è vista come oggetto sessuale,è fonte di tutti i vizi NARRATIVA IN AREA ISPANICA GONZALO DE BERCEO fonda il mester de CLERECIA,scuola letteraria castigliana colta che si contrappone al mester de juglaria, perché abbiamo temi elevati e selezionati, temi soprattutto religiosi,con un linguaggio aulico, risponde perfettamente agli ideali di GONZALO DE BERCEO,è autore de las vidas, come quelle de las vidas de los santos,caratterizzati dal gusto del raccontare e un sottile velo ironico, aumenta il valore artistico della vita, perché l attenzione stessa del lettore si sposta dal contenuto alla forma, il suo capolavoro sono LOS MILAGROS DE NUESTRA SENORA, ironia più elegante e raffinata,peccatore che viene poi salvato. Gioca molto sugli schemi narrativi dei racconti dei miracoli, al poeta interessa l intreccio, momento in cui umano e divino si incontrano, e ciò viene trasposto in caratteri spettacolari. LETTERARIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE AGEOGRAFICA.
29/09/19 AVVERBI, DIMOSTRATIVI ETC - FOTO
Filologia romanza 30/09/19
La narrativa ebraica entra in Europa, in particolare costituisce il tramite più importante nel passaggio in Europa di racconti orientali organizzati in cornice. La prima collezione di racconti che presenta una specie di cornice, è la disciplina clericalis, poi la versione moderna del libro di sindbad(libro degli inganni delle donne) in castigliano, che giunge nella Spagna attraverso un ramo orientale e uno occidentale. Calida e himna opera più complessa perché strutturata ad intrecci eu presenta una sorta di prologo che mette in luce l intento didattico, e una serie di capitoli. Altre collezioni di racconti in cornice le abbiamo in opere di carattere romanesco e di carattere più didascalico, abbiamo due elementi uno di carattere formale ossia l uso della prosa e l adozione di una cornice. Questo ci mostra il fatto che il racconto in Spagna nasca con una certa maturità consapevole della propria autonomia e artisticità. La cornice esprime la dimensione autoriale che è centrale, come nel conde lucanor. La Cornice è il racconto per eccellenza, sul quale si innestano tutti gli altri racconti, ha la funzione di provare l assunto principale o quello di sviluppare alcune problematiche che emergono dalla cornice, racconti appositamente scelti per la cornice. L interpretazione dei racconti si piega alle esigenze dei protagonisti della cornice, che ha un rapporto stretto col racconto. Abbiamo il tempo principale della cornice e il tempo della digressione, in cui il racconto al passato si avvicina alla dimensione del lettore della cornice. CONDELUCANOR Realizzata intorno al 1335 da DON JUAN Manuel, (nipote di Alfonso)è una raccolta di exempla, di racconti morali che elencano una ricchissima tradizione narrativa ricca dal punto di vista strutturale e formale rinnovandola creando uno dei capolavori non solo in manvito castigliano ma anche in ambito della narratio brevis romanza. Abbiamo tre libri e cinque sezioni, il primo che è quello degli exempla, 51 racconti in prosa, il secondo in cui abbiamo delle sentenze e un trattatello finale. Abbiamo un maestro patronio che impartisce insegnamenti a un suo discepolo che è il cojde lucanor curioso di apprendere gli insegnamenti del proprio maestro. Don JUAN Manuel ci annuncia come verrà trattata la materia narrativa alla fine del prologo e ci dice che la materia del suo libro sarà trattata nella materia di un grande signore che parlava del suo consigliere,in forma di dialogo e chiama in causa i due interlocutori,ci dice il loro nome, ma soprattutto è importante che ci dica il ruolo che svolgono, patronio che è il consigliere e maestro e un discepolo che è il conde. Sulla soglia della conversazione troviamo l autore che si palesa come entità concreta, rivendicando la propria origine facendo riferimento alla propria ascendenza. Questa tangibilità è caratteristica di don JUAN Manuel. Il destinatario di questo autore così presente è il lettore, che viene istruito su quelle che sono le finalità e le utilità dell opera, don JUAN Manuel ci dirà che colui che leggerà questo testo ne trarrà vantaggio al servizio di dio e della propria anima. Parole leggiadre da ascoltare che consentiranno l insegnamento. Siamo qui ad un primo livello testuale ossia la cornice che ha una funzione informativa perché vediamo che l autore vuole apporre un marchio autoriale forte, ai materiali che sono raccolti in una struttura integrale che è l opera. Importanti sono la coesione dell opera e l integrità del messaggio trasmesso. Questo ruolo autoriale dell autore emergerà sia nel proemio che alla fine di tutti i racconti. L autore giudica la bontà della narrazione, emette un verdetto, e decide di trascriverlo nel libro che leggiamo. Appone un sigillo di garanzia inserendo l insegnamento in una sentenza in versi. Viene messo in risalto un processo di codificazione letteraria provenienti da tradizioni passate e diverse, rinnova in maniera letteraria una serie di patrimoni narrativi eterogenei. PROLOGO Il ruolo dell autore come organizzatore di questa raccolta è enunciato dall inizio, uno studioso di donjuanmanuel, ceres, ha osservato che questa constatazione che l autore fa all inizio del prologo, quella della varietà di intendimenti e di volontà(METAFORA), mostra la coscienza del mondo, una consapevolezza della molteplicità del reale, non è solo questo, ma è come se questa costatazione serva a giustificare la variatio dell opera e la gradatio tematica del opera. La prima sezione è quella più semplice, quello che vuole dirci è che le parti della sua opera si rivolgono a tipologie differenti di lettori e ai lettori che hanno diverse attitudini intellettive. Donjuanmanuel ci dice cur giacché ognuno desidera e apprende ciò da cui rimane più appagato , capita nella testa di molti che cose scritte in maniera difficile non entrano in testa, ci dirà che in virtù di ciò vi sarà una mezcla (in questa prima sezione), del dolce delle parole con l utile degli insegnamenti . Abbiamo dei precisi enunciati di poetica, del perché il suo libro sarà composto in un determinato modo, don JUAN Manuel si paragonerà con il fisico, ossia a un medico che per curare il fegato e altri organi malati somministra delle medicine fatte ad arte, edulcorate,il medico mescola la medicina con lo zucchero(PRIMO LIBRO). Nel secondo libro( quello delle sentenze) è caratterizzato da un parlare più oscuro, insieme alla sottigliezza e alla brevitas che predilige quindi un lettore specifico. Il conde lucanor è composto secondo lo schema piramidale, sia sviluppo orizzontale che verticale, sia semplice che complesso, sia chiaro che scuro, luogo prediletto a stampo medievale è quello del microcosmo (nella prima sezione). PARAGONE TRA SÉ STESSO(POETA) E I MEDICI, lo troviamo in una sezione in cui l apprendimento avviene e arriva anche a coloro che non comprenderebbero cose scritte in maniera troppo complessa e sottile. La morale del racconto sarà ricavata dallo stesso discepolo, o in forma di regola comportamentale o sotto forma di legge universale alla quale attenersi. L ammaestramento avviene a tre livelli, all interno del racconto stesso a livello intradiegetico, poi sempre a livello interno, cioè a livello infradiegetico, attraverso le premesse di patronio e a livello metadiegetico attraverso l autore stesso.