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L'AL TRA ITAL IA

COLL EZIO NE INTE RNA ZION ALE


CAN TI SOCI ALI ITAL IANI
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A CURA DEL
NUOV O CANZ ONIER E ITALI ANO

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. 223.810. DISTRIB. MESSAGGE RI.E MUSI CALI
rastrolabio
Domenica 22 Gennaio ] 967

Direttore
Ferruccio Parri
Comitato di Redazione
Ercole Bonacina, Lamberto Borghi, Tristano Codignola, Ales-
sandro Galante Garrone, Antonio Giolitti, Gian Paolo Nitti,
Leopoldo Piccardi , Ernesto Rossi , Paolo Sylos Labini, Nino
Valeri , Aldo Visalberghi
Vice Direttore Responsabi le
Luigi Ghersi

Alberto Scandone: PSU: Inizia il showdown


I sommari o I Gianfranco Spadaccia: Governo: I ripensamenti del PSU
4
6
Italo Toni: Le guardie rosse a Trastevere . 8
Ercole Bonacina: Federconsorzi : L'impennata di Bonom i 10
Mario Signorino: Inchiesta sulla sinistra a Torino: Orizzonte
Fiat 12
la vita politica Periscopio 18

Max Salvadori : Lettera dall'America: LBJ o l'ostinazione . 19


Federico Artusio: Parigi-Bonn: Il • parecch io " di Kiesinger . 22
Claude Estier: Francia: I comunisti fuori dal ghetto 24
Ferruccio Parri: Inghilterra-Europa: La porta stretta 26
agenda internazionale Luciano Vasconi: Cina: Gli opera i e il partito . 28

Giuseppe Loteta : Mafia: 11 coraggio punito 30


Ferruccio Parri: La protesta di Dolci 32
cronache italiane Perchè Firenze . 34

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L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967


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FERRI, PIERACCINI, MANCINI, TOLLOY
tutti gli uomini di Nenni

Dse,
opo anni di verifiche facili e noio-
di rapporti di forza già scontati
può spingersi a... ibridi incontri... con
l'estrema destra »), aveva ripreso i
drappello di Nenni e dei suoi era dav-
vero pesante. In uno scontro frontale
in partenza, il brivido dell'incertezza grandi temi della trasformazione de- il vice-presidente del Consiglio avrebbe
è ricomparso in un'assise socialista. mocratica del Paese, e infine aveva avu:0 dalla sua gli ex-socialdemocratici
Questo è un dato di fatto sul quale parlato con accenti per lui in parte più una quindicina di suoi fedelissimi.
non può non essere d'accordo chiun- nuovi della politica estera (Vietnam Neppure tutti i ministri facevano qua-
que abbia seguito da vicino le quat- e sicurezza europea). Le cose altre drato attorno al « vecchio », perchè
tro drammatiche giornate del CC del volte messe per inciso e annacquate alla riunione di Via Monte Zcbio, ol-
PSU che hanno fatto tornare alla in un discorso sul quale influivano le tre ai rappresentanti delle grandi fe-
mente dei suoi protagonisti di « estra- esigenze dell'ala governativa del PSU, derazioni e al segretario della CGIL
zione PSI » la notte di S. Gregorio De Martino le aveva esposte organi- Mosca, arrivò anche il ministro Ma-
nella quale, proprio come in questi camente, con molto vigore in una co- riotti, arrabbiato con Colombo che
giorni, fu messa in gioco la linea di struzione culturalmente e politicamente non vuole dare i soldi per la riforma
un partito decisivo per l'equilibrio po- notevole. cspedaliera e persuaso che « cosl non
litico del Paese. Ma il momento in cui si fece strada si può andare avanti ». Quando poi
Da principio tutti erano molto cauti l'impressione che una rottura tra Nenni l'indomani verso mezzogiorno si ve-
nel fare previsioni ma, in linea di e De Martino era possibile, venne solo niva a sapere che De Martino aveva
massima, non si era propensi a cre- la notte di domenica, quando i demar- giudicato negativamente la proposta di
dere in una « rottura » di De Martino. tinlani tentarono, non senza paura, di mediazione di Nenni, si disse da più
Certo il co-segretario socialista del misurare l'estensione della ribellione al parti che era fatta. Alcuni giornalisti
PSU era stato molto deciso nella sua « patriarca », verso il quale temevano particolarmente versati in queste cose,
relazione di sabato mattina, e aveva nonostante tutto esistesse ancora un battezzarono il nuovo gruppo « mar-
usato fino in fondo della libertà con- « culto » invincibile. Alla riunione di celliano », dal santo del giorno. Verso
quistat.i respingendo ogni mediazione Via Monte Zcbio arrivarono invece 70 le 18 di lunedl, incontrando l.om-
preliminare con le posizioni di T a- membri dcl CC, cioè la stragrande bardi che usciva dalla direzione del
nassi. De Martino aveva detto nella maggioranza dei provenienti dal PSI. PSU, seppi da lui che pochi minuti
sua ielazione di non credere a « stati Tenuto conto che attorno alle posi- prima De Martino e Nenni avevano
di necessità » che costringono i socia- zioni di Lombardi sono schierati circa invece « ricucito » su un testo vacuo
listi al Governo ( « la DC sa che non 30 esponenti del CC, l'isolamento dcl e politicamente deludente. San Mar-
4
TA1'iASSI

''ita }lolitica
DE MARTINO
un'occasione sciupata

SOCIALISTI

SHOWDOIN Nl':NNI

cdio Papa aveva protetto l'unità della Mancini, parlando il giorno dopo, te « morotea », di arroccamento alla
Pletorica maggioranza del PSU. « Un ripropose questo stesso discorso, del segreteria del PSU. La rottura tra le
Papa non benedice mai le secessioni » quale si rivelò ispiratore. Oltretutto due volontà politiche presenti nell'at-
commentò il giornalista che poche ore sarebbe stato proprio lui il principale tuale maggioranza del PSU, (una go-
Pr;m:i. aveva battezzato « marcelliano » beneficiario dell'operazione: con il pre- vernativa e trasformista e l'altra di
il gruppo degli amici di De Martino. stigio acquisito dopo Agrigento il mi- autonoma iniziativa riformatrice) non
nistro dei Lavori Pubblici sarebbe è solo fatale, ma, come la stessa
Mancini decisivo. Non è difficile ca- stato l'uomo più indicato per instal- asprezza del dibattito nel Comitato
pire quale è stato l'elemento decisivo larsi a Palazzo Chigì per la durata del- Centrale ha confermato, è probabil-
che ha piegato al compromesso De l'esperienza Nenni al partito, per poi mente destinata a realizzarsi in un
Martino. Già sabato lo introduceva succedere facilmente al vecchio leader arco di tempo relativamente breve.
nel dibattito Bettino Craxi, segretario nella guida del PSU... E' difficile dire se in questo arco di
della federazione milanese, parlando
tempo si ripresenterà per De Martino
con il tono deciso di chi vuol far
un'occasione cosi propizia per rompere
Pesare una posizione di forza: se c'era Un'occasione perduta. Come rilevava
un disaccordo cosi grave lo si poteva Lombardi nel commentare la ricuci- con la destra, rappresentando (proprio
sanare solo portando Nenni al partito. tura, De Martino ha perso una oc- mentre alla base l'unificazione incontra
li discorso di Craxi era inserito in casione eccellente per rompere avendo grandi difficoltà) tutta la tradizione
~n contesto piuttosto polemico verso dietro larghi settori del partito, e politica e ideale del PSI.
11 governo, ma si capi subito che l'ele- non ci sembra sufficiente a giustificare La minoranza ha tentato il .massimo
rn ento importante non stava nelle po- il suo « cedimento tattico » l'abile e di apertura possibile per favorire una
lerniche con la DC, ma nella propo- pesante operazione guidata da Man- decantazione della situazione interna. In
sta di eleggere Nenni segretario dcl cini. questo senso va inteso anche l'interven-
PSU. Per De Martino, come pure per In realtà l'on. De Martino avrebbe to di Balzarne che ha riconosciuto alla
1'anassi, il discorso suonava: o vi met- dovuto persuadersi da tempo non solo relazione di De Martino, malgrado le
tete d'accordo (e non c'era accordo di una irreversibilità del processo di sue contraddizioni, una funzione di me-
~osabile che non fosse quello di con- divaricazione tra le sue posizioni e diazione nel partito, rilevando però
t1.nuare sugli stessi binari) o appro- quelle di Nenni, ma anche della peri- l'astrattezza di ogni proposta mediatrice
viamo una proposta che vi liquida. colosità di una linea metodologicamen-
-+
L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967
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La vita politica

tra Tanassi e De Martino, all'interno compitC" di stabilire un programma ...


cioè della vecchia maggioranza. Se questo programma non va avanti
Se • la scelta tattica di De Martino allora bisogna trarre le conseguenze,
ha deluso quanti vedono nel disimpe- perchè nessuno ha ordinato al nostro
gno di larghi settori del PSU dell'at- partito di restare al Governo ».
tuale centro-sinistra la premessa di una
alternativa di sinistra nel nostro Pae- Un miracolo parziale. I.a Nazione ha
se, in compenso il dibattito di questi scritto che la tempesta è finita in un
quattro giorni è stato tale da rivelare bicchier d'acqua, ed anche altri gior-
la persistenza di un forte « potenziale nali <( indipendenti », sollevati dal ces-
socialista ». sato pericolo di un terremoto interno
al PSU, hanno imboccato la strada
I momenti caldi nel e.e. C'è tutta della minimizzazione ( intrapresa già
una cronaca non ufficiale del CC che nei giorni della « crisi » dal Gzorno
resterà certamente impressa nella men- e dalla Stampa). Ma gli effetti essen-
te dei protagonisti assai più del « mi- ziali di questo CC non ci sembrano
nestrone » finale approvato a larga esorcizzabili in nessun modo, e già
maggioranza. Quando Preti ha detto si sono visti su un partito che ha un
all'assemblea «Siamo sinceri: sappiamo suo peso inevitabile nella situazione
benissimo che se le votiamo a scruti- della sinistra italiana. Alludiamo al
nio segreto le Regioni in questo CC PCI, per il quale già un articolo di Oc-
non passano», in aula è successo il chetto aveva proposto quindici giorni
finimondo. Palleschi, il segretario della fa una più coerente politica di inizia-
federazione romana, è balzato in piedi tiva verso il PSU, e che, con un
e si è messo a gridare: « Uno che fondo di Pajetta sull'Unità di dome-
pensa queste cose non può fare il mi- nica 15, ha ripreso in termini impe- COLOMBO
nistro socialista! », mentre il senatore gnati il dialogo con il PSU. ti freno doroteo
Bonacina gridava « Avanti, votiamo! ». La manifestazione di una dialettica
Si è avuta fisicamente la sensazione politica cos) ricca di potenzialità nel
di una spaccatura in due del CC. E
quando ha preso la parola Pernando
nuovo partito unificato comincia dun-
que ad avere le sue ripercussioni sui
GOVERNO
Santi per pronunciare uno di quei suoi <( fratelli separati » della sinistra.
discorsi ricchi di « battute » formida- C'è poi la DC che non dovrebbe I ripensamenti
bili l'aula del CC si è di nuovo riem-
pita di tensione. Un centinaio di espo-
certo trarre da un CC socialista cosl
ricco di umori anti-democristiani, con-
del PSU
nenti provenienti dal PSI applaudiva se~enze politiche che la inducano
calorosamente Santi, mentre da altre
parti si moltiplicavano le manifestazio-
ni di insofferenza.
alla elasticità e alla duttilità in sede
di coalizione di centro-sinistra. Il « ce- I'mmecompromesso raggiunto al ter-
dei lavori del comitato cen·
dimento tattico» deciso nel pomerig-
« Caro Tanassi », ha detto Santi al gio di lunedl 16 da De Martino, ha trale socialista non chiude il confronto
co-segretario del P SU che si agitava indubbiamente danneggiato le prospet- che si è aperto all'interno del partito
nervosamente sulla sedia al tavolo della tive alle quali lui stesso ha mostrato unificato e non risolve i problemi del
presidenza, « tu stai qui imponendo di credere. Ma in maniera tutt'altro governo di centro-sinistra per tutto i1
al PSU la politica tradizionale del che definitiva: il « miracolo di San periodo di tempo che ci separa dalle
PSDI, che pure ha espresso un uomo Marcello » rinvia soltanto i tempi della elezioni politiche del 1968. Non si è
della statura di Giuseppe Saragat, che rottura, annunciata dallo scontro di trattato, come ha sostenuto tutta quel-
le crisi, vivaddio, qualche volta le questo primo Comitato Centrale del la parte della stampa che aveva prono-
faceva! ». PSU. sticato gravissime fratture e crisi irre-
Mariotti invece ha creato una ten- ALBERTO SCANDONE g parabili , di una pura e semplice bolla
sione « più fredda » ma, se possibile, di sapone, destinata a rimanere senz:i
ancora più acuta. Parlando poco dopo peso e senza conseguenze all'interno
Mancini non ha esitato ad andare a del partito unificato. Non si è tuttavia
testa bassa contro il « mito » del mi- neppure avuta una scelta politica chia-
ERRATA CORRIGE
nistro « efficiente ed energico » che ra ed univoca che consenta di ritenere
oggi è la freccia più luccicante nel- Nella 2a colonna dell'articolo •Il bian- superati e risolti i problemi di indirizzo
l'arco dcl ministro dei Lavori Pub- cone storiografico • di Ernesto Ros- e di direzione politica del socialismo
blici . Come successore di Mancini alla si. pubblicato nel numero scorso unificato.
Sanità, ha ricordato di « aver trovato dell'Astrolabio, ci sono due errori ti- Quei problemi al contrario rimango-
un ministero in condizioni paurose, pografici. Dove è scritto che 730.271 no aperti.
lire del 1922 equivalgono a meno di
~he non aveva stanziato un soldo per Il valore e il significato del dibatti-
7 milioni di lire attuali va corretto in:
la costruzione di ospedali ... » e ha • equivalenti a meno di 70 milioni di to è consistito nel fatto che il comitato
poi detto un « no » deciso alla pro- lire attuali •. Dove è scritto che centrale si è dèciso ad affrontarli fuori
posta manciniana per la segreteria a 2.788.835 lire del 1922-23 equivalgono dai termini generici e dal vago ottimi-
Nenni: «Circa il ritorno di Nenni al a meno di 27 millonl di lire attuali, va smo che avevano contraddistinto la
partito, mi sembra che questa deci- corretto In: • equivalenti a meno di 270 carta della unificazione e la folcloristi-
sione non spetti assolutamente al Co- milioni di lire attuali •.
ca manifestazione dell'EUR. La fusio-
mitato Centrale, il quale ha invece il ne dei due partiti socialisti, preparata

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la vita politica
~el chiuso di un'operazi one di vertice, Ma accanto a questa linea ufficiale, della scadenza elettorale, ma anche dal-
s1 era infatti realizzata su una piatta- sempre riconfermata nei documenti la acquisita esperienza di governo e
forma programmatica che si limitava a congressuali e in quelli approvati dai dalla maggiore conoscenza dei mec-
individuare alcuni obiettivi di politica comitati centrali, se ne affermava silen- canismi del potere. Sarebbe quindi un
SOcialista e ad indicare nel centro-sini- ziosamente un'altra, che solo pochi di- errore considerare il dissenso fra Ta-
stra la strategia necessaria per attuarli. rigenti socialisti avevano il coraggio di nassi e De Martino, lo scontro che è
Una generale omertà dovuta a conside- sostenere esplicitamente: una concezio- avvenuto in comitato centrale fra De
razioni tattiche (affrettare i tempi del ne del centrosinis tra, secondo la quale Martino e Mancini, la lunga contrat-
processo di unificazione e impedire in il consolidamento del nuovo equilibrio tazione avvenuta in seno alla commis-
quel periodo la distrazione di una pos- politico doveva costituire la preoccupa- sione paritetica, come una semplice
~ibi.le crisi di governo) aveva indotto zione prevalente dei socialisti rispetto prova di forza fra apparati. In realtà
l dirigenti del PSI e del PSDI a tra- alla realizzazione del programm a (la il dibattito fino ad ora evitato non
scurare e ignorare il problem~ fonda- « lunga linea grigia » di Cattani). Si poteva essere ulteriorme nte rinviato
mentale di quel disegno politico: la trattava per quei dirigenti che la teo- per colmare un vuoto lasciato dall'af-
rizzavano, e per gli altri più numerosi frettato processo di unificazione.
che la mettevano in pratica, di assicu- La relazione di De Martino ha po-
rare stabilità alla formula di centro- sto in evidenza uno stato d'animo dif-
sinistra e di creare per il partito attra- fuso nel partito unificato ed ha de-
verso la collaborazione governativa una terminato la spaccatura della vecchia
diffusa struttura di potere. corrente autonomis ta. Il comprome sso
Fra queste due linee, una imbalsa- raggiunto al termine dei lavori dcl
mata nei documenti ufficiali e ufficial- comitato centrale interrompe questo
mente mai contraddet ta e la seconda processo di revisione critica e com-
che si affermava nei fatti, sono oscil- porta, da parte dell'ex segretario del
lati per lungo tempo i rapporti fra so- PSI, un nuovo ripiegamento. E' un
cialisti e Democrazia Cristiana. L'ini- processo tuttavia che non sarà facile
ziativa autonoma del partito, che avrelr chiudere definitivamente. Il facile ot-
be dovuto impedire una completa iden- timismo dei sostenitori della « lunga
MARIOTTI tificazione del patrimonio socialista con linea grigia » ha fatto ormai il suo
la spinta socialista l'azione di governo, o non riusciva ad tempo di fronte ai problemi di potere,
esprimersi efficacemente o introduceva così come si presentano nella realtà dei
nella migliore delle ipotesi un corret- rapporti di forza. Uno dei migliori mi-
valutazione cioè dcl ruolo che il parti- tivo soltanto propagandistico. In alcu-
to unico dei cattolici è destinato a gio- nistri socialisti, che è stato uno dei
ni casi - come più volte è avvenuto patrocinato ri del centro-sinistra e uno
c~r~ nell'ambito di quella strategia e
per la politica estera - poneva il par-
a~ fini della realizzazione degli obietti- degli uomini di punta della corrente
tito in palese contraddiz ione con se autonomis ta, Mariotti, è costretto qua-
vi programmatici. Proprio per quei
stesso. si quotidiana mente a scendere in pole-
condizionamenti furono tolti dalla car-
t~ costitutiva quasi tutti i passi che si mica con la DC: ha dovuto personal-
r~ferivano ai rapporti con la Democra- Un inizio di chiarezza. Entrambe que- mente sperimenta re contro quali in-
zia Cristiana. ste strategie hanno tuttavia incontrato teressi si scontri una politica di rifor-
un limite :insuperabile nella realtà del- me civili. Un altro ministro - che ha
La lunga linea grigia. All'inizio del- la situazione politica e dei rapporti di posto la sua candidatur a alla leadership
la legislatura il problema era stato af- forza. Coloro che concepivan o il centro- socialista - Mancini, ha praticamen te
frontato in maniera sostanzialmente sinistra come un continuo confronto prospettat o la contrapposizione ai do-
acritica dalla maggioranza del PSI. Im- con la DC avevano sopravvalu tato il rotei della DC di una classe dirigente
pr~~arati a una esperienza di governo, i potere contrattua le del partito sociali- di socialisti dorotei, altrettanto prepa-
ministri socialisti e i dirigenti del grup- sta, una volta che questi, accettando la rata, altrettanto spregiudicata ed effi.
jo .parlament are avevano finito per col- delimitazione della maggioranza, rinun- dente. Il piìt moderato dei socialde-
~z1onare tutta una serie di insuccessi, ciava a far valere il peso dell'intero mocratici - salvo le solite eccezioni
d1 ripiegamenti, di rinvii. La politica schieramento della sinistra nell'appro- di Preti e Paolo Rossi - si dichiara
u.fficiale del partito continuava a con- vazione delle riforme. A loro volta gli disposto ad accettare una maggiore
siderare « qualifican te», ai fini della uomini della « lunga linea grigia » o combattivi tà e resistenza del partito
Partecipazione socialista al governo, la almeno alcuni di essi si sono proba- nella difesa del suo programma. Sono
~ealizzazione del programma. Il partito bilmente accorti di aver sottovaluta to tutti indici di qualcosa che sta mutan-
1
n una situazione obiettiva di debolezza la tenacia e la capacità di resistenza do, di una situazione di disagio, di
e di passività all'interno del governo si della DC nel difendere il potere acqui- una più avvertita coscienza delle dif-
t~ovava cosl esposto a due contraccol- sito in venti anni di egemonia politica. ficoltà.
pi: oggetto della campagna moderata Il dibattito in comitato centrale, La situazione politica non mancherà
agitata nel paese dagli avversari del per la prima volta affrontato con di riproporre i problemi di partito e
Programma alimentava contempora- chiarezza, ha riproposto questi pro- di governo. Il ritardo di una decisione
neamente sfiducia e scoraggiamento nel blemi a partire da questa duplice il- coraggiosa, di una pronta iniziativa
~roprio elettorato ogni volta che una lusione e da questo duplice falli- politica rischia tuttavia di ripercuoter
~iforma veniva accantonata o giungeva -
1
mento, resi più evidenti non soltanto si ancora una volta sul partito so-
n porto senza corrispond ere alle richie- dalle nuove responsabilità derivanti cialista.
ste socialiste. dalla unificazione e dalla vicinanza GIANFRANCO SPADACCIA •
L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967
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'
L.. -

ROMA: la sede dei giovani maoisti

le guardie rosse a trastevere


La caccia condotta dalla polizia, in questi giorni, a un estremista dinamitardo
ha fatto ri.fiorire la mitologia dei «petrolieri ». Solo che oggi i petrolieri vengono
chiamati « cinesi ». Le bombe alle sedi dell'Usis, però, non rientrano nei programmi
degli eretici di sinistra: il loro scopo resta la demistificazione della sinistra uf/iciale.

mazione dato il materiale confuso sul fronda interna, il maoismo italiano ten-
PGinzberg,
asolini, più Serrati, più
più Lin Piao. Il
Allen
« buon quale s'è dovuto lavorare. La sospet- de ad organizzarsi definendo la sua fi-
sionomilr di ant.igonista della sinistra
violento » della borgata sottoproleta- tosa ritrosia di alcuni dirigenti coi qua-
ria, l'eversione beat, la vecchia malat- li abbiamo parlato, l'aria di semiclan- ufficiale italiana.
tia populista del massimalismo italiano, destinità che circonda le loro organiz-
la moderna purezza (tutt'altro che zazioni, la balcanizzazione dei gruppi • Per la rivoluzione fino in fondo •·
velleitaria) della rivoluzione culturale. che si richiamano alla purezza maoista Li abbiamo cercati a Roma. Il primo
I «cinesi» d'Italia sono tutto questo. sono tutti elementi che ostacolano una contatto è stato quello con i giovani
Uniscono in un coacervo di proteste, piena comprensione del fenomeno. Ma della « Lega giovanile comunista ». Una
ancora fondamentalmente fluide, la ri- una cosa, in ogni modo, sembra certa: sezione da « 1945 », quando l'attivi-
volta di sinistra all' « entrismo demo- i «cinesi» d'Italia stanno uscendo dal smo spontaneo del dopo-Resistenza
cratico e legalitario » del comunismo limbo dei gruppi fantasma per entr.ire, era al culmine e la vita politica della
ufficiale. In margine al più grande sia pure ancora confusamente, nella base era nella su.i stagione « calda ». I
scontro tra la ristrutturazione maoista realtà. Stampano settimanali e mensili muri tappezzati di ritratti, di mani-
del leninismo e la revisione raziona- (Rivoluzione Proletaria, Gioventù festi, di volti di leaders disegnati da
lizzatrice, in senso tecnocratico, e cul- marxista-leninista, Nuova unità), hanno mani inesperte ma entusiaste su gran·
turalmente « occidentale » della Rus- una casa editrice (la « Edizioni orien- di fogli di carta bianca, di slogans scrit-
sia postkruscioviana, sta prendendo te »), aprono sezioni sia nelle grandi ti a mano. Mao, Lenin, Stalin. Multi-
forma la protesta dci « cinesi » italiani. città che nei centri minori, impongono colori fogli murali provenienti dalla
Chi sono? Come si stanno organiz- la loro presenza eversiva nelle agitazio- lontana Cina. Accanto alla foto di Mao,
zando? Quanti sono? Le risposte a ni operaie (i recenti scioperi triestini un cartello con sopra scritto a grandi
questi interrogativi non sono facili e e genovesi ne hanno dato la prova). caratteri: «LEGGI STUDIA E PA·
possono peccare di eccessiva approssi- Nel giro di pochi anni, da impotente GA ». Sotto queste tre parole, una fra·

8
La vita politica

se di Lenin. « Senza teoria rivoluzio- possiamo ancora parlare di Partito. La (ML). Questa in brevi linee la crona-
naria non vi può essere movimento nostra base ideologica è in via di forma- ca del formarsi dell'opposizione « ci-
rivoluzionario». Un altro foglio scrit- zione... Stiamo appena iniziando a nese » in Italia.
to a mano: « Per la rivoluzione fino in darci una struttura organizzativa.,. In
fondo uniamoci nella Lega della Gio- ogni modo le adesioni continuano a Un sogno assurdo? Finora le forze
ventù Comunista (ML)». Una sezione giungere. Lei forse non si rende con- « antirevisioniste » si sono raccolte in-
nella quale gli stessi muri trasudano to di quanti compagni, specie operai torno ad un'indistinta mitologia rivo-
e_ntusiasmo, ingenuità, purezza primi- e intellettuali giovani, stiano allonta- luzionaria ( « Il potere posa sulla pun-
tiva. nandosi dal mito legalitario del PCI. ta dei fucili » afferma un articolo di
Il giovane che ci pArla potrà avere Abbiamo sezioni attive nei maggiori Gioventù marxista-leninista). Ma oggi
s} e no venti anni. Non ha l'aspetto centri italiani » (su Rivoluzione Prole- i dirigenti della Federazione comincia-
del « duro » ma le parole che escono taria leggiamo che esistono gruppi a no a fare discorsi più concreti e cer-
dalla sua bocca hanno la pesantezza Milano, Torino, Genova, Bologna, Fi- cano di uscire « dall'impasse del mi-
delle cose dette senza mezzi termini, renze, Roma, Palermo, Bergamo, Cre- to ». « Stiamo costruendoci ideologica-
con una brutalità ribelle alla quale il mona, Venezia, Padova, Trieste, Bol- mente - dicono - . Le adesioni ci
sottile linguaggio politico della sinistra zano, Vicenza, Schio, Prato, Pistoia, giungono sempre più numerose. Verrà
ufficiale ci ha da molti anni disabitua- Perugia, Norcia, Fabriano, Trapani,
il momento in cui potremo organizzare
to. « I revisionisti del PCI vogliono Pietraperzia, Fermo, Aosta, Reggio il Partito e togliere la classe operaia
tagliare fuori il movimento operaio da Emilia, Bari, $.Severo, Final Borgo, dalla tutela del vuoto democraticismo
?gni prospettiva rivoluzionaria ... Sono Noto, Ivrea e Napoli).
del PCI». E' un sogno assurdo? O
tn realtà più pericolosi dei partiti di- esiste veramente una realtà futura in
chiaratamente borghesi ... Cristallizzano La Cina è lontana. Anche la Cina è cui il mito di una « Cina in Italia »
le masse nell'inattività portandole ad relativamente lontana dagli uomini del- assumerà concrete e « pesanti » forme
accettare passivamente la svirilizz.izio- la « Federazione ». « Se legge il no- organizzate? Non crediamo sia possi-
ne. parlamentaristica ... Legga qui come stro giornale si accorgerà che intendia- bile cancellare con un colpo di spugna
"?1 vogliamo reagire a questo stato mo dare un carattere italiano al mo- l'uno o l'altro interrogativo. La realtà
d1 cose». Mi mostra un volantino in vimento senza ricalcare pedissequa- internazionale (e di riflesso quella
cui è scritto: « Per aderire alla Lega mente sia gli slogans che le esperien- italiana) è troppo fluida per permetter-
della Gioventù Comunista occorrono ze cinesi o albanesi ».
ci di fare facili profezie. Già nel set-
tre requisiti: interesse a fare la rivo- Quando tiriamo in ballo i « dina- tembre del '64, in occasione della con-
luzione, decisione di fare la rivoluzio- mitardi » milanesi ci si risponde con ferenza milanese dei gruppi « marxi-
ne, coraggio di farla fino in fondo. un sorriso disarmante e con un « m.i sti-leninisti », Marco Cesarini scriveva
Occorrono tre volontà: volontà di crede veramente che noi si possa pen- sul Mondo: «C'è da dire che qualche
r!educarsi ideologicamente, volontà di sare di costruire un'alternativa al re- conto di essi si potrebbe pur fare in
r~educarsi praticamente, volontà di visionismo del PCI con gli attentati un futuro non troppo lontano. Non
rieducarsi politicamente ». alle sedi dell'USIS? ». c'.è dubbio che nell'ipotesi, probabile,
E' difficile rintracciare le matrici Gli attuali gruppi « marxisti-lenini- d1 un perdurare e di un appwfondirsi
ideologiche sulle quali nascono que- sti » sono sorti intorno a due poli di del. confli.tt? cin~-sovietico, e nell'ipo-
s~i discorsi. L'antiparlamentarismo li attrazione emersi rispettivamente a tesi, poss1btle, di un aggravarsi della
riconduce alla sinistra rivoluzionaria Milano ( « il Centro Lenin ») e a Pa- situazione economica interna italiana
del vecchio socialismo italiano; il « rie- dova (il gruppo di « Viva il lenini- la corrente comunista "rivoluzionaria'',
ducarsi politicamente e ideologicamen- smo ») dopo il XXII congresso del potrebbe trovare non soltanto gli aiuti
te » li allaccia alla « rivoluzione cul- PCI. E' fra il '63 e il '64 che il mo- materiali esterni che gli sono indi-
t~rale » delle guardie rosse di Lin vimento si espande raggiungendo Ro- spensabili per divenire una forza poli-
P1ao; il ribellismo tout court sembra ma, Pisa ed altre città italiane. Nel tica effettiva, ma quasi le concrete ra-
condurli ad una rivolta nichilista quan- '64 assistiamo ad un primo sforzo gioni sociologiche e politico-economiche
tomeno ideologicamente dubbia. organizzativo con la pubblicazione del per una sua rafforzata presenza». Delle
giornale Nuova Unità diretto da due ipotesi formulate dal settimanale, la
Più realismo. I giovani della « Lega » Ugo Duse, uno dei fondatori del grup- prima ha avuto piena conferma. La
aderiscono alla « Federazione Manci- po padovano. Sempre nel giugno del rottura cino-sovietka è uscita ormai
sta-Leninista d'Italia», creata tra il '64 si tiene un primo convegno a Mi- con chiarezza violenta, dalle ombre che
febbraio e il marzo dello scorso an- lano in cui vengono tracciati i primi avevano circondato fino a pochi mni
no con lo scopo di coagulare in un'uni- lineamenti dottrinari dei « cinesi » ita- fa il nascere post-staliniano di pesanti
ca organizzazione le forze sparse dcl liani. Tra il gennaio e l'aprile del '65 e logiche contraddizioni all'interno del
" maoismo » italiano. Al livello della avviene una rottura del nucleo origi- comunismo internazionale. Sull'onda di
" Federazione » il discorso diviene me- nario, con Ugo Duse che lascia la di- questo conflitto fra il « comunismo dei
no mitico, meno pregno di ribellismo rezione <li Nuova Unità per fon- poveri » che si estrinseca nella violen-
volontaristico, più cosciente delle diffi- dare Il comunista. Nuova Unità passa ta rivolta ideologica delle guardie rosse
~oltà che incontra, nell'Italia d'oggi, nelle mani dell'onorevole Misefari. Tra e il « comunismo occidentale » di
11 formarsi di una concreta forza « co- il febbraio e il marzo del '66 nasce un'URSS che tenta di razionalizzare
munista rivoluzionaria », capace di in- la « Federazione Marxista-Leninista di la propria prospettiva socialista, i mo-
cunearsi profondamente nella realtà di I talia » con l'intento di ricucire la derni sanculotti italiani tentano: di
classe. « Siamo ancora nella fase inizia- rottura. L'operazione riesce solo in darsi un volto organizzativo. E atten-
le del processo di ricostruzione della parte. Il gruppo di Misefari fonda in- dono che si verifichi l'altra ipotesi per
sinistra operaia italiana » ci ha detto fatti a Livorno, nell'ottobre dello stes- « fare la rivoluzione ».
un dirigente della «Federazione». Non so anno, il P artito Comunista d'Italia
ITALO TONI •
L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967
9
La v ita pol itica

FEDERCONSORZI polemica intorno ai 1000 miliardi, che


prese spunto dallo studio di Rossi Do-
so del grano non è quello di accertare
quanto sia costata la politica granaria
ria presentato alla Commissione parla- di questo dopoguerra, e come e percltè
l'Impennata mentare d'inchiesta sui monopoli, e che
fu alimentata da inconsistenti confuta-
e per colpa di chi; ma l'altro, assai più
prosaico, di trovare la bellezza di cir-
di Bonoml zioni dell'allora ministro dell'Agricol- ca 1000 miliardi in moneta sonante,
tura on. Rumor, assumeva dunque un per pagare le banche. E bisogna trovar-
appassionante significato politco, giac- li subito, giacchè le banche non hanno
Dscrive,
opo a nni che se ne parla e se ne
il problema delle gestioni di
chè denunciava i deleteri effetti sortiti
sull'economia agraria del nostro paese,
eseguito le loro anticipazioni gratis ma
con tanto di salatissimi interessi che
ammasso granario svolte per conto del- e sull'economia totll court, dall'azione montano giorno per giorno.
lo Stato dalla Federconsorzi risulta an- di quel potente gruppo di pressione che
cora oscuro a molta gente in buona fe- era ed è rimasta la Confederazione Col- Le carte d i Bonomi. Chiarito l'abc del
de. Cosicchè, quando ci si trova davan- tivatori Diretti.. e dall'azione di quel- problema, veniamo brevemente alla con-
ti a sortite come la recente conferenza l'autentico monopolio che era cd è ri- ferenza stampa di Bonomi. Questi ha
stampa di Bonomi, tenuta a Roma 1'11 masta la Federazione Italiana dei Con- detto che, se c'è un debito cosl rile-
gennaio, o si domandano ulteriori spie- sorzi Agrari, diventata Ja figlia adottiva vante tuttora scoperto, la colpa non è
gazioni per capire dove stia l'imbro- ma prediletta della Coltivatori Diretti della Federconsorzi e neanche dei mi-
glio, oppure ci si accontenta di dire che di Bonomi. Tutto questo, per la mag- nistri dell'Agricoltura o dei diversi go-
Bonomi trucca le carte e si passa oltre, gior gloria della Democrazia Cristiana. verni a direzione dc, ma semplicemente
senza chiederci nè tanto nè quanto. E del Parlamento. La Federconsorzi, se-
invece bisogna stare all'erta e sapere Duemila miliardi. Il problema delle condo lui, ha le carte in piena regola.
bene di che si tratta: se i democratici gestioni di ammasso presenta poi un
secondo aspetto che, pur coinvolgendo Ha puramente e semplicemente esegui-
e le persone oneste non conoscono esat- to degli ordini; non ha riscosso una lira
tamente come stanno le cose e quali so- responsabilità politiche non meno gra-
vi del primo, prospetta terra terra un di più di quanto avessero stabilito leggi
no i punti da chiarire le magagne da regolamenti e atti ministeriali; ha for-
accertare le responsabilità da colpire, serissimo caso di malcostume ammini-
strativo e politico. A dirlo in due paro- nito tutti i conti del caso e tutte le pez-
corrono il rischio di perdere la tramon- ze giustificative richieste; non ha nulla
tana quando la questione dei conti del le consiste in questo: che la Federcon-
sorzi e i Consorzi Agrari Provinciali, in- a che spartire con la Corte dei Conti,
grano venisse in discussione, e di cadere giacchè era stata richiesta di svolgere
nel tranello di soluzioni apparentemen- caricati di svolgere il servizio di am-
masso per conto dello Stato e lautamen- un servizio pubblico ma in base a un
te perfette ma, nella sostanza, inganna- rapporto privatistico, essendo essa stes-
trici. te retribuiti per questo, hanno sempli-
cemente omesso di produrre i propri sa un ente privato; di controlli ne ha
rendiconti e di 1gius,tificare l'impiego subiti fin troppi, considerato che il pro-
Mille miliardi. Il problema degli am- di centinaia di miliardi loro sommini- prio collegio sindacale ha sempre avuto
massi granari consta di due distinti strati per l'assolvimento del servizio, tre membri in rappresentanza e a tutela
aspetti. Il primo fu approfondito da e l'hanno potuto fare per la compia- degli interessi statali; l'unica cosa che
Manlio Rossi Doria e fece impropria- cenza dei ministri dell'Agricoltura. Fi- la Federconsorzi si attende è che il Par-
mente esplodere il famoso scandalo dei nora, codeste somme non sono state lamento assolva presto il suo dovere di
« mille miliardi ». Era un problema di pagate direttamente dallo Stato ma an- autorizzare il .pagamento delle banche,
politica agraria che ormai riveste un ticipate, su autorizzazione e in base a anche per finirla con l'insolente aggres-
interesse puramente storico, anche se garanzia dello Stato, da parte delle sione dei comunisti e dei loro alleati
non manca di configurare gravi respon- banche e da queste riscontate, per la « di oggi e di ieri ». Introdotto così il
sabilità politiche, perseguibili però sul quasi totalità, presso la Banca d'Italia: tema della crociata ideologica, fino ad
solo terreno politico. Rossi Doria lo la quale, quindi, è creditrice nei con- oggi usata da Bonomi come un diversi-
enunciò dimostrando che la politica fronti dello Stato di una cifra che è vo di comodo, il presidente della Colti-
granaria istigata nel dopoguerra dalla parente prossima di 1000 miliardi. In vatori Diretti ha concluso individuando
Coltivatori Diretti, promossa dai mini- soldoni, dunque, i due distinti aspetti nella propria organizzazione e, appunto,
stri democristiani dell'Agricoltura e del problema delle gestioni di ammasso nella Federconsorzi, il solo valido ba-
fatta propria dai diversi Governi cen- valgono all'incirca 1000 miliardi cia- luardo delJa lotta al comunismo.
tristi, era costata alla collettività, fino scuno, e dall'identità della cifra deriva A questo punto, saremmo dei gonzi
al 31 dicembre 1961, qualcosa come forse la confusione delle idee. Senonchè, matricolati se, ci prestassimo a confu-
1.052 miliardi di lire. Rossi Doria con- mentre i 1000 miliardi di Rossi Doria tare ancora una volta le argomentazioni
cludeva che il pesante salasso imposto misuravano in sede di ricostruzione sto- di Bonomi, a dimostrare dove stiano i
alla nostra economia aveva indubbia- rica l'onere che la collettività aveva do- suoi inganni, a precisare quale sia il
mente giovato alla propaganda democri- vuto sopportare a tutto il 31 dicembre modo corretto di regolare la grave fac-
stiana nelle campagne ma non aveva 1961 per la folle politica granaria, i cenda nei suoi aspetti politici, ammini-
fatto fare un solo passo avanti alla no- quasi 1000 miliardi di credito delle strativi e, se del caso, penali. E ciò non
stra agricoltura, anzi, gliene aveva fatti banche rappresentano i quattrini che og- solo perchè, da buoni democratici ed
fare parecchi indietro, tenendola inchio- gi la collettività deve materialmente essendoci assunta tutta intera la respon-
data a un tipo di coltura preferenziale sborsare, uno sopra l'altro, per copri- sabilità dei nostri atti e delle nostre
e a una tecnica colturale assolutamente re le magagne- della Federconsorzi e denuncie, questo dovere lo abbiamo già
contrastanti con la sopravvenuta evolu- sanare le inadempienze dei ministri del- compiuto. L'ultimo di tali atti fu la
zione dell'economia agricola interna e l'Agricoltura. segnalazione al procuratore Generale
internazionale e con la sopravvenuta li- Sia chiaro, dunque, che il vero pro- della Corte dei Conti e al Procuratore
beralizzazione dei mercati. La famosa blema attuale delle gestioni di ammas- Generale presso la Corte d'Appello di

10
La vita politica

Roma, avvenuta il 19 ottobre 1965. de- d'allarme, e con piena ragione. · Una
gli studi di Ernesto Rossi raccolti nel maggioranza succuba di cui disporre a
suo volume Viaggio nel feudo di Bono- piacimento, non la possiede più. Se ciò
mi. «Da tali studi - dicevamo in quel- la preoccup.i per la sorte dei futuri re-
la segnalazione - si trae l'impressione golamenti agricoli comunitari, sui quali
che le leggi siano state ripetutamente non potrà più allungare le sue mani ra-
o meglio costantemente violate, che si paci come aveva cercato di fare per
sia spesso contravvenuto all'ordine delle l'olio, la preoccupa ancora maggiormen-
competenze, che vi sia stata una conti· te per l'imminente dibattito sui conti
nua confusione tra il pubblico e il pri- del grano. Perciò ha tentato di correre
vato, che gravi danni ne siano derivati ai ripari. Chi mena per primo, dicono
alla finanza dello Stato Solt mto un'in- a Roma, mena due volte.
dagine più approfondita compiuta dal- Più complesso, invece, è l'obiettivo
le pubbliche autorità e con i mezzi di che la Federconsorzi si è proposta. E'
cui esse dispongono, può stabilire in molto probabile che il Governo inten-
modo sicuro la realtà dei fatti e accer- derà affrontare il dibattito sulla mo-
tare se in essi si configurano illeciti zione comunista avendo preventiva-
d'ordine penale o amministrativo ». mente approntato il disegno di legge

MARX
Perciò chiedevamo ai due alti magi- sulla sistemazione finanziaria e con-
strati che « intervenisse il giudizio delle tabile-amministrativa dei conti del gra·
autorità competenti, per stabilire se sia- no e degli altri ammassi di Stato.
no stati commessi illeciti, e di quale Dinanzi a questa eventualità piuttosto
natura; per promuovere, ove occorres- probabile, la Federconsorzi ha sentito
se le opportune azioni contro i respon- il bisogno di dire pubblicamente la
sabili; per adottare, ove se ne verificas- sua, evidentemente per mettere sul-
se il caso, le misure necessarie alla re-
staurazione del pubblico interesse leso».
La nostra opera di confutazione e
l'avviso chi di dovere. E ha sentito
il bisogno di farlo perchè il disegno
di legge è oggetto, ormai da tre anni,
di un ostinato braccio di ferro tra
le opere
denuncia, dunque, l'abbiamo già assol-
ta, anche se finora è rimasta senza ef- socialisti, ministero dell'Agricoltura e,
fetto. Ma non solo per questo, diceva- appunto, Federconsorzi. Dopo aver ri-
":JO, saremmo degli imbecilli se perdes- tirato quello presentato nell'ottobre
simo altro tempo nel rispondere a Bo-
nomi; lo saremmo anche per il fatto
che, ormai, il giudizio da esprimere nel-
le competenti sedi su tutta la vicenda
d_egli ammassi, si avvicina a grandi pas-
1963 dal ministro Mattarella, }'on. Fer-
rari-Aggradi si era provato a studiare
una diversa e migliore soluzione, ma
col solo effetto di scontentare Bono·
mi senza accontentare i socialisti. For-
se Ferrari-Aggradi, da quel galantuomo
ENGELS
si, e sarà in quelle sedi che ciascuno
potrà assumersi le proprie responsabili- che è, avrebbe avuto successo se fosse
tà, sparare le proprie cartucce, contrap- stato maggiormente sostenuto: ma ha
porre corrette e severe soluzioni a quel- pagato il suo incipiente coraggio per-
le di comodo che ~ventualmente fossero dendo il posto e la cosa è finita lì.
proposte. Vedremo allora se è vero che i Adesso, la questione è tornata sul
rendiconti ci sono, che la mancata siste- tappeto: da qui, l'impennata della
n;azione del debito è dipesa da inadem- Federconsorzi che, come dicevamo,
pienze del Parlamento, che i sindaci ha tutto il sapore di un ammonimento,
governativi della Federconsorzi hanno anche se argomentato in termini chia-
fatto il loro dovere, che i ministri e i ramente difensivi.
governi democristiani non c'entrano, Queste attendibili ipotesi conferi-
che il rapporto d'amm.isso ha natura scono agli avvenimenti delle prossime
privatistica, che la Federconsorzi non settimane un particolare rilievo. Da 1.300 pagine
ha ordinato ma soltanto eseguito, che essi desumeremo se il monito della Fe
derconsorzi avrà conseguito gli effetti 4 .000 lire
le centinaia di miliardi erano tutte do-
vute, che nessuna legge è stata viol.ita, voluti o se, invece, i socialisti avranno
che le spese di ammasso sono state ir- affrontata e superata nei fatti una D op o il successo delle
rilevanti. prima difficile prova con la Democra-
zia Cristiana, secondo l'intenzione
"Opere di Lenin" in un
Gli obiettivi di una sortita. Tuttavia, espressa di recente dalla maggioranza solo volume, la p11't am-
la conferenza stampa dell'on. Bonomi del loro comitato centrale. pia antologia degli scritti
introduce un interrogativo il quale, es- E' una prova che non passa sol-
so sl, merita risposta: perchè la Feder- tanto per gli ammassi del grano, ma di Marx ed Engels
consorzi è uscit.i allo scoperto proprio anche per la riforma democratica
adesso? E quale obiettivo si è propo· della Federconsorzi, come hanno co-
sta? La ragione dell'inopinata sortita stantemente ripetuto e promesso i pro-
è presto detta: la sconfitta subita col grammi d i tutti i Governi di centro-
voto sull'olio è suonata all'orecchio del- sinistra, compreso l'attuale.
la Federconsorzi come un camp.inello ERCOLE BONACINA •

L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967 11


INCHIESTA SULLA
SINISTRA A TORINO


oriz zon te

ucon il potente rilievo di una scul- discorso con verità vecchie e scontate. oggi essi non sanno quale funzione as-
tura classica, nei contorni di un «A Torino non c'è terza via: o con la segnare, all'interno della propria stra-
disegno sicuro, la Relazione si snoda Fiat o contro la Fiat, o a destra o a tegia, alla classe operaia, guardano ad
rapida e pur pacata, seguendo il filo sinistra ». Vuol dire: non è cambiato essa non come a un problema da risol-
- invisibile ma ardente - di una for- niente, il giudi1io sulla sinistra va rap- vere ma come a un peso di cui ci si
tunata, perenne, chiaroveggente ispira- portato alle vicende del movimento ope- disfarebbe volentieri, ma senza essere
zione.. Consapevolezza sanguigna ... raio alla Fiat, solo da questa angola- visti, al primo scantonamento.
Emozione viva, attuale... Una tranquil- zione è possibile individuare le insuf- A Torino la sinistra ha perduto la
lità nuova, una fiducia, una spinta e un ficienze storiche e la crisi attuale della sua capacità di iniziativa, schiacciata
monito insieme ... ». La relazione di sinistra, non vi dice niente che io, fino all'ultima trincea è l'immagine ti-
bilancio della Fiat suscita slanci li- cattolico, cioè la Fim, sia oggi oggetti- pica dei tempi incerti, oscilla tra l'in-
rici quali nemmeno le avventure di An- vamente a sinistra e che difficilmente tegrazione e l'opposizione velleitaria,
gelica o quelle di Pietro Nenni riesco- un socialista possa dire altrettanto? non riesce più a mantenere vivo attor-
no più a provocare. Il colosso degli no alla corte di Agnelli quel clima po-
Agnelli del resto ha una lunga tradizio- litico necessario alla crescita dei quadri
La sinistra zoppa. Torino come Fiat:
ne poetica, che risale alla statua della operai.
è un test dei problemi di fondo che la
Vittoria alla Maddalena di Torino, per
sinistra dovrà infine affrontare e riso}. I sindacati sono piccole corti di bu-
la quale D'Annunzio scrisse la nota
vere. La stessa eccezionalità della situa· rocrati, di disperati, di entusiasti spre-
lapide che chiude con la strofetta:
zione è un elemento di semplificazione, muti fino all'osso dal grande monopolio.
Gli operai di ogni opera
dal loro capo Giovanni Agnelli l'antitesi tra sinistra e potere economi- Chi ricorda più i consigli di gestione,
adunati sotto il segno co appare priva di ogni diaframma equi- le lotte terribili di questo dopoguerra,
di quella parola breve voco, non si può stendere un velo di ormai non fanno nemmeno storia, sem-
che nella genesi comodo sul fatto che i sindacati uffi-
fece la luce. brano di un altro mondo. Adesso siamo
ciali sono a terra, non è possibile igno- tutti socialisti e lo sappiamo, sogniamo
Completamente insensibile alla poe- rare che i partiti operai non hanno la socialdemocrazia alla svedese, la
sia, il sindacalista della Fim-Cisl con saputo contrapporre al dinamismo del Stampa cova il centrosinistra e l'unifica-
cui sto parlando non esita .a iniziare il grande capitale una politica seria, che zione socialista, l'Urss fa l'accordo con
12
la Fiat, Liberman porta la nostalgia del no della Fiat » sia stato scosso. Ma sarà dacati vorrebbero farci fare i kamikaze
profitto a colazione da Agnelli. Intan- vero? quando non sono in grado di difenderci
to i centomila della Fiat restano al con- Il 1966 è stato l'anno delle grosse dalla rappresaglia. Di sindacalisti in
fino, e senza i centomila della Fiat scadenze, per il movimento operaio. I fabbrica vediamo solo i pochi rincantuc-
il movimento operaio torinese non esi- sindacati hanno puntato sulle contro· ciati in commissione interna, ma nessu-
ste. La sinistra zoppica da questo pie- versie contrattuali per un periodo di no ci aiuta a capire le cose, a organiz-
de, incapace di sostenere il confronto grande attivismo in cui bruciare le ra- zarci. Ancora oggi, siamo soli di fronte
col grande capitale. In un certo senso, gioni di una crisi politica e organizzati- al padrone. Ma basterebbe un minimo
Torino può diventare una malvagia va sempre più preoccupante. Una fugct di aiuto dall'esterno, per scioperare. In
profezia.
in avanti, che a Torino non è riuscita a febbraio, per esempio, i sindacati hanno
trascinare i centomila sudditi di Agnel- fatto venire i picchetti da Milano, e lo
Operai e sindacati. Sull'insicurezza e li. La Fiat vigila materna ma col pu- sciopero è riuscito bene. Perchè non ce
!'impotenza della sinistra e sul rigido gno di ferro, premia solo la rinuncia li mandano ancora?
isolamento della classe operaia si ele- operaia, e i sindacati ragionevoli. E' da Per l'operaio Fiat il sindacato è un
va il regno di Gianni Agnelli. I suoi prima di aprile che non riesce uno scio- fantasma.
confini sono indefiniti. La grande chioc- pero alla Fiat.
ciola Fiat cova gelosamente i 110 mila Chiedo a dei sindacalisti. I più im- La « soluzione finale » Fiat. Via Prin-
degli stabilimenti, stende le sue ali su pazienti - e quasi sempre sono quelli cipe Amedeo, salgo le lunghe scale del-
tutta la città, fino alle segreterie dei della Fim - rimproverano all'operaio la Camera del lavoro. Vi sta rintanata
Partiti, fin sulla soglia del vescovo: ali Fiat di essere « integrato ». Ha paura, la Fiom, il vecchio lupo che nei primi
tnolto elastiche, se è vero che arrivano dicono, si sente un privilegiato, ha la anni del dopoguerra ha fatto ingiallire
fino a Roma, fino a lambire piazza del religione delle diecimila lire, dei pre- di paura la borghesia torinese: oggi
Quirinale. Negli anni del centrismo la mi, dello straordinario, per farlo scio- t~nt~ faticosamente di riprendere quota,
grossa chiocciola materna ha vibrato perare ci vuole l'aiuto di dio. Parlo di ritessere la rete dei rapporti operai
il colpo più selvaggio al movimento con degli operai Fiat. E' comodo cre- alla Fiat. <( Quando si parla di sconfitta
operaio, lo ha distrutto. Adesso, da derci dei conigli, dicono, la paura del della Fiom - mi dice un alto dirigen-
qualche anno, pare che il « lungo son. padrone e il resto. Ma che paura, i sin-
-+
L'ASTROLABIO • 22 gennaio 1967
13
La vita politica

te comunista - della sua assenza dalla l'esito del conflitto Fiat-Cgil doveva in-
fabbrica, occorre sempre rifarsi alla vio- fluenzare direttamente l'equilibrio poli-
lenza e alla vastità dell'attacco padro- tico nazionale.
nale negli anni '50. In quegli anni più Dal centrismo al centrosinistra. La
di duemila attivisti furono colpiti dall.1 Fi.n non aveva ancora portato a ter-
rappresaglia, con l'assenso della Cisl e mine la «soluzione finale» sindacale
della Uil. Tutto un patrimonio di qua- che già iniziava, prima blandamente
dri disperso, ci vorrà molto tempo per poi in maniera inequivocabile, l'azione
ricostruirlo. E la repressione padrona- d i fiancheggiamento del centrosinistra.
le non perde un colpo nemmeno oggi ». Ncànche questo è un dato casuale. Il
E' un'avvertenza da tener sempre pre- centrismo aveva ormai esaurita la sua
sente, ma non esaurisce il discorso sulle funzione con la riuscita della politica
cause storiche della débacle sindacale nè di « ricostruzione », il consolidamento
sulle attuali difficoltà di rapporto tra dell'attuale sistema economico, la ga-
operai e organizzazioni di classe. La ranzia di uno sviluppo produttivo stac-
Cgil, malgrado la sua forza enorme, ave- cato dagli « imprevisti » della presenza
va perduto la sua battaglia alla Fiat pri- sindacale nei reparti di produzione.
ma ancora dell'inizio della controffen- Appariva necessario un nuovo equili-
siva padronale. L'ha perduta per un'in- dalistica; che è il filo conduttore delln brio moderato in chiave più avanzata,
sufficienza politica che tuttora, sia pure crisi del movimento operaio torinese ». con l'affrancamento dei socialisti dalla
in forme diverse, pregiudica la ripresa Nell'agosto del '49 la Fiat abolisce uni- contestazione perpetua e la gestazione
del movimento operaio torinese. Nella lateralmente il Consiglio di gestioo,e di una programmazione condizionata
fa~e • irrazionale » del dopoguerra, la istituito l'anno prima con un accordo dalle forze economiche dominanti; vale
spmta e la forza rivoluzionaria del mo- di governo. La Cgil non risponde nem- a dire, quel clima politico adatto a co-
vimento operaio - nella misura in cui meno con un'ora di sciopero. Sembrava vare i miti della società del benessere
erano strumentalizzate alla pratica del- che i comunisti ritirassero progressiva- a portare avanti il processo di « di-
la cinghia di trasmissione e quindi mente, quasi inavvertitamente, l'ipote- sgelo »: due condizioni necessarie alla
al massimalismo senza rivoluzione ca rivoluzionaria dalla fabbrica, mentre Fiat per espandere il mercato interno ed
del Pci - non riuscirono a trovare i i capitalisti identificavano sempre più estendere i rapporti all'estero. La Fiat
binari su cui procedere verso un obiet- chiaramente nella fabbrica il terreno ef- mostrava perciò all'esterno notevoli
tivo raggiungibile. C'era una frattura fettivo dello scontro. aperture progressiste. Attraverso la
evidente tra la presenza rivoluzionaria Stampa, e in altri modi più concreti,
Il 1953 può essere considerato l'anno
della Cgil nella fabbrica e la cautela dell'inizio massiccio della repressione essa appoggiava il Psdi, il distacco del
d~lla dirigenza politica comunista; privo antisindacale. Con l'avvio del processo Psi dalla politica frontista e poi la sua
dt u?a terza via, il sindacato pagò i di espansione produttiva, la dirigenza involuzione socialdemocratica, il centro-
frutti delJa contraddizione non appena Fiat impugna 1a bandiera dell'anticomu- sinistra, l'unificazione socialista, la pro-
il gigante Fiat potè accingersi al lancio nismo e scatena un'offensiva in grande grammazione. Il centrosinistra, come
del suo programma di espansione pro- stile contro le organizzazioni operaie. trincea più avanzata di difesa dell'at-
duttiva. tuale equilibrio capitalistico, trova a
Quando l'ondata repressiva rifluisce, dei
L'offensiva liberticida della dirigen- quadri sindacali non vi è più traccia, è Torino la sua espressione più concreta
za Fiat la cui ampiezza non ha ri- saltata l'organizzazione capillare del sin- e definita.
scontro in altri stabilimenti italiani - dacato nella fabbrica, lo spirito rivolu-
era stata preceduta da alcuni atti si- zionario degli operai è saldamente im- Il rebus dello sciopero. Fino al '53
gnificativi. Nel biennio '48-'49, che può brigliato in una rete di disciplina po- alla Fiat si scioperava a fischio. Oggi
considerarsi il culmine della marea ope- liziesca. Tutto ciò con l'assenso degli lo sciopero è un rebus che non si rie-
raia, la Fiat non si oppone frontal- altri sindacati, la Cisl e l'Uil, saldamen- sce a sciogliere, una scommessa - co-
mente. al movimento operaio, si preoc- te integrati nel sistema padronale e sen- me ha scritto Rinascita - che si rin-
cupa invece di precostituire gli stru- sibili al richiamo dell'anticomunismo, nova di volta in volta. I sindacati ope-
menti del suo • ritorno» e dell'elimi- che per essi aveva anche il sapore di rai non riescono a rimettere piede in
nazione del sindacato dai reparti di pro- una rivalsa nei confronti della strapo- fabbrica, e non solo a causa della repres-
<;ione padron.ile: oggi i sindacati c;conta-
duzione. Con due accordi del '46 e del tenza comunista.
'49 (che verranno perfezionati dall'ac-
cordo definitivo del '53 per il premio Dal centrismo al centrosinistra. 1
generale di stabilimento) la Fiat intro- fattori importanti della riuscita dell'of-
duce il premio e il superpremio di pro- fensiva Fiat furono il clima e il tipo di
duzione abolendo il sistema Bedeaux. conduzione politico-economica degli
« I due grandi accordi del 1946 e del anni '50, centrati sulJ'isolamento dei
1949 - affermava Donat Cattin in un comunisti e dei socialisti. In larga par-
convegno Acli del 1962 - sono un pre- te l'operazione Fiat riflette le scelte po-
cedente notevole di contrattazione dif- litiche operate allora dalla nostra classe
ferenziata a livello aziendale. In fase di dirigente in materia di politica di svilup-
forte disoccupazione, essi provocano lo po economico e di repressione delL·
sganciamento dei salari Fiat dal salario istanze operaie. Torino era già allora
nazionale metalmeccanici e creano le uno dei centri chiave del sistema in-
premesse obiettive per una spinta azien- dustriale e del movimento operaio e ToK1,0: r1AT: l'inJ!.ri.:sso Jeì cr11mir1

14
La vita politica
no la loro incapacità di tener dietro al sindacali della Fiom-Cgil » - scrive cali che, si voglia o no, hanno la tito-
dinamismo delle strutture industriali, di l'Unità il giorno dopo. « E' stata come larità della rappresentanza contrattua-
intendere le novità della condizione ope- una staffilata, il colpo che s'abbatte al- le dei lavoratori ». Questi dati sono poi
raia, di trovare una funzione autonoma l'improvviso su un corpo sorridente e stati varie volte confermati. Quanti so-
al movimento operaio, di ricreare nuo- fiducioso » - scrive della reazione pa- no allora gli iscritti alla Fiom?
vi rapporti con gli operai e, dall'altra dronale un settimanale di solito ben in- Ma le indicazioni significative delle
parte, con la classe politica. formato sulle cose Fiat. Certo, i 5 mila ultime elezioni Fiat sono altre. Sono le
« Negli ultimi due-tre anni - mi di- voti in più alla Fiom potrebbero indi- 14 mila schede bianche, passate dal
cono alcuni operai della Fiat --.- l'unico care un'inversione di tendenza nel pro- 13 .4 % al 17 ,5 % : una chiara denuncia
lavoro svolto dai sindacati in fabbrica cesso di arretramento sindacale. Ma pro- della sfiducia largamente diffusa verso
è stato la ricerca di rappresentanti di babilmente non è così, le ultime ele- i sindacati, il termometro esatto della
lista per le commissioni interne ». E si zioni indicano che si inizia una fase depressione del movimento operaio al-
sa che le C.I. sono organi squalific.iti, ancora più difficile, perchè più equivo- la. Fiat. Sono le perdite, pur lievi, su-
che servono al più come trincee di dife- ca,_pe~ i sindacati operai. bite dalla Fim-Cisl, che negli ultimi
sa personale degli attivisti. La sfiducia L'Unità ha parlato di « voto giova- anni va pagando con una diminuzione
operaia - il puntello principale del ne », attribuendo l'aumento dei voti costante dei suffragi l'abbandono della
sistema Fiat - è oggi molto diffusa. Fiom a parte dei 12.000 nuovi assunti vecchia posizione moderata; perdite lie-
E non solo a causa dell'assenza dei sin- provenienti da fabbriche minori con un vi (~al 15~4% al 13,8%) ma preoccu-
dacati, ma anche per lo scetticismo sul- notevole tasso di sindacalizzazione. E panti, se s1 rapportano all'atteggiamen-
la volontà di lotta dei « burocrati » del- su questo punto il suo giudizio coinci- to duro assunto dalla dirigenza Fiat nei
le organizzazioni. Le impressioni rac- de significativamence con quello <lato con~ronti ~el sindacato cattolico, quale
oggi non tiene nemmeno nei confronti
della Fiom.
Altro dato significativo. Il Sindaca-
to Italiano dell'Automobile è sceso dal
31,6% al 25,2% perdendo più d;
400? ~oti e, .con essi, il primo posto
tra t smdacat1. In vetta alla classifica
con 26.500 voti, si piazza la Uil l~
quale, probabilmente ha assorbito' le
perdite della Sida passando a sua volta
al.l,a "fiom frange di elettorato socialista
ptu impegnato. In questi anni, mentre
la Stampa e i dirigenti Fiat non lesi-
navano la loro approvazione alla social-
democrazia, in fabbrica la direzione te-
n~va il piede in due staffe, si appog-
giava contemporaneamente al Sida e
alla Uil. Questa è ormai il cavallo
vincente, è la trincea più « avanzata »
su cui la Fiat intende assestarsi, anche
con la speranza che possa servire da
richiamo per le pecorelle socialiste smar-
rite nel sindacato rosso. « Sono tutte
To1u~o: / cancelli della Fzat invenzioni - ha dichiarato dopo le
elezioni l'avvocato Garino, capo del.
l'ufficio personale della Fiat - . E' ve-
colte tra gli operai sono molto indicati- dalla Stampa. Se ciò è vero, i voti m
ve: i sindacati cercano di indire gli scio- più sono frutto di un lavoro sindacale rissimo che abbiamo ottimi rapporti con
peri nei periodi di produzione meno svolto fuori della Fiat, non bastano per· la Uil, ma è una simpatia che nasce dai
intensa, non si oppongono con sufficien- ciò a trasformare la Fiom da fantasma fatti. Tra gli operai della Fiat c'è molta
te fermezza ai recuperi con gli straor- esterno in una prese:iza concreta in fab- gente che ha opinioni e preferenze pro-
dinari, evitano gli scioperi di durata brica. Nè, questi voti in più possono far gressiste ma moderate, serie, responsa-
superiore alle 24 ore... 4< I sindacati dimenticare che gli stabilimenti di bili: posizioni di democrazia moderna
vanno bene per i baro/I ». Agnelli presentano un grado bassissimo per intenderci, non lontane da quell~
di sindacalizzazione, rispetto al Nord professate dallo stesso professor Val-
le elezioni di C.I. 7 dicembre '66, la industriale e alla media nazionale. Il se- letta. Se esse coincidono con quelle
diagnosi pessimistica sembra contrad- gretario generale della Fim-Cisl, Luigi della Uil, non è colpa nè merito di nes-
detta. Nelle elezioni per il rinnovo del- Macario, in una conferenza stampa alla su.no ». Sarà colpa, o merito, del de-
le commisioni interne alla Fiat, il sin- vigilia delle elezioni Fiat del '65 af. stino.
dacato giallo, il Sida, cade rovinosa- fermava: « Solo un lavoratore su cin- Muore il Sida, viva la Uil. Un altro
mente, la Fiom guadagna più di 5 mila que alla Fiat è iscritto al sindacato. Se equivoco, molto pericoloso, viene but-
voti e ridiventa il primo sindacato tra si toglie dal computo il Sida allora si tato sulla strada della ripresa del movi-
gli operai. << Entusiasmo oggi, , .elle fab- ha che solo un lavoratore su dieci è mento operaio.
briche Fiat, tra gli operai e gli attivisti iscritto alle altre organizzazioni sinda-

L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967 15


La vita politica

tribunale Le lotte imprevedibili. Si può parlare,


in questa situazione, di scarsa disponi-
che dobbiamo decidere da noi, se aspet-
tiamo che le preparino i sindacati per
internazionale bilità operaia? E' una diagnosi sempli- noi, stiamo freschi). Cosi lo sciopero,
cistica, che non trova molti fautori ne-
per I Crimini gli ambienti sindacali e politici della si-
una volta riesce spontaneamente per-
chè tutti non ne possono più, la volta
dt guerra nistra torinese. Si ricorda la pronta ri- dopo fallisce perclìè· si è disorientati e
sposta operaia agli appelli dei sindacati, non si sa che cosa fare ».
nel viet- nam dopo la stretta della congiuntura. Ci si A Torino c'è disponibilità operaia
rifà soprattutto alle particolarità dello alla lotta, anche all'interno della crisi
Oeni riorno veneono pubblicate dalla stampa
mondiale, e in particolare da quella deeli sciopero alla Fiat. Uno sciopero che, delle organizzazioni storiche. Il sinda-
Stati Uniti, notizie che, se provate indiche- quando avviene, ha carattere di rivolta
rebbero una crescente violazione dei principi cato non zoppica da questo piede: il
stabiliti dal Tribunale di Norimberra e delle spontanea, un'esplosione che matura in- suo problema sono le insufficienze dei
regole fissate da accordi internazionali. dividualmente e che, arrivata al livello
Noi lntr•prendi•mo la noatra Inchiesta muniti di evidenti
quadri e la crisi di transizione in cui è
Indizi di tali crimini, rllor1t1 non dalle vittime, ma di saturazione, esplode in occasione di coinvolto.
dai mezzi di comunicazione favorevoli al responaabill.
una qualsiasi agitazione sindacale. Al- La politica repressiva della Fiat, il
~~:~:r~ r~~~1~:~~· T~l~~~~l~~rc:~c~~:;: ~~·u:mlnl
1
lora lo sciopero è impressionante e in- disorientamento operaio e la mancan-
~~~~r~ ~ 7~~1r:i:u~1:~ ~~\~~l~ai~ ~0~~~~~0ch•
1 1

noi chiamiamo ottiml1tlcamente 11


civiltà umana". controllabile, violento. « Quando scop· za di una chiara prospettiva per il mo-
Il Tribunale Internazionale per i Crimini di pia uno sciopero alla Fiat - mi dice vimento operaio hanno inceppato il ri-
Guerra nel Vietnam aelrà come commissione di un dirigente della Fim - anch'io ho
inchiesta per definire Il carattere delle cambio dei quadri dirigenti. Oggi Ja
azioni compiute darli Stati Uniti nel Vietnam. paura di stare in mezzo agli operai ». Fiom si regge ancora sulla tensione del-
Esso non ha potere militare nè autorità di Stato, Ma la stessa imprevedibilità delle lotte la generazione della Resistenza: quadri
ma aspira a riflettere I eiudlzl e rii interessi del
popoli oppresgi. operaie alla Fiat indica che esse nasco- notevoli, che hanno resistito a tutti gli
Il Tribunale ha bisorno del vostro sosteeno no su una base oggettiva: la reazione attacchi, che hanno ripreso la lotta dopo
Chiediamo a tutti i popoli di promuovere mani·
festaziooi, petizioni, dibattiti per raccorliere allo strapotere del grande monopolio ogni sconfitta, ma che finiscono col con-
adesioni alla nostra Iniziativa. nei suoi termini più concreti, i ritmi dizionare in modo preoccupante l'or-
Il Trìbunale, se pure non avrà il potere di folli di lavoro, la disciplina militaresca,
imporre sanzioni, sarà in arado di rispondere ganizzazione. Mancano gli elementi nuo-
a queste domande : i sistemi borbonici di multe, l'ideolo-- vi, capaci di mettersi al passo coi tem-
Ha Il Governo deifl Stati Un111 (• con esao i 1ov1rnl gia aziendale. « Coi ritmi che ci sono
d• : Auotralla. Nuova Zelanda, Corea del Sud) com· pi, di rinnovare le prospettive e gli
m"ao att• di aqr...ione Hcondo te l•QI Internazionali? -scriveva l'anno scorso un operaio del- strumenti dell'azione sindacale.
Ha l'E1erc1to Americano uaato o sperimentato nuove
:~~a~;:::.,~~f !':c1~~11,1 'n!~~~?'.:~.wa (laa,
1 la Mirafiori - , è difficile persino par-
Vi aono stati bombardamenti d• obb1et1•v1 da cara!· lare (non parliamo di andare a pisciare, I cattol ici ribelli. Analoghe le difficol-
tera puramente civile. come oapedall. acuote, di1h1, o di prendere un caffè: gli inservienti
ecc.• • In che acala 7 tà della Fim, malgrado sia un'organiz-
Sono stati aottomeul p11~ionl111 vietnamiti a del caffè girano quasi solo per i capi. zazione più giovane (nella sua configu-
~a=~~~\~::uam~~~oi•b ~.::~~.!~tt' :.i :::~ra 7 noi non abbiamo tempo). Se uno fa un razione attuale) e riesca ora ad aggan-
atat• rappr..a1h1 ln11u1t1flcal1 contro la popola·
z1on• c1w1l1, • In particolare vi • 1tata 11ecuzlo pò attenzione a cosa dice il vicino, e cer- ciare un numero crescente di giovani
ne di 0.11111?
Sono 1tat1 creati campi di lavoro forzato, vi • ca di discutere un pò, nel frattempo la che contende alla sinistra tradizionale
stata deportazione di popolazioni o altrl atti In·
teai allo sterminio di popolulonl o che poHono
vettura è già passata e succede un ca- ma che trae soprattutto dalla « riser-
euer• del1nlt1 1lurldlcam1nt1 come •ttl di a•nocl
doo7
sino. Questo rende particolarmente dif va» del mondo cattolico, solo da pochi
Il Tribunale esaminerà tutte le teatimonlan· ficile organizzarci tra di noi per gli scio- anni e tuttora parzialmente aperto a
ze che eli verranno sottoposte, proveneano peri, mettersi d'accordo prima su cosa pro~pettive democratiche e sociali.
esse dalle parti m causa o da qualsiasi
altra fonte. Le testimonianze potranno esse- si fa e farlo tutti insieme (sono cose Chi vada nella sede della Fim, in
re orali o sotto forma di documenti. A
nessun testimone In rrado di testimoniare
rieuardo aeli avvenimenti di cui si occupa
questa Inchiesta verrà neeato l'ascolto

...
•r~
_. •. ,,.. .
..,..
• . . . . lii . . . . . . . . 'C

Pf•idente Bertrand Russell


braa•I• Josuè De Castro
l11lppin• Amado Hernandez
trancia Simone de Beauvolr
Jean·Paul Sartre
Laurent Schwartz
cermania Gunther Anders
Peter Welaa
ci appone Shoichl Sakato
1n1hiltatra lsaac Deutscher
Italia Lelio Basso
1u1oelav1a Vladimlr Oedijer
pakletan M ahmud All Kasuri
atall uniti Stokely Carmlchael
Cave Oellinaer

mandate la vostra adesione al Comitoto

Bertrand Russell
via del Babulno, 89 - Roma To1t1NO: le « casermette »

16
La vita politica
via Barbaroux, difficilmente noterà delle
differenze rispetto alla Fiom. Liberatasi
da poco dall'ipoteca moderata della
A DUE MESI DALLA PUBBLICAZIONE
Cisl e dell'unità politica dei cattolici, la
Fim si è ormai affiancata alla Fiom nel
tentativo di riportare il sindacato in
4a 20.000
fabbrica: con minore esperienza, con un
passato anzi da dimenticare, senza un EDIZIONE COPIE
valido punto di riferimento politico, ma
con molto entusiasmo e ancor più gran-
de impazienza; paga oggi con le perse-
cuzioni in fabbrica i vecchi peccati di
moderatismo. Si ha anzi l'impressione
che la Fim, che oggi è il sindacato più
vivo, abbia preso il posto della Fiom
nelle materne cure repressive del gran-
de monopolio. La sua azione, oltretutto,
è diminuita dall'etichetta di « ingenui-
tà », un'etichetta che talune dichiara-
zioni dell'avvocato Garino aiutano a
valutare meglio: « Quanto alle pressio-
ni padronali - affermava l'avvocato
all'indomani delle elezioni alla Fiat - ,
non c'è nulla di più falso. La prova mi-
gliore è che la stessa Cgil, durante la
GIORGIO BOCCA
campagna elettorale, ha evitato di agita-
re questo tema propagandistico. Se ne
STORIA DELL'ITALIA
servono ancora i dirigenti della Cisl. Ma
quelli hanno il complesso del martirio». PARTIGIANA pagine 680 Lire 4 .000
Molto diversa è l'opinione dei sin-
dacalisti della Fiom. Per essi l'evolu-
zione della Fim-Cisl è l'unico fatto nuo-
vo politicamente apprezzabile degli ulti-
mi anni. « Con essa - dice un dirigen-
te della Camera del lavoro - abbiamo
stretto rapporti unitari, a livello di qua- LATERZA
dri di base, da più di quattro anni, e
con risultati molto interessanti. E' vero,
la linea del sindacato all'americana se-
guita dalla Fim può sollevare perples-
sità: ma il forte accento posto sui pro-
blemi di libertà, il chiaro antifascismo,
la spinta verso l'unità di classe, non han- Testo di H . Parmelin, tradu-
no niente a che spartire con l'america- zione di Ottavio Cecchi. 2 volu-
nismo. L'autonomia sindacale ha per
la Fim una funzione precisa: è con essa
EDITORI RIUNITI mi rilegati in tela con sovraco-
che i sindacalisti cattolici si sono libe- perta patinata, 300 tavole a co-
lori e illustrazioni in bianco e
rati dall'ipoteca integralista, ed è par-
tendo da essa che oggi è possibile di- Strenne 1966 nero. Ogni volume L. 20.000.
scutere molto utilmente con il sinda-
cato cattolico, anche sul piano ideo-
logico». PICASSO
Da parte loro, i dirigenti della Fim
negano ogni significato politico alla Il pittore e la modella
qualifica « cattolico ». « Una società più Notre Dame de Vie
civile e democratica, naturalmente lai-
ca - mi dice Tridente, della Fim - : La più completa mostra
Per questo lottiamo. E per un sindacato
nuovo e unitario, che abbia una sua
personale del dopoguerra
precisa funzione della società. Rifiutia- del maestro pittore, inciso-
mo il modello americano (ma saremmo re, ceramista, scultore, pre·
ben lieti che i sindacati in I talia aves-
sero il potere che hanno raggiunto ne- sentata in una eccezionale
gli Usa), nel senso che abbiamo ben rassegna al pubblico ita.

L"ASTROLABIO - 22 gennaio 1967


--+ liano. Editori Riuniti
17
La vita polit ica

presenti tutti quei problemi di libertà, titi di sinistra di mantener vivo un cli- primo luogo il Pci. L'obiettivo è sta-
della pace, della civiltà dei consumi, ma politico di rottura del sistema Fiat, to per il momento raggiunto. Oggi si
ecc., che il sindacalismo americano igno- insieme al disimpegno istituzionale del avverte all'interno della sinistra una
ra. Per noi il problem.ll centrale - quel- mondo della cultura torinese, tolgono netta scissione tra impegno politico e
lo di dare una prospettiva concreta al ai sindacati ogni valido punto di rife- impegno sindacale. Sono sempre più nu-
movimento operaio - si pone al di rimento politico, ogni possibilità di merosi i militanti della sinistra che in
fuori degli schemi tradizionali. Le ideo- apertura nella cintura sanitaria che il fabbrica fanno i disimpegnati. « Fa un
logie sono morte; ma non si tratta di monopolio ha stretto attorno alla classe certo effetto - mi èlice un sindacalista
prescinderne, al contrario: occorre rein- operaia. La crisi sindacale dipende per cattolico - vedere tanti crumiri con
tegrare la loro funzione. E' chiara or- molti aspetti da quella dei partiti della la tessera del partito socialista o di
mai l'astrattezza dell'antitesi rivoluzio- sinistra. quello comunista in tasca ... »
ne-riformismo, la proprietà collettiva « Ci si è accorti finalmente - mi E' attraverso il disimpegno sindaca-
delle aziende non è più il problema cen- dice Ferraris, del Psiup - che il sin- le che si è realizzata la diserzione di
trale del movimento operaio: i proble- dacato non basta, che occorre superare gran parte della sinistra dalla lotta ~Ila
mi di libertà si pongono in modi nuovi, la crisi a livello politico. Il problema Fiat. « Di fronte al potere economico
diversi dal passato; il problema della centrale è la grave insufficienza della - constata Tridente - i partiti man-
azione sindacale, del movimento ope- classe politica rispetto a quella impren- cano di una linea di contestazione, op-
raio e della sua funzione, della salva- ditoriale, l'assenza di una risposta della pure si integrano tout court ». Si è ri-
guardia del lavoratore, si pone come sinistra (da Lombardi al Pci) al potere creato nella sinistra un modello di com-
tale in ogni società industrialmente economico. Ed è un problema che sor- portamento che ripete la W eltanscau-
sviluppata, sia essa capitalistica o so- ge dalla stessa unificazione socialista, la ung Fiat: tutto è lecito, anche predi-
cialistica. E' un problema, per il movi- quale opera su un terreno cosl arretrato care la rivoluzione dai tetti, purchè non
mento operaio, di dotazione di stru- da divenire essa stessa un fattore della si tocchi la fabbrica. Il che si traduce
menti di potere e di contributi, che par- crisi ». « La nostra critica di fondo ai in un tacito accordo di non intervento,
tendo dalla fabbrica si ricreino a tutti partiti di sinistra - afferma Alberto tra Fiat e potere politico, nelle cose del-
i livelli della vita sociale ». Tridente, della Fim-Cisl - è che, esal- la fabbrica. E' un discorso che non si
tando in maniera eccessiva la fabbrica pone nemmeno per democristiani e so-
I partiti e la crisi. Nella Fim, e nel- la trasformano in un'entità mitica, tra- cialdemocratici. i quali hanno ben più
l'azione parallela della Fiom, stanno og- scurando il quadro effettivo, politico, solidi rapporti con la dirigenza Fiat; va-
gi le premesse concrete della rinascita di in cui il problema operaio va inquadra- le soprattutto per il vecchio Psi, che fra
una vita sindacale e politica libera dalle to. La fabbrica, confinata nel limbo del
l'altro non ha mai avuto un ruolo atti-
ipoteche del monopolio. Perchè, mal- mito, finisce con l'esulare dalle loro
vo nella resistenza alla Fiat; e tocca in
grado i loro limiti, i centri più vivi scelte politiche ». parte, e in modi diversi, taluni settori
di contestazione del potere Fiat restano Questa carenza della sinistra torinese, del partito comunista. La crisi, cioè
la Camera del lavoro e le avanguardie che Tridente denuncia in maniera cosl rimbhza dai sindacati ai partiti. E su
sindacali cattoliche. In realtà, i sinda- precisa, è, per alcuni versi, uno degli questo terreno vanno ricercate le cause
cati scontano oggi in buona parte la cri- effetti della repressione antioperaia del- di fondo di essa, come anche le pro-
si dei partiti operai. Schiacciati in fab- la Fiat. Con l'eliminazione dei sindacati spettive di soluzione.
brica dalla rappresaglia padronale, nean- dalla fabbrica, infatti, la Fiat mirava a
che all'esterno riescono a superare il svuotare di ogni potere contcstativo i MARIO SIGNORINO •
loro isolamento: l'incapacità dei par- partiti della sinistra tradizionale, e in (continua)
'
• •
per1scop10 '

l'Est, ha commentato non soltanto il di-
capltall da lnvesUre con le loro azioni, diano sufficienti pro-
ve di buona volontà. scorso di Spellman, ma anche il mes-
Bisogna essere contenti per l'inizia· Questo è un linguaggio che la nostra saggio che li gen. Westmoreland. co·
tìva presa dalla Chiesa dì modificare epoca può intendere alla perfezione. mandante del corpo di spedizione ame-
e semplificare la regolamentazione del- Se il Papa ancora non lo usa è forse ricano nel Vietnam, aveva indirizzato
le indulgenze. Non siamo più ai tempi, perchè le dichiarazioni del cardinale per Natale ai suoi soldati. Vi si pote-
Infatti, in cui si cercava di rimediare Spellman gli fanno temere che non suc- va leggere: • Sappiamo che il mondo
alla penuria di virtù con un sistema ceda, anche in questo settore, che li che Cristo ha cercato di costruire sarà
di tariffe che apriva le porte alle pra- mercato della virtù sia invaso dalla so- più vicino alla realtà se noi continue-
tiche più riprovevoli del commercio vrabbondanza degli investimenti ~me­ remo ad aiutare il popolo del Vietnam
clandestino ed anche del mercato nero. ricani. nella sua ricerca di pace e di tranquil-
(da l e Monde) lità, e se riporteremo la vittoria In que-
Ma può essere che non si sia lontani sta causa eminentemente cristiana •.
dall'aggiornamento di tutto li sistema. Così risponde giustamente Charrière:
Si tratterebbe In fondo di creare una la mobllltazlone di cristo • Quando la volontà di giustificare dei
cassa di compensazione In cui chi pos- Ci rammaricavamo, la settimana scor- fatti giunge fino a mobilitare la stessa
siede virtù a Iosa possa versare il sa, per il silenzio quasi generale del persona di Cri sto e quella fede che è
surplus di capitalfil morale non investi· periodici cattolici diocesani sulle di- anche la nostra, non possiamo più ta·
to. In modo che esso venga utilizzato chiarazioni del cardinale Spellman. E' cere: dobbiamo esprimere tutto li no-
da coloro i quali abbiano uno • svilup- giusto perciò segnalare che poi Jacques stro disaccordo, la nostra protesta •.
po• spirituale meno avanzato ma che, Charrière, In Aujourd'hul, la Crolx de (da Témolgnage Chrétien) •

18
]OHNSON
1
LETIERA DALL'AMERICA

lBJ OrDSTINAZIONI
Fra la .. vit oria ,, nel Vietnam, col conseguente peso finanziario, e la
.. grande sof ietà >> Johns~n _ha scelt~: ~~nter~ insieme s~ e~trambi gli
obiettivi, anche se il rischio e quello d1 un inflazione senza v1ttor1a. Johnson
è un ostinato: se la realtà gli dà torto, tanto peggio per la realtà.

di MAX SALVADORI

11 discorso del 1O gennaio del Pre- l'espansione economica - chi è all'op-


posizione è convinto che le cose sono
Repubblicani e parecchi Democratici).
Il programma governativo non ha sod-
sidente della Repubblica in occasione
dell'apertura della 90• legislatura eletta andate di male in peggio. La seconda disfatto che una minoranza dei par-
in novembre conteneva, come è or- parte è stata ascoltata con attenzione. lamentari e - si può affermare senza
mai di abitudine, due parti: un breve A mezzo della televisione era possi- timore di errare eccessivamente - dei
riassunto di quanto è stato· compiuto bile identificare coloro che applaudi- cittadini. Non occorre essere profeti
durante l'anno precedente ed il pro- vano con convinzione, la maggioranza per prevedere che le relazioni fra il
gramma governativo per l'anno in cor- dei deputati e senatori Democratici, potere esecutivo e quello legislativo
so. La prima parte ha lasciato il tempo coloro che facevano solo finta di ap- saranno piuttosto tese, più che non lo
che c'era: chi è con il governo è sod- plaudire (qui si faceva notare in par- siano state durante 1'89" legislatura.
disfatto di quello che è stato fatto - ticolare il senatore Roberto Kennedy) Era stato predetto dopo le elezioni
dalla legislazione antisegregazionista al- e quelli che non applaudivano (molti -+
L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967 19
Agenda internazion ale

di novembr e che Johnson, più politico zione delle ostilità ed in primo luogo Powell continuav a a fare affidamento
che statista, si sarebbe inclinato dalla la cessazione dci bombard amenti sul sul fatto che essendo negro e non vo·
parte da e.love viene il vento che pre- Vietnam dcl Nord, non è piaciuta la lendo il Congress o aumentar e in que-
vale oggi nella nazione american a: afferma1jone - più volte ripetuta a sto periodo difficile l'antagon ismo fra
verso la destra; che avrebbe cioè pro- beneficio evidentem ente e.lei Vietcong negri e bianchi, nessuna misura sa·
messo di ridurre i programm i della e dei loro alleati, i quali non ci cre- rebbe stata presa contro di lui. Ma
così detta Grande Società, e di inten- deranno più di quello che vi abbiano la 90• legislatur a non è 1'89•: la mag·
sificare lo sforzo militare nel Vietnam creduto nel passato - che pur conti- gioranza è più decisame nte antiintegr a-
per arrivare con la vittoria a porre nuando a combatte re una guerra limi- zionista (nel nome naturalm ente del
fine il più presto possibile alla guerra. tata e localizzata, non vi è, da parte \'Olere della maggiora nza) e non è di-
A giudicare dalle parole scritte e dette, del governo, nessuna intenzion e di mol- sposta a passare sopra alle marachel le
il President e avrebbe invece deciso di lare, che qualsiasi riduzione di atti- di Powell solo perchè è negro. Ma le
continuar e per la sua strada come se vità militare da parte american a deve consegue nze possono essere serie. Qual-
in novembre non fosse avvenuto nulla. avere come contropa rtita una riduzione siasi siano i suoi difetti, Powell è do-
Questo vuol dire che non si è curato corrispon dente da parte avversari a. tato di vasta intelligen za, è scaltro,
di rafforzare la propria posizione e Nè a destra nè a sinistra, anche se è un ottimo organizza tore ed oratore
che vi potrebbe essere e.lei vero nella per ragioni diametra lmente opposte, (non per nulla è ancora, anche se solo
diceria che circola da alcune settimane piace la proposta di aumentar e ciel 6 nominalm ente, pastore di una grossa
che non avrebbe intenzion e di ripre- per cento le imposte sui redditi per- comunità religiosa), possiede fascino
sentarsi come candidato Presidenz iale sonali e su quelli delle soc!età. e sa trascinars i dietro la folla. Se di-
nel '68: se per questo va lodato o E' impossibi le preveder e quale sarà venta l'esponen te del 01zionalismo ne·
rimprove rato dipende dalle simpatie il risultato finale dell'incon tro o scon- gro, o afro-amer icano come qui dicono,
ed antipatie di parte. Ha affermato tro fra President e e Congress o. I po- diventano suoi bracci destri Carmicha el
che non vi sarà sosta nella realizza- teri del Presiden te sono vasti (troppo e McKissic k, si mettono al suo se-
zione della Grande Società (cioè di vasti dal punto di vista di una strut- guito Mussulm ani Neri, Leopardi Neri
una economia di benessere ) e che nel tura politica demolibe rale quale è teo- ed altre organizzazioni che prese iso-
Vietnam si continuer à a combatte re ricamente quella degli Srati Uniti) ma la ramen te contano poco ma messe in-
una guerra limitata e localizzata. Certo se il President e vuole spendere . è il sieme costituisc ono una forza ragguar-
si è mostrato meno flessibile di quello Congress o che gli dice quanto può devole; si indebolis cono gli esponent i
che ha fama di essere e che speravan o spendere . Data la vastità e comples- dell'integ razionism o (o moderati smo)
l'opposiz ione sia di destra che di sini- sità di tendenze e di . interessi, data negro, King, Young, Randolph i quali,
stra. L'anno scorso Johnson aveva di- l'assenza di una qualsiasi disciplina con le loro organizza zioni, si adoperan o
chiarato più volte che gli Stat· Uniti di partito e l'autonom ia di cui in con- disperata mente ad evitare la scissione
possono allo stesso tempo compiere lo seguenza gode ogni parlamen tare. data completa fra negri e bianchi che po-
sforzo, che non è solo finanziario, ne- la prevalenz a come principio fonda- trebbe avere consegue nze tragiche per
cessario a diminuire la disuguagl ianza mentale di azione politica del compro- gli Stati Uniti.
eccessiva che esiste negli Stati Uniti messo sulla intransige nza, gli sposta-
ed in particolar e ad abolire le vaste menti fanno parte dell'arte di governo: Il moment o del generali . Gli articoli
sacche di povertà che lo spostame nto a mezzo dei suoi collabora tori Johnson da Hanoi pubblicat i sul New York
massiccio verso le città ha aggravato , dovrà dedicare molta della sua energia Times di Harrison Salisbury , uno dei
ed a far fronte alle spese richieste dalla (e date le operazion i che ha subito giornalist i american i più stimati e
guerra vietnamit a. Il 1O gennaio ha ne ha meno che nel passato) a tro- noto da tempo come uno dei migliori
ripetuto esattame nte le stesse cose. vare il punto al quale comprom essi e più equilibra ti esperti di cose co-
sono possibili per ottenere quello che muniste, hanno avuto una ripercus-
Tra due opposizi oni. La destra ed il più lo interessa, l'approva zione del
centro-de stra i quali - qualsiasi siano bilancio con il più possibile delle
le etichette - costituisc ono oggi il enormi spese programm ate. Scompars a
piu dell'elett orato attivo, sono decisi la possibilit à di una pace di compro-
ad opporsi alle spese che rientrano nel messo nel Vietnam, otterrà più facil-
programm a della Grande Società· au- mente i fondi per continuar e la guerra
mento del 20 per cento nei versamen ti che quelli per la Grande Società. Ed
individua li compiuti dalle assicura7ioni il processo inflazionistico continuer à.
sociali federali, aumento delle spese
federali nel campo dell'istru zione pub- Il caso Powell. L'anno politico ha avu.
blica e dell'assis tenza medica gratuita, to inizio sotto auspici sfavorevo li.
lavoro, istruzion e e sussidi per elimi- L'episodi o di Adam Powell, il depu-
nare la povertà, facilitazioni finanzia- tato negro di Ilarlem, indebolis ce il
rie per la costruzio ne di abitazion i, e prestigio del Congress o e rafforza nella
via di seguito. L'elenco di quello che minoranz a di colore la posizione dei
il governo intende fare è :.ufficiente a nazionali sti negri e dei loro alleati.
far rabbrivid ire quanti si preoccup ano Se Powell non fosse stato negro sa-
di pareggio del bilancio, di prudenza rebbe stato espulso da tempo dal Con-
fiscale e di stabilità dei orezzi. A quelli gresso. Dal punto di vista di corret-
che costituisc ono il centro-sin istra an- tezza finanziaria non vale certo più del
tijohnson iano perchè vorrebbe ro se non Democra tico senatore Dodd il quale
il ritiro completo dal Vietnam (che è stato posto anche lui sotto inchie-
pochissim i vogliono) almeno una ridu- sta per malversa zioni di vario genere.
20
Agenda internazionale
s~one profonda negli ambienti che mag-
giormente si interessano alla politica.
Salisbury non era il portavoce dei
comunisti nordvietnamiti come lo sono
stati alcuni corrispondenti britannici,
australiani e francesi. Ha descritto
quello che ha visto, non ha convinto
n.essuno a modificare la propria posi-
Zione nei riguardi della guerra ma ha
approfondito il fosso già profondo che
separa quelli che vogliono l'intensifi-
cazione dei bombardamenti ed anche
uno sba~co sulla costa del Vietnam
del Nord e quelli che dicono « basta ».
Questi, come è noto, si fanno sentire
di più, ma quelli sono assai più nu-
merosi. La grande speranza del '65,
l'argomento discusso nei teach-ins, era-
n.o stati i negoziati. La speranza si è
rivelata irrealizzabile: data la loro
interpretazione della situazione interna
~egli Stati Uniti sarebbe assurdo per
il Fronte Nazionale e per Hanoi di
accettare oggi un compromesso. E Il parco di Coney Island
allora? o dichiararsi vinti - e que-
sto pochi americani sono disposti ad La sassata di Manchester. E poi vi ha colpa: ha scritto onestamente il
accettare - ed andarsene o intensi- è stato il libro di Manchester sull'as- libro che gli avevano chiesto di scri-
ficare la guerra. Non è da sorprendersi sassinio di Kennedy. Non vale la pena vere ma, quando in un edifizio vi sono
se sia stato fatto il nome dell'attuale di discutere della veracità o meno di molte fratture, può bastare una sassata
comandante americano nel Vietnam ciò che l'autore ha scritto: ognuno, per provocare un tracollo - ed il li-
come possibile candidato Presidenziale in America e fuori, rimarrà con l'opi- bro di Manchester è più di una sas-
nel '68. Dieci anni fa, i francesi che nione che già si era fatta. Quello che sata. Si comprende il desiderio della
volevano la vittoria in Al~eria invoca- interessa sono le ripercussioni che il vedova, all'ultimo momento, di impe-
rono De Gaulle e l'abolizione della libro potrà avere. Ne escono danneg- dire la pubblicazione del libro, già au-
r~pubblica parlamentare. Ma la Fran- giati non solo la polizia locale e la torizzata alcuni mesi prima dal cogna-
cia, anche senza regime parlamentare polizia federale, non solo l'ambiente to: fra le tante persone coinvolte
e con De Gaulle, era troppo debole di odio e di corruzione in cui si è nella tragedia la signora Kennedy è
Per poter vincere. Gli Stati Uniti sono svolto il tragico episodio: ne esce stata forse quella che si è comportata
forti - come esercito, come stato, danneggiato l'attuale Presidente; ne con maggiore dignità. Ma ormai era
come nazione; la debolezza è più ap- esce danneggiato (e certo non se lo troppo tardi. L'assassino di Kennedy
parente che reale ed è il frutto del aspettava) il massimo avversario di ha ucciso qualcosa di più del Presi-
sistema demoliberale. Con Westmore- Johnson nel partito Democratico, Ro- dente, ed oggi gli americani se ne
land o con qualsiasi altro generale, la bert Kennedy, l'aspirante alla Presi- accorgono. Questi sono brutti tempi
guerra limitata di oggi può diventare denza. Ne esce danneggiato l'intero si- per la democrazia americana.
guerra totale. stema americano. Manchester non ne MAX SALVADOR! •

mussollni Il prefasclsta il secondo riaffermando il valore della coe-


renza pacifista e del senso socialista di
addebitata alle guardie rosse non abbia per
nulla alterato la media delle relazioni
Il « Journal of Contcmporary History » responsabilità. Ma infine c'è ben poco di
economiche tra i due paesi.
dedica il suo numero di gennaio alla sto- comune tra una « guerra rivoluzionaria
riografia contemporanea in più Pac:;i eu- e: il progetto riformistico di inserimento Sia di fatto che: la anuninistrazionc: ci-
ropei. Per l'Italia, il capitolo è affidato a ncllo stato - che sarebbero gli argomenti n .... degli scambi con l'estero non .ha su-
Claudio Pavone. del Dc Felice - e si deve almeno avver- bito mutamenti di indirizzo nè di per-
Ecco il giudizio sul I voi. della bio- tire che: egli non sa distinguere: a6bastanza sonale: pertanto, 11 nei circoli dcl com-
grafia mussoliniana del Dc Felice: « L'au· chiaramente tra il mito della guerra ri· mercio estero tedesco si è onimisti; non
torc suggerisce: che: se il partito socialista voluzionaria e: la teoria leninista della tra- s~ d~me~ti".1 che: anche in passato i pc-
avesse: seguito nel suo interventismo il fu. sformazione della guerra imperialistica nod1 agnatt della esperienza cinese: non
turo duce nel 1914-15, avrebbe: colto una in guerra civile: ». hanno granchè influito su questo setto-
occasione preziosa per inscrin;i nello sta· re: ». Al massimo, si prevede: che certe
to, e avrebbe colmato il suo distacco ri- nuove trattative richiederanno più tem-
spetto alla piccola e media borghesia, che In clna si produce po: ci si riferisce in particolare a quc:ll.i
il fascismo avrebbe, in seguito, saputo La Germania federale è molto attenta per il grande: impianto tedesco di mc·
sfruttare:. Manacorda e Valiani hanno va- tallurgia già concertato in mezzo alle
al corso delle vicende cinesi, pcrchè negli
lidamente: contestato questa tesi; il pri- ultimi due anni ha molto aumentato i suoi critiche e al malcontento degli Stati Uni·
mo, negando l'identificazione di Dc: Fe- scambi con Pechino. La « Frankfurtcr Ali· ti, con il governo di Pechino.
lice, della nazione con gli interventisti; gcmeine » si felicita perciò che l'agitazione ALADINO •

L'ASTROLABIO • 22 gennaio 1967


21
ccsc » per arrivare allo scopo della
sua Ostpolitik, quando sicure intese
e trattati con paesi come la Romania,
o la Jugoslavia: basta, in questo caso,
un piccolo strappo alla dottrina Hall-
stein; e sappiamo dalla parola di
Rrandt, e dello stesso Kiesinger, che
\'i è disposta. Per quanto riguarda,
invece Praga (ci si illude, attraverso
la stampa tedesca, che qui tutto sia
già a posto colla dichiarazione della
decadenza, da parte di Kiesinger, del
patto di Monaco) e soprattutto Varsa-
via, le difficoltà sono molto maggiori.
Nei due casi, la riconciliazione diplo-
matica passa attraverso il riconosci-
mento de jure della Repubblica demo-
cratica tedesca; e, per la Polonia, at-
tr;iverso l'accettazione tedesca della li-
nea di confine orientale alla Oder-
Neisse. Ora De Gaulle è in grado di
agevolare la Germania dinanzi a que-
ste difficoltà?

De Gaulle e la DDR. Per quanto ri-


g.1arda il riconoscimento della DDR,
sappiamo che sinora, sia nei colloqui
a Mosca sia a Parigi, Francia e URSS
.;i sono trovate discordi. De Gaulle
è convinto del carattere artificioso e
internazionalmente non valido della
DDR; l'URSS la ritiene, al contrario,
una realtà irrinunciabile. Il Presidente
è in grado di smuovere l'URSS dalla
sua rigidezza nella difesa di princi-
pio della DDR? Nulla può essere
escluso: dipende dal ritmo che po-
trebbe assumere il ravvicinamento ge-
nerale europeo Est-Ovest, durante la
guerra nel Vietnam. E' ben chiaro in-
fatti che la politica sovietica ha que-
sto netto proposito: assumere la lea-
dership di una distensione nella sicu-
rezza in Europa, mentre gli Stati Uniti
DE GAULLE tengono quella della divisione e della
insicurezza in Asia.
Tuttavia, proprio per raggiungere
incontro di De Gaulle con Kiesin- questo scopo, l'URSS ha bisogno di
L' ger e Strauss non ha lasciato esat-
le cose al punto di prima:
to economico e diplomatico con l'Est
europeo, in vista di una distensione essere garantita sul problema tedesco.
Ecco perchè insiste sulla divisione
tamente che oggi come oggi non vuole affatto
c'è stato realmente uno sforzo ver- portare alla riunificazione tedesca, ma delle due Germanie. Potrebbe darsi
bale, e anche un po' meglio che ver- lo potrebbe in seguito, in conformità allora il caso inverso: che sia De
bale, di « rianimazione » del trattato del nuovo clima fiduciario conseguente Gaulle a suggerire a Kiesinger un ral-
di cooperazione franco·tedesco, dive- a una condizione di « sicurezza euro- lentamento grrduale della dottrina
nuto asfitcico negli ultimi due anni pea». Hallstein verso la DDR: ammesso che
soprattutto a causa della freddezza te- Su questo tema, Kiesinger ha detto c;ia uno stato fittizio (ed è poi, ormai
desca, come Kiesinger stesso ha pub- alla stampa: « Il mio soggiorno pari- un modo di dire, che dovrebbe venire
blicamente riconosciuto. Ma si è an- gino e stato molto fruttuoso». A ponderatamente verificato), il Generale
dati molto più in là? e realmente si Bonn ci credono un po' meno. Anche può consigliare ai tedeschi di attenersi
poteva? noi non siamo sicuri che De Gaulle alla norma che riconosce de jure ogni
Vediamo per singoli punti. abbia potuto nè offrire, nè incontrare governo che di fatto eserciti il suo
Il più rilevante, per la nuova coa- molte agevolazioni, durante il dialogo potere in modo stabile, senza interfe-
lizione tedesca, era ottenere da De con i governanti tedeschi. C'è, su que- rire nel suo fondamento ideologico.
Gaulle un incoraggiamento, e una pro- sto punto, una condizione molto chia De Gaulle non ha dato sinora mai se-
messa di buoni uffici, per una « Ost- ra. La Germania non ha probabilmente gno di questa flessibilità, ma, se vuole
politik » di nuovo tipo: ravvicinamen- bisogno di alcuna « assistenza fran- aiutare davvero Bonn, dovrebbe dutti-

22
Age nda internazionale

lizzare la propria resistenza a Ulbricht, anzi, al momento giusto, ci metterebbe


sino ad ammettere la tesi della « con- del suo per far cadere il discorso.
federazione», dando poi al tempo, e Quanto al terzo tema, quello del «gap»
alla bravura dei tedeschi dell'Ovest, la tecnologico fra Europa e America, a
possibilità di un ravvicinamento non Parigi sono stati fatti passi utili per
più solo giuridico, ma culturale, mo- una più stretta collaborazione tecno-
rale e politico. E tuttavia non ci ri- logica franco-tedesca. Il che dimostra
sulta che De Gaulle, parlando con che la Francia, sia con i legami spe-
Kiesinger, sia giunto a tanto; ci ri- cificamente instaurati a questo scopo
sulta invece che Kiesinger non ha con Mosca, sia con quelli ora « riani-
rinunciato, sotto le obbiezioni di De mati » concretamente con Bonn, fa
GaulJe, alla rivendicazione eventuale quanto sta in lei per dare scacco
della frontiera oltre la Oder-Neisse. alla proposta italiana di una soluzione
<'nella NATO» di questo problema,
Il muro di Kiesinger. Il vero signifi- e a quella britannica di un « pool
cato di questa non.rinunzia di Kiesìn- europeo». In breve, De Gaulle non
ger è chiaro. Benchè dietro la « Callas avrebbe perduto il suo tempo. Ma
del Bundestag » (come è chiamato Kie- KIESlNGER Kiesinger lo ha perduto?
sìnger) agisca e tiri i fili un impresa-
rio della forza di Strauss, favorevole Ha ottenuto « parecchio ». A nostro
ad alleggerire il vincolo con gli ame- singer era a Parigi, l'avversario di parere questo incontro, che poteva
ricani e a rafforzare quello francese, Strauss, Schroeder, ministro della Di- apparire a prima vista molto utile ad
Kiesinger è ancora al bivio fra le due fesa, insisteva, in un discorso agli orientare l'opinione mondiale intorno
alternative, e pertanto la sua insistenza ufficiali della Bundesweher, sulla effi- alla nuova politica estera della « gran-
sulla Oder-Neisse è, mutatis verbis, il cacia del comitato McNamara, dicen- de coalizione », è rimasto interlocuto-
suo « muro di Berlino •. Sinchè non do chiaro e tondo che esso apre alla rio; e lo è rimasto soprattutto per le
se ne stacca, Kiesinger resta legato Germania «una importante possibili- incertezze che permangono, in Kiesin-
alla lenera dell'ammissione stessa della tà». Come possa la Francia, in queste ger, anche oggi, tra le due alleanze,
Germania al Patto Atlantico cioè sa condizioni, favorire i « casi difficili » che Strauss gli predica, ad ogni istante,
di poter contare, checchè accada, sullo dell'apertura tedesca verso l'Est, è di non lasciar decadere a una forma di
scudo nucleare degli Stati Uniti. Lo obbiettivamente difficile a capire. satellitismo tedesco.
stesso Strauss non vi rinunzierebbe a Resterebbe, infine, ancora una via, Così, se si bada ai risultati con-
cuor leggero. Ma è anche chiaro che, quella dell'ultimo piano Rapacki, che creti, e li si raffronta con la lunga
sinchè non c'è la rinunzia di Bonn propone la neutralizzazione progressiva, -+
alla restaurazione delle vecchie fron- dal punto di vista dell'armamento nu-
tiere orientali, De Gaulle ha le mani cleare, del centro-Europa: le due Ger-
legate per qualsiasi tentativo di pres- manie, la Polonia, la Cecoslovacchia.
sione su Varsavia e su Mosca, a fa- Di fatto il piano Rapacki, cosl formu-
vore di Bonn. lato si avvicina d'un bel passo alla
L'altro impaccio, per De Gaulle, è tesi' di De Gaulle, che la sicurezza
poi la partecipazione tedesca al co- fiduciaria fra i paesi dell'Est e del-
mitato McNamara, di programmazione l'Ovest non passi più necessariamente
nucleare. E' una faccenda sulla quale attraverso l'intesa fra NATO e stati
non si può « glisser »; Ma anche se del patto di Varsavia, ma sia oggetto
De Gaulle volesse e potesse indurre di trattative multilaterali e dirette tra
i soviètici a scorgervi proprio quello gli interessati. Senonchè, saremmo dac-
che si sostiene a Bonn (cioè che me- capo: la Germania neutralizzata usci-
diante quella partecipazione i tedeschi rebbe praticamente dalla « integrazio-
non hanno alcun controllo « naziona- ne» NATO. Kiesinger è per il ravvi-
le » sull'armamento nucleare dell'Oc- cinamento alla Francia; ma non ancora
cidente), ci penserebbero certi tede- - per quanto la Germania sia stata
schi a smentirlo. Proprio mentre Kie- delusa dagli Stati Uniti - al punto
di preparare il proprio distacco dalla
NATO per la scadenza del 1969.
Se si passa, dal tema Est-Ovest agli
altri punti delle conversazioni di Pa-
rigi, si direbbe che la. Germania non
abbia smosso la Francia dalle sue ob-
biezioni politiche (non giuridiche, in sè
superabili) verso la propensione di
Wilson nei confronti della CEE. Ma
non risulta neanche con chiarezza se
non si sia giunti ad un comportamento
concertato: la Francia non ripeterebbe
un « no » perentorio; a sua volta la
Germania non difenderebbe una for-
BRANDT mula sovranazionale di unità politica, STRAUSS

23
Agenda internazionale

intervista che Strauss ha dato allo


« Sp"egel » all'inizio dell'anno, si di-
rebbe che Kiesinp.er si sia attenuto
ai punti di vista dì Strauss, per tutto
FRANCIA
quanto essi (assai confusi e contrad-
dittori) siano per ora applicabili.
Primo, riscaldare l'amicizia con la
Francia : si è tentato, e qualche cosa
Kiesinger ha ottenuto. Le rughe di
De Gaulle si sono spianate. E' sotto
la spinta di Strauss, ancora, che De
Gaulle e Kiesinger hanno posto le I comunisti
basi di una cooperazione tecnologica,
che l'uomo di Monaco vorrebbe (a dif-
fuori dal ghetto
ferenza <la Fanfani) strettamente eu-
ropea, Inghiltera inclusa, ma senza sog- di CLAUDE ESTIER
gezione di aiuti americani. A questo
punto d'arrivo potrebbe aderire an-
W ALDECK RocH ET
che la Francia (basti pensare al con-
tratto con Londra per i « Concorde » ), c~ngresso parti~o com~ni­
purchè l'apporto inglese non significhi,
sotto altra firma, nuova presenza di
Unsta e sempre undelavvemmento im- puto valutare meglio di altri dirigenti
del partito il profondo desiderio dei
portante nella vita politica francese. militanti comunisti di uscire da un iso-
ulteriore capitale e direzione ameri- Quello che si è svolto l'altra settimana lamento che durava praticamente dal
cana. a Lavallois-Perret, nei dintorni di Pa- 1947. Ma contrariamente a certe inter-
Il sospetto che Kiesinger non abbia rigi, ha avuto un interesse ancora mag- pretazioni che ne sono state date, la
infine contrariato I'« Europa europea » giore perchè si è tenuto pochi giorni vittoria di Waldeck-Rochet non costi-
di De Gaulle ci viene da un terzo sug- dopo la conclusione dell'accordo fra tuisce in effetti la vittoria di una ten-
gerimento d1 Strauss (sempre nello il partito comunista e la Federazione denza rispetto ad un'altra. L'unanimità
« Spiegel » ): • Uno strumento militare della sinistra democratica e socialista; che si è raggiunta intorno alla sua per-
integrato può essere solo la conse- si tratta di un accordo che offre nuo- sona esclude qualsiasi forma di muta-
guenza di un certo sviluppo politico, vamente alla sinistra francese, un anno mento nella direzione del partito. Ed
e non viceversa; io sono perciò del- dopo le elezioni presidenziali, una pro- ecco perchè il 18° congresso si è chiu-
l'opinione, che a noi serve un certo spettiva unitaria per le elezioni legisla- so senza alcun cambiamento importan-
coordinamento delle politiche estere e tive del 5 e del 12 marzo. te nell'ufficio politico, i cui diciassette
militari europee ». E' una proposizione E' stato già detto che questo accordo membri uscenti sono stati tutti rieletti
consacra l'uscita del partito dal «ghet- con la sola aggiunta di due nuovi mem-
che non prova affatto, da parte di
to ». Era quindi particolarmente in- bri supplenti; per la stessa ragione la
Kiesinger, una resa alla estromissione teressante vedere in quale spirito i mi- composizione del comitato centrale non
americar:a che è al fondo del pensiero litanti çomunisti intendessero affronta- è mutata in modo significativo: l'allon-
gollisra, ma un avvicinamento, tutta- re il reinserimento attivo nella vita po- tanamento degli otto « anziani » e l'am-
via, ad una soluzione interstatale eu- litica francese, reinserimento che atten- missione di undici nuovi membri aven-
ropea che possa contare qualche cosa dono da più di vent'anni e che debbono ti un'età compresa fra 35 e 45 anni,
anche prescindendo dallo scudo ame- alla pazienza, alla perseveranza, si po- corrisponde alla necessità di un minimo
ricano Su questo punto, Strauss è trebbe dire alla chiaroveggenza, del di rinnovamento. Al 17° congresso, nel
categorico: d'accordo con De Gaulle loro segretario generale W aldeck-Ro- maggio 1964, fu rinnovato circa un ter-
intorno al fatto che per gli americani chet. zo dei membri del comitato centrale.
il versante asiatico è prioritario su Quando all'ultimo giorno del con- Questa volta si è voluto evitare qual-
quello europeo, egli aggiunge che, fer- gresso dalla tribuna è stata annunciata siasi rovesciamento; come ha sottolinea-
ma restando la difesa americana per la rielezione di Waldeck-Rochet alla to il relatore della commissione per le
Berlino, i tedeschi devono agire in carica di segretario generale del partito, candidature, « occorre tener presente la
modo da rafforzare l'impegno di una un'immensa ovazione ha salutato l'av- esigenza indispensabile della conti-
immediata assistenza francese, nel caso venimento, che pure non era una sor- nuità ».
presa per nessuno. Ma questa ovazione
di un'aggressione « non provocata» è stata essa stessa una prova. Quello Al livello più elevato perciò i cam-
dall'Est . che nel maggio 1964, all'ultimo con· biamenti sono poco evidenti, tranne che
Kiesinger non ha forse ottenuto al- gresso, non era che il delfino di Mau- per quanto concerne il comportamento
tro che una calda rassicurazione di rice Thorez (e Thorez sarebbe morto degli stessi dirigenti, che indubbiamen-
De Gaulle in proposito: ma è forse due mesi dopo) e che per un certo pe- te nel corso degli ultimi mesi hanno
questo « parecchio » che egli ha elo- riodo ha avuto una certa difficoltà ad adottato un nuovo stile del quale si
giato al ritorno, dinanzi ad un'opi- affermare la propria autorità, oggi è sono avute parecchie dimostrazioni: ad
nione delusa verso gli Stati Unti e an- concordemente riconosciuto dai mili- e:.empio durante le consultazioni fra
cora freddissima e impacciata nei rap- tanti come il capo del PCF. la delegazione del partito comunista e
porti con l'Est. quella della Federazione della sinistra.
L'uscita dal ghetto. Il merito di Wal- Ma per il resto il congresso non hJ reso
FEDERICO ARTUSIO • deck-Rochet consiste forse nell'aver sa- palese alcuna « rivoluzione » nella vita

24
Agenda internazio nale
di partito. Gli interventi che si sono nista il riprendere una campagna di re- re che esso continua ad essere la for-
succeduti per cinque giorni non hanno clutamento che negli anni precedenti za principale della sinistra. Per tale ra-
costituito un vero e proprio dibattito; era praticamente cessata. gione esso ha voluto presentare propri
e la divergenza d'opinioni è stata mi- Tra l'altro, questa percentuale del candidati al primo turno in tutte le cir-
nore tra i delegati dei diversi diparti- 42% significa che circa un militante su coscrizioni; per questo chiede oggi ai
menti che tra i delegati dei « partiti due non ha mai avuto a che fare con suoi militanti di fare il possibile perchè
fratelli»: da questo punto di vista l'in- gli affari del periodo stalinista che più al primo turno questi candidati riescano
tervento più originale è stato quello volte hanno scosso il partito comunista ad ottenere il massimo dei voti. E in
del segretario generale del partito co- ed hanno lasciato dei segni nei mili- verità solo se il 5 marzo il totale dei
munista italiano Luigi Longo, il quale tanti più anziani. E sono proprio que- voti comunisti supererà quello ottenu-
ha nettamente differenziato la propria sti nuovi aderenti, che non sempre han- to al primo turno alle elezioni del 1962,
posizione da quella della maggior parte no ricevuto una formazione teorica di si potrà dire che la politica di unione
degli altri delegati per quanto riguarda base, quelli che desiderano ardentemen-
difesa da Waldeck-Ro chet è valida.
la convocazione di una conferenza in- te, più degli anziani, le discussioni ed i
t~rnazionale per condannare le tesi contatti con il mondo esterno. Ecco per- La seconda ragione che richiede il
cinesi. mantenimen to di una stretta disciplina
chè nell'autunno 1965, insieme alle al-
nel partito è rappresentat a dal timore
Il lungo rapporto presentato da \Val- tre organizzazioni di sinistra, essi parte- evidente dei dirigenti che i diversi rag-
deck.Rochet all'apertura del congres- ciparono tanto attivamente alla cam- gruppamenti filo-cinesi che stanno sor-
so conteneva in relazione ai problemi pagna presidenziale di François Mitter-
gendo in Francia ed alcuni ex-dirigen-
t~orici riguardanti il passaggio al socia- rand. Per la stessa ragione essi hanno
ti dell'Unione degli Studenti Comuni-
lismo la nozione di democrazia ed il atteso con tanta impazienza la conclu. sti che hanno lasciato il partito, si or-
P~uralismo dei partiti, un certo numero sione di un accordo con la Federazio- ganizzino in un movimento unificato
d1 formulazioni nuove e degne di esse- ne ed il 18° congresso ha dimostrato
re considerate con attenzione; esse tut- qu~nto sia stata unanime la soddisfa- patrocinato dai raporesentan ti del go-
tavia sono passate in secondo piano ri- zione per tale accordo. verno di Pechino a Parigi che potrebbe
~petto alle questioni di carattere più riuscire a radunare qualche migliaio di
1rnrnediato che il congresso aderenti. Nel rapporto di Georges Mar-
ha dovuto
esaminare. Del resto, anche se è vero chais i congressisti hanno calorosamen te
che sono stati approvati quasi 500 applaudito questa frase: « In Francia
fimendamenti al progetto di risoluzione c'è posto per un solo partito comuni-
nale, questi emendament i hanno ap- sta» Ciò conferma che i dirigenti del
portato al testo modificazioni puramen- PCF prendono sul serio la eventualità
te formali; tutti gli emendament i di della costituzione d'un movimento dis-
carattere effettivamen te politico sono sidente, che del resto, e specie in perio-
stati invece rigettati. do elettorale, avrebbe certamente l'ap-
poggio indiretto del governo che in
la nuova leva del PCF. Da tutto ciò esso vedrebbe un eccellente strumento
non si deve dedurre un immobilismo per intralciare la ~ampagna elettorale
del partito comunista francese. Dietro del loro partito.
la facciata del congresso di Lavallois e
tramite i contatti con gli 800 delegati Queste sono le ragioni essenziali per
presenti, si è manifestata la profonda cui le trasformazioni verificatesi negli
mutazione in corso alla base del partito. ultimi anni all'interno del partito co-
munista, trasformazioni reali e profon-
Nella sua relazione sulla vita e l'or- THOREZ
de, non si sono riflesse nella composi-
gan~zzazione del partito Georges Mar-
zione della direzione del partito, né in
cha1s ha citato alcune cifre, una delle L'accordo con la Federazione . Con-
generale nè a livello dei quadri naziona-
quali mette conto di essere ricordata: cessa ai nuovi membri questa soddisfa.
sul totale attuale dei circa 350.000 zione, la direzione del partito sta ben
li e dipartimenta li. E' questo indubbia-
membri del partito, meno del 35% vi attenta a non « aprire troppo le por- mente un paradosso, che tuttavia non
appartengono da prima del 1947 men- te » ad un liberalismo che potrebbe mi- sminuisce la portata dell'evoluzio ne
tre più del 42% vi hanno aderito do- nare la disciplina di partito nel momen- subita dal comunismo francese in par-
~ il 1959, cioè dopo l'avvento in Fran- to in cui la disciplina è particolarme nte ticolare da due anni a questa parte. E'
~1~ del regime gollista - a proposito necessaria, almeno per due ragioni. In logico che tale evoluzione continui e
~I quale si potrebbe notare che ha in- primo luogo, perchè il partito si pro- si acceleri durante la prossima campa-
d1rettamen te permesso al partito comu- pone di affrontare nella unità e nella gna elettorale, nella misura in cui i
coesione del!e proprie forze la grande militanti comunisti si troveranno nuo-
battaglia elettorale che si avvicina, bat· vamente fianco a fianco con i membri
taglia che come ha sottolineato con insi- della federazione della sinistra e quel-
stenza l'appello agli elettori lanciato li del PSU. La sinistra francese ha
dal congresso, è per il partito quella del dato troppo spesso lo spettacolo rattri-
primo turno. In effetti l'accordo con stante delle sue divisioni, perchè in
la Federazione è considerato da tutti i ciò non si debba vedere un elemento
militanti comunisti positivo nella mi· favorevole che il 5 ed il 12 marzo pros-
sura in cui prospetta nuove possibilità simi dovrà permettere ad essa di com-
di unione; ma nel quadro di questa po- piere un notevole progresso.
litica di unione, il PCF vuol dimostra- CLAUDE ESTIER •

Ducr.os 25
Non occorre ricordare a che cosa si è
ridotto il Commonwealth, l'ombra del-
l'antica costruzione imperiale che Chur-
chill, vittorioso in Europa ma sconfitto
sul piano colonialista, rifiutava coc-
ciutamente di smobilitare. La potenza
crescente degli Stati Uniti si è sovrap-
posta su quella declinante della Gran
Bretagna. Il Canada deve guardare più
a Washington che a Londra. Da quan·
do è cresciuta di dimensioni la poten·
za cinese, è all'America che Australia
e Nuova Zelanda chiedono protezione.
Ma sono principalmente ragioni eco·
nomiche che hanno mutato l'orienta·
mento britannico e condotto prima
MacMillan a proporre la partecipazio·
ne inglese al MEC ed ora Wilson a
Roma. La svalutazione della sterlina
e le ricorrenti difficoltà monetarie so-
no state una dura lezione per gli in·
glesi. Wilson ha risolto il drammatico
dilemma che gli ha lasciato in eredità
il governo conservatore rifiutando una
nuova svalutazione della sterlina. Ha
pagato cara la scelta: più stretta dipen-
denza da Washington, e quindi climi·
nuita libertà di politica e d'influenza
internazionale, politica finanziaria, sul
piano mondiale, obbligata. Inevitabile
recessione economica interna, costri·
zione dei consumi, trasgressione fla-
grante al programma di piena occupa-
zione, profondo malessere n~l partito.
W1LSON E SARAGAT La sterlina ora va un po' meglio, la
bilancia dei conti internazionali sem·
bra aver superato le secche più perico·
lllGHILTERRA • EUROPA lose. Ma MacMillan sapeva bene, come
lo a Wilson, che per dare stabilità di
equilibrio occorre sviluppare le espo~·

la porta stretta tazioni industriali. L'agricoltura brt·


tannica produce poco, e la bilancia ali·
mentare è passiva al 90 per cento; le
importazioni sono in generale poco e
ed i commenti I laburisti tra il Commonwealth e malamente comprimibili, come prov~
Leallaaccoglienze
visita di Wilson e Brown a l'Europa. Quando nel primo dopo-
guerra i federalisti tentarono e dettero
la stessa esperienza dei provvedimenti
restrittivi presi dal Governo Wilson.
Roma suggeriscono una prima necessi-
tà. Quella di riportarla sul piano dei le prime battaglie erano al Governo Il disavanzo più grave e pericoloso è
fatti e delle possibilità reali oscurati a Londra i laburisti, che al Consiglio quello della bilancia mercantile.
da una interpretazione, che di fronte di Europa, a Strasburgo, per bocca di
alla realtà potremmo giudicare meta- Morrison e di Dalton opposero dei
politica, secondo la quale questo è no chiari e totali ad ogni idea non
solo di limitazione di sovranità, ma
il primo passo di una grande e decisi-
anche di vincoli europei di senso uni-
va battaglia per la sconfitta dell'Euro- ficatore, che oltrepassassero il piano
pa delle patrie e la vittoria dell'Europa delle consultazioni e degli scambi di
comunitaria. E' ristretta la zona della esperienze. Londra era al centro di
nostra classe dirigente sufficientemente un'altra comunità internazionale, il
informata ed attenta; è inestirpabile Commonwealth, con una sua area do-
il dilettantismo, la genericità e la con- ganale preferenziale: un'area economi-
fusione; è agguerrita la schiera degli ca e politica che non coincideva e in
europeisti à tout prix, e non indiffe- parte divergeva da quella europea. La
rente quindi la influenza che essi eser- propaganda federalista non ha mai
citano sulla opinione pubblica e la seriamente attecchito di là della Ma-
copertura di cui può giovarsi una nica.
politica centrista. Molte cose sono mutate da allora.

26 BROWN
Agenda internazionale

La capacità di assorbimento dei mer- E' evidente che l'ingresso dell'Inghil- ha mai potuto esercitarlo. Del resto
cati del Commonwealth è in parte di- terra nel MEC aprirebbe un nuovo ca- anche in uno stato cui la unità politica
~inuita, que!la dei paesi dell'EPTA è pitolo di problemi, quello dei rapporti fondamentale di partenza, che l'Europa
in proporzione delle rispettive dimen- con i paesi dell'EFI'A, alcuni dei qua- occidentale non ha, abbia potuto per-
sioni relativamente limitata. Occorrono li attendono ormai con impazienza il mettere la forma federale, la imposi-
mercati ad alto sviluppo industriale, chiarimento della posizione inglese. Al zione del centro contro la opposizione
ad alto livello di traffici, per assorbire tempo di MacMillan il Ministro Fan- locale è l'assoluta eccezione, il com-
esportazioni industriali di elevato va- fani sembrava contrario a tener la por- promesso è la regola.
lore aggiunto, competitive per la loro ta aperta dopo l'ingresso inglese. Ma
qualità, quali sono necessarie da un ora l'idea della comunità privilegiata Il gollismo inglese. Queste afferma-
punto di vista occupazionale. dei Sei, barricata nella sua cintura do- zioni unitarie restavano nel Trattato
Il vantaggio, in atto e permanente, ganale e nei sacri dettati del Trattato come espressione di speranze affidate
di allargare l'area degli scambi è su- di Roma, sembra oltrepassata da un ad un futuro ancora ignoto. E' venuto
periore ai danni già misurabili e preve- tempo che spinge verso liberalizzazioni De Gaulle, nazionalista ma realista, e
dibili, tale da obbligare Londra a cer- ed internazionalizzazioni sempre più si sa come giudica pericolosamente
care di superare le infinite difficoltà ampie. Bonn si è sempre dichiarata astratti i vaghi propositi unitari del
particolari. Wilson e Brown comincia- contraria alle rigide chiusure. La Fran- Trattato. Si sa quali proposte erano
no da Roma il loro giro nelle capitali cia, fatti salvi i suoi interessi prote- !:tate ventilate anni addietro per am-
europee non per negoziare ma per ac- zionisti, non dovrebbe esser contro. mansire questo prepotente e intratta-
certare se sussistono, anche nei parti- Maturati i tempi, il Governo ingle- bile guastafeste. Rifiutando formalmen-
colari, le condizioni che consentano di se prende dunque partito per una po- te gli emendamenti al testo del Trat-
aprire un negoziato non destinato al litica di progressiva liberalizzazione di tato, che De Gaulle chiedeva, si sareb-
fallimento. tutti gli scambi, compresi quelli del bero fornite, con qualche ipocrisia, ga-
lavoro, degli affari e dei capitali. Non ranzie contro ogni possibile sovrappo-
Economia sì, politica forse. Il ne- si sa se siano stati esaminati i problemi sizione sopranazionale di rilievo sulla
goziato ha come suo motivo determi- dei diversi regimi prenvidenziali e so- sacra ed inviolabile sovranità dell'Eli-
nante l'acces5o ad una zona europea di ciali, e quali garanzie Londra chieda seo. Questi chiedeva garanzie scritte
libero scambio, non contempla però a difesa della sterlina e nei rapporti nel Trattato. I Cinque non sapevano
l'accettazione britannica delle implica- con l'oro. se e come fornirle. La vertenza è ri-
zioni politiche della CEE. Anche se Ma risulta abbastanza evidente la masta per aria.
talune dichiarazioni di Wilson abba- sua cautela nel considerare le altre Si ripresenta ora dopo il passo in-
stanza possibiliste in questo senso sem- obbligazioni discendenti dal Trattato glese. Non si sa quanto gli europeisti
brerebbero ccntraddire questa tesi, le di Roma. Questo è stato preciso e troveranno di loro gusto che gli inglesi
possibilità di movimento del Governo si pongano sulla stessa linea di De
di Londra restano assai circoscritte. La Gaulle proponendo qualche cosa come
comunità politica, almeno come svilup- un protocollo aggiuntivo che li tuteli
po futuro, resta la porta d'ingresso ob- dal « sopranazionale ».
bligata del primo, ed il Governo in- Ancora una volta questa gente posi-
glese, sia ai tempi di MacMillan sia tiva ragiona sui fatti e non sui sogni.
ora, ha attentamente considerato con- Ed i fatti sono la piena occupazione,
dizioni e difficoltà che in un secondo la sterlina, l'area internazionale della
gradino l'unione ai Sei comporterebbe. sterlina, l'area dei rapporti mondiali.
Per quanto riguarda le trattative I sogni sono una integrazione econo-
c~mmerciali, le prospettive si possono
mica in senso proprio che avrebbe do-
dire complessivamente migliorate. Pa- vuto tradursi logicamente alla fine in
reva che l'ingresso nel mercato comu- una bilancia dei conti internazionali
ne agricolo dei produttori inglesi for- comune ed in uno strumento moneta-
temente protetti costituisse una dif- rio comune. Tra i sogni e la realtà vi
ficoltà non facilmente superabile. Il è una fase intermedia che corrisponde-
giudizio dei due Ministri 1.1glesi è ora va e corrisponde alla evoluzione in
FANFANI
più positivo: l'importazione CEE pro- regime di mercato aperto della econo-
vocherebbe una perdita nella produzio- mia europea: quella di accordi vin-
ne nazionale che si giudica sopportabi- circonstanziato nel fissare le regole di colanti nei sistemi centrali creditizi mo-
le. L'armonizzazione con la tariffa un mercato internamente libero. In netari e valutari che regolano lo svi-
esterna della CEE non crea conflitti questa azione di rottura sta il suo be- luppo e l'equilibrio dei mercati.
d'interessi insolubili, se non vi è una neficio storicamente grande, anche se E' vero che Debré respinge sdegno-
volontà pregiudizialmente · contraria. si può discutere di certo protezionismo samente l'invito a misure contro la
Più complessa è la materia relativa ai esterno ed agrario. Ma è rimasto nel inflazione, ma la realtà delle realizza-
particolari rapporti e preferenze con vago in fatto di creazione di una unità zioni è cosl lontana dagli impegni ora-
i paesi del Commonwealth e con alcu- economica e soltanto esortativa in fat- tori dei governi europeisti che dieci
~i dell'EFI'A (Danimarca, Norvegia), to di unità politica. La prudenza reali- anni di discussione non sono bastati
1 quali tutti, pur dichiarandosi di mas- stica dei suoi progettisti ha solo limi- a raggiungere accordi di base necessari
sima favorevoli alla decisione inglese, tato la possibilità di decisioni derivate ad un sistema coordinato di istituti
chiedono garanzie. Il giudizio dei no- da un potere sopranazionale. giuridici, di politica dei trasporti, di
stri organi tecnici è complessivamente Teorico potere: la CECA che ne politica commerciale. La politica so-
favorevole. dispone statutariamente in pieno non -+
L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967 27
Agenda internazionale

ciale è anch'essa ad un punto morto. pea. Ma anche la libertà di azione della Ma non si conciliavano con la linea
In questa Europa nella quale è cosl Francia verso Est è condizionata dal seguita dal Presidente del Consiglio,
difficile la rinuncia anche a briciole problema tedesco. Wilson porta al e con la sostanziale fedeltà alla politica
di sovranità nazionale, e De Gaulle vaglio problematico di questo congelato atlantica, che è caposaldo anche per
rappresenta solo la resistenza di retro- sistema di politiche condizionate la do- l'on. Fanfani.
guardia, speriamo temporanea, è na- manda inglese. Auguriamo vivamente Posizioni di questo genere possono
turale che Londra si premunisca contro trovi il varco. Ogni rottura d'isola- tener conto della lezione di politica
possibili ingerenze disturbatrici, ad mento è sempre un vantaggio per la realistica che ci ba fornito il gen. De
esempio sul prezzo dell'oro o sulla pace. Non è mancata qualche nota mol- Gaulle nei riguardi della strategia glo-
politica delle riserve auree. to seria nelle parole del Presidente bale americana. E male si richiamano
Associazione dunque di pieno dirit- inglese. MacMillan aveva detto: «Non al cosiddetto spirito del Trattato di
to, ma con ogni opportuna riserva. Im- c'è alternativa ». \Vilson precisa: un Roma, proiezione anch'esso di una
maginare Wilson e Brown fattisi ca- fallimento sarebbe tragico. filosofia generale, politica e sociale, cen-
valieri dell'integrazione europeista nelle Irrita profondamente l'opinione pub- trista gradita all'America protettrice,
capitali occidentali è davvero eccedere blica europeista che la soluzione lo- guidato nei suoi dispositivi tecnici da
di fantasia. gica di questa grave scelta dipenda dal una coerente ed organica visuale di li-
bon plaisir d'un quasi dittatore. Chi berismo di mercato, che intende ga-
fa la politica concreta, come il Ministro rantire la libertà della concorrenza, ma
La NATO e la CEE. L'Inghilterra fa
Fanfani, ritiene di poter avere qual- non si preoccupa del dominio e del
parte dell'Alleanza atlantica, della controllo del mercato. In dieci anni il
NATO e di quel pleonasmo interna- che speranza: De Gaulle ha promesso
di non mancare all'appuntamento ro- progresso delle concetrazioni domina-
zionale che si chiama UEO, creato trici ha fatto in tutta l'Europa occiden-
appositamente per lei, fa parte del- mano per il decennale del Trattato di
Roma, ma dopo le elezioni francesi. tale progressi decisivi, forse fatali.
l'OCSE. Numerose sedi dunque per L'Inghilterra nel Mercato Comune
discutere di indirizzi politici, coordina- Può darsi che si riesca a dar corso alla è un ben desiderabile passo avanti.
mento strategico, grandi problemi eco- fusione dei tre Esecutivi ed a risolvere Speriamo non sia delusa la speranza
nomici e tecnici d'interesse europeo. la questione spinosa del Presidente machiavellica dei nostri governanti di
E' ben verosimile non manchi nel suo dell'Esecutivo unificato che la blocca: trovarvi un contrappeso al nazionalista
disegno un certo interesse politico, e De Gaulle non vuole Hallstein, ed il De Gaulle. Temiamo tuttavia che non
più ancora economico, a partecipare ai Governo tedesco non vuol ritirarlo per sarà un efficiente contrappeso al « rea-
tre direttivi cd esecutivi europei ed al non creare difficili situazioni interne. zionario ,. De Gaulle.
Parlamento unificato. Che questo in- Può darsi che la questione venga Ad un altro spirito devono richia-
teresse significhi collaborare all'avven- ancora sospesa. E può darsi resti so- marsi i socialisti italiani, che porti nel-
to di una unità federale provveduta speso l'ingresso dell'Inghilterra. Di- la gestione delle organizzazioni euro-
di una politica estera e militare comts- penderà molto dagli avvenimenti fran- pee tutto il peso degli interessi dei
ne significa sempre eccedere di fan- cesi ed internazionali dei mesi pros- lavoratori e il senso di una democrazia
tasia. simi. L'enigmatico generale si limita pacifica ma attiva.
E' caduto l'incubo dell'aggressione a dire: (>n verra. FERRUCCIO PARRI •
sovietica, restano sempre aperte - ed
anche sempre più gravi - le incogni- Un passo falso. Ma in questa situa-
te connesse co! problema tedesco. An-
che con una Francia senza De Gaulle,
zione piuttosto delicata, mentre si at- CINA
tende il Presidente francese a Roma,
la cosiddetta unificazione europea non
troverebbe per un tempo senza sca-
e lo si attende in disposizioni più be- gll operai
nevole, che consentano almeno una
denza forme istituzionali molto diverse
dal piano Fouchet già proposto dal
certa ripresa funzionale della Comunità, e Il partito
segnando un successo per il Governo
Generale, anch'egli desideroso di sta-
italiano, non ha potuto non meraviglia-
bilizzare e organizzare le consultazioni storici, non mi stancherò
periodiche tra le « patrie ». E non
re l'attacco aspro e minaccioso del
Vicepresidente del Consiglio: se la
I paragoni
di ripeterlo, sono un invito alla pi-
sarebbe neppur ora un cattivo inizio, grizia: tutto uguale, tutto già scritto,
Francia non ci sta, dopo la NATO
se non diventasse un doppione dcl lasci anche la CEE; faremo « sci ,. con tutto coerente. Parlare della Sciangai
consiglio atlantico. 1967 e pensare alla Kronstadt 1921 è
l'Inghilterra, più tranquilli e con più facile, e sarebbe facile prevedere il cor-
E' venuto De Gaulle, cd è venuto il socialisti.
Vietnam, che ha dato ragione non al so degli eventi: una protesta operaia
Non crediamo che Brown - si si trasforma in insurrezione e viene
suo nazionalismo, ma alla necessità di trattava della conferenza al vertice dei
prender le distanze. Gli altri governi stroncata, la rivoluzione divora i suoi
partiti socialisti europei - abbia mol- figli e finisce nel sangue, e poi nelle
dell'Europa occidentale restano fermi to gradito la sparata. Preoccupato ne secche della burocrazia e del totalitari-
per contro all'ancoraggio americano; è rimasto Brandt che si è affrettato a smo; poi arrivano i campi di concen-
ma la Germania sente ora bisogno del- dichiarare: « Senza la Francia non si tramento e le esecuzioni di massa. A
!'ancoraggio De Gaulle, e l'Inghilterra può fare l'Europa». E si è accreditata Sciangai la protesta operaia c'è stata,
ha bisogno di un modus vivendi col la interpretazione di una mossa a fini con gli scioperi, e c'erano anche i por-
Generale. America e Germania neutra- interni: battere in breccia Fanfani. tuali al posto dei marinai di Kronstadt;
lizzano le possibilità di portare la di- Non erano dirette allo stesso fine non c'è stata l'insurrezione, o non an-
stensione in modo concreto ed istitu- le giuste e dure parole di condanna cora. I giornali di Sciangai non hanno
zionale sul piano della sicurezza euro- pronunciate sulla guerra del Vietnam messo veli: il loro «avvertimento ur-
28
Agenda internazionale

gente» del 9 gennaio (ripubblicato a e non illusoria della realtà. E' adesso la rivoluzione culturale». «Ciò signi-
Pechino 1'11 gennaio) fa pensare che arrivata, per il maoismo, l'ora della ve- fica - sempre la T an;ug - che questi
gli scioperi siano stati accompagnati rità. Le prime reazioni delle autorità problemi non sono stati respinti come
dall'occupazione delle fabbriche; con centrali sono state contraddittorie: una borghesi e reazionari, ma riconosciuti
ogni probabilità non si è sparato (anche condanna di principio degli scioperi; come esistenti. Ciò dà il diritto di sup-
chi aveva montato la « rivolta > di Nan- un riconoscimonto che le richieste sala· porre che il messaggio e l'esperienza di
chino è stato cauto); ma sono le fonti riali - per quanto « erute » - deb- Sciangai, osservati in una più lunga pro-
cinesi a non nascondere la gravità dei bono essere prese in considerazione; un spettiva, non rimarranno senza conse--
fatti cù Sciangai, dove la tensione era appello alle masse (prima che a qualsiasi guenze, tanto più che 111el nucleo della
giunta, e forse è ancora, a un livello organo repressivo dello Stato, esercito rivoluzione culturale esistono forze che
altissimo. o polizia) a organizzare dal basso « co- debbono averli ben compresi».
Gli scioperi di Sciangai sono stati la mitati rivoluzionari » di fabbrica inca-
scintilla, nel . più grande centro indu- ricati di garantire la produzione. E' co- Operai armati. Non so, sinceramente,
striale cinese, di una rivoluzione nella sl che son sorti i cosiddetti « ribelli » se Branko Bogunovic, il corrispondente
rivoluzione che le giovani «guardie ros- di Sciangai, gli « operai rivoluzionui » della T aniug, si faccia o no delle illu-
se» avevano appena sfiorato. E' entrata riconosciuti dalle autorità centrali maoi- sioni. E' ancora tutto in gioco, e non
in campo, in altre parole, la clclsse ope- ste. Non è una semplice finzione, non sappiamo nè possiamo prevedere come
raia, la grande assente della « rivolu- si tratta di operai squadristi: c'è un finiranno le vicende di Sciangai, di Can-
zione culturale», anche se erano stati fondo di classe incontestabile, e lo hcln- ton, degli altri centri industriali e del
figli di operai a percorrere il paese con no riconosciuto la T anjug da Pechino mondo contadino che prima o poi porrà
i bracciali rossi e il rosso libretto delle e un giornale economico di Tokio, lo analoghi problemi. So, però, che è en-
citazioni maoiste. Questo ingresso mas- Hinon Keizai, attento ai fenomeni so- trata in campo la classe operaia, con ri-
ciali e non avvezzo alla semplice propa- vendicazioni settoriali da un lato e con
ganda. « spirito rivoluzionario » dall'altro, e
Il corrispondente da Pechino dellcl che questa classe si batte con obiettivi
Tanjug (e a Belgrado non sono teneri precisi, non con il libretto di Mao.
verso la Cina di Mao) ha scritto che lo Tutto ciò è importante e decisivo per
« appoggio » delle autorità al potere trasformare, forse, dill'intemo la stes-
- comitato centrale, governo, com- c;a «rivoluzione culturale», dandole un
missione militare del partito e gruppo preciso contenuto di classe, sia che gli
dirigente della « rivoluzione cultura-
operai combattano per migliori salari
le » - alle « organizzazioni rivoluzio-
narie » di Sciangai è un fatto decisivo, o che attacchino una burocrazia ineffi-
ciente capace solo di brancolare da un
quasi di portata storica. Dall'altra parte
della barricata stanno gli anti-maoisti, eccesso di autoritarismo a quel che vie-
che prima furono dei burocrati sordi e ne definito un eccesso di inconsistenti
promesse.
poi, spaventati, hanno promesso aumen-
ti indiscriminati e illusori (l'accusa è ri- Sulla situazione specifica di Sciangai
volta al comitato di partito di Sciangai). ·non possiamo che riferire fonti in gra-
Da Pechino si è risposto che un aumen- do di valutarne la complessità. Edgar
to immediato creerebbe soltanto uno Snow, in L'altra riva del fiume, ci spie-
ga che i salari e il livello di vita a
Sciangai erano già superiori al resto del-
la Cina, e riferisce questa obiezione dd
sindaco locale: « Abbiamo dieci milio-
ni di persone qui. Se devassimo i con-
sumi anche soltanto di venti yuan per
persona, questo significherebbe duecen-
to milioni di yuan all'anno sottratti alla
CIU EN LAI
produzione di arnesi agricoli, di mac-
chine per l'irrigazione, di acciaio, di
siedo degli operai nella lotta può esse- cui altrove c'è un bisogno assai più ur-
re il più grande atto di democrazia dd-
gente del bisogno di scarpe di cuoio a
la Cina moderna, o la sua più grande
Sciangai». Non sono discorsi irrespon-
tragedia. Dipende dai governanti: essi Lm Sc1Ao-c1
ora devono dimostrare che cosa è real- sabili per un paese in fase di «decollo»
mente la « rivoluzione culturale ». industriale, pur non potendo valutare
squilibrio tra produzione e consumi, e a distanza le ragioni opposte, comunque
l'accusa è stata di « economicismo ». legittime. Importante è tuttavia il fatto
Lotta di classe. Il maoismo teorizu L'opporre la « linea rivoluzionaria »
la lotta di classe come costante storica che siano gli operai a decidere, non
allcl « linea economica », diceva il cor- l'esercito o la polizia o l'apparato di
(o quanto meno le «contraddizioni al-
l'interno del popolo » che possono di- rispondente jugoslavo, certamente non partito. E questi operai, stando alle ul-
ventare « antagonistiche » .in qualsia- risolve i problemi di fondo socio-eco- time notizie, vengono armati, malgra-
si epoca) non come pretesto di tipo nomici, ma Pechino ha lasciato « una do il giornale nipponico li dofinisca dei
staliniano, per sopprimere gli opposito- porta aperta con l'affermazione che sa- « comunaixl.i » che stanno « prenden-
ri, ma in base a una visione rigorosa ranno risolti in una fase successiva del- -+
L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967 29
Agenda internazionale

do il potere» come i parigini dcl 1871.


Se un regime arma gli operai e non
muove l'esercito, tutto questo ha un si-
gnificato. E il significato può essere ]
rovescio di Kronstadt.

In ginocchio o a testa alta? A Pe-


chino, mentre da Sciangai giungevano
tali notizie confortanti, venivano ingi-
nocchiati tra le •guardie rosse» venti
oppositori (già epurati e noti, tra cui
Peng Cen, che ogni giorno vengono
dati per morti). Questa umiliazione in-
famante è tipica della società contadina
cinese, e Snow non nasconde quel che
gli disse un intellettuale di Pechino:
« Alcuni preferiscono il suicidio a que-
sto trattamento ». E' la pura verità, e
si tratta di decidere se la battaglia po-
litica, in Cina, debba essere combattu·
ta dagli uni e dagli altri a testa alta,
come è avvenuto tra Mao e Uu Sciao-ci
(secondo quel che si è saputo sulle loro
rispettive autocritiche, già segnalate),
oppure debba ridursi al penoso spetta-
colo della berlina. La « rivoluzione cul-
turale », se ha un senso, non può sop-
portare tali spettacoli degradanti, non
solo perchè offendono i diritti dell'uo-
mo (ed è un motivo sacrosanto) ma per-
chè sono la negazione del dibattito e
del confronto delle idee. Anche per
questo affidiamo tutta la nostra speran-
za all'intervento e all'ingresso degli ope- GENCo Russo
rai nella « rivoluzione culturale ». La
« consigli » del grande elettore
Cina si sta trasformando, e gli operai
- senza dover rinnegare Mao - pos-
sono tuttavia rinnegare i vecchi usi e
costumi che la « rivoluzione culturale »
combatte: non ultimo quel vecchio me-
MAFIA
todo infamante.
LUCIANO VASCONI •
il coraggio punito
volta decisiva al processo per dif·
S famazione intentato da Bernardo
Mattarella e da Calogero Volpe con-
relate; svolgo da molri anni con un gruppo
di esperti un lavoro per lo sviluppo socio-
economico m Sicilia e per questa ragione,
accogliendone l'invito, ho consegnato alla
tro Danilo Dolci. Il sociologo triestino, Commissione parlamentare antimafia i risul-
duramente e dolorosamente colpito tati delle nostre indagini; la divulgazione at-
dalla decisione del Tribunale di rifiu: traverso conferenza stampa della parte più
pubblica dci dati raccolti (la parte meno cstc·
tare l'ammissione di nuovi testi e sa e meno grave), ripeto, serviva appunto al
l'accettazione di una seconda docu- fine di facilitare e accelerare gli interventi
mentazione presentata all'Antimafia, ha risolutivi, a rendere più esattamente noti a(.
deciso di astenersi dal partecipare al l'opinione pubblica i modi dell'inserimento
della mafia nella politica siciliana: i modi con
proseguimento del processo. La deci- i quali riusciva a potenziare la sua chiusa
sione è stata portata a conoscenza del violenza. E' ovvio che la mafia non potrà
Presidente della IV Sezione penale del essere debellata senza una piena, generale,
T ribunale di Roma, dove è in corso il pubblica denuncia di tutti i suoi aspetti e le·
garni, che possa determinarne la paralisi, la
procedimento, con una lettera di Dolci. impotenza, la fine.
Vale la pena di leggerla per intero. Iniziatosi il processo, ritenevo si fossero
verificati due nuovi eventi sotto certi aspet·
« Signor Presidente, Signori Giudìci, CO· ti d'importanza storica: un Tribunale veniva
me ho avuto modo di dirvi, non ebbi mai investito dell'indagine più rilevante e pro·
alcuna ragione di avversione personale nei duttiva nella lotta contro la mafia, quella
confronti di Bernardo Mattarella, Calogero appunto sui rapporti tra mafia e politica; i
Volpe, o delle altre persone che si sono quc- testimoni, sottraendosi al tradizionale timo-

30
cronacl1e italiane
la e Volpe appunto perchè era investita del serrati i suoi archivi, se la Magistra-
caso la Magistratura? Il Tribunale ora, non
ammettendo prove fondamentali, come può tura non vuole ascoltarti? Non resta-
assumere una posizione definitiva su materia no che il gesto esemplare, la presa di
che per la parte essenziale è in possesso uni- posizione clamorosa, ma non per que-
camente della Commissione parlamentare an- sto ingiustificata, tali da richiamare sui
timafia? Non solo: in un colloquio avuto col
sottosegretario agli Interni, on. Lconctro Ama· rapporti mafia-politica non soltanto la
dci cui ho esibito gravi documenti in mio attenzione ma anche il deciso impegno
po;sesso, essendo assente il ministro Tavia~i del governo, del Parlamento, della
(a parte del colloq11io era presente anche 11 Magistratura.
capo della polizia italiana, prefetto Vicari),
mi sono sentito confermare che la sede natu·
raie della presentazione di tutti questi docu· Antimafia e M agistratura. Alcune
menti essendo in corso un processo sulla ma- rivelazioni contenute nella lettera di
teria, 'era il Tribunale stesso. Era forse errÌI·
ta l'indicazione?
Dolci non possono poi non lasciarci
Poichè ritengo che un processo dovrebhc
addirittura interdetti. Se è vero che
essere uno scavo verso la verità, una ricerca la Commissione Antimafia ha pratica-
in comune sia pure con diverse responsabi· mente sospeso i suoi accertamenti su
lità in cos~ienza non mi sento di partecipare Mattarella e Volpe, perchè la Magi-
alla' responsabilità di ~ma i~adeguata. indagine
in una materia da cut è dipesa e dipende la stratura era investita del caso, se il
vita e la morte di tante persone. Mi asterrò Sottosegretario agli Interni Amadei si
dal partecipare al proseguiment~ de.I .proces- è rifiutato di occuparsi delle nuove ac-
so: ed ho invitato formalmente 1 m1e1 corag- cuse raccolte da Dolci perchè « la sede
giosi e valenti avvocati - superando anche
certe loro perplessità di ordine giudiziario naturale della presentazione di tutti
- ad astenersi da ogni ulteriore opera di di- questi documenti, essendo in corso un
fesa, che non sarebbe da me accettata. processo sulla materia, era il Tribuna-
Chi ha cominciato a rompere il silenzio le stesso », se il Tribunale non vuole
pauroso - ed io finchè. sono viv_o, sarò ~n ascoltare altri testimoni e rifiuta
loro - troverà altre vie: ho piena fiducia
che la verità sa comunque farsi strada. l'acquisizione agli atti del secondo
So che i mafiosi, i loro amici e chi pauro- dossier dell'Antimafia, a chi rivolgersi
samente o interessatamente sta dalla lc:iro par- per chiedere giustizia? Come giudicare
te, potranno dire - come hanno ~1à alt.ra
volta detto - che in questo modo intendia- questo curioso conflitto di competen-
mo sottrarci al giudizio. Non è così, dal mo- ze che si risolve di fatto nel disinte-
mento che noi abbiamo chìe.co, e seguitiamo resse dei tre poteri per uno dei pit1
a chiedere (diversamente da chi, esplicita- gravi mali che affliggono il paese?
mente o meno, ha con perrinac!a contrastato
le nostre richieste di approfondire le prove),
un pieno - tanto meglio se .~apido - ~c­
certarnento su rutto; tanto p1u eh;, ovv1<1
mente, il giudizio procederà anche in no.tra
assenza.
La conoscenza diretta di quanto male ab·
re della vendetta mafiosa, riferivano in pub- bia fatto e tuttora faccia il sistema clientela·
blica udienza su fatti che fino a quel mo- re-mafioso - il vero imputato in questo pro-
mento erano stati perlopiù sussurrati in grup- cesso non nascondiamocelo sottoponendo
peni i persone intime tra loro. e um'i!iando popolazioni intere dove esso al-
. Duiancc lo svolgimento del processo appa- ligna; la certezza che non si P.uò contr!buire
riva peraltro evidente la necessità di comple- in Sicilia, nel mondo •. allo sv1l~pp~ ~1 una
tare l'indagine su alcune circoHanze già ri- vita nuova eludendo 1 problemi, m1 impon-
sultate da indagare, su circostanze nuove in- gono questo passo. ~o conve~uto qua.nto so-
dicate man mano dai testi che deponevano; e pra con Franco Alas1a. Con nspetto, m fede
di sentire, a tal fine, autorevoli testimoni Danilo Dolci ».
che erano a diretta conoscenza dei fonda-
mentali fatti di causa. Fu per questo che, La lettera di Dolci non ha bisogno
nell'udienza del 23 novembre scorso, la mia
difesa, valendosi della facoltà concessa dal di alcun commento, anche se proba-
Tribunale con l'ordinanza del 24 maggio, pre- bilmente i suoi detrattori se ne ser-
sentò un'ulteriore indica1Jone di prove. viranno per accusarlo di fuggire di fron-
Ma il Tribunale, con la $Ua decisione del te a precise responsabilità giudiziarie,
9 dicembre scorso, rifiutando di accettare co-
pia degli altri documenti che avevo conse- di non aver fiducia nella giustizia e
gnato alla Commissione parlamentare antima- di ostacolarne il corso con colpi di MATTARELLA
fia sulla materia (60 riguardanti Mattarella e scena di sapore cinematografico. La ve-- sorrisi del ministro
35 Volpe), e rifiutando di ascoltare un solo
testimone ancora su una materia tanto grave
rita è, al contrario, che battersi contro
e apeua, contro le ~ue stesse iniziali disposi- la mafia e i suoi protettori si rivela og- E dire che le testimonianze raccolte
zioni, credo abbia oggettivamente reso impos- gi in Italia un'impresa di estrema diffi- da Dolci nei due dossiers non potreb-
sibile, forse perchè riteneva di essere ormai coltà che richiede perseveranza e co-
in possesso di sufficiente verità per esprime- bero essere più chiare. Oltre cento cit-
re il suo giudizio, di penetrare maggiormente
raggio non comuni. Come e a chi de- tadini italiani, uomini e donne di Si
nel fenomeno della mafia ed in particolare nunciare la vergognosa unione realiz- cilia che hanno abbandonato il vecchio
nei suo: rapporti con la politica. zatasi in Sicilia tra il potere mafioso tabù della diffidenza e del sospetto ver-
Pe r vere il quadro d'insieme, credo va- e non pochi esponenti del potere po- so lo Stato, hanno riferito con abbon-
dano anche tenuti presenti alcuni interroga- litico? Che fare se una parte della
tivi. E' vero che la Commissione parlamen- danza di particolari su episodi e cir-
tare antimafia ha praticamente fermato i suoi classe dirigente ti ostacola, se l' Anti- costanze relative ai rapporti intercorsi
lavori riguardo gli accertamenti su Mattare!- mafia continua a tenere gelosamente
-+
L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967
31
Cronache italiane

tra la mafia, l'ex Ministro Mattarella e l 'AMGOT; nominato nel 1946 Cava-
l'on. Volpe. E tutti hanno indicato co- liere della Corona d'Italia; fondatore
me grandi elettori e amici influenti dei nel 1953 della Banca Popolare di Mus-
due dirigenti democristiani i maggiori sumeli; candidato democristiano nel
1960 nelle elezioni amministrative di
esponenti della mafia siciliana. Ma chi
Mussumeli; arrestato nel 1964 e invia-
sono e quali precedenti hanno a loro
to al soggiorno obbligato a Lovere,
carico questi signori che si accompa-
in provincia di Como; arrestato nel
gnavano abitualmente a Mattarella e
1965 insieme a Frank Garofalo,
a Volpe nei loro giri elettorali e che Frank Coppola ed altri perchè impli-
hanno notevolmente contribuito con i
cato nel traffico internazionale degli
voti di cui disponevano alla fortun.i
stupefacenti.
politica dei due? Per tracciare una lo-
ro sommaria biografia è sufficiente ri- Qualche altra biografia. Ne' meno
farsi alle fonti più qualificate, alle sen- interessanti appaiono le biografie giu-
tenze della Magistratura, alle informa- diziarie degli altri uomini di rispetto i
zioni in possesso della polizia e dili- cui nomi ricorrono con maggiore fre-
DoLCI
gentemente raccolte dal collaboratore quenza nei dossiers di Dolci. Gaspare
di Dolci, Franco Alasia. Magaddino, di Castellammare del Gol-
teressi, ramificati ·nei più vari ambien- fo, anni 59: proposto a misure di
Notizie di un galantuomo. Di Giu- ti, non esclusi quelli politici ». E ve- sicurezza dalla Questura di Trapani 1'8
seppe Genco Russo, l'uomo comune- diamo il suo edificante curriculum: ottobre 1964 e da quella data scom-
mente indicato come il capo della ma- processato nel 1918 insieme con Ca- parso, probabilmente rifugiato negli
fia siciliana, amico - a quanto appa- logero Vizzini per associazione a de- Stati Uniti; nel luglio del 1965 gli
re dalle testimonianze - di Volpe e linquere, rapina, abigeato, corruzione viene spiccato mandato di cattura dal
Mattarella, cosl parla il Tribunale che di pubblico ufficiale; processato nel giudice Vigneri per associazione a de-
1922 per furto aggravato e nel 1925 linquere e traffico di stupefacenti. Giu-
lo condannò nel 1964 al soggiorno
per furto aggravato e associazione a
obbligato: « Non si spiega come il delinquere; accusato nel 1928 di qua-
seppe Magaddino, di Castellammare,
Genco Russo, persona sprovveduta in anni 32, figlio di Gaspare: pregiudica-
druplice omicidio, arrestato e poi pro-
qualsiasi campo morale, culturale e to, arrestato nel 1965 per associazio-
sciolto; arrestato nello stesso anno per
sociale, abbia potuto raggiungere ca- rapina, abigeato, furto aggravato e ne a delinquere, implicato nel traffico
riche pubbliche e private, tra le quali associazione a delinquere; arrestato e della droga. Diego Plaia, di Castellam-
alcune in Mussumeli, in seno al co- condannato a sei anni di carcere nel mare, anni 59: pregiudicato, sottopo-
mitato ECA ed al Comune, ed in cam- 1930 per avere guidato una pericolosa sto a soggiorno obbligato per misure
po provinciale in seno ad un organo associazione a delinquere che per otto di sicurezza nel Comune di Fresa Gran-
di partito politico, se non in virtù di anni aveva terrorizzato il territorio di din_ai, arrestato nd 1965, accusato di
quel tipico rispetto che lo ha posto tredici paesi; riabilitato nel 1944 da partecipazione al contrabbando degli
al centro di impalpabili trame ed in- una Giuria popolare nominata dal- stupefacenti. Giovanni Bonventre, di
Castellammare, cl'llni 66: emigrato da
ragazzo negli Stati Uniti, dove diventa
perchè? la seconda fa te.sto di quadro dell'ar- in breve uno dei maggiori esponenti
chitetto Detti, autore del plano rego- della malavita; partecipa nel 1957 .il
Firenze latore: rioostrulre t11on sul solco delle
brutture di ieri, ma secondo la çon-
famoso convegno mafioso di Apalachin;
cezione di una Firenze culturalmente ritorna in Sicilia nel 1960; è arresta-
E' uscito Il fasclçolo speciale dedi- ed economlcame-nte moderna e razlo- to nel 1965 per partecipazione al traf-
cato dal Ponte a Firenze dell'alluvione naie. Non è completo oel fasçlcolo - fico della droga. Schedato dal FBI col
e della ricostruzione. Questa rivista è maocato Il tempo - l'esame del
ha pagato assai bene li suo debito n. 8289845 e indicato nel rapporto
problemi e<:onomlcl, e del funziona-
verso la sua città, In modo degno della mento degli Istituti ed ordinamenti MacClellan come vice-capo della fami-
sua tradizione e del suo fondatore. attuali. Potrà esser ripreso suçcessl- glia di Cosa Nostra guidata da Joseph
An<:ora un ponte tra una tragedia e vamente.
l'awenlre. Bonanno. Franlc Garofalo, di Castel-
Ma è su un plano d'Interesse na- lammare, anni 57: emigrato da giova-
U fasclçolo ha un titolo quasi so- zionale specialmente Importante la Illu-
spensivo: • Firenze perchè •. A scio- minazione sulla ormai critica lnconcl- ne negli USA e rimpatriato nel 1957;
gliere l'Interrogativo Implicito Il let- liabilità tra la lentocrazia centrale e indicato nel rapporto MacClellan co-
tore è condotto dalla cronaca del le necessità sempre più urgenti della
dramma e dalla diagnosi del proble- vita locale. Difficlle çondurre Firenze
me consigliere della famiglia di B<>-
ml della resurrezione. Perçhè Firenze ad unità di visioni e di programmi, nanno, sospettato di estorsione, vio-
è stata In questo tempo di crisi la dittwile allo stato !tallano la sensibi-
testimonianza più sofferta delle di- lenza, assassinio e violazione della leg-
lità, l'attività, la Iniziativa su un pla-
sfunzioni della organizzazione statale no non romano. Firenze ha dato un
ge sugli alcoolici; arrestato nel 1965
ed è U t est dolorosamente più esem- esempio drammatlço e Illuminante di per traffico di stupefacenti. Vincenzo
plare del modi, necessità, metodi di
un rinnovamento urbanlstlço. responsabllltà locale. E oon solo Fi- Rimi, di Alcamo, anni 64 : accusato
renze: si può dire quasi tutta l'ltalla nel 1922 di omicidio e assolto per in-
Per la prima parte è eloquente il alluvionata.
quadro del fiorentino Agnolettl, toc- sufficienza di prove; imputato nel 19Ì3
cante quando rivive lo sforzo autono- Siamo al nodo della çrlsl più am-
mo e quasi disperato di llberazlone pia della società ltallana, ed è un per rapina e assolto per insufficienza
della popolazione e del giovani. Per dis<:orso da riprendere. di prove; fermato più volte tra il 1924
e il 1928 per sospettata attività ahi-

32
Cronache italiane

geataria e sempre rilasciato per « man- Mori. Vincenzo Martinez, di Marsala, aspettano i dirigenti di questo parti-
cata concretezza di indizi »; sottoposto anni 69: arrestato nell'agosto del 1965 to a chiedere, loro, che la luce più
nel 1930 a vigilanza speciale e con- per associazione a delinquere e traffi- completa sia fatta sul ruolo effettivo
dannato nel 1931 a 5 anni di confino co di stupefacenti. Dal rapporto della che Mattarella e Volpe hanno avuto
scontati ad Ustica; proposto nel 1949 squadra mobile di Palermo del 28 lu- nella vita politica siciliana e che han-
~r il confino di polizia; accusato glio 1965, foglio 47: «Punta avanza- no fatto pesare in termini di forza e
di omicidio nel 1962 e assolto; ta dell'organizzazione trapanese, Vin- di potere all'interno della D.C. e nei
attualmente in carcere. Cola Buccel- cenzo Martinez, più volte menzionato governi nazionali di questo ventennio?
lato, di Castellammare del Golfo; ac- nel presente rapporto, noto gangster O vogliono invece trincerarsi nella po-
cusato di omicidio nel 1921, di asso- italo-americano, abita in una villa in litica del quadrato difensivo già attua-
ciazione a delinquere e rapina aggra- contrada Dammusello di Marsala, più ta nei confronti di Togni e di Tra-
vata nel 1923, di rapina nel 1927, di volte centro di riunione di altri espo- bucchi e sostenere ad oltranza tutti i
rapina aggravata nel 1930 e sempre nenti della mafia ». democristiani di qualche rilievo, an-
assolto per insufficienza di prove. Dif- che se su di essi gravano pesanti in-
fidato nel 1963 e condannato nel 1964 Mafia e DC. Questi gli uomini che le terrogativi? E' comunque significativo
dal Tribunale di Trapani a 3 anni di testimonianze raccolte da Dolci indi· che almeno una parte della D.C. non
sorveglianza speciale. Giovanni Stelli- cano come i pilastri politici di un ex sia su queste posizioni e che, a svol-
n?, di Alcamo, dece<luto: capomafia Ministro e di un ex Sottosegretario, gimento inoltrato del processo Dolci-
~ ~ecchia famiglia di gabelloti, pre- entrambi membri del Parlamento ita- Mattarella, il Consigliere nazionale de-
g.IUdicato per omicidio, inviato al con- liano, entrambi autorevoli esponenti mocristiano Corghi, esponente della
fmo di polizia per 5 anni dal prefetto del partito di maggioranza. Ma che -+

Sicilia è un aggregato di turbolente cwnentark>, alla Commissione. Ma In-


la protesta clientele in lotta. Non so quanto sia- sieme lo ha reso pubblico, preferendo
no mutati in ferocia I oostuml nelle che in caso di querela, come è avve-
di Dolcl zone mafiose: so che l'aggregato clien-
telare resta immobilmente l'unità del
nuto, fosse li magistrato a giudicare
della sua denuncia. A giudicare lnevl-
gioco politico nelle mani di chi vuol tabllmente di una situazione, di un
VImissione
à una zona nella quale la Com-
antimafia si muove
stare dalla parte del manico.
Le indagini dell'antimafia su Paler-
costume, non certo di un'avversione
personale che Dolci non ha, ugualmen-
male , a rilento ed esitante, come per mo misero bene In luce Il gioco delle te deciso se al posto degli on. Matta-
timore di scottarsi le mani. E' fa zona clientele e dei caplHla che stimano rella e Volpe fossero A e B.
delle protezioni politiche che hanno loro diritto e dovere utilizzare la ma- Quando è venuto il momento delle
coperto e favorito lo svlluppo della fia come una delle forze dlsponlblll testimonianze più gravi e decisive li
gramigna mafiosa, la zona cosiddetta di potere. Ma come volete che una Tribunale, contro li parere del Pubblico
delle collusioni tra politica e mafia. commissione politica nella quale sono Ministero, ha detto: • Basta, ne so ab-
Perchè polizia e carab-lnleri non si in maggioranza i partiti di potere con· bastanza •. Il rammarico per questa
muovevano o si fermavano, perchè duca una esplorazione sistematica In decisione deve essere espresso con
tanto scandalo di assoluzioni disinvol- quella zona d'ombra In cui operano ~ parole adeguatamente severe.
te, perchè tanta sicurezza di Impunità legami mafiosi di alcuni o molti uo-
mini di potere? Ogni cittadino di buon senso e di
e con essa tanta ·Infrangibile omertà? normale senso civico che scorra quan-
L'on. Llcausl, benemerito di questa E' quello che ha fatto Danilo Dolci to più sopra pubblichiamo del ma-
lotta, gridava: • Se dietro queste ce- surrogandosi lfl oerto modo alla Com- teriale testimoniale scartato si me-
tene di fatti non v&<Mlte la collusione missione o •integrandone l'opera. Egli ravlgl-lerà di questo rifiuto <li aocerta-
Politica. voi non capirete mal nulla lavora <la anlll nella zona Infetta della
Sicilia, sempre evitando <Il personallz· mento, di fronte al quale •I difensori
del fenomeno mafioso •. Con tutta la si sentono obbligati In coscienza ad
stima e l'amicizia per Lloausl, diffiden- zare le sue lotte, sempre scrupolo-
te come sono ml domandavo se egli samente sforzandosi di evitare ogni abbandonare una difesa tarpata.
non esagerasse, trascinato dalla sua colore di partito. Ma da tempo ha Quella che anch'Io credo di unire
generosa passionalità. Poi, via via, so- sentito che vi era 11'81 sottofondo poli- è più che una protesta. E' espressione
no stato costretto a dargli ragione. tico un avversario. la mafia, che non di rammarico profondo, quasi di preoc-
E man mano che la conoscenza del poteva evitare chi si era proposto di cupazione. Giudicare della diffamazio-
fatti e degli ambienti si allargava, ed svegliare e responsablllzzare Il popolo ne a carico di A o B, vuol dire rendersi
afferravo le ragioni e condizioni dello siciliano. VI era una prudenza agno- conto a fondo di un ambiente, rendersi
svilupparsi e trasfonnarsl della Infe- stica che ad un certo punto poteva conto che il giudizio Investe uno del
zione. virulenta e serpeggiante. cre- render .manca. Incompleta la sua oP&ra problemi più angosciosi e tristi della
sceva Il compianto per tanto guasto e la sua missione.
Conosce bene per ormai lunga pra- società Italiana, rendersi conto che di
In quella povera terra, e cadeva per
contro la febbre moralista. Immede- tica la zona di Castellammare-Alcamo, fronte al vasto Impegno della magi-
simandomi ne~le condizioni ambientai! una delle più malfamate dal punto di stratura slolliana, di una commissione
di uoo lunga sedimentazione psicolo- vista mafioso della Sicilia. 'E qui ha parlamentare d'Inchiesta, è doveroso
gica, di una Ininterrotta e non con- cercato di far luce su quel sottofondo 11 chiarimento più Incontrovertibile
traddetta surrogazione di un ~otere so- con la inflessibile tenacia che gli è nel suo approfondimento e nella sua
ciale, di un costume lrrlmedlabilmente propria e gli si ammira. Imparzialità.
deformato e quindi di una rassegnata · Ha meravigliato la possibilità ch'egli La decisione di Do~I ~ giusta. Il pro-
e passiva .accettazione, capivo come ha avuto di raccogliere una larga mes- cesso era per lui una battaglia. Se Il
l'Infezione e l'accettazione fossero Il se di testimonianze. Interessante prova processo è troncato e la battaglia di-
dato normale a tutti I livelli di quella di un disgelo psicologico cui ha certo venta Impossibile nell'aula giudiziaria,
società. E come chi voleva coman- contribuito l'opera dell'Antimafia, che egli la continuerà fuori. Chi è per
dare o doveva lottare o doveva servir· •può esseme soddisfatta. un'aria fluova In Sicilia, ed anche In
si e servire. Dolci ha rimesso doverosamente il Italia, sta con lui.
Leggete le Verrine di Cicerone: la suo materiale, che è di alto valore do- FERRUCCIO PARRI

L'ASTROLABIO - 22 gennaio 1967 33


Cronache ita liane

Editori Riuniti sinistra del partito, non abbia esitato


a recarsi a Partinico per portare a Dol-
ci il sostegno della sua solidarietà. UNIVERSALE
« Dolci - ebbe a dichiarare Corghi in

LATERZA [Il)
Romain Rolland quella occasione - opera in profon-
dità, rompendo le vecchie barriere di
JEAN CHRISTOPHE potere e di corruzione attraverso un
dialogo continuo che è nello stesso
pp. 1.425, L. 5.000
tempo un ripensamento critico ed uno
Prefazione di Carlo Bo, tradu- stimolo alla ricerca dell'azione ». E an-
zione di Gianna Carullo. « I cora: « Ho parlato con molti lavora-
classici della letteratura ». tori, con molti giovani inoccupati e
con molti contadini: ovunque ho sen-
Ernesto
Rolland ripropone la figura
dell'artista-eroe ... La sua è
tito quale enorme distanza separa lo
Stato da questi cittadini. La perma-
Rossi
nenza della mafia - malgrado le ope-
la fede nell'uomo, la spe- razioni di polizia - , la sua attiva col
ranza in una umanità non laborazione col gangsterismo america-
più divisa da o~i secolari, no e col traffico della droga, l'inquina-

guerre e massacri ...


mento mafioso di certi partiti politici,
sono una convalida dell'incapacità del-
Padroni
Eugenio Montale lo Stato - per strutture che sono
Il Corriere della Sera
eversive alla crescita civile e democra-
tica -
bertà ».
ad incarnare ovunque la li- del vapore
Emile Zola
Ma vorrà tutta la D.C. fare sua Ja
leale presa di posizione di Corghi? O
non resterà questa una voce isolata,
e fascismo
IL VENTRE DI PARIGI anche se unita a quelle di tutti gli I rapporti tra potere economico
uomini che continuano ostinatamente e potere politico, nell'avvento e
pp. 335, L. 2.000 .a credere nella libertà e nella giustizia?
nel consolidamento del fascismo ,
ed il processo attraverso cui i
Prefazione di Rino dal Sasso. Non può non tentarci un'amara indul- più potenti rappresentanti del-
genza al pessimismo, che trova la sua l'oligarchia industriale e finanzia-
« I classici della letteratura». ria italiana delegarono ad un
giustificazione nell'imbarazzato rifiuto sistema politico totalitario 11
Sullo sfondo ricco di colo- del potere esecutivo di indagare a fon- compito di difendere e promuo-
re e di umanità dei grandi do sulle accuse di Dolci, nelle esita- vere I propri Interessi di classe.
zioni del potere legislativo, nella de-
mercati di Parigi si snoda ci5ione di un qualificato collegio di
la vicenda di Florin in lotta rappresentanti del potere giudiziario lire novecento
contro l'avidità e l'ipocri- di non ascoltare quei testimoni che
.avrebbero potuto illuminare con le loro
sia del mondo che lo cir- esperienze l'intricato sottobosco dei
conda. rapporti tra mafia e politica. Eppure,
gli interrogativi permangono. E' vero
o no che Mattarella si è incontrato pii1
volte col bandito Giuliano prima dell.1
Emilio Sereni strage di Portella delle Ginestre? I ·
vero o no che i Rimi, i Plaia, i Garofa
CAPITALISMO lo, sono stati tra i principali grandi
E MERCATO elettori dell'ex Ministro? E a che prez-
zo? Cosa c'è di vero nella storia dei
NAZIONALE. rapporti tra Matrarella, Volpe e per-
IN ITALIA
sonaggi del tipo di Don Calogero Viz-
zini e di Giuseppe Gcnco Russo? Qua- I'astrolabio
le è il significato effettivo della difesa
pp. 520, L. 3.800 della mafia, operata pubblicamente e Il Ponte
« Biblioteca di storia » in varie occasioni da Calogero Volpe?
Una ampia analisi della for- L'opinione pubblica non può acconten-
tarsi dei « no comments » fino a questo
mazione del mercato nazio- momento opposti alla ricerca della ve·
nale, del rapporto tra città rità. Qualcuno dovrà rispondere, e al
e campagna, tra agricoltura più presto. A meno che non si voglia
che la sfiducia nello Srnto si trasformi
e industria, nel processo di da caratteristica ambientale dei sicilia·
industrializzazione del no- ni a convinzione ragionata di tutti gli
italiani.
stro paese. GIUSEPPE LOTETA •

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