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Nibiru 2012

Agarthi ed il destino del mondo


Inviato da Erebus

Se sul grande Atlante terrestre delle terre leggendarie e misteriose, si volessero indicare luoghi definiti dalle varie culture
come Terre Sante, rimarrebbe ben poco spazio per la selvaggia urbanizzazione, simbolo della nostra
“evoluzione”. Infatti tutti quei luoghi nei quali è stata identificata la Terra Santa per eccellenza sono
distribuiti in maniera fitta sul globo. Tra questi possiamo ricordare l’elenco redatto dall’esoterista francese
Renè Guènon nel suo “ Il Re del Mondo”: Atlantide, il Regno di Prete Gianni, il castello di Camelot, l'isola
d'Avalon, il Montsalvat dei miti di Re Artù; l'omerica isola di Ogigia, la mitica isola di Thule; il monte Meru, il monte
Olimpo, il monte Qafal.Lo spazio per la nostra urbanizzazione, in realtà, nasce dal fatto che solo pochi dei luoghi elencati
sono fisicamente rintracciabili, mentre molti restano affidati all’immaginazione ed alla ricerca dell’uomo.

La cultura orientale offre il suo contributo, puntando il dito verso una regione definita regno di Agarthi ed alla sua capitale
Shambalà.

Il nome Agarthi ( detto anche Aghartta o Agartha o Agharti) significa in sanscrito “l’inaccessibile” ,
ed è attribuita dalla religione brahaminica e dal tantra Kalachakra del buddhismo tibetano ad un’intera regione
sotterranea dell’Asia, che si estende sotto il Deserto del Gobi( anche se il mito vuole che un rete di gallerie metta
in comunicazione l’Agarthi con l’intero mondo).

Gli indù parlano di Aryavartha, terra d'origine dei Veda; i Cinesi di Hsi Tien, il Paradiso Occidentale di Hsi Wang Mu, la
Madre Regale dell'Ovest; la setta cristiana russa dei vecchi credenti la chiamava Belovodye e i Kirghizi Janaidar: tratto
comune a tutti questi miti è l’identificazione dell’Agarthi, come del luogo in cui si sia ritirata una primordiale
mitica popolazione semidivina, ma perchè? Prima di parlare di ciò, è bene accennare per ora alla capitale di questo regno,
mitica quanto il regno stesso a causa di coloro che vi dimorano: Shambalà, “la Minore” o “la Citta
degli Smeraldi”, sede del Re del mondo, dei saggi Guru e degli spiriti Pandita. Il centro del Regno sotterraneo
sorge sul principale incrocio delle correnti terrestri, o forse è esso stesso a generare questi fiumi di energia, che
percorrono tutto il pianeta e si diffondono in superficie irraggiati dai megaliti. Agharti costituisce il mozzo, immobile e
immutabile, della Dharma Chakra, la Ruota della vita e della legge della tradizione basate sul Karma, alla cui rotazione è
legato il destino dei mortali. Essa esiste simultaneamente sia sul piano fisico, sia sul piano spirituale, e solo pochissimi
Arhat (illuminati) hanno la possibilità di accedervi. Per evitare che il male vi penetri, essa è tenuta isolata dal mondo della
superficie da vibrazioni che offuscano la mente e rendono invisibili le porte di accesso. Esiste SECONDO LA
LEGGENDA solo un popolo che è nato nelle profondità di Agharti e ora vive in superficie: è quello degli Zingari, che
furono cacciati dal Regno sotterraneo, di cui conservano la memoria genetica – lo riprova il loro vagabondaggio
senza fine, alla ricerca di una patria che non potranno mai rivedere – e certe facoltà magiche, come la capacità di
predire il futuro e leggere la mano.La popolazione dell’Agarthi, ma soprattutto di Shambalà rappresenta il vero
mistero.Ossendowski riporta le parole di un Lama mongolo, secondo il quale il Paradesha (in sanscrito Paese supremo,
da cui Paradiso ) fu fondato dal primo Guru (intermediario del volere divino) intorno all anno 380.000 a.C., e divenne
sotterraneo circa seimila anni fa , nel 3102 a.C, all'inizio del Kali Yuga della tradizione indù (il termine significa Età Nera e
designa il periodo in cui viviamo),. Per l'occultista Helena Blavatsky, Agharti (che lei chiama "La loggia bianca") è sorta
sull'isola del Mar del Gobi dove, in tempi remotissimi, erano atterrati i Signori della Fiamma, semidèi provenienti da
Venere. Dottrine esoteriche fanno risalire la sua fondazione addirittura a quindici milioni di anni fa e gli abitanti di Agharti
proverrebbero dal continente di Gondwana; grazie alla misurazione delle maree effettuata per mezzo del Candelabro
delle Ande, essi avevano compreso che una catastrofe stava per abbattersi sulla loro terra, e si erano rifugiati in vaste
gallerie sotterranee illuminate da una luce particolare che fa germogliare le sementi, portando con sé il loro bagaglio di
antichissime conoscenze. Il Mago di Oz che regna sulla “Città degli Smeraldi” è chiamato dagli abitanti della
superficie il Chakravarti ovvero“Il Re del Mondo”, mentre al suo popolo è noto come Brahmatma (colui che
ha il potere di parlare con Dio). Egli regna per il periodo di un Manvatara, una delle quattordici ere da cui è composto un
ciclo cosmico. “ Vaivaswata, settimo e attuale Re del Mondo, è in comunione spiritale con tutti i Manu che hanno
regnato prima di lui, tra cui il primo Brahmatma Swdyambhuva; di tanto in tanto” – racconta Ossendowski
– “egli si reca nella Cripta del Tempio dove giace, in un sarcofago di pietra nera, il corpo imbalsamato del
suo predecessore, per unire la sua mente a quella dei Manu del passato. La caverna è sempre oscura, ma quando vi
penetra il Re del Mondo, le pareti si rigano di strisce di fuoco e dal coperchio del sarcofago si levano lingue di fiamme. Il
Guru più anziano sta davanti a lui con il volto e il capo coperti; egli non si toglie mai il cappuccio, perché la sua testa è
un cranio nudo in cui di vivo non ci sono che gli occhi e la lingua. Dal sarcofago cominciano a emanare i flussi diafani di
una luce appena visibile: sono i pensieri del predecessore del Re, ed esprimono le volontà e i comandi di Dio.”
Tale racconto trova piena corrispondenza nelle credenze dei popoli della ceramica a solchi (gli Iperborei greci o anche I
Tuata de Danaan dei celti), sulla reincarnazione dei sovrani e sulla trasmissione delle
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conoscenze.L’organizzazione dell città vede a capo il Brahmatma, il Mahatma (colui che conosce il futuro) e il
Mahanga (colui che procura le cause affinchè gli avvenimenti si verifichino), I quali formano un’ ineffabile triade.
Questa triade comanda il clero militarizzato, i templari Confederati dell’Agharti, il cui livello più elevato è il
cosiddetto "consiglio circolare" formato da dodici iniziati( dodici come I segni dello zodiaco, come I cavalieri di Artù, come
I pianeti del sistema solare…) . Di rado il sovrano esce dal suo regno: comparirà davanti a tutti soltanto quando il
tempo sarà venuto di condurre tutti gli uomini buoni contro i cattivi( Buddha Maitreya), ma il tempo non è ancora venuto.
Gli uomini più cattivi dell umanità non sono ancora nati.Renè Guenon definisce il Re del Mondo con il termine Manu
(legislatore universale, mediatore tra l'uomo e la divinità), un altro attributo con cui, si ritrova, in forme diverse, presso tutte
le antiche religioni. Ad Agharti si dice che sia nata la religione unica, primordiale e perfetta dell "Età dell'Oro", in grado -
per mezzo di pratiche mistiche - di porre l'uomo in totale comunione con Dio. In tempi remoti i Grandi Iniziati di Agharti
vennero in superficie per predicare la loro religione; il Maestro Rama, che gli Indù considerano un avatar (incarnazione)
del dio Vishnu, la diffuse dall'India fino al Nord Europa, dando origine alla civiltà Indo-Europea. L'antico legame con
Agharti si può riscontrare linguisticamente nel termine "Asghard", la città di Odino e degli Dèi dei miti germanici.Per questo
Adolf Hitler riteneva che i popoli nordici fossero i veri eredi spirituali del Regno Occulto e si fece promotore di spedizioni
naziste per ritrovare il leggendario regno…ovviamente non gli fu permesso. Tutte le grandi religioni attuali traggono
le loro origini dalla religione primordiale di Agharti, così come tutte le tradizioni particolari sono in fondo solo adattamenti
della grande tradizione primordiale. Con l'aiuto e gli insegnamenti occulti dei Superiori Sconosciuti , potenti illuminati
mescolati agli uomini della superficie, la tradizione originale di Agharti è stata portata avanti dalle Società esoteriche,
organizzazioni mistiche composte da ristretti gruppi di iniziati. Renè Guenon fa tuttavia rilevare che, nel XIV secolo, ha
cominciato a generarsi tra Agharti e l'Occidente una rottura che è divenuta definitiva intorno al 1650, quando i
rappresentanti della Società esoterica dei Rosa+Croce lasciarono l'Europa per ritirarsi in AsiaIl Re del Mondo non è
soltanto un capo religioso, ma regge anche i destini materiali del pianeta (l'unità tra il potere spirituale e quello temporale è
simboleggiata nella figura del Re-Sacerdote Artù o della doppia figura del Cristo). Il Manu detta il corso della storia
secondo un preciso andamento, difficilmente comprensibile e non necessariamente positivo secondo i nostri canoni, in
accordo con un ineffabile piano divino. In Mission de l'Inde en Europe (1910), lo scrittore Saint-Yves d'Alveydre sostiene
che” il Re del Mondo è il più alto esponente della Sinarchia, una sorta di Governo centrale di uomini di scienza,
potentissimo e ramificato, i cui esponenti terreni (il Consiglio Europeo di Stati e il Consiglio Internazionale delle Chiese)
ispirano e controllano i grandi moti politici o d'altro genere che segnano l'evoluzione del genere umano. Al sovrano non
mancano i mezzi per eseguire la propria missione: quando lo desidera egli può infatti mettersi in comunione con il
pensiero di tutti gli uomini che hanno influenza sul destino e la vita dell'umanità : Re, Zar, Khan, capi guerrieri, sacerdoti,
scienziati. Egli conosce tutti i loro pensieri e i loro disegni; se questi sono graditi a Dio li asseconda, altrimenti li fa
fallire”. Tuttavia oggi è nata una secolare preoccupazione verso una “cospirazione Agarthi” che
gestirebbe “umanamete” molte delle azioni criminali a danno dell’umanità…occidentale.Per
finire, vale la pena citare l’Agarthi in letteratura in testi di fantasia come “ Il Dio fumoso (The Smokey God
or A Voyage to the Inner World, 1908), di Willis George Emerson, in cui l’Agarthi non è chiaramente citata, ma in
cui si parla di un’entrata al regno dal Polo Nord, dalla quale non si discostano alcune teorie attuali.Link: Ecco una
mappa dettagliata

Fonti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Agarthi

http://www.geocities.com/societathule/nazitibet1/agarthi.html

http://www.edicolaweb.net/arca001a.html

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