Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Processi di combustione
Immettono grosse quantità di fonti “dannose” alterando la qualità dell'aria >> fonti:
• Domestiche;
• Industriali;
• Motori a scoppio;
• Impianti di incenerimento dei rifiuti;
• Processi di combustione non controllata;
Reazione di combustione CnHm + (2n + m/2) O2 > nCO2 + n/2 H2O + calore
essa viene utilizzata in quanto l'idrocarburo utilizzato produce una certa quantità di calore Q che
può essere usata a scopo economico; Il valore energetico del combustibile impiegato è strettamente
legato alla stabilità dei prodotti. Si utilizza l'energia molecolare di rottura e di formazione dei
legami delle molecole coinvolte nel processo sotto forma di gas caldi nelle condizioni ( temp, press)
in cui si svolte la reazione. Perciò in funzione dell'ambiente in cui avviene la combustione trovo:
Sopra i 700°C i fumi sono molto caldi e il calore recuperato Q è maggiore. Avere un un
temperatura dei fumi molto caldi significa avere un buon rendimento delle reazioni di combustione.
Ma la temperatura elevata favorisce la reazione N2 + O2 >> 2 NO ( inquinante). Per abbassare la
concentrazione di ossido di azoto posso porre davanti al bruciatore una lamiera in modo tale che
quando i fumi vanno a sbattere su di essa, la loro temperatura si abbassa poiché si disperde sulla
lamiera. In conseguenza ad una riduzione della temperatura si riduce anche la concentrazione di
ossido di azoto emesso. [ da 500 mg/m3 si passa a 25 mg/m3] bisogna precisare che il maggiore
carico di NO non deriva dall'azoto presente nel combustibile bensì dall'ossidazione dell'azoto
presente nell'aria.
Un applicazione di ciò si riscontra nella normativa dei combustibili : nella quale non si possono
utilizzare i combustibili ad alto tenore di zolfo tranne per gli impianti di grossa taglia →
applicazione del buon senso. In tale modo si eliminano le emissioni di zolfo più vicine alle persone,
concentrando tali emissioni solo su certi impianti.
Caso di una caldaia che brucia male : ottengo una quantità di fumi maggiori ma a una temperatura
inferiore, questo provoca una minore dispersione poiché i fumi non raggiungono un altezza
sufficiente e quindi più velocemente cadono al suolo.
H2O(l) = fumo bianco
H2O(l) + inquinanti = fumi neri
I camini industriali sono molto alti e liberano sul territorio quantità minori di inquinanti, mentre
quelli domestici hanno camini con altezze minori cosicché gli inquinanti si disperdono in un raggio
minore al suolo e più concentrati.
Limiti di accettabilità= Limiti di concentrazione:
ciò che crea l'impatto sono le tonnellate di inquinanti, la concentrazione di un determinato
inquinante al suolo è funzione del suo flusso di massa ( portata L/ h) . Perciò la concentrazione può
variare se varia il suo flusso di massa, al fine di ciò si utilizzano sistemi di abbattimento.
INQUINAMENTO DI UN CAMINO
Le caratteristiche immisive non possono essere generalizzate ad ogni situazione. Ogni tipo di
impianto possiede tecnologie di cui possiamo conoscere l'impatto degli inquinanti. Bisogna eseguire
un confronto quando dobbiamo affrontare un sistema di cui si sospetta un impatto maggiore di certi
inquinanti.
Valori limiti di emissione:
1. impianti di combustione con potenza minore di 450 MW nei quali si utilizzano combustibili
liquidi;
2. inceneritori di rifiuti: il volume dei fumi che esce da camino è proporzionale alla quantità di
rifiuti da esse bruciata. Il criterio del limite non dipende solo dalla concentrazione .
Se i limiti vengono superati bisogna fare in modo di trattenere tali fumi prima che escano
dall'impianto mediante processi di MITIGAZIONE.
In un camino la concentrazione di ossigeno [O2] varia lungo il passaggio dalla caldaia al camino
mentre quella degli inquinanti non varia ma verrà un po' diluita dall'ossigeno.
Di norma la misura di un emissione deve essere di una durata tale da poter essere ricondotta ad
una media oraria. Su richiesta del titolare dell'impianto può essere concesso nell'atto autorizza-torio
di effettuare misure di su un arco temporale diverso. Così si definisce un processo stabile o
instabile a seconda che la misura effettuata in tempi diversi sia uguale oppure no.
Esempio : Limite : 10; la media su tre misure effettuate è < x > = 8,15 ± 0,3 il sistema è STABILE!
Poiché il limite non viene mai superato.
Prendiamo un altra misurazione sempre con il limite fissato a 10 la media ora è <x>= 8,15 ± 1,9.
Poiché il limite può essere superato non è detto che tutte le misure rispettino il limite ( instabile ? )