Questi aggettivi indicano una relazione tra la persona a cui appartiene una determinata
cosa - il possessore -, e l’oggetto. Hanno, quindi, una duplice funzione: da un lato
precisano la persona, dall’altro l’oggetto posseduto.
A differenza dello spagnolo (mi libro), dell’inglese (my book), del francese (mon livre) la
lingua italiana usa anche l’articolo con l’aggettivo possessivo: il mio libro.
Singolare Plurale
maschile femminile maschile femminile
I sing. mio mia miei mie
II sing. tuo tua tuoi tue
III sing. suo sua suoi sue
Vi è un caso, però, in cui si deve tener conto del possessore oltre che dell’oggetto
posseduto: nella III persona del plurale.
Usiamo sue (femm. pl.) e suoi (masch. pl.) quando il possessore è uno solo:
Come abbiamo già indicato, gli aggettivi possessivi sono principalmente utilizzati per
esprimere una relazione di possesso. Nonostante ciò, essi esprimono anche altri
significati, più o meno riconducibili, in senso figurato, al possesso. Quindi, oltre a
indicare il “possesso” che una persona può esercitare su un oggetto (il tuo gatto, la mia
macchina, la nostra casa), l’aggettivo possessivo può denotare:
I quattro nomi di questi esempi (mani, occhi, fantasia e intenzioni) non esprimono
oggetti “posseduti” dalle persone indicate dai possessivi. È, però, evidente che i
referenti denotati dai nomi hanno una certa relazione con tali persone.
In genere l’aggettivo possessivo si colloca prima del nome a cui si riferisce, preceduto
dall’articolo. Viene, però, posposto in questi casi:
- quando ha una connotazione enfatica:
andatevene, questa è casa mia! / che fai, figlio mio!?
- in varie locuzioni preposizionali:
per colpa vostra / per conto mio / di testa tua / in vita mia
- in frasi vocative:
Signori miei! / amica mia!
- quando è usato con funzione di predicato:
il mondo sarà mio! / il futuro è nostro!
Vi è però un’eccezione: si tratta del possessivo loro. In questo caso useremo sempre
l’articolo determinativo davanti:
L’articolo si conserva:
- quando il nome di parentela è al plurale:
i suoi fratelli / i nostri zii / le mie cugine / le tue figlie
- quando il nome è qualificato da un aggettivo o determinato da un complemento:
il mio nipote diletto / la nostra zia preferita
il tuo cugino di Bari / il mio secondo marito / la mia nipote più giovane
- quando si tratta di un nome composto o alterato (diminutivi o vezzeggiativi):
il nostro bisnonno / la mia sorellina / la sua zietta
- con i nomi affettivi: mamma, papà, babbo, figliola/-o
la mia mamma si alza molto presto la mattina / il nostro papà cucina molto bene
- con i termini che indicano un rapporto sentimentale che, però, non rientra nei
vincoli di parentela: ragazzo/-a – findanzata/-o – amante – compagna/-o
il suo fidanzato ha tre anni meno di lei / è francese la tua ragazza?
- con patrigno, matrigna, figliastra-o, fratellastro, sorellastra, anche se nell’italiano
contemporaneo questi termini sono caduti in disuso.
SERIANNI, LUCA: Grammatica Italiana: Italiano comun e lingua letteraria, UTET,
Torino, 1989.
Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/aggettivi-e-pronomi-possessivi_%28La-
grammatica-italiana%29/