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PROVA DI TRAZIONE

Questa è una
macchina per prove di
trazione. Si tratta di
una macchina
“universale” perché
consente di fare, oltre
alla prova di trazione,
anche quelle di
compressione,
flessione, ecc., nonché
prove di fatica.
Questo è un
particolare delle
morse dove va inserito
il provino.
La morsa inferiore è
fissata su una parte
mobile mentre quella
superiore è fissa.
Osserviamo un provino di acciaio. I provini
possono avere forma cilindrica o parallelepipeda e,
di norma, sono dotati di due teste di afferraggio.
Ecco come appare un provino cilindrico dopo la prova (si
tratta di un normale tondino d’acciaio zigrinato usato nelle
costruzioni edili) la rottura ha il caratteristico aspetto a
“coppa e cono” con generatrici disposte circa a 45° rispetto
all’asse del provino.
Utilizziamo il provino a forma di parallelepipedo, che
viene inserito tra le due morse. L’apparecchio che vediamo
posto sul provino è un “estensometro” che serve per
misurare l’allungamento rispetto alla lunghezza iniziale L0
del tratto di misura.
La macchina inizia a
tirare. La prima cosa
che notiamo è che il
provino perde lo strato
di ossido che lo
ricopriva.
Continua la trazione;
il provino ha
completamente perso
lo stato di ossido e
comincia il fenomeno
della strizione.
In questa fase il
fenomeno della
strizione diventa
sempre più evidente…
Fino ad arrivare alla
fase di “distacco”: il
provino si è separato
in due parti.

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