Matricolazione: 167455 LA DIMENSIONE TRINITARIA E LA SACRAMENTOLOGIA
Parlare della Chiesa significa inevitabilmente parlare dei Sacramenti.
Perché è nei Sacramenti che le grazie possono fluire dalla soglia di Dio a noi, suo popolo. Queste sono meglio comprese attraverso la sua celebrazione della liturgia che è il culto pubblico ufficiale reso dal popolo come forma di lode e di ringraziamento al Dio Trino. In particolare, è nei Sacramenti che ci vengono dati segni tangibili della Santa Trinità che sono all'opera attraverso questi sacri misteri della Chiesa. Siamo in grado di vedere il riflesso del Dio Trino attraverso di essi, poiché si sono rivelati fin dall'inizio della creazione. Da sempre, essi sono la liturgia stessa e la loro liturgia è una Kenosis totale dell'uno e dell'altro. Il Padre come primo esecutore della liturgia ha creato lui stesso l'uomo, dandogli e offrendogli la propria immagine e somiglianza come sua prima Kenosis. Nella pienezza del tempo ha offerto il suo Figlio per la salvezza dell'uomo. Attraverso l'auto- offerta di Dio, ha ratificato la nuova alleanza con noi, suoi figli adottivi, attraverso Gesù Cristo. L'opera della Trinità continua a traboccare attraverso la Kenosis dello Spirito Santo che ha dato e offerto alla Chiesa il fuoco del suo amore divino che rafforza e salva. Attraverso lo Spirito Santo l'incarnazione di Cristo è continuamente all'opera nella Chiesa mentre offre la liturgia alla gloria di Dio Padre. L'immagine della Trinità si estende verso la famiglia, la Chiesa domestica, che nella sua vita quotidiana offre a Dio la propria liturgia con la quale i sacramenti diventano definitivamente vivi e continuano a dare vita attraverso la kenosi di ogni membro della Famiglia cristiana. Attraverso i sacramenti hanno ricevuto, più che la grazia, il sigillo dell'immagine del Dio, che sono chiamati a imitare nella loro unità nella diversità. In questa impronta e rifletura, possiamo indicare e verificare ciò che alcuni filosofi hanno insegnato e creduto, che ognuno di noi, nel nostro corpo, porta una soggettività. Ma siamo inevitabilmente coinvolti con la soggettività altrui che rende ciascuno di noi intersoggettivo con l'altro. Cioè, come la Santa Trinità, che ha tre persone in una sola Divinità, ognuno di noi è chiamato a quella grande realizzazione nella Chiesa che siamo tutti inseparabili l'uno dall'altro e che siamo tutti in relazione l'uno con l'altro.