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Chiglia: robusta trave (per navi in legno) o lamiera (per navi in acciaio)
longitudinale che si prolunga da prua a poppa.
Controchiglia o sottochiglia (solo per navi in legno): elemento longitudinale che
si prolunga al di sotto della chiglia avente lo scopo di proteggerla.
Battuta (solo per navi in legno): scanalatura effettuata lungo i lati della chiglia
ove viene incastrata la prima parte di fasciame esterno detto “torello”.
Dritto di poppa: elemento strutturale verticale posto all'estremità posteriore
della chiglia a cui è affidata la tenuta del timone.
Ruota di prora: pezzo strutturale ricurvo unito all'estremità anteriore della
chiglia
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Dritto di prora: pezzo strutturale della prora che si congiunge all'estremità
anteriore della ruota di prora.
Costole o ordinate: elementi trasversali costituenti l’ossatura dello scafo;
vengono saldamente fissate alla chiglia e la loro sagoma stabilisce la forma
esterna dello scafo.
Baglio: elemento strutturale trasversale e orizzontale leggermente arcuato
verso l'alto (balzone del baglia) che unisce superiormente i due rami di ciascuna
ordinata. I bagli costituiscono insieme alle relative ordinate dei solidi “telai” che
concorrono in maniera notevole alla resistenza dello scafo in senso trasversale.
Maglia - distanza orizzontale tra due ordinate successive.
Ordinata maestra: ordinata collocata in corrispondenza della massima
larghezza dello scafo.
Madiere: elemento di una ordinata che va ad incastrarsi direttamente sulla
chiglia.
Paramezzale: trave longitudinale di rinforzo posta al di sopra dei madieri.
Paramezzali laterali: piccole travi di rinforzo poste lateralmente al paramezzale.
Braccioli: strutture atte a fissare i bagli con le ordinate; sono chiamati anche
braccioli verticali o squadrette.
Puntello o puntale - travi verticali atte a sostenere i bagli nel loro punto
centrale.
Torello (solo per navi in legno): primo corso del fasciame esterno che va ad
incastrarsi direttamente nella battura della chiglia.
Controtorello (solo per navi in legno): secondo corso del fasciame esterno.
Anguilla o bicceria: pezzo longitudinale di rinforzo posto sotto i bagli.
Trincarino: struttura longitudinale posta al di sopra della estremità dei bagli
Cinta: parte del fasciame esterno posto in prossimità dei ponti
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STRUTTURA DELLO SCAFO Per resistere ai carichi cui è soggetta, lo scafo della nave
ha una struttura in lega di acciaio dolce con basso tenore di carbonio (da 0.18 % a 0.23
%). La struttura è formata da pannelli di lamiera saldata (fasciame), irrigiditi da travi
e profilati di vario genere (correnti) che formano dei telai trasversali e longitudinali
(ossature).
Le lamiere metalliche, utilizzate per i fasciami, ma anche per le paratie, hanno uno
spessore variabile da pochi millimetri fino a 40 mm, con una superficie anche di 15 m
x3m
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La giunzione tra i vari elementi che
compongono lo scafo della nave
avviene mediante saldatura
(figura a lato) continua che
presenta numerosi vantaggi rispetto alla chiodatura/rivettatura (mostrata nella figura
sottostante, tra cui
diminuzione di peso
rispetto alla giunzione con rivetti, ridotti tempi di lavorazione anche per l’assenza del
calafataggio, facilità e rapidità di riparazione.
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I telai longitudinali, invece, conferiscono allo scafo metallico la necessaria rigidezza
nei confronti di carichi longitudinali sia in acqua tranquilla che sull’onda: le strutture
longitudinali sono deputate a resistere alle sollecitazioni che agiscono secondo piani
paralleli al piano di simmetria longitudinale della nave.
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La struttura prevalentemente
longitudinale è particolarmente
adatta per le navi lunghe e
slanciate, in quanto risulta la più
adatta a limitare la sollecitazione
di flessione, ed è quella
generalmente adottata nella quasi
totalità delle navi moderne (figura
3.3), a maggior ragione se dotate
di doppio scafo (double
hull/double-side skin)
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La nave a struttura mista presenta ossature prevalentemente longitudinali sul fondo
e sul ponte principale e prevalentemente trasversali lungo i fianchi, soprattutto se si
tratta di navi bulk di dimensioni limitate con fianco singolo (figura 3.4)
Ossature Longitudinali
1) Chiglia
La chiglia è una trave longitudinale a sezione quadrata o rettangolare che
percorre l'imbarcazione da poppa a prua nella parte sommersa; su di essa sono
assemblate le ossature dei fianchi, dette ordinate o costole, che determinano
la sagoma dello scafo; la chiglia può essere ritenuta la “spina dorsale” della
nave.
Esistono diversi tipi di chiglia: “chiglia massiccia” (Bar Keel), “chiglia piatta”
(Flat Plate Keel) e “chiglia a galleria o a tunnel” (Duct Keel), “chiglia a
paramezzale” (Girder Keel).
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Chiglia Massiccia-Bar Keel (A-B): è un tipo di chiglia usata sulle navi in
legno (A), mentre sulle navi in
acciaio (B) è usata su tutte quelle
navi (traghetti, rimorchiatori) che
viaggiano in acque relativamente
basse con elevato rischio di
impatto con il fondale. E’ costituita
da una barra di legno/acciaio
posizionata nel punto centrale e
più basso della nave; i piani a lato
della chiglia sono chiamati “torello”. La controchiglia è un elemento
longitudinale che si trova al di sotto
della chiglia allo scopo di proteggerla.
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Chiglia Piatta - Flat Keel (D): è il tipo di chiglia presente nelle navi in
acciaio che
viaggiano in
acque profonde,
sia a fondo
singolo che a
doppio fondo. E’
costituita da una
lamiera collegata direttamente alle parti orizzontali delle ordinate (madiere)
e al paramezzale centrale; fa parte del fasciame esterno, ha uno spessore
maggiore rispetto agli altri fasciami del fondo ed è sovrapposta a questi per
essere facilmente riparata in caso di avaria.
Chiglia a galleria o a tunnel” (Duct Keel): è usata nelle navi con scafo a
doppio fondo ed è formata
da una lamiera orizzontale
saldata alla parte
orizzontale delle ordinate e
a due paramezzali centrali
distanziati in modo da
formare un box in cui far
passare cavi e tubature.
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all’interno sia per le dimensioni sia per la presenza di dispositivi di
ventilazione).
2) I Paramezzali (girder)
I Paramezzali sono elementi strutturali longitudinali costituiti da una lamiera
verticale che corre lungo il fondo dello scafo da poppa a prua. Si distinguono in
paramezzale centrale (continuous center girder) e paramezzali laterali
(intercostal side girder).
Il paramezzale centrale è
continuo, ossia non interrotto, e
pertanto rappresenta un
elemento fondamentale per la
robustezza longitudinale dello
scafo. Inferiormente è saldato
alla chiglia mentre superiormente
è saldato al cielo del doppio
fondo. Nel caso del fondo
semplice, il paramezzale centrale
è irrobustito nella parte superiore
da una piattabanda. Da quanto detto risulta che i madieri, nella parte centrale,
non sono continui ma vengono saldati al paramezzale centrale con giunti di
testa.
I paramezzali laterali possono variare il loro numero in base alla larghezza della
nave e non sono continui ma interrotti in corrispondenza dei madieri (figura
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3.5). La distanza tra i paramezzali laterali varia in funzione di parametri
strutturali di progetto della nave ed è è definita dai regolamenti delle Società
di Classificazione. Quando il doppio fondo della nave non si estende fino ai
fianchi, il paramezzale che delimita il doppio fondo sui fianchi non è verticale
come gli altri, ma inclinato con la parte superiore verso il centro nave.
3) Correnti
I correnti sono dei profilati o travi longitudinali; si classificano in correnti
comuni, se sono costituiti da profilati a bulbo o ad L , e correnti rinforzati se
sono costituiti da travi composte con sezione a T o a doppio T.
I correnti comuni sono adoperati per dare appoggio alle lamiere del fasciame
delle murate, dei ponti, del fondo e cielo del doppio fondo. Essi sono saldati alla
paratia stagna, si interrompono in corrispondenza della paratia stagna ma sono
continui tra una paratia stagna e quella stagna successiva.
I correnti rinforzati vengono adoperati per sostenere le strutture trasversali e
ridurre la campata libera (cioè lo spazio) delle stesse. Se servono a sostenere i
bagli prendono il nome di anguille, se servono a irrigidire le costole vengono
chiamati correnti rinforzati di murata. Sul fondo, i correnti rinforzati sono usati
solo per navi con fondo semplice o, come nel caso delle petroliere, nelle zone
delle cisterne da carico.
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