Sei sulla pagina 1di 12

LA NAVE - Parte 2

NOMENCLATURA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI DELLO SCAFO

 Chiglia: robusta trave (per navi in legno) o lamiera (per navi in acciaio)
longitudinale che si prolunga da prua a poppa.
 Controchiglia o sottochiglia (solo per navi in legno): elemento longitudinale che
si prolunga al di sotto della chiglia avente lo scopo di proteggerla.
 Battuta (solo per navi in legno): scanalatura effettuata lungo i lati della chiglia
ove viene incastrata la prima parte di fasciame esterno detto “torello”.
 Dritto di poppa: elemento strutturale verticale posto all'estremità posteriore
della chiglia a cui è affidata la tenuta del timone.
 Ruota di prora: pezzo strutturale ricurvo unito all'estremità anteriore della
chiglia

Pag. 1 di 12
 Dritto di prora: pezzo strutturale della prora che si congiunge all'estremità
anteriore della ruota di prora.
 Costole o ordinate: elementi trasversali costituenti l’ossatura dello scafo;
vengono saldamente fissate alla chiglia e la loro sagoma stabilisce la forma
esterna dello scafo.
 Baglio: elemento strutturale trasversale e orizzontale leggermente arcuato
verso l'alto (balzone del baglia) che unisce superiormente i due rami di ciascuna
ordinata. I bagli costituiscono insieme alle relative ordinate dei solidi “telai” che
concorrono in maniera notevole alla resistenza dello scafo in senso trasversale.
 Maglia - distanza orizzontale tra due ordinate successive.
 Ordinata maestra: ordinata collocata in corrispondenza della massima
larghezza dello scafo.
 Madiere: elemento di una ordinata che va ad incastrarsi direttamente sulla
chiglia.
 Paramezzale: trave longitudinale di rinforzo posta al di sopra dei madieri.
 Paramezzali laterali: piccole travi di rinforzo poste lateralmente al paramezzale.
 Braccioli: strutture atte a fissare i bagli con le ordinate; sono chiamati anche
braccioli verticali o squadrette.
 Puntello o puntale - travi verticali atte a sostenere i bagli nel loro punto
centrale.
 Torello (solo per navi in legno): primo corso del fasciame esterno che va ad
incastrarsi direttamente nella battura della chiglia.
 Controtorello (solo per navi in legno): secondo corso del fasciame esterno.
 Anguilla o bicceria: pezzo longitudinale di rinforzo posto sotto i bagli.
 Trincarino: struttura longitudinale posta al di sopra della estremità dei bagli
 Cinta: parte del fasciame esterno posto in prossimità dei ponti

Pag. 2 di 12
STRUTTURA DELLO SCAFO Per resistere ai carichi cui è soggetta, lo scafo della nave
ha una struttura in lega di acciaio dolce con basso tenore di carbonio (da 0.18 % a 0.23
%). La struttura è formata da pannelli di lamiera saldata (fasciame), irrigiditi da travi
e profilati di vario genere (correnti) che formano dei telai trasversali e longitudinali
(ossature).

In particolare, a seconda del loro posizionamento, si hanno:

 ossature del fondo


 ossature dei fianchi
 ossature dei ponti
 ossature della prua
 ossature della poppa

Le lamiere metalliche, utilizzate per i fasciami, ma anche per le paratie, hanno uno
spessore variabile da pochi millimetri fino a 40 mm, con una superficie anche di 15 m
x3m

I profilati, invece, sono di varie forme: a T, a doppio T, ad L, ad L con bulbo, ecc

Pag. 3 di 12
La giunzione tra i vari elementi che
compongono lo scafo della nave
avviene mediante saldatura
(figura a lato) continua che
presenta numerosi vantaggi rispetto alla chiodatura/rivettatura (mostrata nella figura
sottostante, tra cui
diminuzione di peso
rispetto alla giunzione con rivetti, ridotti tempi di lavorazione anche per l’assenza del
calafataggio, facilità e rapidità di riparazione.

Le ossature del corpo centrale si dividono essenzialmente in componenti


longitudinali (diretti da poppa a prua, parallelamente all’asse di rollio) e componenti
trasversali (diretti da dritta a sinistra, parallelamente all’asse di beccheggio);
entrambi si suddividono in principali e secondari.

→ Componenti principali: offrono la resistenza alle sollecitazioni principali cui è


soggetta la nave e garantiscono la continuità strutturale; sono posizionati
molto ravvicinati tra loro (esistono specifiche prescrizioni sul distanziamento).
→ Componenti secondari: conferiscono la robustezza locale, irrigidiscono i
pannelli di lamiera del fondo, dei fianchi e dei ponti, ripartiscono il carico
gravante sulle travi principali; sono posizionati più distanziati tra loro rispetto
agli elementi principali (anche in questo caso esistono specifiche prescrizioni
sul distanziamento) .

Le lamiere ed i correnti che formano i telai trasversali, costituiscono una struttura


resistente alle sollecitazioni prevalentemente trasversali: le strutture trasversali sono
deputate a resistere alle sollecitazioni che agiscono secondo piani perpendicolari al
piano di simmetria longitudinale.

Pag. 4 di 12
I telai longitudinali, invece, conferiscono allo scafo metallico la necessaria rigidezza
nei confronti di carichi longitudinali sia in acqua tranquilla che sull’onda: le strutture
longitudinali sono deputate a resistere alle sollecitazioni che agiscono secondo piani
paralleli al piano di simmetria longitudinale della nave.

Poiché la nave in navigazione in mare ondoso è sottoposta a sollecitazioni agenti


secondo diverse direzioni, è evidente che la tipologia strutturale di una nave non sarà
mai solo di tipo trasversale o longitudinale, ma saranno presenti entrambi i telai. A
seconda del tipo di sollecitazioni prevalenti avremo una maggiore o minore presenza
di telai trasversali o longitudinali.

In particolare si possono riscontrare tre tipologie strutturali:

→ struttura “prevalentemente” longitudinale: gli elementi longitudinali sono


primari e secondari, mentre gli elementi trasversali sono solo primari
→ struttura “prevalentemente” trasversale: gli elementi trasversali sono primari
e secondari, mentre gli elementi longitudinali sono solo primari
→ struttura mista: sia gli elementi longitudinale che quelli trasversali sono primari
e secondari.

Pag. 5 di 12
La struttura prevalentemente
longitudinale è particolarmente
adatta per le navi lunghe e
slanciate, in quanto risulta la più
adatta a limitare la sollecitazione
di flessione, ed è quella
generalmente adottata nella quasi
totalità delle navi moderne (figura
3.3), a maggior ragione se dotate
di doppio scafo (double
hull/double-side skin)

Pag. 6 di 12
Pag. 7 di 12
La nave a struttura mista presenta ossature prevalentemente longitudinali sul fondo
e sul ponte principale e prevalentemente trasversali lungo i fianchi, soprattutto se si
tratta di navi bulk di dimensioni limitate con fianco singolo (figura 3.4)

Ossature Longitudinali

Le principali ossature longitudinali sono

1) Chiglia
La chiglia è una trave longitudinale a sezione quadrata o rettangolare che
percorre l'imbarcazione da poppa a prua nella parte sommersa; su di essa sono
assemblate le ossature dei fianchi, dette ordinate o costole, che determinano
la sagoma dello scafo; la chiglia può essere ritenuta la “spina dorsale” della
nave.
Esistono diversi tipi di chiglia: “chiglia massiccia” (Bar Keel), “chiglia piatta”
(Flat Plate Keel) e “chiglia a galleria o a tunnel” (Duct Keel), “chiglia a
paramezzale” (Girder Keel).

Pag. 8 di 12
 Chiglia Massiccia-Bar Keel (A-B): è un tipo di chiglia usata sulle navi in
legno (A), mentre sulle navi in
acciaio (B) è usata su tutte quelle
navi (traghetti, rimorchiatori) che
viaggiano in acque relativamente
basse con elevato rischio di
impatto con il fondale. E’ costituita
da una barra di legno/acciaio
posizionata nel punto centrale e
più basso della nave; i piani a lato
della chiglia sono chiamati “torello”. La controchiglia è un elemento
longitudinale che si trova al di sotto
della chiglia allo scopo di proteggerla.

Pag. 9 di 12
 Chiglia Piatta - Flat Keel (D): è il tipo di chiglia presente nelle navi in
acciaio che
viaggiano in
acque profonde,
sia a fondo
singolo che a
doppio fondo. E’
costituita da una
lamiera collegata direttamente alle parti orizzontali delle ordinate (madiere)
e al paramezzale centrale; fa parte del fasciame esterno, ha uno spessore
maggiore rispetto agli altri fasciami del fondo ed è sovrapposta a questi per
essere facilmente riparata in caso di avaria.
 Chiglia a galleria o a tunnel” (Duct Keel): è usata nelle navi con scafo a
doppio fondo ed è formata
da una lamiera orizzontale
saldata alla parte
orizzontale delle ordinate e
a due paramezzali centrali
distanziati in modo da
formare un box in cui far
passare cavi e tubature.

La chiglia a galleria ha una


resistenza maggiore delle
altre tipologie di chiglia,
protegge cavi e tubature che
sono collocate sul fondo della
nave ed è facilmente ispezionabile e riparabile (è possibile camminare

Pag. 10 di 12
all’interno sia per le dimensioni sia per la presenza di dispositivi di
ventilazione).

 Chiglia Paramezzale (C): è costituita da una lamiera verticale che sporge


inferiormente dallo scafo per un’altezza sufficiente alla collocazione di due
piastroni longitudinali. E’ collegata alle madiere per mezzo di angolari.

2) I Paramezzali (girder)
I Paramezzali sono elementi strutturali longitudinali costituiti da una lamiera
verticale che corre lungo il fondo dello scafo da poppa a prua. Si distinguono in
paramezzale centrale (continuous center girder) e paramezzali laterali
(intercostal side girder).
Il paramezzale centrale è
continuo, ossia non interrotto, e
pertanto rappresenta un
elemento fondamentale per la
robustezza longitudinale dello
scafo. Inferiormente è saldato
alla chiglia mentre superiormente
è saldato al cielo del doppio
fondo. Nel caso del fondo
semplice, il paramezzale centrale
è irrobustito nella parte superiore
da una piattabanda. Da quanto detto risulta che i madieri, nella parte centrale,
non sono continui ma vengono saldati al paramezzale centrale con giunti di
testa.
I paramezzali laterali possono variare il loro numero in base alla larghezza della
nave e non sono continui ma interrotti in corrispondenza dei madieri (figura
Pag. 11 di 12
3.5). La distanza tra i paramezzali laterali varia in funzione di parametri
strutturali di progetto della nave ed è è definita dai regolamenti delle Società
di Classificazione. Quando il doppio fondo della nave non si estende fino ai
fianchi, il paramezzale che delimita il doppio fondo sui fianchi non è verticale
come gli altri, ma inclinato con la parte superiore verso il centro nave.
3) Correnti
I correnti sono dei profilati o travi longitudinali; si classificano in correnti
comuni, se sono costituiti da profilati a bulbo o ad L , e correnti rinforzati se
sono costituiti da travi composte con sezione a T o a doppio T.
I correnti comuni sono adoperati per dare appoggio alle lamiere del fasciame
delle murate, dei ponti, del fondo e cielo del doppio fondo. Essi sono saldati alla
paratia stagna, si interrompono in corrispondenza della paratia stagna ma sono
continui tra una paratia stagna e quella stagna successiva.
I correnti rinforzati vengono adoperati per sostenere le strutture trasversali e
ridurre la campata libera (cioè lo spazio) delle stesse. Se servono a sostenere i
bagli prendono il nome di anguille, se servono a irrigidire le costole vengono
chiamati correnti rinforzati di murata. Sul fondo, i correnti rinforzati sono usati
solo per navi con fondo semplice o, come nel caso delle petroliere, nelle zone
delle cisterne da carico.

Pag. 12 di 12

Potrebbero piacerti anche