Pannelli informativi coerenti con l’immagine coordinata dell’ente (colori, font, ecc.); possono essere pannelli verticali, magari con la
silhouette degli animali, orizzontali, con supporti dalle forme inusuali e tutto ciò serve a dare movimento al percorso e ad offrire un
senso di continuità al visitatore. I pannelli devono contenere le informazioni chiave della collezione cui fanno riferimento e molte
immagini, disegni, fotografie ed altri elementi di rappresentazione.
Inoltre, è possibile pensare di distribuire i pannelli informativi sul percorso non in modo lineare, creando nicchie, insenature, un
percorso a zig-zag, non rettilineo (sempre ponendo attenzione agli spazi necessari per il corretto passaggio di persone con
disabilità o con carrozzine); ciò serve ad invogliare i visitatori ad esplorare, ad agire ed interagire in modo attivo con il museo e le
opere esposte.
Immagine coordinata
L’immagine coordinata, in questo caso, permetterebbe al museo di avere un’immagine comunicativa completa e ben definita; il
logo è già presente, ma da solo non basta a creare l’identità comunicativa. Servono molteplici altri fattori, come i colori, i caratteri,
la grafica in genere: unificando il linguaggio dell’ente si rafforzerebbe non solo, come detto in precedenza, la sensazione di un
percorso museale armonioso e continuo, bensì anche l’immagine stessa del museo e la sua riconoscibilità verrebbe estesa.
Tutto ciò dovrebbe essere applicato ai pannelli informativi dell’intero museo, alle didascalie presenti nelle teche, nella
comunicazione sui canali social e sul sito web.
Realtà aumentata
La tecnologia AR, basata sulla realtà aumentata, può essere d’aiuto se si vogliono creare momenti ed opportunità di interazione
tra le collezioni museali ed il pubblico; attraverso questi espedienti, il visitatore può interagire con i reperti, ottenere informazioni
aggiuntive e reperire materiali audio e video a supporto dell’esperienza museale, senza la necessità di strumenti estremamente
costosi in loco o informazioni affastellate fisicamente nella sala. In aggiunta, questa modalità permette ad ogni utente di vivere
un’esperienza intima e personalizzata utilizzando il proprio dispositivo portatile, senza che la fruizione dei contenuti dipenda da
altri.
Realtà virtuale
La realtà virtuale permette di raggiungere un livello di immersività molto più profondo rispetto ad altre tecnologie di interazione con
gli oggetti e lo spazio virtuale. Google Cardboard è uno strumento in cartone per trasformare il dispositivo portatile in un visore per
la realtà virtuale; esso permette di poter sfruttare la tecnologia immersiva della realtà virtuale ad un costo notevolmente ridotto
rispetto ai visori tradizionali. Questo strumento si può utilizzare per creare esperienze immersive fruibili da più persone
contemporaneamente ed è possibile creare delle situazioni ad hoc rispetto al museo e personalizzate per l'età degli utenti. Inoltre,
il dispositivo che viene utilizzato per l'esperienza immersiva è il dispositivo portatile personale del visitatore.
Immersività
Per quanto riguarda questo tema, le possibilità di sviluppo sono molteplici, in quanto è possibile partire da un sistema di
sensoristica e altoparlanti, passare per un proiettore o una singola parete interattiva, fino ad arrivare a vere e proprie stanze
completamente interattive, con schermi touch che ne percorrono le superfici, nelle quali sembra di essere stati catapultati in un
altro mondo. A seconda dello strumento scelto, si avrà un grado di immersività diverso, da uno parziale, dove i riferimenti dello
spazio reale in cui ci si trova sono ancora presenti, fino ad una immersività totale.
Altre tecnologie
Un altro strumento che potrebbe portare diversi giovamenti rispetto all’interattività con lo spazio museale e le sue collezioni è
l’ologramma, anch’esso reso possibile da diverse tecnologie, più o meno idonee a seconda della finalità per le quali l’ologramma
dovrà essere creato. Nelle immagini poste al di sopra, vi sono tre esempi di tecnologia e di utilizzo differenti: nel primo caso è
stato utilizzato un tendaggio sul quale gli animali olografici prendono vita. Il secondo caso riguarda le potenzialità che potrebbe
avere un tavolo che permette di riprodurre città e mappe attraverso un ologramma interattivo.
L’ultimo, invece, è un ologramma che sfrutta lo schermo del computer e gli occhialini 3D per prendere forma.
Espedienti “analogici” - Museo da toccare
Questa risulta essere, rispetto agli strumenti precedentemente elencati, quello all’apparenza più semplice, “analogico”. Nonostante
ciò, la costruzione di elementi tridimensionali da toccare, sia in scala ridotta che al vero, ha sempre creato un notevole valore
aggiunto rispetto alle esposizioni, perché permette, a tutti i visitatori, di potersi rapportare fisicamente con ciò che è esposto e che
descrivono le didascalie. Consente di creare un collegamento con il visitatore e di stimolarne i sensi estranei alla vista, che
normalmente vengono messi da parte durante una visita museale. Inoltre, progettare e realizzare dei prototipi fisici permette
anche alle persone con disabilità di scoprire e di prendere parte all’esperienza.
Coinvolgimento emozionale
In ultimo, un pensiero prettamente legato al coinvolgimento emozionale dei visitatori, che non deve limitarsi necessariamente al
tempo della visita, ma che può anticiparla e proseguire successivamente.
In questo caso le immagini sono state prese da una mostra temporanea tenutasi al Museo Nazionale di Singapore, ma mi hanno
fatto pensare alla possibilità di utilizzare uno dei reperti, magari tra i più "illustri" della collezione museale o tra quelli più apprezzati
come "mascotte" del museo. Questo permetterebbe, ad esempio, di poter creare delle video-guide nelle quali è proprio la
mascotte ad accompagnare i visitatori attraverso il percorso museale e credo che potrebbe essere adatta anche per costruire una
sorta di "collegamento emozionale" tra il visitatore e il museo stesso.
Allo stesso modo, si potrebbe pensare alla creazione di alcuni video per preparare i visitatori e renderli più consapevoli delle
collezioni che andranno a visitare.