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6) Durante l’età ellenistica si assistette in modo evidente alla grande differenza tra cittadini
(tradizione soprattutto delle città greche) e sudditi (caratteristici delle città persiane).
Nell’epoca ellenistica però il grande impero di Alessandro Magno fu ridotto in numerosi
regni indipendenti e le varie culture si mescolarono. Durante quest’epoca, le capitali dei
grandi regni erano il centro dell’amministrazione statale e dell’economia, mentre le altre
città più piccole mantenevano solo una piccola autonomia locale. Inoltre, tutte le decisioni
importanti dipendevano dalla corte, venivano prese nella capitale ed erano imposte con
decreti del sovrano. I cittadini, quindi, non erano più come nelle poleis il motore della vita
politica ed erano obbligati a versare annualmente un tributo allo Stato: secondo i greci
questo era il segno più evidente della trasformazione da cittadini a sudditi. Una delle
manifestazioni della sovranità del re fu l’usanza di imprimere le proprie effigi sulle monete,
in contrapposizione al simbolo delle città o delle divinità protettrici usate nelle poleis.

a) Alessandro Magno marciò verso la Siria e l’Egitto per garantirsi i rifornimenti per poter
proseguire la sua campagna di conquista,
b) Alessandro voleva imporre il tipo di regalità dell’impero persiano. Sollecitava infatti i
sudditi a tributargli onori divini e di rivolgersi a lui con il rito della prosternazione.
c) Alessandro fu attento a rispettare le tradizioni locali e incentivò una politica di
integrazione, favorendo i matrimoni misti tra i vari popoli.
d) I principali regni ellenistici erano guidati da dinastie di origine greca o macedone che
rifiutarono la politica di integrazione. Si diffuse la lingua greca e aumentarono i commerci,
ma anche l’inflazione.

3) La diffusione del greco portò alla semplificazione del lessico e della grammatica e alla
scomparsa dei dialetti, che furono sostituiti da un greco standard, chiamato koinè
diàlektos.
Alle corti persiane si usava rivolgersi al sovrano con il proskynesis, un profondo inchino,
per rendere omaggio alla sua regalità. Questa tradizione fu introdotta anche da
Alessandro III.
Si diffuse l’idea di un mondo comune, il cosmopolitismo, a differenza dell’orgoglio
localismo delle antiche poleis.
Si assistette a un sincretismo religioso, in cui diverse religioni si influenzarono
reciprocamente. Per esempio alla religione olimpica, si affiancò anche una sfera più
privata.
Con la realizzazione della biblioteca di Alessandra, si sviluppò anche la filologia (cioè lo
studio delle opere cercando di trovare differenze ed errori).

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