Sei sulla pagina 1di 3

Certamente non è facile per un Magistrato parlare in pubblico, in una piazza come questa, in una

serata come questa.


Però ho ritenuto che fosse assolutamente giusto, assolutamente doveroso intervenire qui questa
sera immagino che ci saranno le solite polemiche poi nei confronti della Magistratura per questo
intervento che io e altri colleghi faremo da questo palco, ma ci sono due motivi che comunque
superano tutti gli altri motivi di segno contrario
Intanto io sono qui per dirvi graziem grazie veramente di cuore! in una città difficile com'è la
nostra, in una terra difficile come è la nostra in un momento in cui non dobbiamo dimenticare che
purtroppo la mentalità mafiosa continua a essere presente fortemente presente nalla nostra nella
nostra società in un paese che per gran parte è ancora narcotizzato, addormentato a fronte di
tutto quello che sta succedendo la vostra attenzione la vostra solidarietà la vostra
preoccupazione confortano tutti i magistrati ma io direi confortano tutti coloro che ancora credono
nell'idea di Giustizia e di Eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. è una cosa importante
che voi avete organizzato questa sera non ci sarà nemmeno la pioggia a potere fermare il nostro
incontro. io credo che ci sono dei momenti - e quello che stiamo vivendo è uno di questi momenti
- in cui si deve scegliere: o ci si rassegna definitivamente alla legge del più forte, oppure si deve
trovare il coraggio di combattere, si deve trovare il coraggio di parlare chiaramente e di
denunciare pubblicamente con forza, lealtà e chiarezza ciò che sta accadendo nel nostro paese e
ciò che sta accadendo riguardo alla giustizia del nostro paese non è più il tempo della prudenza
non è più il tempo del silenzio non è più nemmeno il tempo della facile scelta, di convenienza, di
non esporsi mai in prima persona.
Quante volte abbiamo sentito parlare in quest'ultimo periodo - in questi ultimi anni - di una lotta
tra la Magistratura e la politica di una contrapposizione reciproca: io credo che questo sia un falso
clamoroso non c'è stata in questi anni una guerra tra la politica e la magistratura, non c'è stata
una guerra intesa nel senso di reciprocità degli attacchi, abbiamo vissuto e viviamo una guerra
unilaterale, una offensiva violenta senza precedenti di una parte consistente della politica nei
confronti della Magistratura, più in generale, nei confronti del controllo di legalità che è sato visto
come un ostacolo, un fatidioso ostacolo da rimuovere nella pretesa di esercitare il proprio potere
senza limiti senza controlli e senza contrappesi è quello - quello che abbiamo vissuto è questo.
Abbiamo dovuto registrare un clima pesante di aggressione nei confronti della Magistratura e in
particolare ogni qualvolta le indagini e i processi hanno toccato il cuore del potere; a fronte di
legittime - anzi - doverose iniziative giudiziarie abbiamo assistito al consolidarsi di un vero e
proprio sistema che ha reso pratica quotidiana l'insulto e il dileggio nei confronti di una istituzione
dello Stato.
Abbiamo vissuto una campagna di denigrazione tesa a minare la credibilità della Magistratura
davanti agli occhi dei cittadini una campagna vigliacca perché ha fatto leva con un gioco fin
troppo facile sulla generale delusione per le mancate risposte alla legittima ansia di giustizia di
tanta gente, mancate risposte che però non sono imputabili certamente alla Magistratura e alle
Forze di Polizia. Bene, io credo che - e mi assumo la responsabilità di quello che dico - che oggi
in questo particolare momento, in questi ultimi giorni questa articolata offensiva sia giunta alla
fase finale: è in atto l'attacco finale, l'attacco decisivo volto all'annientamento della indipendenza
della Magistratura, volto all'annientamento della autorevolezza della decisione del Magistrato -
delle sentenze dei Magistrati. Organizzare manifestazioni davanti al palazzo di Giustizia contro i
magistrati nel momento in cui si celebrano le udienze nei confronti del Presidente del Consiglio
oppure definire i Pubblici Ministeri come male peggiore di quello che hanno rappresentato le
Brigate Rosse negli anni del terrorismo, oggettivamente, è una condotta che costituisce ed
alimenta un clima di eversione costituzionale affermare queste cose contribuisce ad alimentare
un pericolosissimo clima di eversione Costituzionale noi a fronte di queste situazioni di queste
dichiarazioni siamo ulteriormente colpiti come cittadini non come Magistrati dal silenzio o dalle
tiepide risposte di troppi altri alti esponenti istituzionali dai quali ci saremmo aspettati una presa di
distanze più netta e marcata rispetto a questo tipo di continui attacchi e a questo tipo di violenze.
I Magistrati continueranno a lavorare, continueranno a reagire si rassegni fino a quando avremo
la possibliltà di lavorare sotto l'ombrello protettivo della nostra Costituzione chi vuole un giudice
burocrate un Giudice fedele esecutore della volontà dei politici e dei potenti.
Il bagaglio culturale professionale di ogni Magistrato Italiano impone innanzitutto un rapporto
diretto con la Costituzione e quindi l'interpretazione sempre costituzionalmente orientata di ogni
norma che siamo chiamati ad applicare: si rassegni quindi chi auspica un modello di Giudice
omogeneo alle maggioranze contingenti, interprete della volontà di chi governa disancorato dalla
Costituzione noi vogliamo impersonare un modello di Magistrato completamente diverso nel
quale tutti ci vogliamo riconoscere magistrato moderno responsabile professionalmente
attrezzato guidato da un faro il rispetto del principio cosituzionale dell'eguaglianza di tutti i
cittadini davanti alla legge noi non vogliamo fare politica in queto momento non stiamo facendo
politica ci dicano pure che stiamo facendo politica si sbagliano di grosso non spetta a noi il
compito di fare le leggi siamo però consapevoli che a fronte delle mistificazioni e delle bugie di
cui subiamo il quotidiano bombardamento mass-mediatico abbiamo un dovere etico e di
chiarezza lo dobbiamo a noi stessi lo dobbiamo alle toghe che indossiamo lo dobbiamo alla
memoria dei nostri morti lo dobbiamo al popolo e ai cittadini nei cui confronti e nel cui nome
siamo chiamati ad amministrare la Giustizia e allora alcune cose le dobbiamo dire su quello che
sta succedendo in materie di Giustizia e di riforme in tema di Giustizia siamo fortemente
preoccupati sulla tenuta dei principi Costituzionali fondamentali il principio della separazione dei
poteri dello Stato sul quale si basa la nostra democrazia il principio dell'eguaglianza dei cittadini
davanti alla legge recentemente è stato presentato un disegno di legge Costituzionale di riforma
appunto delle norme Costituzionali in materia di Giustizia che è stato presentato come la grande
grande grande riforma della Giustizia è un disegno di legge che è doveroso constatarlo la mia è
una constatazione oggettiva in larga parte ripercorre il piano di Rinascita democratica di Licio
Gelli e della P2 e merita qualche riflessione
spero di non essere troppo tecnico e di riuscire a spiegarmi ma c'è una cosa che primadelle mie
annotazioni forse spiega molto di questo disegno di legge Costituzionale nel momento in cui è
stato presentato alla stampa il presidente del consiglio il capo del Governo nella conferenza
stampa di presentazione credo che - non so se involontariamente abbia tradito le vere intenzioni
e i veri scopi che questo disegno di legge costituzionale si prefigge di ottenere lo ha fatto nel
momento in cui ha sostenuto che se questa riforma fosse stata approvata 20 anni fa non ci
sarebbe stata l'inchiesta Mani Pulite no non ci sarebbe stato il fenomeno di tangentopoli non ci
sarebbe stata l'inchiesta mani puliti questo io credo che debba fare riflettere tutti i cittadini sul
periodo le he l'approvazioe di quete modifiche alla Coitutuzione comportano nello specifico in un
concetto proterebbe quest riforma ad una giuszia definitivamente a 2 velocità magari spietata con
i deboli con i delinuesnit da strada on gli immigrati clandetini e invece asolutmante con le armi
spunttate nei confronti della criminialità dei potenti eni confroti dei reati contro l pvvlica
amminitrazione nei confgrnti dei politici che colludnon con la mafia o delgi imprendirori che
coludono con al amaia abbiamo il dovere di ire che questa grande riforma della GItizia coì è ta
annunciata non posta di un miilllimetro non incide minimanmente sul problema prinipale della
Giutizia inItalia il pronlema dlela lentezza dei provessi nonsposta di u millimetro o contriuisce a
risolvere o a mgiliorare a situazione della lenezza dei provcesi dci sno ivece dei provsi he deciioni
che deono rpeoccupare tutti i ittadini per eempio viene menoi lk principio della intangibilità della
obbligorietà dell'azione penale e fosse approvata quta legge comportrerebbe che il potere
polistico attraverso il parlamento ogni anno dorvebbe inicare aalle procure ai ocuratori dell
aREpbblica lepriorità da seguire nel loro lavoro dovrebbe la politica indagare o meglio idicare su
quali reai lke Procure debano indagare e su quali reati vece soprassdere penso che con qualsiasi
cerno con qualisiai eto politico sarebbemolto difficile che il parlamnteo indicase come prioritò il
reati contro la pubbica amministrazione o i reati legai lle tangenti alla corruzione voi i reati legati
alle colluioni tra gli uomini delle istituzionie la mafia dobbiamo piegare uqesto ai cittadini
dobbiamo spiegare che al politica non uò indicare fino auqando è un rpincipio i eguagianza di tuti
i citadini davantialla legge quali reati perseguire e quali invece perguire soltanto e irmangono
tempo forza e energie
piegare vado olo per flash vi vorrei dire tante cose ma non èp wuta la sed il modo e il moemnto di
potervi ipieaer tutto o illustrare tutto non ho la prestea di piegare vi voglio oo invitare a rifleter
dicono che cèè tanta collusioen tral al politica e la magistratura e alora sapete che cosa propone
prevede di aumtentre il numeor di componnti di potiica neli consigli di magistruatu quindi
nell'organo diu autogoverno prevede che i magistrati iano udiacati dall ediccorte per un
pronponderante pzzo di ogettti che compongono la corte di disiplina nominati dai politici che cosa
significherebbe queto significherebbe indurre il Magistrato timoros di porter andare incontro
DSDADAD a reponsabilità discpilnari o di vedere bloccata la proprio a carriera dauun cSM in cui
la met dei compnetnei dono di nomina politica iddurre il magisrto a comportari co mentalità
burocratica quella della carte a posto ueslla di non sbagliaer di non scomodare mai ndi non
sgliare mai eni confronti dei potenti quell di esser eitmoros oe burocrate per cercare di non
incorrere in coneguaneze gravi nei suoi confronti altro ose cerco di andare vermante pe rflash
anche le altri riforme in cantiere qeulle di ui parliamo in quesi giorni la riforma delrocesso penale
del processo breve la riforma delle itercettazioni per ifnire quella più recente sulla
cosiddettprecrizione breve non spopostano id un mililmetro il problema della lentezza dei
processi nessuna di essei ncide tematica anzi mentr parlano id processo breve cè u processo di
disegno di elgge gonvernaio codici che cèrevee ulteriori appesentimenti ulteriori lungaggini
openale ancora vi vogli dirie uesto a proposito della lege che è stat approvata in queti iorni alla
camera la spacciano ocme la legge ul processo breve non c'entra nulla è una lege lla morte
breve del processo ulla precriione breve che acorcia ulteriorment dopo la modifica che ra
iterventua già nel 2005 accorci ulteriormente i termini dell prescriozione del reato epr gli
incensurai è evedente ieri ne discutevo con alcuni preofessir niversitari dell afaotà di GIuru

Potrebbero piacerti anche