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ITALIA

11 VITA 6 MAGGIO 2011

Su Facebook e Twitter
a farla da padrone, dietro a
Emergency, sono i big come
Amnesty, WWF e Unicef.
L’errore? Usare la rete per
fare comunicazione anziché
creare comunità

di Antonio Sgobba

A
mici, fan, followers. Si chiamano
social network, ma quanto quel
“social” ha a che fare col mondo
del sociale? Come se la cava, insomma,
il non profit italiano sul fronte del
networking online? Partiamo dalle basi.
Praticamente tutte le associazioni han-
no una propria pagina su Facebook, di
cui si può diventare fan. A voler fare una
classifica, la più apprezzata in assoluto
è quella di Emergency, che conta oltre
mezzo milione di likers, segue l’Airc a
250mila e terza si piazza Medici senza
frontiere, con quasi 170mila sostenitori.
Nella top ten nessuna sorpresa: ad es-

Il non profit che “mi piace”


sere più apprezzate online sono le or-
ganizzazioni più grandi, già note offline,
spesso costole italiane di organizzazioni
internazionali come Amnesty Interna-
tional, WWF e Unicef. Hanno successo
in particolare quelle che operano in am- Tanti amici e followers, poca interazione. Ecco il lato sociale dei social network
bito umanitario o ambientalista.

Attenzione all’effetto piazzista


Ma il numero di “mi piace” è un criterio lutazione che tiene conto di questi fat-
sufficiente per giudicare l’efficacia della tori è twitalyzer, giudicato dal New York
presenza in rete? «No, è importante so- Times «il modo migliore per valutare fan followers la pagella
prattutto l’interazione con la comunità, l’efficacia su Twitter». I voti di twitalyzer La community
che si misura attraverso il numero di pa- vengono dati in centesimi: ai primi posti più grande. I profili
Emergency 540.460 53.878
gine condivise sui profili di altri utenti in base a questa valutazione si confer- sono anche luogo
di discussione
e la quantità di risposte ai commenti», mano Emergency e Greenpeace, rispet-
risponde Adriano Solidoro, docente di tivamente con 11,3 e 11,1. Seguono, piut- Al secondo posto per
Airc numero di fan, ma
Organizzazione aziendale tosto staccate, Amnesty (2,9), 251.919 349 la comunicazione
all’università Bicocca di Mi- Save the Children (1,9) e Uni- è troppo burocratica
lano, specializzato in new web cef (1,8); per tutte le altre, voti Fan e followers sono
media. «I social network non da prefisso telefonico. cyberattivisti:
Greenpeace 143.175 52.647
sono un canale per la comu- le mobilitazioni
partono da loro
nicazione, ma un luogo di Google non ci aiuta
conversazione. Spesso le as- Non va meglio sugli altri ca- Tradizionalisti
su facebook,
sociazioni non tengono presente questo nali più specializzati. Jumo, ad esempio, Amnesty 57.518 12.098 consapevoli e
aspetto è li utilizzano in senso unidire- è il network pensato proprio per le as- originali su twitter
zionale», osserva Paola Cinti, che per il sociazioni a scopo benefico, lanciato lo Molto attenti a non
Consorzio Fare ha tenuto corsi di social- scorso anno da Chris Hughes, uno dei confondere i diversi
Unicef 41.133 9.370
networking rivolti a diverse organizza- primi soci di Mark Zuckerberg. «Altrove canali, tra i più attivi
nel liveblogging
zioni di volontari. «Nella maggior parte è uno strumento indispensabile per il
dei casi ci si limita a pubblicare i comu- click-attivismo, da noi invece è pratica- In questa tabella la top 5 delle associazioni italiane per numero di “fan” su Facebook
nicati dell’associazione e l’impegno fi- mente inutilizzato», osserva Paola Cinti.
nisce lì», aggiunge la Cinti. «Questa stra-
tegia è sbagliata, è come se uno entrasse
in un bar e incominciasse a urlare recla-
Molti volontari e attivisti sono presenti
come singoli, ma le associazioni latita-
no. Stessa situazione sul network pro-
Mattonelle con un click
mizzando la sua merce», dice Andreas fessionale di LinkedIn: anche qui le Grazie a FB un’associazione ferrarese restaura una chiesa
Voigt, esperto di comunicazione di im- principali organizzazioni non hanno
presa e gestore del sito innovando.it. profili dedicati. Esistono però gruppi te-
Chi si occupa del web nelle associazioni matici, piuttosto frequentati, con forum Una chiesa del 1685 nel bel mezzo della provincia ferrarese. Un piccolo
a volte è consapevole del rischio e cerca di discussioni mirate soprattutto sul gioiello barocco da restaurare. L’Oratorio Ghisilieri della Chiesa Vecchia di San
di evitare l’effetto “piazzista”. «Sappia- fundraising. «In questi luoghi sono so- Carlo si trova a Sant’Agostino, un paese di poco più di seimila abitanti. Dal
mo che chi ci segue è attento a certe te- prattutto le piccole associazioni a chie- 2005 un’associazione cerca di restituirlo alla sua comunità, «ma un anno e
matiche e sollecitiamo la discussione su dere consiglio a chi lavora nelle grandi», mezzo fa i soldi sono finiti, e i lavori si sono bloccati», racconta Stefania Agarossi,
quelle, al di là dei nostri impegni», dice dice Raffaele Coruzzi di Unicef. una dei soci dell’organizzazione. «Non avevamo nessuna visibilità, e il momento
Emanuele Rossini responsabile della co- D’altro canto c’è da dire che Zucker- per i fondi alla cultura era difficile». Così Stefania e gli amici
municazione sul web di Emergency. berg & Co. non fanno molto per venire del Ghisilieri, 70 in tutto, pensano a una soluzione imme-
Nella maggior parte dei casi, l’aspetto incontro al terzo settore italiano. Infatti, diata e a basso costo: Facebook. «Abbiamo aperto una pagina
social del web si esaurisce su Facebook. se negli Stati Uniti Facebook ha un si- con tutte le informazioni su di noi e il nostro progetto», rac-
«Una situazione che rispecchia l’utilizzo stema di pagamenti gestito direttamen- conta. «Il nostro obiettivo era raccogliere 30mila euro, ci
generale della rete in Italia: per la gran te dalle sue pagine, uno strumento che eravamo dati un anno di tempo».
parte dei navigatori italiani Facebook si permette alle charities di raccogliere L’interesse online è stato sorprendente, e in quattro mesi
mangia gli altri spazi», dice Voigt. fondi con molta facilità, non esiste il risultato è raggiunto. «Senza social network non ce l’a-
In ogni caso, per calcolare l’impatto un’applicazione analoga nel nostro Pae- vremmo fatta», riconosce la Agarossi. «Grazie al supporto
dei tweet non basta guardare ai numeri se. E se Google negli Usa ha lanciato degli amici incontrati in rete abbiamo rifatto la pavimenta-
di utenti che seguono il profilo (i fol- qualche settimana fa un canale «for non zione della chiesa: una donazione di 10 euro per una mat-
lowers). L’influenza si pesa anche in ba- profits», lo stesso servizio non è attivo tonella, 150 per un metro quadro... chi donava poteva seguire sulla nostra pa-
se al numero di “retweet” e “menzioni” per l’Italia. E così, tocca disconnettersi gina i progressi del restauro e riconoscere il suo pezzo di chiesa».
fatte da altri. Un utile strumento di va- e fare ricorso ai mezzi tradizionali. www.facebook.com/associazioneOratorioGhisilieri

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