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Nuova Vita

Conversazione numero: 195

Creare connessione con il partner 1

Conversazione con il Dot. Michael Laitman del: 09/06/2013

Oren: Buongiorno, benvenuti a questa serie di conversazioni “Una nuova vita”,


buongiorno Dr. Laitman, vogliamo chiedere come possiamo costruire una buona
relazione tra noi, non in generale, ma una relazione intima, emotiva, con il nostro
partner affettivo. Quindi, sappiamo, dr. Laitman, che una buona relazione tra noi è al
centro della nostra vita, fra noi e i nostri partner, con la famiglia, i bambini, gli amici,
la gente che lavora con noi, la relazione o la mancanza di relazione è quello che fa
girare il mondo. Quindi, lei è un esperto di relazioni tra le persone, vorremmo che ci
aiutasse a concentrarci sulla relazione tra partner affettivi. Questa è una cosa che ci
influenza tutta la vita, com’è possibile, dalla sua prospettiva integrale, avere
successo nella vita, oggi, nel costruire questa relazione intima, emotiva, in modo
che avrà un’influenza positiva su di noi, che ci porti verso una vita migliore, nuova,
che ci dia la possibilità di connetterci con tutti? Nitzah, puoi aprire la discussione?

Nitzah: Prima di tutto, voglio dire che questa discussione di oggi proviene da un
posto che è molto vicino a me, un campo dove sono attiva, dove c’è il coaching,
posso dire il 50% delle persone che vengono al coaching, lo fanno perché è difficile
per loro creare una relazione romantica, è una cosa molto dolorosa, tante persone
vengono con dolore, frustrazione, vorremmo capire come correggere questa
relazione che è molto critica, importante per loro, tante volte le persone forse si
arrendono, sono depresse e dicono che non vogliono neanche più una relazione
ma, veramente, nel loro cuore la vogliono e non sanno come fare. Quindi, in questo
processo, oggi, vorremmo vedere tutte le sensazioni che loro provano per arrivare a
questa connessione. La prima domanda è una domanda pratica: quali sono i valori
più importanti per noi da cercare in un partner? Come sapremo che saranno in una
direzione corretta per noi? Quali sono i valori corretti che devo cercare nel mio
partner?
Prima di tutto, veramente non mi ricordo quello di cui abbiamo parlato prima perché
abbiamo avuto così tante conversazioni! Dobbiamo capire che noi siamo soggetti sempre
a continui cambiamenti, perciò non si possono paragonare le coppie di oggi a quelle di
100 o 50 anni fa, prima le persone erano legate in maniera molto più semplice, si
sposavano con quelli del loro paese, anche parenti, si sposavano tra cugini. Tutti
sapevano da quale cultura veniva il partner, non c’erano sorprese, anche il cibo che
mangiavano era uguale, che cibo avevano 50 anni fa? Tutto era molto chiaro, più o meno,
non c’era internet, non c’era connessione su internet, non si andava in vacanza all’estero,
non esisteva, allora le persone dipendevano l’una dall’altra, anche quando erano malati o
vecchi avevano bisogno dell’aiuto reciproco. Una persona, vista la mancanza di tempo o di
potere, non poteva organizzarsi da sola, non poteva organizzare la sua casa, fare il
bucato, avevano bisogno l’uno dell’altro per sopravvivere e quindi, senza sposarsi e
costruire una famiglia sana, una persona non sapeva come sopravvivere, come nutrirsi
con le cose più necessarie per la vita, senza un partner non era possibile. Quindi, non ci si
chiedeva se sposarsi, avere bambini, la società generale era costruita così, i genitori
facevano figli, con la seconda e terza generazione forse vivevano tutti insieme, in un unico
appartamento. Era una cosa diversa, perché dipendevano l’uno dall’altro, gli anziani
dipendevano dai giovani e viceversa. Ma con la tecnologia, la connessione tra tutti, tutto è
cambiato, tutto è andato a male, perché oggi non abbiamo bisogno di un compagno o di
una compagna, possiamo risolvere ogni problema, io posso tranquillamente prendermi
cura di me stesso, ho il mio appartamento, faccio le mie lavatrici da solo, non mi manca
nulla, non ho questa dipendenza dal mio partner. E i bambini per l’educazione,
l’informazione del mondo, non hanno bisogno dei genitori, già dall’età di 11-12 anni, si
vedono già grandi, sono pronti ad andar via da casa, ad uscire dalla supervisione dei
genitori, anche la nostra vita è organizzata in modo che non abbiamo tempo di prenderci
cura di loro, dei bambini e anche degli anziani, tutto il concetto di famiglia, di dipendenza
l’uno dall’altro, il bisogno l’uno dell’altro per sostenersi, non esiste più. Si organizzava tutto
in una casa, si comprava tutto insieme, avevano galline, forse cetrioli, pomodori, orti, oggi
non si vede, non abbiamo niente in comune e, se lo abbiamo, è di solito qualcosa che puoi
sostituire e tutti comunque si arrangeranno. Anche le leggi sono così oggigiorno, anche
l’opinione pubblica, una persona non deve avere una famiglia, ha la sua carriera, i suoi
hobby, ha il desiderio di avanzare nella vita, questa è la cosa più importante per lui. A
parte questo, ci sono tante tentazioni, la famiglia interferisce con questo, vediamo che le
persone costruiscono più famiglie, anche le ricerche dicono che una persona non può
restare nella stessa famiglia per più di 10-15 anni e quindi cambia famiglia ogni 10-15
anni. Ci sono tante cose che io non voglio neanche dire, le condizioni sono
completamente diverse da prima. D’altro canto, il concetto di famiglia, soprattutto per le
donne, ma in realtà anche per gli uomini, è meno evidente ma è qualcosa di richiesto, di
desiderato, anche se non sono educati per questo, non sanno cos’è una famiglia, cosa
puoi chiedere, cos’è questo concetto in generale, che tipo di partnership c’è, anche dopo
con i bambini, con quattro, cinque persone e anche i genitori da entrambe i lati, i parenti.
Anche se la connessione oggigiorno è abbastanza stretta, il concetto di famiglia non lo
conosciamo, non ci viene insegnato a scuola, lo vediamo nelle serie TV, tutti gli scherzi
che sembrano prendere in giro queste relazioni, perché ogni persona vuole mostrarsi
come un eroe, è un eroe una persona a cui non importano queste cose e, quindi, noi non
sappiamo cos’è una famiglia. Allora abbiamo un sogno, non abbiamo l’esempio però,
quando vediamo i nostri genitori, non sto parlando dei miei, perché io sono già nonno da
tanto tempo, ma parlo della generazione più giovane, quando guardiamo i genitori, la che
vita avevano, vediamo che ognuno aveva la sua vita e non erano mai insieme, avevano
tempo, grazie a Dio, per creare noi e basta, allora guardando loro, non vediamo l’esempio,
non vediamo la casa, qualcosa di condiviso che veramente tiene due persone insieme e le
fa lavorare per sopravvivere e continuare la vita insieme. Questo impegno non c’è,
l’industria, la tecnologia, questa vita su internet hanno espanso i nostri limiti dalla famiglia
al lavoro, ma l’hanno trasformata in qualcosa di veramente piccolo che si svolge intorno
alle mura di casa, anche se inconsciamente abbiamo tutto il mondo, non ci sono case
private come avevamo prima, entriamo virtualmente in molti appartamenti e così
instauriamo relazioni che è veramente difficile capire cosa siano. Allora, oggi, se pensiamo
al concetto di famiglia, non abbiamo l’educazione, l’esempio per capire cosa sia, non
abbiamo un’immagine per confrontarla. Prima, dovremmo chiedere che cos’è la famiglia,
se parliamo della correzione della persona, prima di portarla al riempimento nel costruire
una famiglia, dovremmo farla partecipare ad un corso molto speciale, pratico, basato sulla
psicologia per far sì che impari che cos’è la famiglia, cosa vuol dire essere genitori con
bambini e da nonni con i nipotini. Questo veramente richiede un trattamento,
un’educazione.

Nitzah: Ok, hai illustrato il problema principale, hai detto che non c’è dipendenza,
non c’è niente di condiviso come prima, anche l’istinto di connettersi in una
comunità, nel nostro paese, è scomparso, ora siamo in un modo dove tutto è
interconnesso, tutto è aperto con la tecnologia, ma non c’è una vera base di
connessione tra noi, quindi la grande domanda, se veramente vogliamo uscire in
questo viaggio: qual è la base sulla quale possiamo connetterci?

Questo è problema, perché cibo, sesso e famiglia queste sono le tre componenti della
connessione. Riguardo al cibo, posso trovare qualsiasi cosa facilmente, cibo pronto da
riscaldare al microonde o da mettere in frigo, la domanda è: se mi sposo, mia moglie
saprà come riscaldare le cose al microonde? Questa è una cosa, la seconda cosa, il
sesso non sono sicuro che mi riempirà, perché oggi, a parte il fatto che è disponibile,
anche se io voglio soltanto una relazione stabile, il mondo mi confonde, costantemente mi
dice ti manca qualcosa, ti stai perdendo qualcosa, allora io ho questo meno, col cibo tutto
è già fatto, ho un più, ma qui ho un meno, questa famiglia mi spaventa, mi porta ad un
impegno, con tutte le possibilità che io ho nella vita, è una galera, io devo fare tante cose.
Quindi, dobbiamo possibilmente arrivare ad un’idea della famiglia completamente diversa,
non cercare di trovare le donne che c’erano prima, non esistono più famiglie come
esistevano una volta, non ci sono bambini, nonni e genitori, case, le piccole case con le
galline e pulcini, le verdure, questo è sparito ma c’è una nuova famiglia e questa nuova
famiglia, probabilmente, deve essere completamente nuova. Cioè noi vedremo nella
famiglia una piccola parte, una piccola cellula del sistema globale in modo che, se
educhiamo le persone ad essere connesse tra loro, visto che il mondo è organizzato e
deve essere in connessione per sopravvivere, una connessione giusta tra tutti, in accordo
con la natura, dobbiamo raggiungere uno stato in cui siamo tutti connessi nell’immagine di
quest’unico corpo, questo sistema che si organizza, si equilibra e si occupa della salute
generale, proprio come il nostro corpo, così dev’essere la società umana. Dobbiamo
imparare dal nostro corpo a farlo a livello umano, tra noi, è così che dobbiamo
approcciarci alla cellula familiare. Ogni cellula familiare deve essere come un’unità di un
corpo formato da uomo donna, più e meno, che sono legati insieme come una sola unità,
con questa educazione generale che ci sostiene, è l’approccio migliore per la vita. Allora,
una volta che le persone lo capiscono e lo sentono, l’opinione pubblica cambia, questa è
una cosa che dobbiamo sottolineare: l’opinione pubblica deve cambiare: devi essere
sposato, devi fare questo per mantenere la giusta connessione. Dobbiamo costruire una
società con queste relazioni, in modo che tutto sarà come un’unica famiglia e tutto il
mondo sarà come un’unica famiglia. Solo in questo modo saremo in grado di ottenere
successi speciali, di entrare in questa nuova era, questa buona vita. Potremo lasciarci
dietro tutte le depressioni, i vari problemi, se noi continuiamo in questo modo, potremo
avere successo, io non credo che potremo avere successo a livello personale o con un
approccio limitato, deve far parte del trattamento generale di tutta la società come un’unica
famiglia. E l’opinione pubblica, sottolineo questo, deve obbligare tutti i giovani ad unirsi in
coppie che siano buone e corrette.

Nitzah: Hai toccato un punto che vorrei approfondire, oltre alle costruzioni che
c’erano prima, parli di come le relazioni intime, con la famiglia, devono esistere per
sopravvivere e, a questo, punto ci sono molte ansie e attacchi d’ansia che le
persone hanno, quando guardi, vedi che la fonte viene da una sensazione chiara: la
paura di essere da soli, di non essere connessi a nessuno e rimanere da soli in
questo mondo, c’è una specie di preparazione già che le persone sentono. Quello
che tu hai detto è una cosa molto potente, perché da un lato hai detto che non c’è
più dipendenza, tu non servi per fare cibo, sesso, ma c’è qualcosa in te, c’è la paura
di rimanere da solo e questo è sentito da molte persone, oggi.

Il problema è: possono trovare questo nelle relazioni intime, in una coppia? Perché,
questa dipendenza reciproca, questo sostegno, loro non lo trovano ai nostri giorni, dentro
una relazione romantica, quindi l’ansia c’è ma non c’è la soluzione. È vero che si sente
questa dipendenza, l’impegno, perché c’è l’abitudine, siamo umani dopotutto, ma non
credo che la paura di rimanere da solo possa far rimanere una persona nella sua famiglia,
non puoi ottenere una cosa simile da una cosa negativa, solo da qualcosa di positivo.

Nitzah: Una cosa importante: non connettiamo una persona per paura ma per un
desiderio di connessione, di profonda connessione ma, all’inizio, comincia con
questa paura, è solo l’inizio, ma la connessione corretta non deve venire dalla paura
perché questa crea qualcosa di negativo, come connettersi con le persone sbagliate
o restare in una relazione che non è giusta, diciamo però che c’è il desiderio di
connettersi ma non si sa come farlo. Quindi la prima domanda è: come inizi questo
processo? È giusto per esempio, ti dico quello che facciamo nel coaching, una
persona deve guardare sé stesso e conoscere la sua natura: cosa ho dentro di me
che posso dare in una relazione? Poi la persona fa una lista di cosa vorrebbe dal
partner nella relazione e da questa conoscenza di sé stesso, comincia a capire che
tipo di la relazione vuole. Prima di tutto, credi che questo sia un esercizio giusto?
Perché questo è l’esercizio tipico che viene dato.

Sì, non solo oggi, è sempre stato così: quanto dai, quanto dò io e così via. Questo è
quello che hanno sempre fatto le persone che aiutano i giovani ad accoppiarsi quindi, noi
siamo qua in un business, è chiaro, perché siamo due egoisti e ci chiediamo se vale la
pena stare insieme o no. L’emozione è un altro fattore che bisogna considerare e stiamo
controllando quanto la connessione mutua sia utile. Questo approccio è corretto? Credo
di no, non credo che possa durare, certo durerà un po’ di tempo ma noi cambiamo tanto,
non sappiamo cosa vogliamo oggi, non sappiamo cosa vorremmo domani in confronto a
oggi, la nostra psicologia funziona male perché abbiamo pressioni esterne enormi che ci
influenzano, ci cambiano: questo è proibito, questo va bene, è la cosa che devi fare,
questo no. Le mode che cambiano costantemente ci fanno impazzire, cambiamo sia da
dentro che da fuori, quindi dire che questi calcoli saranno giusti no, torno a quello che ho
detto: solo se accettiamo il valore più alto della sfida, dello scopo che va al di sopra di
questi cambiamenti nella società, solo allora, la società e i suoi componenti, cioè queste
coppie giovani, non solo sopravvivranno ma fioriranno, cresceranno. Bisogna trovare
questo valore superiore, questo obiettivo, io lo chiamo in maniera tecnica equilibrio. Sia
nella famiglia che nella società, come un’unica famiglia, ci devono essere le stesse leggi,
le stesse relazioni, equilibrio tra tutte le parti, perché questa è la legge della natura, è
semplice, se questo equilibrio negli animali è istintivo e loro sanno come comportarsi
perché seguono queste leggi interne, non ci pensano, sanno che dev’essere così e basta;
noi, soprattutto nelle generazioni precedenti, ci siamo innalzati al di sopra del livello
animale, da come vivevamo fino a 150-200 anni fa ci siamo innalzati a livello umano,
allora, questa rete di connessione funziona male dentro di noi, quindi, se si considerano
questi nuovi valori, perché c’è bisogno della famiglia? Perché c’è bisogno della società
umana o dello stato? Tutto si disintegrerà. Vediamo che i limiti non sono più limiti, le
nazioni sono miste fra di loro, le persone si spostano facilmente da un posto all’altro, non
gli importa dove vivere, se si sta meglio, uno lascia la sua nazione e così via. Allora com’è
che siamo? Non è che voglio ritornare indietro, voglio avanzare, voglio andare avanti e
vediamo che questo avanzamento in natura ci porta all’equilibrio, al livello animale questo
equilibrio esiste e noi dobbiamo imparare da questo come dev’essere nella società
umana. Quindi, dev’esserci un’unica famiglia se guardiamo la società umana, lo stato,
attraverso la pubblicità, la divulgazione, una seria educazione, una pubblicità enorme su
questo, cominciamo costantemente a imporre tutti questi valori. Per esempio la pubblicità
contro il fumo ha molto successo semplicemente perché qualcuno l’ha presa in mano e ha
deciso che vale la pena, in tutto il mondo c’è questa mano dura che fa questa pubblicità e
nessuno resiste, le persone hanno smesso di fumare. Puoi fare la stessa cosa qui, il
risultato di questa campagna delle coppie è prima di tutto che saremo tutti un’unica
famiglia, con l’opinione pubblica che sostiene questo, proprio come per il fumo, l’opinione
pubblica sul fumo è che fa male, ogni persona che fuma già si sente in colpa: se sto
facendo una brutta figura, come mi guarderà la gente, presto sarà anche così in casa.

Oren: Io già ho smesso di fumare, i bambini sono tornati dal museo, mi hanno
fatto una predica.

Mandali a me.

Oren: Quindi, il risultato di questa campagna è che ci sarà la sensazione generale


di un’unica famiglia.

Sì, non dobbiamo iniziare da queste coppie ma dal di fuori, poi portarlo a tutti, dentro.

Oren: Diciamo che anch’io sono un uomo, faccio parte di una coppia con una
relazione…

Tu guardi tutte le serie TV, i poster nelle strade, senti le canzoni alla radio di quanto è
bello essere connessi, noi tutti insieme.

Oren: Che desiderio avrò?

Attraverso questo, avrò una sensazione di reciprocità, mi sentirò sicuro in questo


ambiente, nella società, tutti dipendono l’uno dall’altro, sono tutti amici, siamo tutti
responsabili l’uno dell’altro, noi, noi, noi, dobbiamo sentirlo sempre, è molto importante.
Allora, gradualmente, costruisci questo atteggiamento verso gli altri e questo è già un
passo in avanti nel tuo atteggiamento col tuo partner.

Oren: Poi si costruirà in me il desiderio per una relazione?


Gradualmente, quindi tutto deve relazionarsi a qualcosa al di fuori di te, dopo
continuerai con la stessa correzione dove tutti siamo un’unica famiglia, che siamo fatti da
piccole famiglie di coppie.

Oren: E che non è bene che una persona stia da sola.

Sarai in un ambiente che ti sostiene.

Oren: Ok, avanziamo da questo posto.

Scusa se te lo dico, però le stesse leggi che avrai nel grande ambiente saranno quelle
che avrai nella tua famiglia personale.

Oren: Il problema è che io non ce l’ho ancora, torniamo indietro. Diciamo, che tu
mia hai portato, come individuo, con le pressioni dell’opinione pubblica, a costruire
una relazione, io sento questa pressione e ho questo desiderio dentro di me. La
domanda è: le persone che sono in questo posto, se vogliono costruire una
relazione, attraverso questa opinione pubblica, hanno delle difficoltà, presenterò
queste difficoltà e loro vorranno dei consigli pratici. Tanti uomini e donne che non
hanno una relazione sentono che il problema è che loro non hanno nulla di speciale,
ci sono tante persone che non hanno una relazione, tanti single. Perché io, Oren,
sono così speciale? Perché una vorrebbe stare con me? Io ho questo desiderio, ma
perché qualcuno mi dovrebbe prendere? Ce ne sono altri cento come me, per le
donne questa è una situazione molto forte. Cosa posso fare in una situazione così,
dove mi chiedo perché uno dovrebbe prendere me? Ce ne sono tanti altri meglio di
me, come faccio a uscire da questa sensazione che nessuno ha bisogno di me,
nessuno mi vuole, ed aprirmi ad uno stato dove non siamo così chiusi, perché in
questo stato nessuno mi vuole, con i pensieri che sono negativi nessuno mi vuole.
Come uscire dall’essere così frenato emotivamente?

Se tu stai parlando di una grande famiglia, proprio come la nazione d’Israele, era
sempre così, allora avevamo quelli che accoppiavano le persone, avevamo
considerazione per il benessere della società, magari erano i rabbini o le nonne che
mettevano insieme le persone e si preoccupavano che nessuna ragazza rimanesse da
sola. Nella società religiosa, di cui ho fatto parte per dozzine di anni, se arrivi sulla gamba
destra allora cercheranno qualcuno che zoppica con la sinistra, nessuno comunque
rimaneva da solo, tutta la società era obbligata, cercavano qualcuno giusto per questa
donna, anche in un posto molto lontano. Quindi, la preoccupazione della società era una
sensazione molto forte, radicata nel nostro sangue, non importava dove fosse la diaspora
in Russia, in Yemen, ovunque, la società è un’unica famiglia. Il fatto è che noi abbiamo
smesso di fare questo perché il nostro ego ci ha fatto uscire da questo stile di vita,
l’abbiamo perso. Una volta che inizieremo l’educazione integrale della società,
rimetteremo a posto tutte queste cose, la preoccupazione reciproca deve essere una
prerogativa della società e deve includere che tutti abbiano una relazione di coppia di
successo. Questa preoccupazione ci deve essere e spingerà tutte le persone a cercare,
secondo questi valori, quello che è giusto per loro. Io non credo che sia un problema ma,
ripeto, deve essere una cosa che vuole la gente, tutti insieme.

Oren: Ok, continuiamo con questi consigli. Quali sono i valori reali che devo
cercare in un compagno o una compagna?
Credo che devi cercare il desiderio di essere un partner per raggiungere l’obbiettivo
della vita, se esiste, anche se è un hobby, non importa, c’è qualcosa nella mia vita di molto
importante per me, potrei essere dipendente dal calcio o qualcosa del genere, devo
essere compreso, perché tutte le altre cose non contano, è molto importante che noi ci
capiamo l’un l’altro, perché siamo cresciuti nella stessa società e, anche se non l’abbiamo
fatto, siamo attratti dagli stessi valori, viviamo nella stessa società che ci aiuta, ci forma, ci
organizza e ci connette in maniera giusta, dove tutti siamo d’accordo con questa società,
vogliamo farne parte, vogliamo essere come una grande famiglia. Allora, prima di tutto,
dobbiamo cercare queste cose più grandi in cui siamo simili, non dobbiamo essere
d’accordo su tutto, anche se fossimo staccati, abbiamo questo obiettivo nella vita,
dobbiamo cercare in anticipo se abbiamo dei punti in comune, condivisi, questo è un
dovere. Non puoi cercare di connettere acqua e fuoco, ci saranno alcune connessioni ma
ci sarà sempre uno che opprime l’altro. Dubito che ci saranno altri problemi, una volta che
avrò insegnato loro come fare una concessione reciproca, è una cosa di cui abbiamo già
parlato, quando abbiamo parlato delle relazioni, le concessioni reciproche sono un dovere,
perché noi ora facciamo quest’accordo tra di noi, un patto, il matrimonio.

Oren: Siamo ancora lontani dal matrimonio, noi stiamo cercando la persona
giusta con cui iniziare il processo.

Ok, io parlo di creare questo business comune, di firmare questo contratto, di prendere
l’impegno sapendo che devo mantenere queste concessioni.

Oren: Chi ci obbliga a farlo?

Io verso lei e lei verso di me abbiamo bisogno di condizioni esterne molto forti che ci
tengano insieme, che ci aiutino, perché l’essere umano è un animale egoistico, se vengo
sottoposto a un’educazione costante che mette a posto il mio ego e magari per un po’ lo
calma, posso fare delle concessioni all’altro, proprio come le fa questa grande società,
allora anche la famiglia deve farlo per me. La vita familiare dell’educazione integrale deve
essere molto simile e mi sosterrà. Quindi, quello che dobbiamo vedere è la connessione
tra la nostra famiglia e la grande società e, qui veramente, noi sentiamo l’impegno
reciproco della società verso la famiglia e della famiglia verso la società, anche noi
sentiamo come nostro dovere sostenere lo stesso tipo di contratto tra noi, questo patto.

Oren: Questo, per esempio se una persona vuole dimagrire o smettere di bere
alcool, già questo contratto tra di loro li aiuta, ok. Quindi, tra le persone che cercano
una relazione ci sono quelle che voglio io e non mi vogliono e viceversa, c’è sempre
questo equilibrio, perché succede? Come possiamo fermarlo?

Io credo che gli uomini e le donne non sanno neanche cosa vogliono.

Oren: Chiedono questo nel processo di questi workshop che vogliamo fare con
loro: come potranno risolvere il problema?

Devono spiegare perché vogliono quelle cose specifiche, quelle qualità nel loro partner
e non altre. Allora approfondisco, devono analizzare in sé perché pensano che il partner
con quelle qualità sarà giusto per loro. Perché di solito, hanno una direzione, come dire...
Esterna, viene da una serie TV, l’esempio di modelli e così via, sono completamente
disconnessi dalla realtà ed è questo quello che vogliono nella vita: un macho, una star di
Hollywood, è così che ti guardano, non guardano l’interiorità di una persona, guardano
cosa dicono i film o internet che gli ha fatto il lavaggio del cervello. Come se io mi sposassi
con lei per esibirmi in un palco, io non mi sposo per questo, forse non starò mai con lei. Le
persone pensano di sposarsi per esibirsi davanti a un pubblico, davanti agli altri e non lo
fanno mai! Cosa fai? Vuoi camminare per la strada dove tutti si girano a dire: oh che bella
coppia! Lei è cinque centimetri più bassa di lui e lui è un po’ più grosso, lei è più magra, lei
è così e lui è cosà, guada come stanno bene insieme, lui sorride così e lei è l’opposto.
Dove vuoi mostrare la tua esteriorità? Da nessuna parte! Dove vuoi mostrare agli altri la
tua interiorità? A nessuno! Ma tu devi, per controllare un possibile partner, devi chiuderti
tra quattro mura con loro e controllare, quando sei da solo tra queste quattro mura, andate
d’accordo o no? Con la nostra educazione, con tutto l’aiuto che avrete, tutto, solo in
questo modo. Allora cominci a vedere che non è il corpo o la bellezza della faccia ma c’è
qualcosa qui che non c’entra con l’esteriorità, è un tipo di inclinazione interna, quanto
riuscite a sentirvi l’uno con l’altro senza le parole, a essere in accordo completo, sarete
insieme, anche se sarete in tensione, però sarà facile, come nelle cose molto delicate,
bisogna capire che questo è un bene. C’è qualcosa di buono come quando mettiamo una
mano di uno sulla testa dell’altro e questo ci porta affetto e non è che io devo battere
qualcuno o fare dei danni a una persona, tutto dipende dalla gentilezza del tocco. Allora,
per sentire una persona ci sono tanti livelli di connessione, a volte un po’ più o un po’
meno ma devono sempre esserci comprensione e connessione per sapere come andare
avanti insieme verso la soddisfazione comune, di entrambi. Allora è tutto lì, perché tutti e
due mangiano dallo stesso piatto, diciamo, se è saporito, deve esserlo per entrambi.

Nitzah: Cosa possiamo dare a una tale coppia?

Prima di tutto devi dimenticare l’esteriorità, più o meno, una persona non può ignorarla
completamente ma questa è la prima cosa, la seconda cosa è che devi vedere se hanno
uno spazio comune, condiviso, nelle loro abitudini, nell’approccio verso la vita, nella
volontà di stare insieme e di fare delle concessioni, quanto gli piace questo, quanto
valorizzano la connessione tra di loro confronto ad altre distanze o separazioni, quanto
facilmente sono arrabbiati l’uno con l’altro e si perdonano e così via. Allora, c’è una serie
di esercizi che vanno ripetuti costantemente, non devono smettere neanche dopo che si
sposano e costruiscono una famiglia. Il sistema educativo deve lavorare sempre, non
finisce, la persona cambia costantemente e non basta sposarsi, dev’essere un’educazione
integrale che costantemente opera su tutti.

Nitzah: Voglio fare un esempio, c’è questa serie TV che si chiama “appuntamento
al buio” dove le persone si incontrano al buio, fanno dei giochi per dare il via ad una
connessione tra di loro e, alla fine del processo, solo alla fine, accendono la luce e
si vedono. Questa è l’idea, perché te lo dico? Perché l’interazione è priva della
critica a cui siamo abituati, che è esterna, legata a quello che io vedo, allora io
guardo dentro, prima guardo l’interiorità e poi guardo l’esteriorità, diciamo che
voglio farlo anch’io, che esercizi mi dai per scoprire questa interiorità? Prendiamo
una situazione, immaginiamo che ci siano due persone in una stanza buia, quali
esercizi sono corretti e come posso portarli in questo processo?

Beh, questa è la nostra educazione integrale, è quello che noi dobbiamo dargli.

Oren: Diamo una serie di esercizi è il ramo dell’educazione integrale che aiuterà
le coppie ad avanzare.
Tu devi pensare a delle domande, a esercizi che li porteranno alla necessità di fare
concessioni l’uno all’altra, devi portarli al punto che vogliono fare qualcosa contro l’altro e
poi dicono: no! Mettono delle distanze e escono da queste situazioni in maniera buona,
positiva. La connessione è il valore più alto che gli fa fare una concessione, non c’è altro
modo.
Oren: Mi puoi fare un esempio?

Beh, la situazione più drastica: io non parlo con mia moglie e sono con lei in una
disconnessione…

Nitzah: No, siamo in una nuova relazione, siamo all’inizio, la stiamo creando.

Oren: Stiamo dando l’esempio alle persone all’inizio della relazione.

Sono molto arrabbiato con lei e non ho le parlo per due o tre giorni, forse non le parlerò
mai più e improvvisamente succede qualcosa al bambino, cominciamo a parlare tra di noi
sì o no? Certo! Allora c’è un valore più alto! E cosa succede tra di noi? Questi sono gli
esercizi che dobbiamo dare e per questo l’opinione della società, dell’ambiente, della
società integrale devono esserci, altrimenti non ci sarebbe vita. Questo deve portarli a fare
concessioni e insegnargli a comportarsi sempre in questo modo.

Nitzah: Quindi, se ho capito bene, le concessioni non sono mai uno verso l’altro
ma in relazione all’obiettivo più alto che abbiamo come coppia.

In relazione alla società più grande. Perché le famiglie ortodosse rimangono insieme,
non divorziano come quelle non religiose?

Oren: Perché sono repressi!

Non è questo, certo sono repressi dalla società. A parte questo, ci sono tanti punti di
connessione, di cose condivise che fanno insieme ma è l’opinione pubblica. L’uomo è un
animale egoista che vuole scappare in ogni direzione, c’è questa legge di seguire gli occhi
perché gli occhi si spostano in ogni direzione, come posso stare fermo? Tramite la
pressione della società! Sennò la famiglia non resterà insieme.

Oren: Ma dobbiamo essere d’accordo!

Io ho un obiettivo più elevato di una vita pacifica, perché vogliamo arrivare ad una vita
più alta, migliore, nella società e nella famiglia.

Oren: Ok, nella nostra conversazione di oggi, noi vogliamo focalizzarci sulle
persone che hanno problemi a trovare il partner corretto, queste persone lo
vogliono veramente, lo vogliono e definiscono questa mancanza di successo come
mancanza di fortuna. Secondo te, c’entra la fortuna? Perché a volte sembra che
queste persone abbiano tutte molto successo negli altri campi, nella carriera, ma
nelle relazioni non funziona, veramente si tratta di fortuna?

Esiste il fatto che ognuno ha un certo cammino nella vita, ci sono alcune persone,
esempi per noi della vita, della storia, di persone non hanno trovato un partner per via di
condizioni poco chiare. Quali sono questi disturbi? Siccome ognuno può trovare un partner
e non sappiamo le ragioni per cui uno non lo trova, diciamo che è fortuna.
Oren: Tanti single hanno questa sensazione, si sentono sfortunati in amore, se tu
consideri una persona che si sente così, cosa gli consigli di fare con questa
sensazione? Perché penso che questa sensazione faccia male, già sei disperato che
questa compagna non arriverà, la domanda è: pensi che sia saggio pensare in
questo modo come individuo o no? Cosa devo fare? Perché la sensazione è una
sensazione.

Credo che se una persona attraversa questo trattamento integrale troverà un


compagno, credo che si possa risolvere. Dipende prima di tutto dai valori, dalle forme che
lui cerca, io non credo sia un problema, ripeto, il problema è la preoccupazione della
società che le persone non rimangano sole. Dobbiamo articolarci nella nostra società, per
quanto grande sarà, anche tutta l’umanità, che ognuno prima di tutto riceverà l’educazione
giusta, l’ambiente giusto, la società, per poter avere una buona relazione e sostenerla, poi
dobbiamo preoccuparci che queste coppie si incontrino e che si creino.

Oren: Io vedo che metti tanta fiducia in questa funzione, che non esiste oggi nella
società moderna, questa cosa di accoppiare le persone, diciamo che vede Nitzah e
dice che tu e lei siete fatti l’uno per l’altra.

Diciamo che questa funzione è l’opinione pubblica.

Oren: No, no, non l’opinione pubblica, ma solo una persona che mette insieme le
persone.

Ci sono esperti che lo fanno.

Oren: Ok, oggi non è così accettato ma diciamo che nella società nuova ci sarà e
qualcuno mi dice: Nitzah va bene per te e tu sei giusto per lei.

Prima…diciamo come un rabbino.

Oren: No, no.

Prima che le persone si sposino, chiedi loro un certificato: avete fatto il corso di
educazione integrale? Ad esempio siete stati da uno specialista, cosa ha detto? Siete
arrivati, siete andati da una persona, due o tre, davanti a loro che vi hanno fatto fare degli
esercizi, avete controllato, secondo questo esercizio, se siete giusti l’uno per l’altra? Non
solo che vi accettate a vicenda, no! Sotto il trattamento di questi specialisti tu hai fatto un
test, devi farlo, dovete farlo l’uno verso l’altra, ma loro ti aiuteranno a discernere tutti gli
altri punti, allora è come un certificato.

Oren: Ok, il nostro tempo è scaduto, dovremo fare altre conversazioni così,
Nitzah puoi farci un riassunto?

Nitzah: Prima di tutto, abbiamo imparato come sposarci, poi abbiamo imparato
come trovare una connessione, perché le leggi vecchie, quelle istintive, di
dipendenza, non opereranno più, ma d’altro canto abbiamo imparato come costruire
questa società che ritornerà alla cura, alla preoccupazione per gli individui che
devono avere la connessione giusta fra loro, ovviamente l’individuo stesso deve
fare la sua parte per la connessione, è questo di cui vogliamo parlare nella prossima
puntata.

Oren: Quindi, Rav Laitman, una frase per riassumere, cosa abbiamo imparato
oggi?

I nuovi valori, veri e corretti, sono quelli che ognuno riceve dall’educazione integrale.

Oren: Grazie Rav Laitman, grazie Nitzah, grazie agli spettatori, ci vediamo la
prossima volta.

(Fine della conversazione)

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