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L’agenda 2030 è una soluzione generale con l’obiettivo di affrontare il problema della poverta ,
diseguaglianza e altri impegni a “non lasciare nessuno indietro”.
Con l’adozione dell’agenda viene espressa l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, basato
sulla disponibilità indefinita di energia per sostenere questo sviluppo. Quindi quello che viene
dichiarato nell’agenda è che la sostenibilità non è solo un fatto ambientale ma solo una
componente. Quello che viene adottato è una visione integrata delle diverse dimensioni dello
sviluppo.
La prima definizione di sviluppo sostenibile risale a trenta anni fa.
Si da una dimensione qualitativa al fatto che il benessere dell’essere umano è legato in modo
virtuoso all’equilibrio tra tre dimensioni, ambientale , economica e sociale.
Questo viene declinato poi con il sistema delle cinque P.
Persone – uno degli obiettivi è eliminare la povertà e la fame. Poiché è funzionale allo sviluppo di
tutti per mantenere un benessere diffuso sul pianeta.
Pianeta – qui siamo sulla parte ambientale, poiché il pianeta essendo finito è chiaramente a risorse
finite , non solo come energia ma anche come materie prime.
Prosperità – qui è un discorso sociale.
Pace – tutti devono vivere in armonia. È evidente che è necessario un ambiente pacifico.
Partenariato – per raggiungere questi obiettivi c’è bisogno del coordinamento, del perseguire tutti
insieme lo stesso obiettivo.
Nei vari paesi l’importanza degli obiettivi cambia, poiché cambia in base all’economia e la società dei
vari paesi. Ad esempio in africa un bollino rosso, l’educazione, e noi sappiamo bene che li c’è un
problema di educazione. A seconda del paese e dello sviluppo alcuni obiettivi sono più rilevanti
rispetto ad altri.
La cosa che è molto chiara nell’agenda sono le interdipendenze di tutte le azioni che un paese ha
rispetto agli altri.
Qui tanto per dare dei numeri, quale è la definizione per la soglia di povertà? Un povero estremo è
una persona che ha meno di 2 dollari al giorno. Ci sono 700 milioni sulla terra che vivono in
condizioni di estrema povertà.
Per sostenere il processo di sviluppo sostenibile tutti possono fare qualcosa.
Per un imprenditore è importante il bilancio di sostenibilità, importante anche a livello economico
poiché inquanto utente c’è interesse nella sostenibilità e quindi si tende a premiare chi è sostenibile.
Quindi l’imprenditore è interessato a questo aspetto, perseguirlo e comunicarlo.
Qui è passo dopo passo di come si è sviluppato il dibattito e l’organizzazione dello sviluppo
sostenibile.
L’EU ha partecipato in maniera molto attiva.
Il primo gruppo contiene kpi i cui metodo di acquisizione è noto e definito, il secondo gruppo fa
riferimento a kpi che sono più difficili da reperire e il terzo fa riferimento a kpi nuovi e che non esiste
una maniera consolidata per essere rilevati e rielaborati.
Chi è che è chiamato a controllare e monitorare cosa sta succedendo? Sono gli stakeholder e la
società civile. Tutti sono chiamati a impegnarsi e monitorare cosa accade.
Vediamo quelli che sono gli obiettivi che potrebbero o non potrebbero essere raggiunti nel percorso
se si continuasse con la velocità attuale molti obiettivi difficilmente sarebbero raggiunti.
L’agenda non sarà l’unica strada possibile ma è quella che abbiamo per .
Bisogna che anche le persone più formate capiscano di mettere a disposizione la propria intelligenza
per raggiungere questi obiettivi e questo sta a ognuno di noi nel proprio ambito.
05/03
Non c’è una univocità a livello mondiale per la definizione di energia sostenibile.
Insufficenza di energia e risorse naturali, che va correlata con le richieste che vengono dal mondo
produttivo e della società. Da un punto di vista scientifico le discussioni sul cambiamento scientifico
non sono ancora consolidate, nel senso che si discute ancora sul fatto che i cambiamenti climatici da
un punto di vista oggettivo, sia un fenomeno che si possa correlare in maniera univoca con le
emissioni di CO2, poiché ci sono dei sostenitori dal punto di vista statistico che l’osservazione che
abbiamo del fenomeno dei cambiamenti climatici è basata su un intervallo temporale che è
trascurabile rispetto all’esistenza del pianeta terra. Quindi estrapolare di un andamento di una
grandezza sulla base di quelle che sono le evoluzioni rispetto ad un tempo ridotto della quantità che
stiamo osservando può portare a delle conclusioni fuorvianti.
Quello che invece non si può negare da nessun punto di vista è che sul pianeta terra non ci sono mai
stati cosi tanti esseri umani. Quindi ha più senso dal punto di vista scientifico, discutere di questo
problema, piuttosto delle emissioni di CO2, perché su questo non si può discutere. Quindi il
problema reimpostato su questo l’umanità si deve preoccupare di conciliare di un numero mai visto
prima di persone sul pianeta con le condizioni di vita delle stesse persone sul pianeta. La prima
considerazione che viene fuori è che le condizioni di vita dell’uomo hanno avuto un fenomenale
miglioramento negli ultimi due secoli, anche se in maniera diseguale.
È chiaro che il consumo di energia è disuniforme su tutto il pianeta, e se si pensa che in media un
cittadino americano usa 100 volte l’energia di un cittadino del bangladesh è una evidenza. Questo ci
dice che si può determinare un valor medio di consumo energertico, l’energia ha tante unità di
misura come il TEP (tonnellate di petrolio) e quindi il consumo del 2010 è come se ogni persona
consumasse 1,7 tonnellate di petrolio equivalente all’anno.
Qui viene riportata la distribuzione di tonnellata equivalente rispetto al 2010. L’andamento nei paesi
più industrializzati si modifica leggermente da un decennio all’altro. Il consumo dell’energia è legato
al PIL.
Se si proietta questo stato di cose, legato al fatto che ci sono continenti che hanno un numero di
persone elevate passando dalla loro aspettativa di miglioramento di tenore di vita aumentano il
consumo, poiché il consumo porta benessere, se si vuole conciliare questa situazione con gli impatti
economici, ambientali e sociali bisogna affrontare un problema di miglioramento dell’efficienza
dell’uso delle nuove tecnologie.
Qui si torna alle situazioni in cui si è creata una preoccupazione nell’opinione pubblica dell’impatto
dell’energia sull’ambiente e che vengono in maniera frequente riversate su due elementi, dare
maggiore efficienza all’energia ovvero sprecarne il meno possibile e maggiore dipendenza dalle fonti
rinnovabili che hanno un minore impatto rispetto ai combustibili fossili ma non sono a impatto zero
nemmeno questi.
Nella sua accezione più forte l’energia sostenibile è quella che il cui consumo non ha nessun tipo di
effetto sulla biosfera terrestre cosa che ad oggi non è possibile perché in qualche modo c’è sempre
una qualche forma di uso del suolo per prendere in esempio i pannelli solari, anche se messi sui tetti
hanno un uso indiretto. Quindi è chiaro che comunque sia anche solo per la realizzazione di un
impianto qualsiasi bisogna estrarre dei materiali per la realizzazione dell’impianto stesso e poi un
giorno ci sarà lo smaltimento e bene o male ci sarà una produzione di “rifiuti”.
Qui si capisce di fronte a quale necessità ci si trova, che ci fa capire l’insufficienza delle nostre attuali
conoscenze sulla natura delle leggi che regolano le interazioni di questi sistemi con l’ecosistema.
Perciò di questo bisogna esserne consapevoli. Affrontare questo problema in questo momento nel
nostro sviluppo cognitivo delle conoscenze vuol dire confrontarsi con problemi che hanno enormi
margini di incertezza, sia fisica che biologica che economica che sociale e quindi è come muoversi in
un mondo che ha tante alternative, ogni alternativa è non certa e bisogna procedere in maniera
sperimentale , provando e aggiustare il tiro.
Si parla di 14 miliardi di anni del nostro universo, ciò significa che quello che osserviamo nell’arco di
100 anni non è che una frazione del tempo.
Anche solo limitando la nostra osservazione all’interazione di miliardi di persone che ormai sono
sempre più connesse quindi formano un sistema sempre più complesso, ci deve spingere a
comprendere sempre meglio l’impatti delle nostre azioni sull’ambiente in senso largo. Le interazioni
formano un insieme dinamico che hanno caratteristiche fisiche basiliari tipo che la energia e la massa
si conserva e l’entropia.
Ogni sistema vivente ha le stesse caratteristiche ed interagisce con il sistema circostante e perciò la
propria crescita viene fornita in modo che gli scarti vengano rimossi. C’è sempre un ciclo dinamico. In
passato ciò a prodotto dei conflitti.
Un’altra conferma della disomogeneità del globo terrestre suill’utilizzo dell’energia pro capite.
Quello che possiamo dire è che normarlmente in un paese sviluppato la produzione di elettricità
rappresenta il 25% del consumo totale.
Qui abbiamo un indicazione delle tonnellate di petrolio dei vari paesi e di come è distribuito.
Se vogliamo andare verso una maggiore sostenibilità ci devono essere situazioni che devono andare
sullo sviluppo dell’efficienza.
Tutti aspirano a maggiore prosperità ma questo richiede più energia.
Il sistema porta ad un dilemma di dimensioni vaste perché si parla di interferenza di comune mutua
interazione tra energia-prosperità e ambiente. Due elementi fondamentali la consapevolezza del
problema della limita disponibilità di risorse e la consapevolezza che bisogna attivare azioni per
muoversi nella direzione giusta.
La complessità del problema non deve scoraggiare però bisogna esserne consapevoli ed attualmente
abbiamo a disposizione tecnologie che non è detto che saranno sempre e solo queste. Quello che
sicuramente bisogna considerare è che come già detto, migliorare l’efficienza dell’energia è un
imperativo. Bisogna anche informare la società per sensibilizzare su questo tema.
Si parla di soddisfacimento dei consumi di petrolio di solo un secolo, non possiamo arrivare il giorno
prima, dobbiamo muoverci ora. La chiave è sviluppare una solida comprensione degli impatti
dell’abuso di energia.
Un’altra cosa che rende complesso il problema è che la sostenibilità tende ad essere soggettiva.
Equità
Alta intensità energetica, per garantire lo status quo bisogna produrre energia ad alta intensità e da
questo punto di vista le fonti rinnovabili sono a minore densità.
Qui cerchiamo di identificare i compromessi energetici, il confronto tra costi ed energia per la
prosperità.
Questa è per immagini il riassunto di quello finora esposto anche se in maniera qualitativa.
Nasce un altro problema importante, il fatto che l’energia è disponibile in maniera non distribuita. I
giacimenti di petroloio sono concentrati sulla terra e quindi per trasportare l’energia c’è bisogno di
un vettore, il quale maggior vettore ora è l’elettricità. L’idrogeno è studiato come futuro
combustibile e come vettore energetico, ad ora più come accumulatore energetico.
Infatti si stanno studiando problemi legati a queste tematiche dette prima. Un sistema per distribuire
in maniera omogenea le fonti energetiche. C’è un problema ovviamente legato ai costi.
Se noi facciamo una stima grossolana dell’efficienza di un lavoro umano intenso, abbiamo
un’efficienza del 18 %.
questo diagramma sintetizza il dilemma prosperità ambiente. Al centro c’è la disponibilità di energia.
Se si toglie quella si torna allo status ante. Ai due lati in maniera equiimportante c’è il degrado
ambientale e dall’altra il progresso economico.
Uno degli elementi che aumentano la difficolta è il voler dare un valore economico alla salute umana
e tutti gli aspetti connessi. Il tutto è correlato da incertezza, il poter dare un valore numerico.
Molto spesso, a livello governativo, si cerca di ricondurre tutte le dinamiche ad una domanda, chi
paga e quando? L’idea è che se vogliamo l’approccio al sostenibile bisogna che tutti paghino.
Qui abbiamo quattro approcci che vanno da due estremi a due intermedi.
La prima soluzione è quella di tornare alla natura. Ciò comporta che si torna a livello di vità pre
industriale.
Approccio Deep, si cerca di utilizzare le tecnologie al meglio e quelle ad alta intensità di impatto
ambientale non si usano o quasi. Avremmo una riduzione del benessere.
Industrial ecology, cè un discorso di avere una evoluzione tecnologica con vincoli ambientali ma
sempre effetti sull’ambiente.
E poi c’è la continuazione dello status quo, quello attuale in cui si va verso il burrone.
Un aspetto che viene fatto in relaizone alle possibili strade da percorrere è che vengono fatte delle
assunzioni implicite.
Se una di queste ipotesi cambia ,cambia anche lo scenario futuro.
È comunque chiaro che per aver successo le politiche di sostenibilità devono avere un ampia
accettazione da parte delle persone quindi bisogna sensibilizzare.
Il tempo e la posizione della terra derivano da molte cose che possono variare.
Ci possono essere tentativi di misurare la sostenibilità, ad esempio quante persone usano una certa
tecnologia, un consumo di certe risorse etc…
Qui vediamo che l’energia nasce da diversi ambiti ci sono tante unità di misura.
L’energia che viene dal sole è una quantità molto importante, purtroppo molta energia viene
dissipata anche dall’atmosfera e più importante da considerare c’è il problema di raccogliere questa
energia, perché su m2 è a bassa intensità quindi serve tanto spazio.
Uno dei problemi dell’energia solare è che varia in base al meteo/stagione ed è disponibile solo di
giorno. Il problema è anche quello di accumularla.
Dal punto di vista della sostenibilità è definita da fattori scientifici, tecnologici economici e
ambientali.
Uno degli aspetti che si sta affermando di più, che nelle zone disagiate si possano li portare più
convenientemente le risorse rinnovabili anziché quelle convenzionali.
L’energia elettrica non esiste in natura, viene utilizzata come fonte di vettore di energia e può essere
molto versatile.
Una cosa interessante è il ciclo di vita dell’energia , il ciclo di vita ci da un informazione dall’ingresso
all’uscita di un certo processo energetico.
Si possono definire cicli di vita di diversi ambiti spazio-temporali, e si possono prendere elementi
pèiù studiabili e si possono migliorare allora.
I paesi a seguito di crisi tendono sempre più a proteggersi dalla mancanza di energia. E questo va a
influire sulle politiche energetiche senza considerare spesso l’impatto sull’ambiente.
Un fattore di attenzione va ai prezzi del petrolio, che sono determinati da fattori geopoliotici legati
allo sviluppo dell’economia e quindi sono sfuggenti. Se si mantengono bassi i prezzi del petrolio si
dissuadano lo sviluppo di diverse fonti energetiche. Ma rendere bassi i prezzi significa anche
sviluppare l’economia.
Le rinnovabili son sempre state utilizzate, come le barche a vela.
Una delle parti del problema è trovare una misura dell’estrazione delle energie fossili.
Queste sono le caratteristiche migliori delle energie rinnovabili.
09/03
Ci sono diverse posizioni sui prezzi del petrolio che possano avere un impatto positivo o negativo
sull’economia e sullo sviluppo sostenibile.
Un effetto del prezzo basso del petrolio che può sembrare positivo è l’aumento della produzione e
quindi una maggior ricchezza dei paesi in via di sviluppo.
Come è possibile avere un idea ancorché qualitativa prima di che specifica di come funzionano le
diverse tecnologie ai fini della conversione dell’energia disponibile in lavoro. In pratica è questo
l’utilizzo che risulta determinante per avere dei vantaggi nel mondo produttivo.
Tramite queste due leggi si riesce a capire la conversione massima di lavoro percentuale.
Una cosa rilevante per poter usare una tecnologia è l’esistenza di opportuni materiali con
caratteristiche adatte allo scopo.
Un aspetto fondamentale che ci viene indicato dalla termodinamica è che per avere successo un
energia deve fornire energia con un elevata intensità, ovvero potenza, questo penalizza certe
energie rispetto ad altre.
I limiti di velocità vengono dalle reazioni chimiche che possono trasmettere materia più o meno
lentamente. Una degli elementi che influenzano le condizioni sono le reazioni chimiche che magari
non avvengono al massimo della loro potenzialità.
Qui si vede come quelli che sono le proprietà dell’energia e dell’energia sostenibile, si confrontano
con vincoli tecnologici e con l’incertezza di pro e contro della produzione di energia sostenibile.
Oggi se noi parliamo con qualsiasi cittadino pensa che l’elettricità sia un bene inalienabile e sempre
disponibile. Si stanno individuando o sono già attivi dei sistemi per ridurre le emissioni di co2 o
catturare la co2.
Attualmente anche l’idrogeno considerato alternativa all’energia elettrica , come combustibile,
purtroppo però non esiste in natura e viene realizzato dall’ingresso di energia elettrica, non
spostando di una virgola il problema perché anche l’energia elettrica viene generata da combustibili
fossili.
La cosa interessante dell’idrogeno è che può essere accumulato con densità maggiore dell’energia
elettrica. La densità di energia dell’idrogeno è più bassa dei combustibili fossili.
Ci sono diversi aspetti che fanno sperare che l’idrogeno come vettore possa avere un suo impatto
positivo.
Se si vuole produrre idrogeno da biomasse il risultato sarà molto poco.
Il gas e petrolio hanno trasformazioni che non sono ottimali per delle trasformazioni semplici come
l’acqua calda. Si può pensare di usare localmente quello di produrre in loco l’energia per soddisfare
piccole domande.
Le prime scoperte nel 1750.
Con lo sviluppo dell’industria elettrica si è venuta a formare una normativa, regole per il
funzionamento e della trasmissione del bene.
Man a mano che aumentavano i clienti che richiedevano energia elettrica si è venuta a creare
l’esigenza di installare apparecchiature di diverse dimensioni per soddisfare il servizio.
Negli stati uniti si inizio a pensare di inserire concorrenza , si inizio quindi a separare la trasmissione
di energia dalla produzione di energia a livello di organizzazione.
L’analisi del ciclo di vita mostra che le inefficenze che si presentano all’inizio non si possono
rimediare.
Un altro aspetto sempre più considerato è che nelle centrali elettriche c’è produzione di calore che
puiò essere utilizzato, però il calore ha difficoltà di trasmissione e quindi può venire utilizzato in un
raggio di azione dal punto di generazione.
Da una stima di quelle che sono i requisiti di terreno associate alle varie forme di energia, l’impatto
delle rinnovabili sul consumo del territorio è importante di molto superiore alle fossili.
Ci sono altri aspetti di natura di impatto visivo che riguarda l’utilizzo del suolo per la installazione di
componenti per l’utilizzo di quella energia prodotta.
Per quanto riguarda i costi sono divisi in tre, costi di capitale, costi operativi e costi della materia
prima. Complessivamente l’economia ruota intorno a questi costi.
Qui si vede una ripartizione di questi costi , a seconda del tipo di combustibile usato.
Possiamo osservare che gli impianti elettrici funzionano meglio con fonti di energia costanti però il
consumo di energia non è costante nel giro della giornata. Sempre più si sviluppano dei sistemi
regionali a scala limitata per compensare la richiesta di energia che magari producono da rinnovabili.
Uno delle applicazioni dell’idrogeno è quello di trasporto di veicoli , tramite le celle a combustibile.
L’idrogeno ha più intensità delle batterie classiche ma ha il problema di stoccaggio del liquido ad alta
pressione e bassa temperatura.
L’idrogeno può essere prodotto dal gas naturale o dall’elletricità, però con la prima si aggiunge un
inefficenza.
Un aspetto che qualcuno ha ritenuto di poter utilizzare è che l’idrogeno può essere conservato nelle
conduttore attualmente usate da gas naturale ma quest’ultimi sono porosi e quindi l’idrogeno ad
alta pressione scappa.
Stima dei costi di prestazioni equivalenti per utilizzo di idrogeno di un automobile.
L’energia riguarda tutte le sue componenti non solo quella elettrica. L’utilizzo di energia per il
trasporto dei mezzi ad esempio e anche il calore. Cercheremo di inquadrare la problematica di
gestione dell’energia in senso ampio.
Alle preoccupazione che vengono fuori dal mondo produttivo per il cambiamento climatico , quello
che viene fuori è che ci sono aspetti politici e tecnologici che vanno a intrecciarsi. Azioni di tipo
politico possono frenare o accelerare sviluppi in campo tecnologico riguardante lo sfruttamento
dell’energia. Abbiamo già osservato che nelle società civile è ormai consolidato il concetto che
l’energia deve essere un bene utilizzato. Questo è un aspetto su cui anche dal punto di vista
dell’informazione bisogna lavorare che è un auspicio più che una certezza.
Ad oggi il problema è un problema molto più strignente, il primo problema che ci si pone è che di
fronte ad una richiesta bisogna fornire l’energia e questo è un problema che con l’aumento della
rete di trasmissione , distribuzione e generazione diventa sempre più complicato.
Ci siamo trasformati da un numero limitato di siti di produzione di energia elettrica a partire da
combustibili fossili che poi attraverso le reti di trasmissione e redistribuzione, si sono evoluti ad un
sistema in cui con la crescita della consapevolezza di ridurre le emissioni di co2 e non sfruttare i
giacimenti di combustibili fossili al massimo , siamo arrivati ad un sistema distribuito in cui i punti in
cui si produce energia elettrica sono molto di più e molto più piccoli con un considerevole aumento
della complessità di gestione della rete.
Qui vediamo che l’energia non si trasporta solo sulla rete elettrica ma anche con condotti e su
gomma.
Ci sono diversi aspetti critici che vanno considerati per rendere la fornitura di energia sostenibile.
Quello che è necessario è dotare i sistemi di accumulo proprio per compensare l’intermittenza delle
energie.
Interrupt – varia anche esso sulla possibilità di accumulare in maniera continua.durante il passaggio
di accumulo e restituzione si perde qualcosa perché non è a efficienza 1.
Oscilla la richiesta di energia elettrica su base settimanale e giornaliera. I giorni di lavoro si ha un
maggior consumo di energia, distribuita in maniera quasi regolare. Se si pensasse di dotare questo
sisterma di accumuli e quello di poter usare l’energia accumulata (tipo di notte) per poterla restituire
di giorno si potrebbe ridurre le intensità massime da produrre di energia.
Un’altra strada è quella di utilizzare l’accumulo termico per poter ridurre la richiesta di energia. Nel
caso in cui la fornitura di gas ha una sua importanza nei sistemi di fornitura di energia termina, si può
pensare di immagazzinare gas compresso per poterlo usare nei momenti di picchi.
La rete gas ed elettrica sono separati però ci sono punti di contatto, tipo centrali che usano gas
invece del petrolio e ci sono sistemi di cogenerazione. Oltre a questo c’è anche la componente
idroelettrica.
L’energia di base è di tipo chimico, e nei legami chimici ci sono energie importanti. Mentre da un
punto di vista dell’immagazinamento dell’energia ci sono diverse forme. Per il petrolio basta un
serbatoio, per spostare il petrolio serve un sistema di trasporto.
In base a quale energia si parla si vedono i principali sistemi di trasporto e stoccaggio.
I modi con cui si immagazina l’energia fanno riferimento anche agli utilizzi dell’energia che deve
soddisfare. Per quanto riguarda i sistemi di trasporto, i sistemi che vengono utilizzati devono
funzionare per periodi di tempo che sono minuti o ore e per questo sono sufficenti condensatori e
batterie.
Quando c’è bisogno di energia per ore o settimane in questo caso sistemi di accumulo di aria
compressa o energia elettrica sono preferibili.
Caratteristiche di sistemi dal punto di vista dell’energia dell’efficienza.
Una parte del gas può essere immagazzinata nelle tubature. Un sistema sviluppato ma non diffuso
sono le caverne interrate.
Qui si vede quali sono i tempi attuali, avanzati o previsti di conservazione dell’energia a seconda del
tipo di stoccaggio utilizzato, che varia da qualche secondo a qualche migliaia di ore.
Negli impianti a gas naturale ci può essere l’ottimizzazione della miscela con aria per aumentare il
potere calorifero.
Per quanto riguarda l’accumulo di energia potenziale, avviene tramite l’altezza con l’acqua e per
l’aria compressa portarla ad una certa pressione. Una pompa fatta bene ha delle ottime efficienze di
funzionamento.
Qui si parla dei sistemi rotanti. Sono sistemi che vengono messi in rotazione finche non devono
restituire una certa energia e quando arriva il momento vengono frenati per poi essere riaccelerati.
Trovano grande uso nelle macchine.
La maggior parte di queste energie viene utile a temperature minori o uguale a 50°.
Convene osservare che ci sono parecchie osservazioni di accumulo sotto forma termica perché è più
economico e/o ottimale di riscaldalmento dell’acqua e degli edifici.
Molti edifici di costruzione nuova devono dotarsi di pompaggio geotermico per sistemi di
raffrescamento degli ambienti. In sostanza si va a pescare l’acqua da sotto terra.
I supercondensatori non sono molto diversi dalle batterie, ci sono delle piastre che accumulano
cariche elettrostatiche. Non c’è un liquido che conduce tra le due piastre però ci son sempre due poli
che fa scorrere corrente.
Si tratta di materiali particolari non cosi diffusi, spesso non si trovano in forma solida ma forma
pulivorenta.
Una delle domande è come scalare questo tipo di interazione tra stakeholder a livello di massa.
Vediamo l’effetto dei mercati sulla generazione di energia.
Quello che si prevede è che ci sia una semrpe minore tolleranza che si costruiscano nuove centrali
elettriche, quindi minor disponibilità di energia e conseguente aumento dei prezzi.
Per quanto riguarda la competizione dei prezzi conta quello del gas e del petrolio.
Qui vediamo gli effetti delle preoccupazioni delle emissioni ambientali.
Tutto questo si deve confrontare con la necessità di ridurre le emissioni di co2.
È necessario attrezzare la distribuzione di energia con sistemi di accumulo.
Sappiamo che la produzione di energia ha impatto di varia natura con l’ambiente tra cui la produzion
e di co2,occupazione territorio e impatto visivo.
L’emissione di onde sono tutti meccanismi attraverso i quali uno disperde energia nell’ambiente.
Le vibrazioni meccaniche sono dovuti a componenti meccanici non propriamente fissate. Però la
parte più significativa sono le emissioni di co2.
Qui si vede quanto nel 2010, di energia prodotta da combustibili fossili è maggioritaria. L’acqua ha
un ruolo importante perché trasmette calore.
Ci sono oltre agli effetti indiretti legati alla salute, ci sono aspetti legati alla sicurezza (incidenti etc..)
che gli impianti possono avere.
Qui si vedono alcune cifre. Mentre gli impianti di generazione elettrica funzionano fino all’80% del
ciclo di vita i mezzi di trasporto invece fino al 10% del loro tempo.
Qui da un idea di quelle che sono le scale temporali, di distanza, degli effetti degli agenti inquinanti.
Gli effetti legati alla respirazione, polmoni, possono avere effetto fino a centinania di kilometri
mentre per i tempi si parla di 30 giorni circa di esposizione. Se guardiamo gli effetti della tossicità
dell’aria hanno un effetto temporale che va a 100 anni.
Qui si pone l’attenzione sul fatto che è sempre più importante rilevare in tempi rapidi gli effetti
inquinanti di un componente.
Il cambiamento climatico globale è da un punto di vista fisico, geometrico, la terra, sul limite
inferiore invece è più complesso.
I discorsi legati ai danni sugli uomini , è la relazione causale sul tempo che viene a realizzarsi
nell’impatto non son ben chiari. Non si sa quale è il tempo necessario affinche gli inquinanti causino
ad esempio il cancro.
Piogge acide che rientrano nelle falde acquifere e vegetazione che tengono come tempi da uno a 20
anni. La lunghezza di spazio è abbastanza arbitraria.
Ci possono essere effetti a grande e lunga distanza.
Quanto riguarda la salute delle persone, il riconoscimento di questi effetti inquinanti non può essere
immediato.
Questi standard vengono definiti per proteggere la salute pubblica e i soggetti a rischio.
Qui sui vedono quali sono le cause che danno luogo a questi sei inquinanti principali.
Qui vediamo alcuni effetti sulla salute di questi inquinanti.
Questa è una osservazione che riguarda gli USA.
Qui si vedono le produzione di co2 nell’andamento degli anni.
C’è un certo nucleo di scienziati che ancora discute sul fatto che l’aumento della temperatura sia
dovuto alla sola attività umana. Uno degli aspetti che sarebbe da considerare che la pandemia ha
avuto un impatto importante sulla riduzione di gas serra.
Qui entriamo nella fisica dei cosi detti gas serra. Il fenomeno è che il sole incide con la radiazione
sulla terra, una parte viene assorbita dal terreno e la rimanente viene riflessa verso lo spazio. La
parte più bassa di radiazione , a infrarossi viene assorbita dai gas. Invece che lasciare la radiazione
verso lo spazio rimane nell’atmosfera. E quindi scaldano gli strati più bassi dell’atmosfera.
La produzione di questi gas serra causa l’effetto di riscaldamento della terra.s
Si vede l’effetto dell’attività umana sulla radiazione solare riflessa. Se gli effetti umani sono quelli del
vapore o gas serra, gli effetti umani possono avere un impatto significativo.
Siamo ad una domanda sostanziale a cui ancora oggi una certezza non c’è.
Si fa riferimento ad una figura , la prossima.
Hanno scoperto che solo gli effetti naturali nom erano sufficenti per il riscaldamento globale.
Altri studiosi hanno commentato che c’e da raffinare ulteriormente questi studi.
Bisognerebbe riuscire ad avere una costruzione degli effetti antropici sulle condizioni atmosferiche,
ma è complicato farlo su scala piccola piuttosto che mondiale.
19/03
Riprendiamo dall’effetto serra per individuare il fatto che il cambiamento climatico non si può
valutare in tempi ristretti ma solo in anni se non decine degli stessi.
Anche la neve e la sabbia combattono il riscaldamento perché riflettono la luce solare direttamente
nello spazio.
Come questi cambiamenti climatici sono correlati all’effetto serra, poiché i modelli di previsione non
sono ancora molto attendbili, sono ancora incerti.
Qui si parla dei modelli che simulano l’interazioni del pianeta, che hanno griglie ovvero quantitativi
di osservazione molto ampii. Si cerca di fare discretizzazione del suolo terrestre molto ampia.
Qui c’è un esempio di modello basato su una valutazione statistica dei dati. Ci sono molte incertezze
a causa dell’intervallo limitato delle osservazioni.
Si parla di problematiche che hanno una probabilità bassa di essere verificate ma che hanno un
impatto importante.
Un altro modello ha provato a prevedere quello che succederebbe in uno scenario di emissione di
co2 senza mitifgazione e uno con mitigiazione e questo può dare una maggior stima degli effetti di
quelle poloithce.
Sappiamo che le emissioni dell’uomo sono quelle più importanti e che ci sono altri gas che possono
avere effetti di questo tipio. Per ridurre la co2 quello che si può effettuare è una riduzione delle
emissioni, per fa questo sappiamo che l’energia ha un effetto importante poiché è una delle cause.
le
opzioni per ridurre il rilascio di co2.
Geoingegenria, ovvero usare le fonti geotermiche o quelle che sono le cavità sotterranee per
abbattare le emissioni. La cattura della co2 è un altro sistema oltre al cambio dei combustibili.
Una descrizione più dettagliata della figura sopra.
È interessante vedere che la cattura della co2 all’uscita dell’impianto di energia e stoccaggio in
caverne sotterannee diventa un complicato e costoso .
Quantifica i costi anche se datati di produzione dell’elettricità con il recupero della co2 per diversi
tipi di impianti.
Alcune di queste domande non hanno risposta certa, scientifica ma l’hanno di tipi qualitativo.
Dal punto di vista biologici, sappiamo che le emissioni di co2 possono essere inquinanti e la slide
successiva ci da un quadro dell’inquinamento che può causare.
Questo è lo schema di massima.
Si cerca di rilevare questi aspetti tramite esami non invasivi.
In tutte queste indagini non sono note le relazioni causa effetto è normale che ci siano incertezze e
quindi è normale non riuscire a definire un rischio.
Nell’affrontare la complessità di questo sistema, sonop state sviluppate delle discipline scientifiche
come l’ecologia industriale.
I progetti sostenibili vanno sempre monetizzati poche l’analisi del costo è quella più rilevante.
Qui non verranno approfonditi modelli economici definiti ma si da un idea grossolana di come
gestire.
Schema per fare analisi economiche e vede degli scambi sul mondo esterno.
L’approccio ricorda quello termodinamico. Un aspetto rilevante è che il denaro ha un costo, mutui,
interessi etc.. quindi vanno attualizzati.
Ovviamente bisogna fare i conti con il tempo di vita utile del nostro progetto.
Esempio di come si stimano i costi di energia elettrica. Il primo fattore da i costi della materiaprima,
poi costi della manutenzione .
Qui si dice come deve essere fatto il processo per valutare i costi dell’esternalità.
Uno dei modi per cercare di arginare questa difficiolta della monetizzazione si usa una “moneta” di
tipi energetico, ovvero l’energia.
Quando si fa una valutazione si fa nel giro di 10 anni e nel frattempo potrebbe essere molto
cambiata a causa di nuove tecnologie.
23/03
Un quadro sugli elementi su cui bisogna portare a riflettere le persone. Dall’altra le tendenze che ci
portano ad avere uno stile di vita sostenibile.
Si passarebbe senza alcun effetto mitigatore da 8.5 miliardi di tonnellate di co2 a 30 miliardi di co2.
Ulteriore commento sulla figura di prima.
Ci fa capire come l’aumento di elettricità per persona, quando siamo vicini a 1 aumenta il benessere.
Una prima metrica per valutare la sostenibilità delle polotiche.
Quando si sviluppa una tecnologia si pensava più ai processi ora invece si pensa anche allo
smaltimento e sicurezza.
Interagiscono questi quattro soggetti. Sono fattori fortemente interconnessi con effetti che possono
portare benefici oppure no.
Il tipo di analisi più adottato è l’analisi del ciclo di vita.
Per diversi tipi di mezzi, ci sono i costi relativi al ciclo di vita del mezzo.
Il consumo di energia produce un aumento della qualità della vita fino ad un massimo, poi il
consumo eccede ed impatta negativamente sulla qualità della vita.
26/03
Questo è il ciclo dell’azoto, è complesso. Attraverso l’attività umana che butta nell’atmosfera
dell’azoto tramite processi industriali. L’azoto si combina con l’ossigneno e forma ossidi e torna sulla
superfice attraverso piogge. Questo da un idea di come le interazioni sono correlate.
Qui si vede l’utilizzo delle terre in USA al 2002.
Questo è un caso studio.
A seconda del tipo di mais usato, il consumo del terreno, la densità di produzione, comparato al
nitrogeno e fosforo. Quindi c’è una biomassa che è migliore degli altri su tutti i fronti.
È interessante quindi andare a monitorare il cambiamento dell’uso del suolo.
Tabellina riassuntiva dell’energia idroelettrica.
Le dighe sono progettate ad hoc per ogni situazione.
30/03
Bisogna considerare l’indici di rinnovabilità e risorsa di biomassa per avere un confronto con le altre
fonti di energia.
La produzione di energia da biomasse ha una sua impronta sul territorio.
Processi disponibli di biomasse per la produzione di energia.
Anaerobica.
residui di biomassa in tonnellate.
Altri aspetti che introducono parametri utili per la biomassa che può essere coltivata.
Racchiude i concetti detti fin’ora (letti semmai)
L’energia eolica deriva dal sole.
Mappa che fa vedere i siti con maggior distribuzione di vento, spesso corrispondono a luoghi
territorialmente difficile da raggiungere e lontana dai principali aggregati di consumo.
Mappa delle probabilità, riportano su un grafico la velocità del vento in corrispondenza della
frequenza su un certo sito. Mnell’altro grafico si ha la potenza corrispondente.
La dimensione delle pali son cosi elevate che lo schema di progettazione è simile a quello delle ali di
un aereo.
C’è una velocità minima e massima in cui si produce energia.
09/04
La radiazione solare viene assorbita prima di arrivare al suolo.
L’energia raccolta con un certo orientamento rispetto ad un altro, la parte più scura è una raccolta
maggiore di energia.
La cadenza del rapporto è tipicamente annuale, però è possibile che in futuro diventi un obbligo di
legge.
I riferimenti normavi sono GRI, prescrive indici che possono essere utilizzati per raccontare quali
sono le attività e le prestazioni di sostenibilità.
Report integrato che cerca di unire in un documento solo il bilancio finanziario e di sostenibilità.
il GRI è uno strumento molto diffuso.
Lo strumento di sostenibnilità serve anche per la comunicazione , che può far aumentare il valore e
interesse rispetto a investitori.
Ha emesso degli standard che poi sono stati offerti alle organizzazioni che vogliono stimare l’impatto
della sostenibilità. Offrono una metrica affinche si possano confrontare organizzazioni diverse.
Divisi in due livelli, tre standard quindi universali e altri 33 specifici che riguardano asset specifici,
economico ambientale e sociale.
Ulteriore dettaglio sugli standard universali
Questo è uno specifico standard per il riciclo di acqua.