Sei sulla pagina 1di 18

Crescita : i fatti principali Capitolo 26

La nostra percezione di come stia andando l'economia tende spesso a essere


influenzata dalle fluttuazioni annuali dell'attività economica . Un'espansione infon-
de ottimismo, una recessione porta con sé malessere e disappunto . Osservando
l'attività economica su lunghi periodi di tempo - diciamo nel corso di molti de-
cenni - il quadro cambia radicalmente . Le fluttuazioni perdono importanza e la
crescita - il costante aumento della produzione aggregata nel tempo - domina la
scena.
La figura 26 .1 mostra l'evoluzione del PIL statunitense (in dollari del 1987) a
partire dal 1890 . Abbiamo ombreggiato sia gli anni dal 1929 al 1933 - corrispon-
denti al crollo della produzione registrato durante la Grande depressione - sia gli
anni dal 1980 al 1982, nei quali si è verificata la peggior recessione del periodo
postbellico . Persino questi episodi sembrano irrilevanti rispetto al costante au-
mento della produzione nel corso degli ultimi 100 anni' .
Finora abbiamo dedicato la nostra attenzione alle fluttuazioni della produzio-
ne. In questo e nei prossimi tre capitoli ci concentreremo invece sulla crescita .
Questo capitolo presenta l'evidenza empirica sulla crescita, negli Stati Uniti e al-
trove, per il passato più e meno recente . Successivamente si introduce uno sche-
ma per analizzare le determinanti della crescita . Questo schema sarà sviluppato
nei prossimi due capitoli . Il capitolo 27 è dedicato all'accumulazione del capitale,
il capitolo 28 al progresso tecnologico .

La scala usata per misurare il PIL sull'asse verticale è chiamata scala logaritmica . Essa
differisce dalla scala lineare per il seguente motivo . Prendiamo una variabile che cresce nel
tempo, ad esemplo al 3% all'anno . Quanto maggiore c la variabile, tanto maggiore è il suo au-
mento da un anno al successivo . Nel 1890, quando il PIL era di 212 miliardi di dollari (in dol-
lari del 1987) . un aumento del 3`.'b era uguale a 6,4 miliardi di dollari ; nel 1994, con un PII . di
5 .342 miliardi di dollari, un aumento del 3 % era uguale a 160 miliardi di dollari . Se utilizzassi-
mo una scala lineare, gli incrementi sarebbero sempre più grandi . Una scala logaritmica è una
scala in cui lo stesso aumento proporzionale è rappresentato dalla stessa distanza stilla scalzi .
Quindi, tiri aumento del 3% è sempre rappresentato dalla stessa distanza sulla scala . In altre
parole, l'andamento di una variabile che cresce a un tasso costante sarà rappresentato da una
curva che esplode in caso di scala lineare, e da tira linea retta in caso di scala logaritmica . Uin-
clinazione della retta sarà pari al tasso di crescita : se una variabile cresce del 301, all'anno, l'in-
clinazione della retta sarà di 0,0 .3 . Anche quando una variabile ha un tasso di crescita che varia
nel tempo, come nel caso del PIL, l'inclinazione in ogni nioniento dà sempre il tasso di crescita
della variabile in quel nioniento . Per questa ragione si usa una scala logaritmica per disegnare
l'andamento di variabili che crescono nel tempo : osservando l'inclinazione, possiamo sapere fa-
cilmente cosa succede al tasso di crescita .

674 CAPITOLO 26

FIG. 26 .1 . P11 guani_


tense. I ti lil-' 1 ~(, . 6.400
Negli Stati Uniti la Grande recessione >
depression del 1980-8 2
produzione aggregata
è aumentata di 25
volte dal 1890 . 3 .200

Fonte: National In-


come ;!ml I'r~,,!nrt
1 :—il rnt~,

800

400

2[C,
]liunulluu11111 i iuiii li i i i i i i1111mniluluulliiun11hiw11111luuulululi hiiiuuliii111u
1890 1899 1908 191í 1926 1935 1944 1953 1962 1971 1980 1989 1994

Anno

Sulla base della nostra analisi delle fluttuazioni e della crescita, il capitolo 29
tratta un tema di attualità : la relazione tra progresso tecnologico, disoccupazione
e salari . Esso esamina un'idea diffusa negli Stati Uniti già ai tempi della Grande
depressione e ancora nell'Europa dei nostri giorni, e cioè che il progresso tecno-
logico generi disoccupazione . Il capitolo si chiede anche se il progresso tecnologi-
co sia alla base dell'aumento della disuguaglianza salariale registrata negli Stati
Uniti negli ultimi 20 anni .

® La crescita nei paesi ricchi dal 1950


La tabella 26 .1 mostra l'andamento del prodotto pro capite (il PIL diviso per
la popolazione) in cinque paesi - Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e
Stati Uniti - a partire dal 1950 . Abbiamo scelto questi paesi non solo perché oggi
sono le maggiori potenze economiche del pianeta, nia anche perché la loro espe-
rienza è rappresentativa della storia dei paesi avanzati (i paesi OcsE) nel corso
degli ultimi cinquant'anni.-' .
Si noti che la tabella dà i dati della produzione pro capite invece che della
produzione . Ci sono due ragioni per concentrare l'attenzione stilla prima variabi-
le invece che sulla seconda . L'andamento della produzione pro capite di un paese
dà un'idea più chiara del miglioramento nel tenore di vita rispetto all'andamento
della produzione aggregata . Inoltre, confrontando paesi con popolazioni di di-

2 Si veda il quadro del capitolo i per un elenco dei paesi membri dell'OCSE .
I FATTI PRINCIPALI 675

TAR . 26 .1 . Evoluzione della prodttzione pro capite in einc/uc paesi riccchi dal 1950
Tasso medio di crescita della prodotto reale pro capire
produzione pro capire (°'úÌ (in dollari dei 1985
Rapporto del
prodotto reale
pro capite
1950-73 1973-92 1950 1973 1992 1992 1950

Francia 4,2 1 .6 4 .045 10 .316 13 .918 3 .4


Germania 4,9 1,9 3 .421 10 .315 14 .709 4,3
Giappone 8,1 3,0 1 .430 8 .539 15 .105 10,6
Regno Unito 2 .5 1,5 5 .395 9 .609 12 .724 2,4
Stati Uniti 2 .2 1,2 8 .í72 14 .379 17 .945 2,0
Media 4,4 1,8 4 .612 10 .631 14 .880 3,2

Note: La inedia non è ponderata . T dati della Germania si riferiscono alla sola Germania occidentale .
Fonte : R . Summers e A. Hesion, Penn W'or!rl Tab es . 1995 .

mensioni diverse, i dati sulla produzione aggregata devono essere normalizzati


per tenere conto di queste differenze .
Prima di discutere la tabella, dobbiamo illustrare il modo in cui sono costrui-
ti i dati . Finora, per costruire i dati sulla produzione espressa in dollari di paesi
diversi dagli Stati Uniti, abbiamo semplicemente preso il PIL di quei paesi espres-
so nella loro valuta e lo abbiamo moltiplicato per il tasso di cambio corrente (si
veda il capitolo 1) . vla questo semplice calcolo non è adeguato, per due ragioni .
1n primo luogo, come abbiamo visto nei capitoli 12 e 17, in un sistema di tas-
si di cambio flessibili ci possono essere ampie fluttuazioni dei tassi di cambio (ad
esempio, questo è il caso che si verifica quando la politica monetaria genera ampi
differenziali di interesse) . Negli anni Ottanta il dollaro si è apprezzato e poi de-
prezzato di circa il 50% rispetto alle valute dei suoi partner commerciali . Ma di
certo negli anni Ottanta il prodotto pro capite - il nostro indicatore del tenore di
vita del paese - non è aumentato e poi diminuito del 50% rispetto ai suoi part-
ner commerciali . Eppure sarebbe questa la conclusione clic trarremmo dal con-
fronto del PIL a tassi di cambio correnti .
La seconda ragione va oltre le fluttuazioni dei tassi di cambio . In India, il PTL
pro capite calcolato al tasso di cambio corrente è uguale a 252 dollari, mentre
negli Stati Uniti è pari a 24 .585 dollari' . Sicuramente negli Stati Uniti nessuno
potrebbe vivere con soli 252 dollari all'anno, eppure in India le persone ci riesco-
no - indubbiamente non molto bene . La ragione è che i prezzi dei beni di base,
quelli necessari per la sussistenza, sono molto più bassi in India che negli Stati
Uniti . Di conseguenza, il consumatore indiano medio, che consuma soprattutto
beni di sussistenza, non sta 97 volte peggio del consumatore medio statunitense .
Questo ragionamento si applica ad altri paesi oltre all'India e agli Stati Uniti : in
generale, quanto minore è il reddito di un paese, tanto minore è il prezzo dei ge-
neri alimentari e dei servizi di prima necessità .
Quindi, quando vogliamo confrontare i tenori di vita, sia nel corso del tempo
sia tra paesi diversi (come in questo caso), otteniamo confronti più significativi

' I dati per ogni paese si riferiscono al 1993 . l'tdtmio anno per il quale sono disponibili i
dati sull'India .
676 CAPITOLO 26

tenendo conto degli effetti che abbiamo appena illustrato . I dati della tabella 26 .1
sono costruiti proprio in questo modo . Il principio di costruzione è semplice: si
usa un insieme comune di prezzi per misurare le quantità di beni e servizi simili
che sono prodotti in ciascuna economia . Questi dati ae,ziustati del PIIL reale, che
possono essere considerati come misure del potere di acquisto nel corso del tem-
po o tra paesi diversi, sono chiamati numeri basati sulla parità dei poteri di ac-
quisto (PPP) 4 . Un'ulteriore discussione e i dettagli del calcolo sono presentati nel
quadro La costruzione dei numeri basati Sulla P!'P .
Le differenze tra i dati costruiti sulla base della PPP e i dati basati sui tassi di
cambio correnti possono anche essere enormi . Prendiamo il nostro confronto tra
l'India e gli Stati Uniti . Usando il metodo della PPP, il Pii, pro capite statunitense
risulta essere 17 volte quello indiano . È una differenza notevole, ma non tanto
quanto le 97 volte di prima . Consideriamo ora la classificazione dei paesi ricchi
per prodotto pro capite. Nel 1994, ai tassi di cambio del 1994, il PIL pro capite
degli Stati Uniti era solo l'undicesimo nel mondo . Ad esempio, era uguale solo al
70% di quello giapponese . Usando i numeri costruiti in base alla PPP, gli Stati
Uniti hanno il più alto prodotto pro capite tra tutti i paesi del mondo .

-1 Costruire i valori di PPP richiede tempo e fatica . I più recenti dati disponibili si riferi-
scono al 1992, ed è per questo motivo che la tabella 26 .1 si ferma a quell'anno .

FOCUS

La costruzione dei numeri basati mentari dei due paesi (forse metterete in dub-
bio il realismo di questa ipotesi ; se un'auto-
sulla Pi-)p mobile nel paese X sia uguale a un'automobi-
le nel paese Y è proprio il tipo di problema
Consideriamo due paesi, che per amor di che devono affrontare oli economisti nella co-
concretezza chiameremo Stati Uniti e Russia, struzione delle misure basate sulla Pm1) . li tas-
ma senza alcuna pretesa di rispecchiare per- so di cambio è tale per cui un dollaro è ugua-
fettamente i dati . le a 4 mila rubli . Qual è allora il consumo re-
Negli Stati Uniti, il consumo pro capite è lativo pro capite in Russia rispetto a quello
di 20 mila dollari . Le persone acquistano due negli Stati Uniti?
beni : comprano ogni anno un'automobile nuo- Possiamo cercare di rispondere a questa
va al costo di 10 mila dollari, e spendono il re- domanda prendendo il consumo pro capite in
sto in generi alimentari . Il prezzo di un paniere Russia e convertendolo in dollari attraverso il
annuale di alimenti è di 10 mila dollari . tasso di cambio . In tal modo, il consumo rus-
In Russia, il consumo pro capite è uguale so risulta essere pari a 6 .000 .000/4 .000 =
a 6 milioni di rubli . Le persone tengono la 1 .500$, cioè il 7,5°% del consumo statunitense .
loro automobile per 20 anni . Il prezzo di Ma questa risposta ha senso? È vero che i
un'automobile è di 40 milioni di rubli, per cui russi sono più poveri, ma in Russia i generi
le persone ogni anno spendono in media un alimentari sono anche molto più convenienti .
ventesimo di quella cifra - 2 milioni di rubli - Un consumatore statunitense che spendesse
in automobili . Esse acquistano lo stesso panie- tutto il suo reddito in alimenti comprerebbe
re di beni alimentari dei cittadini s tatunitensi . (20 .000S/10 .000S) = 2 panieri di beni . Un
al prezzo di 4 milioni di rubli . consumatore russo che spendesse tutto il suo
Le automobili russe e statunitensi sono reddito in alimenti comprerebbe invece
della stessa qualità, e così pure i generi ali- (6 .000 .000 rubli/4 .000 .000 rubli) = 1,5 panieri

I FATTI PRINCIPALI 6ì ì

di beni . In termini di panieri, la differenza tra Russia è il 52,5% del consumo pro capite ne-
il reddito statunitense e russo sembra molto gli Stati Uniti . Questa è una stima migliore del
minore . E dato che in Russia due terzi del tenore di vita relativo rispetto a quella che ab-
consumo riguardano generi alimentari, questo biamo ottenuto prima (pari al 75%) .
calcolo sembra piuttosto significativo . È questo il tipo di calcolo su cui si fonda-
Allora come possiamo modificare la nostra no le stime basate sulla PPP che usiamo nel
risposta iniziale? Un modo è usare lo stesso testo . Esse sono il risultato di un ambizioso
insieme di prezzi per entrambi i paesi, misu- progetto noto come Penn World Tables e gui-
rando le quantità di ciascun bene consumato dato dai tre economisti Irving Kravis, Robert
nei due paesi a questi stessi prezzi . Supponia- Summers e Alan IHeston . Questo progetto ha
mo di usare i prezzi statunitensi . In termini eli portato, nel corso di oltre 15 anni, alla costru-
prezzi statunitensi, il consumo pro capite negli zione delle serie PPP non solo per il constano
Stati Uniti è ovviamente ancora di 20 mila (come abbiamo fatto nel nostro esempio), ma
dollari . E in Russia? Il consumatore russo me- in generale per il Pii, e le sue componenti,
dio acquista 0,05 automobili all'anno e un pa- per la maggior parte dei paesi del mondo a
niere di beni . Usando i prezzi statunitensi - partire dal 1950 .
cioè 10 mila dollari per un'automobile e 10
mila dollari per un paniere di beni - ottenia- Fonte: R. Summers e A . Heston, The Penn World
mo un valore del consumo pro capite russo di Table •l ark 5 : An Expanded Set of International Com-
[(0,05 X 10 .000S) + (1 X 10 .000$)] = 10 .500$ . parisons, 1950-1988, in «Quarterly_ Journal of Econom-
Questo significa che il consumo pro capite in ics», n . 2 . 1991 . pp . 327-368 .

Torniamo ora ai dati della tabella 26 .1 . Da essa possiamo trarre tre indicazioni .
1) Innanzitutto, è sorprendente quanto elevata sia stata la crescita in tutti i
cinque paesi, e quanto sia migliorato il tenore di vita negli ultimi quarant'anni .
Dal 1950 il PIL reale pro capite è aumentato di 2 volte negli Stati Uniti, di 4,3
volte in Germania e di ben 10,6 volte in Giappone .
Questi dati mostrano la cosiddetta force of compounding (da compound inle-
ress che significa interesse composto) . Avrete forse sentito dire che risparmiare an-
che poco da giovani rende una discreta somma di denaro al momento del pensio-
namento . Ad esempio, reinvestendo gli interessi ogni anno, con un tasso di inte-
resse del 6% all'anno, un investimento di un dollaro rende circa 12 dollari dopo
42 anni 1(1 + 6% ) 4z = 11,55$], La stessa logica si applica al tasso (-li crescita giap-
ponese negli anni dal 1950 al 1992 . In Giappone il tasso medio annuo di crescita
in quei 42 anni è stato del 5,8% [((8,1% x 23 anni) + (3,0% X 19 anni))/42] e ha
generato un aumento del prodotto reale pro capire di oltre 10 volte . Una miglior
comprensione del fenomeno, che porti all'elaborazione eli politiche di stimolo alla
crescita, potrebbe quindi avere un impatto enorme sul tenore di vita . Misure di
politica economica che aumentino il tasso di crescita, diciamo dal 2 al 3%, miglio-
rerebbero il tenore di vita del 100% nell'arco di 40 anni .
2) La crescita è diminuita sin dalla metà degli anni Settanta .
Le prime due colonne della tabella 26 .1 mostrano i tassi di crescita prima e
dopo il 1973 . Individuare la data esatta dell'inizio del declino è difficile ; il 1973,
la data usata come spartiacque nel campione utilizzato nella tabella, va bene
come qualsiasi altro anno alla metà degli anni Settanta .
La crescita è diminuita in tutti i cinque paesi . Tuttavia, il declino è stato mag-
giore nei paesi che prima del 1973 crescevano più velocemente, come la Francia,
la Germania e soprattutto il Giappone, con il risultato che dal 197 3 le differenze

678 CAPITOLO 26

nei tassi di crescita tra i paesi sono minori di quanto non lo fossero prima di
quell'anno .
Se continua, questo declino della crescita avrà profonde conseguenze sull'evo-
luzione del reddito pro capite in futuro . A un tasso di crescita del 4,4% all'anno (il
tasso di crescita medio non ponderato dei nostri cinque paesi tra il 1950 e il 1973)
ci vogliono 17 anni prima che il tenore di vita raddoppi . A un tasso di crescita
dell'1,8°% all'anno - la media dal 1973 al 1992 - ce ne vogliono 39 . Le aspettative
di forte crescita del reddito individuale, sviluppatesi negli anni Cinquanta e Ses-
santa, sono state smentite dall'evoluzione dell'economia dopo il 1973 . In effetti,
per alcuni gruppi socioeconomici, una minor crescita del reddito pro capite per
l'economia nel suo insieme, accompagnata da un declino del loro reddito rispetto
alla media, ha provocato una riduzione del loro reddito reale in termini assoluti .
Tipicamente, sono stati i lavoratori non qualificati i più colpiti dal rallentamento
(iella crescita . Analizzeremo questo tema in dettaglio nel capitolo 29 .
3) C'è stata una convergenza dei livelli di prodotto pro capite dei cinque
paesi . In altre parole, i paesi ritardatari sono cresciuti più velocemente, riducendo
il divario rispetto agli Stati Uniti .
Nel 1950, il prodotto pro capite negli Stati Uniti era circa il doppio rispetto a
quello inglese, tedesco e francese, e più di sei volte quello giapponese . In Giap-
pone e in Europa, gli Stati Uniti erano visti come la terra dell'abbondanza . Oggi
questa percezione è svanita e i dati ci spiegano perché . Usando i dati basati sulla
PPp, il prodotto pro capite statunitense è tuttora il più alto, ma nel 1992 supera-
va quello tedesco e francese solo del 25%, e quello giapponese solo del 20% .
Questa convergenza dei livelli di produzione pro capite tra paesi si estende
agli altri paesi OCSE . Essa è mostrata nella figura 26 .2, che riporta il tasso di cre-
scita medio annuo del prodotto pro capite dal 1950 al 1992, rapportandolo al li-
vello iniziale di prodotto pro capite nel 1950, per i paesi che sono attualmente
membri dell'OCsE . C'è una chiara relazione negativa tra il livello iniziale di pro-
duzione pro capite e il tasso di crescita a partire dal 1950 . La relazione in realtà
non è perfetta : la Turchia, che nel 1950 aveva più o meno lo stesso basso livello
di prodotto pro capite del Giappone, ha registrato un tasso di crescita pari a solo

FIG . 26.2 . Tassodi 6


crescitadelhii ._pro N E Giappone
capite(1950-92)ri-
spettoalPIL_oroca
Litetic] 1950, )acri
( )r' ,1
I paesi che nel 1950 C Portogallo
avevano un minor li-
vello di produzione 4 11
Grecia C
sono cresciuti più ra- O
o 1] Germania
pidamente .
Fonte : R . Summers e 3 r Turchia p C C
E] L
A . lIcston, The Penn g
World Table Mark 5: o
An Expanded Set of
2 Regno Unito I7 o o
international Compa- o
risons, 1950-1988, in Stati Uniti L
«Quarterly journal of
Nuova Zelanda
Economics», n .
2, I I I
1991, p1) . 327-368 .
0 3 .000 6.000 9.000
Prodotto pro capite nel 1950 (in dollari del 1950)

I FATTI PRINCIPALI 6/9

la metà di quello giapponese . In generale però la relazione è evidente : i paesi che


nel 1950 erano meno avanzati sono cresciuti più velocemente .
La questione della convergenza del prodotto pro capite è stata molto studiata
nella ricerca macroeeonomica dello scorso decennio . Alcuni economisti hanno
evidenziato una possibile fallacia nei grafici simili alla figura 26 .2 . In realtà, osser-
vando solo i paesi che oggi sono membri dell'OCSE, quello che abbiamo fatto è
considerare solo i paesi che hanno avuto successo economico . Ufficialmente,
l'adesione all'OCSE non è basata sulla riuscita economica, ma di certo quest'ulti-
ma ne è una determinante importante . Conseguentemente, se guardiamo solo i
paesi avanzati, troveremo che chi è partito svantaggiato ha avuto una crescita
maggiore : è proprio questo che li ha fatti entrare nel gruppo dei paesi avanzati .
Quindi, il risultato di convergenza deriva in parte dal modo in cui abbiamo sele-
zionato i paesi .
Un modo migliore per analizzare la convergenza è quindi definire un insieme
di paesi non sulla base della loro posizione attuale, come nella figura 26.2, ma
sulla base della loro posizione in passato, ad esempio nel 1950 . Se siamo interes-
sati alla convergenza tra i paesi relativamente ricchi, possiamo scegliere i paesi
che nel 1950 avevano un prodotto pro capite, diciamo di 2 .000 dollari (in dollari
del 1985), e poi guardare se in quel gruppo c'è stata convergenza . Possiamo così
osservare che gran parte dei paesi di quel gruppo hanno effettivamente subito un
processo di convergenza : la convergenza non è solo un fenomeno dell'OCSE . Tut-
tavia, alcuni paesi - tra i quali Uruguay, Argentina e Venezuela - non hanno mo-
strato alcuna convergenza . Forse il caso più sorprendente è quello dell'Argentina .
Il prodotto pro capite, che nel 1950 era di 4 .032 dollari - vicino a quello france-
se -, nel 1990 era di soli 4 .706 dollari - inferiore al livello francese di 13 .904 dol-
lari - registrando un aumento di soli 17 punti percentuali in 40 anni .

® Una panoramica dei fatti nel tempo e nello spazio


Il notevole miglioramento del tenore di vita sin dal 1950, il rallentamento del-
la crescita a partire dalla metà degli anni Settanta e la convergenza tra i paesi ric-
chi : sono questi i tre fenomeni che cercheremo di spiegare strada facendo . prima
dobbiamo però dare uno sguardo all'evidenza empirica, sia nell'arco di lunghi
periodi di tempo, sia per un ampio gruppo di paesi . Entrambe queste estensioni
sono necessarie per contestualizzare la recente esperienza dei paesi avanzati .

2 .1 . Uno sguardo su due millenni

I paesi avanzati sono sempre cresciuti a tassi simili a quelli riportati nella ta-
bella 26 .1 ? Anche senza guardare alla storia, la logica suggerisce che la risposta
debba essere negativa . Ad esempio, supponiamo che il tasso annuo di crescita nei
cinque paesi della tabella 26 .1 sia stato dello 0,5% all'anno sin dall'anno 0 del
calendario cristiano (che qui è chiaramente una data arbitraria) . Andando a ritro-
so, questo significa che il prodotto pro capite nell'anno 0 era di 72 centesimi al-
l'anno (in dollari del 1985), un numero evidentemente troppo piccolo' .

5 Per verificare che questa è davvero la soluzione, si noti che 72 centesimi x (1,005)
1992 è
approssimativamente uguale a 14 .880 dollari (la produzione media pro capite riportata dalla ta-
bella 26 .1 per il 1992) .
680 CAPITOLO 26

Uno sguardo alla storia conferma questa conclusione . Chiaramente, è difficile


costruire stime della crescita in un passato ancor più lontano, ma gli storici del-
l'economia concordano su quella che deve essere stata l'evoluzione tendenziale
negli ultimi duemila anni .
Dalla fine dell'Impero Romano a circa il 1500 non ci fu quasi crescita dei
prodotto pro capite in Europa : la maggior parte dei lavoratori erano impiegati in
agricoltura, dove c'era poco progresso tecnologico . Poiché la quota dell'agricoltu-
ra nella produzione era molto elevata, le invenzioni con applicazioni al di fuori
del settore agricolo potevano contribuire poco alla produzione aggregata . Dal
1500 al 1í00 circa, la crescita del prodotto pro capite divenne positiva ma picco-
la, circa lo 0,1%, e aumentò allo 0,2% dal 1700 al 1820 . Anche durante la Rivo-
luzione industriale i tassi di crescita non furono elevati rispetto agli standard cor-
renti . Negli Stati Uniti il tasso di crescita della produzione pro capite dal 1820 al
1950 fu solo dell' 1,5 `,'% .
Storicamente, la crescita del prodotto pro capite è quindi un fenomeno abba-
stanza recente . Alla luce della crescita degli ultimi 200 anni . quello che pare inso-
lito è l'elevato tasso di crescita raggiunto negli anni Cinquanta e Sessanta piutto-
sto che il basso tasso registrato sin dal 1973 .
Una prospettiva storica ci permette inoltre di cori test ualizzare il fenomeno
della convergenza dei paesi Ocsr al livello del prodotto pro capite degli Stati
Uniti a partire dal 1950 . Gli Stati Uniti non sono sempre stati la maggiore poten-
za economica del pianeta . La storia potrebbe essere vista come una corsa su lun-
ga distanza nella quale un paese assume il primato per un po' di tempo, per pas-
sarlo poi a un altro e tornare in ombra . Per gran parte dei primo millennio e fino
al quindicesimo secolo, la Cina probabilmente ebbe il livello di prodotto pro
capite più alto del mondo . Per circa due secoli, in seguito, il primato passò alle
città dell'Italia settentrionale . Poi fu assunto dai Paesi Bassi fino a circa il 1820, e
dal Regno Unito dal 1820 fino a circa il 1870 . Da allora, il primato è stato tenuto
dagli Stati Uniti . Vista in quest'ottica, la storia sembra quasi evidenziare un pro-
cesso di rincorsa e scavalcamento al leader del momento . piuttosto che un pro-
cesso di convergenza, in cui la gara diventa sempre più serrata . Se la storia ci in-
segna qualcosa, allora gli Stati Uniti potrebbero non detenere il primato econo-
mico ancora a lungo .

FOCUS

La realtà della crescita : generi alimentari : il 41% della spesa totale . La


quota attuale - come risulta dalla composizio-
il bilancio di un lavoratore ne del paniere di consumo usato per calcolare
statunitense nel 1851 l'indice dei prezzi al consumo (CPI) - è solo del
14,4% . E il cibo casalingo - rispetto a quello
I dati sul PIL pro capite non esprimono cucinato nei ristoranti - oggi rappresenta solo
pienamente la realtà della crescita e il miglio- l'8,9% del consumo totale . Ma forse più signi-
ramento del tenore di vita . L'analisi del bilan- ficativa è la composizione della spesa per gene-
cio di un lavoratore di Philadelphia nel 1851 ri alimentari . In questo senso . confrontate i cibi
ci dà meglio il senso di questo miglioramento . riportati nella tabella i con la ricchezza e la va-
Si noti quanto tiri lavoratore spendesse in rietà dei cibi che consumiamo oggi .
1 FATTI PRINCIPALI 681

TAB . 1 . Bilancio annuale di un lavoratore medio, Philadelphia, 1851


Voci di spesa 1mc 'mire sul
o11,:ri :orale

Carne (2 lb al giorno) 72 .80 13 .5


Farina (6!~_ lb all'anno) 32 .50 6,0
Burro (2 lb alla settimana) 32 .50 6,0
Patate (2 Ib alla settimana) 26,00 4,8
Zucchero (4 Ih alla settimana) 16,64 3,1
Caffè e tè 13,00 2,4
Latte ì,28 1,4
Sale, pepe . aceto, amido, sapone, lievito, formaggio, uova 20,80 3,9
Spesa totale in generi alimentari 221,52 41,1

Affitto 156,00 29,0


Carbone (3 tonnellate all'anno) 15,00 2,8
Carbone di legna, fiammiferi 5,00 0,9
Candele e petrolio 7,28 1,4
Articoli per la casa (uso, consumo, guas 13,00 2,4
Biancheria da none . coperte e materassi 10,40 1,9
Stoffe 104,00 193
Giornali 6,24 1 .2
Spesa totale in generi non alimentari 316,92 58,9

Fonte: W. Baumol et al., Productivity cov Americaot I eao`ersk.p, Cambridge, MA, MIT Press, 1989, capitolo
3, tabella 3 .2 . La composizione attuale della spesa deriva dalla tabella 708 iOt'errzge Annual Income and
E.xpennditures (VT All Consumer 1, nits, 1991) nello «Statistical Absu •a ct of the United States», 1993 .

2 .2 . Uno sguardo tra i paesi

Abbiamo visto che i paesi OCSE sembrano convergere nel tempo, in termini
di prodotto pro capite. Ma cosa ne è degli altri paesi del inondo? I paesi più po-
veri stanno crescendo a un ritmo relativamente più veloce? Stanno forse conver-
gendo al livello degli Stati Uniti, pur trovandosi ancora in forte ritardo'
La risposta è contenuta nella figura 26 .3, che mostra il tasso annuo di crescita
del prodotto pro capite di 97 paesi dal 1960 al 1992, rapportandolo al prodotto
pro capite nel 1960 6. Dalla figura non emerge alcuna convergenza . Negli ultimi
30 anni, la convergenza non sembra essere stata la regola : i paesi che nel 1960
erano relativamente put poveri non sono cresciuti più rapidamente .
La nuvola di punti, tuttavia, nasconde un certo numero di andamenti interes-
santi, che emergono solo quando dividiamo i paesi in diversi sottogruppi . Lo fac-
ciamo nella figura 26 .4, che mostra i tassi di crescita di tre gruppi di paesi . Il pri-
mo, contrassegnato da rombi, è il gruppo dei paesi Osar che abbiamo considera-
to prima . Il secondo, contrassegnato da quadrati, è il gruppo dei paesi africani . Il
terzo, contrassegnato da triangoli, è il gruppo di quattro paesi asiatici : Singapore,
Taiwan, Hong Kong e Corea del Sud . Insieme, questi tre gruppi contano 59 pae-

6
I dati per il 1950 mancano per troppi paesi, per ctii qui non possiamo usare quell'anno
come anno iniziale, come abbiamo fatto nella figura 26 .2 . La figura include tutti i paesi per i
quali le stime PPP del PII . pro capite esistono sia per il 1960 sia per il 1992 (o, in alcuni casi .
per il 1990 o 1991 ) . Ci sono alcuni assenti importanti, come la Cina e alcuni paesi dell'Europa
dell'Est, per i quali non sono disponibili i dati per il 1 .960 .

6 82 CAPITOLO 26

Ftc . 26.3 . Tasso di 7,5


eresse i a del PIL-2ro c
N
capite . 1960-92 . CZ 0 0 0
ripe tto al PIL ?ro o
eapirc nel 1960: 97 o
nJ3 si . 5,0 o
Non c'è alcuna rela- 0 o
zione evidente tra il o
tasso di crescita della 0o
00 0 0 o 0 0
produzione nel perio-
do 1960-92 e il livello

* . 16A 0 CI 00
o
di produzione del jm iii q; O 0 0ó
ci 9p 0 0
1960 . [ o o o
72 o r7 7 o
Fonte : Si veda la ii.Lu- - ^Q
:.J I-l 0
ra 26 .2 . 0,0
Z
o 0
c o
0 0
aN I I I I
0 2 .500 5 .000 7 .500 10.000
Prodotto pro capite nel 1960 (in dollari del 1985)

si . Per evitare confusione, la figura 26 .4 tralascia tutti gli altri paesi, che mostrano
andamenti meno evidenti . La figura suggerisce tre conclusioni principali .
1) Il quadro dei paesi OCSE è molto simile a quello della figura 26 .2, che
considerava un arco di tempo leggermente più esteso (dal 1950 in poi, invece che
dal 1960) . Quasi tutti partono da livelli di prodotto pro capite relativamente ele-
vati (almeno un terzo del livello statunitense nel 1960), e c'è chiara evidenza a fa-
vore della convergenza .
2) La convergenza è evidente anche nel caso dei quattro paesi asiatici . Men-
tre il Giappone (che, in quanto membro dell'OcsE, è rappresentato con un rom-
bo) è stato il primo paese asiatico a crescere rapidamente e oggi ha il prodotto
pro capite più alto di tutta l'Asia, un certo numero di paesi asiatici gli stanno te-
nendo testa . Singapore, Taiwan, Hong Kong e Corea del Sud - talvolta chiamati
le quattro tigri - hanno avuto tassi annuali di crescita del PuL pro capite superio-
ri al 6 % negli ultimi 30 anni . Nel 1960, il loro prodotto medio pro capite era cir-
ca il 16% di quello degli Stati Uniti ; nel 1992, era aumentato al 62',x . Un altro
gruppo di paesi asiatici, tra i quali Indonesia, Malaysia, Cina e Thailandia (che
non sono inclusi nella figura a causa della mancanza di dati per il 1960), sono re-
centemente cresciuti a tassi simili e stanno velocemente recuperando terreno .
3) 11 quadro è molto diverso per i paesi africani . In Africa di certo la conver-
genza non è la regola . Nel 1960 gran parte dei paesi africani erano molto poveri,
e da allora molti hanno attraversato fasi di crescita negativa del prodotto pro ca-
pite - un declino assoluto del loro tenore di vita . Dal 1960, il prodotto pro capi-
te è diminuito al tasso dell'1,3% all'anno in Ciad e in Madagascar ; anche in as-
senza di conflitti, in questi due paesi la produzione è al 67% del suo livello del
1960. Pur tralasciando il problema della convergenza, la ragione per cui così tanti
paesi africani non crescano è attualmente uno dei temi principali allo studio degli
economisti dello sviluppo .
Qui non affronteremo né approfondiremo le problematiche sollevate dai feno-
meni descritti in questo paragrafo . Questo ci porterebbe nel cuore della storia eco-
nomica e dell'economia dello sviluppo . Esse ci permettono comunque di vedere in
prospettiva i tre fatti principali che abbiamo discusso prima per i paesi OCSE .

I FATTI PRINCIPALI 683

Fu; . 26 .4 . Tasso di
crescita del P1Lm
capite 1960-92rispet-
0

à tai ;l1L1[ I'ro ex,-te


nel 1960 : pesi Ot 51-„
111ì111 .119111 .

C
I paesi asiatici stanno
convergendo a livello
dei paesi Ocse . C'è
scarsa evidenza a fa .
<0 w vore di una conver-
genza (lei paesi
africani .

Fonte : Si veda la figu-


ra 26 .2 .

-2,5
0 2 .500 5 .000 7 .500 10 .000

Prodotto pro capite nel 1960 (in dollari del 1985?

0 OcSF O Africa Asia

1) La crescita non è una necessità storica . Dagli albori della storia c'è stata
poca crescita e a tutt'oggi in molti paesi la crescita è ancora sconosciuta . Quindi
le teorie che spiegano la crescita dei paesi OCSE devono anche essere in grado di
spiegare la sua assenza in passato e nell'Africa dei nostri giorni .
2) La convergenza dei paesi OCSE al livello degli Stati Uniti potrebbe essere
il sintomo di un imminente loro superamento sulla scena internazionale . Le teorie
che spiegano la convergenza devono quindi ammettere la possibilità che essa sia
seguita da uno scavalcamento da parte di un nuovo leader .
3) Infine, in una prospettiva di lungo periodo, quello che sorprende non è
tanto la scarsa crescita registrata a partire dal 1973, ma piuttosto il periodo di cre-
scita eccezionalmente elevata registrato prima di quella data . La comprensione dei
fattori che hanno contribuito alla crescita elevata del secondo dopoguerra e delle
ragioni della loro scomparsa potrebbe aiutarci a spiegare la scarsa crescita attuale .

® Una guida per pensare alla crescita


Come spieghiamo questi fatti? Qual è il ruolo dell'accumulazione del capitale
e del progresso tecnologico nel processo di crescita? Per rispondere a queste do-
mande, gli economisti utilizzano uno schema logico originariamente sviluppato da
Robert Solow del iMTT, alla fine degli anni Cinquanta ; anche in questo volume
utilizzeremo tale schema che si è rivelato robusto e utile . Questo paragrafo pre-
senta un'introduzione . I capitoli 27 e 28 forniranno un'analisi più dettagliata del
ruolo dell'accumulazione del capitale e del progresso tecnologico .

L'articolo in cui Solow ha presentato questo schema è chiamato A Contribution to the


Thyeory oÍ Economic Growtb, in «Quarterly Journal of Economics» . febbraio 1956, pp . 65-94 .
Per il suo lavoro sulla crescita Solow ha ricevuto il premio Nobel nel 1987 .

684 CAPITOLO 26

3 .1, La funzione di produzione aggregata


Pensiamo alla produzione aggregata come se fosse ottenuta da due soli fattori
produttivi, capitale e lavoro :

[26 .11 Y = F(K, N)

Come prima, Y è la produzione aggregata . K è il capitale - la somma di tutti i


macchinari, gli impianti, gli uffici e gli immobili dell'economia . N è il lavoro - il
numero di lavoratori impiegati nell'economia . La funzione F, che ci dice quanto
prodotto è ottenuto per date quantità di capitale e lavoro, è chiamata funzione di
produzione aggregata .
Questo modo di pensare alla produzione costituisce un miglioramento rispet-
to ai capitoli precedenti, nei quali abbiamo assunto che la produzione richiedesse
solo il fattore lavoro . Ma è pur sempre una drastica semplificazione della realtà .
Infatti, macchinari e uffici hanno un ruolo diverso nella produzione del prodotto
aggregato e dovrebbero essere considerati come fattori produttivi diversi . Analo-
gamente, i lavoratori con un dottorato di ricerca sono diversi dai lavoratori che
non hanno terminato la scuola superiore ; eppure essi sono considerati identici
nella costruzione dell'input lavoro come numero di lavoratori impiegati nell'eco-
nomia . Abbandoneremo alcune di queste semplificazioni più avanti . Per il mo-
mento, useremo la funzione di produzione aggregata descritta dall'equazione
[26 .1] .
Da cosa dipende a sua volta la funzione di produzione aggregata F? In altre
parole, quanto prodotto può essere ottenuto per date quantità di capitale e di la-
voro? La risposta dipende dallo stato della tecnologia . Con le stesse quantità di
capitale e di lavoro, un paese con una tecnologia più avanzata produrrà di più ri-
spetto a un paese con una tecnologia primitiva .
Cosa significa tecnologia? In senso stretto, possiamo pensare allo stato della
tecnologia come all'insieme dei progetti che definiscono sia la gamma di beni che
possono essere prodotti nell'economia, sia le tecniche disponibili per produrli .
Possiamo anche pensare allo stato della tecnologia in un senso più esteso . Quan-
to prodotto è ottenuto in un'economia dipende anche dal buon funzionamento
delle imprese, dall'organizzazione e dal grado di perfezione dei mercati, dalle
norme legislative e dalla loro efficace applicazione, dal clima politico, e così via` .
In gran parte dei prossimi due capitoli penseremo allo stato della tecnologia in
senso stretto . Alla fine del capitolo 28 torneremo brevemente a quanto sappiamo
sul ruolo degli altri fattori, dal sistema normativo alla forma di governo .

Rendimenti di scala e rendimenti dei fattori . Quali restrizioni dovremmo im-


porre alla funzione di produzione aggregata?
Consideriamo un esperimento teorico in cui raddoppiamo il numero di lavo-
ratori e l'ammontare di capitale nell'economia . E ragionevole pensare che anche
la produzione raddoppierà : in effetti, abbiamo donato l'economia originaria, e
l'economia donata può produrre tanto quanto l'economia originaria . Questa pro-
prietà è chiamata rendimenti di scala costanti : raddoppiando la scala di produ-
zione - cioè raddoppiando le quantità di capitale e di lavoro impiegate - anche il
prodotto raddoppia :

S Per fare un altro esempio, nel capitolo 24 abbiamo visto come l'iperinflazione sconvolge
il sistema produttivo e il funzionamento dei mercati, riducendo in tal modo la produzione .

i FATTI PRINCIPALI 685

2Y = F(2K, 2,0

Più in generale, per ogni A :

[26 .2] ÀY= F(iK, AN)

I rendimenti di scala costanti si riferiscono a quanto succede al prodotto quando


sia il capitale sua il lavoro vengono aumentati . Cosa dovremmo ipotizzare quando
un solo fattore produttivo - ad esempio il capitale - viene aumentato?
È sicuramente ragionevole supporre che la produzione aumenterà . E anche
ragionevole assumere che lo stesso aumento di capitale comporterà aumenti di
prodotto tanto minori quanto più elevato è il livello del capitale stesso . Perché?
Pensiamo, ad esempio, a un gruppo composto da un certo numero di segretarie .
L'introduzione di un computer di certo aumenterà notevolmente la produzione
del gruppo, poiché alcuni dei compiti più dispendiosi in termini di tempo saranno
svolti automaticamente dal computer. All'aumentare del numero di computer,
sempre più segretarie hanno il loro computer personale, e la produzione aumente-
rà ulteriormente, anche se per ogni nuovo computer essa aumenterà meno dell'au-
mento ottenuto con l'introduzione del primo computer . Quando tutte le segreta-
rie hanno il loro PC, aumentare ancora il numero di computer difficilmente farà
aumentare di molto la produzione . I computer aggiuntivi potrebbero restare inuti-
lizzati e non aumentare in alcuna misura la produzione del gruppo .
Ci riferiremo alla proprietà secondo la quale aumenti di capitale generano,
dato il lavoro, aumenti di prodotto tanto minori quanto maggiore è il livello di
capitale con il termine rendimenti decrescenti del capitale (una proprietà che
sarà ormai familiare a quanti di voi abbiamo seguito un corso di microeconomia) .
Un'analoga proprietà vale per l'altro fattore produttivo, il lavoro : aumenti della
quantità di lavoro, dato il capitale, generano incrementi di prodotto tanto minori
quanto maggiore è la quantità di lavoro già impiegata . Questa proprietà prende il
nome di rendimenti decrescenti dei lavoro .

Prodotto e capitale per occupato . La funzione di produzione che abbiamo


scritto e le due proprietà appena illustrate comportano una semplice relazione tra
prodotto per occupato e capitale per occupato .
Per capire, prendiamo A uguale a 1/N nell'equazione [26 .2], ottenendo una
relazione tra prodotto e capitale per occupato :

[26 .3] - 1

Questa equazione ci dice che la quantità di prodotto per occupato dipende dalla
quantità di capitale per occupato . Essa è disegnata nella figura 26 .5 .
Il prodotto per occupato (YIN) è misurato sull'asse verticale, il capitale per
occupato (K/N) sull'asse orizzontale. La relazione tra i due è rappresentata da
una curva crescente : all'aumentare del capitale per occupato, anche il prodotto
per occupato aumenta . Ma a causa dei rendimenti decrescenti del capitale, la cur-
va è disegnata in modo tale che ulteriori aumenti di capitale provochino aumenti
sempre minori di prodotto . Nel punto A, dove il capitale per occupato è basso,
un aumento del capitale per occupato pari alla distanza AB provoca un aumento
del prodotto per occupato uguale ad A'B' . Nel punto C, dove il capitale per oc-
cupato è maggiore, lo stesso aumento di capitale per occupato, CD (dove la di-

686 C :APITOLO 26

FIG. 26.5 . Prodotto g


capitale per addette. YIN = F(K/N , 1)
Aumenti dei capitale
per addetto provoca-
no incrementi sempre
più piccoli del pro-
dotto per addetto .

l U C D
Capitale per addetto . KIN

stanza CD è uguale alla distanza /113), genera un minor aumento di prodotto per
occupato, pari solo a CD' . È proprio quello che succedeva nel nostro gruppo di
segretarie, dove i computer aggiuntivi avevano un effetto sempre minore sulla
produzione totale .

3 .2 . Le fonti della crescita


Ora possiamo tornare alla crescita . Da cosa è generata la crescita? Perché il
prodotto per occupato - o il prodotto pro capite, se assumiamo che la quota di
lavoratori sulla popolazione totale rimanga più o meno costante nel tempo - au-
menta nel corso del tempo? L'equazione [26 .3] ci dà una semplice risposta :
• gli aumenti del prodotto per occupato (Y/V) provengono da aumenti del
capitale per occupato (K/N) . Questa è la relazione che abbiamo appena visto nel-
la figura 26 .5 ;
• oppure provengono da miglioramenti dello stato della tecnologia, che spo-
sta la funzione di produzione . F, e permette di ottenere una maggior quantità di
prodotto per occupato con lo stesso capitale per occupato .
Possiamo quindi pensare alla crescita come derivante dall'accumulazione di
capitale e/o dal progresso tecnologico - il miglioramento dello stato della tecno-
logia . Vediamoli uno per volta .

Accumulazione di capitale . Può l'accumulazione di capitale in sé sostenere la


crescita della produzione per sempre? La risposta è no . Per avere una spiegazio-
ne formale dovrete aspettare fino al capitolo 27 . Per ora possiamo derivare l'in-
tuizione di fondo dalla figura 26 .5 . A causa dei rendimenti decrescenti del capita-
le, sostenere un aumento costante del prodotto per occupato richiederebbe au-
menti sempre maggiori del livello di capitale per occupato . A un certo punto, la
società non sarà più disposta a risparmiare abbastanza per aumentare il capitale .
e il prodotto per occupato smetterà di crescere .
Questo significa che il tasso di risparmio dell'economia - la proporzione di
reddito che viene risparmiata - è irrilevante? La risposta è ancora no . E vero che
un maggior tasso di risparmio non può sostenere in modo permanente una mag-
gior crescita della produzione, ma può sempre sostenere un maggior livello di pro-
duzione . Per capire questa importante distinzione, pensate al seguente esempio .

I FATTI PRINCIPALI 687

Consideriamo due paesi, A e B . Assumiamo che il paese A abbia un tasso di


risparmio maggiore del paese B : s,; > s B . Assumiamo anche che entrambe le eco-
nomie abbiano lo stesso tasso di progresso tecnologico . Allora, ignorando le flut-
tuazioni, l'andamento della produzione pro capite nei due paesi sarà dei tipo de-
scritto nella figura 26 .6 (che utilizza una scala logaritmica per misurare la produ-
zione, per cui un'economia in cui la produzione cresce a tiri tasso costante è rap-
presentata da una retta con inclinazione uguale al tasso di crescita)' .
Poiché entrambi i paesi hanno lo stesso tasso di progresso tecnologico, il pro-
dotto pro capite cresce allo stesso tasso nei due paesi ; per questo le due rette
sono parallele . Tuttavia, in ogni momento, il paese con il tasso di risparmio più
elevato avrà un maggior livello di prodotto pro capite, e quindi sarà più ricco
dell'altro . Per questo la retta del paese A è più elevata della retta del paese 13 .
Come e quanto il tasso di risparmio influenzi il livello di produzione, e quale
sia l'opportunità che un paese come gli Stati Uniti (che ha un tasso di risparmio
molto basso) aumenti il suo tasso di risparmio sono i temi che affronteremo nel
capitolo 28 .

Progresso tecnologico . Se l'accumulazione di capitale non è la fonte di una


crescita sostenuta, la crescita deve necessariamente originare dal progresso tecno-
logico . Solo trovando nodi più efficienti per produrre i beni, o modi di produrre
beni migliori, l'economia potrà crescere a un tasso costante .
Questa conclusione ha una conseguenza ovvia, ma importante . Un paese in
grado di raggiungere un maggior tasso di progresso tecnologico può diventare
molto più ricco degli altri . In termini del nostro esempio di prima, se il paese B è
in grado di mantenere un tasso di progresso tecnologico superiore a quello del
paese A, i due sentieri di produzione saranno come quelli disegnati nella figura
26 .7 . Anche se il paese 13 è inizialmente arretrato, alla fine sorpassa il paese A, e
diventa sempre più ricco .
Questo solleva il problema di cosa determini il tasso di progresso tecnologi-
co . Ciò che sappiamo sulle determinanti del progresso tecnologico - dal ruolo
della spesa in ricerca di base e applicata, al ruolo dei brevetti, al ruolo dell'istru-
zione e della formazione - sarà trattato nel capitolo 27 . Quel capitolo si conclu-

Paese A Ftc . 26 .6 . Gli eftetti


di dive :- si lassi di ri
,sani, , l .t n sc!ta .
Paese B Un maggior tasso di
I ts tl c s, l I risparmio si riflette in
un livello di produ-
zione più elevato, ma
I
non influenza il tasso
i
di crescita dell'econo-
mia in modo pcrma-
nentc .

Si veda la nota 1 .
6 88 CAPITOL(I) 26

Fu; . 26 .7 . Gli effetti Paese B


dì 1iv Urai tarmi dipro -

Un maggior tasso di
progresso tecnologico
si riflette in un tasso
di crescita più elevato .

Tempo

derà tornando all'evidenza empirica stila crescita dei paesi avanzati a partire dai
primi anni Cinquanta - che abbiamo presentato nel paragrafo i - e interpretan-
dola alla luce della teoria che abbiamo appena presentato .

P Su periodi eli tempo molto lunghi, le l) Storicamente, la crescita sostenuta del-


fluttuazioni della produzione sono sovrastate la produzione è un fenomeno recente . Dalla
dalla crescita - l'aumento della produzione fine dell'Impero Romano fino al 1500 circa,
aggregata nel tempo . in Europa non c'è stata quasi nessuna crescita
® Guardando alla crescita di cinque pae- del prodotto pro capite . Anche durante la Ri-
si avanzati (Francia, Germania, Giappone, Re- voluzione industriale, i tassi di crescita non
gno Unito e Stati Uniti) a partire dal 1950, erano alti in relazione agli standard attuali .
emergono tre fatti principali . Negli Stati Uniti il tasso di crescita del pro-
1) Tutti i cinque paesi hanno conosciuto dotto pro capite dal 1820 al 1950 è stato solo
una forte crescita e un considerevole aumento dell'1 .5% .
del loro tenore di vita . Dal 1950 la produzio- 2) La convergenza dei livelli di prodotto
ne reale pro capite è aumentata di 2 volte ne- pro capite non e un fenomeno esteso su scala
gli Stati Uniti, di 4,3 volte in Germania e di mondiale . :`Molti paesi asiatici stanno guada-
10,6 volte in Giappone . gnando terreno rapidamente, ma gran parte
2) Dalla metà degli anni Settanta la cre- dei paesi africani hanno sia bassi livelli di pro-
scita è rallentata . Il tasso medio di crescita del dotto pro capite, sia bassi tassi di crescita .
prodotto pro capite è passato dal 4,4% all'an- ® Per pensare alla crescita, gli economisti
no dal 1950 al 1973 all'1,8% dal 1973 al partono da una funzione di produzione aggre-
1992 . gata che mette in relazione il prodotto aggre-
3) C'è stata una convergenza tra i livelli gato con due fattori di produzione, capitale e
di prodotto pro capite dei cinque paesi consi- lavoro . Quanto prodotto è ottenuto da questi
derati . In altre parole, i paesi ritardatari sono fattori di produzione dipende dallo stato della
cresciuti più velocemente, riducendo in tal tecnologia .
modo 1 divario tra loro e la maggior potenza ® La funzione di produzione aggregata
economica mondiale, gli Stati Uniti . comporta che gli aumenti del prodotto per
i• Guardando all'evidenza empirica di un occupato possono derivare o da aumenti del
insieme di paesi più ampio su un periodo di capitale per occupato o da miglioramenti del-
tempo più lungo, emergono i seguenti fatti . lo stato della tecnologia.
I FATTI PRINCIPALI 689

. L'accumulazione di capitale di per sé > In ultima analisi, una crescita sostenuta


non può sostenere la crescita . Tuttavia, quan- del prodotto pro capite è dovuta al progresso
to un paese risparmia è molto importante per- tecnologico . Quindi, forse la domanda più
ché il tasso di risparmio determina il livello importante nell'ambito della teoria della cre-
del prodotto pro capite, anche se non il suo scita riguarda le determinanti del progresso
tasso di crescita . Alla relazione tra tasso di ri- tecnologico . Le fonti e gli effetti del progresso
sparmio, capitale e produzione è dedicato il tecnologico sono trattati nel capitolo 28 .
capitolo 27 .

Termini chiave

crescita funzione di produzione aggregata


scala logaritmica stato della tecnologia
prodotto pro capite rendimenti di scala costanti
potere d'acquisto rendimenti decrescenti del capitale
parità dei poteri d'acquisto (PPP) rendimenti decrescenti del lavoro
convergenza accumulazione di capitale
rincorsa e scavalcamento progresso tecnologico
quattro tigri tasso di risparmio

PER M_I T_TERSI ALLA- PROVA

1. Usate la tabella 26 .1 per rispondere d) Usando il metodo della parità del po-
alle seguenti domande . tere di acquisto e i prezzi statunitensi, calcola-
a) Se il tasso di crescita statunitense non te il consumo messicano pro capite in dollari .
fosse diminuito dal 1973 al 1992, quale sareb- e) In ciascuno dei due metodi, dite quan-
be stato nel 1992 il prodotto pro capite negli to inferiore è il tenore dí vita messicano ri-
Stati Uniti? spetto a quello statunitense . La scelta del me-
b) Se il tasso di crescita giapponese non todo fa qualche differenza?
fosse diminuito dal 1973 al 1992, quale sareb-
be stato nel 1992 il prodotto pro capite in
Generi Beni di consumo
Giappone? alimentari durevoli
c) Nei paesi OCSE, tra il 1973 e il 1992
Prezzo Quantità Prezzo ( uantità
c'è stata una convergenza continua verso il te-
nore di vita degli Stati Uniti? Messico 1 peso 1 .000 10 pesos 500
Stati Uniti $i 2 .000 52 4 .000

2. Assumete che i consumatori tipici mes-


sicani e statunitensi acquistino le quantità e 3. Considerate una funzione di produzio-
paghino i prezzi descritti dalla tabella riporta- ne Y=(-\K)(-` ) .
ta sotto . a) Calcolate la produzione quando K = 64
a) Calcolate il consumo pro capite statu- e N = 100.
nitense in dollari . b) Se il capitale e il lavoro raddoppiano,
b) Calcolate il consumo pro capite messi- cosa succede alla produzione?
cano in pesos. c) Questa funzione di produzione è carat-
c) Supponete che il tasso di cambio sia terizzata da rendimenti di scala costanti?
0,1 (0,10 dollari per peso) . Usando il tasso di Spiegate il motivo della vostra risposta .
cambio corrente . calcolate il consumo pro d) Scrivete questa funzione di produzione
capite messicano in dollari . come una relazione tra il prodotto per occu-
690 CAPITOLO 26

paco e il capitale per occupato . (Suggerimento : ha avuto una crescita maggiore rispetto agli
dividete entrambi i lati della funzione di pro- Stati Uniti, eppure le scoperte tecnologiche
duzione per N .) importanti sono state molto più numerose ne-
e) Quando il capitale per occupato au- gli Stati Uniti che in Giappone . Come risolve-
menta da 2 a 4 a 6, cosa succede al prodotto reste questa apparente contraddizione?
per occupato?
f) Questa funzione di produzione avrà la 5 . Nel quadro La costruzione dei numeri
stessa forma di quella rappresentata nella fi- basati sulla PPP, abbiamo usato i prezzi statu-
gura 26 .5? Perché? nitensi per confrontare il consumo pro capite
negli Stati Uniti e in Russia con il metodo
4 . Come abbiamo discusso nel capitolo, della PPP . Provate ora ad usare i prezzi russi
la crescita sostenuta del prodotto per occupa- per stimare il consumo in entrambi i paesi .
to richiede un progresso tecnologico sostenu- Cosa ne è della nostra stima del consumo re-
to . La tabella 26 .1 sembra contraddire questa lativo pro capite in Russia?
affermazione : dal 1950 al 1973, il Giappone

Per saperne di più

Una presentazione estesa dei fatti riguar- Blackman e E . Wolff, Productivity and Ameri-
danti la crescita è data da A . Maddison, Phases can Leadership, Cambridge, Mi\, Mrr Press,
of Economic Development, New York, Oxford 1989, fornisce una vivace descrizione di come
University Press, 1982 . è cambiata la vita negli Stati Uniti dalla metà
Il capitolo 3 di W Baumol, S .A . Batey degli anni Ottanta .

Potrebbero piacerti anche