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Un viaggio intorno al mondo Capitolo I

Che cos'e la macroeconomia?


Che differenza c'e tra macroeconomia a microeconomia? La risposta risiede
nell'etimo greco : macro significa grande, micro significa piccolo . La macroeco-
nomia studia le variabili economiche aggregate, come la produzione dell'econo-
mia net suo insieme (il prodotto aggregato) e it prezzo medio di tutti i beni (il Ii-
vello generate dei prezzi) . Al contrario, la microeconomia studia produzione e
prezzi nei singoli mercati .
i
Questa risposta solleva un'ulteriore domanda . La macroeconomia non a forse
soltanto una branca delta microeconomia? Un'economia non c solo un insieme di
singoli mercati, cosicche basta capire ognuno di essi per capire l'intero sistema
economico? La risposta a si in linea di principio, no in pratica .
In linea di principio si potrebbe pensare di scrivere la condizione di egua-
glianza tra domanda e offerta per ciascuno degli innumerevoli mercati the com-
pongono un'cconomia moderna, elencare poi tutte le variabili the influenzano
domanda e offerta in ogni mercato e, infine, usare un potente computer per tro-
vare le condizioni alle quali tutti i mercati sono simultaneamente in equilibrio .
In pratica la conoscenza the i macroeconomisti hanno dell'economia, e di
tutte le interazioni al suo interno, non a canto completa da rendere fattibile que-
sta strategic di ricerca . Quand'anche essi riuscissero a costruire un modello gi-
gantesco e risolverlo con un computer, it modello sarehhc tanto complicato quan-
I to la realty the rappresenta, a altrettanto difficile da interpretare .

1 .1 . Le semplificazioni della macroeconomia


Data la complessita del campo di studio, it compito dclla macroeconomia e
trovare it modo di semplificare, per spiegare it comportamento delle variabili ag-
gregate . I macroeconomisti assumono the it mondo sia motto piu semplice di
quanto in realty non sia . Ad esempio, invece di tener conto dei numerosi beni
esistenti e dei rispettivi mercati in cui essi vengono venduti, fingono the esista un
solo bene, con un'unica domanda e un'unica offerta the interagiscono in un uni-
co mercato . Percio, invece di considerare le innumerevoli curve di domanda e di
offerta the esistono in realty, pensano semplicemente alla domanda e all'offerta
di quell'unico bene .
i
Sulla base di tali semplificazioni, essi possono costruire semplici strutture con
Ie quali pensare a interpretare l'economia . Queste strutture sono chiamatc model-
26 CAI'ITOLO 1

li . Un modello macroeconomico a una struttura logica e internamente coerente


usata per descrivere it funzionamento di un'economia . Talvolta i modelli sono
semplici descrizioni verbali ; spesso fanno use della matcmatica . Uno dci vantaggi
dell'uso della matematica e the costringe ad accertarsi the it modello non soffra
di incoerenze.
Come vengono scelte tall semplificazioni? Innanzitutto pensando scriamente
alle loro implicazioni e ai pericoli the ne derivano . Alcune semplificazioni sono
innocue per certi fini, dannose per altri . Per fare un esempio non economico, i li-
brai possono tranquillamente ignorare le differenze di statura dei loro clienti, ma
lo stesso non vale per i sarti!
Le semplificazioni, inoltre, nascono dal continuo confronto dei modelli con la
realty osservata . Il mondo di oggi, con quasi 190 paesi, fornisce nurnerose espe-
ricnze da spiegare' . La storia ne fornisce molte altre . I macroeconomisti sono
continuamente spinti a chiedersi : possiamo spiegare quests cast? In caso contra-
rio, come dovremmo cambiare it nostro apparato concettuale? Dobbiamo cam-
biare radicalmente la struttura dei modelli, o modificare soltanto alcune ipotesi?
Occasionalmcnte, le revisioni del sistema teorico sono indotte da eventi stori-
ci . Cio accadde, ad esempio, durante la Grande depressions, it periodo di alta di-
soccupazione the caratterizzo it decennio precedente la Seconda guerra mondia-
le . La ttoria macrocconomica sviluppata fino agli anni Trenta si rivelo incapace
di spiegare la profondita e la durata della Depressione . Quando, nel 1936, l'eco-
nomista inglese john Maynard Keynes propose una nuova interpretazione del
processo di formazione del prodotto e un modo per spiegare la Depressione, it
suo approccio divcnne subito dominante . Nell'arco di un decennio, le idee di
Keynes avrebbero completamente trasformato la macroeconomia .
A parte questi momenti di svolta, molti eventi inducono i macroeconomisti a
capire di aver tralasciato alcune variahili cruciali o di aver interpretato scorretta-
mente it comportamento di altre . Questo accadde negli anni Settanta, quando
molts paesi attraversarono quasi un decennio di stag/lazione (un termine coniato
dagli economisti per definire un periodo di stagnazione e di contemporanea infla-
zione) . La presenza di elevata disoccupazione e alta inflazione mal si conciliava
con l'idea allora prevalente secondo la quale un paese potesse sperimentare I'uno
o l'altro fenomeno, ma non entrambi contemporaneamente . Dopo alcuni studi,
divenne chiaro the gli shock the colpirono 1'economia in quegli anni - it sensibi-
le incremento del prezzo del petrolio imposto dall'OPEC, it cartello tra i paesi
produttori di greggio - erano divcrsi da quclli registrati net decenni precedents .
Poiche i macroeconomisti non avevano mai osservato tali shock, non Ii avevano
mai inclusi nei loro modelli . Nel giro di pochi anni, tuttavia, gli effetti di shock
come l'aumento del prezzo del petrolio furono capiti molto meglio, c i costi da
essi dcrivanti furono inclusi nei modelli macroeconomici . La stagflazione non era
piu un rompicapo .

1 .2 . Perche i macroeconomisti sono spesso in disaccordo

La macroeconomia a 11 risultato di un incessante processo di costruzione, del-


l'interazione tra idee ed eventi . C16 in cui gli economisti credono oggi a it risulta-

I Non c facile dire quanti paesi ci sono nel mondo . Le Nazioni Unite hanno 184 m embri .

m a alcuni paesi, come Taiwan, non sono inclusi . 11 sistema telefonico usa 182 codici-paese .
L'International Standard Organization, the assegna un codice a ciascun paese, ne ha ben 239 .
UN VIAGGIO INTORNO AL MONDO 27

to di un processo evolutivo nel corso del quale hanno eliminato alcune idee the
si sono rivelate sbagliate e hanno mantenuto quelle the invece parevano spiegare
bene la realta .
Cio non significa the la macroeconomia oggi sia «giusta» : sicuramente nuovi
eventi indurranno i macroeconomisti a mettere in dubbio it loro modo di pensare
e alcuni eventi potrebbero persino provocare una revisione radicale delle loro
idee sul funzionamento del sistema economico . Cio non significa nemmeno the le
lezioni della storia e it processo interattivo tra idee ed eventi siano cosi decisivi
da indurre ampio consenso nella professione . II dissenso c molto piu esteso di
quanto non venga comunemente percepito . Esso e dovuto a due diverse ragioni .
Innanzitutto, quand'anchc condividessero la stessa visione del funzionamento
dell'economia, i macroeconomisti sarebbero probabilmente in disaccordo circa
I'importanza relativa di diversi obiettivi . Alcuni economisti, ad esempio, sono
propensi a ridurre le diseguaglianze nella distribuzione del reddito, nonostante
alcuni strumenti per raggiungere tale fine (come livelli di imposizione elevati) ab-
biano effctti recessivi sull'attivita economica . Altri ritengono invece the le dispa-
rity di reddito sano accettahili e the I'attivitit produttiva sia un obiettivo priorita-
rio . Alcuni economists considerano la lotta contro la disoccupazione un obiettivo
di primaria importanza, in quanto vedono la disoccupazione come la maggior
piaga sociale . Altri attribuiscono maggior peso all'inflazione, ritenuta particolar-
mente dannosa per la society . Spesso, le linec di dissenso corrono su binari poli-
tics . I progressisti, e gli economisti di tendenza progressista, sono piu interessati
alla distribuzione del reddito e alla disoccupazione . I liberisti, e gli economisti di
tendenza liberista, sono piu interessati alla crescita e alla lotta all'inflazione . Le
misure proposte dai due gruppi saranno inevitabilmentc divergenti . Fino a quan-
do le persone (e quindi gli economisti) avranno valori diversi, altrettanto diverse
saranno le loro opinioni sul sistema economico .
Inoltre, la realta spesso non e abbastanza chiara da generate un consenso ge-
nerate . Al contrario dei ricercatori in altre scienze applicate, gli economisti non
possono condurre esperimenti guidati . Quando un ingegnere vuole scoprire gli
effetti della temperature sulfa conduttivita dei materiali, conduce un esperimento
in cui cambia la tempcratura e, a parita di altre condizioni, osserva Ie variazioni
nella conduttivita . Ma un macroeconomista the voglia analizzare, ad esempio,
come variazioni dell'offerta di moneta influenzino la produzione aggregata, non
potra seguire lo stesso metodo : non potra fermare it mondo e chiedere ally banca
centrale di variare I'offerta di moneta! Infatti, i cambiamenti nell'offerta di mone-
ta avvengono contemporaneamente a una miriade di altri eventi, da variazioni
dells legislazione tributaria a una serie di scioperi o a un'improvvisa instability
meteorologica, e cosi via . Percio, per isolare gli effetti di variazioni dell'offerta di
moneta sulla produzione, it nostro economista dovra analizzare i dati e controlla-
re la dinamica delle altre variabili the sono cambiate contemporaneamente alto
stock di moneta . Cio e piuttosto difficile e richiede una serie di criteri metodolo-
gici in merito ai quali gli economisti propongono soluzioni alternative . Analizzan-
do lo stesso episodio, un cconomista potrebbe vedere un forte effetto della mo-
neta sulla produzione, mentrc un suo collega potrebbe osservare un effetto piu
debole .
Lo studio di episodi sempre piu numerosi e I'utilizzo di tecniche statistiche
sempre piu sofisticate riducono progressivamente le divergenze di opinione . Ad
esempio, oggi c'e ormai ampio consenso circa gil effetti della moneta sulla produ-
zione aggregata, ma non sui canals attraverso i quail tali effetti si esplicano . I di-
saccordi ci sono e ci saranno sempre. Questo libro si concentra sulla teoria ma-
croeconomica ampiamente condivisa dalla professione e su come essa venga usata
28 CAPITOL() I

per studiare it mondo . Strada facendo, 11 libro non manchera tuttavia di sottoli-
neare i luoghi c i mottvi del dissenso .

® Uno sguardo sul mondo


Perche i macroeconomisti e i responsabdi della politica macroeconomica non
dormono sonni tranquilli?
Negli Stati Uniti, dopo una recessione nei primi anni Novanta, I'economia
statunitense c cresciuta costantemente, l'inflazione a stata bassa e la disoccupazio-
ne a rimasta al di sotto della media postbellica, ma gli economisti temono che la
prolungata espansione della produzionc (che dura inintcrrotta da 10 anni) sia
prossima alla fine .
Negli altri paesi industrializzati, la situazione economica a oggi piu preoccu-
pante di gttella degli Stati Uniti . In molti paesi europei it tasso di disoccupazione
e estremamente elevato e nulla lascia sperare in un suo rapido rientro verso livelli
piu accettabili . In Italia it problema della disoccupazione a accentuato dal divario
esistente tra regioni ricche e regioni povere: it tasso di disoccupazione a motto
piu elevato al Sud che al Centro-Nord .
Anche ('Asia e alle prese con alcuni problemi econornici : 11 Giapponc, dopo
gli elevati tassi di crescita del periodo postbellico, negli anni Novanta ha esibito
una crescita molto bassa ed e reccntemente caduto in una profonda recessione .
Oggi, la maggior preoccupazione delle autorita di politica economica e dei macro-
economisti giapponesi a riuscire a riportare t'economia su un sentiero di crescita
sostenuta . Nel Sudest asiatico, una grave crisi economica a finanziaria ha colpito
molte dells economic in rapida espansione, dalla Thailandia alla Corea .
Net seguito del capitolo descriveremo pit in dettaglio coca sta accadendo in
queste parti del mondo . Confrontcremo la situazione attualc con l'esperienza sto-
rica degli ultimi tre decenni . 11 resto del capitolo andrebbc letto come un articolo
di giornale . Non preoccupatevi dell'esatto significato dclle parole o della com-
prensione del testo nei minimi particolari . Lo scopo e fornire una base sulla qua-
le introdurre i temi della macroeconomia, mentre le definizioni precise e la tratta-
zione sistematica degli argomenti verranno affrontati piu avanti . Una volts lotto it
libro, potrete tornare a questo capitolo e verificare i progressi fatti nello studio
della macrocconomia,

2.1 . Gli Stan Unitl

Quando i macroeconomisti osservano un'economia, si concentrano innanzi-


tutto su tre indicatori . 11 primo a la produzionc a,-reat ;, e it suo tasso di cresci-
ta . Il secondo c it tasso di disoccupazione, la proporzione di persone che non
sono occupate c sono in cerca di un impiego. Il terzo e it tasso di inflazionc, it
tasso al quale cresce it livello medio dei prezzi .
Rispctto a questi tre indicatori, gli Stati Uniti (figura 1 .1) sono in buone con-
dizioni . La tabella 1 .1 ne mostra i valori . La prima colonna da le medie dal 1960
al 1998 . Le altre tre colonne contengono i valori dal 1998 al 2000 (per quest'ulti-
mo anno it dato riportato a una previsione) .
Gli Stati Uniti hanno iniziato gli anni Novanta con una recessione - cioe un
declino della produzione aggregata . Alla fine del 1991, la recessione ha ceduto it
passo a un'espansione - un aumento dell'output - e da allora la crescita della

UN VIAGGIO INTORNO AL MONDO 29

Stati Uniti
Produznn,e . S AK mid d, doUari
delta produzione mondiale : 22
Popolazione : 268 milioni
1 Pn .duzione pro capite : 29 .800 dollari

.
;
F1( 1 .1 . St :ati t'niti
Fonte: «International Financial Statistics», Fondo Monetario Internazionale .

TAB . 1 .1 . Crescita, disoccupazione e inflazione negli Stati Uniti, 1960-2000


19n0 9s 199111 1999 Iwo
I lI_vII( iii II i

Tasso di crescita della produzionea 3,1 3,9 3,8 3,1


Tasso di disoccupazioneh 6,0 4,6 4,2 4,2
Tasso di inflazionc' 4,0 1,0 1,6 2,3

Tasso annuale di crescita del PIL .


^ Media annuals .
lasso annuo di variazione del deflatore del PIL .

Fonte : aO1:cD Economic Outloob', dicembre 1999 .

produzione a rimasta positiva : net 1998 e stata pari al 3,9%, un valore superiore
al tasso medio di crescita dal 1960 .
Il tasso di disoccupazione ha subito un costante declino sin dalla fine della
recessions net 1991 : nel 1998 e stato del 4,6%,, oltre un punto percentuale al di
sotto della media dal 1960 .
Infine, l'inflazione e bassa . Nel 1998, il tasso medio di incremento dei prezzi
e stato dell'1%, di ben tre punti percentuali al di sotto della media dal 1960 .
Quanto potra durare tutto questo? Se la storia a una buona guida, sappiamo the
questa espansione non durera . Prima o poi, ci sara un'altra recessione, seguita da
un'altra espansione, e cosi via . I macroeconomisti si riferiscono a queste fasi alteme
di espansione e recessione in termini di fluttuazioni della produzione o ciclo econo-
mico . Possiamo prevedere quando sara la prossima recessions? Sempre guardando
alla storia, sappiamo the i momenti di svolta del ciclo economico - da espansione a
recessione. o viceversa - sono di difficile previsione . Per questo motivo, grande atten-

1
30 CAPITOLO I

zione va fatta ad alcuni segnali di pericolo provenienti da livelli relativamente bassi


dei tassi di disoccupazione, e da prezzi elevati nel mercato azionario .

La disoccupazione americana a troppo bassa? Alcuni macroeconomisti pen-


sano the l'attuale tasso di disoccupazione negli USA sia troppo basso . Cio non si-
gnifica the preferiscano un'elevata disoccupazione, ma the temono gli effetti in-
flazionistici di tin livello di disoccupazione troppo basso . Essi sostengono the
quando it tasso di disoccupazione c basso, l'inflazione di solito inizia ad aumenta-
re: le imprese, the non vogliono lasciarsi sfuggire i propri dipendenti o vogliono
assumerne di nuovi, devono pagare salari piu alti ; salari piu alti si riflettono in
prezzi piu elevati, prezzi piu elevati si traducono in salari ancor piu alti, e cosi
via . Se questa situazione si verificasse di nuovo, la Fed (Federal Reserve Board, la
banca centrale degli Stan Uniti) dovrebbe attuare una politica monetaria restritti-
va, e questo potrebbe causare una recessions . L'ultima volta the it tasso di disoc-
cupazione e sceso al livelli attuali risale al 1969, alla fine di un'espansione decen-
nale ; I'inflazionc aumento, e nel 1971 ci fu una recessione .
Altri sostengono the oggi un basso tasso di disoccupazione non a preoccu-
pante e non fara aumentare l'inflazione . Costoro fanno notare the I'inflazione
non c ancora aumentata e ritengono the i cambiamenti avvenuti nd mercato del
lavoro e soprattutto i forti guadagni di produttivita resi possibili dallc nuove tcc-
nologie informatiche consentono all'economia statunitense di operare a un minor
tasso di disoccupazione rispetto al passato .

11 mercato azionario a salito troppo? L'altra fonte di preoccupazione e, anche


in questo caso paradossalmente, la buona performance del mercato azionario .
L'cspansione degli anni Novanta a stata accompagnata da tin forte aumento del
prezzo delle azioni . Chi segue I'attualita conoscera ormai l'indice Dow Jones, una
media del prezzo delle azioni di 30 grandi society statunitensi . Il Dow Jones era a
2 .700 all'inizio del 1990 . Nell'estate 2000 era oltre 10.000, dopo aver superato
quota 11 .500 in primavera .
Alcuni economisti credono the questo aumento dei prezzi azionari rifletta
semplicemente la buona performance dell'economia statunitense . Gli investitori
vedono e anticipano gli elevati profitti delle imprese statunitensi, ora e in futuro ;
percio sono disposti a pagare prezzi alti per Ie azioni . Non c'e ragione alcuna di
preoccuparsi : elevati prezzi azionari riflettono alti profitti futuri, buoni fonda-
mentali, niente piu.
Altri economisti ritengono invece the i valori azionari siano troppo alti e the
gli investitori siano troppo ottimisti sul futuro . Tra questi vi c anche Alan Green-
span . it governatore della Fed, it quale diceva, gia nel dicembre 1996, the ('au-
mento del mercato azionario rifletteva una « esuberanza irrazionaleo (dopo questa
affermazione, it mercato a sceso, ma da allora a risalito di un ulteriore 40%) . Per-
che it rialzo del mercato azionario dovrebbe essere un motivo di preoccupazione?
Se I'aumento del prezzo delle azioni deriva da un eccessivo ottimismo, e probabi-
Ie the sia seguito da un brusco declino, o addirittura da un crollo . Come vcdre-
mo nd caso del Giappone degli anni Novanta, un ribasso del mercato azionario
puo causare una profonda recessione .
Passando a tin orizzonte temporale di piu lungo respiro due problemi si pon-
gono : 1) quale a it Lasso di crescita di lungo periodo degli UsA? ; 2) perche osser-
viamo una crescente diseguaglianza nei salari, e quindi nei redditi da lavoro?

La crescita di Iungo periodo . Nonostante i tassi di crescita varino di anni in


mno . I'evidenza suiccerisce the negli Stati Uniti it tasso medio di crescita e dimi-

UN VIAC( :Io INTORNO AL MONDO• 31

7,5 Fic; . 1 .2. Crescita dd-


LI produzitrne statuni

II Lasso medio di cre-


4,0`X . 'lasso di crescita media . 'lasso di crescita annuo scita c diminuito dally
1960-1973 meta degli anni Set-
5,0 i
tanta, per poi risalire
alla fine degli anni
0 Novanta .

Fonte: National
Income and Product
Accounts, Us Depart-
ment of Commerce,
4,0% Tasso di Bureau of Economic
crescita media, Analysis .
1996-20t 4 t

2 .5"„ h-,, ,iI , rc,, ita n -dla .


1974 1995
-2 .5 111111 I'll III III I t I 1 t I I I I I I I I t I t t I t I I i I 1
1960 1962 19(A 1966 1%8 1970 1972 1974 1976 197 .', I'txo 1
yti'
1984 1`t,n 1 9 911 I )'121`t`t41 1998 20(10
\nn„

nuito dalla meta degli anni Settanta alla mesa degli anni Novanta e si a ripreso
circa dal 1995 . Lo si put vedere nella figura 1 .2 the riporta it tasso annuo di cre-
scita del prodotto dal 1960, insieme al tasso di crescita medio per it 1960-73, it
1974-95 e it 1996-2000 . La prima linea orizzontale mostra tin lasso medio del
4,0% per it periodo 1960-1973 . La seconda linea orizzontale indica tin tasso medio
del 2,5% per it periodo 1974-1995 . Sebbene la volatility dei tassi annuali sia ele-
vata - si noti it tasso di crescita negativo (o rccessione) nel 1974-75, 1979, 1981 e
1991 - la figura mostra the a partire dalla mesa degli anni Settanta le variazioni
del tasso di crescita sono avvenute intorno a una media inferiore .
Una riduzione del tasso dl crescita medio dell'1,5% all'anno - la differenza
tra la media per it 1960-73 e la media per it 1974-95 - potrebbe non sembrare
degna di rilievo . Invece to e. Un modo per vedere la cosa e it seguente: se 11 tasso
medio di crescita dopo it 1973 fosse rimasto uguale alla media del periodo prece-
dcnte, oggi la produzione aggregata degli Stati Uniti sarebbe superiore del 39`Y% e
it reddito pro capite sarebbe di 41 .400 dollari invece the di 29 .800 .
Perche c'e stato questo rallentamento nella crescita? Le spiegazioni non sem-
brano risiedere in caratteristiche specifiche dell'economia statunitense, poiche tutti i
paesi piu avanzati presentano lo stesso fenomeno . Alcuni economisti pensano the i
paesi ricchi abbiano perso it loro primato economico . Altri attribuiscono tale feno-
meno agli scarsi investimenti e all'insufficiente accumulazione di capitale . Altri an-
cora sostengono chc tale rallentamento sia in larga parte una conseguenza del
modo in cui vengono costruiti 1 dati : gli indicatori ufficiali del prodotto aggregato
sottostimerebbero l'incremento qualitativo dei nuovi beni e quindi anche it tasso di
crescita della produzione . Tutte queste spiegazioni sono provvisorie, ma it proble-
ma a indubbiamente uno dei piu importanti della macroeconomia . Infine vi a it
«puzzle» della seconda mesa degli anni Novanta . Come vedete dalla figura 1 .2 it
tasso di crescita media a saltato al 4`4,, quasi it doppio del ventennio precedente
e identico al tasso medio di crescita degli anni Sessanta . 11 problema e the 5 anni
sono troppo pochi per concludere the 66 the osserviamo a una nuova tendenza
32 CAPITOLO I

di lungo periodo, anziche un ciclo particolarmente positivo, ma temporaneo . E


l'interrogativo piu affascinante del nuovo secolo . Coloro i quali credono nel mira-
colo della «new economy>> sono convinti the 1'economia americana a entrata in
un nuovo ciclo storico . Ma molti economisti rimangono perplessi e sostengono
the e troppo presto per dirlo .

Crescente disuguaglianza salariale . Le disparity salariali negli Stati Uniti sono


aumentate sin dalla fine degli anni Settanta . I lavoratori con poche ability specifi-
che e scarsa istruzione hanno subito riduzioni salariali rispetto al salario medio .
Questo incremento della disuguaglianza salariale, unito al rallentamento della cre-
scita, ha provocato una diminuzione, in termini assoluti, del reddito di molti la-
voratori . Sin dal 1979, it salario medio dei lavoratori the non hanno terminato la
scuola superiore e diminuito di circa 1'1% all'anno (tenendo conto dell'inflazio-
ne) . Nello stesso periodo, it salario dei lavoratori con istruzione superiore e au-
mentato circa nella stessa misura .
Da cosa ha origine questa disparita di salario? Molti economisti individuano
due cause principali . La prima e it commercio internazionale : i lavoratori non
qualificati competono sempre piu con i lavoratori dei paesi con basso costo del
lavoro, e questa concorrenza sta spingendo al ribasso i salari dei primi . La secon-
da causa a la natura del progresso tecnologico : poiche le nuove tecnologie richie-
dono sempre piu lavoratori qualificati, la domanda relativa di tali lavoratori sta
aumentando, mentre quella di lavoratori non qualificati diminuisce progressiva-
mente . I salari relativi non farebbero altro the riflettere 1'evoluzione della doman-
da dl lavoro . Tuttavia, non c'e consenso circa l'importanza relativa di queste due
cause . Alcuni economisti credono the la causa principale sia it commercio inter-
nazionale, ma molts altri non sono d'accordo . Identificare le cause della crescents
disuguaglianza salariale e oggi un tema di ricerca try i piu studiati .

2 .2 . L'Unione Europea
Nel 1957, sei nazioni europee - Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussembur-
go e Paesi Bassi - deciscro di formare un mercato comune curopeo . Da allora, altri
nove - Austria, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Svezia
e Regno Unito - hanno aderito all'accordo . Questo accordo e stato via via istitu-
zionalizzato fino a dar luogo, con it Trattato firmato dai quindici paesi a Maastri-
cht in Olanda, nd 1992, all'Unione Europea, o UE . Non soltanto e aumentato it
numero dei paesi membri, ma l'accordo si e progressivamente esteso a nuovi cam-
pi di applicazione . Oggi i Quindici formano una vera e propria potenza economi-
ca . Insieme registrano tin prodotto aggregato the raggiunge quasi quello statuni-
tense e, come appare nella figura 1 .3, molti presentano standard di vita (misurati
dal loro reddito pro capite) vicini o persino superiors a quelli degli Stati Uniti .
Tuttavia, all'inizio degli anni Novanta la performance economica dei paesi
dell'UE e stata abbastanza deludente . Ultimamente, molti paesi hanno ripreso a
crescere : la crescita media e stata del 2,7% nel 1998, ma solo del 2,1% nel 1999 ;
si prevede un valore del 2,8% nel 2000 e nel 2001 . Questi valori rimangono tut-
tavia inferiori ally media del 3,2'%, registrata a partire dal 1960 .
Nonostante la crescita sia aumentata, la disoccupazione e ancora molto eleva-
ta . Nel 1999, it tasso medio di disoccupazione c stato del 9,4'% e le previsioni
per 112000 non sono inferiori . Per alcuni paesi i dati sono sbalorditivi : in Spagna,
ad esempio, nel 1995 it lasso di disoccupazione ha raggiunto it 23% .



UN VIAGGIO INTORNO AL MONDO 33

Touli dell'IJnione Europea


Svezia Finlandii
I'nduzionc . S 147 m!,I .'.i
l)anin,arca Produzione: 229 mid di dollari Produzione: 116 mid di dollar
I'ol,oLvic,nc : 3 - ; nui,,,,,
1'n ..iu wn, I62 mid di dollari Popolazionc 8 .8 milioni Potadanonr: 5 .2 milioni
Kcddm, pro capitc. 21 .841 doll .o
Popoiazione : 5,3 milioni Reddito pro captc _r, ih n , knlJno pro capic. 22 .3(X) doll .,
Keddito pro capitc: 30 .566 dollar
Paesi Bassi Regno Unito
1'n,dnnonr : 392 mid dt dollari I'ndunone 1 284 mid di doll .,,,
Pi pol.-onc. 153 milioni I',poLrdonc ih.) milioni
Germane Ko.idm, pro capitc 22000 dollari
Rcddito pro capitc: 25 .300 dollari
Produmone : 2 .113 mId di do0an
Po{x,lazione: 82.1 milioni Lussemburgo
Rcddito pro capitc. 25.700 dollari Produzionc : 15 mid dt dollar
Idanda
I'„tu,lazione : 0,4 milicmi *a
Pr odunonc 69 mId di dollan
Kc-d,i,to pro capitc: 37 500 dollari

I ,hl I, , .y,n . _' htdollan Austria


I'r,duzione: 207 mid di dollari
Belgio Popolazione : 8 milioni
Produzione 241 mid di dollari Reddito pro capitc : 25.900 dollar,
Popoluione : 102 milioni
Reddito pro capitc: 23 .600 "]art
Grecia
1 20 mId dl dollar
I'„i •0 111 •' If !,0 5 mrltom
, .1,, :'4 ,
Portogallo
Produzwnc I i 0 mld di dollar
1'opoLu,onc: 9,9 milioni
Kcddir, pro capitc : 10.100 dollari
Italia
I'n,duzionc . .145
1 mid di dollari
SPWA Francis Popolazione: 573 milioni
Produzicme: 560 mId di doll .v, Produzione: 1 .394 mid di dollar K<ddno pro capitc : 19.900 dollari
Popolazione 39,3 mihom Popolazioncr 58,6 milioni
Reddito pro capitc : 14 200 doILo Rcddno pro caprc. 2( (4r,,4,11,"

Fui . 1 .3 . Unions l :urojcl.


Per ogni pacsc la produzione a espressa in dollari del 1997, usando it tasso di cambio medio tra la moneta di quel
parse a it dollaro net 1997 .

Foote: Si veda la figura I .I .

TAB . 1 .2 . Cr(scila, disoccupazione e inflazione nell'Unione Europea, 1960-2001


1960 .98 1998 1999 20(X) 2001
(Previsions)

Tasso di crescita delta produzionea 3,2 2,7 2,1 2,8 2,8


Tasso di disoccupazione6 6,0 10,1 9 .4 8,8 9,4
Tasso di intlazioncr 6,0 1,9 1 .5 1 .7 1 .8

• Tasso annuo di crescita del PaL .


^ Media annua.
• lasso annuo di variazione del detlatore del Pa .

Fnnte: «OE( :D Economic ( )utltx,k», dicembre 1999 .

Buone notizie invece sul versante inflazione . Come negli Stan Uniti, l'inflazio-
nc c bassa, vicina a un tasso annuo dell' 1,7 `7%t net 2000, un livello molto inferiore
alla sua media dal 1960 (6%) .
Oggi I'Unione Europea sta affrontando due grandi problemi macroe-
conomics . 11 prin)(3 e, ovviamente, 1'elevata disoccupazione . 11 secondo a la transi-
zione a una m(mcta comune, I'Euro .

34 CAPITOLO I

12 .8-

11 .2

vc
9,6 lasso di disoccupazione negli Stati l Initi
.?
BL 8,0
U

4 .8

lasso di disoccupazione nell'Unione Europea


3 .2

I G -` I i i t t
I I

1960 1962 1964 1966196819701972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 19881990 1992199419961997199819992000
Anno

Ft( 1 .4 . Tasso di disoccupazione ncll'Unione Europe ;t e ne :ai tiaui Uniti dal1960.


.
;
11 tasso di disoccupazione europeo a passato da un livello molto inferiore a un livello molto superiore a quello statu-
nitense.

Fonti: Us Department of Labor, Bureau of Labor Statistics ; «Oet :n Economic Outlook ., numeri vari .

Elevata disoccupazione . La disoccupazione elevata non e una tradizione eu-


ropea . La figura 1 .4, the mostra 1'evoluzione del tasso di disoccupazione nel-
l'Unionc Europea e negli Stan Uniti, evidenzia quanto basso fosse questo tasso
nell'Europa degli anni Sessanta . Infatti, a quel tempo, negli Stati Uniti si parlava
di umiracolo europeo della disoccupazione» e i macroeconomisti statunitensi ve-
nivano in Europa con la speranza di scoprire i segreti di quel miracolo . Ma alla
fine degli anni Settanta it miracolo era svanito . A partire dagli anni Ottanta, it
tasso di disoccupazione in Europa e stato di gran lunga superiore a quello degli
Stati Uniti .
Ci sono opinioni diverse circa le ragioni dcll'elevata disoccupazione in Euro-
pa e riguardo le possibili soluzioni del problema . Da un lato, alcuni indicano
l'elevata protezione sociale dei lavoratori come causa principale . In molti paesi
europei, infatti, it liccnziamcnto da parte delle imprese c motto difficile ed estre-
mamente costoso . Nonostante questa protezione potesse essere giustificata quan-
do le economic stavano crescendo veloccmente e la competizione internazionale
era ancora debole, oggi i paesi europei non possono permettersi di mantenere li-
velli di protezione tanto elevati . Secondo la posizione opposta, it costo del lavoro
e la protezione sociale sono ragionevoli e l'elevata disoccupazione e dovuta a po-
litiche macrocconomiche inadeguate . Si ritiene the un'espansione della domanda
- ad esempio, attraverso tassi di interesse inferiori - potrebbe ridurre it tasso di
disoccupazione al livello statunitense .
Gran parte dci macroeconomisti sono a favore di posizioni intermedie, in
quanto credono the siano necessari sia cambiamenti nel mercato del lavoro, sia
una qualche espansione delta domanda . II dibattito e ancora aperto, e dalla sua
soluzione dipendera in modo cruciale it futuro dell'Europa .

Gli effetti dell'Euro . Nel 1999, I'Unione Europea ha iniziato it processo di


UN VIAGGIO INTORNO AL MONDO 35

sostituzione delle monete nazionali con una moneta comune, chiamata Euro . Solo
11 dei 15 paesi membri sono attualmente coinvolti . La Grecia aderira dal 1° gen-
naio 2001 . Danimarca, Svezia e Regno Unito hanno deciso di aspettare e di riser-
varsi la decisione per it futuro . II piano e it seguente : it 1 ° gennaio 1999 ciascuno
degli I1 paesi ha fissato la parity della propria moneta con l'Euro . Ad esempio,
un Euro adesso vale 6,56 Franchi francesi, 166 Pesetas spagnole, e cosi via . 11 1 °
gennaio 2002 le move banconote e monete denominate in Euro sostituiranno
quelle nazionali . Dal 1° luglio 2002, 1'Euro sara l'unica moneta in circolazione . A
quel tempo, i 12 paesi saranno diventati una common currency area (area valutaria
I comune), proprio cone lo sono oggi 1 50 stati degli Stati Uniti . Quando si e do-
vuto decidere come chiamare it gruppo degli 11 paesi the hanno adottato I'Euro,
le alternative erano «Euro-zone)>, the suona un po' tecnocratico, e aEuroland»,
the ricorda vagamente Disneyland . . . ma ha raccolto maggior consenso .
I sostenitori dell'Euro sottolineano l'enorme importanza simbolica dell 'Euro .
Alla luce delle molte guerre passate tra 1 paesi europei, quale miglior prova di
una svolta definitiva se non I'adozione di una moneta comune? Essi sottolineano
inoltre i vantaggi economici di una moncta comune : le imprese non dovranno piu
preoccuparsi delle oscillazioni del Lasso di cambio, e nessuno dovra piu cambiare
valuta per viaggiare attraverso i paesi di Euroland . Insieme alla rimozione di altri
ostacoli agli scambi commerciali tra i paesi curopei (iniziata net 1957), l'Euro
contribuira alla creazione di una grande, se non la maggiore, potenza economica
mondiale .
Altri temono invece the it valore simbolico dell'Euro comporti elevati costi
economici . Essi ci ricordano the una noneta comune significa una politica mone-
taria comune e quindi tassi di interesse identici tra paesi . Cosa succedera se
un'economia cade in recessione, mentre un'altra continua a crescerc? La prima
avrebbe bisogno di tassi di interesse piu hassi per aumentare la domanda e la
produzione ; la seconda avrebbe invece bisogno di tassi di interesse piu alti per
frenare I'espansione . Se i tassi devono essere uguali tra paesi, cosa succedera?
Non c'e it rischio the 1'economia in recessione vi rimanga a tango e the 1'econo-
mia in crescita registri un'espansione troppo forte?
Questo e stato it dibattito in Europa per Bran parte degli anni Novanta . Ci si
chiedeva se si dovesse davvero introdurre l'Euro . Ora I'Euro c'e . La completa
conversions alla moneta conune net 2002 sara uno dei maggiori eventi economici
di tutto it ventesimo secolo . A questi problemi c dedicato un intero capitolo di
questo libro, it capitolo 21 .

2.3 . L'Italia
Durante gli anni Novanta I'Italia a diventata molto piu simile agli altri paesi
dell'Unione Europea : net bene e net male . Inflazione c disavanzo pubblico, le
due variabili economiche the dall'inizio degli anni Ottanta avevano segnato la di-
versity italiana, sono rientrate a livelli sinili alla media europea, consentendo cosi
the l'Italia venisse ammessa all'Unione economica e monetaria . Ma net frattempo
la disoccupazione a cresciuta : era pari al 4% della forza lavoro net 1970, oggi su-
pera l'll`Y% . L'Italia e ora piu simile all'Europa anche perche ne condivide la ma-
lattia piii grave : tin numero di disoccupati the non si ricorda dai tempi delta
Grande depressione, all'inizio degli anni Trenta .
Ma nonostante la moneta unica, I'Italia rimane ancora diversa dall'Europa .

Disavanzi e debito pubblico . Trent'anni di disavanzi pubblici hanno lasciato


36 (APITOLO I

un'eredita pesante : un debito pubblico the eccede it 100% del reddito nazionale .
Non e la prima volta the I'Italia si trova ad avere un elevato debito pubblico .
Come si pub vedere dalla figura 1 .5, dal 1860 vi sono stati tre periodi di debito
elevato . Negli ultimi decenni del secolo scorso it debito (in rapporto al PIL) fu
alimentato dalla sforzo di unificazione dell'Italia, ma in seguito, la rapida crescita
economica degli anni dei governi Giolitti lo ridusse rapidamente . 11 debito crebbe
di nuovo durante la Prima guerra mondiale e poi durance la Seconda . Ma la
straordinaria crescita del rapporto debito/PIL dagli anni Scttanta non e spiegabilc
ne dalle spese di una guerra, ne da uno sforzo straordinarto come quello dell'ulti-
ma parte del secolo scorso . Alle radici della recente esplosione del debito vi sono
i disavanzi pubblici accumulati dall'inizio degli anni Settanta e per lo piu prodot-
ti da un aumento della spesa sociale (pension], sanita, istruzione) non finanziato
da un corrispondente aumento delle imposte . E necessario attendere la firma del
Trattato di Maastricht nel 1991, e la pressione esercitata dalle condizioni di am-
missione all'Unione economica e monetaria, perche it disavanzo ritorni ai livelli
degli anni Sessanta (vedi figura 1 .6) .
Nel 1998 l'Italia a stata ammessa all'Unione economica e monetaria a condi-
zione the it debito pubblico venisse rapidamente ridotto : ma la storia insegna the
per rientrare da una situazione di alto debito pubblico si impiega almeno una ge-
nerazione . L'ltalia rimarra quindi a lungo diversa dall'Europa, poiche la politica
economica italiana sara, per molt] anni, condizionata dall'impegno a ridurre il de-
bito pubblico .

Inflazione . La storia dell'inflazione italiana e simile a quella del debito . Come


si pub vedere dalla figura 1 .7, l'inflazione esplode all'inizio degli anni Settanta,
non solo in seguito all'aumento del prezzo del petrolio (infatti l'inflazione italiana
cresce piu della media curopea), ma anche per i vincoli the it disavanzo pubblico
imponeva alla politics monetaria . L'inflazione tuttavia inizia a ridursi molto prima

Debito pubblico M del P11 .)

1 , 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

1861 1870 1879 1888 1897 1906 1915 1924 1933 1942 1951 1960 1969 1978 1987 1996 2000
(Pre\ isione)
Anno

Fl( - . 1 .5 . 1)clnto pubblico (in uercentualr del P11,)in Itatia, IHbI-_'(11 )h .


L'aumento della spesa pubblica non finanziato da un aumento delle imposte ha determinato 1'esplosione del debito
durante gli anni Settanta .

Fonte: Ministero del Tesoro, Il debito pubblico in Italia, 1861-1987, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
(1988), con aggiornamenti dei curatori .

UN VIAGGIO INIORNO AL MONUO 37

14-

12

10 -
Disavanzo pubblico 1 %, PIL)
8-

6-

4-

I l I l I 1 1 1 1 1 1 l I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I 1
1960 1%3 1966 1969 1972 1975 1978 1981 1984 1987 1990 1993 1996 2000
(Previsions)
Anno

.6. I)ua\,prii r pubblico III)I?crrcnnlulc dcl PILI m hobo .I96I1 .21N10 .


1 : 1(, . 1
II disavanzo pubblico in Italia ha iniziato a scendere nel 1992, dopo la firma del Trattato di Maastricht .

Fonle: European Economy», n . 64, 1997 e Banca d'Italia . Relazione Annuals, maggio 2000 .

25 -

20 -

15 - Intl .ru, nc rn Ir .rli .i

to-

0
1960 1%3 1966 1%9 1972 1975 1978 1981 1984 1987 1990 1993 19% 2000
Anno

I I( ; . 1 .7 . f,l . . , ii n II Iuonc in II,rlr,r, c inl'.urot,l !_ irtLur rti_ IslPIL) IY60-2(Ilq) .


Dopo to shock petrolifero del 1973 l'inflazione in Italia c sempre rimasta sopra it livello dell'inflazione media curopea .

Forte European Economy*, n . 64, 1997 e Banca d'ltalia, Relazione Annuale, maggio 2000 .

della firma del Trattato di Maastricht : nel 1979 l'Italia entra nel Sistema moneta-
rio europeo c it nuovo regime di cambio impone all'Italia una nuova disciplina .
La leggc attribuisce maggiore autonomia alla Banca d'Italia e it referendum del
1984 abolisce la clausola di scala mobile dai contratti di lavoro . La storia dell'in-
flazione e del disavanzo pubblico illustra in modo molto chiaro it beneficio the


38 CAPITULO I

l'Italia ha tratto dai vincoli the t'appartenenza all'Unione Europea le ha via via
imposto .

La di .occupaiiune . La figura 1 .8 mostra the la crescita delta disoccupazione


e stata, in Italia, Francia e Germania, un'esperienza comune . Seppure simile net
numero totale di coloro the non trovano un posto di lavoro, la disoccupazione
italiana ha caratteristiche diverse dal resto dell'Europa .

1 .8 . I,t • . a di . :
FI( . . h :
1 1 1
,
It rm_.:ni ."
: .i i
(
)I
il11 i .

II Lasso di disoccupazione mostra lo stesso andamento per Italia, Francia e Germania .

Fonte : <OECD Economic Outlook», maggio 2000 .

Cone scrivono Federico Signorini e Ignazio Visco (l'ex direttore del Servizio
Studi della Banca d'Italia ed attuale capo-economista dell'OCSE), in un'introdu-
zione breve ma incisiva ai problemi dell'economia italiana 2 : < E una disoccupazio-
ne fortemente concentrata in alcune aree del paese ed in alcuni gruppi sociali : le
diseguaglianze del mercato del lavoro italiano hanno poca analogia con it resto
dell'Europa . Mentre altrove la disoccupazione e diffusa, in Italia a molto concen-
trata . Anche in Francia e in Germania la disoccupazione dei giovani e quella Bel-
le donne sono un po' piu alte delta media, ma la differenza a assai piu forte in
Italia>> . Anche it numero dei disoccupati di lunga durata, cioe di coloro the han-
no cercato lavoro, senza trovarlo, per piu di 12 mesi, e piu alto in Italia : it 58,2%
del totale dei disoccupati, contro poco piu del 30% in Francia e Germania e it
10% negli Stati Uniti .
Ma la questions di gran lunga piu importante a quella territoriale . La figura
1 .9 rostra i tassi di disoccupazione in Europa net 1997 e la dispersione interre-
gionale all'interno di ciascun paese : in Italia la dispersione interregionale e la piu
elevata in Europa, un r1sultato the dipende dalla grande differenza tra 1 tassi di
disoccupazione net Sud e net Centro-Nord .
11 tasso di disoccupazione net Mezzogiorno e piit alto di quasi 15 punti per-

2 E Signorini e 1 . Visco, L'econonia italiana, Bologna, 11 Mulino, 1997 .



UN VIAGGIO INTORNO AL MONDO 39

TAB . 1 .3 . 7assi di disoccupazione dei giovani


(15-24 anni) in Italia (gennaio 1998)
'I'asi di disoccupazione \laschi Feminine Totale

Nord 11,9 24,4 17,7


Centro 27,6 37,9 32,3
Mezzogiorno 52,9 64 57,3
Italia 29,6 39,2 33,8

Fonte: ISTAT, Rilevazione sulle force del lavoro .

TAB . 1 .4 . lncidenza delta disoccupazione di lunga


durata: confronto internazionale 1998
Totale

Italia 66.7
Francia 44,1
Germania 52,2
USA 8,0

Forte: « OECD Employment Outlooko, giugno 1998 .

centuali rispetto al Centro-Nord (22,6% contro 7,7% net 1997) dove la disoccu-
pazione a inferiore alla media europea . Divan regionali di questa portata sono
sconosciuti agli altri paesi . Perfino la differenza fra i tassi di disoccupazione nel-
I'est e nell'ovest della Germania e minore (meno di 7 punti nel 1996), nonostante
le vicende del tutto particolari della Germania orientale . Particolarmente grave e

70 FIG . 1 .9 . L .a dispersio-
heI o 'rr, t(I iiiale (lei
tigtii ,' ipazione
60
in 1,1 : l y97,
Le differenze tra i tas-
50 si di occupazione
nelle diverse regioni
sono maggiori in Ita-
40 lia rispetto agli altri
paesi europei . (Per
Danimarca, Irlanda,
30 Lussemhurgo e Svezia
e disponibile solo it
dato nazionale .)
20
Fonte: Eurostat .

10

Media 0 Dispersione interregionale


40 CnPITOI .o I

it tasso di disoccupazione dei giovani, the nel Mezzogiorno supera it 57%, a


fronte del 22% nel Centro-Nord .
In Italia, dunque, la questione dell'occupazione non puo essere vista come un
unico fenomeno ; essa e qualcosa di completamente diverso al Nord e al Slid, e in
effetti si sovrappone largamente alla questione meridionale . Nelle otto regioni del
Mezzogiorno vive it 37% della popolazione italiana e si produce it 24% del red-
dito nazionale : it prodotto pro capite al Sud e quindi poco pin delta mesa rispet-
to al Centro-Nord . II divario net prodotto pro capitc tra it Mezzogiorno e it resto
dell'Italia si era ridotto durante gli anni Sessanta, ma recentemente, durance gli
anni Novanta, si e di nuovo allargato, anche per effetto delta contrazione della
spesa pubblica imposta dalla riduzione del disavanzo . Nel quinquennio 1992-96 it
PIL del Mezzogiorno e cresciuto, in totale, solo dell'1,3%, meno di un quinto
dell'incremento avutosi nel Centro-Nord . Di conseguenza, nello stesso pcriodo, it
PIL per abitante al Sud a passato dal 58,6% al 54,9% di quello pro capite del-
l'area centro-settentrionale .
Il Mezzogiorno soffre tra I'altro di un'economia poco orientata alle esporta-
zioni, mentre, nel Centro-Nord, le esportazioni rapprcsentano la componente pin
dinamica della domanda . La ripresa dell'economia nazionale net 1997 . ad esem-
pio, a stata in Bran parte trainata dalle esportazioni : it PIL e cresciuto, nell'anno,
dell'1,5%, ma la componente interna della domanda solo dello 0,5% : la crescita
registrata e quindi quasi interamente dovuta alle esportazioni, the sono cresciute
di oltre it 5% . Ma le esportazioni del 'vlezzogiorno rappresentano solo it 9% Bel-
le esportazioni totali italiane : l'economia del Mezzogiorno non ha beneficiato del-
la domanda estera, e quindi non a cresciuta .
I limiti dells politica economica in un paese ad elevato debito pubblico, come
affrontare it problema di una disoccupazione persistente, come ridurre it divario tra
regioni pin povere e regioni pin ricche, sono i problemi pin impellenti dell'econo-
mia italiana . Sono anche alcuni degli argomenti the studieremo in questo libro .

2 .4 . Il Giappone e it Sudest asiatico


Quarant'anni fa it Giappone (figura 1 .10) non sarebbe stato incluso net no-
stro viaggio attraverso i paesi pin ricchi del mondo . Il suo prodotto pro capite
era motto pin basso di quello statunitense e di quello europeo . Ma oggi lc cose
sono molto diverse . Come mostra la tabella 1 .5, sin dal 1960 it tasso di crescita
medio annuo giapponese e stato del 6%,, 3% in pin del corrispettivo statuniten-
se. Come si puo vedere nella figura 1 .10, la produzione giapponese oggi rappre-
senta circa it 60% di quella degli Stati Uniti e in termini pro capite la supera di
circa it 30% .
La performance economica del Giappone dal 1960 ad oggi e impressionante,
sebbene negli anni Novanta essa sia stata meno soddisfacente . La crescita media
dal 1992 a stata inferiore all'1%, net 1998 la crescita e stata addirittura negativa e
solo leggermente positiva net 1999 . II tasso di disoccupazione - tradizionalmente
molto ridotto in Giappone - e aumentato a livelli record . Net 1998 it tasso medio
di disoccupazione e stato del 4,1% . un livello da sogno per gli europei, ma deci-
samente elevato per l'espcrienza storica giapponese.

La crisi degli anni Novanta . Qual e la causa dell'attuale crisi nell'economia


giapponese? Mtilolti economisti la attribuiscono in larga misura alle tluttuazioni dei
prezzi dclle attivita finanziarie tra la meta degli anni Ottanta e i primi anni No-
vanta .

UN V'IAGGIO INTORNO AL MONDO 41

Cina Cores del Sud Giappone


Produzionc: 840 mid di dollan Produzionc : 485 mid di dollan Produzionc : 4 .156 mid di dotlan
Polxolazi0nc: 1 .240 milioni Pop olazione 45,7 milioni Populazionc : 126 milioni
Reddlto pro capite: 7(XI dollari Rcdditn pro capite : 10 .6(X) doliari Reddito pro capite: 33 .1)491 dollan

bong Kong
Pr,hll : :'.,- I- ro1.1 dl dollan
Pop'L, , III
Red, : :' ' , i.(10dnilan

Taiwan
Produzionc: 273 mid di dollan
Popolazionr. 21 .5 milioni
Reddito pro capite: 12.700 dollan

Filippine
Produzionc : 84 mid di dollan
Popolazione :70,7 milioni
1 Rcdditn pro capitc: 1 .200 dollari
Thaiiandis
Produzionc : 183 mid di dollan / 1) ~,
Popoianune : 59.2 milioni
Red .hto pro capite: 31XKI dollan

Indonesia
Malarau Produzionc : 226 mid di dollari
Produzone: 89 mid di dollan Popnlazione : 203 5 md10N
Popolazione: 21 milioni '1 Reddito pro capite ; 100 doWri
Rcdduo pro capite: 4200 dollari

Singapore
Produzione: 90 mid di dollan
Popolazione: 3,4 milioni
Rcdditn pro capite : 26.470 doliari

Fu . . 1 .10. A,ia orientate,


Per it Giappone i numeri si riferiscono al 1997, per gli altri paesi al 1996.

TAB . 1 .5 . Crescita, disoccupazione e in/lazione in Giappone 1960-1999

19(,0-97 199 ; l')')4 1995 199r . 1 v9 ; 1 v 9.y 1')vv

Tam di crescita della produzionea 5,8 -0,2 0.6 0,3 3 .6 0 .8 -2,8 0,9
Tasso di disoccupazionc6 1,9 2,5 2,9 3,1 3,3 3,4 4,1 4 .9
Tasso di intlazione c 4 .8 0,8 0,1 -0.9 -0,1 0,6 0,3 -0,7

Tasso annuo di crescita del Plt .


h Mediaa annua .
Tasso annuo di variazione del deflatore del Pu . .

Fonte : .tOECD Economic Outlook», giugno 1999 .

La figura 1 .11 mostra I'evoluzione dal 1980 dell'indice Nikkei, un indice dei
prezzi delle azioni nel mercato azionario giapponese . Dal 1985 al 1989 l'indice e
aumentato da circa 13 mila a 33 mila . In altre parole, it prezzo medio di un'azione
sul mercato giapponese e triplicato in meno di cinque anni . Questo aumento im-
provviso a stato seguito, nei primi anni Novanta, da un crollo altrettanto rapido : in

42 CAPITOL() 1

FIG . 1 .11 . Jndice del 35 .000


mercato ;vioawrno
gianpoflc • -
Z 30 .000
L
Il forte aumento del- L
C
l'indice negli anni Ot- 0
tanta a stato scguito R 25 .000
Ec
da un brusco calo al-
l'inizio degli anni No-
20 .000
vanta .

Fonte: Bureau of
Economic Analysis,
Us Department of
Commerce .

5 .000
19801981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1998 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996199 1-11

Anno

mono di trc anni, dal 1990 al 1992, l'indice Nikkei a passato da 33 mila a 17 mila .
Nel 1995, l'indice si assestava a 18 mila, circa Is mesa del suo valore nel 1989.
Molti economisti interpretano l'impennata e il crollo del Nikkei come una
bolla speculativa, cioe un eccessivo incremento dei prezzi delle azioni, seguito da
un crollo e da un ritorno alla normalita . Essi individuano movimenti simili nei
prezzi di altre attivita, ad esempio nei prezzi della terra . 11 r1sultato della bolla e
stato un'espansione della domanda e della produzione alla fine degli anni Ottan-
ta, seguita da una brusca riduzione all'inizio degli anni Novanta .
Ora it problema e tornare a tassi di crescita elevati . Nel tentativo di stimolare
la domanda, la banca centrale giapponese ha ridotto i tassi di interesse a livelli
molto bassi : dal 1996 sono rimasti al di sotto dell' 1 % . Il governo ha anche usato
Is politica fiscale per aumentare la domanda : ha tagliato le imposte per stimolare
la spesa . Finora, tuttavia, queste misure hanno avuto poco effetto sulla domanda
e la crescita a rimasta insoddisfacente.
Questo ha suggerito ad alcuni che it problema a piu grave e che, senza pro-
fonde riformc strutturali, I'economia non crescera piu come in passato . Durante
fl boom azionario e immobiliare degli anni Ottanta, molte banche hanno conces-
so prestiti a investitori azionari e immobiliari . Con it decino del mercato aziona-
rio e immobiliare degli anni Novanta, queste hanche si sono ritrovate sommerse
da prestiti inesigibili, che non potranno essere ripagati . Alcune banche sono state
costrette a chiudere : altre dovranno farlo in futuro . Senza tin sistema bancario
sano, sari difficile che it Giappone torni su tin sentiero di crescita sostenuta .

Cosa ha causato Is crisi asiatica del 1997? Nonostante sia it piu ricco paese
di tutta ('Asia, i Giappone non e il solo ad essere cresciuto a tassi elevati negli
ultimi 40 anni .
Lo seguono a ruota quattro paesi, spesso chiamati le quattro tigri: Hong
Kong, Singapore, Corea e Taiwan . Come si pug) vedere dalla tabella 1 .6, sin dal
1970 queste quattro economic hanno registrato tassi medi di crescita intorno
all'8% . Hong Kong e Singapore oggi hanno livelli di reddito pro capite vicini a
quelli degli Stati Uniti (figura 1 .10) .
Dietro le quattro tigri ci sono altri paesi asiatici che sono poveri - spesso 11
loro reddito pro capite e inferiore a un decimo di quello statunitense - ma in
43
I
1,2 I u, . 1 .12 . II I,dI
Indonesia
delta I3orsa e.loll
lute in alcuni pae
dcll'Asia orientate
Kennaio 1997 all' ;
1,0

0,8
C
C
C
C
U
K1

M
0,6

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V
.J

0,4

0 .2 I

1,0

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o-o 0,6
C

Indonesia

V
C
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t I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
0,0 I I
1997 1998

crescita sostenuta . Come mostra la tabella 1 .6, Filippine, Indonesia, Malaysia e


Thailandia hanno registrato elevati tassi di crescita sin dal 1970 . Date le sue di-
mensioni, la Cina e un mondo a parte: e ancora un'economia povera, con un red-
dito pro capite di circa 700 dollari, ma con una popolazione di 1,2 miliardi di
persone e un tasso di crescita del 9% all'anno sin dal 1970, sta rapidamente di-
ventando una Belle maggiori potenze economiche del mondo .
Lottima performance di questa economia a passata alla storia come it miraco-
lo asiatico . Gli economisti hanno studiato questo miracolo, cercando di identifica-
re i fattori sottostanti tale crescita, nella speranza di applicare la lezione altrove .
Tuttavia, dal 1997 molti di questi paesi sono entrati in tuna grave crisi economica
e finanziaria, nota a tutti come la crisi asiatica .
44 CAPITOLO 1

TAB . 1 .6 . Crescita della produzione nele economie dell'Asia orientale, 1970-2000


1970-I''7 1997 19 ,*' 1999 2000
(Previsione)

Hong Kong 7,5 5,2 -4,5 2,9 5,2


Singapore 8,2 7,5 0,() 5,4 n .d .
Corea 8,4 5,5 -6,5 -1,6 0,6
Taiwan 8,3 6,8 4,5 5,7 n .d .
Indonesia 6,8 4,7 -15,5 -0,5 3,0
Malaysia 7,4 7,8 -4 .7 5,0 6,5
Filippine 3,6 5,1 -0,5 3,0 3,5
Thailandia 7,5 -0,4 -0.7 4,2 55
( :ina 9,1 8,8 7 .6 7,1 7 .7

rasso di crescita : tasso annuo di crescita del P11 . .

Forte : «DECD Economic Outlook,,, maggio 2000 .

La crisi a iniziata in Thailandia, quando alcuni investitori esteri hanno deciso


di ritirare i loro capitali dal paese . La vendita di attivita e quindi di baht (la mo-
neta thailandese) in cambio di dollari ha innescato un crollo sul mercato aziona-
rio e valutario . A1I'inizio del 1998, molte altre economic asiatiche soffrivano degli
stessi problemi . La figura 1 .12 mostra 1'evoluzione dell'indice di Borsa e del valo-
re della valuta nazionale rispetto al dollaro in Corea, Indonesia, Malaysia e T hai-
landia dal gennaio 1997 al dicembre 1998 . In ciascun caso, it valore dell'indice e
uguale a 1 nel dicembre 1997 . I quattro paesi hanno subito una profonda reces-
sions nel 1998 ma nel 1999 era gia iniziata la ripresa e le previsioni per it 2000
indicano una crescita ancor piu alta (tabella 1 .6) .
Gli economisti stanno tuttora cercando di capire esattamente cosa sia succes-
so . Gli in vestitori esteri hanno forse visto i numerosi problemi economici the si
sarebbero presentati in un futuro prossimo, decidendo di disinvestire subito? 0
invece c'e stata, come ha sostenuto it primo ministro malese, una serie di attacchi
speculativi ingiustificati contro la loro moneta, culminati in una crisi economica
the altrimenti non si sarebbe verificata?
Probabilmente entrambe le interpretazioni hanno un fondo di verita . Nono-
stante la loro crescita sostenuta, queste economic soffrivano di molti problemi
strutturali, dalla corruzione alla scarsa regolamentazione del sistema finanziario .
Inoltre, come nel Giappone degli ultimi anni Ottanta, i prezzi delle azioni e degli
immobili nel 1997 erano molto alti . Gli investitori avevano buoni motivi di teme-
re the le cose non sarebbero andate tanto bene in futuro . Tuttavia, e indubbio
the it brusco crollo del prezzo delle azioni e del valore delle monete nazionali ha
peggiorato di molto una situazione economica gia preoccupante . Ad esempio,
molte imprese e banche avevano preso a prestito all'estero in dollari . Con it bru-
sco aumento del valore del dollaro rispetto alle loro monete, si sono trovate in
mezzo ai debiti, e hanno dichiarato bancarotta .
La crisi asiatica non e ancora archiviata . Quanto e successo in Asia alla fine
degli anni Novanta, come evitare it ripctersi di simili eventi in altre parti del
mondo, e come riportare i paesi del miracolo asiatico su un sentiero di crescita
sono questioni tuttora aperte allo studio dei macrocconomisti .
UN VIAGGIO INTORNO AL ~IONIx) 45

® Uno sguardo in avanti


Ora possiamo concludere it nostro viaggio . Ci sono molti altri paesi e regions
che meritano di essere osservati, dai paesi dell'Est Europeo (che stanno passando
dall'economia pianificata al sistema di mercato) all'America Latina (che alterna
continuamente alta e bassa inflazione) e all'Africa (che sembra incapace di cresce-
re economicamente) . Ma c'c un limite a quanto puo essere affrontato in un capi-
tolo . Le problematiche che abhiamo presentato sono le seguenti :
• Cosa determina espansioni c recessions? Perche gli Stan Uniti hanno avuto
una lunga espansionc negli anni Novanta? Qual c stato 11 ruolo della politica mo-
netaria e fiscale? Quail saranno gli effetti dell'Euro sulla politica monetaria in
Europa?
• Quali sono le interazioni tra mercato azionario, mercato valutario e attivita
economica? 11 mercato azionario statunitense c salito troppo? La scarsa perfor-
mance giapponese degli anni Novanta puo essere dovuta al brusco declino del
mercato azionario all'inizio del decennio?
• Perche l'inflazione negli anni Novanta c stata motto piu bassa che nei de-
cenni precedenti? Perche l'inflazione a cos! dannosa? I paesi dovrebbero tentare
di ridurla a zero, come sta accadendo nel Giappone di oggi?
• L'attuale lasso di disoccupazione negli Stati Units potrebbe essere troppo
basso? Perche la disoccupazionc c tanto elevata in Europa) Perche it tasso di di-
soccupazione in Giappone a stato basso per lungo tempo?
• Perche i tassi di crescita differiscono cosi tanto tra paesi e nel corso del
tempo? Perche it Giappone a cresciuto motto piu velocementc degli Stati Uniti e
dell'Europa negli ultimi 40 anni? Quali i fattori sottostanti it miracolo asiatico?
Perche a partire dalla mesa degli anni Settanta la crescita c rallentata in molti
paesi avanzati?
Lo scopo di questo libro c di aiutare a pensare a queste questioni . Man mano
f che svilupperemo gli strumenti necessari, vedremo anche come usarli per capire
la realta .

FOCUS

La raccolta di dati macro avanzati, la fonte piu utile c I'Organizzazione


per la cooperazione e lo sviluppo economico
Nel corso di questo capitolo abbiamo esa- IOCSE o, dall'acronimo inglese, OECD), che ha
minato dati di tutte le parti del mondo . Ma sede a Parigi . Ad essa aderiscono Bran pane
da dove provengono questi dati? Ad esempio, dei paesi avanzati . Celenco completo include :
dove si trovano i dati sull'intlazione tedesca Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Ger-
negli ultimi due decenni? Quarant'anni fa, mania, Italia, Regno Unito, Spagna, Danimar-
avremmo dovuto imparare it tedesco, trovare ca, Svezia, Austria, Belgio, Lussemburgo, Paesi
una biblioteca con pubblicazioni tedesche, Bassi, Norvegia, Svizzera, Portogallo, Grecia,
cercare la pagina dove vengono riportati i dati Turchia, Islanda, Finlandia, Australia, Nuova
sull'inflazione, copiarli e riportarli su un bet Zelanda, Repubblica Ceca e Messico . Insieme,
foglio bianco . Attualmente, i miglioramenti questi paesi rappresentano circa it 70% , della
nella raccolta di dati e lo sviluppo dei compu- produzionc mondiale. All'OE;D aderiranno
ter e delle banche dati elettroniche rendono it presto anche alcuni paesi dcll'Europa centro-
compito motto piu agevole . orientale. L« OECD Economic Outlook», pub-
Oggi le organizzazioni internazionali rac- blicato semestralmente, fornisce i dati fonda-
colgono dati di molti paesi . Per quelli piu mentali sull'intlazione, sulla disoccupazione e
46 CAPITOLO I

sulle altre principali variabili aggregate dei pae- Poiche talvolta queste pubblicazioni non
si aderenti, oltre a una valutazione delta loro sono sufficientemente dettagliate, puo essere
recente situazione macroeconomica . I dati, di- necessario fare riferimento a pubblicazioni na-
sponibili dal 1960 in poi, sono conservati su zionali . Oggi la maggior parte dei paesi forni-
dischetto e vengono installati sui computer del- sce pubblicazioni statistiche estremamente
la maggior parte dei macroeconomisti . chiare, spesso corredatc di traduzione in in-
Per i paesi che non aderiscono all'OLCI), le glese . Negli Stati Uniti, un acquisto indubbia-
informazioni devono essere reperite da altre mente utile e 1'<<Economic Report of the Pre-
organizzazioni internazionali . La principals or- sident», preparato dal Council of Economic
ganizzazione economica mondiale e it Fondo Advisors e pubblicato annualmente . La rela-
monetario internazionale (FMI o, dall'acroni- zione si divide in due parti . La prima e una
mo inglesc, 1 II ) . Quando i paesi dell'Est Euro- valutazione degli eventi economici correnti e
peo c le ex repubbliche sovietiche (che non dells politiche attuate negli Stati Uniti . La se-
aderivano al Fondo prima delta loro transizio- conda a un insieme di dati che copre quasi
ne all'economia di mercato, nei priori anni No- tutte le variabili macroeconomiche rilevanti,
vanta) saranno diventati membri effettivi - un solitamente per it periodo postbellico . I dati
processo che e attualmente in corso - it Fondo vengono anche forniti su dischetto da una
includera quasi tutti i paesi del mondo . 11 fonte commercials, Citibase .
Fondo pubblica mensilmente 1'<<International Per quanto riguarda I'economia europea,
Financial Statistics» (IFS) che contiene i dati la Commissione Europea pubblica annual-
macrocconornici fondamentali di tutti i suoi mente la < European Economy> , mentre una
membri . Esso pubblica anche, annualmente, it preziosa fonte di dati sull'economia italiana
<<World Economic Outlook> , una valutazione it <<Bollettino Economico» pubblicato mensil-
delta performance macroeconomica delle vane mente dally Banca d'Italia .
aree del mondo . Nonostante it loro linguaggio L'appendice 1 alla fine del libro contienc
sia talvolta un po' ampolloso, sia 11 < World un elcnco di fonti piu dettagliato per gli Stati
Economic Outlook>> sia I'<<OEccn Economic Uniti e una guida all'accesso ai dati attraverso
Outlook>> sono preziose fonti di informazioni . Internet .

RIEPILOGO

• I macroeconomisti studiano le variabili menti guidati . Se vogliono trovare, ad esem-


economiche aggregate, come la produzione plo, gli effetti di variazioni dell'offerta di mo-
dell'intera economia (prodotto aggregato) e it neta sulla produzione aggregata, non potran-
prezzo medio dci beni (livello generate dei no fermare it mondo e chiedere alla banca
prezzi) . Al contrario, i microeconomisti stu- centrale di variare to stock di moneta . Guar-
diano la produzione e i prezzi nei singoli mer- dando a uno stesso episodio, un economista
cati . potrebbe ossenare un effetto decisivo delta
• Una Belle ragioni alla base del disac- moneta sul prodotto, mentre un suo collcga
cordo tra i macroeconomisti e 1'assegnazione potrebbe vedervi un effetto piir debole .
di diversi pesi agli obiettivi di politica econo- • La disponibilita e to studio di casi
mica . Ad esempio, alcuni sono piu preoccu- sempre piu numerosi riducono progressiva-
pati dalla disoccupazione, altri dall'intlazione . mente le divergenze di opinions . Ad esempio,
Le loro proposte di intervento saranno per- c'e ormai ampio consenso circa gli effetti del-
tanto divcrgenti . la moneta sulla produzione . Questo libro pre-
• Talvolta i macroeconomisti non con- senta la teoria macroeconomica largamente
cordano nemmeno sull'interpretazione di at- condivisa dalla professionc.
cuni fatti . La ragione principale risiede net
fatto che essi non possono condurre esperi- Non e facile riassumere it nostro viaggio
UN VIAGGIO INTORNO AL MONIX) 47

intorno al mondo . I punti principals ci sem- avevano segnato la diversity italiana, sono
hrano i seguenti : rientrate a livelli simili alla media europea,
cosi consentendo the l'Italia venisse ammessa
• Nei primi anni Novanta, Bran parte dei all'Unione economica c monetaria . %Ia nel
paesi avanzati (tra cui gli Stati Uniti, i membri frattempo la disoccupazione a cresciuta: era
dell'Unione Europea e it Giappone) hanno pari al 4% della forza lavoro nel 1970, oggi
sperimentato una recessione - doe un declino supera 1'11% . L'Italia a ora piu simile allTu-
della produzione aggregata . Molti (tranne it ropa, anche perche ne condivide la malattia
Giappone) stanno ora vivendo una fase di pib grave : un numero di disoccupati the non
espansione, con tassi di crescita anche mag- si ricorda dai tempi della Grande depressione,
giori della loro media storica . Questa crescita, all'inizio degli anni Trenta .
inoltre, si accompagna a un'inflazione bassa, • Tuttavia, non tutto va a gonfie vele . In
inferiore alla media negli ultimi 40 anni . Europa, it tasso di disoccupazione, the e stato
• Durante gli anni Novanta I'Italia e di- molto basso negli anni Sessanta, e oggi quasi
ventata molto piii simile agli altri paesi del- il doppio di quello statunitense . Inoltre, in
I'Unionc Europea : nel bone e nel male . Infla- molti paesi avanzati, it tasso medio di crescita
zione e disavanzo pubblico, le due variabili delta produzione e inferiore al suo livello del-
econotniche the dall'inizio degli anni Ottanta la metii degli anni Settanta .

Termini chiave

macroeconomia Sistema monetario europeo


microcconomia Mezzogiorno
modelli Organizzazione per la cooperazion(
esperimenti guidati luppo economico (OcsE)
Unionc Eurooca (UI Fondo monetario internazionale (Fn!

capitolo, dite se le seguenti aftermazioni sono soccupaztone .


vere o false, spicgandone brevemente i perche . g) II rapporto debito/PIL in Italia ha
a) 11 governo federate statunitense ha re- perato la soglia del 100 per la prima i
gistrato un disavanzo ogni anno sin dal 1960 . alla fine degli anni Ottanta .
b) L'avanzo commerciale giapponese e h) In Italia inflazione e disavanzo
cresciuto sempre piu a partire dal 1980 . oggi superiori alla media europea .
c) Sin dal 1960 it tasso di disoccupazione
statunitense e sempre stato maggiore di quello 2 . Se dal 1960 al 1996 la produzu
eu ropeo . statunitense fosse cresciuta allo stesso tasso
d) Dal 1993 al 1997 la crescita della pro- quella giapponese, quanto piu grande sarel_
duzione negli Stati Uniti ha superato quella stato it prodotto degli Stati Uniti nel 1996
dell'Unione Europea . spetto al suo livello effettivo? (Si esprima la
e) Recentemente 1'inflazione statunitense sposta in proporzione alla produzione del 195
e stata inferiore alla sua media storica (1960-
96), mentre i tassi di inflazione europeo e 3 . Nei 1994, la produzione dell'Unic
giapponese hanno superato le loro rispettive Europca a aumentata, eppurc 11 tasso di
medic storich, . soccupazionc ha subito tin incremento . P

48 ( :APII-OlO I

mentc• piu lavoratori, come si puo spiegare mic Outlook» . Con questi aggiornamenti si ri-
questo lotto' sponda alle seguenti domande .
a) Le previsioni del 1997 e del 1998 per
4 . Alla fine del 1994, it prodotto della Re- produzione, disoccupazione e inflazione erano
pubblica popolare cinese era di circa 520 mi- accurate?
liardi di dollari e stava crescendo a tin tasso b) La crescita della produzione a aumenta-
di circa it 10% . Se 1'economia cinese conti- ta o diminuita dal 1998? I paesi curopei hanno
nuasse a crescere al 10% all'anno, mentre gli tin tasso di crescita vicino alla media o presen-
Stati Uniti crescono al 3% all'anno, quand'e tano ampie variazioni intorno alla stessa?
the la Cina avrebbe un PIL piu grande di
quello degli Stati Uniti? 7 . Si discuta come le nuove tecnologie
hanno aumentato la domanda relativa di lavo-
5 . <1l disavanzo di bilancio (in termini di ratori qualificati negli ultimi 15 anni nei se-
del Pit .) si riduce soltanto se diminuisce la gucnti settori .
spesa pubblica o se aumentano le tasse>> . E a) Alimentari al dettaglio .
vera questa affermazione? Perche? b) Film hollywoodiani .
c) Servizi postali c di posta celere .
6. Si aggiorni la tabella 1 .2 del testo usan- d) Settore bancario .
do it numero piu recente dell' -OECD Econo- e) Impieghi d'ufficio part time .

Per saperne di piu

Per conoscere i fatti e i fenonieni econo- di piu sull'economia italiana ed europea . Per
mici dei nostri giorni, un utile punto di riferi- ogni capitolo, esso offre la discussione di
mento e !' <Economist», una rivista settimana- eventi cconornici di attualita, include articoli
Ic pubblicata in Inghilterra . E opinione condi- diwlgativi c scientifici, e links ad altri siti In-
visa the gli articoli dell' <Economist» siano ag- ternet (tra quelli italani, in particolare it situ
giornati, scritti bene e molto incisivi . web di <Il Solc-24 Ore» :
Questo libro ha tin sito Web ( h ttp :// h ttp ://www .ilsole24ore .it/osservatorio /
www.mulino .it/blanchard ) the viene regolar- default .htm
mente aggiornato . Sul sito potrete imparare h ttp ://www .ilsole24ore .it/europa/default .htm) .
Un viaggio attraverso it libro Capitolo 2

Termini cone produzione, disoccupazione, inflazione, disavanzo di bilancio e


disavanzo commerciale sono ormai entrati a far parte del nostro vocabolario . Ap-
paiono quotidianamente sui giornali e nei notiziari televisivi e tutti sanno piu o
meno di the cosy si tratta . Ora per-6 dobbiamo definirli in modo piu preciso . Lo
faremo ncl paragrafo 1 . Vi accompagnercmo poi in una visita guidata attraverso it
libro, descrivendo le principali tappe del «viaggio» .

La produzione aggregata

Nel diciannovesimo secolo, e fino ally Grande depressione, gli economisti


non potevano fare affidamento su alcuna misura della produzione aggregata . Per
capire the cosa stesse succedendo nell'economia, dovevano raccogliere da loro
tutte le informazioni, dalla produzione di ghisa alle vendite nei grandi magazzini .
Fu soltanto alla fine delta Scconda ,ucrra mondiale the molti paesi iniziarono a
tenere un sistema di contabilitii nazionale' . Negli Stati Uniti, misure delta produ-
zione aggregata sono state puhhlicate regolarmente a partire dall'ottobre del 1947
(ma sono disponibili anche dati precedents, costruiti retrospettivamente) .
Come ogni sistema contabile, la contabilita nazionale definisce i concetti uti-
lizzati, indica come costruire le misure corrispondenti e mostra le relazioni esi-
stenti tra queste ultimo . Per capire l'importanza cruciale dells precisione e della
coerenza interna di tali rilevazioni, basterebbe ossenvare i dati per un paese the
non abbia sviluppato tale sistema . Senza di esso, i numeri the dovrebbero dare
una certa somma ne danno una diversa e non si capisce bene a quali variabili
corrispondano i dati pubblicati . Non abbiamo intenzione di annoianvi con tutti i
dettagli delta contabilita nazionale ma, poichc sari talvolta utile conoscere la defi-
nizione di una variabile e conic essa si collcga alle altre, descriveremo it sistema
contabile utilizzato negli Stati Uniti (e, con parziali modifiche, in molti altri pae-
si) nell'appendice 2 alla fine del libro . Ne trarrete vantaggio qualora vogliate con-
sultare ed esaminare dati economici per conto vostro.

I Costruire tin sistema di contabilita nazionale fu un'enorme conquista intellettualc . Per i

I loro contributi alto sviluppo della contabilita nazionale, due economisti furono insigniti del
Premio Nobel : Simon Kuzncts, dell'Universita di Harvard, lo vinse net 1971 e Richard Stone,
dell'Univcrsita di Oxford . net 1984 .

50 cywl ,ro o 2

l . l . PIL, valore aggiunto e reddito


La misura del prodotto aggregato nella contabilita nazionale e it prodotto in-
terno lordo (PIL)2 . Ci sono tre modi per pensare al PIL di un'economia . Vediamo-
Ii un(' alla volta .

1) II PIL a it valore dei beni e dei servizi finali prodotti nell'economia in un


dato periodo di tempo . La parola chiave e finali. Un esempio sara utile . Suppo-
niamo the I'economia sia composta da due sole imprese . L'impresa I produce ac-
ciaio, impiegando lavoratori e usando macchinari . Poi vende l'acciaio per 100
dollari aIl'impresa 2, the produce automobili . L'impresa 1 papa 80 dollari at suoi
lavoratori, e tiene it resto, 20 dollari, come profitto. Uimpresa 2 acquista l'acciaio
e to usa, insieme a lavoro e macchinari, per produrre automobili . II guadagno de-
rivante dalla vendita delle automobili ammonta a 210 dollari . Di questi 210 dolla-
ri, 100 pagano l'acciaio e 70 retribuiscono i lavoratori, lasciando un profitto di
40 . Mettendo tutte queste informazioni in una tabella, otteniamo la seguente :

Impresa siderurgica

Ricavi $10()
(:osti (salari) 80
Profitti 20

Impresa automobilistica

Ricavi S210
Costi 170
Salari S70
Materie prime 100
Profitti 40

Cos'e it P11, di questa economia? E forse la summa del valore di tutta la pro-
duzione - 100 dalla produzione di acciaio c 210 dally produzione di automobili
(310)? Oppure e it valore della produzione finale dell'economia, cioe delle auto-
mobili (210)?
Un attimo di riflessione suggerisce the la risposta giusta e la seconda . Perch&
non tenere conto dell'acciaio? Perch& l'acciaio e un bene intermedio usato nella
produzione del bene finale - le automobili - e percib non deve essere incluso nel
calcolo del PII_ - the rappresenta it valore della produzione finale. Possiamo con-
siderare questo esempio da un altro punto di vista . Supponiamo the le due im-
prese si fondano in un'unica impresa . Poich& la vendita dell'acciaio avviene all'in-
terno della stessa impresa, essa non viene registrata . Verrebbero registrati ricavi
per 210 dollari, retribuzioni per 80 + 70 = 150$ e profitti per 20 + 40 = 60$ . Il
valore della produzione rimarrebbe invariato, come e giusto the sia .
Questo esempio suggerisce di costruire it Pit . registrando e sommando la pro-
duzione di beni finali, the e it metodo effettivamente seguito in contabilita nazio-
nale . Il nostro esempio fornisce anche un modo alternativo di pensare ally costru-
zione del PIL .

2 Incontrerete anche it termine prodotto nazionale lordo, o PNL . La differenza tra <inter-
no» e onazionale», c quindi tra Pit . e PNt-, sara esaminata nel capitolo 10 (si veda anche l'ap-
pendice 2) . Per it momento, possiamo ignorare la differenza tra i due termini .

UN VIAGGIO AT'I'RAVCRS(1 IL LIBRO 51

2) II Pn a la summa del valore aggiunto nell'economia in un dato periodo di


tempo . 11 valore aggiunto da un'impresa al processo produttivo e pari al valore del-
la sua produzionc al netto del valore dci beni intermedi usati nclla produzione stes-
sa . Net nostro esempio a due imprese, it valore aggiunto dall'impresa siderurgica e
di 100 dollari, perche essa non usa beni intermedi . II valore aggiunto dall'impresa
automobilistica a uguale al valore delle vendite al netto del costo dei beni interme-
di, 210 - 100 = 110$ . 11 valore aggiunto nell'intera economic (100 + 110 = 210$) sa-
rebbe lo stesso se Ie due impress si fondessero in un'unica impresa .
Insieme . le due definizioni comportano che il valore dei beni e dei servizi fi-
nali - la prima definizione di PIL - possa sempre essere pensato come la somma
del valore aggiunto da tutte le impress lungo la catena produttiva dei beni finali
- la seconda definizione di Pit. .

3) II PIL a Ia somma dei redditi di tutta I'economia in un dato periodo di


tempo . Un terzo modo di guardare al PIL e dal lato del reddito . La differenza tra
it valore prodotto da un'impresa e it valore dei beni intermedi deve prendere al-
meno una delle seguenti forme : retribuzioni ai lavoratori, profitti alle impress o
imposte indirette al govemo (ad esempio, imposte raccolte sui guadagni dalle
vendite finali) .
Net nostro csempio non ci sono imposte indirette . Dei 100 dollari di valore
aggiunto dall'impresa siderurgica, 80 vanno ai lavoratori e it resto prende la for-
ma di profitto. Dei 110 dollari di valore aggiunto dall'impresa automobilistica, 70
sono retribuzioni e 40 profitti . Quindi, per I'economia nel suo insieme, it valore
aggiunto e di 210 dollari, di cui 150 costituiscono reddito da lavoro e 60 profitti .
Net nostro esempio, it reddito da lavoro rappresenta it 71 del PIL, i profitti
it 29% e le imposte indirette lo 0% . La tabella 2 .1 riporta la scomposizione del
PIL tra le diverse fonti di reddito negli Stati Uniti, nel 1960 a nel 1998 . La tabella
mostra che, imposte a pane (assenti nel nostro esempio), le proporzioni che ab-
biamo usato rispecchiano pity o meno quelle statunitensi . II reddito da lavoro
rappresenta it 65% del PIL . II reddito da capitale (che include non soltanto i
profitti, ma anche le rendite c gli interessi pagati dalle imprese) rappresenta it
27% . Le imposte indirette rappresentano it restante 8% del Pit- .

TAB . 2 .1 . Cornposizione percentuale del PIL de-


li Stati Uniti per categoric di reddito,
19010 e 1998

tv(tt Ivrti

Redditi da lavoro 66 65
Redditi da capitals 26 27
Imposte indirette 8 8

tonic: «Economic Report of the President», 1999, tabelle


B27 e B28.

1 .2 . P11, nominale e PIL reale

Se guardassimo la prima tabella dell' <Economic Report of the President>0 del


1998, vedremmo che it Pit . degli Stan Uniti era 8 .508 miliardi di dollari, mentre

II quadro del capitolo I descrive che cosa e e yual a it contenuto di questo «Report,° .

52 ( :APiT(HA) 2

net 1960 era 526 miliardi di dollari . E davvero possibile the la produzione net
1998 fosse quasi 16 volte quella del 1960? La risposta a no a questo ci permette
di introdurre Id distinzione tra PI1_ nominale e Pit . reale .
11 PIL nominale e semplicemente la somma delle quantity di beni finali molti-
plicate per i loro prezzi correnti . Gli economisti usano it termine nominale per
indicate variabili espresse in lire (o nella valuta del paese di riferimento) .
II PIL nominale cresce net tempo per due ragioni . La prima e the la produ-
zione delta maggior parte dei beni aumenta net torso del tempo . La seconda e
the anche it prezzo di molti beni subisce degli aumenti . Ogni anno produciamo
piu automobili e allo stesso tempo it loro prezzo continua ad aumentare . Se la
nostra intenzione e misurare la produzione e la sua variazione net tempo, dobbia-
mo eliminarc l'effetto dell'aumento dci prezzi . A tal fine, gli economisti prendono
in considerazione it PIL. male, invece di quello noininaic' .
Per costruire it PIL reale, b1sogna innanzitutto scegliere un anno-base . Poi si
costruisce it PIL in ciascun anno cone la somma delle quantity prodotte valutate
al loro prezzo nell'anno-base .
Ad esempio, si supponga the un'economia produca due beni, patate e auto-
mobili . Nell'anno zero - the prenderemo cone anno-base - vengono prodotti
100 mila chili di patate, venduti a 1 dollaro al chilo, c 10 automobili, vendute a
10 mila dollari l'una . L'anno successivo, vengono prodotti sempre 100 mila chili
di patate, the vengono pero venduti a 1,2 dollari al chilo, e 11 automobili vendu-
te al prezzo dell'anno precedente. It PIL nominate nell'anno zero e pari a 200
mila dollari e nell'anno successivo c uguale a 230 mica dollari . Questi dati sono
raccolti nclla tabella 2 .2 .
L'aumento percentuale del Mi . nominate dall'anno 0 all'anno I e uguale a
30 .000/200 .000 = 15% . Ma di quanto e aumentato it PIL reale? Prendiamo I'anno
0 come base - cioe valutiamo patate e automobili ai prezzi dcll'anno 0 . Poiche
prendiamo I'anno 0 come anno base, 11 PIt . reale nell'anno 0 e uguale al PIL no-
minale netlo stesso anno : PIL nominale e Pn . reale sono sempre uguali nell'anno-
base . Nell'anno 1, it P1t . reale e costruito usando le quantity dell'anno I e i prezzi
dell'anno 0 : (100.000 X IS) + (11 X 10 .000$) = 210 .000S . L aumento percentuale
del PIL reale c pertanto uguale a 10 .000/200 .000 = 5% .
Invece di usare I'anno 0, avremmo potuto scegliere I'anno 1, o un anno qual-
siasi . La scelta dell' anno-base e arbitraria e influenza fortemente la nisura del PIL
reale . Ad esempio, se avessimo usato I'anno 1 come base, it Ptt . reale nell'anno 0
sarebbe stato uguale a (100 .000 x 1,2$) + (10 x 10 .000$) = 220 .000$ . Per costru-

TAR . 2 .2 . P11 . nominale nell'anrlo 0 e nell'anno I

Anno 0

Quantity x Prczzo in dollari = \'alore in dollari

Palate 100.000 1 1(10 .(100


Auromobili 10 10,00(1 100 .010

Pa. nominate 200,000

Anno I

Quantity x Prezzo in dollari = Valore in dollari

Patare 100.000 1,20 120.000


Automobili I1 10 .000 1 I0.0(1(1

PII, nominale 230.1100


UN VIAGGIO ATTRAVERSO IL LIBRO 53

1960 1962 1964 1966 1968 1970 1972 1974 1976 1978 1980 19821984 19861988 1990 1992 199419961998
Anno

1'u ; . 2 .1 . I'IIl nomin .tlc c rcalc ncilt Mutt I niti . 1`)611 `» .


Dal 1960 al 1998 it PIL nominale statunitense a aumentato di quasi 15 volte . 11 I'll . reale a aumentato di circa
3,3 volte .

Fume: National Income and Product Accounts .

zione, nell'anno 1, PIL reale c nominale sarebbero stati uguali, entrambi pari a
230 mila dollari . L'aumento del Pit, reale quindi sarebbe stato di 10 .000/
220 .000 = 4,5 "/%, un valore inferiore a quello ottenuto prima .
In molti paesi si era soliti usare un anno-base e cambiarlo raramente, ad
esempio ogni cinque anni o p41 . Negli Stati Uniti, l'anno-base usato dal dicembre
1991 al dicembre 1995 e stato it 1987 . Cio significa the le misure del Pit . reale
pubblicate nel 1994 per quell'anno e per i precedenti crano tutte costruite usan-
do i prezzi del 1987 . Quando, nel dicembre del 1995, la contabilita nazionale ha
preso it 1992 come anno-base, i valori del PIL per gli anni precedenti sono stati
ricalcolati usando i prezzi del 1992 .
Questa pratica e chiaramente insoddisfacente . Ogni volta the si cambia 1'an-
no-base, la storia viene di fatto riscritta . Percio, a partire dal dicembre 1995, it
Bureau of Economic Analysis degli Stati Uniti - l'organo governativo the produ-
ce i dati sul Pit . - ha iniziato a pubblicare un nuovo indice del PIL reale, chiama-
to inelire ;t ~at~n :t (chained index), the non soffre di questo problema . Invece di
usare sempre lo stesso insierne di prezzi (i prezzi dell'anno-base), questo nuovo
indice usa di volta in volta dci prezzi diversi (la media dei prezzi degli anni in cui
si calcola la variazione del Pit .) . Ad esempio, per calcolare la variazione del Pit -
dal 1995 al 1996, l'indice a catena usa la media dei prezzi tra it 1995 e it 1996 .
Per calcolare la variazione del Pit .. dal 1997 al 1998, users la media dei prezzi tra
it 1997 e it 1998, e cost via' .
La figura 2 .1 mostra 1'evoluzione del PIL nominale e reale negli Stati Uniti a

4 Per avere maggiori dettagli sul nuovo indice a catena del Pit . degli Stall Uniti . potete
leggere Preview of the Comprehensive Revision of the National Income and Product Accounts :
BF/i's New Featured Measures of Output and Prices, nel -Survey of Current Business» , Us De-
partment of Commerce, Bureau of Economic Analysis, luglio 1995, pp . 31-43 .


54 CAN ['01,0 2

partire dal 1960 . Nel 1998 it PIL reale era circa 3,3 volte quello del 1960 - un
notevole aumento, ma estremamente inferiore all'incremento subito dal PIL nomi-
nale . La differenza e dovuta all'aumento dei prezzi .
I termini Pit. nominale e PIL reale hanno molti sinonimi the ricorrono nella
letteratura economics e the e utile avere presenti :
• 11 PIL nominale e anche chiamato PIL a prezzi correnti .
• II PIL reale e anche chiamato PIL a prezzi costanti, PIL in termini di beni,
PIL aggiustato per l'inflazione e PIL ai prezzi dell'anno-base .
Abbiarno cosi concluso la nostra discussione sulla principale variabile macroe-
conomica, it PIL . Nei prossimi capitoli, se non diversamente indicato, it termine
Pit . si riferira al PIL reale e Y, indichera it PIL nell'anno t . 11 P11 . nominale e le va-
riabile misurate a prezzi correnti verranno indicati con 11 simbolo della valuta di
riferimento - ad esempio, $Y, per it PIL nominale espresso in dollars .
Analogamente, con crescita del PIL nell'anno t si intendera it tasso di crescita
del PIL reale nell'anno t . La crescita del Pit . e pare a (Y, - Y _,)/Y,_, . I periodi di
crescita positiva sono chiamati espansioni . I periodi di crescita negativa sono
chiamati recessioni . Per evitare di definire recessione un solo trimestre di crescita
negativa, i macroeconomisti di solito usano tale termine soltanto se 1'economia
sperimenta almeno due trimestri consecutivi di crescita negativa . La recessione
statunitense del 1990-91, ad esempio, a stata caratterizzata da tre trimestri conse-
cutivi di crescita negativa, gli ultimi due del 1990 e it primo del 1991 .

® Le altre principali variabili macroeconomiche


11 Pit . e la principale variabile macroeconomica, ma non a certamente l'uni-
ca . Ce ne sono altre the descrivono aspetti importanti dell'economia, come la
disoccupazione, l'inflazione, it saldo commerciale o it disavanzo di bilancio . In
questo paragrafo definiremo queste variabdi e discuteremo brevemente la loro
importanza .

2.1 . 11 tasso di disoccupazione


La forza lavoro e definita come la somma delle persone occupate e di queue
disoccupate :

L = N + U
forza lavoro = occupati + disoccupati

FOCUS

PIL reale, progresso tecnico effetti sarebbe se tutti i beni fossero cone le
patate . Tutto cio the dovremmo fare per cal-
e prezzo dei computer colare it Pa . reale in un dato anno sarebbe
moltiplicare la quantity di patate vendute in
Calcolare it PIE . rcalc dal Pit . nominale po- quell'anno per it prezzo deue patate nell'an-
trebbe sembrare abhastanza facile, come in no-base .
UN VIAG( :IO ATTRAVERSO It
. LIBRO 55

Le cose si fanno piu complicate quando nuovi computer prodotti nell'anno corrente
abbiamo a che fare con nuovi beni - beni che abbiano una velocity di 50 megahertz e che
non erano prodotti negli anni precedenti - o tutti quelli prodotti nell'anno precedente ne
quando trattiamo con beni che cambiano di avessero soltanto 16 . Supponiamo infine che
anno in anno, come la maggior parte dei beni it prezzo dei nuovi computer sia lo stesso del-
prodotti sul mercato . l'anno precedents . In questo caso, gli econo-
Uno dei casi piu difficili e quello dei com- misti incaricati di calcolare it prezzo «aggiu-
puter. Nel 1987, it prezzo medio di un perso- statoo dci computer affermeranno che i nuovi
nal computer era di circa 3 .500 dollari . Nel computer prodotti nell'anno corrente sono
1995, i prezzo medio era piu o meno lo stes- pin convenienti del 10% rispetto a quelli pro-
so, 3 .400 dollari . Dovremmo forse dedurre dotti nell'anno precedente .
che un computer nel 1995 era uguale a un Questo approccio, che considers i beni
computer prodotto otto anni prima? Sarebbe come un insieme di caratteristiche - nel no-
assurdo . In realty, per to stesso prezzo, com- stro caso velocity, memoria, ecc . - ciascuno
pravamo molta pin capacity computazionale con il suo prezzo implicito, a noto come valu-
nel 1995 che nel 1987 . Il problema e: quanta tazione edonistica (dal greco hedone che si-
di piu? Un computer prodotto nel 1995 ne gnifica piacerc) . Negli Stati Uniti, talc approc-
forniva 2, 10 o 100 volte di piu? Come tenere cio a seguito dal Department of Commerce,
conto dei miglioramenti nella velocity di cal- che costruisce Ic stime del PIL reale, per sti-
colo, nelle dimensioni della RAM o del disco mare le variazioni nel prezzo di beni comples-
fisso, e infine del possibile utilizzo dei compu- si e suscettibili di rapida obsolescenza, come
ter come fax o delle riduzioni di peso? le automobili c i computer. Usando questo
Cli economisti tengono conto di quest approccio, it Department of Commerce ha sti-
miglioramenti guardando come il mercato va- mato che, effettivamente, i computer hanno
luta computer con diverse caratteristiche . fornito il 10% di servizi in pin ogni anno a
Supponiamo che i dati mostrino che il merca- partire dal 1987 . In altre parole, si a stimato
to a disposto a pagare il 10% in pin per un che, a parity di prezzo in dollari correnti, it
computer con una velocity di 50 invece che di prezzo aggiustato e sceso in media del I V%,
16 megahertz . Supponiamo anche che tutti i all'anno fin dal 1987 .

Il tasso di disoccupazione e definito, a sua volta, come it rapporto tra i di-


soccupate e la forza lavoro :

U
11
L

disoccupati
tasso di disoccupazione
forza lavoro

Che cosa determina se un lavoratore debba essere definito disoccupato o no? Ne-
gli State Uniti, fino agli anni Quaranta, e in molti altri paesi anche piu recente-
mente, il numero di persons registrate come disoccupate agli uffici di collocamen-
to era l'unico dato disponibile sulla disoccupazione, e solo chi veniva registrato
come disoccupato era considerato tale . Questo sistema produceva pessime misure
del fenomeno . 1 numero dei disoccupati effettivamente registrati variava tra i di-
versi paesi e nel corso del tempo . Chi non aveva incentivo a registrarsi - ad
esempio, chi aveva esaurito i sussidi alla disoccupazione - non veniva tenuto in
considerazione. Per lo stesso motivo, i paesi con sussidi pin bassi avevano meno
disoccupati ufficialmente registrati e quindi tassi di disoccupazione inferiori .
56 ( :APrToLo 2

Oggi, per calcolare it tasso di disoccupazione, la maggior parte dei paesi si af-
fida ad ample indagini campionarie condotte sull'insieme Belle famiglie . Negli
Stati Uniti, questa indagine e nota come Current Population Survey (CPS), ed e
basata su interviste mensili a 60 mila famiglie . L'indagine classifica una persona
come disoccupata se non ha lavoro e se lo ha cercato nelle quattro settimane pre-
cedenti . Molti altri paesi usano un analogo concetto di disoccupazione, nonostan-
te <<cercare lavoro>> non significhi esattamente la stessa cosa ovunque . Nel 1998,
le stime basate sull'indagine CPs mostravano che, in media sufl'arco dell'anno,
131,4 milioni di persone erano occupate e 6,2 milioni erano disoccupate . Il tasso
di disoccupazione statunitense era quindi pari a 6,2/(131,4 + 6,2) = 4,5% .
Si noti un'importante caratteristica della definizione di tasso di disoccupazio-
ne . Soltanto chi e in cerca di un impiego e considerato disoccupate . Chi non sta
cercando un lavoro viene contato come non incluso nella forza lavoro . Quando
la disoccupazione a alta, molti disoccupati non provano nemmeno a cercare un
impiego c cosi non vcngono piu considerati come tali . Queste persone sono chia-
mate lavoratori scoraggiati . Come caso estremo, se tutte le persone senza un im-
piego rinunciasscro alla ricerca di un posto di lavoro, 11 tasso di disoccupazione
sarebbe hullo, ed csso sarebbe pertanto un indicatore insoddisfacente di quanto
sta accadendo nel mercato del lavoro . Piu in generale, una disoccupazione elevata
e associata a numerose uscite di disoccupati dalla forza lavoro . In altre parole, un
alto tasso di disoccupazione e spesso associato a un basso tasso di partecipazio-
ne, definito come la quota di forza lavoro sul totale della popolazione attiva (cioe
in eta lavorativa) . Nell'Europa dell'Est, sin dall'inizio delle riforme cconomiche,
nei primi anni Novanta, la disoccupazione e aumentata, spesso in misura dram-
matica . Ma altrettanto drammatico a stato it crollo del tasso di partecipazione . In
Polonia, ad esempio, nel 1990 il 70% della riduzione dell'occupazione e stato
causato da pensionamenti anticipati - ovvero da uscite dalla forza lavoro .
Perche i macroeconomisti si preoccupano tanto della disoccupazione? Ci
sono due ragioni fondamentali . Innanzitutto, it tasso di disoccupazione indica se
l'economia sta operando al di sopra o al di sotto del suo livello normale . Inoltre,
la disoccupazione ha importanti conseguenze sociali .

Disoccupazione c attivita economics . In molti paesi c'e una forte relazione


tra crescita del I'll . e variazioni nel tasso di disoccupazione . Questa relazione e
nota come legge di Okun, dal nomc dcll'economista che per primo identifico e
interpreto it fenomeno negli anni Sessanta . La relazione tra queste variabil negli
Stati Uniti e riportata nella figura 2 .2, che indica le variazioni del tasso di disoc-
cupazione sull'asse verticale e it tasso di crescita del PIL sull'asse orizzontale . Le
due variabili sono rappresentate per ogni anno a partire dal 1960 . Figure come la
2 .2, che riportano I'andamento di una variabile rispetto a un'altra nel corso del
tempo, sono chiamate diagrammi di dispersione .
La figura mostra che una crescita clevata e tipicamente associata a riduzioni
del tasso di disoccupazione e, viceversa, tassi di crescita ridotti sono associati ad
aumenti dello stesso . Questo pare aver senso : un'clcvata crescita della produzione
induce un significativo incremento dell'occupazione, in quanto le imprese devono
assumere piu lavoratori . II risultato sara una disoccupazione minore .
La relazione ha un'implicazione semplice . Se it tasso di disoccupazione cor-
rente e troppo alto - che cosa significhi troppo alto, troppo basso o accettabile
costituira l'oggetto di alcuni dei prossimi capitoli - per ridurlo servira un periodo
di crescita piu elevata . Se, invece, it tasso di disoccupazione e ritenuto accettabi-
le, la produzione dovrebbe crescere a un tasso compatibile con una disoccupazio-
ne costante . In questo senso, it tasso di disoccupazione fornisce un segnale dello



UN VIAGGIO ATTRAVFRSO II . LIBRO 57


3- FIG . 2.2 . Variazionc
O
del Lasso di disoccu-
pazione statunitensc
c 2 r, in funzione della crc
u
c scita dcl Pu . 196U-9t
0 0
N 19 Un'elevata crescita
n. 1 D D della produzione di
L
uO 0 a
solito associata a
0 una riduzione del Las
0
(1 l so di disoccupazione
ODD
y ® D Viceversa, una bassa
D
D [30 0 D D E?D crescita della produ-
D
-1 D O c
zione di solito asso
c0 ciata a un aumento
N del Lasso di disoccu
.7 -2 pazione .
0
Funti: National
-3 I I I t , 1 Income and Product
-2,4 -1 .2 u.u 1 .2 2,4 3,6 ~ .s n Accounts ; Us Depart-
ment of Lahot . I io . u
C :rescita del I'll ( "'n I of Lah,.,r

stato di salute dell'economia e di qualc tasso di crescita sia desiderabile . Se la di-


soccupazione e troppo alta, sarebbe necessaria una crescita maggiore . Nel caso
contrario, la produzione dovrebbe crescere a un ritmo inferiore .

Conseguenze sociali della disoccupazione . Un'altra ragione per la quale i ma-


croeconomisti si preoccupano della disoccupazione e legata agli effetti diretti sul
benessere delle persone . Nonostante 1 sussidi alla disoccupazione siano oggi mol-
to pin generosi the non, ad esempio, durante la Grande depressione, spesso la
disoccupazione a associata a disagi psicologici c finanziari tutt'altro the trascura-
bili . L'entita di questi disagi dipende in gran parte dalla natura della disoccupa-
zione . L'immagine dei disoccupati come di un gruppo di persone ally perenne ri-
cerca di un impiego e spesso fuorviante . Generalmente, infatti, la disoccupazione
conosce ampi flussi in entrata e in uscita . Ogni mese, molte persone diventano
disoccupate e molte altre trovano un impiego . Tuttavia, alcuni gruppi (soprattutto
i giovani, alcune minoranze etniche e i lavoratori non qualificati) sono colpiti in
misura piu the proporzionale e conoscono una disoccupazione cronica . E questa
la categoria di disoccupati the & piu vulnerabile alla perdita dell'impiego quando
it tasso di disoccupazione & in aumento .

FOCUS

La Spagna ha raggiunto dawero non pareva in condizioni tanto gravi quanto


quelle degli Stati Uniti durante la Grande de-
un tasso di disoccupazione pressione . Come e possibile pensare chc quasi
del 23%? un quarto della forza lavoro spagnola fosse in
cerca di un impiego?
Nel 1995, it tasso ufficiale di disoccupa- Per rispondere a questa domanda, dob-
zione in Spatzna era vicino al 23`/, . Nonostan- biamo esaminare come sono costruiti i dati
te ciio, lion ri SOnu state scnnnu1sse e it nacre sully disocc tm :lzionc in ~nainna . Conic nc~'Ii
58 C1PITOLO 2

Stati Uniti, essi provengono da indagini siste- soccupati stava di fatto lavorando . Ne deriva
matiche su 60 mila famiglie . Le persone sono the it tasso di disoccupazione, the al tempo
classificate come disoccupati se indicano the era ufficialmente del 21%, scendeva di fatto
non stanno lavorando, ma sono in cerca di un intomo al 18%, un numero ancora molto alto.
posto di lavoro. In altre parole, 1'economia sommersa spagnola
Tuttavia, come si puo esser certi the Ie e significativa, ma non spiega da sola 1'elevato
persone dicano la verita? Nonostante non ci tasso dl disoccupazione .
siano incentivi palesi a dichiarare it falso - le I disoccupati spagnoli sopravvivono grazie
risposte all'indagine sono confidenziali e non a sussidi particolarmente generosi? La rispo-
sono usate per determinate it diritto ai sussidi sta a no . Ad eccezione di due sistemi di sussi-
alla disoccupazione - chi lavora nell'economia di nelle regioni dell'Andalusia e dell'Estrema-
sommersa potrebbe preferire dichiararsi di- dura - con tassi di disoccupazione fra i pin
soccupato per non correre rischi . elevati di tutto it paese - i sussidi alla disoc-
L'entita dell'economia sommersa - la par- cupazione non sono superiori a quelli degli al-
te dell'attivita economica the non e misurata tri paesi dell'OCSE . Generalmente, essi am-
dalle statistiche ufficiali, sia perche tale attivita montano al 70% del salario per i primi sei
e illegale o (pin importante in questo caso) mesi e al 60% nei mesi successivi . I sussidi
perche Ic imprese e i lavoratori preferiscono sono pagati per tin periodo compreso tra 4 e
non registrarsi per non essere sottoposti agli 24 mesi, in base alla lunghezza della vita lavo-
obblighi fiscali - e una questione ampiamente rativa .
dibattuta in Spagna . Per questo motivo ne Ma allora come a possibile the sopravvi-
sappiamo molto di pin the in altri paesi . Nel vano quests disoccupati? La risposta risiede
1985, it governo spagnolo ha tentato di inda- nella struttura familiare spagnola. 11 tasso di
gare it fenomeno e ha organizzato un'indagine disoccupazione a pin elevato tra i giovani : ec-
dettagliata su 60 mila persone (e non fami- cede it 40% per i giovani tra i 16 e i 19 anni
glie) . Per indurre a dichiarare it veto, it que- ed e intorno al 40% per i giovani tra i 20 e i
stionario chiedeva un resoconto estremamente 24 . Di solito, i giovani rimangono in casa fin
preciso circa l'uso del tempo, rendendo diffi- verso i trent'anni, e a maggior ragione ora the
cile qualunque tentativo di elusione . Le rispo- it tasso di disoccupazione a tanto alto . Consi-
ste sono state molto interessanti . L'economia derando le famiglie al posto degli individui,
sommersa del paese - definita come it numero nel 1994 la proporzione di famiglie in cui nes-
di lavoratori non registrati presso la sicurezza suno era impiegato era meno del 10%, e la
socials - rappresentava dal 10 al 15% dell'oc- proporzione di famiglie senza reddito da lavo-
cupazione . Ma era composta soprattutto da ro ne sussidi di disoccupazione era intorno al
persone gia impiegate the svolgevano un se- 3% . La sopravvivenza della maggior pane dei
condo o terzo lavoro . Una stima pin accurata disoccupati a quindi affidata alla tipica strut-
del sondaggio indicava the solo it 15% dei di- tura familiare spagnola .

2 .2 . 11 tasso di inflazione

L inflazione a un aumento del livello generale dei prezzi, o semplicemente del


livello dei prezzi . Il tasso di inflazione a it tasso a cui aumenta it livello dei prezzi .
Dal punto di vista pratico si pone it problema di come calcolare questo livello
dei prezzi . I macroeconomisti di solito considerano due indicators del livello dei
prezzi, due indici dei prezzi : it deflatore del PIL e l'indice dei prezzi al consumo .

II deflatore del PhL . Supponiamo the it PIL nominale ($Y,) aumenti, ma the
it PIL reale (Y,) rimanga costante . Allora, l'incremento del Pit, nominale a dovuto
csclusivamente a un aumento dei prezzi . Questo motiva la definizione di deflato-

UN VIAU( :I() AI IRAVFRac) II . I .IRRO

re del PIL, the dii it prezzo medio dci beni finali prodotti nell'economia . 11 defla
tore del PIL nell'anno t, P, a definito come il rapporto del PIL nominate sit] Pu
reale nell'anno t :

Per capire le implicazioni di questa definizione, tomiamo al nostro esempio del-


l'economia the produce patate e automobili . Nell'anno zero, I'anno-base, it PIL
nominale a it Pu- realc sono uguali per costruzione . Quindi, it deflatore del Pit .
nell'anno zero e pari a I per costruzione . E utile sottolineare the it deflatore del
Pit, a un numero indice . Il suo livello a scelto arbitrariamente - qui pari a 1 nel-
l'anno-base - e quindi non ha un'interpretazione economica' . Al contrario, it suo
tasso di variazione ha un'interpretazione economica ben precisa .
Nell'anno 1 11 deflatore del Pit. e uguale al rapporto tra it Pit. nominale c it
PIL reale, 230 .000/210 .000, circa 1,10. Se definiamo il tasso di inflazione come it
tasso di variazione del deflatore del PIL, (P, - P, _ 1 )/P, _ 1 , esso a pari a (1,10 -
1,00)/1,00 = 10% .
Si noti the it tasso di inflazione a una media ponderata del tasso di incremen-
to dei prezzi di ciascuno dei due beni . Cinflazione per Ic palate - it tasso di va-
riazione del prezzo delle patate - e del 20°4,, per le automobili e dello 0% . La
media dei due e il 10% . Questo a un risultato generale : it tasso di inflazione otte-
nuto dal deflatore del PIL puo essere pensato come una media ponderata del tas-
so di variazione dei singoli prezzi .
Uno dei maggiori vantaggi del deflatore del PIL e il suo stretto legame con la
nostra misura del PIL reale . Infatti, riordinando i termini dell'equazione prece-
dente, otteniamo:

S Y, = P, )'

U PIL nominale a uguale al Pit . reale moltiplicato per il deflatore del Pu

L'indice dei prezzi al consuno . 11 deflatore del PIL dii il prezzo medio dei
beni inclusi net PIL, cioe dei beni finali prodotti ncll'economia . Tuttavia, i consu-
matori sono interessati ai prezzi dci bent the constunano . I clue insiemi di prezzi
possono non essere gli stessi perche i beni prodotti nell'economia non necessaria-
mente coincidono con i beni acquistati dai consumatori . Alcuni dei beni net PIL
non sono venduti ai consumatori, ma alle imprese (ad esempio, gli utensili desti-
nati alla produzione), oppure al governo o all'estero . Inoltre, alcuni beni acqui-
stati dai consumatori non sono prodotti all'interno dell'cconomia, nma song im-
portati dall'estero .
Per questo motivo, per misurare it prezzo medio al consumo, o il cosiddetto
costo della vita, i macroeconomisti guardano a un altro indice, l'indice dei prezzi
al consurno (CPI, dall'acronimo inglcse)" . Per gli Stan Uniti, it CPI e disponibile

s Gli indici pubblicati sono spesso posti uguali a 100 invece cite a I nell'anno-base. 11 nu-
mero 100 a inteso in termini percentuali, 100%, in termini dcrimali i ukualc ad uno .
e 11 CPI non deve essere confuso con I'indice dei prezzi alla produzione (PPI, dall'acroni-
mo inglese) . the a un indice dei prezzi dei beni prodotti all'interno dc1 Lactic . nei settori mani-
fatturiero, minerario, agricolo . ittico, forestale e nelle imprese di pubblici scrvizi elettrici .

60 (
:APIT(1LO 2

Ftc . 2 .3. Tasso di in- 14


flazione statunitensc,
calcolato usando it
( :I'1 c_ildeflatore del
PII .. 1960-98 .
1 tassi di inflazione
calcolati usando it CHI
e it deflatore del PItL
hanno un andamento
motto simile .
Fort ~i \ .-,L1 ht
tic 2 .2 .
111 ,1

(11 11 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
, k2l9641%61%8197019721974 1 y-n 11),
. 1 . ()198219841986198819901992199419961998
Ann,

sin dal 1917, con periodicity mensile . I dati sul PIL e sul deflatore del Pil .L invece
escono soltanto trimestralmente .
11 CPI esprime 11 costo in dollari dl un dato paniere di beni e servizi nel corso
del tempo . II paniere, costruito in base a uno studio dettagliato delta spesa dei
consumatori, tenta di rappresentare it paniere di consumo di un tipico consuma-
tore urbano . Esso viene rivisto all'incirca ogni 10 anni . Ogni mese, it Bureau of
Labor Statistics (BLS) ncgli Stan Uniti - l'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
in Italia - sguinzaglia i suoi impiegati in negozi e supermercati dci maggiori cen-
tri urbani per vedere cosa a successo ai prezzi dei beni inclusi nel paniere . Con
queste rilevazioni viene poi costruito l'indice dei prezzi al consumo .
Come it deflatore del PIL, it CPI c un numero indice . E fissato a 1 nel perio-
do scelto come base e quindi it suo livello c arbitrario . At momento in cui questo
libro c stato scritto, it pcriodo base era it 1982-84, cosicche l'indice per il 1982-
84 a pari a 1 . Net 1998, it CPI era 1,63 . 11 costo in dollari dello stesso paniere di
beni nel 1998 era put alto del 63% rispetto al 1982-84 .
A questo punto c iccito chiedersi perche it tasso di inflazionc differisca a se-
conda the si usi 11 deflatore del PII . o l'indicc dei prezzi al consumo . La risposta
e riportata nella figura 2 .3, the mostra entrambi i tassi di inflazione per gli Stati
Uniti a partire dal 1960 . Questa figura ci suggerisce due conclusioni .
• 110)1 c it deflatore del Pit . si muovono quasi sempre insieme . Nella nlag-
gior parte degli anni, infatti, i due tassi di inflazione differiscono meno dell'I`%% .
• Ci sono tuttavia delle eccezioni evidenti . Sia nel 1974 the nel 1979-80,
1'aumento del CPi e stato significativamente maggiore dcil'aumento del deflatore
del PIL . E non e difficile scoprirc perche . Si ricordi the it deflatorc del Pit . c it
prezzo dei beni produtti all'interno del paese, mentre it CPI e 11 prezzo dei beni
consrunati nel paese stesso . Pertanto, quando it prezzo dei beni importati aumen-
ta rispetto al prezzo dei beni prodotti all'interno, it CPI aumenta piit velocemente
del deflatore del PII . . Questo a esattamentc cio the a accaduto nel 1974 e nel
1979-80 . In entrambi i casi it prezzo del petrolio a duplicato . Anche se gli Stati
Uniti sono un produttore di petrolio, la produzione interna a largamente inferio-
re al consumo, per cui it paese rimane un importatore netto di greggio . E stato
proprio it prezzo del petrolio it responsahile delta divergenza tra i due indici .



UN \'IAGGIO ATTRt\VERSO IL LIBRO 61

I
5
act taw) cn tntlaztonc
0
c 4 in tunzione del tasso
• di disoccupazione
0
• nc•e li "tati t'nitL
3 0
c 2 0 1`)-ii n
• t 0 n Quando it lasso di di-
0 0 19 0 soccupazione a basso,
• l'intlazione tende ad
0 0
aumentare . Quando it
-I 0 0 0 0 tasso di disoccupazio-
_2
0 0 0 ne c alto, ('intlazione
v

tendc a diminuire .
_3 0 0
Fonti: Si veda la
I I I I 1 In
4
4,8 5,6 6,4 7,2 8,0 8,8 9,6 W,-1
Tasso di disoccupazione

In seguito non distingueremo tra i due indici se non per analizzare in detta
glio Ic lore, diffcrenze . Pertanto parleremo ~cmpliccmcnte di livello dei prezzi (P,) .
senza indicarc ,e avrem(, in mcntc it CI I c, ,I ,lctl .ttln-c (Ire Pit, .

Inflazione e disoccupazione . Esiste una relazione tra inflazione e produzione


• disoccupazione, oppure l'inflazione ha una propria dinamica separata? In effet-
ti c e una relazione, ma a tutt'altro the deterministica . Essa varia ncl tempo e nel-
lo spazio .
La relazione tra inflazione e disoccupazione negli Stati Uniti e riportata nella
figura 2 .4 . La variazione del tasso di inflazione (usando it CPI( - cioe, it tasso di
inflazione dcll'anno corrente meno to stesso tasso misurato I'anno precedente - e
indicata sull'asse verticals . 1 tasso dl disoccupazione e riportato sull'asse orizzon-
talc . La figura mostra Ie combinazioni dells due variabili per ogni anno a partire
dal 1970 .
I dati suggeriscono una chiara rclazione negativa tra lasso di disoccupazione
• variazione dell'inflazione . Quando it tasso dl disoccupazione c basso, l'inflazio-
ne tende a salire . Viceversa, quando it tasso di disoccupazione c alto, ('intlazione
tende a ridursi . Questa regolarita empirica a nota come curva di Phillips . dal
nome dell'economista the per primo documento la relazione tra intlazione e di-
soccupazione' . Da dove derivi talc relazione, perche cambi nel tempo e ncllo spa-
I zio a quail conseguenze abbia costituirat l'oggetto di molti dei prossimi capitoli .

Perche gli economisti si preoccupano canto dell'inflazione? Se un'elevata in-


flazione significasse semplicemente un incremento proporzionale in tutti i prezzi
• salari - tin fenomeno noto come inflazione Aura - essa non sarebbe altro the
un piccolo inconveniente . Infatti, i prezzi relativi non ne sarebbero affatto in-
tlucnzati . Si consideri, ad esempio, il salario reale - it salario misurato in termini
di bent anziche in termini monetari . In un'economia con l'inflazione al 10%, i
prezzi aumenterebbero dcl 10% all'anno, ma altrettanto accadrebbe ai salari . In
questo caso it salario reale rimarrebbe lo stesso" . L'inflazione sarebbe del tutto ir-

7 La natura della curva di Phillips, come vcdremo nel capitolo 15, c camhiata rispetto alla
sua prima formulazione del 1958, ma it suo nome a tuttora utilizzato.
8 Questo prescinde dales variazioni del salario reale the accadrebhero anche in assenza
62 CAPITOLO 2

rilcvante : le persone dovrebbero teneme conto nel prendere Ie loro decisioni di


spesa, ma questo non giustificherebbe un controllo serrato del fenomeno da par-
te Belle autorita monetarie .
Allora perche mai gli economisti si preoccupano dell'inflazione? Proprio
perche in realty 1'inflazione pura non esiste . Durante le fasi inflattive, non tutti i
prezzi e i safari aumentano proporzionalmente . L'inflazione influenza pertanto la
distribuzione dcl reddito . Ad esempio, in molti pacsi i pensionati ricevono dei
pagamenti the non vengono aggiornati in base al livello dei prezzi, a quando
l'inflazione a alta essi perdono potere di acquisto . Questo non accade invece ne-
gli Stati Uniti, dove le somme pagate dalla Social Security crescono automatica-
mente con it CPI, proteggendo in tal modo i pensionati dall'inflazione . Diversa-
mente, durante it periodo di elevata inflazione verificatosi in Russia nci primi
anni Novanta, 1 pensionati hanno ricevuto pagamenti non indicizzati, cioc indi-
pendenti dal livello dei prezzi, e molte persone si trovano oggi al limite della
sopravvivenza .
L'inflazione crea anche delle distorsioni . Poiche alcuni prczzi, the sono fissati
per legge, rimangono costanti, si verifica un cambiamento dci prezzi relativi . Inol-
tre, it sistema fiscale interagisce con l'inflazione accentuando Ie distorsioni . Se le di-
verse fasce di imposta non tenessero conto dell'inflazione, le persone passerebbero
da una fascia alla successiva semplicemente per effetto dei prezzi, a parity di reddi-
to reale. Le variazioni dci prezzi relativi infine provocano un chma di incertezza,
rendendo piu difficili le decisioni delle imprese circa gli investimenti produttivi .
In sintcsi, gli economisti evidenziano the I'inflazione influenza la distribuzio-
ne del reddito, crea distorsioni e incertezza . Quanto importanti siano questi pro-
hlemi e cosy giustifichi tin obiettivo di inflazione nulla a tuttora al centro del di-
h,lttito macn)ccono,mico,

X11 ;1\'ill)/1 CO111111UI .11111


( e 111 UIIMlilt

Vediamo infine altre due variabili macroeconomiche cruciali : it disavanzo di


bilancio Il'eccesso di uscite rispetto alle entrate del settore pubblico) e it disavan-
zo commerciale (1'eccesso di importazioni rispetto alle esportazioni al rcsto del
mondo) .
Perche gli economisti si preoccupano Canto di questi disavanzi? La risposta e
intuitiva : per lo stesso motivo per cui ognuno di not si preoccupa del proprio
«disavanzo» (cioc dell'eccesso di spese rispetto al reddito), anche se siamo soliti
chiamarlo in altro modo . Quando spcndiamo piu di quanto guadagniamo accu-
muliamo debito e sappiamo the prima o poi dovremo ripagarlo . Potrebbe aver
senso indebitarsi (ad esempio per finanziarsi un corso di istruzione superiore) se
sapessimo the it nostro reddito futuro sara piu alto . Gli stessi argomenti si appli-
cano ai governi e ai pacsi .
∎ Un governo the presenta un disavanzo accumula debito nel tempo . Un
debito elevato implica ingenti interessi da pagare . Per finanziare i servizio del
debito (cioe gli interessi sul debito stesso), it governo devc aumentare Ie imposte
e/o ridurre la spesa pubblica . Potrebbe essere ragionevole indebitarsi in periodi
di spese insolitamente elevate, come durante una guerra o dopo un terremoto . In
altri casi, invece, incorrere in un deficit di bilancio puo essere imprudente .

d'inflazionc . Per essere piu precisi, sarehbe meglio affermare che, con inflazione Aura . la varia
zione dei salari reali sarebbe indipendente dal Lasso d'intlazione .
UN VIAGGIO ATTRAVLRSO Il . LIBRO 63

∎ Un paese the presenta un disavanzo commerciale importa piu di quanto


non esporti e pertanto accumula debito nei confronts del resto del mondo . Anche
questo pub aver senso in alcuni casi . Indebitarsi per finanziare I'investimento, the
a sua volta aumenta la produzione futura, puo esscre facilmente giustificato . Ma
incorrere in un disavanzo commerciale per finanziare it consumo a imprudente
per un paese tanto quanto per tin individuo .
In sostanza, disavanzi commerciali e di bilancio sono preoccupanti perche
possono segnalare la necessity di dolorosi aggiustamenti futuri .

® Una visita guidata

Dopo aver definito i concetti principali, torniamo al tema centrale della ma-
crocconomia . Cosa determina it livello della produzione aggregata?
Una prima risposta a suggerita dalla lettura dei quotidiani : le variazioni dells
produzione sono dovute a movimenti nella domanda dei beni . Si leggono spesso
frasi del tipo : «II mese scorso la produzione e la vendita di automobili sono state
particolarmente elevate, apparentemente a causa di un'ondata di fiducia da parte
dei consumatorio . Questo tipo di spiegazioni si basa sul ruolo della domanda nel-
la determinazione del prodotto, cosi come di fattori quali la fiducia dei consuma-
tori, it livello di imposizione fiscale o i tassi di interesse .
Una visione piu complessa, e piu adatta a spiegare it costante aumento del
PIL reale dal 1960 a oggi (o le significative differenze di reddito pro capite tra
paesi diversi), suggerisce una risposta diversa . In questa visions, e it lato dell'of-
ferta the determina la produzione : quanto prodotto da un'economia dipende dal-
1'entita della sua forza lavoro, dal suo stock di capitale produttivo e dal livello
della sua tecnologia .
Entrambe le visioni sono corrette, ma esse si riferiscono a diversi orizzonti
temporali . I movimenti della produzione da un anno all'altro, o al limite nel cor-
so di pochi anni - cio the i macroeconomisti chiamano it breve periodo - dipen-
dono principalmente da variazioni nella domanda . Riduzioni della domanda, do-
vute a crolli di fiducia o altro, possono provocare una diminuzione del prodotto
aggregato (reccssione) . Tuttavia, su lunghi periodi di tempo, un decennio e oltre
- cio the i macroeconomisti chiamano il lungo periodo - la produzione a deter-
minata dal lato dell'offerta : dalla forza lavoro, dallo stock di capitale e dalla tec-
nologia. Per periodi di tempo intermedi - the i macroeconomisti, senza grossi
sforzi di fantasia, chiamano it medio periodo - sia la domanda the l'offerta svol-
gono un ruolo decisivo .
Questo modo di analizzare i movimenti della produzione aggregata a alla
base dell'organizzazione di questo libro . Prima ci concentreremo sulle fluttuazio-
ni di breve periodo, cioe sul ruolo della domanda . Poi ci sposteremo nel medio e
Iungo periodo . II libro e quindi organizzato come segue (figura 2 .5) .
∎ II capitolo 3 analizza it ipercato del beni" e sviluppa un modello provviso-
rio di determinazione della produzione di equilibrio : it modello a semplice, ma
molto utile . E un buon punto di partenza per introdurre molti degli strumenti
usati in macrocconomia . Tuttavia, questo modello e applicabile soltanto al breve
periodo, in quanto assume the Ic imprese siano disposte a fornire qualsiasi quan-
tity del bene a un dato prezzo . L'attenzione a quindi concentrata sully domanda
di beni come determinants della produzione .

' D'ora in poi. con «beni» intenderenio sia beni the servizi


64
:API-MIA)
( 2

Ft( : . 2 .5 .
Un viaggio intomo al mondo (capitolo 1)
Un viaggio attraverso it libro (capitolo 2)

i
Mercati rcali e finanziati
1 (modello 1S-L11)
(capitoli dal 3 al 5)
I li ,

i Aggiun ~iamo Ic aspettative Apriamo 1'economia


Icapitoli dal 6 al 9) (capitoli dal 10 al 12)

Aggiun 'iamo it mercato del lavoro


I modello .LS-A D)
(capitoli dal 13 al 17)

1
Ruolo dells politica economics Patologic
I capltoll dal I)) .11 20) • Llevata disoccupazione (capitolo 23)
P • I :Ievata intlazionc (capitolo 24)
• Flcvato debito pubblico (capitolo 25)

1
Aggiungiamo I'accumulazione di
capitale e it progresso tccnologico
(capitoli dal 26 al 29)

• '----'

Cosa succedc in Europa:


• L'unione cconomica c
monctaria curopea (capitolo 21)
• La transizione in Europa
delI'Est Icapitolo22)

Epilogo (capitolo 30)

• I capitoli 4 e 5 introducono i mcrcati Ini .Iniiari a analizzano I'equilibrio in


entrambi i mercati (il mercato dei beni - o mercato reale - e it mercato finanzia-
rio) . Lo schema the ne deriva a noto come modello IS-LM . Sviluppato alla fine
degli anni Trenta, it modello IS-LM costituisce un modo abbastanza semplice di
pensare alla determinazione congiunta della produzione e del tasso di interesse
nel breve periodo, a rimane un pilastro fondamentale della macroeconomia . Esso
consente una prima analisi del ruolo della politica fiscale e monetaria nella deter-
minazione del livello di equilibrio della produzione e del Lasso di interesse .
• Il modello IS-LM di base trascura le aspettativc. In realta, le aspettative
hanno un ruolo essenziale in macroeconomia . Quasi tutte le decisioni economi-
che prese da individui c imprese - se acquistare titoli o azioni, se acyuistare
un'automobile oppure no - dipendono dalle aspettative sui profitti futuri, sot Las-
so di interesse futuro e cosi via . La politica fiscale e la politica monctaria influen-
zano l'attivita economica non soltanto attraverso i loro effetti diretti, ma anche
attraverso le aspettative . I capitoli dal 6 al 9 sono dedicati all'analisi delle aspetta-
tive e degli effetti the nc derivano per la politica fiscale e monetaria .
• II modello IS-LM di base considers un'economia chiusa, trascurando Ie
sue interazioni con it resto del mondo . In realta, le economic sono sempre piu
itpertL- agli scambi con altri paesi sia in beni sia in attivita finanziarie . In questo

UN V'IAGGIO rvrTRAvIRSO II . I .IBRO 65

senso, i paesi sono sempre piu interdipendenti . La natura di questa interdipen-


denza e le sue conseguenze per la politica fiscale e monetaria sono trattate nei ca-
pitoli dal 10 al 12 .
• 11 modello 1S-LM di base assume the le imprese offrano qualsiasi quantity
di beni a un dato prezzo . In realty, variazioni della produzione fanno cambiare
prezzi e salari nel tempo . La determinazione dei salari sul niCu V at0 dcl I :noro e la
relazione con la disoccupazione sono trattate net capitolo 13 . I capitoli dal 14 al
17 analizzano l'andamento di produzione, disoccupazione e prezzi prendendo in
considerazione 1'equilibrio sui mercati dei beni, delle attivity finanziarie e del la-
voro . 11 modello the sviluppiamo in questi capitoli a noto come modello di do-
manda e offerta aggregate (AS-AD) . Mostriamo come esso possa essere usato net
breve, medio a lungo periodo e possa essere applicato a una vista gamma di fe-
nomeni verificatisi negli ultimi due decenni .
• I successivi tre capitoli considerano i ruolo della politica macroeconomica .
Il capitolo 18 tratta it problema in termini generali, chiedendosi, ad esempio, se i
macroeconomisti ne sanno abbastanza per usarla a ragion veduta e per raggiunge-
re obiettivi ragionevoli . Sulla base dei capitoli precedenti, i capitoli 19 e 20 valuta-
no it ruolo della politica fiscale e monetaria.
• I due capitoli successivi sono dedicati all'Europa : il primo all'Unione eco-
nomica e monetaria, it secondo alla transizione in Europa dell'Est .
• A volte il termine tlu(tuazioni non coglie a fondo cosa succede nell'econo-
mia . Talvolta le cose prendono una brutta piega . Linflazione raggiunge tassi
estremamente elevati, oppure la disoccupazione non accenna a diminuire per
molto tempo . Questo e cio the accadde durante la Grande depressions (come
abbiamo visto net capitolo 1, oggi molti paesi europei devono affrontare lo stesso
problema) . Altre volte ancora 11 debito pubblico raggiunge livelli motto elevati .
Quests patologie sono trattate nei capitoli dal 23 al 25 .
• I successivi quattro capitoli si concentrano sul medio e lungo periodo, su
cosa rende un'economia ricca o povera, ad alta crescita o in stagnazione . Due fat-
tort diventano qui essenziali : I'accumulazione di capitale e it progresso tecnologi-
co . Sono i temi trattati nei capitoli dal 26 al 29 .
• Dall'esterno, la macroeconomia puo sembrare un campo di studi in cui di-
verse scuole di pensiero - keynesiani, monetaristi, neoclassici, seguaci della sup-
ply-side economics ece . - si confrontano quotidianamente . Invece it processo di ri-
cerca & motto piu ordinato e costruttivo di quanto non sembri . Nel capitolo fina-
le, presentiamo la storia recente delta macroeconomia e di cosa ci ha portati a
credere nella teoria moderna . Identificheremo le principali divergenze tra i ma-
croeconomisti ed enunceremo le proposizioni the caratterizzano i nucleo della
teoria macroeconomica .

RIEPILOGO

10' 11 P11. - la misura della produzione ag- dei redditi dell'economia in un dato periodo
gregata di un'economia - puo essere visto sot- di tempo .
to tre aspetti : 1) it PIL e it valore dei beni e • II PIt_ nominale a uguale alla somma
servizi finali prodotti nell'economia in un delle quantity di beni finali valutati at prezzi
dato periodo di tempo ; 2) it PIL e la somma correnti . II PIL reale is Ia somma delle quanti-
del valore aggiunto nell'economia in un dato ty prodotte valutatc al prezzi di tin anno base.
periodo di tempo ; infine, 3) it PIL e la somma • La forza lavoro c definita comic Ia som-

66 CA I'I I'OLO 2

ma degli occupati e dei disoccupati . II tasso basso, l'inflazione tende ad aumentare ; quan-
di disoccupazionc e definito come la quota do it tasso di disoccupazione a alto, 1'inflazio-
dci disoccupati sul totale della forza lavoro . ne tends a diminuire .
Una persona a classificata come disoccupata • Gli economisti evidenziano the un'cle-
se non ha un lavoro e ne ha cercato uno nelle vata inflazione causa cambiamenti nella distri-
quattro settimane precedenti . buzione del reddito, distorsioni e incertezza .
• La legge di Okun a una relazione em- • I governi the spendono piu delle loro
pirica tra la crescita del PIL e le variazioni net entrate presentano disavanzi di bilancio . I
tasso di disoccupazione. Essa mostra the paesi the importano piu di gttanto non
un'elevata crescita della produzione a associa- esportino registrano disavanzi commerciali . I
ta a una riduzione del tasso di disoccupazione macrocconomisti guardano con preoccupa-
e viceversa . zione a questi disavanzi perche possono se-
• L'inflazione a 1'aumento del livello ge- gnalare la necessity di costosi aggiustamenti
nerale dei prezzi . 11 tasso di inflazione a it Las- futuri .
so a cui cresce it livello dei prezzi . I macroe-
conomisti considerano due misure del livello Non avrebbe senso riassumcre qui la
dci prezzi . La prima e it deflatore del PIL, the mappa presentata nell'ultimo paragrafo . E
dii il' prezzo medio dei beni finali prodotti pcro utile ricordare it principio alla base della
nell'economia . La seconda e I'indice dei prez- struttura del libro .
zi al consumo (CPI), the dy it prezzo medio • I movimenti della produzione net bre-
dei beni consurnati nell'economia . ve periodo dipendono principalmente da va-
• La curva di Phillips e la relazione em- riazioni della domanda . Nel tango periodo,
pirica tra it tasso di disoccupazione a le varia- invece, i movimenti della produzione dipen-
zioni net tasso di inflazione . Questa relazione dono da fattori di offerta - la forza lavoro, lo
e cambiata net corso del tempo a tra paesi . stock di capitale e lo stato della tecnologia .
Negli Stati Uniti, oggi si presenta in questo Nel medio periodo slit it lato della domanda
modo : quando it tasso di disoccupazionc e sic it Iato deII'ooflcrt,i song rilcvanti,

Termini chiave

contabilita nazionalc, conti di contability na- lavoratori scoraggiati


zionale Lasso di partecipazione
prodotto interno lordo (Pit .) legge di Okun
prodotto nazionale lordo (PNL) diagramma di dispersione
bene intermedio economic sommersa
valore aggiunto inflazione
PIL nominate, Pit, a prezzi correnti livello dei prezzi
PIL reale, PIL a prezzi costanti, P II . i n termini lasso di inflazione
di hem, PIL aggiustato per l'inflazione, deflatore del PIL
PIL ai prezzi dell'anno-base numero indice
crescita del PIL costo della vita
espansioni indice dci prezzi al consumo (CPI)
rccessioni indice dei prezzi alla produzione (PPI)
forza lavoro curva di Phillips
valutazione edonistica disavanzo di bilancio
tasso di disoccupazionc disavanzo commerciale
Current Population Survey (CPS) breve, medio e lungo periodo
non incluso nella forza lavoro

I
UN VIAGGIO ATTKAVt:KSO 11 . LIBRO 67

PER METTERSI ALLA PROVA

1 . Durante un dato anno, si verificano le h) it tasso di inflazione nel periodo cons]


seguenti attivita : &lcrato .
i) un'azienda mineraria che estrae argento
paga i suoi lavoratori 75 mila per estrarre 50 4 . Supponete che, in un dato mese, negli
chili d'argento, che viene poi venduto a un ar- Stati Uniti ci siano 190 milioni di persone in
gentiere per 100 mila . eta lavorativa . Di queste, solo 120 milioni
ii) I'argentiere gaga i suoi artigiani 50 hanno un impiego. Dei rimanenti, 10 milioni
mila per create collane che vengono poi ven- cercano lavoro, 15 ci hanno rinunciato e 45
dute al dettaglio per 400 mila . non vogliono lavorare .
a) Usando la prima definizione data nel a) A quanto ammonia la forza lavoro?
testo, a quanto ammonia it PIL? h) Qual a it Lasso di partecipazione?
h) Qual a it valore aggiunto a ogni stadio c) Qual e it tasso di disoccupazione uffi-
della produzione? Usando la seconda defini- ciale?
zione, a quanto ammonta it PIL? A Sc tutti i lavoratori scoraggiati fossero
c) A quanto ammontano 1 salari totali e i considerati disoccupati, quanto sarebbe it tas-
profitti ottenuti da queste attivita? Usando la so di disoccupazione?
terza definizione, a quanto ammonta il PIL?
5 . Supponete di dover calcolare un indice
2 . Un'economia produce tre beni : libri . dei prezzi basato sulla valutazione edonistica
pane e fagioli . La produzione e i prezzi nel per ciascuno dei seguenti beni :
1998 e nel 1999 sono 1 seguenti :
i) automobili ;
ii) videocamere ;
1998 1999 iii) stampanti per computer ;
Quantity Prezzo Quantity Prezzo iv) check-up medico annuo .
Per ciascun bene :
Lihri 100 $10,00 110 $10,00
Pane Inurnero a) quali caratteristiche individuereste per
di pagnone) 200 1,00 200 1 .50 calcolare it prezzo implicito?
Fagioli (chili) 500 0,50 450 1,00
b) in che modo it prezzo edonistico in -
fluenza le stime della variazione dei prezzi
a) A quanto ammonia it PIL nominale nel nell'uttimo decennio?
1998?
h) A quanto ammonta it PIL nomnale nel 6 . Si guardi la copia piu recente del-
1999? I'<Economic Report of the President>> . Si tro-
c) Usando it 1998 come anno-base, a vi la tabella intitolata Real gross domestic pro-
quanto ammonta it PIL reale nel 1998 e nel duct (PIL reale) .
1999? Di quanto e cambiato (in %) it PIL a) Si trovi la colonna che da le variazioni
reale tra it 1998 e it 1999? percentual per ogni trimestre . L'evoluzione
d) Usando it 1999 come anno-base, quan- negli ultimi quattro trimestri mostra un'eco-
t'e it PIL reale nel 1998 e nel 1999? Di quanto nomia in espansione o in recessione? Si moti-
e cambiato (in `%,) it Pit . reale tra it 1998 e it vi la risposta .
1999? h) Si trovi la tabella intitolata Real gross
e) <<II tasso di crescita del PIL reale di- domestic product by major type of product (PIL
pende dalla scelta dell'anno-base> . Vero o fal- reale per principali categoric di prodotto) . Per
so? ciascuno degli ultimi due anni, si calcoli la
percentuale del PIL rappresentata dai servizi .
3 . Usando i dati dell'esercizio 2, e it 1998 L'evoluzione di questa percentuale nei due
come anno-base, si calcoli : anni considerati a coerente con it trend di
a) it deflatore del PIL nel 1998 c nel lungo periodo citato nel testo?
1999: c) Si trovi infine la tabella intitolata
68 ( ;APITOLO 2

Chain-type price indexes for gross-domestic del PIL con la variazione dell'indice dei
product (Indici a catena) . La prima colonna prezzi al consumo nello stesso periodo . C'e
da l'evoluzione del deflatore del PIL . Si differenza? Se si, a the cosa puo essere at-
confronti 1'ultima variazione del deflatore tribuita?

Per saperne di piu


Per chi volesse saperne di piu sugli indi- dicators, New York, M .E . Sharpe, 1994, se-
catori economici riportati regolarmente dai conda edizione ; W. Stansbury Carnes e S . Sli-
notiziari e dalla stampa, due facili riferimenti fer, The Atlas of Economic Indicators, New
sono : N . Frumkin, The Guide to Economic In- York, Harper Business, 1991 .

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