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L'offerta aggregata
Lequazione di offerta aggregata descrive gli effetti della produzione sul livello
dei prezzi . Essa è derivata dall'equilibrio sul mercato del lavoro .
W = Peh(u, z)
P=(1+µ)1l''
Il salario nominale (W) dipende dal livello atteso dei prezzi (Pc), dal tasso di di-
soccupazione (u) e dalla variabile z, che rappresenta i fattori istituzionali che in-
348 CAPITOLO 14
P = Pe'(1 + pdF(u, z)
Questa equazione esprime il livello (effettivo) dei prezzi in funzione del livello at-
teso dei prezzi e del tasso di disoccupazione . Nel resto del capitolo sarà utile
esprimere il livello dei prezzi in funzione del livello di produzione, invece che del
tasso di disoccupazione . Per fare questo, ricordiamo dal capitolo 13 la relazione
tra tasso di disoccupazione, occupazione e produzione :
U N Y
zr=~ = 1 -- =1-L
y,t
Produzione . Y
350 CAPITOLO 14
vello naturale - ovvero quando il tasso eli disoccupazione è maggiore del tasso
naturale - il livello dei prezzi è inferiore a quanto atteso . Infatti, un mercato del
lavoro stagnante induce a fissare bassi salari nominali e questo si riflette in prezzi
inferiori a quelli attesi .
® La domanda aggregata
Lequazione della domanda aggregata descrive gli effetti del livello dei prezzi
sulla produzione . Essa è derivata dall'equilibrio nei mercati reali e finanziari .
Nonostante abbiamo dedicato molti capitoli alla costruzione di modelli sofi-
sticati e realistici dei mercati dei beni e delle attività finanziarie, qui useremo il
più semplice, ignorando del tutto le aspettative, gli effetti dell'apertura dell'eco-
nomia e la distinzione tra tasso di interesse reale e nominale .
Dal capitolo 5 ricordiamo le due equazioni che descrivono l'equilibrio sui
mercati rL •a li e tinaiiziari :
IS: Y=C(Y-T)+I(Y,i)+G
LM : P = YL(i)
L'equilibrio nel mercato dei beni richiede che l'offerta di beni sia uguale alla do-
manda di beni : la somma di consumo, investimento e spesa pubblica . Questa è
l'equazione IS .
L'equilibrio nei mercati finanziari richiede che l'offerta di moneta sia
uguale alla domanda di moneta : questa è l'equazione LA1 . Si noti che sul lato
sinistro della LM appare l'offerta reale di moneta (o saldi monetari reali),
AI/P . Finora abbiamo analizzato soltanto variazioni dell'offerta reale di mone-
ta derivanti da variazioni dello stock nominale di moneta, A1 - contrazioni o
espansioni monetarie attuate dalla banca centrale . È però chiaro che AI/P può
variare anche in seguito a cambiamenti del livello dei prezzi . Un aumento del
10%% del livello dei prezzi ha lo stesso effetto di una riduzione del 10% dello
stock nominale di moneta : entrambi provocano una riduzione del 10% del-
l'offerta reale di moneta .
La figura 14 .2 deriva la relazione tra la produzione e il livello dei prezzi risul-
tante dal modello IS-LAI . La figura 14 .2(a) disegna le curve IS e LAI . La curva LS
è inclinata negativamente : un aumento del tasso di interesse provoca una riduzio-
ne della domanda e della produzione . La curva LA'l è inclinata positivamente : un
aumento della produzione induce un aumento della domanda di moneta e quindi
del tasso di interesse, il quale deve aumentare per mantenere l'uguaglianza tra la
domanda e l'offerta (invariata) di moneta . L'equilibrio iniziale è nel punto A .
Consideriamo ora un aumento del livello dei prezzi da P a P' . Dato lo stock
di moneta, AI, l'aumento del livello dei prezzi riduce i saldi monetari reali, :b1/P, e
la LAI si sposta verso l'alto . L'equilibrio si sposta da A ad A', il tasso di interesse
aumenta da i a i' e la produzione diminuisce da Y a 1' . Quindi, un aumento del
livello dei prezzi fa diminuire la produzione .
A parole : all'aumentare del livello dei prezzi, la domanda di moneta nominale
aumenta . In sostanza . quando il prezzo dei beni aumenta . le persone vogliono de-
tenere più moneta per le transazioni . Poiché l'offerta nominale di moneta è fissa,
il tasso di interesse deve aumentare in modo da ridurre la domanda di moneta e
UN'ANALISI DI EQUILIBRIO GENERALE 351
Fu,. 14 .2 . Laderiva-
/ione della cuna di
domanda aeerecata .
Un aumenro del livel-
ú lo dei prezzi riduce la
produzione.
(a)
i
ú
1
ci P'
Y
P
(b)
1 ,,
Y
Produzione, Y
ristabilire l'equilibrio . L'aumento del tasso di interesse induce una riduzione della
domanda di beni e quindi della produzione .
La relazione negativa tra produzione e livello dei prezzi e rappresentata dalla
curva decrescente indicata con AD nella figura 14 .2(b) . I punti A e A' nella figu-
ra 14 .2(b) corrispondono ai punti A e A' nella figura 14 .2(a) . Un aumento del li-
vello dei prezzi da P a P' fa diminuire la produzione da Y a Y' . Questa curva è
chiamata curva di domanda aggregata, mentre la sottostante relazione negativa tra
produzione e livello dei prezzi è chiamata equazione di domanda aggregata .
Questo nome deriva dal fatto che, a ogni livello dei prezzi, essa esprime la do-
manda di beni coerente con l'equilibrio nei mercati sia reali sia finanziari .
Qualunque variabile diverar tlel livello (le] prezzi che sposti la curi a ISt , ] a1
curva LAI nella tigura 142(a)sposta anche la curva didomanda aggregata nella
fin ora_ 1 l? b ~ . Consideriamo, ad esempio, un aumento del grado di fiducia dei
consumatori, che sposta la curva IS verso destra e quindi genera una produzione
maggiore . Allo stesso livello dei prezzi, la produzione è maggiore : la curva di do-
manda aggregata si sposta verso destra . Consideriamo ora un'operazione restritti-
va eli mercato aperto, che sposta la LM verso l'alto e fa diminuire la produzione .
Allo stesso livello dei prezzi, la produzione è minore : la curva eli domanda aggre-
gata si sposta verso sinistra .
Sintetizziamo l'equazione di domanda aggregata con :
352 CAPITOLO 14
La produzione è una funzione crescente dei saldi monetari reali e della spesa
pubblica, mentre è una funzione decrescente delle imposte . Nell'equazione pos-
sono essere introdotti altri fattori, come ad esempio la fiducia dei consumatori,
ma qui li omettiamo per semplicità . Data la politica fiscale e monetaria - cioè,
dati M, G e T - un aumento dei livello dei prezzi riduce i saldi monetari reali,
.M/P, e quindi fa diminuire la produzione . Questa è la relazione descritta dalla
curva AD nella figura 14 .2(b) .
.11
[14 .4] AD: ,G,T)
=Y ( /
. 14.3 . Produzione
FIG
di equilibrio Cprezzi
luiI -
II livello di equilibrio
della produzione è
dato dall'intersezione
tra la curva di do-
manda aggregata e la
curva di offerta aggre-
gata . Esso potrebbe
essere maggiore o mi-
nore del livello natu-
rale di produzione .
Y,.
Produzione, Y
i Approfondimento . Possiamo essere più specifici riguardo la posizione della curva di of-
ferta aggregata nell'anno i + 1 . Ricordiamo che, in ogni anno, l'offerta aggregata è tale per cui
se la produzione è al suo livello naturale, Y„,, il livello dei prezzi è uguale al livello atteso dei
354 CAPITOLO 14
Quando la produzio-
ne è superiore al suo
livello naturale . i
prezzi aumentano nel
tempo, riducendo la
domanda e la produ-
zione . Nel lungo pe-
riodo, la produzione
torna al suo livello
naturale,
Cosa accade negli anni successivi a questo punto è facile da descrivere . Fino
a quando la produzione rimane al di sopra del suo livello naturale, i prezzi conti-
nuano a crescere e la curva di offerta aggregata continua a spostarsi verso l'alto .
La produzione continua a diminuire . L'economia si sposta verso l'alto lungo la
AD nella figura 14 .4, fino al punto A", dove la curva AS è data da AS" e la pro-
duzione è uguale al suo livello naturale . Qui non c'è più pressione sui prezzi e
l'economia si stabilizza in Y, ;, con un livello dei prezzi associato pari a P,; .
Questo è il meccanismo fondamentale attraverso il quale l'economia ritorna al
suo livello naturale . Lo useremo nel prossimo paragrafo per capire gli effetti di-
namici di shock e variazioni della politica economica . Possiamo trarne sin da ora
due importanti lezioni .
• Nel breve periodo, la produzione può essere al di sopra o al di sotto del
suo livello naturale . Variazioni delle variabili che entrano nelle equazioni dell'of-
ferta aggregata e della domanda aggregata inducono variazioni nella produzione e
nei prezzi .
• Nel lungo periodo, tuttavia, la produzione torna al suo livello naturale . Il
processo di aggiustamento passa attraverso i prezzi . Una produzione superiore al
suo livello naturale fa aumentare i prezzi . Prezzi maggiori a loro volta riducono la
domanda e la produzione . Simmetricamente, una produzione inferiore al suo li-
vello naturale fa diminuire i prezzi e questo induce un aumento della domanda e
della produzione .
Possiamo ora usare lo schema che abbiamo costruito per analizzare gli effetti
dinamici di cambiamenti della politica economica o del contesto economico . Ci
concentreremo su tre cambiamenti . I primi due sono ormai classici : un'operazio-
ne di mercato aperto, che varia lo stock nominale di moneta, e una riduzione del
disavanzo di bilancio . Il terzo, che non poteva essere affrontato prima di aver svi-
prezzi - qui il livello dei prezzi dell'anno precedente . Quindi, la curva di offerta aggregata nel-
l'armo i _ 1 passa per il punto B nella figura 14 .4, dove Y= l'„ e il livello dei prezzi è uguale al
livello atteso dei prezzi per l'anno i _ I, cioè P, .
UN'ANALISI DI EQUILIBRIO GENERALE 355
luppato una teoria dei prezzi e dei salari . è il caso di un aumento del prezzo del
petrolio .
Ciascuno di questi shock è interessante, in particolar modo per gli Stati Uniti
dove : la politica monetaria è considerata responsabile della recessione degli anni
1980-82 : la riduzione del disavanzo di bilancio ha occupato le prime pagine dei
giornali per tutti gli anni Novanta ; e gli aumenti del prezzo del petrolio sono stati
la causa principale della recessione degli anni 1973-75 .
Assumiamo che prima della variazione dello stock nominale di moneta, la pro-
duzione sia al suo livello naturale . Nella figura 14 .5 la domanda aggregata e l'offer-
ta aggregata si intersecano nel punto A, dove il livello di produzione è pari a Y, .
Ricordiamo la specificazione della domanda aggregata (equazione [14 .41) :
Y,
=1,(P, C, T )
Fic . 14 .5 . Gliettctti
din :uni i LI ; , .-- -,
Un'espansione mone-
taria fa aumentare la
produzione nel breve
periodo, nma non ha
alcun effetto sulla
CL.
produzione nel lungo
N
v4 periodo .
1'„
Produzione, ~'
2 Posticipiatno ai prossimi due capitoli la difficile questione degli effetti di variazioni del
tasso di crescita della moneta, invece che di variazioni del livello della moneta .
356 t ;APITOLO 1 .1
Per un dato livello dei prezzi P, . l'aumento della moneta fa aumentare 'VI/P ., e
quindi anche la produzione . La curva di domanda aggregata si sposta verso de-
stra, da AD a AD' . L'equilibrio si sposta da A ad A' . La produzione è maggiore e
così pure il livello dei prezzi .
Nel corso del tempo, entra in gioco il meccanismo di aggiustamento delle
aspettative . Fintanto che la produzione eccede il suo livello naturale, i salari e il li-
vello dei prezzi aumentano, spostando la curva di offerta aggregata verso l'alto .
L'economia si muove verso l'alto lungo la curva di domanda aggregata AD' . Il pro-
cesso di aggiustamento si arresta quando la produzione è ritornata al suo livello
naturale . Nel lungo periodo, l'economia si stabilizza nel punto A" : la produzione è
di nuovo al suo livello naturale e il livello dei prezzi è maggiore . Possiamo anche
dire la dimensione esatta dell'incremento (lei prezzi : se la produzione è di nuovo al
suo livello naturale, i saldi monetari reali devono tornare anch'essi al loro livello
iniziale . In altre parole, in proporzione l'aumento dei prezzi deve essere uguale al-
l'aumento dello stock nominale di moneta : se l'aumento iniziale dello stock di mo-
neta è del 10%, allora il livello dei prezzi alla fine sarà anch'esso più alto del 10% .
I utile chiedersi cosa succede dietro le quinte in termini del sottostante mo-
dello LS-Ly1 . Lo vediamo nella figura 14 .6 .
L'equilibrio iniziale è nel punto A, che corrisponde al punto A della figura
14 .5 . La produzione è uguale al suo livello naturale, Y,,, e il tasso di interesse è
dato da i. L'effetto di breve periodo dell'espansione monetaria è un abbassamento
della curva LM fino a LM' . L'equilibrio si sposta dal punto A al punto A', che cor-
risponde al punto A' nella figura 14 .5 . II tasso di interesse è minore, la produzione
maggiore . Sono due gli effetti che causano lo spostamento della curva LM .
1) L'aumento dello stock nominale di moneta sposta la LM verso il basso in
LM". Se il livello dei prezzi non cambiasse - come abbiamo assunto nel capitolo
5 - l'economia si sposterebbe nel punto B .
2) Tuttavia, anche nel breve periodo, man mano che l'economia si muove
lungo la curva di offerta aggregata, il livello dei prezzi aumenta insieme alla pro-
duzione . Questo aumento del livello dei prezzi sposta la L'i verso l'alto da L M',
a LT, compensando parzialmente l'effetto dell'aumento dello stock nominale di
moneta' .
Nel corso del tempo, il livello dei prezzi aumenta, riducendo i saldi monetari
reali e riportando la LAI verso l'alto . Leconomia si muove lungo la curva IS: il
tasso di interesse aumenta e la produzione diminuisce . Alla fine, la curva L.'1 tor-
na dove era prima dell'aumento dello stock nominale di moneta e l'economia si
trova nel punto A, che corrisponde al punto A" della figura 14 .5 . L'aumento del-
lo stock di moneta è perfettamente compensato da un aumento proporzionale del
livello dei prezzi . per cui i saldi monetari reali rimangono invariati . Con un'offer-
ta reale di moneta invariata, la produzione torna al suo livello iniziale, 1,,, e il tas-
so di interesse torna anch'esso al suo valore iniziale, i .
Perché solo parzialmente? Supponiamo che l'aumento dei livello dei prezzi compensi
del tutto l'aumento della moneta nominale e lasci quindi invariati i saldi monetari reali . Se lo
stock reale di moneta fosse invariato, la produzione rimarrebbe anch'essa invariata . Ma se la
produzione fosse invariata, il livello dei prezzi non aumenterebbe, in contraddizione con la no-
stra premessa .
UN'ANALISI DI EQUILIBRIO GENERALE 357
I'„
Produzione, Y
35 8 CAPITOLO 14
FOCUS
3,2
3,0
2 .8
Deflatore del Pn.
2 .6
2,4
2,2
2 .0
1 .8
1 .6
1 .4
1 .2
1 .0
0 .8
0 .6 PII . reale
0 .4
0 .2
0.0
1975 .1 1976 .1 1977 .1 1978 .1 1979.1 1980 .1 1981 .1 1982 .1 1983 .1 1984 .1
Anno
.,ila
Ftc . 1 . ( i tutti(,iun'c • .iusioJ nu r i •i i ì ;7Ìr c,l n ndc11, diTaU1or .
Fonte : ,J . Taylor. A1acroeconomsúc Police in a World Economy, New York, Norton . 1993, figura 5 .1A, p . 138.
UN'ANALISI DI EQUILIBRIO GENERALI : 3 .59
produzione (misurata dal PiL reale) aumenta- TAB . 1 . Gli effetti di un aumento dell'1% - at-
no all'inizio, per raggiungere un massimo teso e inatteso - della moneta nominale
dopo tre trimestri . A questo stadio, la produ-
Effetto sulla produzione
zione è superiore dell'1,8% rispetto a quanto
sarebbe stata in assenza di espansione mone- Trimestri 0 2 .4 6 12 16
taria. Nel modello semplificato che abbiamo
Atteso 1,3 1,9 1,8 1,3 0,7 -0,6
presentato nel testo, l'effetto della moneta è Inatteso 2,0 2 .3 2 .2 2,0 05 -0,4
massimo immediatamente dopo l'intervento .
Questo perché il modello di Taylor adotta Fonte: E Mishkin, A Rational Expectations Approach to
una formalizzazione della domanda aggregata :Mfacroeconornctrics, Chicago, NiEP e University of Chicago,
1983, tabella 6 .5, p . 122 . Lo studio di Mishkin si basa a stia
più sofisticata rispetto al nostro modello . Un volta sul lavoro di R . Barro, Unanticipated Money Growth in
aumento dello stock di moneta riduce il tasso the United States, in «American Economic Review», marzo
di interesse ; tuttavia, gli effetti sulla spesa per 1977, pp . 101-115 .
consumi e per investimenti di un minore tasso
di interesse impiegano un po' di tempo per
manifestarsi . Laumento iniziale della doman- lavoro di Robert Barro, sono sintetizzati nella
da è quindi più lento . tabella 1 .
Nel corso del tempo, i prezzi aumentano Innanzitutto, seguendo Barro, Mishkin
e la produzione torna al suo livello naturale . scompone le variazioni dello stock nominale
Dopo quattro anni, nel primo trimestre del di moneta in variazioni che potevano essere
1979, i prezzi (misurati dal deflatore del PIL) previste sulla base dell'informazione disponi-
sono aumentati del 2,5%, mentre la produzio- bile in quel momento (una componente che
ne è aumentata solo dello 0,3% . Il modello di egli chiama offerta attesa di moneta), e in va-
Taylor ci suggerisce quindi che ci vogliono riazioni che non potevano essere previste (una
circa quattro anni perché la moneta diventi componente che egli chiama offerta inattesa
neutrale . di moneta) . Le ragioni di questa distinzione
Molti economisti sono piuttosto scettici ri- dovrebbero ormai essere chiare : se chi fissa i
guardo ai risultati della simulazione di modelli salari anticipa aumenti dell'offerta di moneta,
su larga scala . Nella costruzione di un model- si aspetterà un livello dei prezzi più alto e
lo, si deve decidere quali equazioni includere, chiederà salari più elevati . Quindi, nella misu-
quali variabili considerare e quali omettere in ra in cui variazioni dello stock di moneta
ciascuna equazione . Alcune scelte saranno sono anticipate, esse si ripercuoteranno in mi-
inevitabilmente sbagliate . Inoltre, a causa del- sura maggiore sui prezzi e meno sulla produ-
la grandezza di questi modelli, è difficile sape- zione.
re come ciascuna di queste scelte influenzi il I risultati della tabella i confermano che
risultato di una particolare simulazione . Quin- le variazioni della moneta hanno effetti mag-
di, se possibile, sarebbe meglio usare metodi giori quando sono inattese . Siano esse attese o
più semplici . inattese, gli effetti sulla produzione sono mas-
Uno di questi metodi consiste semplice- simi dopo circa due trimestri . Gli effetti sono
mente nel descrivere, usando l'econometria, decisamente maggiori che nel modello di
gli effetti di una variazione della moneta sulla Taylor (che considerava un aumento del 3%
produzione . Questo metodo non è tuttavia dell'offerta nominale di moneta ; la tabella 1
esente da difetti : una relazione stretta tra mo- considera gli effetti di un aumento dell'l%) .
neta e produzione potrebbe non derivare da Come nel modello di Taylor, gli effetti svani-
un effetto della moneta sulla produzione, ma scono dopo tre o quattro anni (da 12 a 16 tri-
piuttosto da un effetto della produzione sulle mestri) .
decisioni di politica monetaria e quindi sullo Quindi, anche se i risultati ottenuti dai
stock nominale di moneta . Tenendo a mente due diversi approcci non sono identici, essi
queste osservazioni, questo metodo può co- condividono le stesse caratteristiche generali .
munque costituire un buon inizio . I risultati La moneta ha un forte effetto sulla produzio-
di uno studio di questo tipo, condotto da ne nel breve periodo . Ma l'effetto è ampia-
Frederic Mishkin sulla base di un precedente mente svanito dopo tre o quattro anni . A quel
3 60 CAPITOLO 14
tempo, l'effetto di una maggiore offerta nomi- prezzi più elevati, e non in un livello di pro-
nale di moneta si riflette in gran parte in duzione più elevato .
Y, Y,:
Produzione, Y
Y,;
Produzione, Y
dei prezzi . Fintanto che la produzione è inferiore al suo livello naturale, i prezzi
scendono e la curva L { si sposta verso il basso . L'economia si sposta dal punto
A' verso il basso, lungo la E', e alla fine raggiunge A" (che corrisponde ad A"
nella figura 14 .7) . In A", la curva L.A1 è data da LM" . La produzione è di nuovo
al suo livello naturale, ma il tasso di interesse ora è uguale a i", che è minore di i .
Infatti, la composizione della produzione ora è diversa . Per capire come e per-
ché, riscriviamo l'equazione IS, tenendo conto che sia in A sia in A", la produzio-
ne è al suo livello naturale, Y = Y,;:
Y„=G(Y,,-T)+I(Y,;,i)+G
proprio come farebbe una riduzione del disavanzo di bilancio . È questo il para-
dosso del risparmio che abbiamo illustrato nel capitolo 3 : un tentativo di rispar-
miare di più (spendere meno nel caso di riduzione del disavanzo) potrebbe in ef-
fetti ridurre la produzione, il risparmio e l'investimento .
® Nel lungo periodo, tuttavia, il paradosso svanisce . Alla fine, un aumento
della propensione marginale al risparmio o una riduzione del disavanzo di bilan-
cio causano un aumento dell'investimento e, attraverso l'accumulazione di capita-
le, un aumento della produzione .
Il dissenso tra gli economisti circa gli effetti di misure volte ad aumentare il
risparmio pubblico o privato deriva spesso da differenze nell'orizzonte temporale
considerato . Chi è interessato al breve periodo si preoccupa degli effetti recessivi
di tali misure e della riduzione temporanea del risparmio e dell'investimento . Chi
invece è interessato all'effetto finale sul risparmio e sull'investimento, enfatizza
l'aumento degli stessi che si verifica nel lungo periodo .
125
100
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
75
1960 1964 1968 1972 1976 1980 1984 1988 1992 1996
Anno
-10
364 CAPITOLO 14
Come mostra la figura 14 .9, la rottura dell'OPE(, ha portato con sé una costante
diminuzione del prezzo relativo del greggio . Da un picco di 264 nel 1981, nel
1995 esso era sceso a 96, al di sotto del livello del 1960 .
Volendo studiare gli effetti di un aumento del prezzo del petrolio, si pone un
problema ovvio : il prezzo del petrolio non appare né nell'equazione dell'offerta
aggregata, né in quella della domanda aggregata' Infatti, finora abbiamo assunto
che l'unico fattore produttivo fosse il lavoro . Per analizzare le crisi petrolifere do-
vremmo quindi abbandonare questa ipotesi irrealistica, riconoscere che la produ-
zione è ottenuta impiegando lavoro e altri fattori (tra cui l'energia), e derivare le
implicazioni sui salari e sui prezzi di un aumento del prezzo del petrolio . Prende-
remo invece una scorciatoia : rappresenteremo l'aumento del prezzo del petrolio
con un aumento di µ, il markup sui costi . La giustificazione è immediata : dati i
salari, un aumento del prezzo del petrolio fa aumentare i costi di produzione non
derivanti dal lavoro e quindi induce le imprese ad aumentare i prezzi .
Vediamo quindi gli effetti dinamici di un aumento del markup sulla produzio-
ne e sui prezzi . Per fare questo, è meglio andare a ritroso nel tempo, iniziando
coi chiederci cosa succede nel lungo periodo, per poi descrivere la dinamica del-
l'aggiustamento .
I I
I
u,. u;,
Tasso di disoccupazione, u
6 .2 . La dinamica de11'aggiustamento
Vediamo ora il processo di aggiustamento . Supponiamo che prima dell'au-
mento del prezzo del petrolio, l'economia si trovi nel punto Al della figura 14 .11,
con la produzione al suo livello naturale, Y,,, e un livello dei prezzi costante (per
cui T›, = P1 _,). Abbiamo appena visto che un aumento del prezzo del petrolio ri-
duce il livello naturale di produzione da Y, ; a Y, . Ora vogliamo sapere cosa suc-
cede nel breve periodo e come avviene il passaggio da Y, a Y, .
Ricordiamo che l'offerta aggregata è descritta da :
P=P_ r (1+9)F 1- L T l
,zl
Un aumento del markup fa aumentare il livello dei prezzi a ogni dato livello di
produzione . Quindi, nel breve periodo, la curva di offerta aggregata si sposta
verso l'alto .
Possiamo anche essere più specifici circa l'ammontare dello spostamento, e ci
tornerà utile in seguito . Dal paragrafo 1 sappiamo che la curva di offerta aggrega-
ta passa sempre attraverso il punto in cui la produzione è uguale al suo livello
naturale e il livello (effettivo) dei prezzi è uguale al livello atteso da chi fissa i sa-
lari . Quindi, prima dell'aumento del prezzo del petrolio, la curva di offerta aggre-
Y
Produzione . Y
3 66 CAPITOLO 14
gata passa per il punto A, dove la produzione è uguale a Y, ; e il livello dei prezzi
è uguale a P; _ i (in quanto stiamo assumendo che le aspettative siano tali per cui
P;'=P. 1 ) . Dopo l'aumento del prezzo del petrolio, la nuova curva di offerta ag-
gregata passa per il punto B, dove la produzione è uguale al suo nuovo livello na-
turale Y,' (che è minore di prima) e il livello dei prezzi è uguale a P. t . Quindi .
la curva di offerta aggregata si sposta da AS ad AS' .
Cosa succede alla curva di domanda aggregata? Si sposta anch'essa in seguito
all'aumento del prezzo del petrolio? Sono molti i canali attraverso i quali la do-
manda potrebbe essere influenzata (a un dato livello dei prezzi) . Un prezzo più
elevato del petrolio potrebbe indurre le imprese a cambiare i loro progetti di in-
vestimento, eliminandone alcuni e/o scegliendo macchinari meno intensivi in
energia . Inoltre, l'aumento del prezzo del petrolio ridistribuisce reddito dagli ac-
quirenti ai produttori di greggio . Questi ultimi potrebbero avere una propensione
marginale al risparmio più elevata rispetto agli acquirenti, come fu effettivamente
nel caso dei paesi Oi , r.c negli anni Settanta . Per evitare complicazioni, poiché al-
cuni effetti spostano la curva di domanda aggregata verso sinistra e altri verso de-
stra, assumeremo semplicemente che gli effetti si compensino l'uno con l ' altro e
la domanda aggregata non si sposti .
Nel breve periodo, l'economia si sposta quindi da A ad A' . Laumento del
prezzo del petrolio induce le imprese ad aumentare i prezzi ; a sua volta l'aumen-
to dei prezzi riduce la domanda e la produzione . Si noti la diversità degli effetti
di shock negativi alla domanda e all'offerta : i primi (di cui abbiamo visto un
esempio nel paragrafo 5) riducono sia la produzione sia i prezzi ; i secondi (in
questo caso, un aumento del prezzo del petrolio) riducono la produzione, ma au-
mentano i prezzi .
Cosa accade nel corso del tempo? Mentre la produzione è diminuita, il livello
naturale di produzione si è ridotto ancor di più . Nel punto A' l'economia è anco-
ra sopra il nuovo livello naturale di produzione Y' . Questo comporta un ulterio-
re aumento dei prezzi . Nel tempo, quindi, l'economia si sposta da A' ad A" . Nel
punto A" la produzione è uguale al suo nuovo livello naturale e i prezzi sono più
elevati di prima dello shock petrolifero . Quindi, variazioni dell'offerta aggregata
influenzano la produzione non solo nel breve, ma anche nel lungo periodo .
Come si concilia la nostra analisi con quanto è effettivamente accaduto dopo
la prima crisi petrolifera? La tabella 14 .1 riporta i fatti macroeconomici fonda-
mentali .
Dal 1973 al 1975, l'aumento cumulato del prezzo del petrolio (in dollari) è
stato del 77,3% . Le conseguenze sono in linea con le previsioni del nostro mo-
dello, cioè una recessione associata a forti aumenti dei prezzi . Nel 1974 e nel
1975, la crescita del PIL è stata negativa e l'inflazione (misurata dal deflatore del
Pu,) maggiore dell'anno precedente . A quel tempo, questa combinazione di feno-
TAB . 14 .1 . Gli effetti di un aumento del prezzo del petrolio, 1973-75 (%)
1973 1974 1917 5
meni economici - che è stata battezzata stagflazione, per esprimere l'idea di sta-
gnazione e inflazione - era del tutto nuova agli economisti e per questo negli anni
successivi ha innescato una intensa ricerca sugli effetti degli shock all'offerta . Al
tempo della seconda crisi petrolifera, alla fine degli anni Settanta, i macroccono-
misti erano più preparati per capirla .
Molte questioni rimangono tuttora aperte . Una delle più intriganti riguarda
l'eventuale simmetria degli effetti di variazioni del prezzo del petrolio o di altre
materie prime, cioè se shock negativi e positivi abbiano effetti simmetrici sulla
produzione . L'importanza di questo problema deriva dal fatto che gli effetti posi-
tivi sulla produzione di una forte riduzione del prezzo del petrolio nel 1982 sem-
brano essere stati più deboli degli effetti negativi causati dall'aumento del prezzo
del petrolio negli anni Settanta .
Conclusioni
Uno dei messaggi fondamentali del capitolo è che variazioni di politica eco-
nomica, o in generale del contesto economico - da cambiamenti del grado di fi-
ducia dei consumatori a variazioni del prezzo del petrolio - di solito hanno effet-
ti diversi nel breve e nel lungo periodo . Abbiamo analizzato gli effetti di
un'espansione monetaria, di una riduzione del disavanzo di bilancio, e di un au-
mento del prezzo del petrolio . I risultati principali sono riassunti nella tabella
14 .2 . Un'espansione monetaria, ad esempio, influenza la produzione nel breve,
ma non nel lungo periodo . Una riduzione del disavanzo di bilancio nel breve pe-
riodo riduce la produzione e il tasso di interesse, e può pertanto deprimere l'in-
vestimento . Ma nel lungo periodo il tasso di interesse diminuisce e la produzione
torna al suo livello naturale, per cui l'investimento aumenta sicuramente . Un au-
nmento del prezzo del petrolio riduce la produzione non solo nel breve, ma anche
nel lungo periodo .
Questa differenza tra effetti di breve e di lungo periodo è una delle ragioni
del dissenso degli economisti circa le prescrizioni di politica economica . Alcuni
economisti credono che l'economia si aggiusti velocemente al suo equilibrio di
lungo periodo, e quindi enfatizzano gli effetti di lungo periodo . Altri credono in-
vece che il processo di aggiustamento attraverso il quale la produzione torna al
suo livello naturale sia lento, per cui enfatizzano gli effetti di breve periodo . Essi
sono più propensi a usare una politica monetaria attiva e a incorrere in disavanzi
di bilancio per uscire da una recessione, anche se nel lungo periodo la moneta è
neutrale e i disavanzi di bilancio hanno effetti negativi' .
1 Torneremo a questi temi più volte nel libro . Si veda in particolare il capitolo 23, che
analizza i periodi di elevata disoccupazione come la Grande depressione, e i capitoli dal 18 al
20, che descrivono la politica macroeconomica in generale .
3 La definizione di shock solleva questioni quasi filosofiche . Supponiamo che il fallimento
di un programma economico in un paese straniero porti alla caduta della democrazia in quel
paese, che a sua volta aumenta il rischio di un conflitto nucleare, che riduce la fiducia dei con-
sumatori nazionali, che a sua volta comporta un aumento del risparmio a parità di reddito cor-
rente . Qual c lo shock - il programma fallito, la caduta della democrazia, l'aumento del rischio
di conflitto nucleare, o il calo di fiducia dei consumatori? In pratica, dobbiamo tagliare la cate-
na di causalità da qualche parte . In questo caso, possiamo quindi considerare il calo di fiducia
dei consumatori come lo shock, ignorando le sue cause .
UN'ANALISI DI EQUILIBRIO GENERALE 369
• Il modello AS-AD descrive l'andamen- periodo, la produzione torna al suo livello na-
to della produzione e dei prezzi, tenendo con- turale, che è determinato dall'equilibrio nel
to dell'equilibrio sui mercati reali, finanziari e mercato del lavoro .
del lavoro . Una politica monetaria espansiva com-
• L'equazione di offerta aggregata descri- porta nel breve periodo tiri aumento dei saldi
ve gli effetti della produzione sul livello dei monetari reali, una riduzione del tasso di in-
prezzi . È una relazione tra il livello (effettivo) teresse e un aumento della produzione . Nel
dei prezzi, il livello atteso dei prezzi e il livel- corso del tempo, il livello dei prezzi aumen-
lo di produzione, risultante dall'equilibrio sul ta, facendo diminuire i saldi monetari reali
mercato del lavoro . Un maggior livello atteso finché la produzione non torna al suo livello
dei prezzi si riflette uno a uno in un maggiore naturale . Nel lungo periodo, la moneta è
livello effettivo dei prezzi . Un aumento della neutrale : essa non influisce sulla produzione,
produzione riduce la disoccupazione, aumenta e variazioni dello stock di moneta si riper-
i salari e quindi il livello dei prezzi . cuotono in aumenti proporzionali del livello
I® L'equazione di domanda aggregata de- dei prezzi .
scrive gli effetti del livello dei prezzi sulla ® Una riduzione del disavanzo di bilan-
produzione . Essa è derivata dall'equilibrio nei cio provoca nel breve periodo una diminuzio-
mercati reali e finanziari . Un aumento del li- ne della domanda di beni e quindi della pro-
vello dei prezzi riduce i saldi monetari reali, duzione . Nel corso del tempo, il livello dei
provocando un aumento del tasso di interesse prezzi diminuisce, causando un aumento dei
e una riduzione della produzione . saldi monetari reali e una riduzione del tasso
• Nel breve periodo, le fluttuazioni della di interesse . Nel lungo periodo, la produzione
produzione derivano da variazioni sia dell'of- torna al suo livello naturale, ma il tasso di in-
ferta sia della domanda aggregata . Nel lungo teresse è inferiore e l'investimento maggiore .
37 0 CAPITOLO 14
> Un aumento del prezzo del petrolio l'economia si aggiusti velocemente al suo
provoca, sia nel breve sia nel lungo periodo, equilibrio di lungo periodo e quindi enfatizza-
una riduzione della produzione . Nel breve pe- no gli effetti di lungo periodo . Altri credono
riodo, esso comporta un aumento dei prezzi, che il processo di aggiustamento attraverso il
che riduce i saldi monetari reali e causa una quale la produzione torna al suo livello natu-
contrazione della domanda e della produzio- rale sia lento, per cui tendono a enfatizzare gli
ne . Nel lungo periodo, esso riduce i salari rea- effetti di breve periodo .
li pagati dalle imprese e aumenta il tasso na- Il ciclo economico è il risultato di una
turale di disoccupazione, che a sua volta ridu- serie continua di shock all'offerta o alla do-
ce il livello naturale di produzione . manda aggregata, e degli effetti dinamici di
0- La differenza tra effetti di breve e di ognuno di questi shock sulla produzione. A
lungo periodo è una delle ragioni del dissenso volte gli shock sono tali da provocare una re-
degli economisti circa le prescrizioni di politi- cessione ; altre volte invece generano un'e-
ca economica. Alcuni economisti credono che spansione sostenuta della produzione .
Termini chiave
2. Discutete ciascuna delle seguenti affer- 4. Supponete che la curva IS sia verticale .
mazioni. a) Cosa ci dice questa ipotesi a proposito
a) «Poiché la moneta è neutrale, non ser- del comportamento economico?
ve affatto cercare di usare la politica moneta- b) Come sarebbe la curva di domanda ag-
ria per influenzare il livello di produzione» . gregata?
b) «Poiché la politica fiscale non può c) Cosa accadrebbe nel corso del tempo
cambiare il livello naturale di produzione, se il livello di produzione risultante dalla do-
possiamo affermare che anche la spesa pub- manda aggregata fosse diverso dal livello na-
blica è neutrale» . turale di produzione?
c) «Tutte le recessioni degli ultimi 25 anni
sono state causate da variazioni della politica 5 . Quali tipi di cambiamenti del sistema
economico sarebbero probabilmente in grado di
UN'ANALISI DI EQUILIBRIO GENERALI : 371
ridurre il tempo necessario per la realizzazione tuare una politica monetaria espansiva . Altri
della neutralità di lungo periodo della moneta? economisti affermano invece che tale obiettivo
si raggiunge attraverso un maggior risparmio
6 . Alcuni economisti affermano che per privato c/o la riduzione del disavanzo di bi-
avere un tasso di interesse basso bisogna at- lancio . Chi ha ragione?
Una discussione approfondita degli effetti chs, Economics of Worldwide Stagflation, Cam-
di shock all'offerta è data da MI . Bruno e j . Sa- bridge, MA, Harvard University Press, 1.985 .