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Si apre il sipario
Voce fuori campo: Luca, la mamma Anna e il papà Giorgio tornano a casa dopo essere stati a
Messa.
Mamma: Mancano sette giorni al Natale: cosa ne dite voi uomini di cominciare a preparare il
presepio?
Papà: Ci avevo giusto pensato ieri sera. Cosa ne dici, Luca, se ne prepariamo un pezzo per
volta in modo da costruirlo in sette giorni?
Luca: (rivolto verso il pubblico) Beh! Diciamo che il don urla talmente tanto che è impossibile
non stare svegli!! (si gira verso il papà) Che sarebbe diventata la mamma del Salvatore, che poi
è Gesù, vero?
Mamma: Solo con il sì di Maria ha inizio la storia di Gesù; lo capisci, vero Luca?
Papà: Allora per prima statuina mettiamo nel presepio quella della Madonna, e già che ci siamo
facciamo entrare anche la stella con la nota musicale SI come il Sì di Maria!
Balletto Natalizio
(durante il balletto il “presepe” resta in scena. Il balletto si svolge da metà palco fino avanpalco)
Voce fuori campo: Oggi è il papà che va a prendere a scuola Luca. Mentre tornano verso
casa, il ragazzo racconta della mattinata.
(Papà e figlio escono dalle quinte)
Luca: Samir non aveva nemmeno una biro per scrivere, sai papà!?!
Papà: Samir è il bimbo egiziano che è arrivato quest’anno?
Luca: Si, è proprio lui. I suoi sono molto poveri perché il suo papà ha perso il lavoro e non ne
trova un’altro.
Papà: Ma oggi non aveva da scrivere perché si è scordato a casa l’astuccio, o perché è così
povero che non possiede nemmeno la biro?
Luca: Oggi l’ha scordata a casa, ma di biro lui ne ha sempre una sola. Non l’ho mai visto con
due.
Papà: Allora come ha fatto a scrivere?
Luca: La maestra gliene ha dato una delle sue.
Papà: Non potevi regalargliene una delle tue?
Luca: Non ci ho pensato (dopo qualche istante) Papà, noi siamo ricchi?
Papà: No, Luca, non siamo ricchi, ma nemmeno poveri.
Anche la mamma deve andare a lavorare se vogliamo pagare tutte le spese, ma non c’è
bisogno di essere ricchi per donare qualcosa. Prova a pensare un po’ al presepio che stiamo
facendo. Ti ricordi chi sono i primi che portano doni a Gesù?
Luca: I re magi … no, aspè … i pastori!
Papà: E secondo te, fare il pastore è un mestiere da ricchi?
Luca: boh, forse no?
Papà: Sicuramente no! Pensa solo che devono stare assieme alle pecore tutti i giorni della
settimana, per tutti i mesi dell’anno. Dormono spesso all’aperto e si spostano sempre per far
pascolare le loro pecore: è proprio un mestiere da poveri. Eppure i pastori sono andati a trovare
Gesù bambino e hanno portato qualche dono.
Luca: Ho capito: mi sa che domani regalo una biro a Samir.
Papà: E appena arriviamo a casa mettiamo i pastori nel presepio!
Luca: E facciamo anche entrare la nota … direi un bel DO come Donare!
Entrano i pastori con la terza stella. Un componente del Coro attacca la nota
Balletto Natalizio
Voce fuori campo: Questa mattina Luca è stato svegliato dallo squillare del telefono. Dà
un’occhiata alla sveglia: è ora di alzarsi. Mentre si veste sente la mamma che parla al telefono
con nonna Lucia.
Mamma: Ma sì, mamma, porto a scuola Luca poi passo subito da te; ma tu torna a letto, non
stare a prendere freddo. Ciao.
Voce fuori campo: (*) Qualche istante dopo, mentre la famiglia fa colazione, la mamma
informa della novità. La nonna non si sente tanto bene. Nonna Lucia abita da sola non molto
distante dalla scuola di Luca. Ha sempre rifiutato l’offerta di andare a vivere con la figlia e
qualche volta sente la mancanza di una famiglia più vicina, dopo che nonno Mario è volato in
Paradiso.
Mamma: Giorgio, passa tu oggi a prendere Luca a scuola. Io non so se dovrò stare tutta la
mattina da mia madre.
Papà: Non preoccuparti, Anna, ci arrangiamo benissimo anche a far da mangiare. Tu stai pure
dalla nonna e dille di pensare a guarire presto. (la mamma esce prendendo la borsa e il cappotto)
Voce fuori campo: Dopo qualche ora, in effetti, padre e figlio si ritrovano da soli a pranzo.
Papà: Dopo pranzo, mentre vado a lavorare, ti accompagno da nonna Lucia così ti vede ed è
contenta.
Voce fuori campo: ma Luca non è entusiasta.
Luca: Non possiamo andarci quando è guarita? Io non so mai cosa dire ad un malato.
Papà: Ti capisco, ma la cosa più importante non è parlare, ma fare compagnia. Pensa a quei due
animali che stanno nel presepio.
Luca: Quali? L’asino e il bue?
Papà: Proprio loro. Parlano? No, ma scaldano Gesù. Anche noi, quando facciamo compagnia
ad un malato, in fondo gli scaldiamo il cuore che è un po’ triste.
Luca: Ho capito, papà. Mettiamo il bue e l’asino nel presepio e poi andiamo subito dalla nonna!
Papà: E non dimentichiamoci della nota … direi che possiamo far entrare un bel MI come Mi
piace!
(*) scena: la mamma parla al telefono e il papà entra con le tazze della colazione in mano e le
mette sul tavolo – in scena devono esserci un tavolo, tre sedie ed un appendi abiti (vicino la
quinta) con appeso un cappotto ed una borsa.
Entrano il bue, l’asino e la quarta stella. Un componente del coro attacca la nota
Entrano i magi con la quinta stella. Un componente del Coro attacca la nota.
Voce fuori campo: Oggi è l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. I bambini
escono da scuola più vivaci e rumorosi del solito. Luca corre verso il papà e non lo saluta
nemmeno.
Luca: È finita, è finita la scuola! Adesso siamo in vacanza! (dice euforico saltellando uscendo
dalle quinte con uno zaino in spalla)
Papà: Com’è andata oggi?
Luca: Benissimo: abbiamo cantato, abbiamo mangiato il panettone della maestra e i dolcetti che
ha por tato Nicola, ci siamo fatti i regali, ci siamo scambiati gli auguri … praticamente uno
spasso!
Papà: Ho capito: è stata una mattina piena!
Luca: Oggi devo andare a calcio perché facciamo una festa anche lì, poi devo passare anche in
Oratorio.
Papà: Ma il tuo gruppo di catechismo non si ritrova il sabato?
Luca: Oggi ci troviamo solo con Filippo e Andrea per andare un po’ in giro in bici.
Papà: Guarda che devi anche andare mezz’ora con la mamma a comperare il regalo per nonna
Lucia.
Luca: ah … beh allora non ho tempo per la novena di Natale, devo pure superare il livello a
Minecraft …
Papà: Non ti pare di fare troppe cose oggi? Lasciane qualcuna anche per domani, tieni qualche
minuto di tempo per pensare al Natale.
Luca: Ci penso al Natale: ci sono tanti regali da scartare, poi c’è il pranzo con la nonna, la
switch, il panettone …
Papà: Io parlavo del Natale di Gesù, che è molto diverso da quello nostro. Ti ricordi dove è
nato?
Luca: In una stalla!
Papà: E come lettino cosa aveva?
Luca: Una mangiatoia! Ma… una domanda: … cos’è esattamente una mangiatoia?
Papà: È il posto dove ci si mette il fieno per far mangiare gli animali. Può essere un cesto, una
specie di cassetta oppure un buco nella parete della grotta. Ma secondo te, è un posto comodo,
da ricchi?
Luca: Un lettino di fieno? Certo che no! È da poveri.
Papà: Questo è sicuro! Forse non era nemmeno troppo scomodo, poi c’erano gli animali che
scaldavano, quindi S. Giuseppe aveva scelto un luogo adatto a far nascere Gesù, ma sicuramente
era un posto veramente povero e semplice. Eppure quel bambino era il padrone del mondo, il
figlio di Dio; non ti sembra strano tutto questo?
Luca: Perché ha scelto una stalla povera? Non capisco.
Papà: Gesù è nato tra i poveri perché vuole bene a tutti, vuole essere vicino a tutti. Se fosse nato
in una reggia solo i re si sarebbero sentiti capiti. Nascendo tra la gente comune ha dimostrato di
prendersi cura sia dei poveri che dei ricchi.”
Luca: È vero, non ci avevo pensato.
Papà: Succede sempre così: per capire bisogna darsi il tempo di ragionare, allora fermiamoci un
momento a riflettere su quel che stiamo facendo.
Luca: Sai cosa faccio, pa? Telefono ai miei amici per dire che ci troviamo domani in Oratorio dopo
catechismo, così riesco ad andare alla novena di natale.
Papà: Bravo Luca. Ricordati, quando arriviamo a casa, di mettere la mangiatoia nel presepio.
Luca: Mah ... pà noi non ce l’abbiamo una mangiatoia!
Papà: Lascia fare al tuo vecchio! L’ho ordinata qualche giorno fa … anzi dovrebbe arrivare a
momenti!
*DRIIIN* (suona un campanello)
Voce fuori campo: Maria e Giuseppe sono sconcertati … in casa non c’è nessuno, solo loro.
Maria e Giuseppe: Chi è?
Corriere: Corriere Amazon, Signor Giuseppe il Legnamè? C’è un pacco per lei!
Maria: (con molto entusiasmo) AHAHAHA Peppe è arrivata la mangiatoia!!! Che emozioneeee!!!
Vai, che aspetti!
Giuseppe: Calma … e che sarà mai!! … (si alza e va incontro al corriere) Sono io!
Corriere: Firmi qui!
Giuseppe: (Firma) Ecco, grazie mille e buon Natale!
Corriere: vuole fare lo spiritoso eh? … buon Natale … devo lavorare, altro che buon natale …
(esce brontolando)
Giuseppe: Mariaaaaaa è arrivata la mangiatoia! (la depone davanti a loro)
Maria: Evviva, allora possiamo far entrare anche la prossima nota …
Voce fuori campo: Quanto entusiamo! Eppure era soltanto una semplice mangiatoia. Entri la nota
SOL come Soltanto.
Balletto Natalizio
Voce fuori campo: Luca si alza tardi nel suo primo giorno di vacanza. La mamma è indaffarata
per i preparativi in vista delle feste, ma trova il tempo di scambiare qualche parola con lui
Luca: Ho visto due nuovi pacchetti sotto l’albero di natale: sono per me? (uscendo dalle quinte
ed indicando verso le quinte oppure verso l’albero qualora lo mettessero)
Mamma: Lo saprai stasera. (la mamma ha ancora una scopa in mano e finge di pulire)
Luca: Ma perché si fanno i regali per Natale?
Mamma: I regali si fanno quando si è tristi o quando si fa festa?
Luca: Quando si fa festa, come nei compleanni.
Mamma: Proprio così, Luca, ma a chi facciamo i regali? alle persone antipatiche?
Luca: No, a chi vogliamo bene.
Mamma: Ecco, questa è la risposta alla tua domanda. Gesù viene ad abitare in mezzo a noi e ci
fa un regalo immenso perché possiamo capire che ci vuole bene, e noi dimostriamo a chi ci è più
vicino che gli vogliamo bene facendogli qualche regalo.
Luca: Adesso ho capito: il regalo più bello è quello che si fa col cuore, vera mamma?
Mamma: Proprio così. Ricordalo questa sera quando li aprirai. Adesso, però, ricordati di preparare
la statuina di Gesù bambino. La metteremo nel presepio di ritorno dalla Messa di Mezzanotte.
Luca Maaaa, a catechismo il don ci ha detto che Gesù è un Re!
Mamma: Vero! E sai anche perché è un RE?
Luca: Perché… (rimane a pensare)
Mamma: Perché Gesù è il Re dei re, ma anche perché Gesù è il nostro più grande regalo! Ti
ricordi cosa è successo quella notte?
Luca: Sì, a catechismo ce lo hanno detto ma … Mamma, ti prego raccontamelo ancora, mi piace
ascoltarti!
Mamma: La notte era buia e silenziosa e all’improvviso i pastori hanno visto una luce nel cielo e
hanno udito qualcosa….
Luca: Lo so … gli angeli che annunciavano la nascita di Gesù.
Mamma: Esatto! E dopo l’annuncio si sono messi a cantare “Gloria in cielo e pace in terra agli
uomini che Egli ama”. Ma per cantare ci vogliono le note musicali, proprio quelle note che
abbiamo trovato nel raccontare questa bellissima storia!
Luca: Allora devo mettere l’angelo, così il presepio è terminato! E già che ci siamo facciamo
entrare l’ultima nota il RE come Regalo ma anche come RE!
Entra Ele con in braccio il bambino e lo consegna a Maria e Giuseppe che lo depongono
nella mangiatoia. Entra la settima stella e un componente del Coro attacca l’ultima nota.
Durante il canto entrano gli altri componenti delle Pleiadi. Giada entra quando si canta “la
stella che va..”
Canto: “E’ Natale”
PERSONAGGI:
STELLE CON NOTE (7) Sofia V., Sofia D., Francesca, Elena,
Alessandra, Sara, Lucia