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2 - Anno 2014
EDIZIONE A CURA DI: n.2 - Anno 2014 1
P E
SFC R I O D I C O D I R E T T O
Strategia
Finanza
e Controllo
D A A N T O N I O S O F I A
Sommario Rubrica:pratica
Editoriale
di Antonio Sofia
professionale
Query Access&Pivot Excel:
Banche, Imprese, Sofferenze e accoppiata vincente per
Credito: quali prospettive? quali governare i dati in azienda
possibili evoluzioni? di Alessandro Pacifici
di Enzo Tucci
L’investimento in crediti:
La creazione di valore narrata i criteri e le scelte
tramite il Bilancio Integrato di Valerio Sernicoli
di Francesco Lenoci
Business Intelligence&Reporting
direzionale nella distribuzione
di GPL
di Giovanni Chiarello
Perfomance Management:
tra Business Model e Learning
Organization
di Luca Vanzulli
Analisi del Break Even Point
nel caso di piu prodotti
di Gaetano Comandatore
2 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
14 Business Intelligence&Reporting
25 direzionale nella distribuzione
di GPL
di Giovanni Chiarello
26 Perfomance Management:
28 tra Business Model e Learning
Organization
di Luca Vanzulli
Editoriale
Perché ASFIM?
Ritenere che la funzione amministrativa delle piccole
e medie imprese debba essere stretta fra norme fiscali,
obblighi di legge e tecniche ragionieristiche, vestita di
un’immagine burocratica, notarile e carica di formalismi,
è un errore che può diventare fatale in momenti di grande
incertezza e complessità gestionali come quelli attuali.
Nelle aziende organizzate, la funzione amministrativa ha
il compito di attuare un controllo economico e finanziario
sulla gestione dell’impresa, valutare le iniziative in corso
o in programma, fornire al management informazioni
rapide e dettagliate sull’impresa utili a prendere decisioni.
In pratica tra le responsabilità della funzione amministra-
tiva hanno particolare risalto:
- la gestione della contabilità generale e della contabilità
analitica;
- la cura e lo sviluppo del sistema di gestione d’impresa
(pianificazione, programmazione, gestione e controllo); Non è possibile rappresentare con una caratterizzazione
- l’analisi dei costi; generale le peculiarità di ogni singola impresa, ma è co-
- il supporto al controllo direzionale (reporting e analisi munque importante sottolineare che molti osservatori
del bilancio). rimarchino come caratteristiche comuni a molte piccole
La pianificazione, che è abituale per quasi tutte le imprese e medie imprese, la scarsa importanza che si da agli
di maggiori dimensioni, dovrà diventare una abitudine aspetti amministrativi e la cattiva gestione della funzione
anche per le imprese minori in quanto sarà una esigenza amministrativa. Queste considerazioni danno la misura
ineludibile preparare e seguire un piano aziendale che dell’ampio mercato nel senso di potenziale domanda dei
integri la gestione industriale con quella amministrativa, servizi offerti dal professionista specializzato in finanza e
commerciale, tributaria e finanziaria. controllo così come definito da ASFIM.
La recente legge approvata a fine dicembre e riguardante
A complicare la situazione è il difficile rapporto che le im- le associazioni che certificano le capacità professionali dei
prese meno organizzate hanno con gli interlocutori cre- propri iscritti, è il riconoscimento della necessità di garan-
ditizi. Di fatto le nuove norme in materia di credito agevo- tire l’utente del servizio di consulenza e non un nuovo e
lano le aziende in grado di offrire informazioni chiare e inutile fortino corporativo.
puntuali, con l’ovvia conseguenza che quelle meno prepa-
rate nella gestione delle attività amministrative e finan- Per ASFIM si prospettano ruoli sociali di grande rilievo
ziarie avranno problemi di accesso ai canali del credito. che richiederanno da parte di tutti gli associati certificati
La finanza d’impresa viene ad assumere pertanto un ruolo un contributo personale secondo le proprie capacità, come
centrale, che sarà sovente decisivo qualora venissero articoli per la nostra rivista, organizzazione di convegni
messe in gioco anche le opportunità di crescita esterne. sia a livello locale che nazionale, commissioni di studio.
Ciò determina una maggiore importanza delle funzioni Per le nuove richieste di certificazione, le domande di
finanziarie all’interno delle imprese e una maggiore atten- ammissione saranno valutate in base alla esperienza di
zione alla programmazione delle risorse e dei processi di lavoro e ai percorsi formativi.
sviluppo. Sarò lieto di rispondere ad ogni richiesta di informazione
Si delinea, quindi, un passaggio fondamentale per le im- e disponibile a dare suggerimenti su ogni iniziativa pro-
prese: la funzione finanza diventa importante quanto quella posta.
commerciale, organizzativa e tecnologica.
Banche, Imprese,
Sofferenze e Credito:
Enzo Tucci
quali prospettive? quali
1
possibili evoluzioni?
L’avvento della crisi del 2007, che con- dituale delle banche ha evidenziato la
tinua a perdurare, ha investito l’intero necessità di rivisitare profondamente
sistema economico. Anche le banche processi, modelli di business e stra-
italiane ed europee hanno subito le tegie precedentemente adottati con
conseguenze e i contraccolpi di tale successo.
crisi. Sullo sfondo, una situazione so- Come mostrato nella Fig.1 a pag. se-
ciale di diffusa difficoltà. guente, posto pari a 100 l’utile netto
Dal 2007 in poi le banche italiane han- rettificato del 2006 delle banche ita-
no assistito a una profonda e continua liane (primi 39 gruppi), nel 2012,
trasformazione dell’ambiente econo- quest’ultimo è risultato pari a 1,1. In
mico circostante. La progressiva e sintesi, nel periodo considerato (2006-
costante erosione della capacità red- 2012), il sistema bancario italiano ha
perso il 98,9% della sua redditività. Figura 1 - Utile netto dei primi 39 gruppi bancari Italiani
Valutazione del merito di credito e so di nuove sofferenze delle banche e delle società finanziarie
operanti in Italia è stato pari a 50 miliardi (contro 39 nel 2012
dei rischi collegati, si può migliorare? e 32 nel 2011).”
A seguito del perdurare della crisi, negli ultimi anni, la ri-
schiosità dei prestiti in Italia è costantemente cresciuta. Certamente il prolungato periodo di crisi ha accelerato la
Le sofferenze lorde sono risultate a febbraio 2014 pari a degenerazione finanziaria di molte imprese ma non può es-
162 mld, da 160,4 mld di gennaio. Il rapporto sofferenze serne, a mio avviso, la causa esclusiva.
lorde su impieghi è dell’8,5% a febbraio 2014 (6,5% un anno Il processo di accrescimento delle sofferenze imputabili
prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 14,4% per i all’intero sistema bancario è legato a:
piccoli operatori economici (12,1% a febbraio 2013; 7,1% a 1. accelerazione del processo di espulsione dal mercato
fine 2007). delle aziende marginali;
2. “moral suasion” della vigilanza orientato a classificare le
Nella relazione annuale del 30 maggio 2014 il Governatore sofferenze con maggiore attenzione e severità rispetto al
della Banca d’Italia riferisce: passato;
“Nel 2013 la qualità del credito è peggiorata, anche se il dete- 3. processi di concessione e gestione del credito bancario
rioramento ha rallentato nella seconda parte dell’anno. Il flus- efficientabili.
É indubbio che la crisi ha evidenziato l’affidabilità delle pianificazioni finan- 3. mancanza di approcci e strumen-
alcune criticità dei processi di stima ziarie degli affidati (sia in fase ex ante ti finalizzati a declinare le strate-
del merito di credito e di presidio del che nel continuo)? gie più efficienti e a verificarne nel
rischio di credito utilizzati dalle Sono stati in molti a denunciare continuo la validità e l’efficienza;
banche. L’esplosione delle sofferenze l’estinzione di imprese che pur aven- 4. insufficienza e inadeguatezza dei
bancarie è anche figlia di modelli e do ottimi prodotti e consolidati van- flussi informativi tra le banche e le
processi che dovranno essere efficien- taggi competitivi sul lato commercia- imprese;
tati per ridare redditività, fiducia e sta- le e/o industriale, sono morte per 5. inadeguata capacità degli ope-
bilità all’intero sistema bancario. problemi finanziari. Quanta parte del- ratori bancari a comprendere/co-
Nel processo di erogazione del credito, le sofferenze in pancia al sistema noscere tempestivamente e piena
le banche stimano il rischio di insol- bancario è dovuta all’inadeguatezza mente le dinamiche economico/fi-
venza e la PA (perdita attesa) relativa, delle risorse (uomini, strumenti, ecc.) nanziare dei clienti.
approntando di conseguenza politiche dedicate alla pianificazione e al con-
di pricing e accantonamenti che, ove il trollo della gestione economico-fi- A parere di chi scrive, le azioni e le
modello di stima fosse corretto ed ef- nanziaria dell’impresa? reazioni dei regulators e delle banche,
ficace, dovrebbero essere adeguati a dovrebbero essere integrate con ini-
far fronte alle sofferenze future. Credo che nessuno sia in grado di dare ziative volte ad assicurare l’innalza-
Siccome non è plausibile credere che risposta puntuale a tali quesiti. É plau- mento e la diffusione della cultura
possano esistere modelli capaci di sibile ipotizzare che l’implementazione finanziaria, l’implementazione di stru-
prevedere il futuro alla perfezione, le di processi orientati ad assicurare dif- menti e presidi idonei ad assicurare la
norme cui sono sottoposte le banche fusamente un’adeguata gestione eco- corretta gestione dei flussi economico
prevedono anche l’obbligo di manteni- nomico-finanziaria delle imprese, con- finanziari da parte dei prenditori di
mento di appositi buffer di patrimonio giuntamente a un flusso informativo capitale, soprattutto quelli professio-
idonei a far fronte alla quota di perdita più puntuale verso le banche, avrebbe nali (imprese), nonché l’ adeguato e
inattesa (Basilea 2 aveva stabilito potuto ridurre il livello degli attuali costante flusso informativo tra l’indu-
l’8%). Ergo, se il sistema previsionale crediti in sofferenza in misura del 10- stria bancaria e i soggetti da essa af-
funzionasse adeguatamente, il set- 15%? Ove ciò possa ritenersi plausi- fidati.
tore bancario, attraverso le sue riserve bile, dovrebbe dedursi che oggi il siste-
di capitale dovrebbe far fronte solo ma avrebbe potuto avere un ammon-
alle perdite inattese. Le recenti eviden- tare di crediti in sofferenza inferiore di
ze empiriche hanno mostrato che le
stime sono state ampiamente disalli-
circa 16-24 miliardi di euro. A questo
punto pare doveroso chiedersi se si Follia e’ fare
neate rispetto a quanto poi avvenuto
evidenziando una capacità predittiva e
sarebbe potuto evitare la morte di al-
cune imprese, industrialmente effici- sempre la
reattiva dell’aggiustamento nel con-
tinuo del merito di credito, non sempre
enti, con conseguenti e importanti eco-
nomie anche in termini di costi sociali. stessa cosa
aspettandosi
adeguata. L’esperienza professionale, mi porta a
credere, che tra le aziende entrate in
Le sofferenze del sistema bancario, difficoltà, ve ne fossero non poche che
nel giro di cirda un lustro, si sono ac-
cresciute in maniera importante, rag-
pur potendo godere di vantaggi com-
petitivi adeguati a consentirne la so-
risultati diversi.
giugendo livelli che vanno oltre 160 pravvivenza o finanche il successo, Albert Einstein
miliardi. siano andate in affanno per l’inidoneità
Sorgono spontanee alcune domande: delle loro strutture finanziarie (spesso Come si diceva prima, gli interventi
quante di quelle sofferenze avreb- sottocapitalizzate e sbilanciate verso messi in campo sono tutti finalizzati a
bero potuto essere evitate o ridimen- il credito bancario o altrimenti ini- rafforzare l’apparato immunitario delle
sionate? donee) o per la scarsa capacità di pro- banche per difendersi dai virus e in
Quante di quelle sofferenze sono grammazione strategico-economico- buona parte destinati ad operare
dovute all’insufficiente capacità di al- finanziaria o per l’errato uso e la scarsa come sintomatici. Probabilmente at-
cune imprese di pianificare in maniera conoscenza di strumenti finanziari tività altrettanto importante e proficua
corretta le proprie attività e i flussi di (Es. derivati). Se quanto detto ha un dovrebbe essere la lotta preventiva
cassa conseguenti? fondamento dovremmo dedurre che contro il virus orientata a isolarlo e a
Quante di quelle sofferenze sono im- parte delle sofferenze accumulate dal immunizzare banche ed imprese.
putabili a un inefficace flusso infor- sistema bancario e parte delle im- Ciò che qui designo come VIRUS è
mativo tra banche e imprese che im- prese entrate in stato di difficoltà fi- l’inadeguata diffusione della cultura e
pedisce l’individuazione tempestiva nanziaria sono il risultato di: degli strumenti idonei a consentire la
di pericolosi squilibri finanziari? 1. insufficiente cultura finanziaria; corretta ed efficiente gestione eco-
Quante di quelle sofferenze sono 2. insufficiente capacità di pianifica- nomico-finanziaria dell’impresa e l’ina-
dovute alla scarsa capacità delle zione dei flussi finanziari ed econo- deguato flusso informativo tra banche
banche di valutare l’adeguatezza e mici; e soggetti affidati.
n.2 - Anno 2014 9
La palude è la mancanza di scelte pro- scritture contabili e il bilancio di delle imprese loro clienti. Per agevolare
grammatiche consapevoli, efficienti e esercizio, allo scopo di assicurare la realizzazione di tali attività, una figu-
monitorate nel continuo in modo ade- all’azienda capacità tecniche e stru- ra terza, intermedia tra la banca e
guato dagli operatori economici. menti adeguati in tema di program- l’impresa, si potrebbe occupare di cer-
mazione dei flussi finanziari, pianifica- tificare l’adeguatezza delle strutture e
Con riguardo agli interventi promossi zione degli investimenti, strutturazione dei processi di pianificazione e con-
dai regulators e all’ambito cui essi di piani strategici. A ciò dovrebbe af- trollo economico-finanziaria presenti
sono rivolti, per illustrarne la portata, fiancarsi un colloquio con le banche all’interno dell’impresa. Unico obiettivo:
mi servirò di un esempio: è come se finanziatrici fondato su un flusso in- l’implementazione di un’adeguata atti-
per ridurre gli incidenti stradali si prov- formativo continuo e adeguato. vità di pianificazione e controllo eco-
vedesse a blindare le auto per renderle nomico-finanziaria e di un conseguen-
maggiormente resistenti agli urti, rifa- Ovviamente tali attività, strumenti e te scambio informativo nel continuo.
re il manto stradale aumentandone il processi per le imprese hanno dei
grip, rinforzare i gard rails per conte- costi, perché sostenerli? Molto sem- Le riflessioni proposte in questo arti-
nere gli incidenti nella corsia in cui si plicemente perché tali costi sareb- colo invocano una evoluzione cultura-
verificano e limitando il rischio di con- bero ripagati con la riduzione del le non facile e immediata che potrebbe
tagio alle altre corsie, ecc. rischio di credito e quindi con un mi- apparire a tratti molto ardua se non
Tutte misure giuste e sacrosante. Tut- glior prezzo per l’accesso al credito. A utopica.
tavia, sarebbe opportuno, auspicare questi vantaggi vanno aggiunti, ulte- In generale, è certamente più facile
una diminuzione degli scontri anche riori opportunità di tipo economico e trovare la sicurezza nelle culture e nei
attraverso misure che mirino ad ac- sociale: migliore selezione dei prendi- processi più antichi e più diffusi; ciò
crescere le abilità tecniche degli auti- tori di capitale, minore mortalità delle scema la spinta a esplorare le vie nuo-
sti nonché a garantire la costante effi- imprese, innalzamento della capacità ve sconosciute ai più.
cienza dei veicoli e dei cruscotti competitiva delle imprese, ecc. Ma l’evoluzione è ineluttabile e subisce
dedicati ai controlli e alla produzione I costi di tali investimenti chi li do- maggiori impulsi proprio durante i pe-
delle informazioni idonee a gestire la vrebbe sostenere? Come sempre ac- riodi di crisi.
crociera in sicurezza. cade i costi li sostiene chi ne trae i van-
Chi pilota le aziende al pari dei piloti di taggi e chi ne ha interesse. In questo “L’inconveniente è la pigrizia nel cer-
aviazione o dei capitani di nave ha la caso i vantaggi sarebbero diffusa- care soluzioni e vie di uscita. Senza
responsabilità del carico (uomini, mente ripartiti. Le banche riuscireb- crisi non ci sono sfide. Senza crisi
know how, capitali, ecc.). In marina e bero a tenere le sofferenze entro livelli non c’è merito. Finiamola una volta
aviazione, l’armatore, per far viaggiare più contenuti, le imprese riuscirebbero per tutte con l’unica crisi pericolosa,
i propri mezzi deve avere piloti compe- a essere maggiormente competitive, che è la tragedia di non voler lottare
tenti e sistemi di controllo con stan- la collettività affronterebbe costi so- per superarla”.2
dard minimi garantiti. A parere di chi ciali inferiori, il livello di fiducia si ac-
scrive sarebbe opportuno che l’im- crescerebbe, ecc.
prenditore, alla stregua dell’armatore, Ergo, questo percorso si prefigura
fosse indotto ad affidare la gestione come un percorso WIN WIN in cui
economico-finanziaria a professionisti potrebbero investire Banche, Imprese
patentati (al pari dei piloti), nonché ad e Governi Nazionali.
assicurare che la gestione economico Quali misure e strumenti potrebbero
finanziaria dell’impresa sia condotta adottarsi per avviare e dare impulso
con processi e strumenti rispondenti a all’evoluzione culturale innanzi indi-
standard minimi di professionalità e cata? É intenzione mia e di SFC, nelle
adeguatezza, da verificarsi nel contin- prossime uscite, dare indicazioni in tal
uo, alla stregua di quanto previsto per senso contribuendo ad avviare su
le aziende armatoriali. questo tema un dibattito e un confron-
to costante tra gli operatori.
A titolo di esempio, denuncio come Volendo fornire alcuni brevi spunti si
anacronistico e inadeguato, l’impianto può pensare alla possibilità di struttu-
normativo, che in tema informativa rare una collaborazione più profonda
dovuta dalle imprese alla comunità tra banca e impresa in cui la Banca,
economica esterna , pone sullo stato oltre a essere fornitrice di finanza,
patrimoniale e sul conto economico potrebbe fornire anche consulenza e
un’ enfasi maggiore rispetto a quella competenze tecniche alle imprese. Un
riservata al rendiconto finanziario. percorso del genere accrescerebbe le
Per combattere il “VIRUS”, occorrereb- competenze tecniche (di banche e im-
be prescrivere normativamente stru- prese) e fornirebbe alle banche la pos-
menti e processi che le imprese dovreb- sibilità di avere informazioni più accu-
bero adottare, come già avviene per le rate, tempestive e puntuali, sullo stato
La creazione di
valore narrata
Francesco Lenoci
tramite il
1
Bilancio Integrato
L’Integrated STORIE E piuttosto la rivisitazione emozionale di
ciò che un’impresa è.
Reporting si NARRAZIONI Attraverso una narrazione emozio-
basa sul pensiero DI CREAZIONE nale, l’impresa, tutti i suoi uomini e
integrato, ossia DI VALORE tutti i suoi prodotti vanno in onda con
una nuova forza propulsiva di grande
sulla capacità Per un’impresa il patrimonio competi-
tivo del futuro sarà costituito, soprat-
effetto e sono arricchiti di un inedito
di un’impresa di tutto, dalle risorse intangibili.
valore aggiunto.
01. Francesco Lenoci, docente di “Metodologie e Determinazioni Quantitative d’Azienda 2” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Membro del Consi-
glio Direttivo di ASFIM. Già presidente della Commissione Finanza e Controllo di Gestione istituita presso ODCEC Milano.
n.2 - Anno 2014 11
Business Intelligence
& Reporting Direzionale
Giovanni Chiarello 1
GESTIONE ALIMENTAZIONE
PERSONALE SOFTWARE A SISTEMA
GESTIONALI DASHBOARD REPORT
DIREZIONALI
INTERFACCE
DI ACQUISIZIONE
DEI DAT MODELLO DI
GESTIONE
MAGAZZINO COMPATTAMENTO
DEI DATI
SISTEMA
SITUAZIONI DRIVERS ANALISI
DEGLI
CONTABILI ALLOCAZIONE SCOSTAMENTI
INDICATORI
GESTIONE
CESPITI RICLASSIFICA
SALDI DI PERIODO
PER NATURA E PER
CENTRO DI COSTO
RICONCILIAZIONE
CONTABILITÁ PERIODICA
GENERALE
C.E.
per PdV.
01. Consulente di Direzione Chiarello Consulting, Socio Qualificato APCO–CMC, Socio Ordinario ASFIM
n.2 - Anno 2014 15
Esso attinge i dati dai sistemi gestio- caratteristici (provenienti dall’attività dando una immediata informazione
nali implementati nelle aziende e commerciale) e straordinari (prove- sull’andamento delle vendite.
trasforma gli stessi in informazioni nienti da eventuali gestioni accesso- I principali dati di vendita fanno quasi
dettagliate e puntuali sull’andamento rie), che i costi (diretti o allocati) di sempre riferimento al Margine di In-
della gestione, garantendo un monito- competenza della singola B.U. e da termediazione Commerciale €/ton e
raggio periodico dei KPI e consenten- questi gestiti con autonomia decisio- totale in quanto elemento particolar-
do al management di prendere tem- nale. Ogni singolo prospetto è sostan- mente significativo nel comparto GPL
pestive azioni correttive. zialmente un Conto Economico che ri- ed in grado di responsabilizzare la
porta l’andamento gestionale della B.U. Funzione Commerciale al manteni-
mento degli obiettivi di Budget, pur in
LA STRUTTURA I CENTRI DI COSTO sono rappresen- presenza di forti oscillazioni di prezzo.
tati da: Infatti, il confronto in termini di fattura-
DELL’APPLICATIVO - Reparto Recipienti to in un regime di prezzi oscillanti in
Il Software è strutturato per fornire in- - Reparto Produzione maniera repentina (a causa dell’anda-
formazioni sintetiche riguardanti - Reparto Distribuzione mento del costo del petrolio) non con-
l’andamento della gestione operativa - Reparto Amministrazione sentirebbe di far emergere in maniera
(Indicatori Gestionali Sintetici-Dash- - Reparto Marketing diretta ed immediata la capacità del
board-Conto Economico a Direct management di rispettare gli obiettivi
C.d.C. Recipienti-Produzione-Distri-
Costing) e, nel contempo, livelli di sca- di Budget in termini di contribuzione
buzione: rilevano costi e ricavi di com-
labilità, drill down e drill through sino ai (pur potendo simulare a Budget
petenza di ogni singola B.U. imputati
dati contabili elementari (singolo con- l’evolversi del costo GPL per i 12 mesi
secondo la metodologia di Full Cost-
to analitico per singola Business Unit- successivi, servendosi di serie storiche
ing a base unica (costi diretti imputati
singola voce di costo o ricavo). o fonti internazionali, quali, ad esem-
ai singoli Progetti-costi indiretti speci-
Al fine di garantire una completa leg- pio, il Platt’s, difficilmente si riuscireb-
fici ripartiti tra Progetti attraverso il
gibilità e comparabilità nel tempo, tutti be a preventivare prezzi di vendita at-
driver costo/Ton progetto).
i dati sono stati strutturati in maniera tendibili per un confronto a
tale da poter favorire il confronto e C.d.C. Amministrazione-Marketing: consuntivo).
l’analisi degli scostamenti tra Actual- rappresentano Centri Ausiliari e di
Budget-Anno-1 sia a livello mensile Struttura e rilevano costi e ricavi non
che progressivo. direttamente imputabili alle singole
La struttura segue una logica a cas-
cata per CENTRI DI RESPONSABILI-
B.U. in quanto non di loro diretta com-
petenza e responsabilità. In tali Centri Dettaglio
TÁ, CENTRI DI COSTO, PROGETTO,
secondo il seguente schema logico di
confluiscono, infatti, i Costi di Strut-
tura Aziendale (Overhead), che sono delle videate
drill-down:
• Totale Azienda
ribaltati su ogni singola B.U. mediante
i driver Ton. vendite dirette B.U./To- del Reporting
• Singola Business Unit (es: Filiale) tale vendite dirette, Costi del Perso-
• Singoli Centri di Costo nale di Filiale/Costo Personale di Am- INDICATORI
• Singolo Progetto ministrazione, Ammortamenti GESTIONALI
• Singolo Costo generici di Filiale/Ammortamenti di
• Singolo ricavo Amministrazione). SINTETICI
Le informazioni contenute in questo
I PROGETTI sono rappresentati dalle FILIALI: Il prospetto è ideato per forni- prospetto forniscono un flash imme-
macro aree di attività caratteristiche re una informazione immediata e diato sull’andamento progressivo del-
del settore GPL (vendite dirette di Gpl completa delle performance di una la gestione in termini di:
in Bombole e Serbatoi-Vendite a terzi singola B.U. Esso riepiloga, infatti, tutti - Tonnellate vendite dirette
di Gpl in Bombole e Serbatoi-Trading i ricavi e tutti i costi delle singole B.U. e - Tonnellate vendite a Terzi
di Gpl sfuso, ecc.). All’interno della del Totale Società e mostra i principali - Fatturato complessivo (in K€)
macroarea SERBATOI è possibile, inol- risultati economici intermedi (MAR- - Margine commerciale complessivo
tre, un’ulteriore suddivisione per il GINE DI INTERMEDIAZIONE-MOL- (in K€)
monitoraggio di ogni singolo Settore RON) e finali (RISULTATO NETTO). - Margine Operativo Lordo (in K€)
Merceologico (es: privati, industriali, - Costi operativi (in K€)
condomini, canalizzati, ecc.). VENDITE E MARGINI: è uno dei pro- - Reddito Operativo Netto (in K€)
spetti più importanti e di immediata - M3 installati e disinstallati.
I CENTRI DI RESPONSABILITÁ sono lettura generati dal software. Il pro-
rappresentati dalle BUSINESS UNIT spetto riepiloga, infatti, l’andamento Il prospetto (Fig. 1 a pag. seguente) è
(es: Filiali) e nei relativi prospetti sono delle vendite (per singolo progetto) in strutturato in maniera da consentire il
riepilogati ricavi e costi di responsabi- termini di Quantità (es. tonnellate ven- confronto tra dati consuntivi e budget
lità di ogni singola B.U. In ogni pro- dute), margini commerciali unitari (es.: allo stesso periodo (es: consuntivo al
spetto sono infatti rilevati sia i ricavi €/Ton), Margini Commerciali Totali, 31.07.20xx – budget al 31.07 20xx) e
16 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
con i dati di budget totale annuo, allo Fig.1 - Esempio di prospetto Indicatori Gestionali Sintetici
VENDITE E MARGINI
Il prospetto (disponibile per Totale So-
cietà e singole B.U.) fornisce in-
formazioni analitiche su:
• Tonnellate vendute su base mensile
e progressiva per singolo Progetto;
• Margini di intermediazione com-
merciale €/ton per singolo Progetto;
• Margine di Intermediazione Com-
merciale Totale per singolo Progetto.
e consente il confronto tra Consunti-
vo-Budget-Anno-1 a livello mensile e
progressivo.
É fornita, inoltre, una ulteriore in-
formazione riguardante i due princi-
pali fattori di scostamento in termini di
margine commerciale totale rispetto Figura 3 - Esempio di prospetto vendite e margini
al Budget e all’anno n - 1:
- Effetto Margine (quanto hanno inci-
so i margini consuntivi sullo scosta-
mento a Budget)
- Effetto Quantità (quanto hanno inci-
so le vendite consuntive sullo scosta-
mento a Budget).
CONTO
ECONOMICO DI B.U.
Il prospetto (nella figura è evidenziato
quello sintetico, ma vengono forniti
anche i prospetti analitici di ogni sin-
gola B.U.) è strutturato per fornire in-
formazioni di natura quantitativa
(Ton. vendute per settore/progetto),
economica (costi e ricavi) e finanziar-
ia (cash flow-free cash flow). Si tratta, in
sostanza, di un Conto Economico
Riclassificato che, partendo dal Mar-
n.2 - Anno 2014 17
gine di Intermediazione Commerciale Figura 4 - Esempio di prospetto riepilogativo vendite e margini per singole B.U.
- RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE: Ri- Figura 6 - Esempio di C.E. per singole B.U.
(Bombole-Serbatoi-Industria) in termi-
ni di ricavi e costi (totali ed €/Ton).
Il modello di Conto Economico a Di-
rect Costing Evoluto consente
l’individuazione di 5 indicatori di per-
formance economica intermedi:
- 1° Margine di Contribuzione
- 2° Margine di Contribuzione
- 3° Margine di Contribuzione
rettificato
- Contribuzione di B.U.
- Risultato Operativo Totale
(in termini totali ed €/Ton) tra singole Figura 10 - Esempio di C.E. A Direct Costing evoluto di B.U.
CENTRI DI COSTO
I Centri di Costo sono strutturati se-
guendo la stessa logica adottata per
gli altri prospetti, ossia per singola B.U.
e, all’interno dello stesso, per singolo
progetto. Fanno eccezione i Centri
ausiliari (Amministrazione e Market-
ing) nei quali confluiscono i costi di
struttura che sono poi ribaltati su ogni
singola B.U. in base al driver costo/
Ton. vendite dirette.
All’interno di ogni singolo Centro di
costo sono individuabili i costi diretti
di ogni singolo progetto e quelli indi-
retti specifici di B.U.
Tutti i costi (al netto di eventuali ricavi Figura 11 - Esempio di prospetto C.d.C. Produzione
accessori) di ogni Centro sono rilevati
in maniera sintetica nel prospetto FIL-
IALI, per cui è possibile conoscere
l’incidenza dei costi di tali Centri sem-
plicemente analizzando tale prospetto.
C.d.C. PRODUZIONE
Da tale prospetto (per singola B.U. e
per Totale Società) è possibile ottene-
re informazioni analitiche sulle voci
che compongono i costi di produzione
industriale relativi al trattamento del
Gpl nei Depositi. Il prospetto evidenzia,
innanzitutto, i volumi di produzione in
Ton per ma-cro progetto (Bombole–
Serbatoi–Industria) sui quali saranno
successivamente calcolati e ripartiti i
relativi costi. In via residuale sono indi-
cati i ricavi per prestazioni di servizio
rese dalla B.U. a favore di clienti (pas-
saggio deposito e imbottigliamento).
Viene quindi rilevato il costo del ven-
duto Gpl (i dati analitici relativi alla de-
terminazione del costo del venduto (Butano, Miscela, ecc.) previsto nel Sono poi rilevati i costi della lavora-
sono riportati in un prospetto denomi- software e non allegato al Reporting, zione, cioè i compensi a fornitori per
nato Gestione Magazzino alimentato ma sempre disponibile in linea per prestazioni di:
secondo le regole del costo medio eventuali dettagli circa la compo- - Passaggio deposito (Gpl in Serbatoi)
ponderato e per categoria di prodotto sizione dello stesso). - Imbottigliamento (Gpl in Bombole)
n.2 - Anno 2014 21
- Spese per prestazioni di servizi indu- Figura 12 - Esempio di prospetto CdC Produzione per singole B.U.
C.d.C.
MANUTENZIONE
RECIPIENTI
Il Prospetto (per singola B.U. e per To-
22 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
Manutenzione straordinaria Serbatoi: Figura 14 - Esempio di prospetto CdC Manutenzione Recipienti per singole B.U.
C.d.C. DISTRIBUZIONE
Il prospetto (Per singola B.U. e Totale
Società) rileva analiticamente le quan-
tità di Gpl trasportate presso clienti, a
cui vengono associati i relativi costi di
trasporto secondario, scomposti tra
costi per vettori esterni (Servizi) e co-
sto di gestione dei mezzi interni.
Figura 20 - Esempio di tabella analisi scostamenti Figura 22 - Esempio di prospetto resa rete Serbatoi installati
Figura 21 - Esempio di Tabella analisi Costo Gpl –Prezzi Medi – Fatturato – Margini
26 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
Perfomance
Management: tra
Luca Vanzulli
Business Model
e Learning
Organization
Scopo di questo articolo è quello
di esaminare le dinamiche
e i principali driver, che
possono facilitare lo sviluppo
di un ambiente organizzativo
predisposto a implementare ed LE AZIENDE CHE APPRENDONO
evolvere un modello di misurazione
delle perfomance aziendali. E INNOVANO
Il management ha il compito di
sensibilizzare le risorse umane In un sistema economico ipercompeti- tarelli, è “un insieme di strategie, pro-
attraverso la diffusione di una tivo, incerto e fortemente influenzato cessi, comportamenti e piattaforme digi-
cultura aziendale dinamica dall’evoluzione tecnologica, le aziende tali che consentono a gruppi di persone
e proattiva focalizzata sulla devono adottare un approccio cama- in azienda di connettersi, interagire,
leontico per seguire logiche di cambia- condividere informazioni e lavorare ver-
condivisione degli obiettivi
mento continuo. so un comune obiettivo di business”.
da raggiungere. Le innovative Le risorse umane devono abituarsi alla
logiche di Lean Startup e di Social Collaboration e alla parteci- Non esistono più frontiere nei mercati
Social Collaboration rivestono pazione e condivisione di obiettivi co- e nemmeno business certi e indistrut-
un ruolo chiave in questo muni facendo leva sul vantaggio com- tibili. Le aziende tradizionali e le nostre
processo. Il controllo di gestione petitivo ottenibile dalla tecnologia, fino pmi devono imparare a operare e in-
ad arrivare alla misurazione continua novare anche attraverso una logica di
nelle tre dimensioni reddituale,
dei risultati sia individuali che azien- Lean Startup, con orientamento al
patrimoniale, finanziaria dali. In altri termini, la Social Collabora- continuo monitoraggio e misurazione
e la continua e costante tion come indicato nel recente “Social delle performance aziendali.
rimodulazione del modello Collaboration Survey 2013” a cura di I fattori chiave da non trascurare, sec-
di business, rappresentano Stefano Besana ed Emanuele Quin- ondo Eric Ries autore del libro “The
l’ingrediente naturale e strategico
per le organizzazioni capaci Figura 1 - Le pietre miliari della Social Collaboration
di apprendere e rispondere
rapidamente ai cambiamenti di
mercato influenzati da fattori
esogeni ed endogeni al sistema
aziendale.
L’articolo prosegue analizzando
le interazioni tra le teorie
della Learning Organization,
il Corporate Perfomance
Management e la valorizzazione
delle competenze aziendali,
enfatizzando sulla trasversalità
del controllo di gestione su tutte le
variabili in gioco.
n.2 - Anno 2014 27
Lean Startup”, sono l’attrazione di un Figura 2 - Il ciclo di innovazione continua della Lean Startup
Il controllo di gestione deve essere il finanziaria, la riduzione del costo del 2) non solo semplice verifica degli
faro, che deve orientare quotidiana- capitale e il contenimento dei rischi. scostamenti budget-consuntivo, ma
mente i manager nel processo deci- supporto del management verso scel-
sionale e nella definizione delle linee Il bisogno di una maggiore trasparen- te e decisioni strategiche articolate su
strategiche. za nei reporting aziendali verso i sog- scenari futuribili, analisi di convenien-
getti esterni deve essere inteso come za, scelte di make or buy, piani di fat-
Un simile orientamento si fonda sui un modo per creare valore per le PMI. tibilità, tenendo conto anche dei rischi
seguenti punti: Sulla base di quanto indicato, la natu- possibili;
- il controllo di gestione non dev’essere rale evoluzione del controllo di ges- 3) maggiore focus sugli aspetti strate-
considerato un semplice strumento tione deve focalizzarsi sulle seguenti gici finalizzati alla creazione del valore
di analisi e verifica a consuntivo; milestones: adeguatamente supportati da valide
- il budget deve essere inteso come un 1) non solo attenzione al conto eco- tesi in grado di sostenere concreta-
elemento chiave per la pianificazione nomico ma anche agli aspetti patri- mente gli investimenti previsti in modo
e la gestione aziendale; moniali/finanziari; in altre parole ciò si tale da poter avere la certezza di poter
- il controllo di gestione deve muoversi traduce in una logica di analisi non ottenere i finanziamenti necessari.
verso un principio di multidimensio- solo rivolta a costi e ricavi, o alla sem-
nalità e deve essere esteso alla piani- plice e meccanica gestione di tesore-
ficazione finanziaria, al fine di sfrut- ria, ma multidimensionale (reddituale,
tare al meglio elementi come la leva patrimoniale, finanziaria);
PUNTO ZERO:
IL BUSINESS MODEL
La strategia aziendale e il controllo di viduare il modus operandi, che si vuole Un’azienda deve prevedere probabili
gestione, come visto precedente- implementare. Tale approccio richiede momenti di navigazione turbolenta.
mente, si devono muovere di pari pas- un processo comunicativo traspar- É fondamentale gestire simili situazio-
so e devono collegarsi con il momen- ente finalizzato a far conoscere alle ri- ni complesse attraverso una continua
to di misurazione delle performance sorse obiettivi, aspettative e mec- review del modello di business di rif-
aziendali andando ad analizzare gli canismi premianti in gioco. erimento, rimettendolo continuamen-
scostamenti rispetto agli obiettivi tar- La trasversalità del controllo di gestio- te in discussione.
get; ciò significa muoversi verso una ne correlata alla fase di analisi degli La domanda da porsi è la seguente: “É
linea di frontiera ben delineata: da un indicatori di perfomance (kpi) deve possibile riuscire a organizzare e strut-
lato occorre avere chiaro dove si vuole “salpare” da un punto fondamentale e turare analiticamente e dettagliata-
andare e dall’altro è necessario indi- preciso: il Business Model. mente un Business Model”? Su questo
28 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
PERFOMANCE MANAGEMENT:
“Performance
Il Corporate RISORSE UMANE E LA FUNZIONE
AMMINISTRAZIONE & CONTROLLO
Management è
un framework L’implementazione del percorso de-
scritto, se adeguatamente canalizzato
verse dimensioni economiche, finan-
ziarie, patrimoniali, operative, qualita-
essenziale per alimenta l’attività di perfomance man-
agement e la logica dell’orientamento
tive, ecc., al fine di procedere con:
- periodica analisi delle varianze
organizzare, ai risultati, agendo con particolare at- - individuazione delle cause ed effetto
tenzione in due ambiti aziendali: che hanno portato a simili risultati
automatizzare, a) Risorse Umane - feedback
”
Nel caso dell’area Amministrazione &
organizzativa.
1
Controllo, la gestione delle perform-
ance aziendali può essere identificata
come il canale di scivolo per collocare
gli obiettivi da raggiungere, nelle di-
CONCLUSIONI
Un sistema azienda costruito sulla Il risultato ottenibile è quello di operare Risorse di approfondimento
base degli elementi presi in esame nel con un forte orientamento agli obietti- “Balanced Scorecard. Tradurre la strategia in azi-
one” di Kaplan Robert S. e Norton David P.
presente articolo, è in grado di evol- vi da raggiungere secondo una pro-
“Business Model Generation: A Handbook for Vi-
vere il controllo di gestione a vero e pensione finalizzata alla definizione di
sionaries, Game Changers, and Challengers” di Al-
proprio strumento di supporto decisio- valore attribuibile alle diverse attività exander Osterwalder
nale, adeguatamente affiancato da un mappate opportunamente scanneriz- “Business planning, strategia e valutazione finanzi-
sistema di performance management, zate dal punto di vista delle relazioni aria” di Renzo Rosin
che fa riferimento a meccanismi e delle risorse tempo e costo assorbite “Corporate Perfomance Management” di Bob Pala-
strumenti orientati a favorire: nelle varie fasi coinvolte. dino
- Formulazione della strategia; “Enterprise Performance Management” Presen-
01. Definizione di CPM Anand Subramaniam autore della presentazione “Enterprise Performance Management”
n.2 - Anno 2014 31
Il metodo grafico e
la dimostrazione del
metodo algebrico
Per calcolare il BEP in modo grafico è
necessario tracciare le linee che rap-
presentano i costi fissi ed i costi varia-
bili; a tal scopo è sufficiente disegnare
32 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
l’andamento di ciascun tipo di costo stengono costi) del tipo: zione fra la retta y3 e la retta y4 ovvero:
su un piano avente per ascissa (x) le
quantità vendute e riportare sull’asse
y2 = CV x y3 = y4 = CF + CV x = P x
delle ordinate (y) i singoli valori som- dove CV è il costo variabile unitario. da cui
mandoli ai precedenti. Ne segue che il totale di tutti i costi
(fissi e variabili) è indicato dalla retta:
BEP= x = CF /(P-CV)
I costi fissi, per definizione, sono rap- La retta dei ricavi intersecherà la retta
presentati da una retta parallela
y3 = CF + Cv x dei costi totali solo se avrà un’inclina-
all’asse delle ascisse; tale retta è Anche la retta indicante i ricavi sarà zione maggiore ovvero se P > CV; in
espressa dalla formula: una retta passante per l’origine (se caso contrario l’intersezione avviene a
non si vende non vi sono ricavi) e sarà sinistra dell’asse delle y, ma si tratta di
y1 = CF rappresentata dalla retta una soluzione che ha significato solo
dove CF è l’importo dei costi fissi. dal punto di vista algebrico e non eco-
I costi variabili sono, invece, rappre-
y4= P x nomico (quantità negative di prodotto
sentati da una retta passante per dove P indica il prezzo unitario. venduto!).
l’origine (per quantità nulle non si so- Il pareggio si ha nel punto di interse-
Applicare il metodo grafico significa Se le quantità vendute sono maggiori Effetto della riduzione dei costi fissi.
seguire la procedura utilizzando un del BEP i ricavi sono maggiori dei Ridurre i costi fissi equivale ad “ab-
foglio di carta millimetrato, per appli- costi e quindi c’è un utile (la zona in bassare” la linea y3 dei costi totali e
care il metodo algebrico basta utiliz- verde), in caso contrario si ha una quindi a ridurre il BEP.
zare la formula del BEP. perdita (la zona in rosso).
Lì dove:
y2 = Cv
PA = prezzo unitario di A
CVA = costo variabile di A Per definizione tali costi sono variabili e, quindi, proporzio-
nali alle quantità prodotte e, quindi, al loro valore ovvero al
QA = quantità vendite di A
Valore Prodotto:
PB = prezzo unitario di B
CVB = costo variabile di B y2 = %V VP
QB = quantità vendite di B In tal caso il pareggio si ottiene quando il Valore Prodotto
CF = costi fissi eguaglia la somma dei costi fissi e dei costi variabili:
Con qualche passaggio matematico si ottiene che: VP = CFS + CFP + OF + %V VP
QA = CF /(PA-CVA) – (PB-CB)/(PA-CA) QB da cui
Questa formula consente di conoscere quanti pezzi di A è BEP = VP = (CFS + CFP + OF) / (1 - %V)
necessario vendere (per raggiungere il pareggio) in funzio- La formula determina il Valore Prodotto che garantisce il
ne del numero di pezzi venduti di B. pareggio (Reddito Lordo di Competenza nullo); il denomi-
Se la quantità venduta di A è superiore a quella indicata natore (1-%V) è spesso indicato come MC1% ovvero margine
dalla formula, si supera il BEP e quindi si ha un utile; in caso di contribuzione di primo livello percentuale.
contrario si ha una perdita.
Dando per scontato che il prezzo di vendita dei prodotti sia
sempre maggiore dei relativi costi di produzione (ovvero PA
> CVA e PB > CVB), QA decresce con il crescere di QB.
In caso contrario (ovvero PB < CVB) QA cresce al crescere di
QB perché ne deve coprire le perdite.
Rubrica: pratica
professionale.
36 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
L’investimento
in crediti: i criteri
Valerio Sernicoli
e le scelte
Focalizzare l’attenzione sul credito commerciale, specie in Supponiamo che un’azienda abbia stimato un tempo di in-
un momento di forte crisi economica, per un’impresa può casso dei crediti in tre mesi e un budget di fatturato men-
servire a razionalizzare e a stimare il livello delle conse- sile, come di seguito:
guenti fonti di finanziamento.
Concedere credito commerciale, comporta rinunciare
nell’immediato alla liquidità ma con l’aspettativa di poter
allargare e consolidare i rapporti con la clientela. Possiamo
pertanto affermare come la concessione di credito com-
merciale sia una leva del marketing finalizzata allo svilup-
po del business e alla penetrazione nei mercati di sbocco. Il fatturato di gennaio resterà nel monte crediti fino a tutto
I fattori che influiscono il livello di investimento in crediti, marzo (avendo ipotizzato un tempo di incasso di tre mesi),
sono di tipo commerciale, quale la tipologia di clientela alla quello di febbraio fino a tutto aprile e cosi via. Pertanto il
quale ci si rivolge, il livello di competizione nel mercato, monte crediti mensile sarà dato dalla somma di tre fattu-
nonché di tipo finanziario, ovvero la disponibilità delle fonti rati mensili conseguitivi sottratto l’incasso del fatturato
di finanziamento e la sostenibilità dei relativi oneri. relativo al quarto mese precedente. Quindi:
Stimare il livello di credito, significa valutare il limite mas-
simo di esposizione al rischio di credito che l’impresa è dis-
posta ad avere in un determinato periodo. Partendo dal fat-
turato previsionale distribuito per mese è possibile ottenere
un primo livello di stima.
Come pure l’alternativa a) comporterebbe una riduzione Da questa analisi discende che il cliente B nonostante ga-
del fatturato. Pertanto è necessario valutare bene le due rantisca un fatturato inferiore rispetto a cliente A, crea mag-
alternative e minimizzare gli effetti di entrambi. gior valore. La ragione sta nei termini di pagamento.
Se poi in futuro siano previsti ulteriori incrementi di crediti, La nostra azienda, infatti, con il cliente B (30 gg), riesce a
si dovrà prevedere un incremento delle fonti di finanzia- rientrare prima dei crediti rispetto al cliente A (120 gg).
mento per riequilibrare la situazione. Pertanto, per evitare Pertanto in fase di budget l’azienda, individuata la margi-
disequilibri, già in fase previsionale bisognerebbe fissare i nalità per ciascun cliente, almeno dei principali, dovrà com-
limiti di credito, compatibili con il livello di fonti di finanzia- piere delle scelte; su quali clienti puntare o sui quali rinego-
mento effettivamente accessibili. ziare i rapporti. Sicuramente, laddove la marginalità sarà
positiva, l’ azienda sarà interessata ad intensificare il rap-
Il piano di investimento in crediti, oltre alla determinazione porto commerciale con il cliente, magari concedendo
del limite di credito, come visto sopra, individua anche la sconti sui nuovi ordinativi. Laddove,invece, la marginalità
composizione ottimale del monte crediti, distribuito tra i sarà negativa, potrà non essere incentivata a proseguire il
clienti in funzione della loro redditività e dello sviluppo che rapporto commerciale, ovvero, a rivedere le condizioni eco-
essi possono garantire all’azienda stessa. nomiche. In alcuni casi, infatti, può essere sufficiente ridur-
Dopo aver redatto un piano marketing e una politica com- re i termini di pagamento affinché si possano creare le con-
merciale è possibile la fase successiva, ovvero, lo sviluppo dizioni di una marginalità positiva. Ma questo comporta
della politica del credito commerciale. In particolar modo la dover rinegoziare con il clienti e non sempre porta ai risul-
gestione del credito commerciale dovrà vertere sulla ge- tati sperati; questo per mancanza o per poco potere con-
stione del cliente. Il primo passo è quello di classificare la trattuale da parte dell’azienda. Spesso i rapporti si inter-
clientela in base alla marginalità, ovvero, la capacità di ga- rompono e questo comporta una riduzione del fatturato
rantire redditività all’impresa. Si andranno così a creare che avrà conseguenze sulla redditività aziendale.
delle aree clienti/prodotto in cui l’azienda avrà una margi- La riduzione di fatturato, deve portare ad una razionalizza-
nalità, magari anche alta e quindi sarà incentivata a svilup- zione del portafoglio clienti, in termini di marginalità ed il
pare il rapporto commerciale ed aree in cui, la marginalità fatturato non dovrebbe mai scendere al di sotto del volume
sarà bassa o al limite negativa e quindi si dovrà o miglio- minimo di produzione, in quanto l’azienda sosterrebbe
rare le condizioni economiche oppure risulterà non conve- perdite di gestione. Nel grafico seguente, andiamo ad ana-
niente proseguire la relazione mercantile. lizzare proprio questo aspetto. Sulle ascissa vengono indi-
Ipotizziamo di avere due clienti e di voler calcolare la loro cate le quantità prodotte, mentre nella ordinata, i costi to-
marginalità, partendo dai seguenti dati: tali (fissi e variabili) ed i ricavi stimati (quantità per prezzo
unitario di vendita.
P E R I O D I C O
SFC D I R E T T O
Strategia
Finanza
e Controllo
D A A N T O N I O S O F I A