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Ornella Faggion Anno Scolastico 2010/2011

GALLERIA DI RITRATTI

1 Le informazioni e le immagini sono state ricavate dal web


Ornella Faggion Anno Scolastico 2010/2011

Australopithecus afarensis: Lucy


Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava probabilmente
tra i 29 e i 45 kg. Aveva denti simili a quelli umani, ma il cranio era ancora
scimmiesco.
Pur essendo perfettamente adatta alla locomozione bipede, conduceva ancora
una vita in parte arboricola. Si può pensare che salisse sugli alberi per cercare
rifugio dai predatori o per trascorrere la notte. Si pensa che avesse una vita
sociale e vivesse in un gruppo formato da adulti e giovani. I suoi denti erano
adatti a un'alimentazione onnivora, basata sulla raccolta di vegetali e la cattura
di insetti e lucertole.
Australopithecus garhi:
secondo gli studiosi, A. garhi possiede caratteristiche sia umane che
scimmiesche: il volto e la mascella sono tipici dell’australopiteco, i denti sono
molto simili a quelli umani. Così come il lungo femore, caratteristica umana, si
accosta a lunghi avambracci, caratteristica invece degli australopiteci.
Gli studiosi pensano che A. garhi avesse già quelle prerogative del genere
Homo, come la macellazione sistematica delle prede, che non si ritenevano
esistenti prima di 1,8 milioni di anni fa.

Paranthropus boisei:
era un abitante della savana e delle boscaglie; pesava 65 kg ed era alto 130 cm.
Aveva molti tratti in comune con un odierno gorilla

Australopithecus africanus:
I reperti fossili indicano che l' A. africanus era decisamente più moderno dell'
Australopithecus afarensis, con un cranio di forma di vicina a quella umana, il
che permetteva un cervello più grande e un aspetto facciale più umanoide.

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Homo rudolfensis:
fu contemporaneo dell’Homo habilis però non riuscì ad adattarsi all'ambiente e
sparì dalla scena in poche centinaia di migliaia di anni.

Homo habilis:
si ritiene che l' Homo habilis fosse in grado di padroneggiare gli utensili di pietra
che diedero all'H. habilis la capacità di prosperare in un ambiente ostile e
pericolosoi.
Eppure, nonostante l'utilizzo di strumenti, l'H. habilis non era un abile
cacciatore rispetto ad altre specie, sembra infatti che l' H. habilis utilizzasse gli
utensili soprattutto per strappare la carne della preda, piuttosto che per difesa
o per cacciare.

Homo ergaster:
(capace di attività lavorativa) visse probabilmente tra i due milioni ed un
milione di anni fa. Si stabilì in molte zone del continente africano, comprese tra
l'Africa orientale ed il Sudafrica. Forse condivise alcuni di questi luoghi con altre
specie, come l'Homo habilis, che 1,8 milioni di anni fa era ancora presente
presso la Gola di Olduvai. La sua corporatura, dimensioni e proporzioni, era
simile alla nostra. L' H. ergaster, assieme alle altre due varianti Homo erectus e
Homo heidelbergensis, fu il primo ominide in grado di articolare il linguaggio.

Homo erectus:
visse circa 1 - 1,5 milioni di anni fa si stabilì in Asia. L'Homo erectus aveva una
capacità cranica maggiore rispetto all'Homo habilis e aveva una notevole
somiglianza con gli esseri umani moderni. I membri della specie erectus erano
piuttosto alti. L' H. erectus usava utensili più diversificati ed avanzati dei suoi
predecessori. Si trattava di strumenti di pietra; un'innovazione significativa fu
l'utilizzo di asce a doppio filo. Sembra che fosse in grado di utilizzare e
controllare il fuoco, ma alcuni studiosi continuano a ritenere che l'utilizzo del
fuoco fosse raro nella specie, e che sia stato caratteristico di specie più avanzate
(Homo neanderthalensis). L'Homo erectus era più vicino dal punto di vista della
vita sociale agli uomini moderni rispetto ad altre specie precedenti. Aveva una
forma di linguaggio, però va precisato, che non era in grado di produrre suoni di
una complessità paragonabile a quella del linguaggio moderno.

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Uomo di Neanderthal:
Il periodo detto paleolitico medio, compreso tra i 200 000 e i 40 000 anni fa,
vide l'ascesa e l'inizio del declino della specie Homo neanderthalensis,
comunemente detto uomo di Neandertal o Neanderthal. Convissuto nell'ultimo
periodo della sua esistenza con l'Homo sapiens, la sua scomparsa in un tempo
relativamente breve è un enigma scientifico oggi attivamente studiato.

Homo heidelbergensis:
discende probabilmente dall'Homo ergaster, morfologicamente molto simile e
proveniente dall'Africa. Tuttavia l'H. heidelbergensis aveva una calotta cranica
più allargata, con una capacità cranica molto vicina a quella dell’uomo
moderno; questa differenza, assieme al comportamento e all’utilizzo di
strumenti più avanzati, lo ha fatto assegnare ad una specie diversa.

Homo antecessor:
era piuttosto robusto, con un'altezza compresa tra 160-180 cm e un peso che
poteva raggiungere i 90 kg. Data la scarsità dei reperti non è possibile conoscere
molto di più della fisiologia dell' H. antecessor, che tuttavia appare essere stato
più robusto dell' H. heidelbergensis. Si presume che fosse in grado di utilizzare
un linguaggio almeno simbolico e che fosse capace di ragionare.

Homo sapiens:
Il periodo che va dal paleolitico medio di circa 200 000 anni fa, all'epoca
odierna, vede la comparsa e la diversificazione della specie Homo sapiens.

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Uomo di Cro-Magnon:
L'Uomo di Cro-Magnon è una antica forma, ascrivibile a popolazioni umane
moderne (Homo Sapiens Sapiens), largamente diffusa nel paleolitico superiore
in Europa, Asia, Nordafrica, Nord America.
I Cro-Magnon avevano una dieta di carne, grano, carote, cipolle, rape ed altri
alimenti; nel complesso, una dieta molto bilanciata. Tra gli artefatti Cro-Magnon
giunti fino a noi vi sono capanne, pitture murali, incisioni; sembra inoltre che
fossero in grado di intrecciare vesti. Le capanne erano costruite in roccia, argilla,
ossa, rami e pelo di animali. I Cro-Magnon devono essere entrati in contatto con
gli uomini di Neanderthal e sono spesso indicati come la causa dell'estinzione di
questi ultimi; in realtà, sembra che umani moderni dal punto di vista
morfologico abbiano convissuto con i Neanderthal per circa migliaia di anni.

Homo sapiens idaltu:


Homo sapiens idaltu è una sottospecie estinta di Homo sapiens vissuta circa
160.000 anni fa nell'Africa del Pleistocene. Il nome idàltu deriva dalla lingua
Afar, nella quale significa più vecchio, primogenito. L’analisi delle caratteristiche
dei resti degli esemplari ritrovati ha dimostrato che l’Homo sapiens idaltu
rappresenta l’antenato diretto del moderno Homo sapiens sapiens, che
secondo la recente teoria "Out of Africa" ("Fuori dall'Africa") si è sviluppato
poco dopo questo periodo nell'Africa orientale .

Homo sapiens sapiens:


L'uomo è una sottospecie di Homo sapiens, un primate bipede appartenente
alla famiglia degli ominidi che comprende numerosi generi estinti e sette
diverse specie viventi di grandi scimmie. La specie H. sapiens - di origine
africana come d'altronde lo stesso genere Homo - è un primate a pelo corto,
adattato alla vita terricola, onnivoro e dalle abitudini alimentari originarie di
cacciatore-raccoglitore. La sua distribuzione attuale è pressoché cosmopolita.

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