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AMEDEO CENCINI *
L
SEQUELA CH RISTI
ANNOXLIV 2018/02
LE STAGIONI DELLA FEDELTÀ /A MEDEO CENCINl
SEQUELA CHR1STI
STUDI E C O M M E N T I Dio nel focolare del nostro cuore; a volte c'è o sembra esserci
solo la cenere. L'importante è che sotto la cenere vi sia la brace.
Ela voglia di soffiarvi... Formazione permanente è pure questo.
Ma anche un'altra cosa va detta: se ha senso questa distinzione
allora non ha tanto senso rimpiangere l'entusiasmo dei primi
tempi, o celebrare l'anniversario della prima consacrazione
come un'operazione nostalgica per qualcosa che - ahimè - non
c'è più e non torna più. Il cosiddetto fervore degl'inizi non può
e non dev'esserci dopo 10 o 20 o 40 anni. Non sarebbe realistico
pretenderlo (così come non era realistico quel fervore, viziato
da comprensibili aspettative irrealistiche, tipiche dell'età giovanile),
né sarebbe saggio incolparsi per la sua assenza, poiché dopo
una parentesi più o meno lunga di vita uno non è più quello
d'una volta, e anche la sua consacrazione non è né può esser
determinata dagli stessi motivi, e neanche Dio e la sua immagine
è la stessa di ieri. Probabilmente la persona si conosce molto
meglio, ha preso coscienza dei propri limiti, ha abbandonato
certe pretese meno evangeliche e poco adulte; lo stesso progetto
di dono di sé a Dio è divenuto più essenziale, si è liberato di
elementi accessori e centrati su di sé per focalizzarsi più su Dio,
la cui immagine ora è o dovrebb'esser più conforme a quella
del vangelo, del Dio ricco di misericordia e grande nell'amore.
Ecco perché non basta la perseveranza, che ripete e ricicla il
passato, come se non fosse successo nulla nel frattempo nello
scorrere della vita, ma ci vuole la fedeltà, ovvero il coraggio di
interrogare la vita e lasciarsi interrogare dalla propria esperienza,
ma soprattutto di scoprire come Dio sia stato presente nella
storia del singolo, come si sia svelato il suo volto, il suo progetto,
il suo dono..., ma anche la sua richiesta, le sue attese e prete
se... Insomma, uno non può vivere, ad es., la propria sessualità
come la viveva quando ha scelto questa vocazione, con le stesse
motivazioni, con lo stesso metodo, con lo stesso atteggiamento
interiore, con la stessa strategia spirituale per superare i momenti
difficili. Ciò ha funzionato un tempo, oggi non più o potrebbe
non esser più sufficiente. E dunque occorre scegliere come
vivere oggi, dopo l'esperienza più o meno lunga di vita trascorsa,
dopo tante battaglie non sempre vinte, forse, con la conoscenza
più realistica che ha oggi di sé, ma anche e soprattutto del
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SEQUELA CHRISTI
STUDI E C O M M E N TI
di ripetere il passato, poiché ci chiama ogni giorno in modo
nuovo e a qualcosa di nuovo!
Torniamo allora all'immagine delle simpatiche suore che celebrano
|e loro nozze d'oro. A n zitu tto c'è da chiarire e chiedersi: non
basta esser ancora a ll'in te rn o d e ll'is titu z io n e , ma occorre
sono perseverante o fedele?11 mio anniversario celebra
chiedersi:
perseveranza o fedeltà?
Inoltre, non c'è da fare nessuna preghiera al Signore per
riesumare l'entusiasmo delle o rig in i, perché 50 anni (come 15 o
30) di consacrazione al Signore, con tu tti gli alti e bassi che ci
sono stati, sono una ricchezza che ora inevitabilm ente rende
non solo nuova, ma anche m o lto più vera l'offerta di questi
cuori anziani, e il loro anniversario ben più che una semplice
commemorazione nostalgica di reduci medagliati. E finiamola
col solito giovanilismo secondo il quale ardore ed entusiasmo
appartengono solo alla verde età! Piuttosto sono il frutto maturo
di quanto il Signore, lui che è fedele, ha seminato nella terra
buona di chi s'è fidato di lui. Preghiamolo, semmai, perché
questa storia continui, perché persino la morte, il passaggio de
cisivo per eccellenza, canti la fedeltà di Dio e dell'uom o.
2.1 Conoscenza d i sé
lSTlTutl
PERIODICO DELLA C O N G R E G ^ lO N y jE ^ p o S T 0 LlC
Í
DI VITA CONSACRATA F IF SOPIFTA n i v u
^ SEQ y E t A C H ( U STJ
2.2 Docibilitas
Ebbene c'è un modo hi hi ¡!ü í' j ; ta, ,rÌ CChf ZZa de,,a realtà di D i° ;
PERlnrM^^
Di
SEQUELA CHRISTI
STUDI E C O M M EN TI
straordinariamente bello ed esaltante, poiché dice una chiamata
non solo a fare e agire, ma a provare ciò che Gesù provava nel
suo cuore, quasi ad aver lo stesso cuore di Dio, e d'interpretare
laoriginalità carismatica del proprio istituto come la sottolineatura
che ogni carisma fa d'un particolare sentim ento del Figlio.
Qui si parla di qualcosa che va a incidere profondam ente nella
persona, e dunque d'un progetto form ativo corrispondente,
che non può fermarsi alle dinam iche com portam entali, ma che
cerca di arrivare al cuore, perché è lì che la persona deve
cambiare, convertendo e conform ando il suo mondo interiore,
addirittura la sua sensibilità, a quella di Gesù. Sensibilità vuol
dire sensi (esterni e interni), sensazioni, em ozioni, sentimenti,
affetti, desideri, attrazioni, criteri di scelta, gusti, passioni... Ne
viene un'attenzione form ativa m olto più coinvolgente e vera,
perché prende la persona nella sua totalità, è una conversione
che non cambia solo i gesti esteriori, ma crea nuovi gusti, nuovi
sentimenti, nuovi affetti, e fa nascere passione d'amore nel
cuore del consacrato per ciò che è vero, bello e buono. Formare
la sensibilità vuol dire anche andare m olto più in profondità,
laddove nascono le intenzioni e si form ano le attrazioni; vuol
dire - molto concretamente - trasmettere al soggetto la convinzione
che ognuno è responsabile della form azione della propria sen
sibilità, e ha dunque esattamente la sensibilità che si merita;
vuol dire dunque trasm ettere anche l'idea che la formazione
non può durare solo il tem po della form azione iniziale, ma
deve abbracciare tutta la vita. Ma di solito questo uno lo capisce
da solo, una volta che ha sperim entato la fatica di cambiare-
convertire un solo sentim ento! Non possono bastare alcuni 109
anni per imparare ad avere i sentim enti del Figlio obbediente,
del Servo sofferente, de ll'A g ne llo innocente: ci vuole tutta la
vita, morte compresa.8
Fedeltà, allora, è tutto ciò. Vuol dire che un unico amore è all'o
rigine e al centro della vita del soggetto, è ciò che l'ha accesa e
messa in moto, che l'ispira idealm ente in ogni suo aspetto
dando vita a ogni parte di sé: dà vita al cuore, lo dilata e purifica,
ne scioglie la durezza e gl'insegna tenerezza. Dà vita alla mente,
perché la mente vive non solo di logica e di ragione, ma di
1” ’ S'é C° m °‘ N elk Z lT , ^
3. Passaggi strategici esistenziali
A questo punto della nostra analisi può esser utile dare
sguardo ad alcune situazioni della vita abbastanza classiche
che ognuno già ben conosce, come passaggi esistenziali o tap '
d'un cammino più o meno lungo e comunque critico, che v
quello della vita, ma anche quello della nostra conformazion
progressiva al cuore e all'identità del Figlio.
Tali passaggi, allora, potrebbero anche indicare le stagioni della
nostra personale fedeltà. Vediamo quali sono tali tappe e come
possono di fatto segnare il tempo della fedeltà del cuore.
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Ilia d i più comprensibile, con tali premesse, d'una crisi nell'area
affettivo-sessuale. È come la reazione della natura dinanzi a
questo rilevante sacrificio. Ed è una reazione che non cessa a
un certo punto, p ro prio perché legata alla natura e alla natura
¿ella sessualità che resta sempre una forza viva. Per questo non
ha alcun senso spaventarsi o sentirsi in colpa di fronte a ritorni
o "rig u rg iti" della sessualità nell'età matura e oltre, che possono
assumere svariate forme e attrazioni: fantasie ossessive, tentazioni
eattrazioni insistenti, amicizie selettive, uso-abuso della relazione
(e dell'altro), forme varie di com pensazione (curiosità sessuale,
contatti fisici ambigui, non rispetto dei confini propri e altrui,
uso balordo di internet...).
Seda un lato, però, uno non deve sorprendersi di questi richiami
interiori, dall'altro è possibile viverne la valenza formativa. In
concreto: capirne il più possibile la radice vera (che potrebbe
anche esser non sessuale) e rispondere adeguatamente, cogliere
in questi messaggi della natura un segno della propria condizione
umana e un'occasione per ribadire la propria scelta, non presu
mere di rispondervi usando l'armamentario psicologico-spirituale
d'un tempo, come abbiamo già menzionato, ma cercare modi
nuovi di vivere la propria verginità e soprattutto motivazioni
nuove per decidere di esser casti per il Signore, non presumere
mai di sé e della propria esperienza, non temere di domandare
aiuto, soprattutto se si sta vivendo una certa relazione affettiva
di particolare intensità e con il coinvolgim ento anche del corpo,
cercare di vivere sempre più la propria scelta verginale come
relazione personale con la persona del Vivente, da un lato, e
come scelta che si estende a tutta la persona, perché a un certo
punto della vita la verginità non può più esser solo castità, ma
deve divenire stile di vita, m odo di pregare, libertà di relazioni,
grandezza di cuore, trasparenza di sguardi, ricerca esclusiva e
sempre più pura di Dio, beatitudine dello spirito...
Allora la crisi del cuore diventa l'ora di D io!
ANNOXLIV 2018/02
U STAGIONI DELLA FEDELTÀ /AMEDEO CENCINl
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M o d e lla c o m u n r t • ^ ^ gr0 stav0 bene e facevo bene
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e vogliamo un nter ^ d¡ Abramo, alla proposta im-
celta, dall'ohbedienza seduzione di Geremia all'invito il-
osslbile rivolta a M ' ret¡ da|pa[tra parte della barca.
)gico a Pietro a gena ¡ament0 giusto: "ho pescato tutta
roprio Pietro a mdic ^ su||a tua paro|a getterò le
i notte e non ho be fard capire cos'è l'obbedienza:
;ti". Formidabile que Pq |g |og¡ca umana, in forza di ar-
ecisione di agire non ma secondo quella divina,
<— - — do t
“ d e llf s » Parola. Se guardo a me devo confessare che
ano molto poche quelle volte. , e Dio diventa
ppure è in quei momenti che s, cresce davvero, e D.o
Deca e baluardo, amico e maestro.
3 Debolezze personali
econdo una certa logica, cui corrisponde anche.UP ^
ìodello formativo - quello della perfezione - piu si ^
eliavita più si cresce nel livello di maturità generale, Ps^ a^ ra.
spirituale. Credo che sia proprio così, ma solo passan
erso la costatazione sempre più acuta e sofferta ^ p6S0
ebolezze e fragilità. Questo passaggio ci alleggerisce ^
elle nostre presunzioni, ci fa sentire il bisogno di miserie ^\o
arte di Dio e degli uomini), c'insegna a pregare con I attegg
¡usto (quello del pubblicano), c'impedisce d'esser cosi ^
a pensarci superiori agli altri, ci fa esser al contrario c o m p ^ ^ ^
Un
d a- ir e s p e ^ 'r ^ iee‘
rt7\ona'
meno inte" * ° etto non so,o - -------------------- - — « e pro
quando uno e ogg un seno danno m ora|e e psico|
calunnie che poss sacerdote,educato re in sem inario, accusa,0
Ricordo ll ca* ° yane a SUo te m p o non accettato propr¡o
di Pedof,lia d ario Accusa vendicativa e to ta lm e n te infondata
da 'Ui in r r ,'s u b ito sospeso dai suoi in ca rich i e incarcerato. E¡¡
maÌ' PrT riv e la luogo di grazia. N e ll'iso la m e n to sperimenta |a
CaKT tante delle solitudini ("sco p rii che anche mia madre
T b d a T d i me..."), ma p ro prio in q u e lla s o litu d in e sperimenta
ina inedita presenza e vicinanza di Dio, mai fin allora sperimentata,
L a r a a pregare cogliendo come non ma, la ve rità del salmo:
«Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma Dio mi ha
raccolto" (Sai 27,11), scopre anche la verità, attraverso la falsità
della calunnia, di una identità pagana co stru ita sui consensi
sociali e non sulla salda roccia d e ll'a m o re di D io: "il carcere è
stato il mio noviziato!"
Evidentemente non è da augurare a nessuno tale esperienza,
eppure per questo prete è stato passaggio c ritic o decisivo per
la sua crescita nella maturità spirituale e psicologica.
NOTE
1Vedi, in tal senso, le acute osservazioni di A. T ronti, ... e rimanendo lasciati
trasformare, Bergamo 2002.
2«Quando un cuore dice a un a ltro 'ti am erò per sem pre', che pretesa avanza
se non quella che riuscirà a tro va re sem pre il nuovo nella stessa persona,
l'infinito nel finito?» (A. D 'A venia , L'arte di esser fragili. Come Leopardi può
salvarti la vita, Milano 2016,119).
3Di fatto nella Bibbia si dice n o rm a lm e n te che D io è fedele, il fedele per ec
cellenza, raramente si parla di lui com e c o lu i che è perseverante.
5Èvero che la fedeltà può com portare persino l'uscita da una certa appartenenza
istituzionale. In tal caso, la fed e ltà non è in antitesi con la perseveranza se la
scelta nuova porta alle estrem e conseguenze la scelta degli inizi, e si pone
dunque, in realtà, in sintonia con essa. Di so lito questa scelta chiede all'individuo
pure un prezzo ancora più alto da pagare in te rm in i di radicalità della stessa
opzione vocazionale e - a vo lte - anche di em arginazione sociale. Così è stato,
ad esempio, anche per tanti rifo rm a to ri della vita consacrata.