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Indice
Storia
Genesi e debutto
Design esterno ed abitacolo
Struttura, meccanica e motori Descrizione generale
Evoluzione Costruttore Citroën
Riepilogo caratteristiche
Tipo Berlina
Bibliografia
principale
Altri progetti
Altre Break
Collegamenti esterni
versioni
Produzione dal 1989 al 2000
XM 2.0: equipaggiata con un motore XU10 da 1998 cm³ alimentato a carburatore ed in grado di erogare fino a 114 CV di potenza massima;
XM 2.0 cat.: variante catalizzata della prima, con motore quasi identico, ma dalla potenza ridotta a 107 CV;
XM 2.0i: equipaggiata con un motore XU10, sempre da 1998 cm³, ma in questo caso alimentato ad iniezione elettronica, e con potenza massima di 128 CV;
XM 2.0i cat.: variante catalizzata della versione precedente, con potenza ridotta a 121 CV;
XM 3.0 V6: variante di punta equipaggiata con il V6 PRV da 2975 cm³ alimentato ad iniezione elettronica, già provvisto di catalizzatore ed in grado di erogare fino a 167 CV di
potenza massima.
La XM era fornita con cambio manuale a 5 marce, ma a richiesta era possibile avere un cambio automatico a 4 rapporti. Si trattava dello stesso cambio utilizzato anche da altre vetture concorrenti
come la Saab 9000, la Fiat Croma, la Lancia Thema e l'Alfa 164.
Evoluzione
La commercializzazione della XM avvenne inizialmente solo in Francia e in pochi altri Paesi europei: le vendite in Italia sarebbero cominciate solo
a partire dal mese di novembre. Gli allestimenti furono due: normale e Pack, quest'ultimo comprendente nella dotazione supplementare i cerchi in
lega, l'ABS e gli interni in pelle.
Nell'estate del 1989, la gamma si ampliò verso l'alto con l'arrivo della nuova versione di punta, la XM 3.0i V6 24v, il cui V6 PRV riusciva ad
erogare fino a 200 CV di potenza massima grazie alla distribuzione bialbero. Nel mese di ottobre vi fu l'arrivo delle versioni a gasolio, con
l'inconsueta distribuzione a 3 valvole per cilindro: da una parte la XM 2.1 D, equipaggiata con un motore XUD11 da 2138 cm³, della potenza di soli
Una XM Break 83 CV poiché si trattava di un diesel aspirato; dall'altra, la XM 2.1 TD, il cui motore da 2088 cm³ era stavolta sovralimentato mediante
turbocompressore ed erogava quindi una potenza massima di 110 CV.
Alla fine di quello stesso 1989, per la bontà globale del progetto, la XM fu eletta Auto dell'anno per il 1990.
Nel 1991, al Salone di Francoforte, fu presentata anche la XM Break, ossia la versione station wagon, che grazie ai suoi quasi 5 metri di lunghezza divenne la più grande tra le familiari in
produzione in quel periodo. Le motorizzazioni previste per la grossa giardinetta erano le stesse della berlina, con l'eccezione del 2.0 a carburatore.
Durante i primi due anni di produzione e nonostante il suo prezzo di partenza fosse ben più alto della sua progenitrice, la XM ottenne buoni risultati in termini di vendite; nei primi due anni vennero
immessi sul mercato oltre 130.000 esemplari ma ben presto il trend ebbe ad invertirsi bruscamente, a causa del manifestarsi di precoci e gravi difetti, alcuni dei quali già illustrati in precedenza, i
quali evidenziati dalla stampa automobilistica gettarono molte ombre sull'immagine del modello.
Nel 1992 vi fu un consistente aggiornamento alla gamma, consistente innanzitutto nell'eliminazione dei modelli a benzina sprovvisti di marmitta catalitica, in ossequio alla normativa Euro 1 che
sarebbe entrata in vigore a partire dal 1º gennaio 1993. Le versioni a gasolio rimasero senza catalizzatore, ma nel corso di quell'anno vennero dotate di valvola EGR per il ricircolo dei gas esausti:
tale dispositivo fu ritenuto sufficiente a rispettare l'imminente normativa antinquinamento, pertanto le XM a gasolio continuarono per tutta la loro commercializzazione a non montare il
catalizzatore. Per quanto riguarda la gamma, scomparvero le versioni con motore 2 litri, sostituite da un unico modello, la XM 2.0 Turbo CT, equipaggiata con un 2 litri sovralimentato con
turbocompressore a bassa pressione. Tale motore erogava una potenza massima di 141 CV. Il volante monorazza, simbolo della produzione Citroën da oltre quarant'anni, venne sostituito da un
birazza orizzontale. Gli allestimenti previsti furono ben cinque: Detente, Sensation, Ambiance, Ambiance Vip ed Exclusive.
Nel 1993 non vi furono particolari aggiornamenti, ma nonostante le novità dell'anno prima, le vendite continuarono a scendere inesorabilmente.
Il restyling del 1994 si tradusse in piccoli aggiornamenti alla carrozzeria: nel frontale il logo della Casa venne spostato al centro della mascherina,
la scritta in coda non era più in stampatello ma in corsivo (con la M diventata minuscola, cioè il monogramma divenne "Xm"), i paraurti
assumevano una forma più pronunciata e in coda venne montato uno spoiler a bava in sostituzione del precedente spoiler alto. Internamente,
comparve un cruscotto completamente nuovo, mentre la plancia venne modificata sullo stile di quello Xantia e venne infine abbandonato il volante
a due razze in luogo di un comando a 4 razze poi dotato di airbag. Il restyling fu anche l'occasione per eliminare molti dei numerosi difetti. Si parla
allora di Xm "phase 2". Inizialmente infatti l'auto fu realizzata durante un periodo di crisi della gruppo PSA, che scelse di assemblarla facendo
economia su alcuni componenti critici: è per esempio il caso di molti connettori elettrici che, dopo poco tempo, tendevano a ossidarsi mandando in Una XM dopo il restyling del 1994
panne i sistemi elettronici della vettura, compreso quello che gestiva le sospensioni Idrattiva, come già illustrato. Peraltro, va detto che analoghi
problemi elettrici ed elettronici riguardarono anche la cugina Peugeot 605, pur sprovvista di sospensioni idropneumatiche. Un altro grave difetto
della XM furono i tamponi delle sospensioni anteriori, soggetti a rotture improvvise con tanto di fuoriuscita degli steli dal cofano motore. Nelle Xm phase II il problema delle sospensioni viene
risolto adottando un'evoluzione del Idrattiva H1, chiamato Idrattiva H2 (dove H sta per Hydractive, come è anche noto tale sistema), che garantisce una maggiore affidabilità. Risolto anche il
problema delle sospensioni anteriori. Per quanto riguarda la gamma, vi furono ancora delle novità: venne introdotta la Xm 2.0 16v, spinta da un 2 litri bialbero della potenza di 132 CV; la XM con
motore 2.1 aspirato venne tolta di listino e, mentre la turbodiesel con motore 2.1 litri passò alla base dell'offerta delle versioni a gasolio, sopra di essa comparve la Xm 2.5 TD, equipaggiata da un
motore da 2.446 cm³ con potenza massima di 129 CV. Inoltre, la versione di punta spinta dal bialbero da 3 litri, vide l'arrivo di un nuovo V6 PRV da 2963 cm³, sempre da 200 CV di potenza
massima. La Xm V6 equipaggiata con tale propulsore andò a sostituire anche la XM V6 con motore PRV monoalbero da 167 CV. Infine, la 2.0 Turbo CT subì un incremento di potenza, da 141 a
147 CV. I livelli di allestimento si ridussero a due: VSX ed Exclusive.
Ma ancora, nonostante la Xm fosse finalmente riuscita a scrollarsi di dosso i gravi difetti di gioventù, le vendite calarono di anno in anno con costanza. Vi fu però tempo per un'ulteriore novità: nel
1997 la versione con motore V6 vide l'arrivo di un nuovo propulsore, non più appartenente alla famiglia PRV, ma alla famiglia ES, un'unità da 2946 cm³ in grado di erogare fino a 190 CV di
potenza massima.
La mesta uscita di produzione venne decretata nel novembre del 2000, dopo aver totalizzato poco più di 330 000 esemplari nel giro di ben undici anni. Nel gennaio del 2001 venne messa in
commercio la C5 che, ponendosi per dimensioni tra la Xm e la Xantia, non poteva ricoprire appieno il ruolo di ammiraglia della Casa francese. Di fatto, la fine della Xm lasciò la Casa francese
completamente priva di una vettura nel segmento ammiraglie per quasi 5 anni: nell'autunno del 2005 vi fu infatti il lancio della sua erede diretta, l'ambiziosa C6.
Sebbene le vendite totali non siano state molto entusiasmanti, oggi la XM è oggetto delle attenzioni di molti appassionati e un po' dappertutto stanno sorgendo Club di modello che valorizzano una
vettura ottima e al contempo decisamente sfortunata.
Riepilogo caratteristiche
Di seguito vengono riepilogate le caratteristiche delle varie versioni costituenti la gamma XM. I prezzi riportati sono in migliaia di lire e si riferiscono al livello di allestimento più economico ed al
momento del debutto nel mercato italiano (che può differire da quello previsto per il mercato francese):
Pr
Massa
Acceler.
Cilindrata Potenza Coppia a Velocità Consumo Anni di
Modello Carrozzeria Motore Alimentazione 0– de
cm³ CV/rpm Nm/rpm vuoto max (l/100 km) produzione
100 km/h (l
(kg)
1
Versioni a benzina
Bibliografia
Citroën XM, Jan P. Norbye, Automobilia
Citroën 1919-2006 - La storia e i modelli, Autori Vari, Editoriale Domus
I dati tecnici e le varie versioni si riferiscono al sito https://web.archive.org/web/20160518025856/http://www.automobile-catalog.com/%3C/small>
Altri progetti
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini o altri file su Citroën XM (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Citr
o%C3%ABn_XM?uselang=it)
Collegamenti esterni
Sito ufficiale di "eXtreMe", il Club Italiano della XM, su xmclub.it.
Sito ufficiale del RIASC, Registro Italiano Auto Storiche Citroen, su riasc.it.
Club francese della XM, su xmclubdefrance.site.voila.fr.
Pagina inglese dedicata alla XM, su citroenet.org.uk.
Pagina bilingue francese ed inglese dedicata alla XM , su histomobile.com.
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