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“Curioso! Ma... un attimo, perchè Angélique era alla Legazione?

Non è uno stupido, anch'io ho considerato se non fosse il caso di tenerli per la stessa ragione.” L'argomento

destò l'interesse di André. “La Cina attraversa un cattivo periodo?” “Me lo comunicherete sulla lancia.” Sir

William già si avviava verso il ponte principale. “Useremo la vostra, è più veloce. Puntate la prua verso il molo

della Città Ubriaca.” Dopo pochi minuti la lancia della Struan navigava a tutta velocità, con i marinai a poppa e

sir William, Jamie e Tyrer nella relativa comodità della cabina centrale. “Dunque, Jamie, qual è l'altro

problema?” Dicono che avete identificato l'aggressore, lo avete riconosciuto come uno degli assassini di

Canterbury, l'altro bastardo della Tokaidò, è vero?” “Prima devo guarire completamente.” E liberarmi

dell'antidolorifico, pensò con lo stomaco stretto, poi mi occuperò di lei, della Brock e della fottuta banca.

Intorno scese il silenzio. Anche lui aveva frequentato la scuola per samurai promettenti a Shimonoseki, ma

non era stato accettato nel corso di lingue straniere, gli avevano imposto lo studio dei traffici marittimi

occidentali, impartito da un olandese, un capitano di lungo corso in pensione. “Baka che io non sia mai riuscito

a imparare l'olandese o l'inglese. Cos'ha detto il capo dei gai-jin?” “Sì? Ma se non ho fatto niente” rispose

Tyrer con finta modestia. Il forte odore di sigaro del suo alito e il profumo della pomata sui capelli erano virili e

gradevoli. Angélique si lasciò stringere, le sue braccia erano forti e muscolose, ma la mano che cercava il suo

seno le parve goffa e pesante, e le sue labbra dure avevano un vago sapore di brandy. Proprio l'opposto

dell'altro.

“Sì, signore ...”   “Oh, è magnifico, ne sono felice.” Qualche ora prima Jamie McFay aveva chiesto di vederlo.

“Scusate se vi disturbo, ma desideravo dissipare le nuvole tra noi, tentare di fare la pace e convincervi ancora

una volta a rinunciare al duello: Norbert farà di tutto per uccidervi.” “Aspetteremo. I gai-jin ci proteggeranno,

ci penserà Taira.” “Non affaticare la tua bella testolina.” Eeeh, pensò felice, il kami e gli dei che proteggono le
mama-san hanno deciso di favorirmi quel giorno. Un vero affare, tutto profitto, a eccezione della parte per

Furansu-san. La medicina non le era costata che una cifra irrisoria, sebbene sui libri contabili avesse riportato

un debito notevole. Sorrise tra sé. L'ho pagata poco, è vero, ma la conoscenza delle piante utili allo scopo e di

chi potesse averle raccolte nella stagione giusta per preparare l'infusione vale quello che il mercato è disposto

a offrire. L'ufficiale si inchinò a sua volta, come se non fosse accaduto nulla. Radunò i suoi uomini e si avviò

con loro verso la porta Nord. Tyrer e McFay li osservavano stupefatti. Dopo un adeguato intervallo, lo shoya si

alzò, ordinò alle donne e ai bambini di ritirarsi in casa e cominciò a dirigere i lavori di riparazione del muro.

Nella strada riprese la consueta attività. “Siamo arrivati a questa conclusione” proseguì Jamie velocemente,

“Babcott e Hoag si sono precipitati subito sul posto. Lei era in stato di shock, come ho già detto, non le è stato

fatto del male, ma tremava. No, non dal male, sì, invece, proprio dal male, voleva gridare, André mi libererà

dal male che porto dentro di me e dal male che ho fatto. “Oh, mon Dieu, Malcolm, sto bene e non voglio

andare via di qui! “ “Sì, ubbidirò al tai-pan come ho giurato.” Ma prima che potessero farsi avanti, l'ufficiale

dei samurai cominciò a interrogare lo shoya e il fante.

Hiraga mantenne un comportamento umile prodigandosi in miti ringraziamenti, ma in segreto ribolliva per

l'assenza di cortesia di quell'uomo ed era sempre più determinato a mettere in atto il piano di Ori di bruciare

l'Insediamento. Ma quando lo deciderò io, pensò. Che gli dei, se mai esistono, maledicano tutti i gai-jin. Si

rilassò un pò, abbandonandosi ai sollievo, nuovamente stupito all'idea che un uomo, soprattutto un ufficiale

importante come Taira, potesse concedersi di rivelare i propri sentimenti più riposti a chicchessia, e per di più

a un nemico. Questi barbari sono davvero incredibili. “Merda di cane, tutti loro! Fate una relazione

sull'accaduto e spiegatene la causa. La voglio entro domani, shoya.” “E' la verità.” Akimoto riempì ancora le

tazze. “Ah, per favore, forse ho il modo” disse Hiraga ricorrendo a uno stratagemma per prendere tempo. “Ho
un messaggio di Fujiko. Eeeh, Taira-san, hai fatto colpo su lei, ora pensa tu sei suo migliore amico. Nel

frastuono di ordini e contrordini, Hiraga riusciva a sentire appena la voce del generale. E' un idiota, pensò

furibondo, ma mai idiota quanto Ori. E' un bene che sia morto, un gran bene! Con tutto quello che ha fatto non

ha ottenuto altro che guai, imbecille! Avrei dovuto ammazzarlo appena gli ho visto la croce addosso, o nel

cunicolo. “ Ehi tu, scimmia, tu samurai, sì...” Espose con molta chiarezza le istruzioni e lo costrinse a ripeterle

finché non fu sicura che avesse capito.

Attendente!” La porta della cabina si spalancò. “Sì, signore?” “Bene, ho bisogno di risparmiare. Raiko mi ha

strappato un acconto lamentandosi del mio debito ormai alle stelle.” Akimoto rise e si versò l'ultimo sakè della

fiaschetta. “Ho intenzione di pagare un pescatore perchè mi porti sulla fregata. Forse, se fingo di essere un

pescivendolo, mi faranno salire a bordo. Sappiamo però che era un cattolico, o perlomeno che portava una

croce...” “No” mormorò lei in lacrime, “questa sera no, magari domani. “Bene” commentò sir William

seccamente. “Per fortuna la nostra legge è uguale per i ricchi e per i poveri, e anche per tutti quelli sotto la

nostra giurisdizione. Se quell'uomo verrà linciato, linceremo i linciatori. “Strano davvero. Ed era cattolico.

Strano...” Struan, notando che Angélique aspettava il seguito del racconto, si chiese se non fosse il caso di

affrontare esplicitamente l'argomento, di indagare con lei sulle ragioni che potevano aver spinto quell'intruso,

ma il suo aspetto fragile e indifeso gli suggerì di rimandare lo scambio d'idee a un altro momento, a un altro

giorno: quella canaglia, chiunque fosse, è morta, la questione è chiusa. “Certo, signore!” rispose con un sorriso

sdentato Tinker, il timoniere di Struan, che già aveva messo a tutta velocità le macchine. Il vecchio marinaio

tatuato e con il codino grigio, un tempo aiuto nostromo su una delle loro golette, superò la lancia di sir William

lasciando gli otto rematori di stucco, sputò con bonomia liquido marrone di tabacco e con un gestaccio al loro

indirizzo si impossessò della traversina. Jamie saltò sulla passerella. Era la prima volta che affrontava un
problema così grave, con tutti quei gai-jin infuriati là fuori. Quegli schifosi bastardi non mi fanno né caldo né

freddo, pensò risoluto, troverò il modo di far fuori loro e tutti i Brock. “Alt! Un colpo sopra le teste, FUOCO!”

Probabilmente con lui adesso ci sono altri samurai, e il locale è circondato da una dozzina di pazzi che lo

vogliono linciare.” Sir William trasecolò. “Un linciaggio, nella mia giurisdizione?”

Sir William si mise a considerare le conseguenze: Se si tratta dello stesso uomo e dunque i due probabili

assassini della Tokaidò sono morti, che ne sarà della nostra richiesta di indennizzo? “Alla Legazione francese,

avete detto? Mi stupisce che abbiano ucciso quella canaglia, il loro sistema di difesa è abominevole anche nelle

migliori circostanze e non sanno tirare. “Io sono dei loro” rispose con un mezzo sorriso. “Taira è il mio

protettore, e anche il capo dei gai-jin mi protegge, lo sanno tutti, non mi succederà niente.” Mi sbagliavo,

pensò amareggiato mentre fuori l'atmosfera si faceva sempre più tesa. “Sì, Malcolm” disse Babcott, “non

preoccupatevi, Angélique sta benissimo, e quando si sveglierà sembrerà un fiore. Consiglierei di non farla

spostare, per ora. Non preoccupatevi.” Non importa. Ora la brama del mio Yin si acquieta molto più

facilmente, e per una mama-san non è difficile trastullarsi. Basta assumere uno Yang, un harigata, o invitare

una delle ragazze nel letto. Fujiko, per esempio, dimostra di apprezzare molto quel passatempo e i suoi baci

sanno essere celestiali. “Oh sì, ti prego, sì.” Le parole furono sommerse da un coro di imprecazioni, ma la

plebaglia si dileguò. “Questa notte un giapponese ha tentato di entrare nella camera da letto di Angélique alla

Legazione francese, le guardie gli hanno sparato e lo hanno ucciso. Il dottor Hoag e il dottor Babcott...”

Stava quasi per mettersi a gridare, provato dal precipitare degli eventi e dallo sforzo di contrastare il profondo

panico che lo attanagliava da quando aveva scoperto il tradimento di Ori. “Quando torno, dopo cena, ti porto

l'ultimo numero dell'Illustrated London News, con un magnifico articolo sull'ultima moda a Londra ...”

Angélique quasi non lo ascoltava, evitando di guardare l'orologio sul camino che ticchettava dolcemente i
minuti. André le aveva detto che sarebbe tornato dallo Yoshiwara verso le nove di sera e che per quell'ora lei

doveva farsi preparare una teiera di tè verde caldo e qualcosa di dolce da mangiare, perchè la pozione era

molto amara. Le aveva anche consigliato di procurarsi qualche asciugamano e di non prendere più il sonnifero

di Babcott. “Molto spiacente, signore” balbettò lo shoya, “siamo circondati, i gai-jin sono anche nel vicolo

posteriore. “Non era stato il vento a sbattere le imposte!” “Fa freddo, questa sera” disse per nascondere la

paura. “Merda di cane, tutti loro! Fate una relazione sull'accaduto e spiegatene la causa. La voglio entro

domani, shoya.” “INNESTATE LE BAIONETTE!” Colse gli assalitori alla sprovvista, ne atterrò tre, ferendone

uno, e costrinse gli altri alla fuga. “Raiko le avrà di sicuro trovato altri clienti, rapace com'è.”

“Accidenti, Phillip, ve la siete cavata benissimo” si complimentò McFay. Ne prenderò un'ultima dose prima di

dormire, e domani mattina la salto. Da domani lo prenderò solo una volta al giorno. Oggi non potevo davvero

farne a meno, con tutto quello che è accaduto ieri sera, il litigio con Norbert e... be', quella di ieri è stata una

giornata davvero pessima. “Ecco” proseguì porgendogli il ventaglio con gli ideogrammi che aveva fatto

preparare. “E una poesia. “Malcolm, caro, mi consentì di scrivere a tua madre?” chiese lei, consapevole che

fosse venuto il momento di chiamare il nemico a battaglia. “Perquisite immediatamente il negozio!” ordinò,

rosso in volto. Una perquisizione accurata scovò solo i membri della famiglia e i servitori dello shoya, che si

inginocchiarono, si inchinarono e rimasero in ginocchio, affermando di non aver visto nessuno. Dopo un attimo

di silenzio, davanti agli sguardi stupefatti di Tyrer e McFay, l'ufficiale perse la pazienza e cominciò a insultarli.

“Quando gai-jin scappati” ripeté agitato Hiraga, “shoya ha detto a me di scappare veloce, lui molta paura di

samurai, molta paura.” “Preferisci incontrarla prima di discutere la questione economica o dopo?” “Mi ha

raccontato che tutta la Cina è in rivolta, ci sono carestie dovunque, gli affari dei gai-jin sono in calo, nonostante

la flotta inglese abbia devastato la regione del Mirs affondando molte navi pirata del Loto Bianco. Le coste per
un pò saranno più sicure e in primavera riprenderà il commercio lungo lo Yangtze. Eeeh, Furansu-san, mi ha

detto che hanno affondato centinaia di giunche e massacrato migliaia di persone, riducendo molti villaggi in

cenere.”

Chiunque non si disperdesse entro quarantacinque minuti era passibile di arresto immediato, incarcerazione

e, se giudicato colpevole, di condanna alla pena di morte o alla deportazione a vita, secondo il volere di Sua

Maestà. “Ti trasferirai alla Legazione questa sera stessa, presso il signor Tyrer, e uscirai solo quando lui o io te

ne concederemo il permesso. In strada, dovrai assolutamente evitare di provocare chiunque dei nostri. Se non

ubbidirai senza protestare ti spediremo alla porta Nord... subito! Il capitano non esitò. “Provaci questa notte

se vuoi, Taira non la userà.” Voglio aiutare. Chiedi a sir William: io do a voi informazioni così gai-jin sicuri, voi

tenete me sicuro e mi date informazioni, buono scambio. “Questa notte un giapponese ha tentato di entrare

nella camera da letto di Angélique alla Legazione francese, le guardie gli hanno sparato e lo hanno ucciso. Il

dottor Hoag e il dottor Babcott...” “Pagando ci fermeremo quanto vogliamo. E finché non scoprono il cunicolo,

possiamo sempre scappare via mare, in caso di necessità. Maledetto Ori!” L'ashigaru e i soldati rimasero

impassibili sull'attenti e gli altri, tremando, subirono la sfuriata in ginocchio, con le teste chine.

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