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DIRITTO

1. Il diritto è legato alla vita nella società


Il diritto è l’insieme delle regole che riguardano i rapporti tra gli uomini Dove c’è società c’è diritto
Con le regole rinunciamo alla totale libertà, senza regole regnerebbe l’anarchia.
L’autorità fa rispettare le regole.

2. A cosa serve il diritto?


Due scopi: 1) Organizzare la società
2) Proteggere gli interessi ed i beni indispensabili alla vita comune all’interno del paese,
del cantone, del comune, della famiglia
Esistono dei regolamenti che rappresentano i testi di legge (es. regolamento scolastico)
Il diritto modifica/influenza la nostra vita dal punto di vista…
- sociale (es. rendendo obbligatoria l’assicurazione malattia; iscrivendo nella CF l’uguaglianza tra
uomo e donna)
- economico (es. modificando gli articoli della SA; modificando alcune regole della legge
sull’esecuzione ed il fallimento)
- politico (es. diminuendo l’età della maggioranza da 21 a 18 anni)

IL DIRITTO NELLA VITA QUOTIDIANA:


Spesso senza accorgersene, ogni persona compie quotidianamente degli atti giuridici
Esempi di atti giuridici quotidiani:
- quando compriamo il biglietto del bus  CONTRATTO DI TRASPORTO
- quando viaggiamo sulla strada, rispettiamo il codice della strada  LEGGE SULLA CIRCOLAZIONE
STRADALE
- quando compriamo un panino  CONTRATTO DI COMPRAVENDITA
- quando Maria affitta dei pattini  CONTRATTO DI AFFITTO

IL DIRITTO NELLE IMPORTANTI TAPPE DELLA VITA:


- La NASCITA viene iscritta nel Registro dello stato civile, determina il nome di famiglia del bambino e
la sua figliazione (se non si viene iscritti, non si è tutelati: non si hanno diritti)
- La MAGGIORANZA (18 anni) permette di impegnarsi con la propria firma
- L’ ETÀ DELLA PENSIONE da diritto alla rendita della pensione vecchiaia
- La MORTE crea dei diritti per gli eredi
3. Le norme giuridiche
Le norme giuridiche sono imposte dallo Stato, sono obbligatorie e prevedono una sanzione
giuridica se non vengono rispettate.
La loro violazione è accertata da un giudice nel corso di un processo e le sanzioni decise dal giudice
sono applicate da parte dello Stato, se necessario, anche con l’uso della forza.
Il giudice deve giudicare:
- in modo imparziale: in maniera oggettiva (non deve favorire nessuno)
- in modo formale: rispettando le procedure  DIRITTO PROCEDURALE
Regola = Norma / La parola giuridico è l’aggettivo che corrisponde al sostantivo diritto
Obbligo giuridico = obbligo stabilito dal diritto
Problema giuridico = problema che riguarda il diritto
Norma giuridica = norma di diritto

Le norme giuridiche sono formulate in modo generale e astratto, e sono accompagnate da sanzioni
di tipo punitivo o riparatorio (danno commesso può essere riparato).
Ogni norma giuridica può essere distinta in due parti:
- premessa (o fattispecie): stabilisce quale comportamento deve essere o non deve essere tenuto
- conseguenza: definisce quale sanzione deriva dall’inosservanza della prima parte

Proprio perché sono generali e astratte, le regole permettono a ciascuno di sapere in anticipo quello
che deve e non deve fare, quali sono i suoi diritti e i suoi doveri.

Comando  riguarda una singola persona alla quale viene ordinato di fare o non fare qualcosa di
specifico (es. non parlare a bocca piena)

Regole  - esistono in ogni campo della nostra vita


- permettono di risolvere conflitti
- sono generali e astratte
- comportano una sanzione giuridica se non rispettate

4. Le sanzioni
Il meccanismo della sanzione scatta quando una norma giuridica non viene osservata (conseguenza
negativa a carico di chi non ha rispettato una certa norma).
Nel nostro ordinamento le principali categorie di sanzioni sono:
- nel diritto civile, le sanzioni civili
- nel diritto penale, le sanzioni penali
- nel diritto amministrativo, le sanzioni amministrative pecuniarie (“multe”)
Sanzioni civili: hanno lo scopo di riparare il danno prodotto dalla violazione (es. violando una norma
del Codice stradale non osservo uno stop e danneggio l’auto di una persona, sono tenuto al
risarcimento del danno).
Sanzioni amministrative pecuniarie: (es. superando il limite di velocità, devo pagare una multa).
Sanzioni penali: funzione punitiva (es. se commetto una rapina, ha lo scopo di privarmi della libertà
in quanto ho arrecato un danno all’intera comunità) e preventiva (abbiamo il timore di essere
scoperti e puniti, dunque rispettiamo la norma).

5. Le fonti del diritto


Oggi  la maggioranza delle norme giuridiche è contenuta in documenti scritti emanati da
un’autorità pubblica, che assumono varie denominazioni: costituzione, leggi, regolamenti…
Questi documenti sono le fonti del diritto (luogo dove sono contenute le norme giuridiche).
Per conoscere una norma giuridica dobbiamo andare a trovare il documento in cui è scritta.

Passato  maggior parte delle norme giuridiche che vigevano nella società erano norme
consuetudinarie. Non venivano decise da un’autorità pubblica e non erano contenute in documenti
scritti. Venivano prodotte spontaneamente dalla società attraverso la ripetizione nel tempo di certi
comportamenti.
Modo di stipulare un contratto, eredità, passaggio di proprietà erano norme consuetudinarie.
Questi problemi venivano risolti attraverso i medesimi comportamenti e le medesime formalità
faceva sì che a un certo punto quei comportamenti e quelle formalità venissero sentiti come
giuridicamente obbligatori dai membri della società. Anche i giudici emanavano le loro sentenze in
base alle norme consuetudinarie.
Esistevano anche leggi scritte emanate da autorità pubbliche, ma la CONSUETUDINE era la
principale fonte del diritto.

Esempi di consuetudini al giorno d’oggi: (non sono obbligatorie, ma si fanno)


- Farsi aprire un conto risparmio gioventù presso una banca dall’età di 16 anni o prima
- Indicare la fonte di un documento che citiamo
- Strappare lo scontrino in un bar di ciò che è stato pagato
- (…)

IL DIRITTO SCRITTO (ha preso il posto delle consuetudini)


Oggi vale come diritto solo quello che scrive l’autorità.
Passaggio da consuetudini a leggi scritte dopo la nascita dello Stato moderno
Norme consuetudinarie (1700-1800) sono diventate norme scritte: le più importanti sono diventate
scritte; quelle meno importanti norme sociali.
Processo delle CODIFICAZIONI: stessa Costituzione per tutto il territorio (CF)
“Gli Stati emanarono leggi scritte che disciplinavano le materie che in precedenza erano regolate
dalla consuetudine”
Esempi di leggi: CF, CPS, CCS, COS, Codice stradale
Oggi le consuetudini hanno un ruolo secondario  le norme consuetudinarie non valgono se sono
in contrasto con la legge scritta.
Norme scritte hanno una forza superiore rispetto alle norme consuetudinarie.

LA GIURISPRUDENZA
Il legistratore non può prevedere tutti i casi, perciò il giudice deve interpretare la legge o la
consuetudine. Il giudizio che nasce va a formare la giurisprudenza (costituita da tutte le sentenze).
Sentenze emanate diventano diritti
Esistono numerosi testi, commenti e studi di diritto che insieme formano la dottrina (tutte le
pubblicazioni scentifiche del diritto)
Consuetudine, leggi, giurisprudenza e dottrina formano insieme le fonti del diritto.
In mancanza di leggi scritte e consuetudini il giudice deve interpretare.
1) LEGGI SCRITTE
2) CONSUETUDINI
3) INTERPRETAZIONE (basata sulla dottrina e sulla giurisprudenza)
Giurisprudenza = sentenze già emanate in passato

IL CODICE DI HAMMURABI
Principale fonte era la consuetudine.
Codice di Hammurabi  281 leggi incise in 3600 righe su di una stele
- Si usava la casistica (enumerazioni di situazioni specifiche piuttosto che la formulazione di principi
di carattere generale)
- Legge non era uguale per tutti, ma dipendeva dallo strato sociale
- Fra pari viene applicata la legge del taglione
- Pene hanno solo l’intento punitivo e colpiscono l’integrità fisica dell’individuo condannato
- Non esisteva la detenzione (detenzione = schiavitù)
Le leggi di questo codice non hanno uno scopo educativo, ma solo punitivo
Contiene sia indicazioni di diritto pubblico che privato
Diritto pubblico  rapporti tra re e i suoi collaboratori
Diritto privato  famiglia, proprietà, vendite, prestiti e commercio, rapporto di lavoro, tariffe, …
Solo l’autorità ha il monopolio della forza
SCRITTURA ha portato alla certezza del diritto  meno interpretazione  meno abusi di potere
Nel codice di Hammurabi non si usa la generalità e l’astrattezza, bensì la casistica
ECONOMIA
1. Che cos’è l’economia?
L’economia è una scienza umana, sociale che si occupa dei problemi della società:
- crescita  PIL
- distribuzione della ricchezza/reddito
- inflazione: svalutazione della moneta
- disoccupazione
- attività economiche: produzione (distribuzione e conservazione), consumo, risparmio, investimento
I bisogni sono ILLIMITATI, ma beni e risorse sono LIMITATE  problema economico
Dobbiamo fare una scelta, a causa della scarsità delle risorse
L’economia politica è la scienza sociale che studia l’attività degli uomini rivolta all’impiego razionale
di risorse scarse per il soddisfacimento di bisogni numerosi e risorgenti
SFERE FONDAMENTALI:
PRODUZIONE  FATTORI PRODUTTIVI: risorse naturali, lavoro, capitale  PIL (indica il valore di tutti
i beni e servizi finali prodotti in un anno all’interno di un dato territorio)
DISTRIBUZIONE  rendita/affitto, stipendio, interessi, profitto  REDDITO NAZIONALE (valore
complessivo deve corrispondere a quello che ho prodotto  RN=PIL)
UTILIZZAZIONE DEL REDDITO  consumo, risparmio, investimenti produttivi

IL PRINCIPIO DI RAZIONALITÀ
Risorse per il soddisfacimento dei beni sono scarse, dunque i soggetti economici devono rispettare il
principio di razionalità (adottare un comportamento ottimizzante), in modo da assegnare le scarse
risorse disponibili al soddisfacimento dei bisogni
Principio del massimo risultato: usare tutte le risorse a disposizione per soddisfare i propri bisogni
Principio del minimo mezzo: usare la quantità minore possibile di risorse per soddisfare i propri
bisogni.
LA SCARSITÀ
La scarsità nasce dallo squilibrio fra le risorse disponibili e i bisogni da soddisfare
LA SCIENZA DELLE SCELTE E IL COSTO OPPORTUNITÀ
L’economia è la scienza delle scelte razionali:
Problema economico: bisogni illimitati/risorse scarse  Ogni scelta economica implica l’uso di
risorse scarse  Ogni scelta economica ha un costo-opportunità
Costo opportunità = alternativa alla quale si rinuncia nel momento in cui si fa una certa scelta
Efficienza allocativa = produrre i beni di cui effettivamente hanno bisogni i consumatori
Efficienza produttiva = produrre in modo efficiente, grazie all’efficiente uso dei propri impianti
2. Le parti dell’economia politica
MICROECONOMIA MACROECONOMIA
Si occupa del comportamento del singolo Si occupa degli insiemi di grandezze omogenee
soggetto economico (reddito nazionale, consumi, risparmi globali),
oppure consumatori, imprenditori
La macroeconomia utilizza i risultati della microeconomia: i due metodi non si contrappongono, ma
devono essere impiegati contemporaneamente per conoscere al meglio i problemi economici
ECONOMIA POSITIVA ECONOMIA NORMATIVA
Studia la reltà economica così come si presenta Indica le norme di condotta che si devono
osservare per raggiungere determinati
obbiettivi
Politica economica = economia normativa  studia gli interventi dello Stato nell’economia per il
raggiungimento di certi obbiettivi di interesse generale
Prima interviene l’economia politica, poi è il governante che decide la politica economica
Obbiettivi della politica economica: lotta alla disoccupazione e all’inflazione, la realizzazione dello
sviluppo economico, una più equa distribuzione del reddito fra tutti i soggetti dell’economia
ECONOMIA STATICA ECONOMIA DINAMICA
Studia i fenomeni economici nell’ipotesi che la Studia i fenomeni economici nelle loro
situazione economica non subisca variazioni nel variazioni nel tempo
tempo

3. Le leggi dell’economia
Le leggi economiche hanno natura probabilistica, cioè esprimono tendenze che possono anche
essere smentite dalla realtà.
Economia = scienza umana  la realtà non può essere riprodotta (si lavora con dei modelli)
Nelle scienze umane i fenomeni studiati cambiano nel tempo
METODI DELLA SCIENZA ECONOMICA
METODO DEDUTTIVO: prendere le mosse da affermazioni generali (ipotesi) giungendo alla
spiegazione di un fenomeno mediante lo svolgimento di deduzioni logiche
METODO INDUTTIVO: osservazione di numerosi casi particolari e sulla successiva classificazione dei
casi uniformi, pervenendo per tale via alla formulazione di leggi generali
Ricerca scientifica è un processo circolare  i due metodi vengono usati assieme (per avere maggiori
certezze)
Ceteris paribus (è una semplificazione della realtà): si escludono tutta una serie di variabili, considero
solo quelle più importanti.
ECONOMIA NON È UNA SCIENZA ESATTA
Modello economico: rappresentazione semplificata di tutto o parte del sistema economico
4. Etica ed economia
Lionel Robbins  economia ed etica vanno tenute distinte: l’economista deve limitarsi a studiare la
realtà nei suoi aspetti oggettivi (giudizi di valore devono essere estranei all’economia)
Economisti ortodossi  chi inquina paga
Economisti eterodossi  non si inquina e basta
Etica = insieme di norme di condotta di una persona o di un gruppo di persone
Un impegno etico per l’economia: sconfiggere la fame

5. Rapporti tra l’economia e le altre discipline


Economia – politica economica (studia gli interventi dello Stato)
Economia – scienza delle finanze (si occupa dell’attività dello Stato a reperire i mezzi per finanziare
gestione di servizi pubblici)
Economia – statistica economica (fornisce dati statistici)
Economia – diritto (attività dei soggetti regolata da norme giuridiche)
Economia – sociologia, psicologia (organizzazione politica della società e comportamento dei singoli
soggetti)
Economia – storia (azioni passate si riflettono su mentalità odierne, quindi comprendendo il passato
si può comprendere meglio il presente)
Economia – scienza della politica (studia i rapporti fra i cittadini e le istituzioni rappresentative)
Economia – matematica (consente di trasformare complesse relazioni fra fenomeni economici in
espressioni numeriche e l’informatica fa sì che tutti i mercati siano interconnessi a livello globale)

6. La nascita dell’economia come scienza


Negli ultimi due-tre secoli la nostra scoietà ha conosciuto una accelerazione impressionante in
diversi ambiti: aumento poplazione, spazi, consumo, stili di vita, sapere/conoscenze.
Crescita esponenziale della popolazione inizia dopo la rivoluzione industriale
Per millenni l’uomo si è basato sulle tradizioni.
L’economia politica nasce tra il 1700 e il 1750 (Rivoluzione Industriale)
LE TRASFORMAZIONI DELLA RI
Economiche: industria supera l’agricoltura (diventa il primo settore economico)
Sociali: cambia il modo di vivere
 Lavoro accentrato in un unico luogo (fabbrica)
 Lavoro e produzione legati all’impiego di macchine
 Lavoro e produzione legati alla divisione del lavoro
 Proprietà dei mezzi di produzione è dei capitalisti e non dei lavoratori
Dalla società mercantile a quella capitalista
CONSEGUENZE DI QUESTE TRASFORMAZIONI:
Rendere le nazioni ricche e potenti  necessità di amministrare e gestire queste trasformazioni 
serve una disciplina nuova

Fondatore della scienza economica fu Adam Smith che nel 1776 pubblica il primo trattato scientifico
di economia.
Alcune volte ci furono degli errori di percorso (richiesta minore della produzione) che portarono a
delle crisi in cui molti uomini persero il lavoro, fino a Roosevelt lo Stato non fece mai nessun
intervento.

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