Le norme giuridiche sono formulate in modo generale e astratto, e sono accompagnate da sanzioni
di tipo punitivo o riparatorio (danno commesso può essere riparato).
Ogni norma giuridica può essere distinta in due parti:
- premessa (o fattispecie): stabilisce quale comportamento deve essere o non deve essere tenuto
- conseguenza: definisce quale sanzione deriva dall’inosservanza della prima parte
Proprio perché sono generali e astratte, le regole permettono a ciascuno di sapere in anticipo quello
che deve e non deve fare, quali sono i suoi diritti e i suoi doveri.
Comando riguarda una singola persona alla quale viene ordinato di fare o non fare qualcosa di
specifico (es. non parlare a bocca piena)
4. Le sanzioni
Il meccanismo della sanzione scatta quando una norma giuridica non viene osservata (conseguenza
negativa a carico di chi non ha rispettato una certa norma).
Nel nostro ordinamento le principali categorie di sanzioni sono:
- nel diritto civile, le sanzioni civili
- nel diritto penale, le sanzioni penali
- nel diritto amministrativo, le sanzioni amministrative pecuniarie (“multe”)
Sanzioni civili: hanno lo scopo di riparare il danno prodotto dalla violazione (es. violando una norma
del Codice stradale non osservo uno stop e danneggio l’auto di una persona, sono tenuto al
risarcimento del danno).
Sanzioni amministrative pecuniarie: (es. superando il limite di velocità, devo pagare una multa).
Sanzioni penali: funzione punitiva (es. se commetto una rapina, ha lo scopo di privarmi della libertà
in quanto ho arrecato un danno all’intera comunità) e preventiva (abbiamo il timore di essere
scoperti e puniti, dunque rispettiamo la norma).
Passato maggior parte delle norme giuridiche che vigevano nella società erano norme
consuetudinarie. Non venivano decise da un’autorità pubblica e non erano contenute in documenti
scritti. Venivano prodotte spontaneamente dalla società attraverso la ripetizione nel tempo di certi
comportamenti.
Modo di stipulare un contratto, eredità, passaggio di proprietà erano norme consuetudinarie.
Questi problemi venivano risolti attraverso i medesimi comportamenti e le medesime formalità
faceva sì che a un certo punto quei comportamenti e quelle formalità venissero sentiti come
giuridicamente obbligatori dai membri della società. Anche i giudici emanavano le loro sentenze in
base alle norme consuetudinarie.
Esistevano anche leggi scritte emanate da autorità pubbliche, ma la CONSUETUDINE era la
principale fonte del diritto.
LA GIURISPRUDENZA
Il legistratore non può prevedere tutti i casi, perciò il giudice deve interpretare la legge o la
consuetudine. Il giudizio che nasce va a formare la giurisprudenza (costituita da tutte le sentenze).
Sentenze emanate diventano diritti
Esistono numerosi testi, commenti e studi di diritto che insieme formano la dottrina (tutte le
pubblicazioni scentifiche del diritto)
Consuetudine, leggi, giurisprudenza e dottrina formano insieme le fonti del diritto.
In mancanza di leggi scritte e consuetudini il giudice deve interpretare.
1) LEGGI SCRITTE
2) CONSUETUDINI
3) INTERPRETAZIONE (basata sulla dottrina e sulla giurisprudenza)
Giurisprudenza = sentenze già emanate in passato
IL CODICE DI HAMMURABI
Principale fonte era la consuetudine.
Codice di Hammurabi 281 leggi incise in 3600 righe su di una stele
- Si usava la casistica (enumerazioni di situazioni specifiche piuttosto che la formulazione di principi
di carattere generale)
- Legge non era uguale per tutti, ma dipendeva dallo strato sociale
- Fra pari viene applicata la legge del taglione
- Pene hanno solo l’intento punitivo e colpiscono l’integrità fisica dell’individuo condannato
- Non esisteva la detenzione (detenzione = schiavitù)
Le leggi di questo codice non hanno uno scopo educativo, ma solo punitivo
Contiene sia indicazioni di diritto pubblico che privato
Diritto pubblico rapporti tra re e i suoi collaboratori
Diritto privato famiglia, proprietà, vendite, prestiti e commercio, rapporto di lavoro, tariffe, …
Solo l’autorità ha il monopolio della forza
SCRITTURA ha portato alla certezza del diritto meno interpretazione meno abusi di potere
Nel codice di Hammurabi non si usa la generalità e l’astrattezza, bensì la casistica
ECONOMIA
1. Che cos’è l’economia?
L’economia è una scienza umana, sociale che si occupa dei problemi della società:
- crescita PIL
- distribuzione della ricchezza/reddito
- inflazione: svalutazione della moneta
- disoccupazione
- attività economiche: produzione (distribuzione e conservazione), consumo, risparmio, investimento
I bisogni sono ILLIMITATI, ma beni e risorse sono LIMITATE problema economico
Dobbiamo fare una scelta, a causa della scarsità delle risorse
L’economia politica è la scienza sociale che studia l’attività degli uomini rivolta all’impiego razionale
di risorse scarse per il soddisfacimento di bisogni numerosi e risorgenti
SFERE FONDAMENTALI:
PRODUZIONE FATTORI PRODUTTIVI: risorse naturali, lavoro, capitale PIL (indica il valore di tutti
i beni e servizi finali prodotti in un anno all’interno di un dato territorio)
DISTRIBUZIONE rendita/affitto, stipendio, interessi, profitto REDDITO NAZIONALE (valore
complessivo deve corrispondere a quello che ho prodotto RN=PIL)
UTILIZZAZIONE DEL REDDITO consumo, risparmio, investimenti produttivi
IL PRINCIPIO DI RAZIONALITÀ
Risorse per il soddisfacimento dei beni sono scarse, dunque i soggetti economici devono rispettare il
principio di razionalità (adottare un comportamento ottimizzante), in modo da assegnare le scarse
risorse disponibili al soddisfacimento dei bisogni
Principio del massimo risultato: usare tutte le risorse a disposizione per soddisfare i propri bisogni
Principio del minimo mezzo: usare la quantità minore possibile di risorse per soddisfare i propri
bisogni.
LA SCARSITÀ
La scarsità nasce dallo squilibrio fra le risorse disponibili e i bisogni da soddisfare
LA SCIENZA DELLE SCELTE E IL COSTO OPPORTUNITÀ
L’economia è la scienza delle scelte razionali:
Problema economico: bisogni illimitati/risorse scarse Ogni scelta economica implica l’uso di
risorse scarse Ogni scelta economica ha un costo-opportunità
Costo opportunità = alternativa alla quale si rinuncia nel momento in cui si fa una certa scelta
Efficienza allocativa = produrre i beni di cui effettivamente hanno bisogni i consumatori
Efficienza produttiva = produrre in modo efficiente, grazie all’efficiente uso dei propri impianti
2. Le parti dell’economia politica
MICROECONOMIA MACROECONOMIA
Si occupa del comportamento del singolo Si occupa degli insiemi di grandezze omogenee
soggetto economico (reddito nazionale, consumi, risparmi globali),
oppure consumatori, imprenditori
La macroeconomia utilizza i risultati della microeconomia: i due metodi non si contrappongono, ma
devono essere impiegati contemporaneamente per conoscere al meglio i problemi economici
ECONOMIA POSITIVA ECONOMIA NORMATIVA
Studia la reltà economica così come si presenta Indica le norme di condotta che si devono
osservare per raggiungere determinati
obbiettivi
Politica economica = economia normativa studia gli interventi dello Stato nell’economia per il
raggiungimento di certi obbiettivi di interesse generale
Prima interviene l’economia politica, poi è il governante che decide la politica economica
Obbiettivi della politica economica: lotta alla disoccupazione e all’inflazione, la realizzazione dello
sviluppo economico, una più equa distribuzione del reddito fra tutti i soggetti dell’economia
ECONOMIA STATICA ECONOMIA DINAMICA
Studia i fenomeni economici nell’ipotesi che la Studia i fenomeni economici nelle loro
situazione economica non subisca variazioni nel variazioni nel tempo
tempo
3. Le leggi dell’economia
Le leggi economiche hanno natura probabilistica, cioè esprimono tendenze che possono anche
essere smentite dalla realtà.
Economia = scienza umana la realtà non può essere riprodotta (si lavora con dei modelli)
Nelle scienze umane i fenomeni studiati cambiano nel tempo
METODI DELLA SCIENZA ECONOMICA
METODO DEDUTTIVO: prendere le mosse da affermazioni generali (ipotesi) giungendo alla
spiegazione di un fenomeno mediante lo svolgimento di deduzioni logiche
METODO INDUTTIVO: osservazione di numerosi casi particolari e sulla successiva classificazione dei
casi uniformi, pervenendo per tale via alla formulazione di leggi generali
Ricerca scientifica è un processo circolare i due metodi vengono usati assieme (per avere maggiori
certezze)
Ceteris paribus (è una semplificazione della realtà): si escludono tutta una serie di variabili, considero
solo quelle più importanti.
ECONOMIA NON È UNA SCIENZA ESATTA
Modello economico: rappresentazione semplificata di tutto o parte del sistema economico
4. Etica ed economia
Lionel Robbins economia ed etica vanno tenute distinte: l’economista deve limitarsi a studiare la
realtà nei suoi aspetti oggettivi (giudizi di valore devono essere estranei all’economia)
Economisti ortodossi chi inquina paga
Economisti eterodossi non si inquina e basta
Etica = insieme di norme di condotta di una persona o di un gruppo di persone
Un impegno etico per l’economia: sconfiggere la fame
Fondatore della scienza economica fu Adam Smith che nel 1776 pubblica il primo trattato scientifico
di economia.
Alcune volte ci furono degli errori di percorso (richiesta minore della produzione) che portarono a
delle crisi in cui molti uomini persero il lavoro, fino a Roosevelt lo Stato non fece mai nessun
intervento.