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VIOLENZA DI GENERE

Dati e statistiche: Negli 87 giorni di lockdown, i delitti (ovvero, tutti i


reati in generale) sono passati da una media di 3.788 reati al giorno pre-
Covid a 9.834, cioè sono più che raddoppiati.
Durante la chiusura per l'emergenza sanitaria sono triplicati gli omicidi
che hanno avuto come vittima una donna, arrivando a un femminicidio
ogni due giorni.
Molte donne sono state forzate a convivere con rapporti difficili in
famiglia e le donne in via di separazione spesso da mariti e compagni
violenti.
Per questo, c'era da aspettarsi che la violenza domestica diventasse un
problema nel diffondersi della pandemia. Il campanello d'allarme è
partito proprio perché i centri antiviolenza, nelle prime settimana di
lockdown non ricevevano chiamate. Questo ha preoccupato
immediatamente i centri, perché significava che, con la chiusura delle
case, le donne non avevano più la libertà di chiamare i numeri verdi né di
rivolgersi a qualcuno per chiedere aiuto.
(Per questo sono partite molte iniziative, da parte delle istituzioni o di
associazioni come Non una di meno, per quelle donne che, in questo
periodo in cui devono tutelare la loro salute e anche quella dei loro
bambini, rischiano di diventare ulteriormente vittime di violenza”.)
Bisogna poi tenere presente che la violenza in questione non riguarda
solo le aggressioni fisiche, esistono anche altre tipologie di violenza, che
sono altrettanto pericolose per le donne, per il loro benessere, e per la
loro tenuta psicologica.
Stiamo parlando, quindi, anche di chi subisce violenza psicologica, cioè
di quelle donne che si ritrovano a convivere con vessazioni, insulti
quotidiani e minacce. È molto in aumento, inoltre, la violenza
economica: ci sono donne che non possono uscire neanche per andare a
fare la spesa, perché ci va il marito, che decide cosa comprare e cosa
cucinare. (ci sono anche donne che rimangono senza mangiare, una
tipologia di violenza purtroppo perpetrata nei maltrattamenti in
famiglia.)
Infine, registriamo anche molti casi di violenza sessuale, questo tipo di
aggressione, infatti, avviene il più delle volte non da parte di sconosciuti,
ma anche all'interno delle coppie.
Rientra nella violenza sessuale non solo la mancanza di consenso, ma
anche un consenso strappato, magari a suon di minacce, a donne che
preferiscono concedersi pur di non far arrabbiare il compagno e tenerlo
“tranquillo” con l'atto sessuale. Questo purtroppo succede in seguito alla
minaccia di subire altri tipi di violenza.

FONTE:
osservatoriodiritti.it/ ilbolive.unipd.it

Femminicidio Vaiano, l'autopsia:


Claudia uccisa con violenza cieca e la bambina era in
casa
Claudia Corrieri, insegnante di ballo e di pilates di 38 anni uccisa dal
padre di sua figlia, Leonardo Santini, operaio di 50, morto dopo essersi
buttato dal ponte sospeso di San Marcello Pistoiese.
L'esame dei due cadaveri ha rivelato su entrambi numerose ferite, segno
che la donna si è difesa prima di soccombere. Secondo gli investigatori la
figlia sarebbe stata portata dai nonni solo dopo l'omicidio
La bambina, due anni appena, era in casa quando la sua mamma è stata
uccisa, l'uomo avrebbe inferto anche colpi alla testa con un oggetto
contundente, forse un martello.
Le indagini dei carabinieri continuano alla ricerca di nuovi, ulteriori
elementi che possano contribuire a disegnare un quadro il più completo
possibile. Sui motivi che hanno scatenato la lite, pare l'ennesima,
sembrano esserci pochi dubbi: nel biglietto trovato nella casa, l'uomo ha
scritto di un rapporto di coppia turbolento e della paura di perdere la
bambina.
FONTE: notiziediprato.it

Stalking
Lo stalking è una forma di aggressione fisica o psicologica e di
persecuzione ripetuta e indesiderata nei confronti di un'altra persona.

Esempi dei possibili comportamenti messi in atto dallo stalker:


Comunicare continuamente mediante telefono, sms, lettere, mail a
qualsiasi orario;
Lasciare messaggi sui social network, oppure sull’automobile, porta di
casa, luogo di lavoro;
Pedinare la vittima;
Investigare su come la vittima trascorre la giornata;
Inviare messaggi indesiderati;
Diffamare o oltraggiare direttamente la vittima;
Danneggiare le proprietà della vittima;

Ho fatto match su Tinder con un ragazzo perfetto—poi è


iniziato lo stalking

Emma e Melissa avevano scaricato Tinder per trovare qualcuno con cui
uscire. Ma al loro rifiuto di un ragazzo sono seguiti messaggi minacciosi
e appostamenti.
Per Emma, commessa di 18 anni, quando si è imbattuta nel suo stalker di
Tinder. Concentrata fino a un momento prima sul ritmo monotono del
passare gli acquisti in cassa, non l’ha riconosciuto subito—almeno finché
lui, dopo un primo “Perché non mi rispondi?”, ha iniziato a riempirla di
domande e minacciarla.
Qualche tempo prima, tornata single, Emma aveva deciso di dare a Tinder
una possibilità. “Quando ho fatto match con lui ho pensato che fosse
adorabile,” ha raccontato a VICE. “Era il mio tipo in tutto. Sembrava dolce,
all’inizio, poi nel giro di qualche giorno ha iniziato a dimostrarsi molto
possessivo
Dopo che lei lo ha bloccato, lui ha iniziato a contattarla su altri social. In
alcuni casi sono più estremi di un messaggio in DM non richiesto—e per
Emma la situazione è degenerata in molestie e stalking nella vita reale, oltre
che messaggi a suoi conoscenti.
Il caso di Emma è estremo, eppure non raro, ed è solo uno dei tanti casi di
stalking tramite app di dating denunciati nel Regno Unito e oltre.
Avvisare un servizio di emergenza quando si riscontra un comportamento
minaccioso o preoccupante potrebbe aiutare a prevenire situazioni peggiori.
(Tra il 2015 e il 2017, 55 donne nel Regno Unito sono state uccise da un
partner abusivo, un ex o stalker che avevano già segnalato alla polizia.)

FONTE: stateofmind.it/vice.com

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