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BOSCO

VERTICALE
Marenghi, Bustillos e Aloia

Informazioni base
• Il Bosco Verticale è l’edificio-prototipo di una nuova architettura della biodiversità,
che pone al centro non più solo l’uomo, ma il rapporto tra l’uomo e altre specie
viventi.

• Costo: 40 milioni di euro


• Architetto: Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra
• Indirizzo: torre De Castillia: via De Castillia
torre Confalonieri: via Confalonieri
• Formato da due torri alte 80 e 112 m
• Cliente: COIMA Sgr (ex HINES Italia s.r.l.)
• Anno: 2007-2014
• è stato riconosciuto dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat come
«grattacielo più bello e innovativo del mondo» nel 2015 e come parte dei
«cinquanta grattacieli più iconici del mondo» nel 2019.
Concept
Il concept del Bosco Verticale, definisce non solo le caratteristiche urbanistiche e
tecnologiche ma anche il linguaggio architettonico e le qualità espressive del progetto.
Sul piano formale, le torri sono infatti caratterizzate principalmente dai grandi
balconi tra loro sfalsati e a forte sbalzo (circa tre metri), funzionali a ospitare le
grandi vasche perimetrali per la vegetazione e a permettere la crescita senza ostacoli
degli alberi di taglia maggiore, anche lungo tre piani dell’edificio.
Nello stesso tempo, la finitura in gres porcellanato delle facciate riprende il colore
bruno tipico della corteccia, evocando l’immagine di una coppia di giganteschi alberi
da abitare, ricca di implicazioni letterarie e simboliche.
Il contrasto con una serie di elementi in gres bianchi introduce una sospensione nella
composizione, che spezza e la compattezza visiva dei corpi architettonici,
amplificando, ancor di più, la presenza vegetale.
Più che come superfici, le facciate possono essere osservate come spazi
tridimensionali: non solo per lo spessore e la funzione della cortina verde, ma anche
sul piano estetico-temporale, in ragione della ciclica mutazione policromatica e
Funzione
Dal punto di vista faunistico, il Bosco Verticale tutela la biodiversità attraverso la creazione di habitat
biologici. Le numerosissime specie vegetali distribuite lungo le facciate, infatti, costituiscono un vero
e proprio ecosistema in grado di attrarre volatili e insetti (nel 2014 ne sono stati contati 1 600),
diventando un sensore urbano della ricolonizzazione vegetale e animale spontanea della città.
Il Bosco Verticale è anche un dispositivo anti-sprawl che «contribuisce a controllare e ridurre
l'espansione urbana»; ciascuna delle due torri, infatti, se distribuita uniformemente sul territorio sotto
forma di villette unifamiliari e palazzine andrebbe a occupare una superficie di circa 50 000 m².
Il Bosco Verticale è un progetto di forestazione ad alta densità che aumenta le superfici verdi e
permeabili nella città e riduce l’isola di calore urbana. Insieme ai tetti verdi, agli orti urbani, ai giardini
verticali, il Bosco Verticale appartiene a una nuova generazione di progetti di rigenerazione ambientale
volti a migliorare la qualità e la varietà della vita quotidiana nella città contemporanea.
Grazie alla varietà delle specie vegetali ospitate lungo i balconi e alla presenza di alberi caducifoglie,
il Bosco Verticale cambia la sua pelle e la composizione cromatica delle sue facciate viventi, a
seconda del variare delle stagioni e delle condizioni climatiche. La sua pelle, come il tronco di un
albero, si trasforma in un archivio urbano vivente, testimone della lenta e progressiva crescita di un
nuovo e ricco ecosistema urbano nel cuore della città.
Irrigazione
L'irrigazione delle alberature avviene mediante l'utilizzo di un sistema d'irrigazione
a goccia a manutenzione centralizzata; l'acqua impiegata è recuperata dalle acque
grigie prodotte dall'edificio, o dalla falda acquifera. Quest'ultima, una volta
accumulata in una cisterna, defluisce attraverso una rete di condotte d'irrigazione a
vista che, presentando una bassissima resistenza alle basse temperature, blocca
automaticamente il regime idrico nel caso di temperature minori di 0 °C. Questo
controllo viene espletato da una serie di sonde a monitoraggio remoto che possono
individuare eventuali malfunzionamenti.
L'erogazione d'acqua alle singole piante viene garantita da un sistema di controllo che
si compone di una valvola di scarico, di un regolatore della pressione e di un'unità
filtrante. L'irrigazione, azionata elettricamente, tiene conto anche del reale
fabbisogno della vegetazione: ciascuna valvola è infatti indipendente dalle altre, in
modo da garantire l'ideale deflusso delle acque. A questo punto, una valvola
automatica di sfogo aria e un'ala gocciolante consentono l'innaffiatura del substrato di
coltura.

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