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INANGA

trad. Burundi

b 3 .œœœœœœ œœœœ œœœœœ


Allegro Vivace X 4 VOLTE X 4 VOLTE

C b
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# 3 .œœœœœœ œ
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Eb œ œœ œœœ œ.

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Basso b 4 œœ. . œ œœœ œœ œœœ œ.

L’inanga

Frequente tra gli uomini del Burundi è l’uso dell’inanga, una sorta di cetra di legno a otto corde di budello di
mucca che ripercorre nel giro di due ottave la pentatonica sospesa (Sol-La-Do-Re- Fa). La tradizione voleva
che l’inanga fosse suonato di notte, mentre riposava il re e mentre dormivano le mucche, animali fondamentali
per il Burundi, simbolo di ricchezza. Questo spiega il fatto che il canto si sussurrasse a voce quasi raschiata,
senza seguire l’andamento monodico dell’inanga, come privi di tonalità, unicamente con escursioni dinamiche
della voce. Una tradizione che ha stimolato molte favole in Burundi e il cui studio non è tramandato direttamente
poiché ogni padre che suoni l’inanga lascia che il bambino giochi e impari a suonarla da solo quando vuole.

Si consideri che il canto non segue il metro del basso dell’inanga, come se lo strumento, con le sue corde,
creasse uno stato di ipnosi sul quale si dischiude il racconto misterico sciamanico e propiziatorio
del mormorio del cantore.

C = Sol dorico

Bb = La dorico

Eb = Mi dorico

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