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VINCENZO DE GREGORIO Oltre il sacro e il profano Quella che viene indicata come vexata quaestio @ in realtd il percorso compiuto dalla Chiesa occidentale nell utilizzare le artie la musica come mezzi per comu- nricare il mistero cristiano: non avere fissato uno stile ed un linguaggio artistico canonici é stata la grande intuizione alla quale si é rimasti fede fino ad ogg. 1 linguagg: profani diventano, a mano a mano che la tecnica musicale evolve, i linguaggi con i quali si comunica e si fa percepire i contenuti della fede. 1. Il caso specifico della Chiesa in Occidente E molto interessante osservare come il problema, a riguardo della musica (su- ali aggettivi sacro/profano da apporvi) sia un argomento esclusivo della cultura cristiana e, in particolare, della Chiesa cattolica oc: dentale, La musica é presente in tutte le grandi religion Un canone della storia. In esse, perd, @ stata fssata nelle formule pero musica se simbolico/melodiche, ripetute e tramandate,inalterabili ¢ intoccabili come tutto cid che acquista valenza e potere spirituale, magico. Tale fissta, in quelle culture, non ha favorito né la musica religiosa né quella profana. La rigida osservanza di gesti e di parole, non avendo avuto, nel tempo, elaborazioni legate agli sviluppi della riflessione filosofico/teologica, ha fssato il fatto artistico in genere, e musicale in specie, a dei modelli intoccabili. Anche la spinta “missionaria’ dellIslamismo e del Buddismo, ad esempio, non ha aperto, in genere, un dialogo con le prassi musicali delle popolazioni conquistate. Non @ un caso se ad interessarsi della prassi musicale nelle grandi religion é la mu- sicologia, e non la teologia, All interno del cristianesimo, poi, altro @ il percorso artistico/musicale delle Chiese dell’ Oriente, altro é quello della Chiesa latina. In questa fase del presente contributo, devo necessariamente tenere presenti sia le arti architettoniche/figurative/plastiche sia la musica. B to svluppo om una evidenza il fatto che, nella Chiesa occidentale, le cocci prime abbiano avuto uno sviluppo enormemente piit vasto, nel tempo e nello spazio, rispetto alle stesse nelle altre religioni. Si sa che, statisticamente, 'arte occidentale costituisce la gran parte del patrimonio dell'umanita e di questa, Parte cristiana a sua volta ne occupa la piit vasta. E evidente, poi, che in Occidente larte sacra abbia avuto il suo maggiore sviluppo e che, di conseguenza, l'arte profana ne abbia seguito il medesimo percorso sia in quantita sia in qualita 2. Il passaggio per la pittura In questa prospettiva la pittura cristiana occidentale rappresenta un clamo- +1050 esempio di legame sacro/profano, Fino a quando domina il gusto orientale bizantino, le icone mantengono il fondo in ora, segno del divino. La grande pala Stefaneschi, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, gia nella basilica costantiniana di San Pietro, & opera giottesca ancora orientata al criterio dello sfondo dorato. Ma il medesimo Giotto, negli affreschi della basilica superiore in Assisi, abbandona lo sfondo dorato e immette il paesaggio. Non solo 1! paesaggio potrebbe essere an- cora una forma di idealizzazione, ma nell affresco dedicato al Natale di Greccio, ‘ogni formalita viene frantumata e si entra nel verismo: la scena descritta con la parte posteriore dell altare, il Crocfisso dipinto di spalle con le staffe metalliche che lo reggono e,soprattutto, le bocche spalancate dei frati che cantano, irrompe nel Moderno. Da quel momento in poi, la pittura sacra della Chiesa occidentale non trovera pitt dicotomia tra sacro e profano. La dolcezza dei paesaggi nei quali il Perugino colloca la sua Nativita nei Musei Vaticani é preludio agli sitive contaminazion’ slumati coloristici della grande pala della Comunione © are sacra e profane di San Girolamo, del Domenichino negli stessi Musei Rimanendo in quello straordinario percorso museale, il discorso non si ferma al paesaggio, Riprende nella prospettiva come ulteriore espediente artistico per raccontare il sacro con tecniche profane. La Trasfigu- razione di Raffaello presenta il Cristo, sullo sfondo in alto, quasi in miniatura, entre la scena inferiore dipinge i personaggi in primo piano enormemente dimensionati. Da li ad un secolo Caravaggio ci stupisce con la prospettiva, ma rovesciata. La Deposizione del Cristo morta eil pacsaggio annullato dai colori scuri sui quali si collocano i personaggi intomo al Corpo esamine, ancora inserisce, in un dipinto sacro, un elemento tutto profano. La prospettiva viene affidata nientedimeno che allo spigolo della pietra tombale che quasi aggredisce chi sta contemplando il penultimo atto della vicenda di Cristo. Potremmo continuare a lungo, nel solo ambito della pittura sacra, per ri- portarci alla musica sacra. Sembrerebbe, fino a questo punto, che si sia irra zionalmente e sciaguratamente usciti dal tema. Perché ve pitorica parlare di pittura sacra per esplicitare il discorso sulla corte missle musica sacra? Per due motivi. Il primo & costituito dal fatto che, parlando della pittura sacra nell'ambito della Chiesa occidentale, possiamo tutti avere dei riferimenti, remoti o immediati, di confronto ¢ di verifica, Se proprio non ne abbiamo ricordo, basta richiama- re un nome sullo schermo di un telefono pertatile e la verifica é fatta, Con la musica non é la stessa cosa: la musica non esiste finché non sia eseguita; esiste solo nell'stante nel quale la si ascolta. Anche quella sacra, Il secondo motivo @ scolastico/formativo. Noi, italiani, leggendo 0 parlando di musica, possiamo avere i medesimi riferimenti dai contorni netti e precisi come possiamo sperare di averne riferendoci a Raffaello e a Caravaggio? Un sottotitolo che suoni, a proposito di musica sacra, «dal Gregoriano a Stockahusen», pud essere inteso non dico da tutti, ma da una benché minima parte di lettori? Ecco, allora, che il discorso sulla vevata quaestio pud trovare delle risposte alla domanda: musica sacra e profana in contraddizione, in esclusione reciproca, in concorrenza? 3. Il fare della liturgia e il fare degli uomini La Chiesa occidentale ha avuto nella musica, come in tutte le arti, il grande merito di non ereare confine che esclude, ¢ di accogliere in tutte le arti che le sono accorse per parlare di Dio, ogni linguaggio profano. Basti pensare all’architettura, se non convince quanto Lo stile artistico inclu: accennato nella pittura. La basilica non é un edificio os cristiano: & mutuato dalla pagana piazza coperta. Ma da essa al Romanico e poi al Gotico ¢ al Neoclassico fino al cemento armato di ‘gai, tutto é servito per raccogliere il popolo di Dio in preghiera. Cosi: esiste tuna musica sacra in quanto tale? E, poi, cosa intendere per musica sacra? Quella in uso nella liturgia strettamente intesa, quella della narrazione drammaturgica negli oratori, passioni, cantate, laudi popolari, canti devozionali? La vexata quaestio pud, forse, trovare una risposte nei criteri fondamentali con i quali la Chiesa occidentale ha trattato tutte le arti il criterio poietico (il fare) e quello estesico (non estetico’ Il percepire). In tutte le religioni la musica é tratto fondamentale per Cie" osc) dea Chi far percepire: sacralita, inafferrabilita del divino, ma & in Occide anche formula fissa e magica. Dai contesti delle origini giudaiche, greche e, soprattutto lating la Chiesa occidentale ha coniugato il fare della litargia con il fare degli uomini. La musica della liturgia con la musica degli ‘uomini. Per questo motivo non é diventata profana la pratica della polifonia che si sviluppa dopo il gregoriano. Non sono diventati profani, per il medesimo motivo, gli strumenti musical (tutti); si pud ignorare il fatto che i grandi responsori della Settimana Santa sono stati, per tn pao di secoli, accompagnati dal liuto? Musica sacra é un grande ba- ino culturale, nel quale, soprattutto per merito della Chiesa cattolica occidenta- Ie, confluisce la pit grande storia di musica che sia mai stata scritta dall umanita Grazie alla Chiesa occidentale, il canto liturgico ha recepito quello ebraico e quello greco/romano, trasformandolo in un repertorio prima locale (ambrosiano, gallicano, aquileiese, beneventano, mozarabico) poi europeo (gregoriano). Gra- zie alla mentalita inclusiva della Chiesa di Roma, il canto liturgico ha accolto sli stimoli ¢ le istanze di sviluppo ¢ di evoluzione che Sil e tecniche musical dal canto monodica portano (da Parigi) alla polifonia socte e profane? vocale. E qui diventa necessaria Ia scrittura musicale. La scrittura musicale pitt perfetta che esista al mondo @ quella dell’ Occidente. E anche questo & merito della Chiesa cattolica. E dalla polifonia vocale nasce quella strumentale. E vien accolto anche questo, ¢ tutto diventa possibile proprio perché, grazie alla Chiesa, sié sviluppata una scrittura musicale praticamente perfetta. E poi gli strumenti: organo, pagano, con tutti gli altri, viene accolto a partire dal secolo VII. E dopo, tutti gli altri. Per questo ‘motivo, il suono di un'opera profana di Beethoven come di Verdi é esattamente quello di una loro opera sacra. Ma queste non necessariamente sono liturgiche. Liuso della dizione di musica sacra & propria in un ambito culturale, storico/ musicale, antropologico. Se si intende trattare di musica per la liturgia, la dizione ‘musica sacra ambigua. Musica sacra, dunque, molto di pitt della musica per la liturgia. Oratori, drammi sacri, poemi sinfonici, sinfonie sui salmi, cantate: tutto questo @ musica sacra, Parlare, oggi, di musica sacra equivale a discutere su come ¢ cosa scrivono i compositori quando si occupano di un argomento religioso/cristiano/cattolico ma non necessariamente liturgico. 4, Alla ricerca di un criterio di distinzione ‘A questo punto, l'antitesi sacro ~ profano, per essere compresa nell'ambito liturgico, non pud che rifarsi ai criteri prime citati che hanno, fino ad oggi, mo- tivato le arti nella e per la liturgia. Abbiamo un esempio luminosissimo a tale proposito nell’oratorio sacro Jesus Christ Superstar. In Un caso concrete: questo straordinarie esempio di musica sacra del Nove- Jesus Chris Supersor cento, antitesi non esistee la sua musica adotta i crite- ridel fare e del percepire. Questi orientamenti devono fare i conti con i rivolgimenti enormi che s sono affastellati, per varie ragioni, nell ambito della cultura e della societa. Il riferimento all'arte come uso abile, forte e verificabile delle capacita creative dell’essere umano, sié sfaldato. II nome di arte viene da arti, vale a dire mani e piedi (anche la danza, oltre che la pedaliera dell’organo). Ma nei nostri tempi tanta arte é diventata non pitt ‘mostra ed esposizione delle abilita creative delle mani, bensi installazione. Quello che @ accaduto nelle art figurative e plastiche in qualche modo é accaduto anche nella musica. La simmetria e la forma, insieme con il disegno, abbandonate nelle arti figurative sono diventate abbandono della melodia e dell'armonia alle quali eravamo abituati da secoli. Ma tutto questo & accaduto nella musica profana, come sviluppo ed evoluzione di un discorso artstico fatto di cultura, di discus- sione, di dibattiti culturali ed artistici. Nella musica sacra, invece, € accaduto il contrario, Non si é trattato di una evoluzione ma di una regressione. Quale musica viene definita profana nella vexata quaestio? A parte pochi esperimenti di musica classica contemporanea nella liturgia (in Italia I’esperimento é inesi- stente, pit presente in Germania) da parte di alcuni compositor per il resto la ‘musica profana alla quale noi, in Italia, ciriferiamo, fa pensare o allo stile Festival Sanremo 0 a quello dei cantautori. ‘Uno dei pia significativi ed interessanti episodi di musica sacra del Novecento, al di fuori dell’ambito della musica per la liturgia, ¢ stato il gia citato musical ‘Jesus Christ Superstar, nella sua versione cinematografica del 1973, Esso & co- struito con musica profana. La scena conclusiva nella quale si presenta la morte ddi Gesit& un ossessivo episodio di musica rock che improvvisamente cessa per lasciare spazio ad una soavissima orchestra d’archi in linguaggio assolutamente tradizionale, ma profano, in armonie consonanti. Anche qui criteri funzionano appieno: si é voluto fare un racconto, come gli antichi oratorio le tradizionali cantate. Ma il linguaggio musicale attinge a tutta la gamma della musica del nostro tempo: la canzone, la musica per il balletto, il pop, il rock. E anche qui il crterio estesico furziona appieno. L/ascoltatore e spettatore deve percepire che qualcosa di grande @ accaduto. Tutti gi attoriritornano sull'autobus che li aveva condotti sulla scena delle riprese; ra non torna l'attore che ha impersonato Gesii. E ultima inquadratura riprende il Golgota con la croce sulla quale non il corpo morto di Gesi. Intanto, in basso, poche linee accennano ad un pastore che sta guidando il suo gregge e si allontana. E musica profana? Allora il problema della vezata quaestio & uno sak solo: la professionalita e 'autorevolezza di chi compone quest musica sacra e musica per la liturgia, utilizzando tutti i linguaggi disponibili dalla storia, per annunciare. Forse si dovrebbe abbando- rare V’idea che il fondare un movircento o un percorso di vita ecclesiale possa abilitare ad essere, anche, pittore, musicista e architetto, La vexata quaesto, in fondo, é un falso problema,

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