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L'aliquota proposta sarebbe bassa, tra lo 0,05 e l'1%. A un tasso dello 0,1% la tassa Tobin
garantirebbe ogni anno all'incirca 166 miliardi didollari, il doppio della somma annuale necessaria
ad oggi per sradicare in tutto il mondo la povertà estrema.
L'idea rimase dormiente per più di 20 anni. Nel 1997 Ignacio Ramonet, redattore di Le Monde
diplomatique, rinnovò il dibattito attorno alla Tobin tax con un editoriale intitolato "Disarmare i
mercati". Ramonet propose di creare un'associazione per l'introduzione di questa tassa, che venne
chiamata ATTAC (Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie per l'Aiuto dei
Cittadini).
Poiché una nazione che agisse da sola troverebbe molto difficile applicare questa tassa, molti
sostengono che sarebbe meglio se fosse gestita da una istituzione internazionale, come una tassa
globale da applicare a tutti i mercati finanziari (regolamentati e non) nei quali queste transazioni
hanno luogo. Una tassazione globale eviterebbe una fuga degli investitori e degli speculatori verso i
mercati a tassazione più favorevole, e fenomeni di arbitraggio per trarre beneficio dai differenti
regimi fiscali dei vari Paesi.
È stato proposto che la gestione di questa tassa da parte delle Nazioni Unite risolverebbe questo
problema e darebbe all'ONU una grande fonte di sovvenzionamento, indipendente dalle donazioni
degli stati membri. Ci sono state comunque iniziative a livello nazionale riguardanti la tassa.
L' idea della Tobin tax è stata oggetto di molte discussioni in Europa nell'estate del 2001. Il 15
giugno 2004, la Commissione Finanze e Bilancio del Parlamento Federale Belga approvò
l'implementazione della Spahn tax (versione della Tobin tax proposta da Paul Bernd Spahn). In base
a questa decisione il Belgio introdurrà la Tobin tax se tutte le nazioni dell'eurozona introdurranno
una legge simile.
In Canada è stata ampiamente rianimata grazie agli sforzi degli attivisti canadesi negli anni 1990, e
nel marzo 1999 la Camera dei Comuni canadese passò una risoluzione diretta al governo per
"promulgare una tassa sulle transazioni finanziarie in concerto con la comunità internazionale."
Nel Sud America la Tobin tax è stata appoggiata dal presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva,
e da quello venezuelano Hugo Chávez, che ha recentemente annunciato che sta attualmente
studiando un'applicazione di tale tassa.
ATTAC e altre organizzazioni hanno riconosciuto ciò, e mentre considerano ancora come
supremo l'obiettivo originale di Tobin, pensano che la tassa potrebbe produrre fondi disponibili
per i bisogni di sviluppo del sud del mondo, e permettere ai governi, e quindi ai cittadini, di
reclamare parte dello spazio democratico concesso ai mercati finanziari.
Dibattito sulla tassa e critiche
Le opinioni sono divise tra chi ritiene che la Tobin tax migliorerà l'economia delle nazioni che
sono danneggiate dalla speculazione finanziaria e i difensori degli obiettivi della
globalizzazione, che credono che essa vincolerà la globalizzazione in modi che sono in
conflitto con le politiche di istituzioni economiche come l'Organizzazione Mondiale del
Commercio e la Banca Mondiale, e che quindi deve essere rigettata. Altri sostengono che la
tassa promuoverà la globalizzazione ma ne limiterà gli effetti negativi.
Un sostegno inatteso alla Tobin tax è arrivato dallo speculatore multimilionario George Soros,
il quale ha dichiarato che, mentre la tassa va contro i suoi interessi personali, crede che la sua
introduzione avrà effetti positivi sull'economia mondiale.