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1.

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO NELL’ETA’ EVOLUTIVA

L’età evolutiva

 -  Pre-scolare (3-6 anni)

 -  Scolare (6/7-10 anni)

 -  Puberale (11/12-13 per le Femmine e 12-13 nei maschi)

La crescita

 Biologica (sviluppo del corpo)

 Psicologica (sviluppo della personalità)

 Sociale (sviluppo delle capacità di relazionarsi con la società)

Leggi dello sviluppo psicomotorio

 la legge cefalo-caudale, secondo la quale la maturazione neuro motoria inizia dalla testa e coin-
volge progressivamente le estremità;

 la legge prossimo-distale, secondo cui la crescita procede a partire dall’asse centrale del corpo, dalle
parti più vicine all’asse a quelle più lontane.

Lo sviluppo motorio è in rapporto con varie aree dell’individuo che si inter-relazionano e si influenzano

Schema corporeo

1)  Si intende quell’insieme dinamico di informazioni posturali, cinestesiche e temporali, che sottende
attivamente i nostri gesti e le nostre azioni sul mondo esterno (Ratti, 1991).

2)  Si intende l’intuizione di insieme del corpo, in statica e in dinamica in rapporto alle diverse parti del
corpo e dello spazio (Le Boulch).

3)  È una organizzazione delle sensazioni in relazione al mondo esterno (Vayer)


4 fasi principali dello sviluppo dello schema corporeo

- Corpo vissuto/fase materna (0-3 anni)

Il bambino passa dai primi riflessi motori al camminare e alle prime coordinazioni complesse; lo
sviluppo avviene attraverso una successione di stadi:

- Corpo percepito/fase preoperatoria globale (3-5 anni)

La motricità è pre- valentemente globale, intenzionale e determinata dal fine da raggiungere. l


bambino migliora la percezione e la discriminazione delle varie parti del corpo. Questa è l’età della
“commedia”, in cui il bambino tende ad identificarsi e vivere i diver- si ruoli che vede negli altri

- Fase di transizione/ dissociazione e analisi motoria (5-7 anni)

il bambino percepisce e prende coscienza della posizione e dei movimenti dei diversi segmenti
corporei in relazione al corpo globale. Migliora la capacità di organizzazione e orientamento spazio
temporale, il controllo respiratorio e si completa la definizione della lateralità.

- Corpo rappresentato (7-11/12 anni)

Il bambino compie operazioni mentali di classificazione e seriazione, è capace di valutare con


maggiore competenza i tempi e le distanze. Tra i 10 e i 12 anni il ragazzo acquisisce e interiorizza in
modo consapevole l’immagine del proprio corpo durante un’azione. Pertanto risulta pronto ad
apprendere i gesti e le tecniche codificate (delle discipline sportive), attraverso una forma di
apprendimento motorio “intelligente”.

SCHEMI MOTORI DI BASE

Sono le forme di coordinazione più semplici. Si tratta di spostamenti globali a corpo libero, senza adatta-
menti spazio-temporali specifici. Il loro esercizio tende a suscitare un piacere funzionale, una distensione
dinamica e a favorire l’automatizzazione e l’arricchimento degli stessi.
Da qui deriva una distinzione specifica tra gli schemi motori di base locomotori e non locomotori
Locomotori: sono legati alla capacità di muoversi dinamicamente nell’ambiente con tutto il corpo. Tra questi
distinguiamo i seguenti schemi:

 Strisciare

 Rotolare

 Gattonare

 Camminare

 Correre

 Saltare

 Arrampicarsi
Non locomotori: riguardano i movimenti propulsivi e di definizione di traiettorie di oggetti consistenti nel
flettersi, ruotare, bilanciarsi, manipolare, lanciar, intercettare. Tra questi nello specifico distinguiamo i se-
guenti schemi:

 Afferrare

 Lanciare

 Colpire

 Calciare

SCHEMI POSTURALI

Gli schemi posturali, insieme agli schemi motori di base, sono gli elementi strutturali più di base del movi-
mento volontario e finalizzato o unità motorie di base.
Sono statici/statico statico-dinamici e tridimensionali, si collocano nelle tre dimensioni spaziali (lunghezza-
larghezza-altezza).
mantenimento del corpo in equilibrio con il minimo dispendio ener- getico possibile, e due sono i fattori
primari da cui essa dipende:

1. Un fattore anatomo-funzionale, ossia legato alla struttura portante della colonna vertebrale, con i muscoli,
i legamenti e le articolazioni.

2. Un fattore ambientale legato allo stile di vita e alle condizioni esterne, che influenzano i compor- tamenti
del corpo nelle diverse situazioni nelle quali si trova ad interagire.

2. IL FITNESS BABY: L’ ATTIVITA’ MOTORIA FUNZIONALE


PER L’AVVIAMENTO ALLO SPORT

LE CAPACITÀ MOTORIE: attori che influiscono sulla prestazione e possono essere migliorati, educati,
trasformati e mantenuti attraverso le varie forme di movimento

Capacità coordinative di base (apprendimeto, organizzazione e controllo motorio)

Capacità coordinative speciali (proprie di ogni disciplina)

Tra le capacità coordinative speciali distinguiamo:

 reazione: si identifica con la discriminazione in tempi brevi sul piano senso-percettivo delle
informazioni in entrata, al fine di rendere immediata la risposta motoria

 orientamento: si esprime nel mantenere il giusto rapporto con il campo d’azione e con i suoi
riferimenti spaziali, anche in presenza di fattori esterni che interferiscono con le funzioni
dell’apparato vestibolare

 anticipazione: è il presupposto di qualsiasi gesto motorio. La prima fase si identifica con la


previsione probabilistica di situazioni non ancora verificatesi o non terminate. Sulla base di una
percezione l’individuo precostituisce il successivo svolgimento dell’azione ed il risultato finale
 fantasia motoria: rappresenta l’espressione dell’utilizzo sinergico, al momento richiesto, delle
abilità immagazzinate nella memoria motoria al fine di conseguire la realizzazione del gesto

 differenziazione: si esplica nel dosare l’entità della forza applicata al fine di conseguire la massima
efficacia, in rapporto all’obiettivo, del gesto

 equilibrio: è la capacità legata alla funzionalità dell’apparato vestibolare ed alla differenziazione


degli interventi muscolari finalizzati al mantenimento della postura utile alla realizzazione del gesto
voluto

 ritmo: si manifesta nella differenziazione degli interventi muscolari e definisce l’operazione di


scelta temporale degli impulsi idonei a realizzare una azione finalizzata

 combinazione: si concretizza nella sincronizzazione di azioni motorie. E’ legata ai parametri di


simultaneità, alternanza e successione

L’ATTIVITÀ MOTORIA NELL’ETÀ PRESCOLARE

3. PROGRAMMA DI ALLENAMENTO BABY FITNESS 5-7 ANNI

4. PROGRAMMA DI ALLENAMENTO BABY FITNESS 8-10 ANNI

 Le tappe dello sviluppo motorio e cognitivo nel bambino dai 5 ai 7 anni e dagli 8 ai 10 anni
 la postura nell’età evolutiva
 obiettivi e caratteristiche delle diverse fasi di una lezione fit baby: riscaldamento, fase acrobatica,
fase centrale, fase di tonificazione funzionale, defaticamento
 l’allenamento di gruppo attraverso il gioco
 l’allenamento delle capacità motorie attraverso la pratica degli schemi motori di base
 le andature degli animali
 elementi di acrobatica di base (5-7 anni) e avanzati (8-10 anni)
 introduzione al lavoro sulla mobilità
 programmazione e periodizzazione dell’allenamento fit baby

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