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L'errore consiste in una falsa rappresentazione della realtà fenomenica, prodotta da una conoscenza distorta ovvero dall'ignoranza di
situazioni, qualità e rapporti, relativi al contratto ed ai suoi presupposti.
L'errore come causa di annullabilità del contratto costituisce i ''brevi cenni'' richiesti dalla traccia sui quali si è soffermata l'Avv. Anna Liconti offrendo poi
un'ampia disamina della questione e della giurisprudenza collegata.
La traccia è tratta dal volume Pareri e Atti svolti, edita da CEDAM e a cura di Bruno Fiammella.
Leggi l'indice completo delle tracce svolte!
Traccia
Tizio e Caia, con atto pubblico del 7 novembre 2016, acquistavano le quote ereditarie della proprietà del fabbricato
sito nel Comune di X da Sempronio e Mevio, fratelli di Caia. In ragione del mancato rilascio di uno degli appartamenti
del fabbricato da parte di Sempronio, gli acquirenti convenivano in giudizio quest’ultimo al fine di sentirlo condannare al
rilascio del bene che lo stesso continuava ad occupare senza alcun titolo. Sempronio, ricevuto in notifica l’atto di
citazione, si rivolge al proprio legale di fiducia riferendo di aver scoperto, dopo la stipula del contratto di
compravendita, il testamento del defunto padre, originario proprietario dell’anzidetto fabbricato, con cui gli attribuiva
due terzi dei diritti spettanti sull’appartamento da lui attualmente occupato e quindi che, ove avesse avuto contezza della
disposizione testamentaria, non avrebbe concluso il contratto di compravendita con Tizio e Caia, chiedendo piuttosto la
divisione del bene con assegnazione della porzione occupata; chiede pertanto di essere edotto in merito all’eventuale
possibilità di domandare l’annullamento del contratto di compravendita alla luce dei fatti esposti. Il candidato, premessi
brevi cenni sull’errore quale causa di annullabilità del contratto, rediga motivato parere.
Normativa di riferimento
Art. 1427 c.c. - Errore, violenza e dolo
«Il contraente, il cui consenso fu dato per errore, estorto con violenza, o carpito con dolo, può chiedere l’annullamento del contratto, secondo le
disposizioni seguenti.»
Giurisprudenza di riferimento
Cass. Civ., sez. VI, 25 maggio 2017, n. 13234
Nell’ipotesi di errore bilaterale, che ricorre quando esso sia comune ad entrambe le parti, il contratto è annullabile a prescindere dall’esistenza del
requisito della riconoscibilità, poiché in tal caso non è applicabile il principio dell’affidamento, avendo ciascuno dei contraenti dato causa
all’invalidità del negozio.
GLOSSARIO
• Vizio della volontà: si intende l’alterazione del processo volitivo di una o più parti contrattuali che, in specifiche ipotesi espressamente previste dal
codice civile, legittimano la parte a domandare, nei modi e tempi previsti, l’annullamento del contratto stipulato.
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