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SCELTA
DI
CURIOSITÀ LETTERARIE
INEDITE RARE
DAL SECOLO XIII AL XVII
rfONOA-TA EJ DIRETTA.
DA
FRANCESCO ZAMBRINI
DISPENSA CCXXIII
Prezzo L. 10 ìTWHÌ^
Giugno 1884
A riiUA
DI
BOLOGNA
PRESSO ROMAGNOLI-DALL' ACQUA
Via Toschi 16, A.
1888
Edizione di soli 202 esemplari
N. 96-
chorte de re de chorona. »
Una cosa nullameno permise ad
alcuni vecchi ed austeri bolognesi
di predir male a lei e per lei. Le
porte del tempio, che non s'erano
chiuse mai in faccia alle fanciulle
che andavano a giurar fede di
III.
dubbio ?
ai Bentivoglio, accompagna
non
come né d' una
di solito la notizia
IV.
V.
VI.
pigramma :
VII.
Vili.
Sabadino, né ci dilungheremo ad
esaminare V intricatissima serie dei
suoi lavori. Uno studio simile oc-
cuperebbe un volume e forse un
volume più grosso che importante.
Egli non fu né scrittore elegante
né originale. Se gli artisti bolo-
gnesi, non escluso il grande Fran-
cia, subirono Y influenza de' Fer-
raresi per la pittura, Sabadino. la
subì per la letteratura non esclusi
tutti i latinismi che danno a' suoi
scritti un colore fidenzimio.
La letteratura e specialmente l'ar-
,
Lorenzo Costa.
Quanto alla disposizione del libro,
IX.
X.
1850, in 8.°
XII.
XIII.
corpo il portarà. »
In casa Bentivoglio noi tro-
viamo due Violanti. La prima, fi-
79, n. 1295.
Nel primo riguardo coperto, di
•
Miratel tutto, esaminai bene,
Salutem.
splendido cavaliero.
La prima pagina del codice è
miniata evidentemente dalla stessa
mano che ha miniato il codice bo-
lognese, ma meno riccamente. In
basso, invece dell' impresa del cer-
vo, si vede il ginepro, solito sim-
bolo di Ginevra Sforza, a cui è
,
Arti. »
In una miscellanea manoscritta,
conservata nella R. Biblioteca Uni-
versitaria di Bologna col n. 83,
appartenuta già ad Ubaldo Zanetti,
al n. 10 si trova la « Vita della
Beata Caterina da Bologna di Gio.
Gynevera.
XV.
CLARE DONNE
Opera nominata Gynevera de le Clara
donne Composta per me Joanne
Sabadino de li Arienti ad la il-
lustre Madonna Gynevera Sphorza
di Bentivogli.
4. De Mathilda Comitissa
3
,
34
bia la inaleditione.
Morto poi Corado , succedette ne
l'imperio Henrico quarto suo figliolo, il
5. De Theodora di Rodaldi
consorte de Olivero Garlsendo Cavaliero
44
7. De Francesca. Venusta
del Conte Bernardo da Polenta.
questa forma.
8. De Catherina Vesconte
Duchessa prima de Milano.
tute posti. »
Questi citadini, havendo audito le
libidinosi abraciamenti ,
quali per
honestà a me narrare non lice; per la
quale sceleragine certo se non fus-
se che alcuni suoi facti de me-
6
,
82
moria degni non me pare sotto sci-
lentio passare, non clie quilli, ma
pur el suo unico nome scripto haverei,
per tema non offendere li animi de
le pudiche et oneste donne et de le
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in Pranza asoldò molti uci d' armi
italici et del regno de la felice
animi ,
propriarse a se solo tutto il
91
9. De Ixabella Regina
consorte del Re Rainero.
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dare il re suo consorte ad lo ber-
gognone carcere, come valorosa re-
gina et de non manco animo de la
regina Dido quando fugitte de '
le
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99
fin a le stelle, dove la sua sancta
fama se extendea, et meritamente,
perchè era de singular gloria , et
fructo a tutto il regno de gratia
de amore, de liberalità et de cle-
mentia.
Essendo no la flebile doglienza de
gentilhomini recordato, che a lei fu
decto dovesse come regina suntuo-
samente vestire ,
perchè de panni
neri vestiva , lei respose che non
convenia andare cum liete et pom-
pose veste per la captura del re suo
marito. Da l'altra parte li suoi ape-
titi furono sempre alieni da sump-
tuosi abiti , fogie et portamenti ,
suoi capitani •
aspra guerra a Carolo
re di Franza. Et già havea preso la
regale cita de Parise et grande
parte del regno et durissimamente
tenea obsessa Orliens, che in latino
112
efTecto ,
perchè quasi in uno me-
desuno tempo ambidui quisti prin-
cipi del stato et de la vita precipi-
tarono.
Li parenti di poi volendo al con-
gruo tempo remaritare la valorosa
donna, lei disse, che volendo darle ma-
rito, li desseno sopratutto marito, che
fusse amico del sangue Bentivogli-o.
Di che ne li anni de la beata gratia
mille quattrocento undeci anni la co-
pularono per prudente consiglio a
Gasparo di Malviti generoso cita-
116
prischi amici.
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134
135
presa ;
quando li parea, sapea pore da
canto la rocha et scrivere bone let-
tere de forma et de ornate parole.
Hebbe cum F agho virtuose mane ; fu
de la casa sua degna gubernatrice et
benignamente officiosa in li coniuncti
et amici.
donna da essere celebrata cum
optime laude, che almeno non consu-
masti li tuoi anni intorno al fuoco
cum la rocha, fuso, naspa et arcolaio
dicendo male del proximo, overo fa-
vole piene de pacia, sentimento et la-
sivia, come molte legiere fano! Le
quali poi, convenendoli fare qualche
laudabile opera, manchano de spirto,
splendono.
Questa dignissima donna de spo-
etata virtù divenne ne la sua belis-
sima gioventude in gobositate: per il
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cundo la aetate.
Quanto lei se partì de Guascogna,
suo natale sito, per venire in Italia
al marito, fu adcompagnata cum sin-
ll
162
165
78. De Genevera
12
178
bella, altrimenti non se vede, se non
tutta di nero coperta. Ma voi andate
cum spatiosa fronte et cum li capelli
ben petinati et bene partiti, et in loco
mondo.
Oh Isotta, egregia vergene et de mol-
ta gloria, perchè a mi non è concesso
gratia che possa le tue divine laude
commodamente narrare, che giamai
me saciarei exaltarti? Certo tu hai
non solamente honorato el tuo natale
sito del sexo femineo, ma l'alieno. Oh
quanto tu hai la tua prosapia illu-
stre se fece.
Essendo infra el Senato Venetiano,
regnante el suo duce Francesco Fo-
scari, et infra Philippe Maria duca
de Milano grandissima guera, esso
Senato Veneziano mandò una strenua
armata de Schiavoui per el fiume del
Pado, et in le terre del marito de la
197
209
u
210
Costei liebbe sempre come effecto ,
cognoscimento.
In lo amore de Dio fu tanto unita,
che come neve al sole liquefare si
sentiva, dicendo, che per gratia et
disio essere dal corpo disolta, et es-
sere cum lui. Et havendo sublimata
la mente de tutte le cose a Dio ri-
belle , hebbe iocundità potere dire :
sancto.
Uno venerdì avanti il transito suo,
pervenendo a la sua fine, adimandò
tutte le sorelle, et per spatio de tre
hore havendo parlato de l' alte vir-
tute de la oratione , cum illustri do-
cumenti et exempli, disse in questa
forma : Sorelle dilecte in Cristo et
cordiale mie figliuole, non ve sia
benedecte.
Le sorelle, questo intendendo, tutte
242
verentia da loro a Dio. Questo corpo
ad hora ad hora se facea più bello, et
244
sempre recordata.
248
virtuoso vivere.
Li suoi piaceri et quilli delle sue
damicelle furono sempre cum grande
250
honestate et sobrietate , a ciò che Ce-
res et Bacho non facessero in la sua
pudica corte Venere regnare. Del che
ogniuno existimava la regia casa non
regale in questo, ma più tosto mo-
nastero, overo de castità sacratissimo
tempio. Li suoi habiti et vestiti fu-
251
vere ,
per lo auxilio doni al duca
Ioanne, che expella il mio signore ma-
rito, il quale me desti cum tanto lieto
animo, a ciò io diventasse regina. Tu
te sei sdegnato seco per effecto, exi-
^ti
,
269
la qiuil cosa la gloriosa donna, lieta
et prudente, facea insieme cura el si-
carcere liberati ,
precipuamente Ca-
rolo Gonzaga, nobilissimo duca d' ar-
me , che se dicea havea machi-
nato contro il stato del signor suo
consorte, et Guilielmo, illustre Mar-
chese de Monferato, quale ogni giorno
andava ad visitarlo in castello ,
per
conforto de lui ; che questa caritevole
visitatione fu pronosticatrice lui dovea
essere suo figlio genero.
277
Fa certo, oltra la feminea natura,
libéralissima. Mai fu ingrata de' re-
ceputi beneficii, né a la fede de' suoi
servitori, munificandoli de centonara
et numero de raigliara de ducati, et
similmente a li servitori del patre,
quando li erano recordati. Fu benigna
et grata de' benifìcii, et de le proprie
278
elemosino, per pietà de 1' alto Dio,
innuinerabilmente, et per opere pie.
gulare.
Non fu mai tanto occupata nel
stato, ne li piaceri del mondo, che
lassasse 1' officio de la gloriosa Re-
gina del cielo, subsidio de l'humana
salute, de la quale fu molto devota.
Ne la festività de la asumptione de
tanta Regina, de nocte, privatissima-
mente, scalza, andava ad fare reve-
rentia al tempio de sancta Maria
de r hospitale novo, et a quello de
sancta Maria de san Celso fuori de
Milano, scalza, del mese di novem-
bre. Hebbe , sopra ogni altra cosa
cura, per consolatione del suo glo-
rioso core, dove era discordia et
discensione ,
pere tranquilità , unione
279
et pace; et in fare afRnitate non fo
283
284
quando infra la moltitudine degli oc-
et meritamente ;
perchè essa ,
per le
296
glorie et triumphi , infra le felice
Lethe.
Lei fu clemente, cura grandissimo
zelo de iustitia. Hebbe più presto in-
clinatione ad pietate che ad severi-
tate. Cum grande discretione et pru-
dentia fu liberale de grafie et docu-
menti a li subditi. Sempre dicea, che
li signori doveano cum ogni sforzo
loro transferire 1' utile , le richeze
298
vita.
Mirandolesi.
Pietro Melino romano , mandato
dal fratello, antista de Urbino.
Salustio Typhernatio, oratore.
Alexandre Matebica.
Marco Persio, commissario del cam-
po regio.
20
-
306
Francesco Saxatello, strenuo ca-
valiere.
Laurentio oratore di So-
glionoxi.
Ugolino Bando, cum el figliuolo Fe-
derico.
Li oratori di Pennensi. li quali sono
in l'appennino jugo.
Leonardo Sforza, mandato da Odo
de Perusino.
Roberto Retorsio.
Ugo Carpegnano.
Joanne et Federico fratelli Carpe
gnani.
Jordano , Guidantonio , Francesco
Baptista, Baldinacio, tutti de la fa-
miglia Ubaldina.
Li nobili de Piombino, Leonello,
Guido et Nicolao.
nero vestiti.
signori de Carpo.
Roberto da Monte vechio.
Francesco Bolognese, oratore de
Jeanne Antonio Scariotto, già capi-
tanio de la cita de Bologna.
Bernardino Rainero perusino.
Guidantonio da Montefeltro.
Doppo costoro seguitavano li do-
mestici, tutti di nero vestiti.
Il principe Federico, flebile marito.
Octaviano suo fratello.
sacro matrimonio ;
quale in summa
reverentia se debbe bavere, essendo
da r omnipotente Dio ordinato.
Costei, per volontà del re, benché
li fusse in odio, tenea li figliuoli pres-
21
322
codici de digiii scriptori se può dar
fede, fu re di re. Costei mai ad altri
maritare se volse; sempre observò
pudica gloria de perpetua viduitate.
Mai volse abandonare l' unico et caro
figliuolo, fin che possette portar l'ar-
me, et cum el proprio suo lacte nu-
mondo.
De tanto figliuolo questa Eljsa,
presso la gloria del suo sphorcesco
sangue, non ha dato a sé istessa man-
co splendore et illustratione, che fa-
cesse la regina di Macedoni Olympia,
moglie de Phylippo illustre per sin-
gular tituli, del sangue de li Acedoli,
nobilissimi de tutta G-recia, per l'ha-
324
citate et li regni.
Sempre fu de honeste parole et de
egregii costumi. Non fu mai chachi-
nante in piacere che havesse, ma be-
ne cum modestissimo et casto riso.
23
354
Hebbe dui formosi figliuoli, Her-
cule et Sigismundo, che di prestan-
tia et di valore molto ne 1' arme ful-
seno. Hercule, come primogenito, suc-
cesse nel paterno stato, cum longo
disio, ne li anni virili. Ma lei, es-
sendo vedoa restata in giovane etate
cum li piceli figliuoli, et in loro non
restare il paterno stato, forsi per es-
sere troppo fanciuli, et essendo quel-
lo pervenuto a lo imperio dei dui fi-
355
quilli populi, et non già per crescersi
fama de andare a le seconde nozze
ma per propria bontate et virtute, a
la quale ubiditte fin a la senectute et
suoi figlioli.
362
che modo fusse stato , se sarebbe
credo , disposta a quella medesima
morte et medesimo tempo ; et non
cum manco animo et pietosa fede, che
facesse Pompea Paulina moglie de ,
364
tute ornato.
Ringratiando Dio del dono de tanta
donna, dico che di beleza fu assai me-
diocre. Hebbe dui bellissimi occhii
368
dolore, hebbe, fin che ella vixe, grande
melenconia, dubitando non fusse dam-
nato per non essersi confessato. Di
che parea che poco li giovassero li
369
occhii , et disse ,
per gratitudine di
de nome , fama ,
pudicicia , honestate
et continentia. Così existimo ne por-
tarà victoriosa palma, triumphando,
al cielo.
Se debbo dunque sapere che questa
donna, per origine de sangue, è nata
de egregi! parenti, decorati in tutti
li honori et dignitate de la nostra
magnifica republica. Lei, sempre il-
377
capo et el venerando fronte de lugu-
bri veli coperto. Desprecia li sum-
ptuosi habiti et portamenti et fogie
vane et lasive; et li lisamenti de li
378
stendo mondo),
al de marito conve-
niente ad sua virtute. Voi duncha
donne, che honore, fama et gratia
desiderate, non ve sia molesto né fa-
ticha pigliare exemplo de tanta donna,
che fa la vita casta et iocunda de
ciascuna. Et voi misere, che lasivando
inhonestate vivete, ad vostra confu-
sione, pensate in la vita de costei
che in questa vita è cum ingente
laude celebrata. La quale, ad perpe-
tuo ornamento de la nostra Gynevera
opera, è già facta citadina del celeste
regno , là donde sempre se iubila
380
poca iocimdità et prestantia, situato
sopra vaghi et ameni colli, in la ra-
dice monte Apenino là donde
del ,
madonna.
Haverei saputo ancora recordare
de quanta felicità sono le illustre vir-
prudente parole.
Et presso questa virtuosa donna
haverei recordato la sincera fede,
molto cara al nostro Gynevero, A-
385
lexandra Zenzanina; et cum la ob-
servantia in esso Gynevero de Gen-
tile, vedoa, modestissima figlia che
fu de Baviera, principe a quilli tempi
de' moderni physici ; et quanto vale
in parlare et in virtute muliebre.
Haverìa saputo recordare, del pre-
stante doctore et cavaliere et patri-
cio Ludovico da Castello san Pietro,
la consorte Antonia, la bontate cum
la prudentia et la fecundità de li
398
pacientia in le solicitudine et in li
26
402
per la morte de la regia maiestà del
marito, che fìa degna de grandissima
laude.
Haverei saputo ancora recordare
de le belleze, de le virtute, di co-
stumi et splendori de Bona Maria,
figlia che fu del re di Franza et già
consorte del principe duca de Milano
Galeazo Maria.
Haverei saputo recordare presso
questa bellissima duchessa la nora,
moglie de Zoannegaliazo, felicissimo
duca de Milano, et figlia de Alphonso
duca de Calabria, quanto già in que-
sta sua giovenile aetato vive cum re-
ligione et deiunii, che non se può se
non indicare in lei futura celsitudine
de sanctissimo stato, et vera figliuola
de Hyppolita Sforza, che fu come de
uno inexhausto fiume al mondo de
virtute, come narrato habiamo.
Dirai ancora che haverei saputo
pere in carte 1"
alte virtute de Anna,
figliuola fu de Aluise re di Franza,
altissima duchessa do Barboni , che
403
cosa miranda.
Dirai che ancora averci saputo
cum molta gloria recordare de quan-
ta illustre fama è già facta aeterna
Isabella moglie de Ferdinando, glo-
rioso re di Spagna, che se può "
dire
Mille cccclxxxiii.
INDICE
2. De Theodolinda figliola de
Gai'ibaldo re de' Bavari . » 9
3. De Pezola dignissima vedoa di
Pietesi Bolognese. ...» 17
4. De Mathilde comitissa . . » 25
5. De Theodora di Rodaldi con-
sorte de Olivero Garisendo
cavaliero bolognese ...» 39
6. De Maria Puteolana bellatrice » 51
7. De Francesca Venusta, del conte
Bernardo da Polenta . ». 58
8. De Cathei^ina Vesconte Duches-
sa prima de Milano . ». 71
9. De Zoanna secunda duchessa
de Austria » 81
9* De Isabella regina consorte
del Re Rainero .... » 92
10. De Janna polcella gaya de
Pranza » 100
10^ De Zanna di Bentivogli bolo-
gnese : 114
11. De Baptista da Montefeltro di
Malatesti » 132
12. De Cleofe di Lapi da Cesena » 136
13. De Paula marcliionissa da Gon-
zagha » 139
14. De Barbara tedesca secunda
Marchionissa di Man tua . » 145
15. De Constantia Stroza da Gon-
zagha » 152
408
16. De Maria figliuola conte
del
de Fois pag. 158
17. DeAgnola da Nugarola, del con-
te Antonio signor de Archo » 164
18. De Genevera, consorte del conte
Brunoro da Gambara » 167 . .
Arlfa » 5. —
214. Il Sacco di Volterra nel MCDLXXII a cura di
Ludovico Frati » 6. 50
215. Gli Spagnuoli e i Veneziani in Romagna, do-
cumenti pubblicati da Corrado Ricci . . . » 14. —
216. Diario di Gaspare Nadi, a cura di C. Ricci e
A. Bacchi della Lega » 13, —
217. La Caccia degli Uccelli di Vincenzo Tanara,
per cura di Alberto Bacchi della Lega . . » 15. —
218. La Guerra di CamoUia Roma,
e la Presa di
Palmarini. Voi. I • » 6.
Library
DO NOT
REMOVE
THE
CARD
FROM
TRIS
POCKET
^."^i!^