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Parlare di scuola senza cadere in luoghi comuni è impresa ardua, tutti parlano di scuola,
pochi conoscono veramente i complessi meccanismi che la regolano.
Vogliamo condividere con Voi l’argomento perché riteniamo che la nostra regione sia
dotata di politici competenti che hanno voglia di studiare i problemi per risolverli
davvero!
Chi ha responsabilità istituzionali non dovrebbe mai dimenticare che la Scuola ha sempre
svolto un ruolo da protagonista nella storia della nostra Nazione, sin dai tempi
dell’unificazione dell’Italia, promuovendo il processo di crescita grazie all’opera di tanti
insegnanti che hanno liberato le varie generazioni dalla piaga dell’analfabetismo e hanno
contribuito alla creazione di un’identità nazionale.
Ecco perché la Scuola è un bene comune da rispettare e salvaguardare, non è né di destra
né di sinistra, ma è di tutti ed è libera.
E’ indispensabile considerare la Scuola settore di investimento per lo sviluppo del Paese,
destinando una quota consistente del PIL all’istruzione, come hanno fatto altri paesi
europei, pur attraversati dalla crisi.
In Italia invece, in questi ultimi decenni, si sono operati pesantissimi tagli al personale e al
finanziamento delle Istituzioni Scolastiche che spesso operano in condizioni e strutture
inadeguate.
Ed è proprio di tagli che oggi vogliamo parlare, per sottoporre alla Vostra attenzione le
sorti della scuola marchigiana.
Sono stati evitati gli sprechi, ma questo non ci ha ripagato perché il Governo ha fatto
“cassa” attraverso “tagli lineari”, senza tenere conto delle reali esigenze del territorio.
Tutte e cinque le province sono sconcertate dalla scure abbattutasi sulla scuola.
E’ chiaro che le situazioni sul territorio sono diversificate a causa della conformazione
geografica della nostra Regione.
Noi abbiamo:
COMUNI MONTANI (dati Istat)
Provincia di Pesaro e Urbino: n. 36 su 60 comuni
Provincia di Ancona: n. 5 su 49 comuni
Provincia di Macerata: n. 36 su 57 comuni
Provincia di Ascoli Piceno: n. 13 su 33 comuni
Provincia di Fermo: n. 6 su 40 comuni
COMUNITA’ MONTANE
Regione Marche: 8 comunità montane
Provincia di Pesaro e Urbino: 3 C.M. con 29 comuni
Provincia di Ancona: 1 C.M. con 10 comuni (di cui 5 non risultano comuni montani (ISTAT)
Provincia di Macerata: 3 C.M. con 40 comuni (di cui 3 non risultano comuni montani (ISTAT)
Provincia di Ascoli Piceno/ Fermo: 2 C.M. con 19 comuni
PICCOLI COMUNI
Vengono definiti piccoli comuni quelli con meno di 5.000 abitanti
Provincia di Pesaro e Urbino: n. 44 su 60 comuni
Provincia di Ancona: n. 30 su 49 comuni
Provincia di Macerata: n. 40 su 57 comuni
Provincia di Ascoli Piceno: n. 24 su 33 comuni
Provincia di Fermo: n. 33 su 40 comuni.
Nelle Marche, secondo l’ ultima rilevazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, gli alunni
stranieri al 31 ottobre 2009 sono complessivamente 25.597 su un totale di 214.540 studenti.
Il massimo numero, 8.784 è concentrato nella scuola primaria mentre la percentuale media
più alta, 14%, si registra in provincia di Macerata, mentre Ancona si attesta sull’11.78% con
realtà di alcune scuole del capoluogo con il 29,6%.
Abbiamo 5324 alunni disabili su una popolazione scolastica di 215.475 ragazzi e solo 1279
docenti in organico di diritto. Organico che viene annualmente incrementato secondo le
disponibilità economiche stanziate ( OF A.S. 2010-11 totale posti 2425 ) ma sicuramente
insufficiente rispetto alle necessità didattiche e alle richieste, in costante aumento.
COSA CHIEDIAMO?
Deve essere chiaro che non sono possibili né il funzionamento né l’autonomia della scuola
senza risorse economiche e strutturali adeguate e senza che venga riconosciuta una
“dotazione organica funzionale” che consenta ai nostri giovani quella formazione di
qualità che tutti invocano e di cui il nostro Paese e la nostra Regione hanno estremo
bisogno.
Pertanto, va avviato immediatamente un piano di intervento con i necessari investimenti
per l’istruzione e la formazione e con l’introduzione di un organico d’istituto funzionale
pluriennale che dia stabilità sia al personale di ruolo sia a quello precario e consenta alle
scuole di programmare su base pluriennale il loro POF (Piano dell’offerta formativa).