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valore basso della corrente di avviamento. Lo statore di un rotore a doppia gabbia di un motore a induzione
è uguale a quello di un normale motore a induzione. Nel rotore a doppia gabbia di un motore a induzione,
ci sono due strati delle barre (vedi in figura)
Ogni strato è cortocircuitato dagli anelli di estremità. Le barre esterne della gabbia hanno una sezione
trasversale più piccola rispetto alle barre interne e sono realizzate in materiali ad alta resistività come
ottone, alluminio, bronzo, ecc. Le barre della gabbia interna sono realizzate in rame a bassa resistenza.
Quindi, la resistenza della gabbia esterna è maggiore della resistenza della gabbia interna.
C'è una fenditura (slot) tra la parte superiore e quella inferiore. La fessura che collega l'avvolgimento
interno della gabbia è molto più grande di quella dell'avvolgimento esterno della gabbia. Quindi,
l'avvolgimento interno ha una maggiore autoinduttanza.
All'avvio, la tensione indotta nel rotore è uguale alla frequenza di alimentazione (f 2 = f1). Quindi, la reattanza
di dispersione dell'avvolgimento interno della gabbia rispetto a quella dell'avvolgimento esterno della
gabbia è molto più grande. L'avvolgimento esterno della gabbia trasporta la maggior parte della corrente di
avviamento che offre bassa impedenza al flusso di corrente. L'avvolgimento esterno a gabbia ad alta
resistenza, quindi, sviluppa una coppia di spunto elevata.
All'aumentare della velocità del rotore, la frequenza del rotore diminuisce. Alla normale velocità operativa,
la reattanza di dispersione di entrambi gli avvolgimenti diventa trascurabilmente piccola. La corrente nel
rotore si divide tra le due gabbie ed è governata dalle loro resistenze. La resistenza della gabbia esterna è
circa da 5 a 6 volte quella della gabbia interna. Quindi, la coppia del motore sviluppata principalmente dalla
gabbia interna a bassa resistenza e viene sviluppata in condizioni di normale velocità operativa.
Per i bassi requisiti di coppia iniziale, viene utilizzato un motore a gabbia normale mentre per esigenze di
coppia più elevate viene utilizzato un motore a gabbia profonda e per coppie ancora più elevate viene
utilizzato un motore a doppia gabbia. per motori di grandi dimensioni viene utilizzata la costruzione
dell'anello di contatto. Anche la coppia iniziale e i periodi iniziali sono grandi.
Il rotore avvolto ha un avvolgimento trifase, realizzato in filo o piattina di rame, analogo a quello dello
statore e con lo stesso numero di poli. L'avvolgimento viene collegato a stella o a triangolo ed i capi liberi
delle fasi sono collegati agli anelli del collettore (tre anelli uno per ogni fase) sui quali strisciano delle
spazzole.
In funzionamento normale gli anelli vengono chiusi in cortocircuito e il rotore si comporta in modo identico
al rotore a gabbia. All'avviamento invece si introducono nel circuito rotorico, mediante le spazzole e gli
anelli, delle resistenze che poi vengono gradatamente escluse a mano a mano che il rotore accelera: queste
resistenze costituiscono il reostato di avviamento e servono a limitare la corrente di spunto e a modificare
la caratteristica meccanica del motore, traslandola lungo l'asse delle ascisse fino a fare coincidere la coppia
massima con quella di spunto. Nei motori a rotore avvolto utilizzati soprattutto nelle macchine di
sollevamento che richiedono alte potenze, si impiegano, oltre ai tradizionali reostati, dei sistemi di
regolazione statici.
In essi la resistenza rotorica anziché fissa o a gradini è variata con continuità per mezzo di un ponte trifase
di tiristori e diodi posti in serie alle resistenze rotoriche. Le possibilità del sistema permettono: la
regolazione continua della velocità tra lo 0 e il 30% della velocità di sincronismo, sia in salita che in discesa,
indipendentemente dal variare del carico; manovre di posizionamento dolci, frenatura temporizzata.
Nei motori asincroni con rotore avvolto si usano collettori ad anelli normalmente di bronzo con superficie
rettificata. Le spazzole sono di vari materiali: senza e con contenuto di metallo, grafite naturale,
elettrografite, metallografite con rame e grafite in diverse percentuali. Il dimensionamento e la scelta del
materiale degli anelli e delle spazzole seguono regole precise in funzione della velocità periferica
(generalmente compresa tra 20-50 m/s), della densità di corrente (10-20 A/cm 2), del coefficiente di attrito e
della caduta di tensione al contatto. Le spazzole sono alloggiate in portaspazzole la cui funzione è di
mantenerle nella posizione voluta e di esercitare una pressione regolabile in modo da realizzare un buon
contatto elettrico tra spazzola e anello senza dar luogo a eccessive perdite per attrito.