E’ una musica solo vocale, senza accompagnamento musicale!
Si esegue nelle chiese, nei monasteri e nelle basiliche con lo scopo di accompagnare preghiere o riti religiosi. Monaci e fedeli intonano canti monodici: sono canti ad una sola voce, composti cioè da una sola melodia. Il canto gregoriano è l’esempio più conosciuto di canto monodico: - è un canto solo vocale - senza accompagnamento musicale - cantato in latino - cantato da voci solo maschili - ritmo libero: si segue l’andamento del testo senza valori musicali prestabiliti. Il canto gregoriano si diffonde grazie alla Schola Cantorum, fondata da Gregorio Magno e qui si formano i religiosi che hanno il compito di diffondere il canto gregoriano in tutta Europa. Il canto gregoriano può essere di due tipi: - canto sillabico: ad una sillaba del testo corrisponde una nota cantata. - canto melismatico: ad una sillaba del testo corrispondono più note. Papa Gregorio Magno raccoglie e riordina i canti religiosi in un unico libro intitolato Antiphonarium Cento: qui vennero inseriti tutti quei canti adatti ad essere eseguiti durante le funzioni religiose. Dei canti trascrive solo il testo, perché la scrittura musicale a quell’epoca non era stata ancora inventata. Guido d’Arezzo: inventore dei nomi delle note, della scala musicale e della notazione musicale. LA MUSICA PROFANA Dopo l’anno Mille si sviluppa la musica profana: sia cantata che eseguita con gli strumenti. E’ una musica per intrattenere, divertire e far ballare. Era la musica del popolo, e veniva composta in lingua volgare. I luoghi erano le corti, i castelli, le piazze e i villaggi , durante le feste. La musica profana si diffonde soprattutto in Francia grazie ai musicisti-poeti che utilizzano anche l’accompagnamento musicale. - trovieri: usano la lingua d’oil (nord Francia) e recitano argomenti amorosi ed epici - trovatori: usano la lingua d’oc (sud Francia) e recitano l’amor cortese - minnesanger: usano la lingua tedesca Presso le corti e nelle feste popolari si esibiscono anche i menestrelli e i giullari: rispetto ai trovatori e ai trovieri non sono musicisti colti, non leggono e non scrivono la musica infatti. Sono musicisti girovaghi, acrobati e giocolieri che vivono spostandosi di villaggio in villaggio e intrattengono gli spettatori del luogo.