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LA TERMOGRAFIA

Cenni Teorici - Strumentazione


e Tecniche di Misura

Benevento, aprile 2015


Introduzione

La Termografia è una tecnica


diagnostica, non invasiva, che
attraverso la misura della radiazione
infrarossa emessa dal corpo oggetto
di indagine, ne determina la sua
temperatura superficiale
La Termocamera è lo strumento di
misura, attraverso il quale si
riproducono delle immagini
termografiche dell’oggetto di
indagine.
L’immagine termografica o
termogramma è una mappa, in scala
di grigio o in falsi colori,
rappresentativa della distribuzione di
temperature della zona indagate
Le mappe sono costruite associando ad ogni valore
di temperatura un diverso colore
La mappatura della temperatura
superficiale è una informazione
fondamentale per valutare lo stato di
conservazione dei materiali.
Differenze di temperature di una
parete, ovvero differenze di colore
possono essere sintomo di anomalie
L’indagine termografica trova
applicazione in diversi ambiti:
• campo architettonico
• campo industriale: elettrico e
meccanico
• campo medico e veterinario
• campo nautico
• campo agrario
La Termocamera

strumento di misura in grado di


captare la radiazione infrarossa
emessa da un corpo
La Termocamera

strumento capace di tradurre la


radiazione infrarossa captata nella
distribuzione di temperature
superficiali del corpo in esame
La Termocamera

La scoperta della radiazione


infrarosso risale all’inizio del 1800, ad
opera dell’astronomo Sir William
Herschel
La Termocamera

I primi strumenti di misura della


temperatura di un corpo a distanza si
basavano sulle proprietà dei cristalli
di salgemma…
La Termocamera

… ma il primo passo decisivo


nell’evoluzione dei sistemi di misura
della temperatura fu l’invenzione della
termocoppia (1829), ad opera di
Leopoldo Nobili…
La Termocamera
… a seguire fu Macedonio Melloni
che, studiando l’infrarosso, ebbe l’idea
di collegare in serie differenti
termocoppie.
Grazie all’ottica in cristalli di
salgemma riuscì a rilevare il calore di
una persona a circa 3 m di distanza.
La Termocamera

La prima immagine del calore, ovvero


il primo termogramma fu opera di Sir
John Herschel, figlio di Sir William
Herschel.
La Termocamera

Le moderne termocamere si basano


sull’invenzione dei sensori bolometrici,
dovuti a Samuel Langley (1834-1906)
… pioniere dell’aviazione statunitense
La Termocamera

… Samuel Langley inventò il


bolometro. Strumento costituito da una
piccola striscia di platino annerito,
collegato ad un circuito elettrico.
Con questo strumento riuscì a rilevare
una mucca a circa 400 m di distanza.
… tra il 1900 ed il 1920 ci fu un
ulteriore impulso nello studio della
radiazione infrarossa e nello sviluppo
dei metodi di rilievo di oggetti caldi a
distanza
… un illuminatore all’infrarosso
illuminava a distanza l’oggetto e un
rilevatore all’infrarosso consentiva di
vedere l’oggetto al buio (convertitori di
immagine)…
… abbandonata la tecnologia dei
sistemi con raggio di ricerca, si è
passati ai sistemi di rilevazione
passivi. Sistemi in grado di rilevare
oggetti al buio sfruttando la pochissima
luminosità presente di notte …
(rilevatori fotonici)
… e così la tecnologia dei visori
notturni all’infrarosso, con il raggio di
ricerca hanno favorito lo sviluppo di
prodotti in ambito civile (videocamere
per la sorveglianza notturna)
La Termocamera

… fino al 1997 le termocamere furono


caratterizzate da un rilevatore in grado
di misurare la radiazione infrarossa e
da un sistema di raffreddamento del
sensore ad azoto liquido
La Termocamera

Le termocamere presenti oggi sul mercato


si dividono in due grandi famiglie:
• quelle raffreddate
• quelle non raffreddate
Le parti che costituiscono una
termocamera raffreddata sono:
 il sensore
 il sistema di raffreddamento
 il sistema di scansione
 l’obiettivo
Le Termocamere Raffreddate

… i sensori utilizzati nelle


termocamere all’infrarosso di tipo
raffreddate, sono essenzialmente i
foto-rilevatori e i termo-rilevatori…
Le Termocamere Raffreddate

i foto-rilevatori rilasciano cariche elettriche in


quantità proporzionale all’assorbimento di
fotoni (semiconduttori: antimoniuro di indio,
tellurato di cadmio)
i termo-rilevatori assorbono l’energia
irraggiata dall’oggetto e forniscono indicazioni
sulla sua temperatura in relazione alla
variazione delle proprietà elettriche dei
sensori (termocoppie, bolometri, pirometri)
Le Termocamere Raffreddate

… la precisione aumenta al diminuire


della temperatura del rilevatore, ecco
perché i sensori vengono
raffreddati…
Le Termocamere Raffreddate

… il raffreddamento del sensore


garantisce una immagine termica priva
di disturbi e con una risoluzione
termica ottima e stabile …
… raffreddare il sensore è diretta
conseguenza del fatto che più è freddo
e meno radiazioni emette …
Le Termocamere Raffreddate

… ma ne assorbe in maniera
inversamente proporzionale alla sua
temperatura, riuscendo a delineare
una mappa delle temperature con
precisione tanto maggiore quanto più il
sensore è freddo.
Le Termocamere Raffreddate

… esistono diversi sistemi di


raffreddamento,… ma per tutti le
criticità principali sono rappresentate
dalle difficoltà di trasporto, dalla
necessità dei continui rabbocchi del
refrigerante, dal bisogno di ricariche
elettriche frequenti.
Le Termocamere Raffreddate

… il sensore delle termocamere


raffreddate ha dimensioni molto ridotte,
ma è caratterizzato da una grande
velocità di acquisizione. Per poter
acquisire le immagini è necessario un
sistema di scansione, ossia un sistema
in grado di scansionare l’immagine,
focalizzando ogni punto di essa sul
sensore.
Le Termocamere Raffreddate
… risoluzione 320x240 pixel
Il prisma di riga ruota a 18.000 giri/min, quello di
colonna a 150 giri/min… il tempo di risposta del
sensore è inferiore a 1 microsecondo …
Le Termocamere Raffreddate

… infine l’ottica è in genere realizzata


con lenti al germanio, che hanno la
proprietà di essere trasparenti alla banda
dell’infrarosso e impediscono l’ingresso
della radiazione visibile… la messa a
fuoco è generalmente controllata
elettronicamente.
Le Termocamere non Raffreddate

… il loro ingresso sul mercato si è avuto


dopo il 1997. Il sensore non è unico, ma
è costituito da una matrice di sensori. In
tal modo non occorrono grosse velocità
di scansione perché c’è una
corrispondenza diretta tra il pixel del
sensore e il pixel analizzato
sull’immagine termica.
Le Termocamere non Raffreddate

… il sensore è di tipo microbolometrico


e la risoluzione geometrica del sensore,
cioè il numero di pixel analizzati
sull’immagine, corrisponde al numero di
pixel sensibili di cui è formato il
microbolometro.
Le Termocamere non Raffreddate

… non occorrendo sistemi di


raffreddamento le dimensioni ed il peso
sono molto più contenute e lo spazio in
più è destinato all’alloggiamento di una
adeguata batteria, rendendone l’impiego
molto più semplice.
Le Termocamere non Raffreddate

i sensori microbolometrici sono di due tipi distinti:


 termici: di tipo metallico o a semiconduttore,
sono economici e con tempi di risposta buoni
 quantici: basati sull’effetto fotoelettrico, con
tempi di risposta molto rapidi e per tale ragione
necessitano di raffreddamento!!
In definitiva le termocamere NON raffreddate
montano esclusivamente sensori termici
Le Termocamere non Raffreddate

l’ottica è identica alle termocamere raffreddate,


cioè realizzata con lenti al germanio…
Esistono in commercio ottiche aggiuntive, utili per
migliorare l’utilizzo della termocamera in relazione
alla distanza dell’oggetto di indagine.
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• range di ripresa: è la scala termica di analisi,


abbiamo termocamere con range tra -20 + 60°C,
-40 + 120°C, da 0° a 500°C e anche fino a 2000°C.

Più il range di ripresa è ridotto e più sono garantite


sensibilità e precisione.
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• risoluzione termica: è la minima differenza in


termini di gradi che il sensore è in grado di
apprezzare sulla medesima immagine. Più è alta la
risoluzione termica, più la termocamera sarà in
grado di apprezzare differenze di temperatura tra
due punti adiacenti della stessa immagine…
… da non confondere con la precisione termica
pari a ±2°C o al 2% della lettura…
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• risoluzione geometrica: è il numero di pixel di cui


è composto il sensore microbolometrico.
In commercio, limitatamente alle applicazioni civili,
abbiamo termocamere con risoluzioni
120x120 – 320x240 – 640x480.
Oltre non è possibile andare, perché coperti da
brevetti militari.
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• range spettrale: è la finestra di infrarosso che la


termocamera è in grado di analizzare.
In commercio esistono lo short wawe (da 2 a 5 μm)
e le long wawe (da 8 a 12-14 μm)
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• IFOV: è espresso in milliradianti e rappresenta


una piramide con il vertice corrispondente ad un
pixel del sensore e la base che costituisce la
grandezza del pixel ad una determinata distanza…
In pratica mi indica, ad una determinata distanza,
quanto è grande la superficie analizzata da un
singolo pixel del sensore
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• IFOV: ad esempio una termocamera con IFOV di


1,5 mrad, vuol dire che la dimensione del pixel, ad 1
m di distanza dal sensore, sarà uguale a 1,5 mm;
se mi posiziono a 10 m di distanza, la superficie
corrispondente ad un singolo pixel della matrice
sarà di 15 mm.
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• l’obiettivo: tutte le termocamere in commercio


utilizzano ottiche fisse. Non esistono in commercio
termocamere con funzione zoom.
Esistono però ottiche aggiuntive, tipo teleobiettivi
(adatti per le riprese da lontano in esterna) e
grand’angoli (adatti per le riprese da interno)
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• frequenza di acquisizione: più sale la frequenza


di acquisizione delle immagini, meglio si riescono
ad analizzare fenomeni termici in evoluzione o
semplicemente oggetti caldi in movimento.
Esistono termocamere in grado di acquisire veri e
propri filmati termici.
Le Termocamere
parametri fondamentali:

• prezzo: la differenza principale è dettata dalla


risoluzione geometrica del sensore e dall’ottica.
Oggi il top di gamma è il sensore con risoluzione
640x480 pixel, rilasciato dai militari nel 2005.
Analisi Termografica
Una delle applicazioni principali dell’analisi
termografica è in ambito edile …

Attraverso l’indagine termografica posso rilevare:


o ponti termici;
o distacchi di rivestimenti e/o intonaci;
o vuoti o cavità nella muratura;
o impianti idrici e termici in funzione;
o dispersioni termiche in genere, causate da difetti
di coibentazione
Pannelli radianti pavimento magazzino
Sbuffo d’aria spogliatoio uomini – parete ovest
Particolare pannello rimosso – magazzino cuoio
Ponte termico pilastro magazzino parete ovest
Particolare interno spaccio aziendale
Particolare finestra su area fumatori
Particolare flangia non coibentata
Particolare tubazione con coibente danneggiato
Particolare tubazione con coibente danneggiato
Particolare perdita da uno scarico di acqua
Ponte termico
struttura portante

Zona coibentata
Perdita di calore in corrispondenza degli infissi esterni e
deterioramento del coibente dalle tubazioni delle pompe di calore
la disuniformità termica della facciata potrebbe essere legata
a fenomeni di distacco del rivestimento
parete

rivestimento
distacco aria

riscaldamento
Coefficiente Emessività

L’Emissività indica la maggiore o minore attitudine di un


corpo “reale” ad irradiare l’energia posseduta….

… in relazione al corpo “nero” (irradiatore perfetto)

Il coefficiente di emissività è un numero adimensionale < 1

• Specchi, vetri, superfici lucide in genere: bassa emissività;


• Marmo, calcestruzzi, intonaci, neve, superfici opache in
genere: alta emissività;
Esperimento del pentolino con acqua calda

Nastro nero
(emissività altissima)
Fenomeno della riflettività dell’acciaio (bassa emissività)
Analisi Termografica Quadri Elettrici
Analisi Termografica Quadri Elettrici
Analisi Termografica Quadri Elettrici
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