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ELISABETTA BIANCO (UNICAL 19/4/2021)

Il potere economico e politico


delle donne spartane

VASO CON
PANDORA

(LOUVRE)
IL MITO DI PANDORA (ESIODO, OPERE E GIORNI, V. 50 SGG.)
A lui Zeus che aduna le nuvole disse adirato:
"O figlio di Iapeto, tu che fra tutti nutri i pensieri più accorti,
tu godi del fuoco rubato e di avermi ingannato,
ma a te un gran male verrà, e anche agli uomini futuri:
io a loro, in cambio del fuoco, darò un male, e di quello tutti
nel cuore si compiaceranno, il loro male circondando d'amore".
Così disse e rise il padre di uomini e dèi:
a Efesto illustre ordinò poi che, veloce,
intridesse terra con acqua, vi ponesse dentro voce umana
e vigore e, somigliante alle dee immortali nell'aspetto, formasse
bella e amabile figura di vergine; poi ad Atena
che le insegnasse i lavori: a tessere la tela dai molti ornamenti,
e che grazia intorno alla fronte le effondesse l'aurea Afrodite
e desiderio tremendo e le cure che rompono le membra;
che le ispirasse un sentire impudente e un'indole scaltra
ordinò ad Ermete, il messaggero Argifonte.
Diversa il dio fece l'indole della donna al principio.
(Carattere da scrofa, volpe, cagna, di terra, di mare, asina,
donnola, cavalla, scimmia)
Un'altra la fece dall'ape; quando la trova uno è fortunato;
a lei sola non si accompagna biasimo,
fiorisce grazie a lei, e prospera la casa,
invecchia amata con l'amato marito,
la prole è bella e ammirata.
E ammirabile ella diviene fra le donne
tutte, e divina grazia la circonda.
E non si compiace a sedere con le donne
quando fanno discorsi d'amore e di letto.
Tali donne graziosamente dona agli uomini
Zeus: esse sono le migliori e le più sagge.

"SATIRA DELLE DONNE" DI SEMONIDE DI AMORGO


E se devo fare un accenno anche alla virtù
delle donne, per quante ora si troveranno
in vedovanza, comprenderò tutto in questa
breve esortazione. Gran vanto per voi
dimostrarvi all’altezza della vostra natura
femminile; grande è la reputazione di
quella donna di cui, per lode o biasimo, si
parli il meno possibile fra gli uomini.

TUCIDIDE II, 45, 2


Secondo gli altri Greci le giovanette se ne devono stare
tranquille in disparte a lavorare la lana. Ma se le si alleva in
questa maniera, come è possibile aspettarsi che mettano al
mondo bimbi sani e grossi? Dal canto suo Licurgo ritenne
che confezionare vesti era lavoro che potevano attendere
anche delle schiave, mentre era convinto che compito
primo delle donne libere fosse la procreazione di prole: così
prescrisse in primo luogo esercizi fisici alle femmine non
meno che ai maschi. In seguito istituì competizioni di corsa
e di lotta per le donne, alla stessa stregua che per gli
uomini, certo che da genitori entrambi robusti sarebbe nata
prole ancor più vigorosa.

SENOFONTE, COSTITUZIONE DEGLI SPARTANI, I, 3-4


3. Egli dispose che le ragazze tenessero in allenamento il loro corpo
con la corsa, la lotta, il lancio del disco e del giavellotto perché il
frutto del loro ventre, mettendo fin da principio radici vigorose in
corpi vigorosi, crescesse poi nel migliore dei modi e anche perché esse
stesse, giungendo fortificate al parto, lottassero con successo e
facilità contro le doglie. 4. Per eliminare in loro ogni forma di
mollezza, sedentarietà ed effeminatezza abituava le ragazze non
meno dei ragazzi a partecipare nude alle processioni e a cantare e
danzare in alcune feste religiose in presenza e sotto gli occhi dei
giovani …. 7. D’altra parte la nudità delle ragazze non aveva nulla di
indecente, poiché c’era in loro la modestia e mancava la sensualità: e
anzi, la nudità formava in loro l’abitudine alla semplicità e all’ardente
desiderio del benessere fisico: anche il sesso femminile poteva
gustare così un nobile sentimento di fierezza, rendendosi conto di
poter partecipare alla virtù e alla gloria non meno dei maschi.

PLUTARCO, VITA DI LICURGO, 14, 3 SGG.


Visto poi che altrove, una volta celebrata l’unione di una donna
con un uomo, almeno per i primi tempi di solito i mariti non
conoscevano misura nei rapporti con le proprie mogli, anche a
questo comportamento ne contrappose uno opposto: stabilì
infatti che fosse motivo di vergogna per il maschio essere scorto
nell’atto di entrare nella stanza della sposa o nell’atto di
uscirne. Con tale restrizione è inevitabile che aumenti il
desiderio reciproco dei coniugi e che la prole, se concepita in
questo modo risulti più robusta che se i genitori fossero
estenuati da reciproca sazietà. Inoltre Licurgo fece cessare
l’abitudine di prendere moglie in tempi lasciati alla discrezione
dei singoli e prescrisse di contrarre matrimonio nell’età del
pieno vigore fisico, in quanto riteneva anche questo aspetto
utile ai fini della fecondità.

SENOFONTE, COSTITUZIONE DEGLI SPARTANI, I, 5-7


Le nozze avvenivano mediante il rapimento delle donne e
queste non erano piccole, né troppo giovani per il matrimonio,
ma anzi floride e mature. Le nozze avvenivano mediante il
rapimento delle donne e queste non erano piccole, né troppo
giovani per il matrimonio, ma anzi floride e mature. La madrina
riceveva in consegna la sposa, le rasava il capo a zero, le faceva
indossare un mantello e dei calzari da uomo e la lasciava
coricata su un pagliericcio, sola e senza nessun lume. Lo sposo,
che non era né ubriaco né svigorito, ma perfettamente lucido
perché aveva pranzato come al solito nella mensa comune,
entrava, le scioglieva la cintura, la prendeva in braccio e la
trasportava sul letto. Dopo essere rimasto con lei poco tempo,
se ne andava compostamente a dormire dov’era solito anche
prima insieme agli altri giovani.

PLUTARCO, VITA DI LICURGO, 15, 4 SGG.


Poteva comunque accadere che un uomo anziano avesse una
sposa giovane: anche in questo caso Licurgo, visto che mariti di
tale età sono soliti custodire con eccesso di gelosia le proprie
mogli, introdusse un comportamento antitetico: dispose infatti
che il vecchio marito potesse ammettere nell’intimità della
propria casa un uomo di cui ammirasse le doti fisiche e morali,
allo scopo di ottenere figli per mezzo suo. Di contro, nel caso di
un uomo che non intendesse avere ulteriori rapporti con la
propria moglie ma che tuttavia provasse il desiderio di avere
una bella prole, lo autorizzò a metter gli occhi su una donna
prolifica e nobile e renderla madre dei propri figli, a patto di
aver ottenuto il consenso del marito legittimo.

SENOFONTE, COSTITUZIONE DEGLI SPARTANI, I, 8-9


11. Dopo aver imposto al matrimonio una disciplina che teneva in così
gran conto il pudore, con impegno ancora maggiore Licurgo ne
eliminò il sentimento vano e femmineo della gelosia. Ritenne infatti
opportuno salvaguardare il matrimonio da ogni eccesso e disordine e
concedere a chi ne fosse degno la possibilità di avere figli e mogli in
comune…12. Perciò se un uomo anziano ammogliato con una donna
giovane nutriva affetto e stima per un giovane nobile, poteva condurlo
a lei e dopo che questi l’avesse messa incinta con seme vigoroso,
riconoscere il figlio come proprio. 13. Era inoltre possibile a un nobile
che provasse attrazione per una donna prolifica e onesta, sposata a
un altro, una volta ottenutone il consenso del marito, di unirsi a lei …
così da procurarsi figli buoni destinati a essere fratelli e consanguinei
di uomini buoni … 16. Queste disposizioni, introdotte in quel periodo
in conformità alle leggi della natura e in considerazione dell’interesse
dello Stato, erano tanto più lontane dalla licenziosità diffusasi tra le
donne, a quanto si dice, più tardi, che del tutto incredibile era a Sparta
l’ipotesi dell’adulterio.

PLUTARCO, VITA DI LICURGO, 15, 11 SGG.


Ecco perché accadeva alle donne di dire e
pensare cose come quelle che le fonti
riferiscono a proposito di Gorgò, la moglie di
Leonida. Quando una donna, evidentemente una
straniera, le si avvicinò e le disse: “Soltanto voi
spartane avete la supremazia sugli uomini”,
Gorgò rispose: “Perché solo noi generiamo
uomini!”.

PLUTARCO, VITA DI LICURGO, 14, 8


Archidamo ebbe anche una figlia, di nome
Cinisca, che nutrì la grande ambizione di
vincere alle gare di Olimpia e fu la prima
donna che allevò cavalli e le prima che
ottenne una vittoria olimpica. Dopo Cinisca
altre donne, principalmente spartane,
ottennero vittorie olimpiche, ma nessuna
di queste per i successi ottenuti fu più
famosa di Cinisca.
PAUSANIA III, 8, 1
Anthologia Palatina, 13, 16:
Sono re di Sparta i miei padri e i miei fratelli,
coi cocchi di cavalli pié veloci vittoriosa, io Cinisca.
quest’immagine eressi. Sola mi vanto tra le donne
di tutta l’Ellade di aver riportato questa vittoria.
Senofonte, Agesilao, 9, 6:
…egli avesse persuaso Cinisca, che era sua sorella, ad
allevare cavalli per la corsa e avesse dimostrato,
quando ella vinceva, che questo tipo di allevamento
era segno non di bravura, ma di ricchezza.
A Sparta il legislatore, volendo rendere forte tutta la
cittadinanza, è evidentemente riuscito nel suo intento per quel
che riguarda gli uomini, ma ha trascurato le donne, che vivono
con intemperanza e lussuria, dedite a ogni sregolatezza. Da ciò
necessariamente deriva che con una costituzione del genere sia
molto onorata la ricchezza, specialmente se le donne hanno il
predominio …. Licurgo tentò di ridurre le donne all’obbedienza
della legge, ma dovette recedere in seguito alla loro opposizione
… La mancanza di sane disposizioni sulla condizione delle donne
non solo introduce elementi sconvenienti nella costituzione in
quanto tale, ma conduce all’avidità di ricchezze… Ora circa i due
quinti di tutta la terra sono in mano delle donne, in parte perché
vi sono molte ereditiere e in parte per l’uso di dare ingenti doti,
che invece sarebbe meglio abolire del tutto o per lo meno
rendere esigue o di giusta misura.”

ARISTOTELE, POLITICA, 1269 B 12 -70 B 6


Non è vero, come afferma Aristotele, che Licurgo dopo
aver cominciato a disciplinare il comportamento delle
donne smise, non riuscendo a dominare la loro grande
sfrenatezza e il sopravvento che esse avevano
acquistato sugli uomini, a causa delle frequenti
spedizioni militari nelle quali gli uomini erano
impegnati e durante le quali essi erano costretti a
lasciarle padrone assolute della casa e per questo le
corteggiavano più del giusto e le chiamavano signore.
Al contrario Licurgo si occupò anche delle donne con la
dovuta attenzione.

PLUTARCO, VITA DI LICURGO, 14, 1


4, 1-2: Benché non avesse ancora 20 anni e fosse stato
allevato nelle ricchezze e nel lusso da due donne, sua
madre Agesistrata e sua nonna Archidamia, che erano
le persone più ricche di Sparta, egli si oppose subito
vigorosamente ai piaceri.
6, 7: Agesistrata aveva molta influenza in città per il
gran numero di clienti, amici, debitori e si interessava
molto delle vicende pubbliche.

PLUTARCO, VITA DI AGIDE


4. Allora le donne, esaltate dall’ambizione del giovane,
mutarono parere e furono prese da una specie di entusiasmo
per il bene, al punto che insieme incoraggiarono e fecero fretta
ad Agide e fecero venire i loro amici perché lo aiutassero e
discutessero con altre donne; ben sapevano infatti che gli
Spartani danno sempre ascolto alle proprie mogli e permettono
loro di ingerirsi negli affari pubblici più di quanto essi stessi si
occupino di quelli domestici. 5. La maggior parte delle ricchezze
della Laconia era allora nelle mani delle donne e tale circostanza
rese difficile e disagevole l’azione di Agide. 6. Le donne infatti
gli si opposero, non solo perché sarebbero state private del
lusso che, nella loro ignoranza del vero bene, consideravano la
felicità, ma anche perché vedevano che avrebbero perduto
l’onore e il potere di cui godevano grazie alle loro ricchezze.

PLUTARCO, VITA DI AGIDE, 7, 4-6


Egli guadagnò alla sua causa molti altri cittadini grazie
a sua madre, Cratesiclea, che gli fornì risorse senza
risparmio perché condivideva le ambizioni del figlio. Si
dice inoltre che ella benché non avesse bisogno di
risposarsi, lo fece per il bene del figlio, scegliendo un
cittadino che era di primo rango per la sua fama e il
suo potere”.

PLUTARCO, VITA DI CLEOMENE, 6, 2

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