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SpazioFilosofico

spaziofilosofico.it/info

Il manifesto
Spaziofilosofico è uno spazio delle idee, insaturo, uno spazio pubblico, al servizio
dell’intelligenza delle cose. Uno spazio delle idee, innanzitutto: è il loro spazio, noi che
vi trascorriamo del tempo e vi spendiamo della fatica di pensiero siamo loro ospiti e come
tali ci comportiamo, educatamente. In quanto spazio delle idee è anche uno spazio
insaturo: il paradigma della saturazione, tipico della spazialità, per cui chi occupa uno
spazio lo toglie agli altri, è sospeso quando si tratta di idee: l’attributo pensiero – alla
Spinoza – non ha altro senso che questo: distinguere uno spazio di genere diverso da
quello che coincide con l’estensione. L’idea è un motore di ricerca, un luogo di sviluppo e
moltiplicazione, i cui confini – di senso – sono potenzialmente espansibili all’infinito, con
il solo vincolo di pertinenza, del rigore dei nessi fra ciò che viene aggiunto e l’idea motore.

Ma Spaziofilosofico è anche uno spazio pubblico: là dove si tematizzano e sviluppano


questioni si genera spazio pubblico, perché un tema è tale in quanto è offerto a
un’interrogazione potenzialmente universale, in grado di far emergere l’intelligenza
delle cose. Questa intelligenza va intesa soprattutto come genitivo soggettivo, perché lo
sviluppo dell’idea di una cosa sfugge al rischio dell’arbitrarietà in quanto permette che
giunga all’espressione l’essenza della cosa, la cosa stessa: non si tratta dunque di
un’estrinseca attribuzione di significato a un inerte oggetto di indagine, quanto piuttosto
di un consentire, di un assecondare la cosa.

Spaziofilosofico ha selezionato quattro versanti della cosa stessa, quello teorico, quello
politico, quello delle pratiche, quello della storia delle idee. In ognuno di questi
versanti si declina in ogni numero un tema, un concetto sotto choc, che vuol essere ri-
pensato. Il nesso strettissimo di teoria e pratica risponde all’idea che il più speculativo è il
più concreto, e che è tempo che la filosofia – senza nulla perdere della propria purezza –
torni a declinarsi una buona volta come impegno civile.

Spaziofilosofico intende le “Pratiche” come luogo che ospita chi – semel in vita o più di
frequente – pratica la fatica del concetto, chi per buone ragioni individua categorie che
richiedono nuova attenzione, le trasforma in temi, riapre i loro confini consueti
tentandone nuove declinazioni, indipendentemente dalla cultura di appartenenza:
umanistica o scientifica, filosofica o non filosofica; intende le “Politiche” come luogo di
irruzione diretta della realtà sulla scena del pensiero filosofico, di dibattito sul futuro
possibile, di proposte di riforma e di cambiamento; intende la “Teoria” come messa a
punto di genomi teoretici, capaci di illuminare la realtà e di fornirne una interpretazione
complessiva proprio a misura del rigore e della precisione con cui vengono individuati;
intende gli “Studi” come contributi per una rivisitazione della tradizione, che ne
mostrino la vitalità e applicabilità proprio a misura del rigore storico e filologico con cui
vengono condotti.

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Dal 2019 alle quattro sezioni monografiche – Teoria, Politiche, Pratiche, Studi – se n’è
affiancata una quinta non monografica, dedicata all’Ora della conoscibilità. Si tratta di
un’espressione di Walter Benjamin (Jetzt der Erkennbarkeit), che si riferisce alla
necessità della presenza di spirito (Geistesgegenwart), attraverso cui ri/conosciamo o
decifriamo ciò di cui ne va nel nostro presente, affinché – per quanto possibile – gli eventi
decisivi della vita e della storia non ci passino incompresi sopra la testa, mentre siamo
distratti e voltati altrove. Gli articoli di questa sezione reagiscono – per così dire in tempo
reale – agli “eventi ospiti”, alle irruzioni e alle interruzioni della realtà, che impongono
una assunzione di responsabilità e un contributo di pensiero. Assestano i loro colpi di
pensiero con la mano sinistra, quella capace – nonostante o proprio a causa della sua
impreparazione, che obbliga a improvvisare – di assestare i colpi decisivi, secondo ancora
un’indicazione di Walter Benjamin. Se il pensiero predilige i tempi lunghissimi della
meditazione, infatti, esso resta tuttavia fratello dell’urgenza, chiamato a non dimenticare
tale fraternità.

Spaziofilosofico è una rivista semestrale: il primo numero dell’anno esce a giugno, il


secondo a dicembre.La rivista offre contributi inediti e di volume ridotto, da leggere
stampati ma anche direttamente sullo schermo, pensieri compiuti e articolati, densi e con
pochissime note, solo se indispensabili. Tutti i contributi filosofici sono soggetti a blind
review.

Spaziofilosofico ospita articoli in lingua italiana e nelle principali lingue europee,


coltivando un legame particolare con gli Stati Uniti. Intende così dare il suo piccolo
contributo alla costruzione di uno spazio comune europeo, in cui tutti i parlanti si
sentano a casa e in cui il ruolo centrale riconosciuto alla lingua inglese – la lingua
veicolare – non implichi la saturazione di altri spazi linguistici. Non si colloca neppure in
un’area politica né in una teorica di evidente ascrivibilità accademica. Insomma, nel suo
spazio, c’è spazio

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