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FONDAZIONE GIORGIO CINI Estratto da: SAGGI E MEMORIE DI STORIA DELLARTE 26 WALTER CUPPERI La riscoperta delle monete antiche come codice celebrativo Liconografa italiana dell imperarore Carlo V ’Asburgo nelle medaglie di Alfonso Lombardi, Giovanni Bernardi, Giovanni da Cavino, “TP”, Leone e Pompeo Leoni (1530-1558), con una nota su alere medaglie cesaree di Jacques Jonghelinck e Joachim Deschler Fanzioni e forme della committenza di medaglie nei viaggi italiani di Carlo V Per molti centri di cultura italiani il 1527 ebbe il valore di una cesura: alla pace di Barcellona (1529) segui infar- «i nelPincera Penisola una riorganizzzzione politica e isi- tuzionale, che interessd anche le forme sociali di alcuni settori dell'attivith artistica. Quindi, a partire dall'inco- ronazione imperiale di Bologna (1530), frequenti viaggi diplomatici ¢ un lungo lavorio cancelleresco, di proto- collo ¢ d'apparato furono imperniati sulla riconciliazio- rice sul riconoscimento reciproco delle due autorita uni- versali, Paparo ¢ Impero, le quali riuscirono a ridefinire una parte dei governi e degli stati regionali italiani in funzione dei propri poreri di investitura e delle proprie pertinenze territorialie giuridiche’. Alcuni snodi fondamencali di questo cambiamento coincisero con le visite di Carlo V (1500-1558) ai sud- diti ¢ ai principi italiani. In tutte queste occasioni Impe- ratore ¢ Pontefice, poteri complementari soprattutto nel concreto sistema di forze dell Italia pacificata, furono posti a confronto non solo su temi politici ed ecclesiasti- ci, ma anche sul terreno delle immagini e della vita pub- blica’. Anche i nuovi signori italiani trovarono nei gene- ti artistici d'apparato, in particolare nei ritrati allegori- ci, una forma duttile per omaggiare Carlo V, presentarsi alle piazze ¢ confrontarsi con le altre corti. Questa forma 31 Verso la meta del sedicesimo secolo [...] nellarte del ritratto i fascinosi giovani della precedente generazione s'eran git trasformati in cortigiani eleganti ¢ ossequienti. [...] Il prepotente trionfo spagnuolo ebbe anche altro effetto, Fece manifesta a tutti in Italia, vyeneziani compresi, la impotenza dell individuo dinanzi al porere organizzato, (Bernard Betenson)' di linguaggio visivo ~ ben rappresentata da una meda- glia commissionata da Cosimo I de’ Medici (fig. 2) in occasione di uno degli ultimi viaggi di Carlo Vin Italia (1541/1543)* — permetteva infarti a ciascun principe di definire il proprio ruolo istituzionale rispetto a principi di governo e figure legittimanti, alleate, antagoniste. Bisogner’ intendersi sul significato di tanta magnificen- za effimera nella policentrica Penisola: non sit cava semplicemente di trasmettere unlimmagine celebrativa, degli Stati e delle capital, di rappresencare lintera citta- dinanza ¢ indurla a immedesimarsi in un coeso ¢ parte- cipato splendore’. Apparati, documentazione grafica, re- Jazioni scritte¢ ritratti mobili (cio® medaglie e monete di emissione speciale) permettevano ai committenti di sottoporre comunicazioni diplomatiche, di partccipare analisi e programmi politici, di valutare il consenso dei destinarari e di visualizzare istanze locali e identita cul- turali, espresse attraverso le sottili variazioni di un lin- guaggio comune. La fertile sperimentazione visiva della cosiddetta et leonina conabbe cosi un riflusso ragiona- 0 € codificato, mentre la stessa disponibilita degli arti- sti, sbandati dalle traversie della guerra, poteva essere ti- canalizzata dalle commissioni per gli apparati effimeri i quali conobbero una proliferazione senza precedenti* ‘Ma quali furono le origini di tale linguaggio celebrativo, che spostamenti ¢ occasioni di incontro permiseto di condividere? Per le medaglie le soluzioni maturate a Ro- Saggi e memorie di storia dellarte - 26 ma dopo il Sacco offrivano un pregevole amalgama tra Giovanni Bernar- forti personalica (Benvenuto Celli di, Leone Leoni) ¢ una solida continuita, legata soprat- tutto all’emissione sempre pitt regolare di medaglie pontificie’, ma anche al crescente impiego di soggetti ¢ iconografie provenienti dalla monetazione imperiale an- tica (Figg. 28 ¢ 29). Fu dungue per lo pit in un’accezio- ne romana ¢ moderna che il repertorio celebrativo mes- aggiunse una c. In paralle- lo, Vinsorgente disciplina numismatica si avviava a rest: so a disposizione dalle monete antiche diffusione peninsulare attraverso le med tuire un codice strutturato © appositamente concepito per funzioni come lonorificenza o la visualizzazione di legami sociali Numerose occasioni in tal senso furono create proprio dai viaggi di Carlo V’: si pud anzi dire che nessun prin- , La riscoperta delle monete antiche come codice celebrativo 23. Giovanni da Cavino, 1/ Carlo Vd’Asburgo, v1 Colonne Freole con clava eleontea, medaglia di bronzo, © 38. Londra, British Museum 24, Giovanni da Cavino, Carlo Vd'Ashurgo, recto di medaglia di bronzo, @ 39 (da Bernhart) confermano la tradizionale datazione intorno al 1536, cio’ in coincidenza dei due successivi transiti dell'Impe- ratore (1535-1536, 1538) e a seguito della conquista di ‘Tunisi (1535) Il rovescio fu identificaro da Herrgott con il momento in cui, all’indomani della conquista di Tunisi, Carlo V al vassallo Muley Hassen i domini dai quali i pirata Barbarossa lo aveva spodestato™. Nessuno ha pet notato che iconografia fu dedotta abbastanza fe- delmente da un’invenzione di Giulio Romano, utilizza- ta a Palazzo Te per un affresco della Sala dei Venti (1527-1528, fig. 20) ¢ divulgata da una traduzione a stampa di Battista Franco (fig. 21)". Il soggetto giulie- sco, La Clemenza di Scipione Africano, viene riferito a un episodio della campagna di Spagna: il generale ro- mano, dopo la presa di Cartagena (209 a.C,) riportd un 45 sontuoso bottino ¢ restitul la liberth agli abitanti”. La- neddoto liviano git rappresentato a Mantova potrebbe avere ispirato innanzi tutto alcuni aspetti della condor- ta dell'Imperatore asburgico (per esempio il suo transi- to per le rovine di Cartagine), ma & certo che e390 fit sociato ai fatti di Carlo per lo meno all’epoca della me- daglia, che evidenziava il loro modello antico attraverso la deduzione iconografica In genere lassimilazionc cncomiastica a Scipione l’Afri- cano @ interpretata in relazione ai progetti militari dellA- sburgo, che miravano a ripristinare l'unith del Medicerra- neo ¢ la sicurezza dei mati, git guadagnate dalle campa- gne del generale romano, D'altro canto, turtavia, nel- Pambito dei ‘trionf’ italiani, cio’ nel quadro di manife- stazioni pensate soprattutto per chiari mini del confronto dell’ Imperatore con i poteri locali, Tinsistenza sul medesimo tema non poteva non assume- re-un significato interno ¢ circostanziale, Nella narrazio- ne liviana la clemenaa di Scipione & presentata sempre per illustrare principi programmatic: agli sconfitt il ri conoscimento della potestas populi Romani proposto co- me vincolo di alleanza, non di sudditanza; e risulta prefe- ribile perché vantaggioso, non perché inoppugnabile, mentre in patria I imperator @ acclamato come coman- dante ¢ difensore, ma non come sovrano”. Analogamen- te, a nove anni dal Sacco, le truppe asburgiche tornavano a calcare il suolo dello Stato pontificio per sancire una ri- conciliazione, ma vi erano ammesse sotto l'insegna del ri- spetto dellindipendenza e delle preesistenze politiche”. La celebrazione dell’ Impero come autorita pacificatrice & € ¢ preparare i ter~ svolta secondo un codice antiquario anche nel recto del- Ja medaglia qui attribuita a Giovanni da Cavino (fig 24), nella quale la nuca di Carlo 2 affiancata da un ca- duceo miniaturizzato: nel Rinascimento tale attributo era usualmente letto come simbolo di pace, effetto qui ricondotto all'azione eroica dell Imperatore dal rovescio, che raffigura una variante dell'impresa di Carlo (Colon- ne d'Ercole con sfora armillare, clava e leonted. Una differenziazione tipologica e funzionale tra meda- glic realizzate nelle medesime circostanve é tiscontrabi- le anche nelle successive visite solenni di Carlo V. Nel 1541 per esempio 'Imperatore attraversd nuovamente Mealia dalle Alpi fino alla Spezia. Ebbe cosi modo di v sitare Milano per la prima volta dacché ne era tornato signore per la morte di Francesco HI Sforza (1535). In tale occasione il passaggio del sovrano fu celebrato da due medaglie, una onorifica (fig. 30) e una destinaca al- le elargizioni (fig. 31). Come vedremo nel prossimo pa- ragrafo, dedicato al loro autore Leone Leoni, a partire Saggi e memore di 25. An. t! Carlo V d'Ashurgo, vl Allegoria della restaurazione dell Impero, medaglia di bronzo, O 35. Madrid, Museo Ar ‘queolégico Nacional da questa data entrambi i generi della medaglia d’appa- rato renderanno a rielaborare regolarmente iconografie monetali antiche. Due rare medaglie di modeste dimensioni, probabilmen- te risalenti agli anni quaranta, costicuiscono per’ un'ec- cezione a tale norma, ¢ testimoniano che il costume del- la dedica o dell'autocandidacura, che dava spazio a pro- poste iconografiche pit libere, non venne mai meno, La prima é la medaglia siglara da “TP” (fig. 22): essa pre- senta I'Imperatore in associazione con una vedura di Mi- lano: la disposizione dei monumenti permette di rico- noscere una porta urbica (Ticinese o Romana), la Basili- ca di San Lorenzo, il Duomo, San Gortardo in Ci Castello, forse persino Sant Eustorgio con la Cappella Portinari. immagine presenta anche component all goriche: all’esterno delle mura civiche giacciono infatti dei caduti, uno dei quali addita Pabitato da cui & stato respinto, mentre gli altri due assumono pose supine an- ticheggianti; dalfalto di una nube San Michele, alter ego della Provvidenza che agisce attraverso Carlo, leva la sua spada di fuoco a tutela della citta. Tali elementi sono usati in chiara Funzione legittimante: estromessi i Fran- cesi ai tempi della battaglia della Bicocca ¢ assunto il controllo della cited con le proprie guarnigioni, Carlo ha posto le premesse perché la prosperita e la sicurezza re- gnino a Milano; la condizione di tale benessere & una pa- Cificazione guadagnata con le armi e in nome della fede cattolica’s; di entrambi i valor il paesaggio urbano reca le stratificate tracce di antica capitale cristiana™. Lanomalia della medaglia rispecchia in questo caso uno, statuto particolare, per esempio quello di una prova per una celebrazione d'apparato, forse realizzata in stucco 0 in cera. A giudicare dagli esemplari sopravvissuti, tutti copie seriori, non pare tuttavia che la candidatura di “TP” venisse accolea dalle aurorita asburgiche, che con- tinuarono a preferire Leone Leoni ce, il i storia dell' arte - 26 Tra i ritratti che non abbiamo ancora esaminato, una medaglia anonima di fattura norditaliana presenta Car- lo V (fig. 2 che si avvi

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