Sei sulla pagina 1di 93

Al Pronto Soccorso ostetrico attivo 24/24 ore si accede da

via Bonanno Pisano 70


E' ubicato nell' Edificio N° 2 all'interno dell'ospedale
S.CHIARA
Numeri utili
Per chiamate urgenti 24/24 ore Blocco Parto 050-993462 -050 992607 – 050 992608

Servizio " Counseling allattamento e puerperio" martedì e giovedì h 14.30-17..30


Edificio 5 Piano 2° per chiamate N° verde 800086952 dalle 14.30-16.00
Appuntamenti per Cardiotocografie 050 992865 Visita Anestesiologica 050 992968
Ambulatorio Medicina Complementare. Moxa-Agopuntura -Shatzu CUP 050995995
per urgenze: Moxa, vomito, dolore sciatico, problematiche allattamento ecc lunedì -venerdì 11.30-12.30
cellulari 3471453356 -3383810639
Donazione sangue cordone ombelicale 050 995522 - 050 996703 (centro trasfusionale Cisanello)
Riabilitazione pavimento pelvico (ambulatorio ostetriche) 050 992308
Ambulatorio della Gravidanza UO Ostetricia e Ginecologia Ospedaliera 050 993400
Ambulatorio della Gravidanza UO Ostetricia e Ginecologia Universitaria 050 992600

A Cura della Dott.ssa Ost. Laura Fedele


Direttore Unità Operativa Assistenza Ostetrica AOUP con la collaborazione di:

Vanna Bronzini Ostetrica Filo diretto Servizio Counseling Allattamento e Puerperio


Tiziana Centonze Ostetrica Filo diretto Servizio Counseling Allattamento e Puerperio
Sandra Rossi Ostetrica Filo diretto Servizio Counseling Allattamento e Puerperio
Katia Sbrulli Infermiera Filo diretto Servizio Counseling Allattamento e Puerperio
Patricia Di Lullo Dott.ssa Ost.Coordinatrore Attività Ambulatoriali Ostetricia e Ginecologia
Federica Lunardi .Dott.ssa Ost. Coordinatore Blocco Parto
Elisabetta Donati Dott.ssa Ost. Coordinatore del Tirocinio e dell' attività teorico-pratica del
Corso di Laurea in Ostetricia- Esperta in riabilitazione Pavimento Pelvico
Monica Masoni Dott.ssa Ost. Esperta in Shiatzu e Moxa Ambulatorio Medicina
Complementare Cinese e Filo diretto
Elena Vagli Coordinatore Infermieristico - UO Neonatologia- Referente Dipartimento M.I
Federica Pancetti Dott.ssa Ost.Coordinatore Procreazione Medicalmente Assistita e Ambulatori
Carmela Mele Ost. Coordinatrice Blocco Operatorio
Adriana Ruberti Ost. Coordinatrice Degenza Ospedaliera Universitaria
Dr. Michele Cristofano Coordinatore HPH AOU Pisana
Dr.ssa Monica Scateni Coordinatore della Direzione Professioni Infermieristiche e Ostetriche
Dr.Claudio.Favre Direttore Dipartimento Materno-Infantile Dir..UO Oncoematologia Pediatrica
Prof. A. Boldrini Direttore UO neonatologia AOUP
Dr. Anselmo Fulceri Ostetrico Ginecologo Responsabile Pianificazione Blocco Parto UO Ostetricia
e Ginecologia Ospedaliera
Dr.ssa Susanna Banti Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
UO Psichiatria 2 Università degli Studi di Pisa
Dr.ssa Laura Carrozzi UO Pneumologia e Fisiopatologia Respiratoria Universitaria - Dipartimento
Cardiotoracico, e Università degli Studi di Pisa
Dr. Francesco Pistelli Centro per lo Studio ed il Trattamento dell’Abitudine al Fumo di Tabacco Pisa
Dr.ssa Teresa Giusto Direttore Sezione interna Anestesia eRianimazione in Ostetricia e Ginecologia
Dr.ssa Manuela Roncella Responsabile UO Chirurgia e Terapie Integrate dei Tumori Femminili AOUP
Dr.ssa Nadia Baccellini Anestesista Blocco Operatorio Ostetricia e Ginecologia Responsabile Progetto
Medicina Complementare Cinese AOUP
Dr.ssa Patrizia Urciuoli UO Immunoematologia II Cisanello AOUP
Dr. Graziano Di Cianni Direttore UOC Diabetologia e Malattie del Metabolismo ASL 6 Livorno
Prof..Ciro Basile Fasolo Andrologo, Sessuologo Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
Università degli Studi di Pisa
Vignette a cura di Laura Fedele
Un ringraziamento particolare a Marco per la poesia e ad Anita per la testimonianza sul Maternity Blues
2
Indice
Prefazione Dr. M. Cristofano …………………………………………………………… ……….pag.6
Prefazione Dr.ssa M. Scateni………………………………………………………………………………..6
Prefazione Dr. C.Favre…………………………………………………………………………………… 7
Di che cosa si parla negli incontri--- Corredino del neonato/a………………………………………….8
La nostra storia...............................................................................................….. ………….. 9
Le Testimonianze di chi ha partecipato agli incontri con le ostetriche............................................11
Dott.ssa Ost. Laura Fedele
Locandina " Servizio Allattamento e Puerperio"……………………………………………………12
I Nostri Risultati dal 2001………………………………………………………………………… 13
Movimenti attivi del feto "MAF "…………………………………………………………… . 14
Prima Parte
Assistenza al travaglio, al parto ed al puerperio fisiologici
Dott M. Fulceri Dott.ssa Ost. F.Lunardi......................................................................................... 15

La donazione del sangue del cordone ombelicale


Dott.ssa Patrizia Urciuoli..................................................................................................................18

Taglio Cesareo
Dr.M.Fulceri Dott.ssa F.Lunardi l. Fedele........................................................................................19

Analgesia peridurale
Dott.ssa T.Giusto..............................................................................................................................20

Dichiarazioni di Nascita Struttura del Punto Nascita e Personale di Assistenza


Coordinatori Ostetriche P. Di Lullo A.Ruberti C.Mele F.Pancetti F.Lunardi …………………………22

Il Counceling allattamento e puerperio


Ostetriche V. Bronzini Inf. K.Sbrulli...............................................................................................24

Il Perineo durante e dopo il parto


Dott.ssa Ost. Elisabetta Donati ........................................................................................................25

Seconda Parte
Guida pratica per allattare al seno
L. Fedele, V.Bronzini, T.Centonze, S.Rossi P. Di Lullo..................................................................30

Al seno o col biberon?......................................................................................................................32


Cenni di fisiologia della mammella .................................................................................................33
La prima poppata e il modo corretto di poppare.........................................................................34
Il posizionamento al seno- Le poppate: che frequenza e quanto devono durare?.............................37

Come soddisfare i bisogni del bambino (il colostro, gli anticorpi, le vitamine, i grassi ecc.……….39
Non basta il mio latte Integrazione con latte artificiale Troppo latte tutto insieme Perdite di latte. .40
Difficoltà col riflesso di emissione ..................................................................................................42
La cura del seno- Problemi con i capezzoli ………………………………………………………...44
Le ragadi Infezione da Candida Albicans Dermatite Atopica.........................................................45
Ingorgo mammario il metodo della bottiglia calda…………………………………………… 46
Mastite- Ascesso .............................................................................................................................47
La spremitura manuale delle mammelle Estrazione del latte…………………………………… 48
Conservazione del latte materno ......................................................................................................49
Taglio cesareo e allattamento .........................................................................................................50

4
Parto multiplo Bambini nati pretermine e Bambini basso peso........................................................51
Una nuova vita Allattare al seno in pubblico Alimentazione della madre che allatta.....................52
Sessualità -Mestruazioni- Fertilità e Contraccezione……………………………………………….53
Quando devo smettere di allattare-Il lavoro fuori casa…………………………………………… .53

Morte improvvisa del bambino nel 1°anno di vita:


Comportamenti per ridurre il rischio SIDS……………………………………………………. 54

Prevenzione del Carcinoma mammario


Dott.ssa Manuela Roncella...............................................................................................................55

Il Maternity (o Baby) Blues .......................................................................................................57


Dr.ssa Susanna Banti, Laura Fedele
Intervista-Tetimonianza sul Maternity Blues
……………………………………………………………………………………………….. 61
Madri e padri migliori……………………………………………………………………… 64
Dott.ssa L.Fedele

Il Massaggio neonatale ……………………………………………………………………………. 65


Dott.Ost. Monica Masoni, RID Elena Vagli

Lo Shiatzu e la Moxibustione (o Moxa) in gravidanza, parto, puerperio


M. Masoni L.Fedele………………………………………………………………………………………..66

Ambulatorio di medicina Complementare Cinese (MCT)


Dr.ssa Nadia Baccellini…………………………………………………………………………………….67

Un nuovo padre nell'evento nascita


Dott.ssa Laura Fedele…………………………………………………………………………………… 68

Sessualità e Gravidanza…………………………………………………………………………………70
Prof. Ciro Basile Fasolo

Decalogo per mamma e papà


Dott.ssa Ost. Laura Fedele…………………………………………………………………………………73.

Terza Parte
Alimentazione in Gravidanzae Consigli Dietetici
Dr. G. Di Cianni, …………………………………………………………………………….………75
Fumo e gravidanza
Dr. Francesco Pistelli - Dr.ssa Laura Carrozzi …………………………………………………….. 79

Poesia “Paolino, Fiocchettino e l’aria pura”………………………………………………………… 84


Vignetta “Chissà, quando esco di qui che aria tira!” …………………………………………………85
L’isola che c’è - Casa alloggio per le mamme ..........................................................…… ..… ….87
Gazzetta Ufficiale, frontespizio, D.lgs. 26 marzo 2001, n. 151 …………………………………….. 88
Buone pratiche di promozione della salute negli ospedali della Toscana HPH maggio 2006…….. 89
La Ruota, Palazzo dei Trovatelli Pisa (vicino al Duomo)………………………….. 90

Bibliografia…………………………………………………………… …....91

5
Prefazione
Dott M. Cristofano
La promozione della salute è il processo che consente alle persone di esercitare
un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla enfatizzando le risorse personali
e sociali disponibili (Empowerment for Health). Nell’Azienda Ospedaliero-
Universitaria Pisana, ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione, tale processo
è ormai ben consolidato. Infatti, all’alta qualità dei servizi medici ed infermieristici
garantiti ai cittadini/utenti, l’organizzazione aziendale tende a sviluppare
la cultura dell’“ospedale che si prende cura” che pone al centro del sistema
il cittadino/paziente superando il vecchio concetto dell’”ospedale che cura”.
La nostra azienda, a partire dall’anno 2001, partecipa attivamente alla rete degli
ospedali aderenti al progetto regionale H.P.H. (Health Promoting Hospital) promosso dall’
Organizzazione Mondiale della Salute. Il “Filo diretto con le ostetriche”, grazie alla
paziente e testarda volontà di un gruppo di ostetriche che impegna il proprio tempo
ben oltre il normale orario di lavoro, rappresenta una delle buone pratiche aziendali più
significative nell’ambito del progetto HPH accoglienza- umanizzazione. Il servizio è
rivolto alle future mamme e papà in un momento particolarmente difficile da affrontare
per le implicazioni psico-affettive e sociali che caratterizzano l’evento nascita. L’obiettivo
principale è abbattere gli steccati di ordine culturale e sociale favorendo, attraverso una
comunicazione empatica, l’Empowerment della donna che riafferma il suo ruolo centrale
conciliando gli aspetti affettivi ed emozionali della nascita con un processo assistenziale
efficace e tecnicamente appropriato. Un particolare ringraziamento, quindi, deve essere
dedicato alle ostetriche impegnate a sostenere e a sviluppare ulteriormente questa
importante iniziativa di promozione della salute che contribuisce a mantenere alto il
prestigio del nostro ospedale e si configura come un’opportunità straordinaria per tutti i
cittadini utenti del servizio.
Prefazione
Dott.ssa M. Scateni.

Il “Filo diretto con le Ostetriche” rappresenta un cambiamento socio-culturale di


elevata importanza per l’assistenza nonché un servizio di eccellenza per l’Azienda
Ospedaliero- Universitaria Pisana.
Questo è il frutto indissolubile di un lavoro integrato e multidisciplinare, nel fine comune
di far acquisire alle persone una maggiore padronanza e responsabilità della propria vita,
ma soprattutto nella gestione della propria salute.
Le ostetriche rappresentano per le coppie e per i nonni un punto di riferimento, per tutte le
curiosità e/o problematiche a cui si va incontro, ogniqualvolta si decida di intraprendere un
viaggio volto alla nascita di un bambino. Una proiezione nel futuro fa intravedere, visti i
grandi passi avanti della professione ostetrica e le attività che si svolgono attualmente,
un’implementazione dell’umanizzazione delle cure nel percorso che interessa le mamme
ed i familiari all’interno dell’ospedale e a livello territoriale, con l’auspicio di una sempre
maggiore integrazione tra le due realtà. Un grazie sincero a tutti coloro che svolgono la
propria professione con impegno, costanza, dedizione e umanità, nel traguardo più alto
volto a migliorare l’assistenza e a favorire la gioia e la serenità nella famiglia.

6
Prefazione

Dott. C. Favre

Un figlio: l’esperienza umana forse più significativa nella vita, più densa di emozioni
contrastanti, in cui la gioia, il timore, il senso di responsabilità coesistono, insieme a
tante altre, in ciascuna coppia.
E’ un percorso che si snoda dal concepimento, lungo il periodo della gestazione, fino al
parto. Ciascuno di questi momenti presenta rischi, problematiche, aspetti del tutto
peculiari, che i protagonisti, futuri genitori, sono del tutto impreparati ad affrontare.
In questo contesto, emerge con forza il ruolo fondamentale che le Ostetriche sono
chiamate a svolgere. La loro figura professionale ha infatti le caratteristiche più idonee
ad accompagnare la donna, e più in generale la coppia, durante il cammino che porta
alla nascita di un bambino.

E’ proprio da questo bagaglio prezioso di competenze, non soltanto scientifiche e


“tecniche”, ma anche umane e sociali, che è da anni nato, presso l’ Azienda
Ospedaliero-Universitaria Pisana, il progetto “Filo diretto con le Ostetriche”.
Si tratta di un’attività di informazione e formazione dei futuri genitori, di sostegno
psicologico, di vicinanza e di condivisione che nel tempo si è consolidata e strutturata
attraverso un programma di incontri (“gli incontri del giovedì”), l’attivazione di un
numero verde e la realizzazione di questo manuale.
L’apprezzamento da parte dell’ utenza è chiaramente dimostrato dal crescente numero
di future mamme che usufruiscono di “Filo diretto” e che ne testimoniano l’utilità.
Auguro alle Ostetriche di continuare a svolgere, nell’ambito del DAI Materno-Infantile,
il loro ruolo fondamentale di Counseling della donna e della coppia, mantenendo
l’entusiasmo e la passione per il loro lavoro che le ha finora contraddistinte e che è alla
base delle realizzazioni presenti e della formulazione di nuovi progetti per il futuro.

7
DI CHE COSA SI PARLA NEGLI INCONTRI……

Cenni di anatomia e fisiologia, assistenza al travaglio-

parto, donazione del sangue cordonale, taglio cesareo,

analgesia peridurale, allattamento, alimentazione,

il perineo prima durante e dopo il parto,

la prevenzione tumore della mammella e collo dell’utero,

fumo e gravidanza, sessualità, maternity e paternity blues

il nuovo ruolo del padre, il massaggio neonatale

la genitorialità…… e rispondiamo a tutte le vostre domande

Corredino per il neonato/a


Il cambio della biancheria verrà effettuato tutte le mattine e ogni volta che sarà
necessario. Le consigliamo di preparare almeno 3 buste contenenti ciascuna:
 1 camicino della fortuna (se lo desidera)
 Maglietta cotone/lana a mezze maniche o body (in qualunque stagione)
 1 incrociatino o coprifasce o tutina
 1 paio di calzini o scarpine
 1 mutandina di spugna se non si utilizza il body

Per il momento della dimissione può preparare l’abbigliamento che più le piace.

In attesa di incontrarla, le auguriamo una serena gravidanza. Per ulteriori


informazioni può telefonarci al N° 050 993247. Durante la degenza in ospedale, ogni
suggerimento o segnalazione verranno tenuti in grande considerazione.

Il personale della nursery


8
La nostra storia
Dott.ssa Ost. L.Fedele

Nel 2001, alcune ostetriche accolgono le crescenti richieste delle gestanti di acquisire
informazioni sulla struttura scelta per il parto, direttamente dagli operatori del Punto
Nascita. Inoltre, ravvisano l'esigenza di favorire l'Empowerment della donna e di
rimuovere alcuni ostacoli che potessero impedirle di esprimere con maggiore
consapevolezza le sue potenzialità, in un periodo con tendenza alla medicalizzazione del
travaglio-parto. L'idea di un servizio gratuito aperto alla futura madre, al padre, alla
coppia, alla famiglia trova in tutte le ostetriche ampia condivisione e fa crescere
l'entusiasmo per il nuovo. Il progetto si realizza con i seguenti strumenti:
un numero verde, un manuale tecnico informativo, incontri prima del parto.
. Il servizio telefonico fornisce informazioni e supporto relativi all’evento nascita
all'allattamento, al puerperio inoltre, permette di prenotare la partecipazione agli incontri
con le ostetriche prima del parto.
Il manuale, oltre a fornire le risposte alle domande che le gestanti pongono con
maggiore frequenza alle ostetriche, contiene una guida per l’allattamento al seno, le
indicazioni sugli stili di vita in gravidanza e puerperio e tratta temi quali il Maternity
Blues che viene affrontato con una bellissima testimonianza.
Durante gli incontri settimanali si approfondiscono numerose tematiche tra le
quali: il rapporto di empatia tra ostetrica e gestante, la possibile scelta della modalità del
travaglio- parto, il ruolo del padre durante il travaglio, parto e puerperio, l’allattamento
ed altre tematiche che interessano la donna, la coppia, il padre, il neonato
Il principale obiettivo delle ostetriche è quello di contribuire ad avvicinare “la
struttura sanitaria” alle donne, per valorizzare la loro centralità durante tutte le fasi del
percorso nascita, ponendo particolare attenzione al rispetto della naturalità. Pertanto, il
lavoro collegiale con gli altri operatori sanitari, l’adozione di linee guida e comportamenti
comuni, sono considerati strumenti indispensabili, come pure, la definizione di un
percorso nascita tra ospedale e territorio.
La “Levatrice” madame Boursier nel 1563 lasciava, tra le altre, le seguenti
istruzioni alla figlia che si accingeva a svolgere la sua stessa professione: “la donna
gravida è come un grande vascello che ha bisogno di un buon timoniere, una saggia
e attenta ostetrica”
Le ostetriche dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, non intendono porsi
come “timonieri” della donna gestante, partoriente e puerpera, ma offrire professionalità,
supporto psicologico ed umano, affinchè la futura mamma possa vivere consapevolmente,
nella sicurezza, le emozioni di un evento sempre unico e particolarmente incisivo nella
sua vita ed in quella della coppia. Credo, rappresenti una delle maggiori soddisfazioni, per
un professionista che ha a cuore il servizio sanitario pubblico, poter rimuovere, anche solo
in parte, gli ostacoli che impediscono di fornire prestazioni migliori.Il “Filo diretto con le
ostetriche” dedicato a tutte le future mamme, papà e nonni è nato il 21 Giugno 2001.
Possiamo definire il servizio una specie di rivoluzione culturale silenziosa, che le
ostetriche portano avanti, per consentire alla donna ed alla coppia di essere i protagonisti
assoluti della nascita del proprio figlio. Dal numero delle telefonate, dalle presenze agli

9
incontri e da quanto ci viene riferito direttamente e confermato dai questionari, si evince
l’utilità ed il gradimento dell’iniziativa. Il manuale informativo è molto apprezzato, per il
contenuto e per la facilità di comprensione. La struttura è aperta alle future mamme, ai
papà, ai nonni. Alla fine di ogni incontro, molti ci riferiscono di essersi sentiti a casa
propria.
In 12 anni hanno partecipato agli incontri con le ostetriche 10872 future
mamme 6891 futuri papà, 1035 nonne/i ed abbiamo ricevuto 11820 chiamate
al numero verde.

La partecipazione dei futuri padri dal 2002 ad oggi è passata dal 33 all’85%. Il
dato conferma la tendenza ad un radicale cambiamento nella percezione del
ruolo di padre da parte dei diretti interessati.
Promuoviamo con grande determinazione l’allattamento al seno, sia negli incontri che durante la
degenza, con buoni risultati. La nostra disponibilità è diretta ad ogni neo mamma, qualunque
modalità di allattamento abbia scelto.
Il Filo Diretto con le ostetriche si caratterizza come un servizio che favorisce l’empowerment
for health.
Empowerment for health: cosa significa?
Le persone acquisiscono una maggiore padronanza, potenza e responsabilità sulla
propria vita e sulla gestione della propria salute, in questo caso l’evento nascita ,
attraverso informazioni oneste, chiare ed appropriate, fornite da sanitari che si mettono
al servizi della persona, in una struttura sanitaria aperta e disponibile a supportare la
gravida, partoriente e puerpera.
Questo processo, che aumenta la consapevolezza della persona, coinvolge
sempre di più i futuri padri ed interessa le nonne ed i nonni che partecipano agli incontri
con le ostetriche (dalle testimonianze)
Il servizio fa parte del progetto HPH (Health Promoting Hospitals) dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, per contribuire alla promozione della salute dei cittadini attraverso
gli ospedali. L’iniziativa ha ricevuto il premio “Lucia Sassi” al Congresso Nazionale delle
Ostetriche nel marzo 2002, è uno dei tanti punti di eccellenza dell’Azienda Ospedaliero-
Universitaria Pisana. Nel 2006 è stato inserito tra le Buone Pratiche di Promozione della
Salute negli Ospedali della Toscana.
Dal 03 Giugno 2010 è stato attivato il servizio “Counseling Allattamento e
Puerperio” con accesso diretto e su appuntamento per supporto all’allattamento e per
qualsiasi problematica possa interessare le neo mamme ed i neo papà di pertinenza
dell’ostetrica durante il puerperio. Le ostetriche del servizio operano in stretta
collaborazione con tutti gli altri professionisti.
Queste “imprese” non avrebbero potuto essere realizzate senza le potenzialità
professionali ed umane delle ostetriche, che ringrazio. Un ringraziamento particolare va
a tutte le mamme, i papà, i nonni per la gratitudine che dimostrano verso le ostetriche.

10
Testimonianze

Si riportano alcune frasi dette dalle future madri, padri ed anche nonni durante gli
incontri con le ostetriche ed una lettera scritta a due ostetriche che testimoniano il successo e
l' impatto sull'utenza dell’iniziativa.
 Una madre riferisce di avere allattato sei mesi, poiché si sentiva una mucchina,
per riappropriarsi del proprio corpo faceva sei docce al giorno. Con il secondo
figlio non lo farà.
 Ho partorito nel 1983, sentire voi mi sembra di essere in un film di fantascienza.
Una giovane nonna.
 Mi sentivo intrappolata dall’ansia, non sapevo se andare indietro o avanti,
dovevo fare il cesareo. Grazie perché ora sono qui.
 L’altra volta, mi sono sentita “stanca dentro “quando sono arrivata a casa.
Se ci foste state 30 anni fa non mi sarei separata da mio marito. C’è stato un
momento di assoluto silenzio. Testimonianza di una nonna dopo aver sentito
parlare del “Maternity blues”.
 Le vostre facce mi tranquillizzano, così posso aiutare meglio mia nuora.
 Queste iniziative dovrebbero farle in tutta Italia. È un fiore all’occhiello del
vostro ospedale. Un futuro padre.
 Se mia nuora avesse partecipato ad un incontro così, forse avrebbe allattato. Una
futura nonna che accompagnava la figlia.
 Una madre porta la figlia di cinque anni all’incontro, seguendo il nostro
suggerimento. La bambina si tranquillizza vedendo tante altre pance. Per la
signora non è stato più un problema lasciare la bambina a casa per il parto.
 Dopo il parto piangevo tanto. In ospedale mi dicevano che era normale, senza
darmi spiegazioni, a casa perché avevo avuto una femmina invece di un
maschio. Ho sofferto tanto. Una nonna.
 Mi sono trovata benissimo con le ostetriche,certo, ci sono quelle che ti entrano
nelle corde.
 Un papà: io mi sento più donna, non avrei mai affrontato questi problemi.
Un neo padre telefona al numero verde e dice: mia moglie ha il Blues perché ha
tutti i sintomi che avete detto voi. Abbiamo incontrato subito la signora che
presentava segni importanti di Maternity Blues, poi risolti. La nostra
particolare situazione, ha portato mia moglie a dover gestire in totale solitudine le
prime tre settimane di vita del nostro piccolo Federico. Questo ci ha portato, anche
per colpa di un inusuale e distaccato comportamento del pediatra, ad una serie di
piccoli errori di gestione che potevano trascendere in sfiducia e ad un profondo
Family Blues. Fortunatamente siamo riusciti a trovare rifugio nelle Ostetriche
Decane del reparto di Ostetricia dell'Ospedale Santa Chiara. Maria e Vanna con la
loro dolcezza, la loro professionale e paziente esperienza , ci hanno restituito la
fiducia e ci hanno indicato come tornare alla meraviglia del rapporto madre-figlio,
tramite l'allattamento al seno. Più che un servizio, è stato un caldo rapporto
umano. Ogni famiglia, alla prima esperienza e non, dovrebbe poterne godere.

11
Feto in utero a termine di gravidanza

Movimenti attivi del feto (MAF)


Il bambino (feto) all’interno dell’utero si muove e la madre conosce
molto bene la sua vitalità. Qualora, durante la giornata, se ne dovesse
percepire una notevole riduzione è necessario effettuare un controllo
presso il blocco parto del Punto Nascita più vicino.

I movimenti possono modificarsi


specialmente a termine di gravidanza

14
Assistenza al travaglio, al parto
e al puerperio fisiologici
Dott. M.Fulceri Dott.ssa Ost.F.Lunardi

• Com'è fatto l'utero?


L’utero è un organo muscolare cavo costituito da fibre muscolari che convenzionalmente
viene definito a forma di pera rovesciata. Si trova nel bacino ed a termine di gravidanza
pesa 1-1,5 Kg mentre, in una donna che non ha mai partorito pesa 65-80 gr. circa. L'utero
ha la capacità di contrarsi ed è diviso in due parti, corpo e collo*. Il corpo dell'utero
accoglie il bambino/i e gli annessi fetali: la placenta, il cordone, il liquido amniotico e
le membrane amnio- coriali.
* Sul collo dell'utero viene effettuato il PAP TEST per la ricerca dei tumori, si
consiglia di eseguirlo almeno ogni 2 anni nell'età tra 25 e 65 anni ed anche prima in
presenza di rapporti sessuali precoci.

Che cosa sono le contrazioni uterine a termine di gravidanza?


Dalla 37° alla 41° settimana una gravidanza si può considerare a termine.
Ciò che caratterizza l'inizio del travaglio è la comparsa di contrazioni uterine
dolorose e percepite come un indurimento dell'addome che può essere associato a
sensazioni dolorose localizzate anche alla schiena. La loro caratteristica è quella di essere
involontarie e di interessare il “corpo” dell’utero, ovvero quella parte che contiene il
bambino.
Il collo dell'utero, che sporge in vagina ed ha la forma di un cilindro della lunghezza e di
uno spessore di circa 3cm, si modifica in seguito alle contrazioni del corpo fino a
scomparire ed a raggiungere una dilatazione completa di 10cm circa a termine del
travaglio.
• Se si rompono le membrane che cosa è necessario fare?
Le membrane amnio-coriali contengono il liquido amniotico dove è immerso il feto.
Il liquido, che di norma è incolore, in caso di rottura delle membrane fuoriesce dai
genitali in quantità variabile da modesta ad abbondante. La rottura delle membrane può
verificarsi in qualsiasi periodo della gravidanza, in assenza o in presenza di contrazioni,
anche se solo presunta, è necessario effettuare un controllo presso un Punto
Nascita.
Se il liquido è tinto di verde si suggerisce di raggiungere tempestivamente il
Punto Nascita piu' vicino.

 Se si ha una perdita di sangue simile a mestruazione che cosa è necessario fare?


Si suggerisce di farsi accompagnare tempestivamente presso il Punto Nascita più
vicino.
• Quando si dice che il travaglio è iniziato?
Quando il collo dell’utero è appianato, la dilatazione è di 3-4 cm, le contrazioni
sono valide, regolari, dolorose, ad intervalli di 3-4 minuti ed hanno una durata tra
15
40” ed un 1 minuto dal loro insorgere al rilasciamento dell’utero. Le membrane
possono essere integre oppure no.
La situazione sopra descritta viene definita “ travaglio attivo” .
In linea di massima il travaglio avanza di 1 cm l’ora nella primipara e di 1 cm
e mezzo nella pluripara.
Il periodo prodromico costituisce la fase precedente il travaglio attivo ed è
caratterizzato da contrazioni meno regolari con intensità variabile, ma che
comunque permettono modificazioni del collo dell’utero.
Quando è il momento di andare in ospedale?
1. Quando vengono percepite contrazioni dolorose e ravvicinate che si
intensificano sempre più. (vedi, quando si dice che il travaglio è iniziato?)
2. Quando si ha la rottura delle membrane amnio-coriali.
3. Quando si verifica una perdita di sangue in presenza o meno di
contrazioni.
4. Quando si ritenga soggettivamente di non stare bene.
5. Quando non si sente muovere il bambino.
L’ostetrica, come si assicura del benessere della madre e del feto in travaglio?
Alla madre rileva i parametri vitali: polso, pressione arteriosa, temperatura, respiro e
controlla l’alimentazione e l'idratazione, qualora vi fosse impossibilità ad assumere
alimenti o bevande, infonderà alla gestante soluzioni glucosate e/o fisiologiche o
quant’altro prescritto dal medico inoltre, si premura di far urinare spesso la donna.
Il benessere fetale viene rilevato attraverso la cardiotocografia (comunemente detto
tracciato).
• In che cosa consiste il sostegno alla donna in travaglio di parto?
La complessità del rapporto che si instaura tra l’ostetrica e la donna nelle ore del
travaglio e del parto si basa sull’empatia (comprensione delle emozioni e delle aspettative
della donna) con l'obiettivo di personalizzarne l'assistenza, condizione indispensabile
per aiutarla a diventare protagonista di un evento unico e fortemente incisivo nella sua
vita.
• Quando inizia il periodo espulsivo e quanto dura?
Il periodo espulsivo inizia a dilatazione completa 10 cm circa e la donna avverte il
bisogno di spingere. La sua durata varia da 30 minuti a una/due ore in base al numero
dei parti, alle dimensioni del feto ed alla posizione della parte fetale che per prima si
presenta per uscire.
• A cosa serve la spinta?
Con la spinta la donna ha un ruolo attivo nel favorire la naturale progressione del feto
nel canale del parto affinchè possa nascere.
Dopo la nascita il neonato viene posto tra le braccia della mamma che, insieme al
papà, vive le prime intense emozioni con il bambino.
• Cos’è il secondamento?
È l’ultimo tempo del parto che consiste nell’espulsione della placenta, delle
membrane e della porzione placentare del cordone ombelicale. Prima dell'espulsione
della placenta, nelle donne che ne facciano richiesta, si può effettuare la raccolta del
sangue cordonale.
16
• Perché è così importante il pianto del neonato?
Il pianto è l’espressione dell’attivazione della respirazione.

• Perché la neo-mamma deve restare 2 ore dopo il parto nel blocco parto?
Per controllare la perdita ematica e la formazione del globo uterino di sicurezza
(contrattura del corpo uterino) per impedire eventuali emorragie. Ogni 30' vengono rilevati
i parametri vitali.

• Che cos’è l’episiotomia?


È un’incisione medio-laterale dei genitali esterni di 3-4 centimetri che
viene praticata per evitare ampie lacerazioni dei tessuti eccessivamente distesi dal
passaggio del feto oppure per accelerarne il transito in caso di sofferenza dello stesso.
L’incisione e la relativa sutura ( episiorrafia) vengono eseguiti in anestesia locale.
• Che cos’è il puerperio?
È il periodo che va dalle 2 ore successive al parto (post-partum) fino alla comparsa della
prima mestruazione. Giorno dopo giorno la neo mamma si adatta alla nuova situazione sia
per l’aspetto fisico che psicologico. È di fondamentale importanza vivere in un’ambiente
sereno ed avvalersi del supporto di professionisti in caso di necessità (vedi Maternity
Blues pag.60 e Counceling dell'ostetrica pag ).
• In cosa consiste il controllo ostetrico durante la degenza?
L’ostetrica controlla la graduale riduzione delle dimensioni dell’utero le caratteristiche
delle perdite dai genitali, quantità e presenza o meno di sangue e l’odore (lochiazioni), la
minzione, il polso, la temperatura, la pressione arteriosa, la presenza di dolore o
arrossamenti agli arti inferiori, lo stato delle mammelle e dei capezzoli, la cicatrizzazione
di eventuali suture dei genitali esterni. In caso di perdite maleodoranti è necessario
avvisare subito l’ostetrica.
Per il taglio cesareo l' ostetrica ed il personale di supporto provvedono ad una
precoce mobilizzazione e ad accompagnare precocemente la donna nella nursery
per l'allattamento.

 Igiene in puerperio
L’igiene è importantissima. I genitali debbono essere detersi ogni volta che si va al
bagno con acqua corrente e normale sapone neutro o a PH acido per l'igiene intima,
anche in presenza di episiotomia e poi bene asciutti. Si suggerisce di cambiare spesso
l'assorbente durante la giornata.

• Entro quanto tempo inizia la produzione del latte?


Si può affermare che la produzione di latte inizia subito dopo il parto con la
produzione del colostro che soddisfa i bisogni del bambino nei primissimi giorni, a questo
seguirà la produzione di latte più completo per il fabbisogno dopo 48-72 ore.

17
La donazione del sangue del cordone ombelicale
Dott.ssa P. Urciuoli
All’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana è attiva la Banca di Cellule
Staminali da sangue cordonale, ed è quindi possibile criopreservare (mantenere in vapori
di azoto a meno 196°) il sangue del cordone ombelicale. Siamo in grado pertanto, di dare
l’opportunità a tante future mamme di DONARE qualcosa di molto prezioso: le cellule
staminali emopoietiche contenute nel sangue del cordone ombelicale che sono in grado di
generare globuli bianchi, rossi e piastrine esattamente come quelle del midollo osseo.
Se trapiantate, possono curare bambini e adulti affetti da gravi malattie come leucemie,
linfomi, aplasie midollari, talassemie, e alcune gravi carenze del sistema immunitario.
Dal 2004 ad oggi sono stati aperti ben 10 punti di raccolta nella nostra Area Vasta e
solo a Pisa più di 2000 future mamme hanno sottoscritto il consenso informato alla
raccolta; globalmente sono state inviate 3020 sacche e di queste 720 sono state stoccate in
quanto idonee. Abbiamo rilasciato in Europa e nel resto del mondo (Brasile, Australia,
Florida) numerose sacche di sangue cordonale, di queste una raccolta a Pisa. Il punto nascita
della nostra Azienda ha anche raccolto 4 sacche dedicate, che sono state già utilizzate per
trapiantare bambini affetti da malattie ematologiche e non, restituendo loro così un'
opportunità di vita.
Perchè donare il cordone?
È un atto di solidarietà per dare l’opportunità di guarire a bambini affetti da malattie
gravi, tra le quali le leucemie e le talassemie. Il prelievo non comporta alcun rischio per
la madre e per il bambino.
Che cos’è una cellula staminale?
La cellule staminale emopoietica è una cellula indifferenziata (non specializzata) in
grado di sostituire le cellule malate del MIDOLLO OSSEO, generando tutti gli elementi
cellulari del sangue: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine.

Il Prelievo viene effettuato 24/24 ore festivi compresi


Cosa deve fare una futura mamma per donare?
Chiamare il numero di telefono 050 995522 per prendere l’appuntamento con gli specialisti.
Verrà valutata l’idoneità alla donazione e saranno effettuati alcuni esami di laboratorio, che
verranno ripetuti dopo 6-12 mesi dal parto.
Come avviene la raccolta?
Subito dopo il parto, viene prelevato il sangue dal cordone ombelicale (parte ancora attaccata
alla placenta) che sarà inviato alla BANCA, dove verranno effettuate le seguenti prove: la conta
dei globuli bianchi, la tipizzazione HLA (compatibilità con il ricevente), il contenuto di cellule
staminali, la vitalità cellulare e la sterilità legata alla modalità di raccolta. Se il cordone sarà
ritenuto idoneo verrà crioconservato in vapori di azoto per 15 anni. Tutti i dati relativi alla
donazione, in forma anonima e nel rispetto della privacy, verranno inseriti nel registro nazionale
IBMDR, in modo tale da essere disponibili per qualsiasi paziente che necessiti di un trapianto, in
ogni parte del mondo.
Le tipologie di donazione
Allogenica: le cellule staminali sono a disposizione per tutti coloro che ne hanno bisogno
Dedicata: per casi specifici di patologie in consanguinei che ne avessero bisogno.
Autologa: gli interessati devono presentarsi con Kit della banca privata estera che
conserverà il sangue e con l’autorizzazione per l’esportazione della Direzione Sanitaria.

18
Taglio Cesareo
Dr.M.Fulceri Dott.ssa F.Lunardi L.Fedele

Il taglio cesareo è una tecnica che consente l’estrazione del feto attraverso l’addome.
• Perchè il taglio cesareo prima che insorga il travaglio?
Sono i cosiddetti “cesarei programmati o d’elezione” che vengono effettuati per
patologie materne o fetali.
• Perchè il taglio cesareo durante il travaglio? Quando si verificano alcune
condizioni critiche che impongono di far nascere il bambino per via addominale
• Quanto dura il taglio cesareo? Il tempo di esecuzione del taglio cesareo varia da
caso a caso. In media occorrono da 30 a 50 minuti. Comunque, il bambino nasce dopo
pochissimo tempo dall’inizio dell’intervento.
• Perché alcune donne chiedono di partorire con il taglio cesareo senza apparente
motivo? La paura del dolore del parto, che quasi tutte le donne provano,, da alcune viene
amplificata fino a ritenere il taglio cesareo l’unica soluzione per non soffrire. A ciò
associano frequentemente la paura di far male al bambino con il parto per le vie naturali.
Abbiamo osservato che quest’ultimo timore è vissuto anche da alcuni padri.
Queste future madri dovrebbero essere bene informate sui rischi per la madre e per il
bambino legati al taglio cesareo, ma soprattutto aiutate a ricercare le motivazioni
profonde della loro paura. Una struttura che promuove L’EMPOWERMENT delle
future madri (attraverso operatori sensibili) vede ridursi le pur minime richieste di taglio
cesareo per:“TOCOFOBIA” (paura delle contrazioni) termine tecnico che non esprime
tutta la complessità della richiesta della donna. Strumenti “REALI” per
L’EMPOWERMENT sono: incontri individuali e con altre donne, “prendersi cura della
persona” attraverso un buon counseling, fornire informazioni oneste, chiare e
appropriate, favorire l’empatia.
• Dopo un taglio cesareo, si può ancora partorire naturalmente?
Ogni donna gravida ha un proprio vissuto fisico e psicologico dell' attuale e delle
precedenti gravidanze pertanto, la decisione se eseguire o meno il taglio cesareo in un
soggetto che l'ha già praticato (precesarizzata), deve tener conto naturali (vaginale). La
donna bene informata e supportata dai sanitari parteciperà ad una scelta che sarà
sicuramente la migliore per la tutela della sua salute e di quella del suo bambino.
• Quali sono i rischi del taglio cesareo per la madre? Il taglio cesareo è un
intervento chirurgico pertanto vi sono i rischi legati all’intervento stesso: anestesiologici,
emorragici, disturbi urinari e intestinali. Le complicanze da errore umano sono molto rare.
• Quali sono i rischi del taglio cesareo per il bambino?
Esiste il rischio di ipotermia (temperatura più bassa) nei primi 90 minuti dopo la
nascita. Si può verificare tachipnea transitoria (respiro più frequente) o “sindrome del
polmone bagnato”, per la persistenza di liquido nei polmoni, se il taglio cesareo viene
effettuato in assenza di travaglio di parto.
Taglio cesareo e anestesia
Quasi tutti i tagli cesarei vengono eseguiti in anestesia loco-regionale (anestesia
subaracnoidea peridurale o combinata) la donna è sveglia e può vedere subito il
bambino ed essere autosufficiente in breve tempo.
Si suggerisce la mobilità prima possibile con l'aiuto di personale di assistenza
19
Analgesia peridurale
Dott.ssa T.Giusto

L’analgesia peridurale è il metodo più sicuro ed efficace per togliere in


poco tempo il dolore del travaglio e del parto.
Le contrazioni continuano ad essere percepite dalla donna, ma non sono
dolorose. Non vengono alterati i movimenti e la sensibilità cutanea, per cui
la futura mamma partecipa in modo attivo, vivendo pienamente gli aspetti
psicologici ed emozionali dell’evento nascita.
• Come viene eseguita l’analgesia peridurale?
La tecnica viene eseguita da un medico specialista in anestesia. La
donna viene posizionata seduta, con la schiena incurvata in avanti a
formare un arco. Dopo aver praticato un'anestesia locale sottocute, viene
inserito un piccolo tubicino (cateterino epidurale) a livello della zona
lombare in genere tra la seconda e la terza vertebra che poi viene fissato
con un apposito cerotto.. In questo modo è possibile usare e rifornire il
cateterino ogni qual volta sia necessario durante tutto il travaglio. Il
cateterino lascia libera la donna di muoversi, di mettersi in piedi ed
eventualmente camminare per tutta la durata del travaglio e permette di
partorire anche in posizioni non tradizionali ( accovacciata, alla barra etc.)
In circa dieci, quindici minuti, si ottiene una completa eliminazione
del dolore. Il cateterino viene rimosso due ore dopo il parto.

• Qual è il momento giusto per l’analgesia peridurale?


L'analgesia può essere richiesta in qualsiasi momento del travaglio,
generalmente si effettua quando il travaglio è attivo, ovvero, in presenza di
contrazioni valide e regolari, che vengono percepite dolorose dalla donna; il
collo dell’utero risulta appianato ed è iniziata la dilatazione. Il momento
della richiesta dipende esclusivamente dalla donna e dalla presenza e
intensità del suo dolore. Non occorre quindi attendere i 4-5 cm di dilatazione
cervicale per poterla eseguire.
• Che farmaci vengono usati? Hanno effetti secondari sulla mamma
o sul bambino?
I farmaci impiegati sono anestetici locali a bassissimi dosaggi associati
ad analgesici maggiori. Le dosi impiegate sono così basse che
garantiscono il benessere materno-fetale.

• Posso allattare dopo aver ricevuto l'analgesia epidurale?


L'analgesia epidurale è perfettamente compatibile con l'allattamento al
seno e non riduce nei giorni successivi il riflesso di ricerca e suzione del
neonato. I farmaci somministrati durante il travaglio per abolire il dolore
non hanno effetti sul neonato. L'analgesia epidurale è anche compatibile con
la conservazione o la donazione delle cellule staminali
20
• In quali casi viene raccomandata?
È particolarmente indicata nei travagli che si prevedono lunghi, come
nelle posizioni fetali posteriori, alle quali è generalmente associato un dolore
lombare, irradiato verso il sacro, di non facile remissione.
È consigliata nell’espletamento del parto per via naturale in caso di
gestosi, diabete e altre situazioni cliniche.
• E' vero che l'epidurale allunga la durata del travaglio?
Studi scientifici recenti e linee guida internazionali dicono chiaramente
che la durata del travaglio dipende da fattori ostetrici e non dall'analgesia. E'
comunque comprensibile che l'epidurale venga richiesta maggiormente dalle
donne che hanno travagli più lunghi perché sono in genere più difficili e più
dolorosi
• Quali sono i vantaggi?
La gestante è in grado di partecipare attivamente a tutte le fasi del
travaglio. Attualmente vengono somministrati in peridurale farmaci
analgesici che consentono alle gestante anche la deambulazione durante il
travaglio. La deambulazione favorisce la ripresa regolare delle contrazioni
e facilita lo svuotamento naturale della vescica.
Il catetere peridurale può essere utilizzato per passsare da una parto
analgesia ad un'anestesia se durante il travaglio fosse necessario
intervenire con un taglio cesareo e successivamente per garantire alla
donna un periodo post-operatorio sereno e senza dolore grazie
all'analgesia epidurale continua postoperatoria.
• Quali sono gli svantaggi?
In alcuni casi può essere segnalata una dolorabilità temporanea nella
sede della puntura lombare. Può verificarsi una difficoltà ad urinare, per cui
è necessario l’uso del catetere per svuotare la vescica. Si può manifestare un
lieve prurito generalizzato che si risolve nel giro di 30 minuti
L’ipotensione materna, che può seguire alla iniezione di farmaci
analgesici, è un evento ad oggi, molto raro e correggibile subito con
l’introduzione in vena di liquidi e farmaci appropriati.
• Quando è controindicata?
Le controindicazioni all’analgesia peridurale loco-regionale sono
rappresentate essenzialmente dalla presenza di deficit della coagulazione del
sangue e da processi infettivi in atto.
Inoltre, è sconsigliata in presenza di una micosi, localizzata nella sede
della iniezione, per la possibilità, anche se remota, di infezioni.
Conclusioni
Eliminare il dolore non significa partorire in modo non naturale.
L’analgesia peridurale esclude soltanto l’aspetto più stressante del travaglio
e del parto, lasciando inalterato il lato emozionale. Nel nostro Punto Nascita
la procedura viene eseguita da anestesisti esperti 24 ore su 24 in stretta
collaborazione con ostetriche e ginecologi. Alla 36a settimana circa le donne
vengono sottoposte a visita anestesiologica previo colloquio informativo
(consenso informato)
21
Dichiarazioni di nascita
Coordinatori Dott.sse- Ostetriche A.Ruberti C.Mele F.Pancetti F.Lunardi P.Di Lullo

I documenti redatti dall’ostetrica per ogni parto sono:

• Certificato di assistenza al parto, documento che contiene tutte le informazioni


sul parto
• Attestato di nascita, che serve per la dichiarazione di nascita presso il Comune.
• Dichiarazione di nascita, se i genitori decidono di effettuare la registrazione del
bambino/i in ospedale
Tempi della dichiarazione di nascita
• Entro 3 giorni, se i genitori decidono di rilasciare la dichiarazione in Ospedale.
• Entro 10 giorni, se si recano personalmente in Comune.
In tutti i casi l’atto di nascita viene redatto nel Comune da loro scelto per la
registrazione del neonato.

Dichiarazioni diverse a seconda dello stato civile dei genitori

• Genitori coniugati. La dichiarazione la possono rilasciare sia il padre che la


madre.
• Genitori non coniugati. Debbono riconoscere il figlio congiuntamente.
• Nel caso che uno dei due genitori non possa o non intenda riconoscere il figlio,
può riconoscerlo uno soltanto,
• Nel caso di due genitori non coniugati ed il padre preveda di non essere
presente al parto (esempio: marinai, emigranti ecc.) può essere effettuato in
Comune il riconoscimento in utero del nascituro.

L’ostetrica, in qualità di pubblico ufficiale, su delega del


Direttor e Sanitario, ha l’obbligo di richiedere un documento di riconoscimento
non scaduto (carta identità, patente auto, passaporto) ed il codice fiscale della
madre,
prima della compilazione dei documenti sopra citati.

Genitori stranieri
Le disposizioni sono le stesse dei cittadini italiani in relazione allo stato civile.
Se i genitori hanno mantenuto la residenza all’estero ed in Italia hanno solo il
domicilio, il nuovo nato sarà comunque registrato nel Comune di nascita, sia che la
dichiarazione venga rilasciata nel Punto Nascita oppure nel Comune stesso. Così, anche se
trattasi di Italiani residenti all’Estero.

22
Struttura del Punto Nascita e personale di Assistenza

Degenza
La degenza ostetrica delle UUOO di Ostetricia Universitaria e
Ospedaliera è ubica al 2° piano dell'edificio 2 dove viene accolta tutta la
casistica ostetrica compreso il pronto soccorso ostetrico 24/24 ore
all'interno dell'ospedale S. Chiara con accesso da via Bonanno Pisano 70
Al terzo piano sono disponibili alcuni letti per l'accoglienza della madre dimessa con
il bambino ancora ricoverato, per favorire l'allattamento, la vicinanza al bambino e ridurre
il disagio
Accettazione della gestante
Al primo piano, vicino alle sale parto, si trova la sala di accettazione, dove l’ostetrica
ed il medico di guardia accolgono la gestante. Dopo la visita, la futura mamma viene
accompagnata in una saletta travaglio per effettuare la cardiotocografia che permette di
rilevare il battito cardiaco del feto e la presenza o meno di contrazioni uterine.
Blocco travaglio-parto
In questa area si trovano le sale travaglio, le sale parto e post partum ed una sala
operatoria che dispongono di attrezzature complete per garantire un’assistenza adeguata
alla madre e al neonato. La sala operatoria attigua alle sale travaglio parto consente di
eseguire con la massima tempestività un taglio cesareo in caso di emergenza-urgenza.

La donna ha il diritto di richiedere la presenza di una persona di fiducia durante il


travaglio ed il parto

Nelle 2 ore successive al parto la neo mamma viene trattenuta nel blocco parto per
il controllo della perdita ematica e per la rilevazione dei parametri vitali ogni 30' .

Neonatologia
Al primo piano, sul lato opposto alle sale parto, si trova la neonatologia che è suddivisa
in: terapia intensiva, sub-intensiva e nursery.
Blocco Operatorio
In questo settore vengono effettuati prevalentemente gli interventi ginecologici. È
ubicato al 2°piano.
Personale di assistenza
È composto da medici, ostetriche, infermiere, operatori tecnici addetti all’assistenza,
operatori socio-sanitari, in numero congruo per fornire un’assistenza appropriata alle
esigenze. Le coordinatrici ostetriche, in collaborazione con tutti i professionisti, si
sono poste l’obiettivo di migliorare continuamente la qualità delle prestazioni
assistenziali pertanto, invitano tutti a rivolgersi a loro per qualsiasi necessità. E' molto
importante che qualsiasi disguido venga segnalato in tempo reale. Auguriamo a tutte le
mamme, papà e familiari di vivere felicemente questo importante momento della vita.

23
“Counseling Allattamento e Puerperio”
Ost. V. Bronzini Inf. K.Sbrulli

Durante la degenza in quasi tutte le madri vengono osservate insicurezza e paura di


non essere all’altezza del nuovo compito soprattutto per quanto concerne l'allattamento.
Nei padri invece, un grande bisogno di partecipazione e di conoscenza.
Poiché tali bisogni non si esauriscono nella breve permanenza in ospedale, per
garantire il supporto anche dopo il ritorno a casa è stato attivato il servizio:

“Counseling Allattamento e puerperio”

Come supportiamo le madri durante la degenza?


Le ostetriche e le infermiere forniscono informazioni e addestramento sull'
allattamento, sull’igiene personale, l’alimentazione, i messaggi che manda il bambino: il
riposo, la veglia ed il pianto. Insistono soprattutto sulla comunicazione ed il reciproco
scambio di ruoli tra mamma e papà, per affrontare con maggiore conoscenza-
consapevolezza le dinamiche psico-affettivo-emozionali che si creano nella triade madre-
padre-bambino.

Come supportiamo le madri dopo il parto?


Le ostetriche e le infermiere sono a disposizione con il servizio di counseling due
volte alla settimana per il supporto all'allattamento e per ascoltare ed intervenire su
qualsiasi tematica anche in collaborazione con altri professionisti.

Testimonianza
Una neo mamma di oltre 40 aa, parto cesareo da 14 gg in altro Punto Nascita, viene inviata
all’osservazione dell’ost.Vanna Bronzini da un’altra mamma che ha partorito a Pisa alla
quale era stato brillantemente risolto un ingorgo mammario.
All’ost. Bronzini si presenta una madre triste e sfiduciata sulla possibilità di allattare che
dice: signora, ho fatto di tutto, ma sento che la mia bambina quando la metto al seno mi
odia e mi rifiuta.
La bambina, posizionata per l’allattamento, spingeva con forza le manine contro il seno
irrigidendosi e piangendo disperata. In 14 gg non si è mai attaccata. La madre si è tirata il
latte. L’ost. Bronzini si trova davanti un caso non semplice da risolvere. I genitori vengono
al Counseling per circa 20 volte.
La bambina si attacca al seno dopo circa un mese e adesso viene allattata in maniera
esclusiva, dorme tutta la notte ed è felice e tranquilla. I genitori continuano a venire per la
paura che smetta e sostengono che questo sia un miracolo dovuto al luogo ed alla magia di
Vanna Bronzini che ha fatto una bella sfida con la piccola e con tutta la situazione.

Ti siamo molto vicine anche nel caso tu non allatti al seno

24
Il perineo durante e dopo il parto
Dott.ssa Ost.E. Donati

Che cos’ è il perineo?


Il perineo o pavimento pelvico è costituito da muscoli, fasce e legamenti che chiudono
l’addome in basso, (diaframma pelvico). Mentre, il diaframma respiratorio delimita la
parte superiore dell’addome ed i muscoli addominali quella anteriore, in modo che
l’addome risulti una cavità chiusa.
Il pudore e la scarsa conoscenza del perineo, rendono difficile occuparsi dei
muscoli che lo costituiscono.
Anche in palestra, ad esempio, vengono allenati un po’ tutti i muscoli, tranne quelli del
perineo, non considerando, che la perdita di tono e di elasticità, spesso, portano ad
incontinenza urinaria e prolasso delle pareti vaginali e dell’utero.

Quale è la funzione dei muscoli del perineo?


Quando la specie umana era allo stato di animale a quattro zampe, il peso dei visceri
veniva sostenuto dai muscoli addominali.
Con l’assunzione della posizione eretta, i muscoli del perineo svolgono un grosso
lavoro di sostegno, opponendosi ai bruschi aumenti della pressione intraddominale
causata da tosse, sollevamento di pesi, sforzi eccessivi in palestra etc, garantendo la
continenza di urina, feci e gas.
• Le contrazioni dei muscoli perineali stimolano la circolazione, prevenendo la
stipsi e la formazione di emorroidi.
• Un buon tono muscolare inoltre, è importante per garantire l’orgasmo nel rapporto
sessuale.
• Il pavimento pelvico partecipa al contenimento dell’utero, del feto, e degli annessi
fetali.

Cosa succede al perineo al momento del parto?


È il vero protagonista del periodo espulsivo del parto, il suo rilasciamento e
distensione permettono la rotazione, l’impegno e la fuoriuscita del bambino.
Con la spinta, la testa progredisce in vagina, quando l’ostetrica comincia a vedere la
parte siamo alla fine del tratto vaginale (ostio vulvare). In questo momento, le fibre
muscolari del perineo sono stirate fino a 10 volte, rispetto alla loro normale lunghezza.
Cosa devi fare tu?
È importante agevolare lo stiramento, cosa che risulta più facile con un buon alle-
namento prima del parto e con l’aiuto dell’ostetrica.
Può verificarsi, però, che la zona tra la vagina e l’ano (nucleo fibroso centrale del
perineo) non si stiri sufficientemente e minacci di lacerarsi, nel qual caso è preferibile
eseguire l’episiotomia. (vedi, che cos’è l’episiotomia? pag.18)

25
Come imparare a riconoscere i muscoli del perineo e ad allenarli?
Con alcuni piccoli esercizi:
• STOP-PIPÍ : provare ad interrompere il getto, mentre si urina, cercando di
percepire quali muscoli si contraggono.
•CONTRAZIONE RAPIDA: stringere velocemente e con forza il perineo
concentrandosi sull’ano, poi allentare, respirando normalmente e rilasciando l’addome.
Eseguire 10-20 volte consecutive.
• L’ASCENSORE: immaginare dentro di sé un ascensore, che, da zero (vagina),
sale per tre piani, soffermandosi per qualche istante a ciascun piano.
Man, mano si avrà la contrazione del perineo, dell’addome, con innalzamento del
diaframma respiratorio. In pratica, una contrazione quasi totale.

Che cura devo avere del perineo dopo il parto?


L’igiene, è importantissima.
Si raccomanda di lavarsi accuratamente ogni volta che si va al bagno, usando un
detergente neutro o una soluzione antisettica diluita.
La zona deve essere mantenuta ben asciutta usando tessuti morbidi.
Può verificarsi difficoltà ad urinare o a trattenere le urine, è una situazione
transitoria, che presto si risolverà da sola.
Riprendere a muovere i muscoli del perineo prima possibile, stringendoli e
rilasciandoli frequentemente.
Il movimento, anche leggero, migliora la vascolarizzazione e riduce il gonfiore.
Quando l’eventuale ferita è cicatrizzata si possono eseguire massaggi sulla zona con
olii o unguenti, per favorirne ulteriormente l’elasticità.
L’ostetrica controllerà il perineo almeno una volta al giorno, nei primi giorni, per
valutare il ritorno alla normalità e fornirà tutte le indicazioni per la gestione autonoma.

Quale ginnastica dopo il parto?


Sono consigliate lunghe passeggiate e nuoto, da evitare, invece, saltelli, step, aerobica
addominali, nei sei mesi successivi al parto.
Prima di sottoporre a sforzi il piano perineale, che potrebbero predisporre a prolasso e
incontinenza, è bene ripristinare la funzione contenitiva con esercizi ad hoc.

Si devono usare fasce elastiche per l’addome,


la cosiddetta panciera?

Questo sistema contenitivo è controindicato, sia per chi ha partorito


spontaneamente, che con parto cesareo.La fascia, comprimendo i muscoli
addominali, ne ostacola l’autonoma ripresa del tono.Inoltre, spingendo verso il
basso i visceri, la muscolatura del perineo non ancora tonica, viene sottoposta ad
uno sforzo eccessivo. Per un’eventuale utilizzo in casi particolari si suggerisce di
parlarne con l’ostetrica.
26
Quando possono essere ripresi i rapporti sessuali?
Non esiste un periodo ben preciso.
Le perdite dai genitali (lochiazioni) devono essere terminate, la zona non più dolorante
e l’eventuale episiotomia ben cicatrizzata.
La ripresa dell’attività sessuale non deve creare ansia, nel timore di provare dolore.

In ogni caso, si consiglia, comunque, di effettuare una


visita specialistica di controllo, dopo circa un mese dal parto.

FFigura

Disegni a cura della dott.ssa Elisabetta Donati

27
Posizione A
Posizione relax: inspira

Posizione relax: inspira

Chiudi le ginocchia: contrai il


perineo ed espira
contemporaneamente

Spinta addominale: afferra le


ginocchia, spingi con i muscoli
addominali ( come durante il
parto) e contemporaneamente
contrai e rilascia il piano
perineale

28
Istruzioni per il massaggio perineale
Il massaggio può essere effettuato dalla 30° settimana di età gestazionale in assenza di patologie
legate alla tua gravidanza. Esistono molte evidenze scientifiche che attestano che l’utilizzo del
massaggio in gravidanza riduce l’incidenza di lacerazioni vaginali di II grado e dell’utilizzo di
episiotomia al momento del parto. Per le prime volte, prendi uno specchio ed osserva il tuo
perineo, così potrai vedere che cosa stai facendo.
Lavati le mani prima di iniziare, svuota la vescica e trova una posizione confortevole. Molto
probabilmente è più comodo fare il massaggio dopo un bagno perché i tessuti vengono ammorbiditi
dall’acqua. Puoi effettuare il massaggio in diverse posizioni: semiseduta, accovacciata
appoggiando la schiena al muro oppure in piedi con una gamba flessa appoggiata su una sedia.
1) Il massaggio dovrebbe essere fatto tre o quattro volte alla settimana per 4 minuti, iniziando 8-10
settimane prima della data presunta del parto.

2) Lubrificate le vostre dita con un olio emolliente ( vasellina, gel lubrificante, olio di
mandorle dolci, olio di iperico…). È necessario lubrificare bene le dita in modo che scorrano
facilmente lungo il perineo e la parete vaginale.

3)Per il massaggio è più semplice usare il pollice all’interno della vagina e l’indice e medio
all’esterno, come se tu dovessi prendere tra le dita la parte centrale del perineo.
Utilizzando un movimento ampio ed energico con una pressione verso il basso, esegui un

movimento ritmico “dalle ore 3 alle ore 9” e viceversa. Questo movimento stirerà i tessuti
vaginali e i muscoli che li circondano. Puoi massaggiare la cute perineale tra il pollice e le dita
esterne.
4) Durante il massaggio applica una costante pressione verso il basso, fino a sentire un leggero
bruciore. Questo ti aiuterà a riconoscere la sensazione che sperimenterai al momento del passaggio
della testa fetale.
5) Usa più olio, se necessario, per ridurre l’attrito.
6) Concentrati nel rilassare i muscoli del pavimento pelvico mentre esegui il massaggio. 7) All’inizio
potrai sentirti stretta, ma con il tempo e con l’esercizio i tessuti si rilasseranno e si allungheranno.
8) Questo massaggio non dovrebbe essere doloroso, se lo è parlane col tuo ginecologo o con le
ostetriche.

29
Guida pratica
Per allattare al seno
Dott.ssa Ost. L. Fedele Ost.V Bronzini Dott.ssa Ost Coord.P.Di Lullo
Ost.T.Centonze Ost. S.Rossi

Con la collaborazione del Prof. Antonio Boldrini


Direttore Unità Operativa di Neonatologia Universitaria Azienda Ospedaliero
Universitaria Pisana

30
La maggior parte delle donne riesce

ad allattare il proprio figlio …..


A quasi tutte le madri, però, servono incoraggiamento e sostegno, soprattutto da parte
degli operatori sanitari che devono fornire loro informazioni corrette sulle tecniche più
appropriate, a cui va associato un adeguato supporto psicologico ed umano. Un ruolo
molto importante, per il successo dell'allattamento, lo svolge il padre del bambino/a.
Il latte materno è superiore a qualsiasi altro alimento per la nutrizione del neonato
e presenta caratteristiche uniche.
Esso rappresenta indubbi vantaggi per lo stato generale di salute, la crescita e lo sviluppo
del bambino; contemporaneamente diminuisce il rischio di un ampio numero di malattie.
Oltre alle caratteristiche biologiche, sono di rilevante importanza le profonde implicazioni
psicologiche per la madre, strettamente legate al vissuto ed alla costruzione ancestrale
dell'immagine appagante di nutrice al seno, da includere in un ambito più ampio di
perfetta sintesi tra fertilità, maternità e sessualità. E' fuor di dubbio che sentirsi le
mammelle piene di latte e vedere il bambino crescere con un alimento che proviene dal
proprio corpo è appagante.
Molti ritengono la pratica dell' allattamento al seno quasi unico strumento per

favorire il bonding (attaccamento) tra la madre ed il proprio figlio ed in seguito a


questa diffusa e per molti indiscussa affermazione, molte donne che non possono
allattare pensano di non trasmettere sufficiente amore al figlio.
Dalla nostra esperienza, ci sentiamo di affermare che un figlio allattato al seno non è
più sentito ed amato di chi non lo è. E indiscutibile invece, che i bambini abbiano
bisogno di sentire il suono della voce, il caldo e la serenità delle coccole, delle carezze, la
tenerezza del massaggio per sentire la presenza dell' altro, che, poi, riconosceranno come
madre o padre. Comunque, non ci stancheremo di promuovere l' allattamento al seno
poiché numerosi studi ne indicano i possibili benefici anche per la salute della madre.
I contenuti della guida all'allattamento si attengono alle indicazioni dell' OMS
ed alla nostra personale esperienza.

31
Al seno o col biberon?

Spetta a te mamma decidere se nutrire il tuo bambino al seno o col biberon. Qualsiasi
decisione tu prenderai o sarai costretta a prendere, ad esempio per mancata o
insufficiente produzione di latte, verrai aiutata.
Nessuno insisterà più di tanto nel convincerti ad allattare al seno, se ritieni di dare a tuo
figlio il latte artificiale.
Prima che tu possa decidere, però, è indispensabile che tu conosca le differenze tra
l’allattamento al seno e quello artificiale:
• l’allattamento materno non è più faticoso dell’allattamento artificiale,
• è più comodo per te allattare al seno; anche se sei più condizionata, non significa
che tu debba rimanere sempre in casa, perché il latte materno lo porti con te,
• il bambino allattato dalla mamma va meno soggetto alle infezioni,
• non devi sentirti troppo condizionata dall’allattamento naturale,
• se scegli il biberon, ti sarà mostrato come si prepara il latte artificiale, spiegato
come si somministra al bambino e raccomandato di lavare bene e sterilizzare il
biberon,dopo ogni poppata.

Hai deciso di allattare tuo figlio?

Per riuscirci devi sentirti sicura di te e pensare che pochissime madri non sono
davvero in grado di produrre latte materno.
I problemi che dovessero insorgere possono essere risolti, con l'aiuto dei professionisti,di
altre donne che hanno allattato, del compagno, dei familiari. Non devi avere paura di
chiedere aiuto quando sei incerta, allora......................….sarai sicuramente in grado di
allattare il tuo bambino, anche con il supporto dei medici, delle ostetriche e delle
infermiere della nursery che ti daranno tutto il sostegno di cui hai bisogno.

32
Allattamento materno

Cenni di fisiologia della mammella


La mammella è una struttura costituita da tessuto ghiandolare, formato da cellule
secretorie (fig. 1) che producono latte e da un sistema di canali: dotti galattofori, seno
lattifero e capezzolo, che ne permettono la fuoriuscita attraverso i fori presenti in
quest’ultimo (fig. 2) Durante la gravidanza, le mammelle si preparano per l’allattamento.
Già dai primi mesi viene prodotto il colostro, che si presenta come un liquido giallognolo.
Nei primi giorni dopo il parto il colostro sostituisce il latte vero e proprio, che viene
prodotto dal secondo o terzo giorno, se le mammelle sono sufficientemente stimolate con
poppate frequenti.

33
La prima poppata
&
Il modo corretto di poppare

Le prime poppate sono importanti per stabilire una corretta


tecnica di suzione e per stimolare un’abbondante produzione di latte
materno.
Dopo un travaglio ed un parto che si sono svolti in modo regolare,
il bambino cerca istintivamente di nutrirsi. Nelle prime 1-2 ore di
vita normalmente è sveglio, attivo e pronto a poppare.

Lavatevi le mani prima di allattare


i germi sono sempre in agguato !!!!!!!

34
Fig. 3A – Suzione corretta
La bocca del bambino è bene
aperta e il labbro inferiore è
girato in fuori

Fig. 3B – Il capezzolo e parte


dell’areola si trovano nella
bocca del bambino

Fig. 3C – Le labbra e le gengive del


bambino premono contro l’areola
Fig. 4 – Come togliere il bambino
dal seno inserire un dito tra la
bocca del bambino e il capezzolo

La corretta posizione della bocca del bambino intorno


al capezzolo e all’areola crea una pressione negativa
che facilita la fuoriuscita del latte

35
• la bocca del bambino è ben aperta, spalancata, e il labbro inferiore è
girato in fuori (fig. 3 A),
• il capezzolo arriva in profondità nella bocca del bambino (fig. 3 B),
• le labbra e le gengive del bambino premono contro l’areola, la zona
scura attorno al capezzolo (fig. 3 C),
• per togliere il bambino dal seno inserisci un dito tra la bocca del
bambino e il capezzolo.(fig. 4)

Per estrarre il latte dalla mammella la bocca del bambino deve premere sul seno
lattifero posto dietro il capezzolo dove si deposita il latte (fig. 2); tale pressione può
essere esercitata soltanto se il bambino è attaccato in maniera corretta.

Fig. 5 – Suzione sbagliata


Solo il capezzolo è nella bocca del
bambino

Una suzione sbagliata è la causa più frequente


della formazione delle ragadi del capezzolo!!!

36
Il posizionamento al seno (figg. 6-7)
Cosa devi fare tu
• tenere il bambino rivolto verso il tuo corpo, in modo che lui possa soltanto inclinare
la testa un po’ indietro per arrivare al capezzolo, senza doverla girare,
• fare in modo che il bambino si giri verso il seno toccandogli dolcemente la guancia o
l’angolo della bocca con il capezzolo o un dito, provocando il riflesso di ricerca (fig. 6),
• avvicinare il bambino verso il seno e non viceversa, se si sposta la mammella è molto
difficile che il bambino assuma una posizione giusta,
• sostenere la mammella soltanto da sotto tenendo la mano in posizione piatta contro le
costole.

Le poppate: che frequenza e quanto devono durare?

I bambini allattati al seno variano molto fra di loro, possono voler poppare 8 o più
volte, oppure solamente 6 volte nelle 24 ore. Alcuni poppano velocemente altri ci
impiegano di più.
Alcuni poppano a scatti, riposandosi fra le suzioni ma tenendo sempre in bocca il
capezzolo, altri in maniera costante, senza pause.
Alcuni si accontentano di una sola mammella, altri le vogliono entrambe.
Inoltre il comportamento di ciascun bambino cambia in risposta a cambiamenti nella
composizione e nella quantità del latte materno.

Il Primo latte all’inizio della poppata è povero di grassi e ricco di lattosio e


acqua, soddisfa il bisogno idrico del bambino, il secondo o latte di fine poppata, è
ricco di lipidi e soddisfa il bisogno di energia (calorie). Talvolta, tu mamma, hai la
percezione che il latte scarseggi di sera, perché il bambino vuole succhiare di più.
Per saziarsi il tuo bambino può cambiare le sue abitudini alimentari, di tanto in tanto,
preferendo per esempio, poppare più o meno spesso e per un periodo di tempo più o meno
lungo.

37
38
Come soddisfare i bisogni del bambino

Il colostro, gli anticorpi,le vitamine, i sali minerali, le proteine, gli


zuccheri, i grassi

Permettere al tuo bambino di succhiare al seno per conforto non significa “cedere” ai
suoi capricci, tutti i bambini vogliono il seno sia per conforto che per nutrimento.
• alcuni bambini vogliono succhiare molto e su qualsiasi cosa, farlo alternare tra
succhiotto e capezzolo potrebbe portare ad una tecnica di suzione sbagliata
• qualora si verificassero dei rigurgiti dopo la poppata, spesso non rivestono alcuna
importanza
• attaccare il bambino al seno al primo accenno di fame o irrequietezza
permettere al tuo bambino di fare pausa con il capezzolo in bocca prima o poi, appena
sazio, lo lascerà andare, per evitare danni al capezzolo, interrompere la presa inserendo un
dito fra la lingua del bambino ed il capezzolo e poi toglierlo dal seno (fig. 4),
• dopo un’interruzione della poppata offrire di nuovo la stessa mammella per
assicurarsi che il bambino abbia preso il latte finale, più grasso,
• offrire l’altra mammella se il tuo bambino rifiuta di attaccarsi alla prima

È buona norma attaccare il bambino ad entrambe le mammelle.


Il colostro o primo latte, è quello di cui ha bisogno il tuo bambino appena nato e non
ne deve essere privato.
È ricco di anticorpi protettivi e rappresenta un alimento completo fino all’arrivo del
latte materno maturo.
Il neonato ha riserve di acqua e calorie normalmente sufficienti nei primi giorni di
vita, fino all’arrivo del latte, che sostituisce gradualmente il colostro.
Il latte materno rappresenta tutto ciò che necessita al bambino sano e nato a termine
per almeno 6 mesi.
In molti casi, da solo è sufficiente per più di 6 mesi, passati i quali continua a essere
valido fino al secondo anno di vita (ed oltre), anche trattandosi di piccole quantità.
Le vitamine e i sali minerali presenti nel latte materno sono generalmente sufficienti
a coprire il bisogno del bambino nei primi 6 mesi. Sebbene la quantità di ferro sia
scarsa, è molto ben assorbito; infatti, raramente si riscontra una carenza nel
bambino allattato al seno.

Il contenuto proteico del latte materno è inferiore a quello del colostro, però è più
ricco di lipidi, il 50% dell’energia del latte materno proviene dai grassi.

È fisiologico che il neonato perda peso nei primi


giorni di vita, nell’ambito dell ’8-10%

39
Non basta il mio latte!! Integrazione con il latte artificiale

Molte donne si sentono insicure riguardo alla propria capacità di produrre latte materno
in quantità sufficiente.
Se il tuo bambino appare scontento, piange, vuole poppare più spesso o rifiuta il seno,
non preoccuparti per il tuo latte.
Pochissime madri non sono davvero in grado di produrre latte materno la
maggioranza ne produce a sufficienza per più di 6 mesi.
La misura delle mammelle non ha un effetto sulla capacità di produrre latte.
Non è scomparso il latte quando le mammelle diventano più morbide.
Una volta avviato l’allattamento, si riduce l’eccesso di flusso ematico presente in
principio nel tessuto mammario; le mammelle sembrano vuote, ma continuano a produrre
latte in abbondanza.
Il latte non si “perde” mai improvvisamente, se non affluisce nemmeno quando il tuo
bambino poppa correttamente, significa che è inibito o ostacolato il riflesso dì emissione

Ne prende a sufficienza se:


• ha un aspetto sano,
• è sveglio (attivo ed attento) per più di 4 ore nelle 24,
• poppa senza limiti di tempo almeno 6 volte al giorno,
• poppa al seno in maniera corretta,
• il latte affluisce, cioè si verifica il riflesso di emissione,
• le feci del bambino sono morbide, di colore giallo, con scariche da una a più volte al
giorno,
• ha almeno 6 minzioni di urina chiara e inodore nelle 24 ore.

I bambini crescono a ritmi diversi, alcuni in maniera


costante, altri, altrettanto sani, aumentano di poco o nulla
durante una settimana, per poi recuperare nella successiva
(o due).

40
Problemi con la produzione del latte materno possono anche essere
causati dai limiti di tempo imposti alle poppate o a una tecnica sbagliata di
suzione. La secrezione lattea può diminuire in maniera considerevole o
perfino cessare del tutto, se si interrompe l’allattamento.

In caso di mancata produzione di latte materno (ipo o


agalattia) ed in casi del tutto particolari si dovrebbe
ricorrere alla somministrazione di latte artificiale.

Troppo latte tutto insieme

Qualche volta il latte affluisce troppo abbondantemente all’inizio della


poppata, il bambino ne sarà sopraffatto e si staccherà, tossendo.
Non spaventarti ma:
• rilassati e parla al bambino
• spremi il latte che arriva con il primo afflusso prima di attaccarlo al
seno.

Perdite spontanee di latte

Sotto l’influenza del riflesso d’emissione, il latte spesso fuoriesce


spontaneamente senza che si eserciti pressione sui seni lattiferi (fig. 9).
Molte volte le donne si accorgono di perdere latte tra le poppate nelle
prime settimane. Il latte può sgocciolare da una mammella, anche mentre il
bambino è attaccato a quella controlaterale.
Durante le poppate usa delle coppette assorbilatte oppure un fazzoletto
pulito dentro il reggiseno.

41
Difficoltà col riflesso di emissione del latte

Sono molto comuni le difficoltà con l’emissione del latte. Mentre la


produzione avviene senza problemi sotto lo stimolo di suzioni efficaci,
l’afflusso può essere ritardato o inibito da stress, preoccupazione,
paura, affaticamento, dolore, imbarazzo o qualsiasi altra emozione
negativa. Anche se il tuo bambino succhia in maniera corretta, spesso si
stacca dal seno piangendo perché non riesce a prendere il latte. Può allora
frustrarsi e rifiutarsi di poppare in seguito.

Cosa devi fare TU (fig. 8)

• massaggiare il seno cominciando dalla zona superiore della mammella


facendo con i polpastrelli un movimento leggero e circolare per
qualche secondo, proseguendo il massaggio disegnando una spirale
tutt’intorno alla mammella, per finire al capezzolo (fig. 8.1)
• accarezzare dolcemente la mammella dalla periferia verso il capezzolo,
continuando con lo stesso tocco tutto intorno, (fig. 8.2)
• manipolare il capezzolo tra l’indice e il pollice, delicatamente
• scuotere piano piano, in senso laterale, le mammelle piegandosi in
avanti in modo che la forza della gravità aiuti il latte a scendere, (fig.
8.3)
• parlare al bambino, • bere qualcosa di caldo,• fare impacchi caldo-
umidi alle mammelle (o immergerle in una bacinella d’acqua tiepida).

Mamma, non perdere la pazienza, la maggior parte delle madri


riesce a ripristinare una adeguata produzione di latte.

42
Fig. 8 – Massaggio al seno
per provocare il riflesso
di emissione del latte

Fig. 8.1

Fig. 8.2

Fig. 8.3

43
La cura del seno

ATTENZIONE !!!!!!!!!!!!!!!!!

Durante la gravidanza le mammelle e i capezzoli si preparano naturalmente per


l’allattamento, nella maggioranza dei casi non occorre una particolare attenzione o
preparazione.
Cosa puoi fare TU
• non lavare troppo i capezzoli per non privarli delle loro sostanze emollienti naturali,
• lavarti le mani prima di allattare,
• lasciare asciugare i capezzoli all’aria quando è possibile,
• evitare di indossare un reggiseno troppo stretto,
• non adoperare le coppette assorbi-latte foderate di plastica, se non eccezionalmente,
perché possono rendere la cute dei capezzoli più sensibile

Problemi con i capezzoli


Uno dei problemi più comuni della prima fase dell’allattamento sono i capezzoli irritati.
Una tecnica sbagliata di suzione, dovuta ad attaccamento errato al seno è
la causa principale di dolori e ragadi.
I capezzoli delle donne hanno forme diverse, alcuni sono molto corti o completamente
piatti, altri sembrano retrattili o ombelicati, possono, però, essere facilmente tirati in fuori.
Soltanto pochissimi capezzoli sono veramente poco elastici, comunque si può allattare.
Molti capezzoli corti, piatti e persino retrattili cambiano spontaneamente durante la
gravidanza. Normalmente è il bambino a far estroflettere ma ci si può aiutare con il
tiralatte ed indossando dei modellatori sotto il reggiseno 30-60' prima della poppata. Se
queste strategie non funzionano può essere usato il paracapezzolo.
Per migliorare l’elasticità dei capezzoli puoi massaggiarli con un poco di latte
spremuto prima della poppata
Quello che puoi fare TU
• offrire prima la mammella con il capezzolo meno dolente, poi cambiare ed offrire
l’altra, ricordati che non si deve staccare il bambino dal seno prima di avere inserito il
dito fra le gengive per interrompere la presa (fig. 4)

Per il lavaggio dopo la poppata puoi utilizzare garze di cotone imbevute di acqua.
Non è indispensabile usare del sapone ma è sufficiente una buona igiene giornaliera
di tutto il corpo ed indossare indumenti sempre puliti. Puoi applicare dell’acqua
tiepida sui capezzoli, vecchio ed efficace rimedio e poi massaggiarli leggermente con
un po’ di colostro o latte maturo spremuti senza risciacquare più.

• per fortificare i capezzoli, puoi massaggiarli con olio o con lanolina purificata

• se allattare al seno è troppo doloroso, puoi usare il paracapezzolo fino a che la


situazione non si è normalizzata

44
Le ragadi
Le ragadi sono delle lesioni del capezzolo su base micro traumatica
(suzione sbagliata fig 5 pag 40).
Per la loro dolorosità costituiscono un serio impedimento all'allattamento.
Oltre a ciò possono essere la porta per germi che possono provocare
mastite, specie se sanguinanti. La loro formazione si può evitare e già dal
primo attacco è necessario osservare la corretta modalità (fig 3B pag. 39).
Quando si sono formate le ragadi può essere utile l'applicazione
di lanolina purificata o calendula officinalis che svolge azione antisettica,
antidolorifica e astringente. A questo punto la madre può far uso di un
adatto paracapazzolo fino a guarigione.
Se il bambino dovesse succhiare sangue e ritrovarlo nelle feci non bisogna
spaventarsi.
E' consigliabile contattare quanto prima personale sanitario specializzato
poiché le ragadi trascurate possono provocare serissimi danni alla salute.

L’infezione da Candida Albicans


L’infezione da Candida Albicans si presenta con delle piccole chiazze
bianche nella bocca del bambino, che non si tolgono facilmente.
(mughetto)
I capezzoli possono essere infetti anche se non si riscontrano sintomi
visibili di candida.
È necessario curare sia i capezzoli della madre che la bocca del bambino.

La dermatite atopica
è meno comune, ma può costituire un’altra possibile causa del dolore ai
capezzoli. Può risultare da una reazione allergica della madre a un sapone,
una crema, uno spray e perfino a un reggiseno. Per curarla basta evitare la
sostanza irritante, applicando all’occorrenza, prodotti farmacologici
adeguati. In ogni caso è opportuno contattare personale qualificato.

45
Ingorgo mammario
Le mammelle possono ingorgarsi temporaneamente, in genere tra la seconda e la
quarta giornata dopo il parto, facendosi gonfie, dure, calde e doloranti. Qualche
volta l’ingorgo è associato a lieve rialzo termico, che normalmente diminuisce
senza farmaci. L’ingorgo nei primi tempi dell’allattamento è causato
dall’aumentato flusso del sangue nel tessuto mammario, che si associa
all’inizio della produzione del latte. Potrebbe anche verificarsi più tardi, se per
qualsiasi motivo il bambino poppa meno o succhia in maniera errata.
Quello che puoi fare TU
1. spremi un po’ del tuo latte prima della poppata (fig. 9) per ammorbidire
la mammella in modo che il bambino si possa attaccare bene,
massaggia le mammelle, delicatamente in direzione del capezzolo
mentre il bambino poppa
2. alla fine della poppata spremi il latte manualmente fino a che le
mammelle non siano abbastanza morbide e non dolgono più offri più
spesso la mammella al bambino
3. Riposati e rilassati
4. applica sulle mammelle degli impacchi caldo-umidi mentre allatti
5. nell’intervallo tra le poppate è consigliabile applicare impacchi freschi
per alleviare l’edema si possono usare dei piccoli sacchetti di piselli
surgelati, "adattabili sul seno", avvolti in un panno asciutto in modo da
non sentire troppo freddo altrimenti il seno si potrebbe ustionare
6. adopera un reggiseno che sostenga senza stringere
7. accertati che la tecnica della suzione sia corretta (fig. 3).

Il metodo della bottiglia calda


"Un efficace rimedio"
Immergere una bottiglia di vetro di 750 cc con collo largo (ad es: quelle della
conserva di pomodoro o succhi di frutta) in acqua fredda e portare ad
ebollizione. Spegnere ed eliminare con cautela tutta l'acqua calda. Afferrare con
un panno la bottiglia vuota per non ustionarsi, raffreddare con un panno umido
il collo interno ed esterno della stessa. Applicare il collo della bottiglia
sull'areola mammaria con il capezzolo al centro. Tenere ferma la bottiglia per
qualche minuto fin quando esce il latte. Mantenere in situ finchè non finisce il
sottovuoto. Ripetere l'operazione fin quando il dolore non si attenua ed il seno è
più morbido.
In caso di difficoltà rivolgersi quanto prima a personale specializzato

46
Mastite

La mastite è un’infiammazione della mammella, che può svilupparsi in


seguito a un ingorgo mammario o a un dotto galattoforo ostruito a cui
si sovrappone un’infezione batterica, di solito da stafilococco aureo.
La mammella diventa rossa, calda, dolente a cui si associa la comparsa
di febbre, anche molto elevata. Se l'allattamento è ben condotto e si
interviene precocemente con counseling di personale specializzato, i
casi di mastite trattati precocemente evitano situazioni che potrebbero
richiedere anche l'intervento chirurgico.

Ascesso

L’ascesso al seno si verifica raramente ed è una complicanza della


mastite, spesso occorre drenare la raccolta di pus con un’incisione.
Entrambi gli eventi si verificano, nella maggior parte dei casi, in
seguito ad una non corretta gestione delle mammelle e della modalità
di suzione ed in particolare se non viene effettuata una scrupolosa
igiene delle mani, della persona e dell'ambiente. E' sempre
indispensabile riconoscere per tempo i sintomi e rivolgersi a personale
qualificato senza trascurare la situazione.

47
La spremitura manuale delle mammelle

• Stimola il riflesso d’emissione (fig. 8)


• Chinati in avanti, sostieni la mammella da sotto, metti il pollice sopra l’areola e le
altre dita sotto a una distanza di circa 1 - 2 centimetri dalla base del capezzolo e premi le
dita indietro verso il torace (fig. 9.1).
• con il pollice e l’indice posti in opposizione e simmetricamente rispetto al capezzolo
comprimi i seni lattiferi situati dietro l’areola, poi rilascia. Comprimi e rilascia in
continuazione fino a quando il latte non cessa di fuoriuscire, (fig. 9.2)
• spostare le dita tutto attorno all’areola fermandosi in più punti e fare la stessa
operazione fino a svuotare tutti i seni lattiferi, usando eventualmente anche l’altra mano se
torna più comodo, (fig. 9.3)
• di tanto in tanto massaggia tutta la mammella, premendo con un tocco leggero” una
carezza” che parte dall’attaccatura e va verso il capezzolo, controllando che non vi siano
zone dure e ripeti il procedimento fino a quando le mammelle non siano morbide,
• evita di strizzare, tirare o pressare sulla mammella o il capezzolo (ciò non fa
scorrere il latte e potrebbe essere dannoso), devi avere pazienza e rimanere rilassata
anche se il latte tarda ad arrivare.1
Spremitura manuale delle mammelle (fig. 9)
Spremersi la mammella manualmente non causa traumi al capezzolo, inoltre, molte
donne trovano questo sistema più facile e pratico, una volta che hanno imparato a farlo
con la tecnica giusta.
Estrazione del latte

Può essere necessario estrarre il latte in caso di separazione fra madre e bambino, se il
bambino è troppo debole per poppare, in presenza di ingorgo mammario o per stimolare la
produzione lattea. Si può effettuare manualmente (fig.9) o con il tiralatte manuale o
elettrico

Fig. 9 - La spremitura
manuale delle mammelle

48
.

Conservazione del latte materno

Il latte materno estratto si può conservare in frigo (a 4 ° C) per non più


di 24 ore, dopo deve essere congelato. Si può conservare nel
compartimento freezer del frigorifero per 2 settimane e nel
compartimento freezer di un congelatore o in un surgelatore separato
(-20° C) per 3 mesi.
Scongelare naturalmente o a bagno maria e non ricongelare.
Raccogliere il latte in uno o più contenitori sterili apponendo su ognuno
la data di estrazione.

49
Taglio cesareo e allattamento
L’allattamento al seno è certamente possibile dopo il taglio cesareo.
Questo tipo di parto rende più difficile l’avvio dell’allattamento per il dolore post-
operatorio
e per le difficoltà nel movimento, inoltre la produzione del latte maturo tende a
verificarsi un po’ più tardi.

Quello che puoi fare TU


• fai poppare spesso il bambino,
• fatti aiutare a trovare le posizioni più adatte per l’allattamento (fig. 10), potresti
avere difficoltà a sollevare o tenere in braccio il bambino,
• non stancarti troppo,
• abbi fiducia di poter allattare.

Fig. 10 - Posizionamento al
seno dopo il taglio cesareo

50
Parto multiplo
La maggioranza delle donne è capace di produrre latte materno sufficiente e nutrire
senza aggiunta più di un bambino contemporaneamente.
Alcune madri preferiscono allattare un gemello alla volta, mentre altre preferiscono
allattarli allo stesso tempo.
Alcune madri alternano la mammella fra i bambini e altre lasciano scegliere a ciascun
bambino la mammella preferita.
Quello che puoi fare TU
• preparati al fatto che potrai avere la sensazione di non fare nient’altro che allattare,
almeno per i primi mesi,
• non dare l’aggiunta tranne che per precisa ragione medica
• fatti aiutare nella gestione dell’allattamento, senza avere paura di chiedere consigli ed
aiuto.

Bambini nati pre-termine e bambini di basso peso


La composizione del latte materno cambia a seconda della durata della gravidanza.
Il latte della madre che partorisce prematuramente è particolarmente adatto ai bisogni
del suo bimbo. Questi bambini sono spesso troppo deboli per succhiare bene al seno e
la madre può non sentirsi psicologicamente pronta ad allattare.
Un parto pretermine può far scaturire nella madre un senso di ansia, dovuto alla
separazione dal bambino ed alla paura di non essere all’altezza del compito che
l’aspetta.
Molte madri provano frustrazione per la suzione debole che i bambini mostrano.
• è necessario togliersi spesso il latte per mantenere la secrezione,
• il latte spremuto viene somministrato al bambino se non vi sono controindicazioni.

51
Una nuova vita

Molte madri hanno difficoltà emotive durante le prime settimane o i primi mesi
dell’allattamento. Sensazioni di isolamento, frustrazione ed esaurimento sono
molto comuni e possono portare la madre a decidere di smettere di allattare.
Può essere difficile, all’inizio, affrontare la nuova vita insieme a un neonato a
prescindere dal fatto di allattare o meno.

Di seguito alcuni accorgimenti:


• durante la poppate assumi una posizione di riposo
• fai soltanto i lavori di casa necessari
• chiedi e accetta ogni aiuto in casa che ti venga offerto
• fai in modo di non ricevere troppe visite
• ritagliati un po’ di tempo per te
• togliti del latte e lascia il bambino con un’altra persona per un breve periodo, se senti
il bisogno di assentarti

Allattare al seno in pubblico


In molte culture il fatto di allattare in pubblico sta diventando più comune, in altre non
ha mai costituito un problema.
L’aspettativa della gente è che la madre allatti al seno in pubblico con discrezione.
Alcune mamme, specialmente le più giovani, si sentono imbarazzate al solo
pensiero di allattare davanti ad altri.
Allatta in modo discreto, così da poterlo fare in qualsiasi posto, su richiesta del
bambino.
Non nascondere il fatto che allatti al seno ma parlane.
Non perdere occasione per pubblicizzarlo.

L’alimentazione della madre che allatta :


Allattare richiede energia.
Nutrirsi bene in gravidanza è determinante per poter allattare.
La madre che allatta al seno gode di un metabolismo più efficiente, con una
alimentazione adeguata è quindi in grado di produrre molto latte:
• se assumi calorie a sufficienza è possibile produrre latte materno mangiando qualsiasi
tipo di cibo, evitando però, quelli troppo elaborati o piccanti,
• individua quali sono i cibi di facile preparazione per non stancarti troppo,
• riduci il consumo di alimenti che, passando nel latte, sembrano dare fastidio al
bambino,
• bevi i liquidi di cui senti il bisogno, non esiste una quantità che devi assumere per
forza per produrre più latte, se l’alimentazione è completa.

52
Sessualità e rapporti sessuali
Molte donne, credono che allattare al seno le renderà meno attraenti agli occhi del
marito o del partner. Allattare non rovina il corpo della donna, l’aiuta invece, a
dimagrire dopo il parto e accelera il ritorno dell’utero allo stato precedente la
gravidanza. Allattare non rende il seno cascante, è durante la gravidanza che si
modifica. Riprendi i rapporti sessuali quando ti senti di farlo, alcune donne avvertono
un forte desiderio sessuale altre no. Allattare al seno potrebbe rendere la vagina meno
lubrificata, a causa dell’abbassamento degli ormoni femminili (estrogeni) durante
questo periodo. La suzione del bambino potrebbe causare sensazioni di piacere
sessuale. Fare l’amore a volte, stimola il riflesso d’emissione del latte
Mestruazioni
Durante le mestruazioni il sapore del latte materno potrebbe cambiare ed il bambino
rifiutarsi di succhiare; la quantità di latte potrebbe ridursi, perciò il bambino chiederebbe
di poppare più spesso.Prima di preoccuparsi o addirittura di interrompere l’allattamento è
consigliabile consultare personale specializzato

Fertilità e contraccezione
Non devi considerare l’allattamento come un metodo contraccettivo. Le madri che
allattano hanno meno probabilità di restare incinte, poiché l’ormone per la produzione del
latte (prolattina) può provocare la mancanza di mestruazioni (amenorrea), pur non
inibendo l’ovulazione. La pillola contraccettiva a base di estrogeni può diminuire la
produzione di latte, è consigliabile pertanto, un diverso metodo contraccettivo.
Il lavoro fuori casa
Lavorare fuori casa non dovrebbe rappresentare un ostacolo all’allattamento materno.
Conciliare le due cose è reso più facile dalla legislazione che tutela la madre lavoratrice
mentre allatta al seno.
Quello che puoi fare TU
• prendi atto delle normativa vigente relativa alla maternità e a fai valere i tuoi diritti,
se è questo che desideri, puoi continuare ad allattare anche se devi lasciare tuo figlio per
molte ore tirandoti il latte,
• se è possibile porta con te il bambino al lavoro o torna a casa per allattarlo,
• continua ad allattare fino al giorno in cui ritorni al lavoro,
• accetta il fatto che il bambino chiederà di poppare più spesso quando è insieme a te,
• spremiti o tirati il latte durante le ore lavorative, in particolare, se il bambino ha meno
di sei mesi,
insegna alla persona alla quale affidi il bambino come riscaldare il latte e come darglielo.

Quando devo smettere di allattare?

• Non esistono limiti prestabiliti per interrompere l’allattamento al seno.


• L’aggiunta nelle diete di altri alimenti al 4°-6° mese, il cosiddetto “svezzamento”,
completa l’alimentazione con il latte materno.
• La madre dovrà decidere in piena autonomia, senza pregiudizi se continuare ad
allattare anche fino al 2° anno di vita del bambino.
53
“Morte improvvisa del lattante
nel primo anno di vita”
Alcuni comportamenti per ridurre il rischio SIDS (Sudden Infant Death Sindrome)

Nei primi mesi di vita la posizione


per dormire è quella sulla schiena.
Fatelo dormire su materasso rigido
e senza cuscino con 30 gradi
di inclinazione

Non copritelo troppo, la temperatura ambientale ideale è di 20-22 gradi C° Se ha la febbre


può aver bisogno di essere coperto di meno, mai di più.

USARE IL SUCCHIOTTO AL 1° MESE DI VITA

54
“PREVENZIONE DEL CARCINOMA MAMMARIO"
Dott.ssa M. Roncella

Si stima che in Italia ogni anno vengano diagnosticati oltre 30.000 casi di carcinoma
mammario di cui 7-8.000 circa in età inferiore a 50 anni.
Le cause del ca mammario non sono ben conosciute; sono stati comunque identificati dei
fattori di rischio che possono essere così classificati:
Fattori demografici e sociologici • età
• popolazioni occidentali ricche
• classi socio-culturali agiate
Fattori costituzionali fisiologici e riproduttivi
• Famiglie ad alto rischio
• Menarca precoce • Nulliparità
• Prima gravidanza tardiva
• Assenza di allattamento o allattamento breve
• Obesità
Fattori ambientali Dieta ricca di grassi e povera di frutta e verdura
• Scarsa attività fisica • Consumo di alcool
Il 60% delle donne scopre di avere un tumore alla
mammella con l’autopalpazione, quindi ogni donna
deve essere attenta al proprio seno e controllarlo
regolarmente. L’esame va fatto ogni 1-2 mesi ed il
momento migliore corrisponde al termine del
periodo mestruale, quando in genere il seno è
meno teso.
Davanti allo specchio, la donna dovrà osservare il
proprio seno dapprima con le braccia lungo il corpo
e poi con le braccia distese sopra la testa, alla ricerca di eventuali alterazioni del profilo
cutaneo o del capezzolo. Successivamente occorre distendersi su un piano rigido. Con il
braccio destro alzato, dovrà controllare il seno destro con la mano sinistra, e viceversa.
Tenendo la mano a piatto con le dita ben distese, dovrà palpare il seno con piccoli
movimenti circolari. Infine è utile far scorrere la mano su tutta la mammella, dall’esterno
verso l’interno; quest’ultimo controllo può essere fatto agevolmente sotto la doccia. Infine
occorre delicatamente spremere il capezzolo fra pollice e indice alla ricerca di
un’eventuale secrezione, che per essere considerata patologica deve essere di colore
giallo-arancio- fino al rosso. I segni da ricercare con la massima attenzione nel corso
dell’autoesame sono: - presenza di alterazione cutanea del capezzolo (eczema)
-evidenza di retrazione cutanea
-evidenza di modificazione di
forma, volume e profilo della
mammella
- presenza di un nodulo
- secrezione dal capezzolo
.

55
A quali controlli è opportuno sottoporsi per la diagnosi precoce del carcinoma
mammario?
Solo auto-esame fino ai 30 anni, tra 30 e 40 anni controlli clinici regolari (1-2 anni) con
approfondimento ecografico in caso di sintomi. Prima mammografia intorno a 40 anni.
Dopo i 40 anni controlli annuali clinico-strumentali a discrezione del medico. In caso di
familiarità per tumore maligno della mammella e dell’ovaio i controlli devono iniziare
precocemente: in questo caso consultare il medico che provvederà a stabilire un
programma particolare.
Quando è opportuno eseguire l’ecografia mammaria?
L’ecografia è esame di prima scelta nelle donne di età inferiore ai 40 anni, come
integrazione della visita senologica. Nelle donne di età superiore, questo esame viene
eseguito a completamento della mammografia per definire le immagini di dubbia
interpretazione patologica.
Quando si esegue la mammografia?
Il primo esame mammografico in assenza di fattori di
rischio andrà eseguito intorno ai 40 anni. La frequenza con
cui sottoporsi a tale esame varia in relazione all’età ed alle
caratteristiche individuali. Le più recenti Linee Guida,
suggeriscono comunque la mammografia a cadenza
annuale, anche in considerazione della ormai provata
sicurezza in termini di esposizione alle radiazioni.
Responsabile
Quando è opportuno eseguire l’agoaspirato?
Nel caso in cui la mammografia e la successiva ecografia
rilevino la presenza di un reperto nodulare di nuova
comparsa, in linea di massima è sempre opportuno
caratterizzarlo mediante agoaspirato (ecoguidato). Se il
reperto è visibile solo alla mammografia potrà essere proposta una biopsia sotto guida
mammografica. Tali procedure sono del tutto sicure e sostanzialmente indolori.
Il dolore mammario è un sintomo preoccupante?
In linea di massima non è preoccupante; è infatti frequente il riscontro di dolore (riferito
per lo più come senso di tensione ai quadranti esterni) in relazione alle variazioni cicliche
degli ormoni. Normalmente il dolore non si associa a malattia tumorale: tuttavia un dolore
persistente oppure molto intenso merita una valutazione clinica.

56
Il Maternity (o Baby) Blues
Dr.ssa S. Banti Dott.ssa Ost. L. Fedele

Parlare di Maternity Blues a donne che devono ancora partorire non è affatto facile.
Abbiamo deciso di farlo perché sappiamo di poter contribuire a rendevi più consapevoli e
quindi più forti e determinate nel riconoscere ed affrontare i sintomi che lo caratterizzano,
che potrebbero trasformarsi anche in problematiche più complesse, se non riconosciuti o
trascurati.
Maternity Blues, uno stato di malinconia, dal nome quasi musicale, che in realtà, nei
giorni immediatamenti successivi al parto, può colpire otto donne su dieci, e può
trasformarsi in vera e propria depressione.

Maternity Blues non vuol dire “depressione”

Perchè si verifica il Maternity Blues?


La fase successiva al travaglio ed al parto, il Post-Partum è un periodo molto critico
dal punto di vista emotivo.Si possono avere momenti in cui si alternano sentimenti
ambivalenti: da una parte l’euforia che deriva dai primi contatti con il proprio figlio,
dall’altra un senso di inadeguatezza per il nuovo ruolo di madre, le preoccupazioni per il
futuro, il cambiamento di vita, ecc.

Il maternity blues si manifesta nei primi giorni dopo il parto e di solito va incontro a
remissione spontanea entro due settimane; i sintomi sono limitati e non interferiscono con
la capacità della madre di prendersi cura del neonato, compreso l’allattamento.

Qual è la causa del Maternity Blues?


Il Maternity Blues è determinato da fattori di origine organica e psico-affettivo
emozionale.

L’origine organica:
la tempesta ormonale, che si verifica appena vengono espulsi il feto e la placenta e
continua nei giorni successivi al parto,* le modificazioni del corpo che iniziano con la
gravidanza, lo svuotamento della pancia per l’espulsione del feto, la fatica ed il dolore del
parto, la perdita di sangue, l’eventuale episiotomia, un tipo di travaglio e parto diversi da
come si erano immaginati (taglio cesareo anziché parto vaginale), l’allattamento, il sonno
ridotto.

L’origine affettivo-emozionale:
doversi prendere cura del bambino 24 su 24 ore, la perdita della libertà, la comparsa di
sensazioni impreviste, l’accresciuta responsabilità, il rapporto con il padre del bambino e
con l’entourage familiare.

57
*Alcune ricerche hanno dimostrato che i disturbi dell’umore nel post-partum sono
causati da un’improvvisa caduta degli estrogeni e del progesterone.
Durante la gravidanza i livelli di questi ormoni aumentano da 20 a 40 volte. Dopo
l’espulsione della placenta invece, il loro livello si può paragonare a quello della fase
premestruale.
Gli estrogeni giocano un ruolo chiave nel mantenimento della stabilità emotiva; è
logico quindi che il maternity blues colpisca le puerpere nei primi giorni dopo il parto.
Altri studi considerano incisivo l’incremento della produzione della prolattina,
l’ormone che stimola la produzione del latte, anche gli ormoni tiroidei ed il cortisolo
variano notevolmente. La “tempesta ormonale” interferisce sull’azione dei neuroni a
livello cerebrale e quindi sull’umore della madre.

Quali sono i sintomi?


Le sensazioni di seguito elencate sono strettamente legate alla condizione di neo
mamma, però possono variare nella loro presentazione, per come vengono percepite
e quindi vissute dalle donne.
La madre proverà una sensazione generale di “non sentirsi più se stessa”
• Pianto, anche se non c’è motivo di piangere
• Tristezza • Ansia
• Irritabilità • Sentirsi inadeguata come madre
• Avere la sensazione di non amare il bambino
• Deficit di concentrazione
• Astenia (mancanza di forza o facile affaticamento fisico)
• Insonnia • Nervosismo • Sentimenti di vulnerabilità
• Perdita di appetito • Iperattività
• Mancanza di autostima (non avere fiducia in sè stessa)
• Sensazione di sentirsi sopraffatta dagli altri e dagli impegni
• Perdita del desiderio sessuale

Come affrontare il Maternity Blues?


Una buona conoscenza delle modificazioni che avvengono durante la gravidanza, il
travaglio ed il parto, ma soprattutto nel Post Partum, sia per quanto riguarda il corpo
che l’aspetto affettivo, consente di superare con minor sforzo fisico ed intellettivo le
varie sensazioni del Maternity Blues.
Inoltre, sono da considerare importanti alcuni aspetti che normalmente
vengono sottovalutati quali:
• Chieder aiuto per svolgere le normali attività della routine quotidiana
• Evitare incontri prolungati con amici e familiari se la donna si sente sopraffatta
dalla nuova condizione
• Riposarsi il più possibile
• Uscire di casa • Frequentare altre neo mamme
• Passare un po’ di tempo da sola
• Ritagliarsi degli spazi facendo, ad esempio, delle buone camminate

58
• Rimanere da sola con il proprio compagno, senza sentirsi in colpa per avere
affidato il bambino ad altri

Dopo il parto la donna ha bisogno di maggiore stabilità emotiva.È difficile essere


preparati a tutti i cambiamenti che accadono quando un bambino entra nella
propria vita; spesso, da parte della madre, vengono fatte alcune considerazioni:

• Non ho abbastanza tempo per poter fare tutto


• Non ho tempo sufficiente per dormire o mangiare
• Il bambino piange ed io non so che cosa fare
• Sto facendo tutto bene?
• Ho poco latte, sicuramente è colpa mia
• Che cosa potrebbe accadere se lasciassi il mio bambino con qualcun altro?
• Perché non è stato amore a prima vista con questo bambino?
• Io, in realtà, desideravo un bambino, ma ho avuto una bambina
• Non so come prendermi cura del bambino
• Ho un altro figlio e non posso gestire tutto
Il modo migliore per affrontare queste difficoltà è prepararsi fisicamente mangiando
bene e dormendo abbastanza, non facendo la supermamma e consentendo al marito, alla
nonna o a persone care di dare “una mano”.

“Per questo nessuno deve permettersi di dire che la madre è


pigra”

È importante parlare con altre madri?


Sì. Sentire altre esperienze “tira su”; spesso, anche con grande sorpresa, i consigli
ricevuti da altre madri risultano molto utili per uscire da situazioni che sembravano
insormontabili.

Anche il padre del bambino può avere alterazioni del tono dell’umore?
Anche i neo padri possono sentirsi tristi o ansiosi; soprattutto possono avere la
sensazione di “essere stati messi da parte” in quanto tutta l’attenzione è focalizzata sulla
madre e sul bimbo. Una buona preparazione anche per loro su quanto accade in questo
periodo è di basilare importanza perché comprendano meglio il ruolo importante che
dovranno svolgere.
Le madri dovranno comprendere, prima possibile, che la cosa più importante per poter
seguire al meglio i loro bambini è, prima di tutto, prendersi cura di se stesse.
Se si sentono frustrate nel rapporto con i loro bambini dovranno essere rassicurate sul
fatto che ciò non significa che li amano di meno.

59
Non avere timore,
non vergognarti di chiedere aiuto

Non avere paura


di non sentirti normale

Non pensare, se stai male davvero,


di farcela da sola

Abbi la certezza che esistono professionisti


all’interno delle strutture sanitarie
che possono aiutarti a risolvere il problema.

 Medici ed ostetriche del Punto Nascita


dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (AOUP)
sono pronti a darti una mano 24 ore su 24
“…al fine di aiutare il recupero della salute della donna, del neonato e della famiglia,
l’intervento dell’ostetrica si integra con l’attività di altri professionisti.”

Dati preliminari di una recente ricerca, condotta presso la Clinica Psichiatrica dell’AOUP,
hanno evidenziato come il rischio di sviluppare il Maternity Blues sia doppio nelle
donne osservate dal primo mese dopo il parto rispetto a quelle seguite dalle fasi precoci della
gravidanza. Inoltre, hanno lamentato maggiori difficoltà nel gestire i problemi di salute del
neonato, i suoi problemi di sonno, la sua irritabilità o la sua capricciosità ed hanno avuto
maggiori difficoltà nel consolare o calmare il bambino” (PND-ReScU® II*, 2012).

L’ostetrica ha un rapporto privilegiato con la gestante e la puerpera; ha l’onore di


accompagnarla nello splendido, ma a volte anche faticoso cammino verso la maternità.
Nell’obiettivo comune di formare donne e madri consapevoli della propria identità
l’ostetrica risulta, pertanto, un ottimo strumento preventivo per la psicopatologia perinatale.

*PND-ReScU® II, Perinatal Depression Research & Screening Unit

Non temere,
sarai un’ottima madre

60
Intervista-Testimonianza sul Maternity Blues
e l’alterazione dell’umore nei mesi succesivi
al parto
Dott.ssa Ost. L. Fedele
Anita partecipa ad un incontro del “Filo diretto con le ostetriche” per la seconda volta,
quasi cinque anni dopo la nascita del primo figlio.
Quando ho chiesto chi, alla prima gravidanza, avesse avuto i sintomi del Maternity Blues
appena descritti, la signora ha un’esclamazione simpatica: IO! Confermata dal
compagno che le era accanto. Accetta di sedersi vicino a me e, ascoltata in silenzio,
brevemente descrive ciò che le era accaduto. Alla fine dell’incontro, considerato
l’immediato feeling tra noi e la percezione che il racconto poteva essere ancor più
interessante, le ho chiesto se potevamo approfondire il suo vissuto. Ci siamo viste la
settimana successiva.

Scopro la gravidanza
“La mia precedente gravidanza è insorta a 34 anni. I ginecologi mi avevano lasciato
poche speranze di rimanere incinta dati i lunghi periodi di amenorrea, anche tre o quattro
mesi e con i valori dei dosaggi ormonali che facevano pensare ad una menopausa
precoce. Vivevo questa situazione senza particolari crucci ed attese.
Mi accorgo di essere al quarto mese di gravidanza quando, , dovendo assumere degli
antidolorifici per scrupolo effettuo un test.
La fisicità della gravidanza non mi scuote più di tanto, quasi non ci penso. Tutto scorre
naturalmente, senza intoppi. Ciò che mi preoccupa di più è la risoluzione degli aspetti
pratici: decido di cambiare casa per una più grande, lascio la libera professione per un
concorso pubblico. Tutto ciò si realizza dal quarto all’ottavo mese. Sono stata la prima
donna in gravidanza, nel mio ente, ad usufruire della nuova legge 53 che permette di
lavorare fino al nono mese.

Mi preparo al parto
“Ad un certo punto noto la differenza tra il mio approccio alla gravidanza, distaccato
come se fosse qualcosa a sé stante e quello delle mie amiche, più normale e classico,
intendendo che ne parlavano ed erano molto interessate al bambino. Preparavano i
vestitini, cosa che io non ho fatto fino all’ultimo. Organizzo la preparazione alla
nascita di mia figlia quasi scientificamente. Partecipo ad una delle prime sedute del
“Filo diretto con le ostetriche” e mi colpisce il fatto di essere richiamata. Partecipo al
corso di preparazione alla nascita nel Consultorio, ad uno sull’allattamento all’AIED e
frequento anche un centro yoga. Al momento del parto avevo la nuova casa, il nuovo

61
lavoro, la colf ed alimenti surgelati, rigorosamente preparati da me, sufficienti per
circa una settimana, periodo in cui avevo previsto di rimanere assente. “

Il travaglio“Il travaglio è stato diverso da come me lo aspettavo ed anch’io ero


diversa, non possedevo la solida padronanza su me stessa. Ho sempre la certezza di
controllare tutto e questa volta non ci riesco, pensavo. Il travaglio è stato abbastanza
lungo, ma dentro di me sapevo che comunque sarebbe finita”.

Il Parto
Anita partorisce alle nove del mattino e la figlia le appare più bella di quanto non si
aspettasse (pensavo peggio dice!

Il puerperio
Il primo giorno Anita dorme molto. Va ad allattare alle diciotto dello stesso giorno, nove
ore dopo il parto. Con grande fatica raggiunge la nursery e, nonostante avesse usufruito
dell’analgesia peridurale si sentiva crollata fisicamente.“Il secondo giorno mi sono
ripresa, ma in serata ho avuto un futile alterco con mia madre e sono scoppiata a
piangere, cosa inconsueta per me dato che il rapporto con mia madre non è stato dei più
lineari fin dall’adolescenza.
Da questo momento inizio ad avere la sensazione di essere in balia degli operatori
sanitari, tutto ciò che dicevano per me era oro colato. Poi sono andata a casa.
Non avevo più padronanza di me stessa e provavo una profonda sensazione di
spaesamento e, mio malgrado, non controllavo la situazione. Ero completamente
acritica rispetto alla mia normale condizione. Ho avuto problemi con l’allattamento,
per i punti dell’episiotomia e la bambina che piangeva moltissimo a volte piangevo
insieme a lei. Qualche volta sentivo la mia bambina estranea.
Tutto ciò per 2 settimane, che sono state pesantissime.

La mattina mi alzavo con il peso della giornata da affrontare: il pianto della bambina e
le poppate mi facevano percepire un profondo senso di rassegnazione e
scoraggiamento.Mia figlia non rispondeva alle mie aspettative, piangeva sempre e mi
impediva di recuperare, di avere delle pause.
I consigli dei familiari erano pesanti e non risolvevano il problema, ho dovuto sopportare
le solite frasi per due mesi. Confrontavo tutto ciò che mi accadeva con la vita precedente
e facevo cose che non volevo fare.
Agivo per puro ed esclusivo senso del dovere.”
Al terzo mese la bambina smette di piangere e Anita dorme di più, il suo umore migliora e
prova anche piacere nell’allattarla. Poter uscire fu una grande conquista.
Ha allattato quattordici mesi e dopo 4 anni decide di avere un altro figlio.

62
Il Compagno
“Il mio compagno durante questo periodo si sentiva importante ed io avevo bisogno di
lui, più di quanto normalmente non accadesse. Era partecipe e felice con l’istinto
paterno, sereno e sicuro perchè sapeva cosa fare. Mi ha sempre accompagnata con
grande amore e dedizione”

La storia di una mia amica


“Se vuole le posso raccontare brevemente cosa è accaduto ad una mia amica..Dopo il
parto ebbe un raschiamento che le creò qualche problema. Forse, anche a causa di
questo non provò un contatto immediato con la figlia, che piangeva molto. Con difficoltà
continuò l’allattamento per due mesi, poi cominciò a distaccarsi dalla bambina ed
interruppe l’allattamento, fino a rifiutare completamente la figlia. Fortunatamente si rese
conto della sua situazione ed accettò di curarsi con antidepressivi .Nonostante le difficotà
si è presa carico della bambina molto vivace e, parlandomi del suo stato d’animo mi ha
aiutato a riflettere con più lucidità su quanto mi stava accadendo”.

Secondo lei cosa incide maggiormente nel determinare il


Maternity Blues o quello stato di sofferenza, senza apparente
motivo, che può andare oltre le prime settimane? “Sicuramente il
vissuto di ogni donna, il confronto con le altre, il rapporto con la madre, come si
affronta la gravidanza, la consapevolezza da acquisire, le caratteristiche del bambino,
l’inadeguatezza, lo stato fisico dopo il parto. A me si ruppero i punti ed il recupero fu
più lento. Alle donne può capitare di soffrire e, quando succede difficilmente parlano di
ciò che provano perché non possono dar forma alla loro paura: a loro è affidato un
bambino e temono che qualcuno possa intervenire ritenendole inadeguate. Per questo
aspettano che passi da solo.”
 Anita, lei è stata capace ed anche fortunata ma sa che non sempre è possibile
farcela da sole? Cosa suggerirebbe alle future madri?
“ La conoscenza di ciò che può accadere è fondamentale, come pure sapere a chi
rivolgersi in caso di bisogno. Ma soprattutto è importante non tacere, dire ciò che si
prova e, quando la situazione diventa incontrollabile, non vergognarsi di chiedere
aiuto.Tutto sommato io ho fatto da sola ma ho avuto la fortuna di poter contare sulla
solidarietà femminile che si crea tra neo mamme. D’altra parte anche voi, quando sono
venuta al “Filo diretto con le ostetriche” cinque anni fa, non ne avete parlato del
Maternity Blues.” E’vero, abbiamo introdotto questo argomento in seguito alla
collaborazione ad una ricerca sulla depressione nel post-partum del Dipartimento di
Psichiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana .Di ciò ne siamo felici perché
abbiamo aiutato molte madri, ed anche questa interessante intervista-testimonianza non
sarebbe stata possibile. Grazie a nome di tutte le future mamme.

63
MADRI E PADRI MIGLIORI…..
Dott.ssa L.Fedele

Attraverso il processo di EMPOWERMENT (pag 10)


entrambi i genitori acquisiscono una maggiore
consapevolezza delle loro potenzialità e capacità per essere
madri e padri migliori. Ciò si realizza ponendo l'attenzione,
giorno dopo giorno, alle dinamiche che caratterizzano la
nascita del bambino.
Strumenti indispensabili sono:
1. la capacità di avere una visione del nuovo come se
fosse uno spazio aperto davanti a noi, che più o meno
conosciamo per averlo sentito da altri, ma non
abbiamo ancora sperimento,

2. farsi una vera cultura su quanto potrà accadere anche


con l'aiuto di professionisti,

3. non dimenticare mai il " buon senso" che certamente


porterà a fare le scelte più giuste,
4. osservare con intelligenza, umiltà e soprattutto con
grande rispetto i componenti della TRIADE: te
stesso/a, l’altro, il bambino ed i componenti
dell’enturage familiare.

I genitori devono osservare e studiare insieme ciò


che sta accadendo loro, con curiosità ed amore.
Sono esseri umani ed in quanto tali, senzienti, ovvero
capaci di provare gioia e dolore. Allora……perché
soffrire nei casi in cui si può evitare ?

64
Il massaggio neonatale
Dott.ssa Os. M. Masoni – RID E. Vagli

Il massaggio neonatale ha radici antiche


La sua sopravvivenza ed evoluzione nel tempo è legata al bisogno di contatto che
coinvolge intimamente i genitori ed il loro bambino. Il massaggio, nella sua semplicità è
un mezzo diretto ed emozionante in grado di trasmettere l’amore, la comprensione,
l’attenzione.Le affettuose carezze, unite al gioco degli sguardi, consentono uno scambio
intenso ed appagante del reciproco sentire. Nel neonato favoriscono la percezione del
mondo che lo circonda e la formazione dell’immagine di sé.
Il massaggio attenua alcune delle più frequenti manifestazioni di malessere quali le
coliche gassose, la stipsi ed il pianto. Educare i genitori alla pratica del massaggio
neonatale, incoraggiarli a superare gli ostacoli culturali che ancora si frappongono alla
diffusione di questa straordinaria metodica, sono i nostri obiettivi. Il massaggio dovrebbe
diventare una piacevole abitudine per il vostro bambino, pertanto, vi suggeriamo di
praticarlo con continuità. Sarete voi a riconoscere il momento giusto. Il massaggio
racchiude in sé lo scambio di emozioni e sentimenti.

Alcune tecniche di massaggio….da eseguire in ambiente


adeguatamente riscaldato e con luce soffusa.

Massaggio dell’addome
Iniziate massaggiando l’addome con una modesta pressione da destra verso sinistra e
dall’alto verso il basso con un movimento circolare, non staccando le mani dal corpo.

Massaggio della testa e del viso


Massaggiate la testa ed il viso scivolando lungo il profilo, sulle guance, il mento, le
tempie, con movimenti lenti accompagnati da un bel sorriso rassicurante.

Massaggio del piede


Tenendo in mano la caviglia, si massaggia la pianta del piede compiendo piccoli
movimenti circolatori dal tallone alle dita.

Massaggio della schiena


Questo massaggio, oltre ad essere un piacere ed uno stimolo, allevia il dolore delle coliche gassose.
Ponendo il vostro bambino in posizione prona. Collocate i pollici all’altezza delle spalle, su entrambi
i lati della colonna vertebrale ed effettuate dei movimenti circolatori dirigendovi verso i glutei, poi
tornate verso le spalle. Continuate fin quando lo riterrete opportuno.
Un papà, a proposito del bambino nudo sul petto:
"Scusate, dite che devo mettere il bimbo sul petto ma io sono pieno di peli, non si
bucherà mica"?
65
Lo Schiatsu e la Moxibustione (o Moxa)
in gravidanza, travaglio, parto, puerperio
Ost. M. Masoni
Che cosa sono?
Lo Shiatsu e la Moxibustione sono due antiche tecniche della medicina tradizionale
cinese (MTC) che attraverso lo stimolo dei meridiani (condotti che conducono l’energia
vitale “QI” in tutto il corpo) possono migliorare lo stato di salute anche in gravidanza,
nel travaglio-parto-puerperio e durante l’allattamento. L’energia vitale o “QI” che
scorre nei meridiani, può essere influenzata agendo su punti precisi individuati e
classificati. I punti sono quelli dell’Agopuntura.
La moxa è una specie di sigaro formato da foglie secche di Artemisia Vulgaris (pianta
originaria della Cina, ora diffusa in tutto il mondo), lo Shiatsu invece è una tecnica di
digitopressione.

Come agiscono?
Il corpo umano è attraversato da 12 meridiani principali sui quali sono stati
individuati alcuni punti sensibili che possono essere trattati con la digitopressione
(Shiatsu) e con il calore (Moxa).
La Moxa viene accesa da un lato ed avvicinata al punto da trattare fino a raggiungere un
certo calore ed un leggero arrossamento della zona .
Lo Shiatsu agisce attraverso la pressione delle dita e delle mani, sui punti di uno
specifico meridiano. Con entrambe le tecniche si può ottenere una reazione a distanza
rispetto al punto trattato, oltre alla reazione locale. Non esistono controindicazioni ai
due trattamenti.

Perché si praticano?
La Moxa viene utilizzata dalla 33°alla 35° settimana di gravidanza per tentare il
rivolgimento di feto podalico. La percentuale di successo varia a seconda degli studi
che, comunque, è nettamente superiore al numero dei feti che si pongono in
presentazione cefalica spontaneamente. La sua pratica concorre alla riduzione dei tagli
cesarei. Il fumo della Moxa può essere utile nel trattamento delle ragadi al seno
durante l’allattamento.
Lo Shiatsu può essere praticato in qualsiasi momento della gravidanza per ottenere il
rilassamento del corpo ed in particolare, nel 1° trimestre per attenuare la sensazione di
nausea e nel 3°trimestre per ridurre la sensazione dolorosa a livello lombare causata dal
modificarsi della postura del corpo per il maggiore peso. In travaglio favorisce la
discesa della testa del bambino, abbrevia i tempi del parto e del secondamento, incide
sulla produzione del latte.
Per ottenere i migliori risultati è fondamentale rendere edotta e partecipe la donna, in
modo da stimolare al massimo la sua collaborazione, per fare emergere e quindi
utilizzare le sue potenzialità. Nel Punto Nascita dell’Azienda Ospedaliera Pisana
molte donne hanno già usufruito dello Shatsu in travaglio-parto .

66
Ambulatorio di Medicina Complementare Cinese (MCT)
e
Agopuntura

Dott.ssa N. Baccellini

L’ambulatorio di MCT è attivo dal 2010, annesso alle UUOO di Ostetricia e


Ginecologia fa parte del Dipartimento Materno Infantile DMI.E’ una attività che nasce
dall’esigenza di svolgere prestazioni di medicina complementare alle donne in
gravidanza, puerperio e menopausa.

Accedono al servizio le donne nella fascia di età dai 15 ai 65 anni. Nel caso della
gravidanza sono affrontate le problematiche di malposizione fetale, vomito, insonnia,
dolore,sciatica e preparazione al parto, mentre per la fase del puerperio sono in primo
piano problematiche quali ipogalattia, nervosismo, ragadi del capezzolo,lombalgia,
disturbi del pavimento pelvico post- partum. Per l’ipogalattia si hanno risultati molto
confortanti per es. dal 2010 al 2012 si sono trattate in ambulatorio 57 donne per un
totale di 280 sedute di agopuntura.

Il questionario di gradimento dimostra che queste donne hanno risolto


l’ipogalattia per il 90% dei casi e che generalmente sono migliorate sotto il profilo
sia fisico che psicologico. Molto spesso nell’ambulatorio viene trattata anche la
sciatica perché anche per questa patologia la medicina complementare può fornire
un grosso e sorprendente risultato. Per la MTC possono essere usati gli agli , piccoli e
usa e getta, la moxa (bastoncino di artemisia pressata), piccole iniezioni di rimedi
quali arnica nel dolore.

All’Ambulatorio si accede tramite CUP ospedaliero per la menopausa, ma per i


problemi ostetrici ossia gravidanza e puerperio, l’appuntamento viene preso
telefonicamente prima di ogni ambulatorio. Quest’ultimo si svolge ogni mercoledì
mattina presso l’edificio n° 5 al 2° piano dalle h 8.30 alle h 14.00.
Le impegnative vengono compilate in loco e vi si accede tramite ticket aziendale.
Nell’Ambulatorio si trava il medico agopuntore e la dott.ssa ostetrica.

67
Un nuovo padre nell'evento nascita
Dott.ssa L. Fedele

Negli ultimi decenni, in particolare negli ultimi anni, si è avuta una vera e
propria inversione di tendenza nel coinvolgimento del padre nell’evento nascita: il
nuovo padre vuole essere più protagonista rispetto al passato.
I padri partecipano ai corsi di preparazione alla nascita ed al parto, la loro
presenza è richiesta nelle sale travaglio-parto perché aiuta la donna potenziandone
le competenze, imparano a massaggiare i loro piccoli e non hanno paura di
toccarli ed alcuni partecipano a corsi di massaggio neonatale per acquisire
maggiore sicurezza. Dopo la nascita, i padri che spingono la carrozzina non
destano più ilarità e stupore.

Dall’osservatorio del “Filo diretto con le ostetriche”, alcuni dati confermano che
il vecchio ruolo del padre viene pian piano sostituito da un padre più sensibile
e partecipativo.
Dal 2002 al 2012 la partecipazione dei padri agli incontri è passata dal 33 al
85%, sempre più interessati ad acquisire competenze per essere all’altezza del
nuovo ruolo.
Il processo di Empowerment: maggiore consapevolezza delle proprie
capacità, che porta ad essere padri migliori, si realizza giorno per giorno,
ponendo l' attenzione alle complesse dinamiche che caratterizzano la nascita.
Anche se possono sembrare banali, le testimonianze e brevi osservazioni di
seguito riportate sono indicative del cambiamento in atto.

Un padre chiede perché deve sottostare alla tirannia del neonato, un altro
telefona al numero verde perché ha fatto diagnosi di Maternity Blues; uno dice
di sentirsi più donna e che non avrebbe mai affrontato questi problemi se non
avesse partecipato al Filo diretto; un altro ancora, molto preoccupato,
chiede cosa si deve fare il primo giorno che si arriva a casa perché un suo
amico, neo-padre, è stato tutta la notte sveglio per vedere se il bambino
respirava.
Un altro padre parla di Family Blues, in una lettera indirizzata a due
ostetriche (pag 11)

Durante gli incontri, un vivo interesse si osserva quando si affronta il tema del
"Paternity Blues", lo stato di malessere che colpisce molti padri di fronte al
neonato che attira su di sé ogni attenzione facendoli sentire esclusi, oppure,

68
quando si sottolinea che un padre sereno e competente favorisce il
rimodellamento della coppia, adeguandola alla presenza del bambino.

Una maggiore consapevolezza della complessità della nascita rende il


neo padre più disponibile, sereno, protettivo, favorendo così, un più equilibrato
attaccamento tra la madre ed il bambino ed anche una migliore riuscita
dell'allattamento.
Perché sta cambiando il ruolo del futuro e neo padre?
La gravidanza, il parto, il puerperio costituiscono un evento importante nella
vita della coppia, benché vissuto da ognuno in modo diverso.
La donna è più coinvolta perché da sempre ne porta il peso psico- fisico, per le
modificazioni del corpo e per le implicazioni affettivo-emozionali legate
all’ambiente, alla famiglia, alla cultura.
L’uomo, meno coinvolto sotto il profilo biologico, da sempre, ha sviluppato
comportamenti in relazione a questa evidenza, per cui si può facilmente
comprendere come, fino ai giorni nostri, sia stato del tutto ignorato il pieno
coinvolgimento del padre.
In epoca recente, il vecchio modello di padre ha dovuto confrontarsi con le
modificazioni socio-economiche e culturali, che hanno richiesto nuovi
adattamenti alla realtà e, di conseguenza, si sono modificati i comportamenti
individuali e collettivi, compreso il ruolo del padre nella nascita.

Alla base del nuovo modo di essere padre vi sono: la consapevolezza della
pari dignità e diritti, le donne, che hanno sviluppato una diversa percezione
della propria libertà ed affermazione sociale, la normativa vigente a tutela della
maternità e paternità, per cui i permessi dal lavoro per accudire i figli sono
estesi anche ai padri, la diversa organizzazione familiare e sociale, i mezzi di
comunicazione di massa, la pubblicità. E’ di fondamentale importanza che un
numero sempre maggiore di donne senta l’esigenza di coinvolgere il marito, il
compagno, in un percorso che non le veda più sole a vivere paure ancestrali.

Una maggiore conoscenza e comprensione dell' evento nascita, favorisce l'


armonia nella coppia, come il massaggio neonatale praticato dal padre favorisce
un più sentito approccio con il bambino. Quando durante gli incontri ne
parliamo, i padri, attenti, entusiasti e commossi comprendono facilmente come
sia la madre che il neonato abbiano bisogno della figura paterna per costituire
una triade armoniosa e felice.

La crescita e l'equilibrio del bambino si costruiscono


su questi presupposti, con alla base un sincero amore
69
Sessualità e Gravidanza
Prof. Ciro Basile Fasolo

Ogni gravidanza è diversa, o meglio, ogni donna ha la sua gravidanza e la sessualità


durante questo periodo dipende da molteplici fattori quali l’ età (adolescente, giovane,
attempata), il tipo di gravidanza (desiderata, programmata, normale o a rischio, ricercata
da infertilità, involontaria, secondaria a violenza,etc.), il numero di gravidanze, la
relazione sociale (sposata, convivente, ragazza madre, omosex).

I cambiamenti della sessualità in gravidanza.

Il primo trimestre è quello in cui i cambiamenti sono più intensi. Le mammelle


diventano più sensibili, causando piacere e fastidio/dolore. Nausea e senso di
affaticamento possono ridurre il desiderio sessuale, che però può anche aumentare,
perché una volta tanto non si deve stare attenti (contraccezione dello stato gravidico). La
paura di abortire può limitare la frequenza dei rapporti o l’orgasmo, che può apparire
ritardato, causando sensazioni di tensione in vagina e clitoride. Si può sviluppare un
conflitto nei riguardi dell’attività sessuale perché l’immagine mentale dei cambiamenti
fisici orienta verso un’idea di maternità. In alcuni casi possono comparire pensieri
sessuali o sogni o fantasie insoliti o strani, motivo di preoccupazione per la donna, ma
che sono di scarso significato.

Nel secondo trimestre la vagina è più lubrificata e con il clitoride più congesta: ciò
può far si che molte donne diventino orgasmiche o multiorgasmiche per la prima volta,
proprio durante la gravidanza; in alcuni casi, si sentono sexy nella loro figura, in
particolare si vedono meno magre rispetto al primo trimestre. I padri possono temere di
ferire il bambino o che il bambino capisca ciò che succede, soprattutto dopo aver
avvertito i primi movimenti. Alcuni padri sono gelosi della grande vicinanza del
bambino alla madre.

Nel terzo trimestre l’utero , durante l’orgasmo, potrà avere occasionalmente degli
spasmi di durata fino a un minuto, differenti dalle contrazioni e che, in prossimità della
scadenza del tempo, possono verificarsi dopo l’attività sessuale anche per circa mezz’ora.
Nel caso in cui la testa del feto sia bassa nella pelvi, può esservi dolore o piccole perdite di
sanhue durante o dopo l’attività sessuale (è normale). Il battito cardiaco fetale può
diminuire di frequenza transitoriamente, senza rischio di parto pretermine o danno fetale.
L’attività sessuale non avvia il parto se il collo uterino non è a tempo: infatti pur
contenendo il liquido seminale prostaglandine, che hanno un’azione ossitocino-simile,
(l'ossitocina è l'ormone che scatena le contrazioni e quindi il travaglio) esiste un equilibrio
soglia di sensibilità a queste, proporzionale alla preparazione ossitocica dell’utero, che è a
sua volta direttamente proporzionale all’età gestazionale. A causa della congestione di
70
vagina e clitoride, l’orgasmo può non risolvere del tutto la tensione che la donna sente. Si
consigliano penetrazioni poco profonde e nella posizione da dietro (Tab.5). La madre
comincia a preoccuparsi che il suo corpo non sia gradito al partner o che non riesca a
riacquisire la forma precedente la gestazione; al contrario, molti uomini sono in quel
momento più eccitati dalla figura femminile che sta fiorendo. In questa fase è importante
la comunicazione. La madre tende ad affaticarsi di più.

ll tempo medio per tornare ai livelli pregravidici circa il desiderio, la frequenza dei
rapporti e la soddisfazione personale è di circa un anno dal parto. Nel corso della
gravidanza, vari fattori possono interferire con una buona attività sessuale, siano essi
solo per timore o tabù (Tab 1, 2,3) o per vere controindicazioni ostetriche (Tab. 3 e 4)

Tab. 1 Fattori propri della gravidanza che possono ridurre l'attività sessuale
1. condizioni fisiche ritenute dalla gestante influenti sulla sessualità
2. timori nei rapporti sessuali e frequenza dei rapporti prima della gravidanza
3. modalità di modificazione del comportamento sessuale del partner e ricorso ad attività
sessuali alternative
4. problematiche ostetriche pregresse e numero di figli vivi e precedenti aborti spontanei
5. tabù, miti e false credenze sviluppate dagli influssi culturali e religiosi
6. grado di informazioni ricevute sulla sessualità in gravidanza
7. alterazioni del tono dell'umore
8. decorso della gravidanza stessa

Tab.2 Tabù, miti e false credenze sviluppate dagli influssi culturali e religiosi.
1. le donne gravide perdono interesse al sesso
2. gli uomini non dimostrano interesse sessuale per le donne incinte
3. le donne gravide non riescono ad avere orgasmi
4. il rapporto sessuale praticato nei primi mesi di gravidanza può essere pericoloso,
abortivo
5. fare l’amore durante la gravidanza indurrà il nascituro,una volta nato, ad avere un
maggiore desiderio sessuale
6. un’attività sessuale troppo frequente lascerà un segno fisico sul bambino
7. lo sperma potrà arrivare fino al bambino che lo userà come nutrimento
8. i bambini nel ventre materno possono sentire ciò che avviene durante il rapporto
sessuale
9. il peso dell’uomo e le sue spinte possono danneggiare il bambino.

Tab. 3 Fattori fisici propri della gravidanza che possono ridurre l'attività sessuale.
1. senso di affaticamento, dolori alla schiena, dispareunia (rapporti dolorosi)
2. vasocongestione pelvica (maggiore afflusso di sangue)
3. congestione vaginale con ridotta lubrificazione
4. sublussazione della sinfisi pubica e delle articolazioni sacro-iliache
5. eccessivo peso del partner sull'utero durante il rapporto sessuale in epoche
avanzate di gravidanza
6. discesa profonda della parte presentata fetale nella pelvi (piccolo bacino)
7. infezioni genitali da candida (micosi) o da trichomonas, emorroidi, infezioni
71
urinarie, varici venose vulvari

Tab. 4 Indicazioni all'astensione dai rapporti sessuali in gravidanza.


1. perdite ematiche vaginali
2. placenta previa
3. dilatazione prematura della cervice uterina
4. rottura prematura delle membrane fetali
5. anamnesi positiva per parto pretermine
6. gravidanza multipla

Counseling e Terapia
La donna e la coppia, fin dai primi momenti della gravidanza, dovrebbero potersi giovare
di un counseling sessuologico, volto a chiarire dubbi, ma anche a dare quei suggerimenti e
consigli (Tab.5), che possono rendere il periodo dell’ attesa meraviglioso, spesso
indimenticabile, con indubbi effetti positivi per la donna, la coppia e il futuro bambino.

Tab.5 Suggerimenti
La relazione uomo-donna: Molte più coccole, Cenette romantiche, Massaggi, Stimolazione
sessuale reciproca, Andare a passeggio regolarmente insieme, Condividere con il partner
sogni e speranze, paure e ansietà di diventare genitori, Compiere qualunque cosa che veda i
due partner d’accordo sul da farsi, Discutere insieme su come organizzare le cose nei mesi
di gravidanza e su come godere insieme di quel periodo.
Scegliere le posizioni per un rapporto più confortevole per la donna: donna sopra, donna
di fianco con l’uomo dietro la donna, donna appoggiata sulle ginocchia e mani. La
penetrazione profonda deve avvenire a discrezione e benessere della donna. Non
effettuare giochi sessuali. Da escludere anche le lavande vaginali con iodio, sapone o
altro.
Comprensione, empatia, creatività, senso dell’umorismo saranno di grande aiuto.
La donna dovrebbe sapere quando dire “no."
Se la donna è ad alto rischio di parto pretermine, si dovrebbero evitare la stimolazione
delle mammelle, il rapporto e l’orgasmo fino a controllo (e permesso) del medico o
dell’ostetrica. Ci si dovrebbe astenere anche in caso di perdite di liquido amniotico o di
rottura, vera o sospetta, delle membrane con perdita di liquido amniotico. Evitare ogni
contatto con persone positive per HIV (virus dell’AIDS) o infezioni sessualmente
trasmissibili (STI), quali sifilide, gonorrea, uretriti etc...
Discutere al momento opportuno, sulla contraccezione post partum.

Le soluzioni per lui


Parlare con altri padri su come ci sente nel diventare genitori, se possibile parlare con il
proprio padre delle sue reazioni di quando lui era in pancia e dopo la nascita; prepararsi
personalmente e professionalmente alla nascita; controllare le possibilità che il contratto o
il tipo di lavoro offrono durante e dopo il parto; attingere informazioni da amici e parenti
su come affrontare le varie situazioni

72
Decalogo per mamma e papà
Dott.ssa L. Fedele

10 suggerimenti………per evitare inutili errori e sofferenze causati dai più comuni ed accettati
comportamenti. Lo scopo è quello di favorire la vostra gioia e serenità e quella dei vostri figli.
Mamma
1 Non sentirti proprietaria di tuo figlio/a. Non cedere a sentimenti di gelosia.
2 Non confrontare la tua vita attuale con quella precedente. Sono due cose differenti, altrettanto
straordinarie
3 Richiedi l’aiuto dei familiari (a meno che non siano insopportabili)
4 Se stai davvero male con tuo figlio/a parlane con qualcuno, chiedi aiuto
5 Allatta al seno. Se, per qualche motivo non puoi farlo, non confrontarti con altre madri che
allattano. Accetta. Tuo figlio crescerà e sarà lo stesso felice
6 Parla molto con il bambino/a di qualsiasi argomento: se piove o c’è il sole, se hai un pensiero
triste o felice, di quanto ti è caro, ad esempio
7 Ricerca e favorisci i momenti di intimità con il padre e non escluderlo dal rapporto con il
bambino/a
8 Non strumentalizzare il bambino/a nei momenti di crisi di coppia. Non dire mai “il figlio/a è
mio”
9 Se sei sola ad affrontare la maternità il tuo ruolo è duplice: di madre e di padre. Sappi, che anche
tu hai bisogno di aiuto, anche se puoi essere o ritenerti eccezionale.
Papà
1 Non sentirti estraneo o deresponsabilizzato” in quanto maschio” di fronte alla nascita di tuo
figlio/a
2 Chiedi spesso alla madre quali sono i suoi bisogni. Non attendere che lo faccia lei.
3 Assumiti l’impegno di massaggiare il bambino, sentirai quanta energia passa tra voi due
4 Non cedere a sentimenti di gelosia, esclusione o rifiuto, il bambino/a fa parte della coppia, non
sentirti trascurato, partecipa
5 Alla madre dici spesso: come sei bella, più di prima. Realizza dei pensieri gentili con un fiore,
un piccolo oggetto. Invitala a non trascurasi e ad uscire. Favorisci l’intimità della coppia e
trascorri più tempo possibile insieme a lei.
6 Non confrontarti con altri padri che si comportano da “ maschi vecchia maniera”. Sono poco
intelligenti
7 Di fronte ad una crisi di coppia ricorda che la donna, dopo il parto, è sottoposta a notevoli
cambiamenti nel corpo e nell'umore. Il tuo aiuto è fondamentale per la serenità di tutta la
famiglia.
8 Cerca di mitigare, nella meraviglia della paternità, eventuali bisogni di soddisfazione sessuale
che non possono essere soddisfatti dalla neo madre. Parlane, non risolvere il problema
all’esterno della coppia, potrebbe risultare dannoso e irreversibile
9 Trascorri il maggior tempo che puoi con il bambino/a non essere avaro di carezze e di parole,
non trincerarti dietro la stanchezza del lavoro
Il 10° punto è lo stesso per mamma e papà
I bambini hanno bisogno d’amore ed hanno il diritto di essere accettati ed
amati. L’amore si realizza anche attraverso un’analisi critica di ciò che
viviamo, di ciò che siamo ed, in primis, confrontandosi con l’altro genitore. Le
ragioni dell’altro sono sempre difficili da accettare, soprattutto quando non vi è
interesse per la persona. Molto spesso sono i bambini a soffrirne di più, a
qualsiasi età.
73
Terza Parte

74
ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA e CONSIGLI DIETETICI
Dr. G. Di Cianni

FABBISOGNO ENERGETICO ED INCREMENTO DEL PESO CORPOREO


Una corretta e adeguata alimentazione è condizione indispensabile per garantire un
buon esito della gravidanza, permettendo altresì di soddisfare in contemporanea le
richieste energetiche e nutrizionali della madre e del feto.
Il vecchio aforisma “ mangiare per due” è stato ormai da tempo superato e
sostituito da un’asserzione molto più corretta dal punto di vista nutrizionale, che
consiglia alla donna in gravidanza “ di mangiare bene per due”.
Complessivamente il contenuto calorico giornaliero dovrà essere compreso tra 1800-2200
calorie, divise tra carboidrati o zuccheri (50-60%), grassi o lipidi (30-35%) e proteine
20%. E’ importante che una donna mangi “il giusto” necessario ad incrementare il peso
corporeo. L’incremento del peso corporeo a fine gravidanza varia in relazione al peso
della donna registrato prima della gravidanza ed è compreso fra 7 e 15 Kg. In nessun
caso, anche le donne molto obese prima di entrare in gravidanza, è consentito la pratica di
diete “restrittive”, che determinano una perdita di peso. La gravidanza non è il momento
per intraprendere o seguire una dieta ipocalorica.
Durante la gravidanza è consigliabile assumere i pasti in maniera frazionata, evitando
lunghi periodi di digiuno; si consiglia pertanto di assumere tre pasti principali (colazione,
pranzo e cena) con tre piccoli spuntini a meta mattina, metà pomeriggio e prima di andare
a letto.
FABBISOGNI NUTRIZIONALI
Per pianificare una corretta alimentazione è necessario per prima cosa stabilire il
fabbisogno dei singoli nutrienti (proteine, glucidi e lipidi), tenendo conto che in
gravidanza aumenta il fabbisogno di oligoelementi quali il ferro, il calcio e l’acido
folico.

Proteine: Durante la gravidanza il fabbisogno proteico aumenta in maniera progressiva


e l’incremento complessivo è di circa 6 grammi al giorno. La gran parte di questo
apporto dovrebbe provenire da alimenti contenenti proteine ad alto valore biologico
come carni sia bianche che rosse,pesce, uova formaggi , latte e derivati.
Grassi (Lipidi) Si dividono in :
1. grassi saturi, di origine animale, sono contenuti in alimenti come il burro,
il lardo, i formaggi, i salumi e le carni
2. grassi insaturi , di origine vegetale, contenuti in oli di semi come il mais, il
girasole, l’arachide, la soia, il vinacciolo, il riso, ma riconosciuto come il
migliore grasso, date le sue peculiari caratteristiche organolettiche, è l’olio
extravergine di oliva, soprattutto se usato come condimento a crudo. La loro
quota non dovrebbe superare il 30% dell’energia totale giornaliera con un
apporto di colesterolo non superiore ai 300 mg/die.
Carboidrati (zuccheri) Rappresentano la principale fonte di energia, Il loro apporto
dovrà essere pari al 50-60% dell’energia totale giornaliera. A seconda del loro tempo
di assimilazione vengono suddivisi in :
75
1. zuccheri semplici a rapido assorbimento come lo zucchero, il miele, la
marmellata, le bevande zuccherate, i succhi di frutta e i dolci in genere,
2. zuccheri complessi a lento assorbimento come il pane di tipo casalingo, la pasta,
il riso, cereali ( orzo, farro), le patate e i legumi. E’ consigliabile limitare gli
alimenti che contengono zuccheri semplici, al fine di prevenire un eccessivo
incremento ponderale ed un probabile diabete gestazionale. Meglio che
l’apporto energetico provenga da alimenti contenenti zuccheri a lento
assorbimento.
Fibre. In gravidanza è consigliato un corretto apporto di fibre, meglio se di tipo
idrosolubile (contenute in frutta e verdura) per limitare l’assorbimento di zuccheri e
grassi. E’ risaputo che l’eccesso di fibra, in particolare di tipo insolubile (es. crusca)
contenuta in carboidrati integrali, può ostacolare l’assorbimento del calcio e del ferro,
particolarmente utili sia alla madre che al bambino.
Vitamine. Un’alimentazione varia comprendente alimenti come frutta, verdura, latte, è
in grado di garantire un adeguato apporto di vitamine, senza richiedere particolari
supplementazioni. L’unica eccezione riguarda l’acido folico poiché con la sola
alimentazione non si raggiunge l’incremento raccomandato di 400 microgrammi/die.
Alimenti contenenti l’acido folico sono i legumi , verdure a foglia verde,cereali
integrali.
Sali In gravidanza si registra un aumentato fabbisogno di calcio e ferro. Gli alimenti
con un alto contenuto di calcio sono i formaggi, il latte e lo yogurt. Alimenti ricchi in
ferro sono le carni sia rosse che bianche (come il tacchino), pesce, uova. Nella maggior
parte delle donne è comunque necessaria una supplementazione di questo minerale.
Acqua Particolare attenzione va posta al consumo di acqua durante l’arco della
giornata che dovrebbe superare almeno il litro. E’ consigliabile consumare durante i pasti
acqua bicarbonato-alcalina, al fine di favorire la digestione, contrastando un’eventuale
iperacidità gastrica; mentre è bene abbondare con acqua oligominerale, lontano dai pasti,
diminuendo così il rischio di calcolosi renale.
DISTRIBUZIONE GIORNALIERA
E’ consigliabile che la quota degli alimenti concessi giornalmente venga ripartita in 3 pasti
principali (colazione , pranzo e cena) e 2-3 spuntini (metà mattina, metà pomeriggio, dopo
cena). Questa suddivisione consente una costante ed equilibrata distribuzione del
contenuto calorico, diminuendo il senso della fame fra un pasto e l’altro aiuta a consumare
meno cibo durante i pasti principali, favorendo così anche una migliore digestione
evitando notevoli escursioni glicemiche.
l’ALLATTAMENTO
Una corretta alimentazione è indispensabile durante l’allattamento. La produzione di latte
rappresenta un dispendio energetico, quindi è importante che la donna che allatta assuma
una dieta “rafforzata” di 300-400 calorie. (vedi tabelle) Una dieta a basso contenuto
calorico non è compatibile con la lattazione. Infine va ricordato che tutti gli alimenti
passano attraverso il latte, quindi vanno evitati tutti i cibi notoriamente pesanti come quelli
molto elaborati o eccitanti.Una dieta a basso contenuto calorico non è compatibile con la
lattazione.
Caffeina ed alcool Sia la caffeina che l’alcool attraversano la placenta per cui in
dose eccessiva possono provocare danni al feto; va inoltre ricordato che la caffeina è
contenuta anche nel thè, coca cola ed altre bevande.
76
GRAVIDANZA FISIOLOGICA
MODELLO DI DIETA (2000 calorie giornaliere)
Composizione:Protidi ( gr. 102 ) 20% - Lipidi (gr.65) 29% - Glucidi ( gr. 254) 51 %
___________________________________________________________________________
Alimenti e sostituzioni : distribuzione nella giornata

COLAZIONE Calorie
Latte parz. Sc. + gr. 10 zucchero gr .150 69
O yogurt intero o alla frutta gr. 125 81
Pane comune gr . 40 110
Fette biscottate, o biscotti secchi (n° 2-3) 100/120
Fiocchi di cereali gr . 25 93
SPUNTINO DELLA MATTINA Calorie
Frutta gr. 200 Tipo 1 o gr. 340 Tipo 2 o gr. 140 Tipo 3 90-100
(45 cal 100 gr tipo1, 30 cal100 gr tipo 2,60 cal100 gr tipo 3)
PRANZO
Pasta, riso, orzo, farro gr. 50 (pomodoro o altre verdure) 162
o pane gr . 65 178
o patate gr. 200 170
o legumi gr . 55 176
Parmigiano gr. 10 39
Pane comune gr . 50 137
o pasta gr . 40 130
o patate gr. 160 136
o legumi gr . 30 96
Carne magra gr . 150 195
o pesce magro gr . 210 200
o formaggio magro gr .60 165
o prosciutto magro / bresaola gr. 75 106
o n. 1 uovo 77
Verdura cotta o cruda per contorno ____
Frutta gr .100 vedi tipo 1-2-3
Olio extra vergine d’oliva gr. 25 225
SPUNTINO POMERIGGIO Calorie
Pane comune gr . 40 110
Fette biscottate, o biscotti secchi gr. 25 vedi sopra
Latte parz. Sc. + gr. 5 zucchero gr .125 77
o yogurt intero o alla frutta gr. 125 81
CENA Calorie
Pasta, riso, orzo,farro (al pomodoro o altre verdure) gr. 30 97
o pane gr . 40 110
o patate gr. 130 110
o legumi gr . 35 112
Parmigiano gr. 5 19

77
Pane comune (vedi sostit.pranzo) gr. 50 137
Carne magra gr . 150 195
o pesce magro gr . 210 210
o formaggio magro gr .60 165
o prosciutto magro / bresaola gr. 75 106
o n. 1 uovo 77
Verdura cotta o cruda per contorno ________
Frutta gr .100 Tipo 1 (45 cal) o gr. 150 Tipo 2 (45 cal) o gr. 70 Tipo 3 (42 cal)
Olio extra vergine d’oliva gr. 20 180
SPUNTINO DELLA SERA Calorie
Latte parz. Sc. + gr. 5 zucchero gr .125 77
o yogurt intero o alla frutta gr. 125 81
125 gr. di latte parz. screm. sono sostituibili con gr. 20 di formaggio tipo emmenthal, parmigiano o
gruviera. Lo spuntino del pomeriggio è sostituibile con circa 80 gr.di dolce ( tipo torta alla frutta)

TIPO DI ALIMENTI INDICATI NELLA DIETA

FRUTTA TIPO 1: ananas fresco, amarene, ciliege, kiwi, mele, pere, prugne.
FRUTTA TIPO 2: albicocche, arance, cocomero, fragole, lamponi, melone d'estate e d'inverno,
nespole, pesche, pompelmo.
FRUTTA TIPO 3: banane, fichi, cachi, mandarini, mandaranci, uva.
CARNI MAGRE: vitello, vitellone magro, petto di pollo, coniglio magro, agnello magro,
cavallo, maiale magro (bistecca o prosciutto) .
PESCE MAGRO: acciughe, calamari, luccio, merluzzo (nasello), palombo, polpo, razza,
rombo, seppia, sogliola, tinca, spigola, trota calamari e molluschi
I crostacei pur avendo un basso contenuto di grassi sono ricchi
di colesterolo e vanno mangiati con moderazione.
FORMAGGI MAGRI: caciotta fresca, dolce verde, fior di latte, mozzarella di mucca, scamorza.
LEGUMINOSE: fagioli, piselli, ceci, lenticchie, soia, fave.

CONSIGLI DIETETICI RIASSUNTIVI


1) Consumare giornalmente adeguate quantità di latte e yogurt per l’apporto di proteine,
calcio, fosforo, magnesio, vitamine A e D.
2) Consumare quotidianamente alimenti con proteine ad alto valore biologico, quali carni
(sia rosse che bianche), pesce, uova formaggi ( in particolare parmigiano, ed emmental).
3) Sostituire spesso carne con pesce (2-3 volte la settimana) per il suo contenuto in acidi
grassi polinsaturi, fosforo, iodio e per la maggiore digeribilità.
4) Consumare ogni giorno ortaggi e frutta, per l‘ottimo apporto di vitamine, minerali e fibre.
5) Consumare cereali integrali, se graditi, in modo da combattere la stipsi che si manifesta
frequentemente in questo periodo.
6) Evitare cibi che generano gonfiori addominali e meteorismo (bevande gasate),
superalcolici, aperitivi, vini liquorosi e ridurre al minimo il consumo di vino e birra.
7) Limitare il consumo di caffé e thè.
8) Non eccedere nel consumo di alimenti dolci e particolarmente grassi, al fine di contenere
l’aumento ponderale nei valori ritenuti desiderabili.
9) Preferire cibi poco elaborati, facilmente digeribili, limitare le fritture e alimenti molto
salati.
10) Consumare quotidianamente circa un litro di acqua.

78
Fumo e gravidanza
Dr. Francesco Pistelli e Dr.ssa Laura Carrozzi

Il fumo di tabacco è una miscela di oltre 7000


sostanze nocive per la salute (tra queste:monossido
di carbonio, ammoniaca, acetone, arsenico, polonio
radioattivo, etc. etc.)

Quali rischi si corrono fumando in gravidanza?


Le donne che fumano in gravidanza hanno un maggior rischio di complicanze durante il
parto, come ad esempio la placenta previa (cioè, un posizionamento anomalo della
placenta) che spesso richiede il taglio cesareo. Un'altra complicanza è l’abruptio
placentae (cioè, il distacco precoce della placenta dall’utero) che può portare al parto
prematuro, alla nascita di un feto morto o alla morte precoce del neonato. Il fumo in
gravidanza è anche associato a un maggior rischio di rottura prematura delle membrane.
Tutte queste condizioni possono comportare che il bambino nasca pretermine.
I bambini che nascono da madri che fumano in gravidanza sono di peso inferiore alla
norma (spesso pesano meno di 2.5 Kg) e tendono a essere più piccoli in rapporto alla
loro età gestazionale. Anche l’esposizione al fumo passivo può essere la causa di un
minor peso alla nascita.

Il fumo della madre come raggiunge il feto?


La nicotina e il monossido di carbonio, inalati col fumo delle sigarette, sono assorbiti
dal sangue e raggiungono il feto attraverso la placenta, ostacolando un adeguato apporto
di ossigeno e di sostanze nutritive.

Il latte materno contiene nicotina?


Si, la nicotina inalata col fumo è presente anche nel latte materno.
Allattare al seno, comunque, è raccomandabile anche per le mamme che fumano.

79
 Perché alcune donne partoriscono bambini sani anche se fumano?

Gli studi scientifici dimostrano che fumare in gravidanza aumenta molto la probabilità di avere
alcuni specifici problemi di salute come l’aborto spontaneo, il parto pretermine, un basso peso
del bambino alla nascita, etc. Avere una maggiore probabilità non significa avere la certezza di
incorrere in qualcuna di queste complicanze. Ma, poiché la probabilità può essere alta, si può
dire che le fumatrici che partoriscono senza problemi sono donne fortunate!

Quali sono i benefici per il bambino se la madre smette di fumare durante la gravidanza?
Smettere di fumare entro il terzo trimestre di gravidanza (entro gli ultimi tre mesi dal parto)
aumenta la probabilità di avere un bambino di peso normale.
Le donne che smettono di fumare durante la gravidanza possono ridurre del 12% i casi letali nel
periodo vicino alla nascita e del 10% nell’età infantile.
Viene ridotto il rischio di rottura prematura delle membrane, parto pretermine e basso peso del
bambino alla nascita.

Può servire ridurre il numero delle sigarette fumate?


Ridurre il numero delle sigarette fumate è meglio che non fare niente ma non è sufficiente per
eliminare completamente i rischi del fumo in gravidanza. Il solo modo di proteggere efficacemente il
bambino è smettere di fumare del tutto. Inoltre, le cosiddette “sigarette leggere – a basso contenuto
di nicotina” non sono meno pericolose delle altre.
Smettere di fumare durante la gravidanza, fa aumentare di peso?
È possibile, fino ad arrivare ad un aumento medio di 3 chili, che possono essere persi dopo la
nascita del bambino.

Si può ricominciare a fumare dopo la nascita del bambino?

Le madri sanno che è importante smettere di fumare mentre sono in


stato di gravidanza. Ma anche ricominciare a fumare dopo il parto è
pericoloso. Ad esempio, i bambini che respirano fumo passivo hanno un
maggior rischio di morire di SIDS. Inoltre, i bambini esposti al fumo
passivo dei genitori hanno una ridotta funzione respiratoria e si
ammalano maggiormente di raffreddori, bronchiti, polmoniti ed infezioni
dell’orecchio.

Quali effetti dannosi può provocare il fumo, dopo molto tempo, nel bambino?
Il bambino ha più probabilità di avere problemi respiratori, ritardo nell’apprendimento scolastico e
uno sviluppo minore rispetto a un bambino nato da madre non fumatrice.
80
Da sapere:

 Tanto più si fuma in gravidanza e tanto maggiore è la riduzione del peso del
bambino alla nascita

 Se le madri smettono di fumare entro il terzo trimestre di gravidanza, i neonati


possono avere peso e misure corporee sovrapponibili a quelle dei bambini nati da
non fumatrici

 Le donne che fumano hanno minore probabilità di allattare al seno i loro bambini

 Fumare durante e dopo la gravidanza è un fattore di rischio per asma nei neonati
e nei bambini

 I bambini che nascono da madri che fumano più di 10 sigarette al giorno hanno
doppia probabilità di diventare asmatici

 Il bambino che ha genitori fumatori ha una maggiore probabilità di diventare un


fumatore

81
Perché può essere difficile smettere di fumare?
Dopo soli 10 secondi dall’inizio di una tirata di sigaretta, 1/3 della nicotina inalata raggiunge
il cervello che, stimolato così rapidamente, percepisce sensazioni positive: piacere, appagamento,
rilassamento, riduzione dell’appetito, aumento della concentrazione, etc.
Questi effetti della nicotina sul cervello scompaiono rapidamente e già entro un’ora molti
fumatori hanno bisogno di un’altra “dose”. Nel tempo, per percepire gli stessi effetti, il
cervello
richiede un progressivo aumento del numero di sigarette fumate, fino ad abituarsi a funzionare
con una certa “dose quotidiana” di nicotina. A quel punto si è sviluppata la Dipendenza fisica
da nicotina. Quando il fumatore smette di fumare, l’organismo segnala la mancanza di nicotina
con alcuni disturbi, ad esempio, smania di fumare, irritabilità, irrequietezza, difficoltà di
concentrazione,
aumento dell’appetito, insonnia, etc. I disturbi non sono uguali e non hanno la stessa intensità
in tutti i fumatori, indicando che il livello di Dipendenza da nicotina non è lo stesso per tutti.

Smettere di fumare può essere difficile, ma non è impossibile!!!La gravidanza è


un’occasione da non perdere per smettere di fumare. Il beneficio per la salute è
doppio: per la mamma e per il bambino

Chi può aiutarmi a smettere di fumare? Con l’aiuto degli


specialisti si può iniziare un adeguato programma di
cessazione del fumo
Presso il Dipartimento Cardio Toraco Vascolare del Presidio Ospedaliero di Cisanello, nell’U.O.
Pneumologia 1 Universitaria, è attivo il “Centro Antifumo” dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria
Pisana, aperto a tutti i fumatori che desiderano essere aiutati a smettere di fumare.
Per informazioni e appuntamenti, telefonare al 050 996467.

82
83
Paolino, Fiocchettino
e l’aria pura
Paolino è un bambino di campagna,
che vive in mezzo al verde e all’aria pura.
E, col suo amico cane Fiocchettino,
nei prati gioca sempre a nascondino.

“Rincorrersi è una gioia,


ci si diverte e non ci viene a noia,
si ascolta il canto degli uccelli,
ed il profumo d’aria pura è nei capelli“

Però, un bel giorno, come, non si sa,


si trovarono in città.

“Che strade lucenti, che vetrine scintillanti”.

Si fece l’alba, che delusione!


Cielo grigio, grande confusione,
macchine che corrono qua e là
buttando fumo, in grande quantità.

“Fiocchettino, dove sono i prati verdi e l’aria mattutina,


che si respira senza mascherina?
Qui non siamo in mezzo alla natura,
non c’è verde, non c’è profumo,
qui manca l’aria pura,

Bau, Bau, Bau, Bau.

I nostri cari amici di avventura,


senza farsi pigliar dalla paura,
decisero con gran rapidità:
“ portiamo la campagna qui in città”.

Questa poesia è stata richiesta da Laura Fedele all’amico Marco, per dedicarla a
tutti i bambini che hanno diritto ad un mondo dove si possa respirare aria pura.
Marco, che è cresciuto nei boschi del Casentino, da bambino sognava di andare a
vivere in un fungo.

84
85
86
l’isola che c’è
La Casa Alloggio “L’Isola che c’è” si trova all’interno dell’Ospedale
S. Chiara di Pisa ed è uno spazio dedicato alle mamme dei bambini nati
pretermine o con patologie e ricoverati presso il Reparto di Neonatologia.
La casa offre 9 posti letto in camere confortevoli e dispone di una
cucina e di un’ampia sala.
E’ una struttura semi-gestita: ogni mattina sono presenti operatori per
l’accoglienza e l’assistenza ed è offerta, per chi lo richieda, la consulenza
di due assistenti sociali e di una psicologa.
L’ospitalità ed i servizi offerti sono gratuiti.
ORARIO UFFICIO
Dal lunedì al venerdì
Dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Tel/fax: 050/993511
E-mail: info@apanpisa.it

87
NOTA: le disposizioni in materia sono state integrate, si suggerisce
pertanto,di ricercare il decreto legislativo e gli aggiornamenti via Web

88
Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisa

Titolo della pratica


Filo diretto con le ostetriche per tutte le future mamme e futuri papà
Descrizione della pratica
Il servizio offerto dalle ostetriche fornisce alle future mamme informazioni relative
all’evento nascita e supporto per l'allattamento ed il puerperio. Agli incontri possono
partecipare anche i futuri papà ed i nonni
Obiettivi generali
Perseguire la personalizzazione dell’evento nascita, ridurre il ricorso al Parto Cesareo.
conciliare gli aspetti affettivi ed emozionali della nascita con una assistenza tecnicamente
appropriata, promuovere e supportare l’allattamento al seno.
Coordinatore della pratica
Dott.ssa Laura Fedele
U.O. Assistenza Ostetrica
via Roma 67 Pisa
Tel. 050 992181 - Fax. 050 992181 E-mail: l.fedele@ao-pisa.toscana.it

89
Una madre non dovrebbe mai sentirsi sola
Le strutture hanno l’obbligo etico e sociale di
agire per questo fine

La RUOTA

Palazzo dei Trovatelli via S. Maria, 180


Pisa
"vicino al Duomo"

90
Bibliografia

Tine VintherJerris, Allattamento al seno: Come praticarlo con successo.


Guida pratica per gli operatori sanitari. Copenhagen, 1993.

Sara E. Matthews, Carlo A. Corsini Historical Perspectives on Breastfeeding


Two essays Florence 1 991.

R: Davanzo, Manuale dell’attamento al seno, seconda edizione,


Città di Castello 1995.

E: Coppola, Breve Storia Dell’Ostetrica Roma 1984 Federazione Nazionale


dei Collegi Delle Ostetriche.

Work Group on Breastfeeding Pediatrics, American Academy Of Pediatrics


VoI. 10 No.1 Febbraio 1998.

Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche, La Professione di Ostetrica.

Sussidiario di fonti storiche, legislative e regolamentari per l’esercizio


della professione. Roma 1997.

Obstetric and Gynaecologic Care Clinical Pocket Mannal. Milano copyr. 1987.

Ospedale S. Gerardo Monza, Attività di sala parto e Assistenza Neonatale.

Rapporto Annuale e Linee Guida di Assistenza. Annoi 999.

Medicina dell’età prenatale, vol.1 n. 3 , Bologna 1997.

F.F. Rubaltelli, Vademecum neonatologico, seconda ediz., Firenze 1999.

Società Italiana di medicina perinatale,


Requisiti e raccomandazioni per l’assistenza perinatale, terza ediz., Firenze 1999.

P B. Schneider, Psicologia medica, tredicesima ediz., Milano 1994.

A. Myles, Manuale dell’ostetrica, Milano 1995.

PV Grella, M. Massobrio, 5. Pecorelli, L. Zichella,


Compendio di Ginecologia e Ostetricia, seconda ediz., Bologna 2000.

Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151

91
P. di Benedetto, Riabilitazione uro-ginecologica, Minerva Italica 1995

A. Burcier, Le plancher pelvien, Vigot Paris 1991

E. Noble, Essential Exercises for the childbearing year, Houghton Mifflin 1976

A.H. Kegel, Progressive resistance exercise in functional restoration of the


perineal muscle, S. Am. J. Obstet. Gynecol. n.56 1948

US department of Health and Human Services, Public Health Service.


Women and smoking. A report of the Surgeon General.
Office of the Surgeon General, Washington D.C. 2001.
URL: ttp://hstat.nlm.nih.gov/hg/hguest/db/local.sgen.sgrep.womsmk/screen/tocdisplay/
action/toc”

Benowitz N.L. Cigarette smoking and the nicotine addiction.


Med Clin Nouth Am 1992; 76(2):415-437.

M.W. O’Hara, A.M.Swain Rates and risk of post-partum depression:


A meta- analysis.
Int. Rev. Psychiatry 1996, 37-54.

Cummings E.M., Davies P.T., Maternal depression and child development.


J. Child. Psychol Psychiatry 1994 Jan; 35 (1): 73-112.
Regione Toscana, Sistema pubblico cresce la salute
manuale informativo per il cittadino 2004
Regione Toscana, Buone pratiche di promozione della salute
negli ospedali della Toscana Rete Toscana Health Promoting Hospitals 2006 (HPH)

www.siditalia.it Raccomandazioni dietetiche in gravidanza G.Di Cianni


 Guido Petter, Il mestiere di genitore, Rizzoli Editore
 Anna Oliverio Ferraris, Crescere, Raffaello Cortina Editore
 Jacquelin Bickel,Graziella Baracchini Muratorio, Come educare i figli
presto e bene, Books &Company, maggio 2008
 Eric Berne "A che gioco giochiamo" Un classico della psicologia
contemporanea Tascabili Bompiani Agosto 2005

Per una maggiore conoscenza dello sviluppo del bambino si suggeriscono i


seguenti approfondimenti Web
 I fondamenti teorici-Pedagogia-Edurete.org
 Pedagogisti Famosi
 Pedagogisti nella storia
 Jean Piaget pedagogista Wikipedia/Web
 Ed altri………..

92

Potrebbero piacerti anche