Taglio Cesareo
Dr.M.Fulceri Dott.ssa F.Lunardi l. Fedele........................................................................................19
Analgesia peridurale
Dott.ssa T.Giusto..............................................................................................................................20
Seconda Parte
Guida pratica per allattare al seno
L. Fedele, V.Bronzini, T.Centonze, S.Rossi P. Di Lullo..................................................................30
Come soddisfare i bisogni del bambino (il colostro, gli anticorpi, le vitamine, i grassi ecc.……….39
Non basta il mio latte Integrazione con latte artificiale Troppo latte tutto insieme Perdite di latte. .40
Difficoltà col riflesso di emissione ..................................................................................................42
La cura del seno- Problemi con i capezzoli ………………………………………………………...44
Le ragadi Infezione da Candida Albicans Dermatite Atopica.........................................................45
Ingorgo mammario il metodo della bottiglia calda…………………………………………… 46
Mastite- Ascesso .............................................................................................................................47
La spremitura manuale delle mammelle Estrazione del latte…………………………………… 48
Conservazione del latte materno ......................................................................................................49
Taglio cesareo e allattamento .........................................................................................................50
4
Parto multiplo Bambini nati pretermine e Bambini basso peso........................................................51
Una nuova vita Allattare al seno in pubblico Alimentazione della madre che allatta.....................52
Sessualità -Mestruazioni- Fertilità e Contraccezione……………………………………………….53
Quando devo smettere di allattare-Il lavoro fuori casa…………………………………………… .53
Sessualità e Gravidanza…………………………………………………………………………………70
Prof. Ciro Basile Fasolo
Terza Parte
Alimentazione in Gravidanzae Consigli Dietetici
Dr. G. Di Cianni, …………………………………………………………………………….………75
Fumo e gravidanza
Dr. Francesco Pistelli - Dr.ssa Laura Carrozzi …………………………………………………….. 79
Bibliografia…………………………………………………………… …....91
5
Prefazione
Dott M. Cristofano
La promozione della salute è il processo che consente alle persone di esercitare
un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla enfatizzando le risorse personali
e sociali disponibili (Empowerment for Health). Nell’Azienda Ospedaliero-
Universitaria Pisana, ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione, tale processo
è ormai ben consolidato. Infatti, all’alta qualità dei servizi medici ed infermieristici
garantiti ai cittadini/utenti, l’organizzazione aziendale tende a sviluppare
la cultura dell’“ospedale che si prende cura” che pone al centro del sistema
il cittadino/paziente superando il vecchio concetto dell’”ospedale che cura”.
La nostra azienda, a partire dall’anno 2001, partecipa attivamente alla rete degli
ospedali aderenti al progetto regionale H.P.H. (Health Promoting Hospital) promosso dall’
Organizzazione Mondiale della Salute. Il “Filo diretto con le ostetriche”, grazie alla
paziente e testarda volontà di un gruppo di ostetriche che impegna il proprio tempo
ben oltre il normale orario di lavoro, rappresenta una delle buone pratiche aziendali più
significative nell’ambito del progetto HPH accoglienza- umanizzazione. Il servizio è
rivolto alle future mamme e papà in un momento particolarmente difficile da affrontare
per le implicazioni psico-affettive e sociali che caratterizzano l’evento nascita. L’obiettivo
principale è abbattere gli steccati di ordine culturale e sociale favorendo, attraverso una
comunicazione empatica, l’Empowerment della donna che riafferma il suo ruolo centrale
conciliando gli aspetti affettivi ed emozionali della nascita con un processo assistenziale
efficace e tecnicamente appropriato. Un particolare ringraziamento, quindi, deve essere
dedicato alle ostetriche impegnate a sostenere e a sviluppare ulteriormente questa
importante iniziativa di promozione della salute che contribuisce a mantenere alto il
prestigio del nostro ospedale e si configura come un’opportunità straordinaria per tutti i
cittadini utenti del servizio.
Prefazione
Dott.ssa M. Scateni.
6
Prefazione
Dott. C. Favre
Un figlio: l’esperienza umana forse più significativa nella vita, più densa di emozioni
contrastanti, in cui la gioia, il timore, il senso di responsabilità coesistono, insieme a
tante altre, in ciascuna coppia.
E’ un percorso che si snoda dal concepimento, lungo il periodo della gestazione, fino al
parto. Ciascuno di questi momenti presenta rischi, problematiche, aspetti del tutto
peculiari, che i protagonisti, futuri genitori, sono del tutto impreparati ad affrontare.
In questo contesto, emerge con forza il ruolo fondamentale che le Ostetriche sono
chiamate a svolgere. La loro figura professionale ha infatti le caratteristiche più idonee
ad accompagnare la donna, e più in generale la coppia, durante il cammino che porta
alla nascita di un bambino.
7
DI CHE COSA SI PARLA NEGLI INCONTRI……
Per il momento della dimissione può preparare l’abbigliamento che più le piace.
Nel 2001, alcune ostetriche accolgono le crescenti richieste delle gestanti di acquisire
informazioni sulla struttura scelta per il parto, direttamente dagli operatori del Punto
Nascita. Inoltre, ravvisano l'esigenza di favorire l'Empowerment della donna e di
rimuovere alcuni ostacoli che potessero impedirle di esprimere con maggiore
consapevolezza le sue potenzialità, in un periodo con tendenza alla medicalizzazione del
travaglio-parto. L'idea di un servizio gratuito aperto alla futura madre, al padre, alla
coppia, alla famiglia trova in tutte le ostetriche ampia condivisione e fa crescere
l'entusiasmo per il nuovo. Il progetto si realizza con i seguenti strumenti:
un numero verde, un manuale tecnico informativo, incontri prima del parto.
. Il servizio telefonico fornisce informazioni e supporto relativi all’evento nascita
all'allattamento, al puerperio inoltre, permette di prenotare la partecipazione agli incontri
con le ostetriche prima del parto.
Il manuale, oltre a fornire le risposte alle domande che le gestanti pongono con
maggiore frequenza alle ostetriche, contiene una guida per l’allattamento al seno, le
indicazioni sugli stili di vita in gravidanza e puerperio e tratta temi quali il Maternity
Blues che viene affrontato con una bellissima testimonianza.
Durante gli incontri settimanali si approfondiscono numerose tematiche tra le
quali: il rapporto di empatia tra ostetrica e gestante, la possibile scelta della modalità del
travaglio- parto, il ruolo del padre durante il travaglio, parto e puerperio, l’allattamento
ed altre tematiche che interessano la donna, la coppia, il padre, il neonato
Il principale obiettivo delle ostetriche è quello di contribuire ad avvicinare “la
struttura sanitaria” alle donne, per valorizzare la loro centralità durante tutte le fasi del
percorso nascita, ponendo particolare attenzione al rispetto della naturalità. Pertanto, il
lavoro collegiale con gli altri operatori sanitari, l’adozione di linee guida e comportamenti
comuni, sono considerati strumenti indispensabili, come pure, la definizione di un
percorso nascita tra ospedale e territorio.
La “Levatrice” madame Boursier nel 1563 lasciava, tra le altre, le seguenti
istruzioni alla figlia che si accingeva a svolgere la sua stessa professione: “la donna
gravida è come un grande vascello che ha bisogno di un buon timoniere, una saggia
e attenta ostetrica”
Le ostetriche dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, non intendono porsi
come “timonieri” della donna gestante, partoriente e puerpera, ma offrire professionalità,
supporto psicologico ed umano, affinchè la futura mamma possa vivere consapevolmente,
nella sicurezza, le emozioni di un evento sempre unico e particolarmente incisivo nella
sua vita ed in quella della coppia. Credo, rappresenti una delle maggiori soddisfazioni, per
un professionista che ha a cuore il servizio sanitario pubblico, poter rimuovere, anche solo
in parte, gli ostacoli che impediscono di fornire prestazioni migliori.Il “Filo diretto con le
ostetriche” dedicato a tutte le future mamme, papà e nonni è nato il 21 Giugno 2001.
Possiamo definire il servizio una specie di rivoluzione culturale silenziosa, che le
ostetriche portano avanti, per consentire alla donna ed alla coppia di essere i protagonisti
assoluti della nascita del proprio figlio. Dal numero delle telefonate, dalle presenze agli
9
incontri e da quanto ci viene riferito direttamente e confermato dai questionari, si evince
l’utilità ed il gradimento dell’iniziativa. Il manuale informativo è molto apprezzato, per il
contenuto e per la facilità di comprensione. La struttura è aperta alle future mamme, ai
papà, ai nonni. Alla fine di ogni incontro, molti ci riferiscono di essersi sentiti a casa
propria.
In 12 anni hanno partecipato agli incontri con le ostetriche 10872 future
mamme 6891 futuri papà, 1035 nonne/i ed abbiamo ricevuto 11820 chiamate
al numero verde.
La partecipazione dei futuri padri dal 2002 ad oggi è passata dal 33 all’85%. Il
dato conferma la tendenza ad un radicale cambiamento nella percezione del
ruolo di padre da parte dei diretti interessati.
Promuoviamo con grande determinazione l’allattamento al seno, sia negli incontri che durante la
degenza, con buoni risultati. La nostra disponibilità è diretta ad ogni neo mamma, qualunque
modalità di allattamento abbia scelto.
Il Filo Diretto con le ostetriche si caratterizza come un servizio che favorisce l’empowerment
for health.
Empowerment for health: cosa significa?
Le persone acquisiscono una maggiore padronanza, potenza e responsabilità sulla
propria vita e sulla gestione della propria salute, in questo caso l’evento nascita ,
attraverso informazioni oneste, chiare ed appropriate, fornite da sanitari che si mettono
al servizi della persona, in una struttura sanitaria aperta e disponibile a supportare la
gravida, partoriente e puerpera.
Questo processo, che aumenta la consapevolezza della persona, coinvolge
sempre di più i futuri padri ed interessa le nonne ed i nonni che partecipano agli incontri
con le ostetriche (dalle testimonianze)
Il servizio fa parte del progetto HPH (Health Promoting Hospitals) dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, per contribuire alla promozione della salute dei cittadini attraverso
gli ospedali. L’iniziativa ha ricevuto il premio “Lucia Sassi” al Congresso Nazionale delle
Ostetriche nel marzo 2002, è uno dei tanti punti di eccellenza dell’Azienda Ospedaliero-
Universitaria Pisana. Nel 2006 è stato inserito tra le Buone Pratiche di Promozione della
Salute negli Ospedali della Toscana.
Dal 03 Giugno 2010 è stato attivato il servizio “Counseling Allattamento e
Puerperio” con accesso diretto e su appuntamento per supporto all’allattamento e per
qualsiasi problematica possa interessare le neo mamme ed i neo papà di pertinenza
dell’ostetrica durante il puerperio. Le ostetriche del servizio operano in stretta
collaborazione con tutti gli altri professionisti.
Queste “imprese” non avrebbero potuto essere realizzate senza le potenzialità
professionali ed umane delle ostetriche, che ringrazio. Un ringraziamento particolare va
a tutte le mamme, i papà, i nonni per la gratitudine che dimostrano verso le ostetriche.
10
Testimonianze
Si riportano alcune frasi dette dalle future madri, padri ed anche nonni durante gli
incontri con le ostetriche ed una lettera scritta a due ostetriche che testimoniano il successo e
l' impatto sull'utenza dell’iniziativa.
Una madre riferisce di avere allattato sei mesi, poiché si sentiva una mucchina,
per riappropriarsi del proprio corpo faceva sei docce al giorno. Con il secondo
figlio non lo farà.
Ho partorito nel 1983, sentire voi mi sembra di essere in un film di fantascienza.
Una giovane nonna.
Mi sentivo intrappolata dall’ansia, non sapevo se andare indietro o avanti,
dovevo fare il cesareo. Grazie perché ora sono qui.
L’altra volta, mi sono sentita “stanca dentro “quando sono arrivata a casa.
Se ci foste state 30 anni fa non mi sarei separata da mio marito. C’è stato un
momento di assoluto silenzio. Testimonianza di una nonna dopo aver sentito
parlare del “Maternity blues”.
Le vostre facce mi tranquillizzano, così posso aiutare meglio mia nuora.
Queste iniziative dovrebbero farle in tutta Italia. È un fiore all’occhiello del
vostro ospedale. Un futuro padre.
Se mia nuora avesse partecipato ad un incontro così, forse avrebbe allattato. Una
futura nonna che accompagnava la figlia.
Una madre porta la figlia di cinque anni all’incontro, seguendo il nostro
suggerimento. La bambina si tranquillizza vedendo tante altre pance. Per la
signora non è stato più un problema lasciare la bambina a casa per il parto.
Dopo il parto piangevo tanto. In ospedale mi dicevano che era normale, senza
darmi spiegazioni, a casa perché avevo avuto una femmina invece di un
maschio. Ho sofferto tanto. Una nonna.
Mi sono trovata benissimo con le ostetriche,certo, ci sono quelle che ti entrano
nelle corde.
Un papà: io mi sento più donna, non avrei mai affrontato questi problemi.
Un neo padre telefona al numero verde e dice: mia moglie ha il Blues perché ha
tutti i sintomi che avete detto voi. Abbiamo incontrato subito la signora che
presentava segni importanti di Maternity Blues, poi risolti. La nostra
particolare situazione, ha portato mia moglie a dover gestire in totale solitudine le
prime tre settimane di vita del nostro piccolo Federico. Questo ci ha portato, anche
per colpa di un inusuale e distaccato comportamento del pediatra, ad una serie di
piccoli errori di gestione che potevano trascendere in sfiducia e ad un profondo
Family Blues. Fortunatamente siamo riusciti a trovare rifugio nelle Ostetriche
Decane del reparto di Ostetricia dell'Ospedale Santa Chiara. Maria e Vanna con la
loro dolcezza, la loro professionale e paziente esperienza , ci hanno restituito la
fiducia e ci hanno indicato come tornare alla meraviglia del rapporto madre-figlio,
tramite l'allattamento al seno. Più che un servizio, è stato un caldo rapporto
umano. Ogni famiglia, alla prima esperienza e non, dovrebbe poterne godere.
11
Feto in utero a termine di gravidanza
14
Assistenza al travaglio, al parto
e al puerperio fisiologici
Dott. M.Fulceri Dott.ssa Ost.F.Lunardi
• Perché la neo-mamma deve restare 2 ore dopo il parto nel blocco parto?
Per controllare la perdita ematica e la formazione del globo uterino di sicurezza
(contrattura del corpo uterino) per impedire eventuali emorragie. Ogni 30' vengono rilevati
i parametri vitali.
Igiene in puerperio
L’igiene è importantissima. I genitali debbono essere detersi ogni volta che si va al
bagno con acqua corrente e normale sapone neutro o a PH acido per l'igiene intima,
anche in presenza di episiotomia e poi bene asciutti. Si suggerisce di cambiare spesso
l'assorbente durante la giornata.
17
La donazione del sangue del cordone ombelicale
Dott.ssa P. Urciuoli
All’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana è attiva la Banca di Cellule
Staminali da sangue cordonale, ed è quindi possibile criopreservare (mantenere in vapori
di azoto a meno 196°) il sangue del cordone ombelicale. Siamo in grado pertanto, di dare
l’opportunità a tante future mamme di DONARE qualcosa di molto prezioso: le cellule
staminali emopoietiche contenute nel sangue del cordone ombelicale che sono in grado di
generare globuli bianchi, rossi e piastrine esattamente come quelle del midollo osseo.
Se trapiantate, possono curare bambini e adulti affetti da gravi malattie come leucemie,
linfomi, aplasie midollari, talassemie, e alcune gravi carenze del sistema immunitario.
Dal 2004 ad oggi sono stati aperti ben 10 punti di raccolta nella nostra Area Vasta e
solo a Pisa più di 2000 future mamme hanno sottoscritto il consenso informato alla
raccolta; globalmente sono state inviate 3020 sacche e di queste 720 sono state stoccate in
quanto idonee. Abbiamo rilasciato in Europa e nel resto del mondo (Brasile, Australia,
Florida) numerose sacche di sangue cordonale, di queste una raccolta a Pisa. Il punto nascita
della nostra Azienda ha anche raccolto 4 sacche dedicate, che sono state già utilizzate per
trapiantare bambini affetti da malattie ematologiche e non, restituendo loro così un'
opportunità di vita.
Perchè donare il cordone?
È un atto di solidarietà per dare l’opportunità di guarire a bambini affetti da malattie
gravi, tra le quali le leucemie e le talassemie. Il prelievo non comporta alcun rischio per
la madre e per il bambino.
Che cos’è una cellula staminale?
La cellule staminale emopoietica è una cellula indifferenziata (non specializzata) in
grado di sostituire le cellule malate del MIDOLLO OSSEO, generando tutti gli elementi
cellulari del sangue: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine.
18
Taglio Cesareo
Dr.M.Fulceri Dott.ssa F.Lunardi L.Fedele
Il taglio cesareo è una tecnica che consente l’estrazione del feto attraverso l’addome.
• Perchè il taglio cesareo prima che insorga il travaglio?
Sono i cosiddetti “cesarei programmati o d’elezione” che vengono effettuati per
patologie materne o fetali.
• Perchè il taglio cesareo durante il travaglio? Quando si verificano alcune
condizioni critiche che impongono di far nascere il bambino per via addominale
• Quanto dura il taglio cesareo? Il tempo di esecuzione del taglio cesareo varia da
caso a caso. In media occorrono da 30 a 50 minuti. Comunque, il bambino nasce dopo
pochissimo tempo dall’inizio dell’intervento.
• Perché alcune donne chiedono di partorire con il taglio cesareo senza apparente
motivo? La paura del dolore del parto, che quasi tutte le donne provano,, da alcune viene
amplificata fino a ritenere il taglio cesareo l’unica soluzione per non soffrire. A ciò
associano frequentemente la paura di far male al bambino con il parto per le vie naturali.
Abbiamo osservato che quest’ultimo timore è vissuto anche da alcuni padri.
Queste future madri dovrebbero essere bene informate sui rischi per la madre e per il
bambino legati al taglio cesareo, ma soprattutto aiutate a ricercare le motivazioni
profonde della loro paura. Una struttura che promuove L’EMPOWERMENT delle
future madri (attraverso operatori sensibili) vede ridursi le pur minime richieste di taglio
cesareo per:“TOCOFOBIA” (paura delle contrazioni) termine tecnico che non esprime
tutta la complessità della richiesta della donna. Strumenti “REALI” per
L’EMPOWERMENT sono: incontri individuali e con altre donne, “prendersi cura della
persona” attraverso un buon counseling, fornire informazioni oneste, chiare e
appropriate, favorire l’empatia.
• Dopo un taglio cesareo, si può ancora partorire naturalmente?
Ogni donna gravida ha un proprio vissuto fisico e psicologico dell' attuale e delle
precedenti gravidanze pertanto, la decisione se eseguire o meno il taglio cesareo in un
soggetto che l'ha già praticato (precesarizzata), deve tener conto naturali (vaginale). La
donna bene informata e supportata dai sanitari parteciperà ad una scelta che sarà
sicuramente la migliore per la tutela della sua salute e di quella del suo bambino.
• Quali sono i rischi del taglio cesareo per la madre? Il taglio cesareo è un
intervento chirurgico pertanto vi sono i rischi legati all’intervento stesso: anestesiologici,
emorragici, disturbi urinari e intestinali. Le complicanze da errore umano sono molto rare.
• Quali sono i rischi del taglio cesareo per il bambino?
Esiste il rischio di ipotermia (temperatura più bassa) nei primi 90 minuti dopo la
nascita. Si può verificare tachipnea transitoria (respiro più frequente) o “sindrome del
polmone bagnato”, per la persistenza di liquido nei polmoni, se il taglio cesareo viene
effettuato in assenza di travaglio di parto.
Taglio cesareo e anestesia
Quasi tutti i tagli cesarei vengono eseguiti in anestesia loco-regionale (anestesia
subaracnoidea peridurale o combinata) la donna è sveglia e può vedere subito il
bambino ed essere autosufficiente in breve tempo.
Si suggerisce la mobilità prima possibile con l'aiuto di personale di assistenza
19
Analgesia peridurale
Dott.ssa T.Giusto
Genitori stranieri
Le disposizioni sono le stesse dei cittadini italiani in relazione allo stato civile.
Se i genitori hanno mantenuto la residenza all’estero ed in Italia hanno solo il
domicilio, il nuovo nato sarà comunque registrato nel Comune di nascita, sia che la
dichiarazione venga rilasciata nel Punto Nascita oppure nel Comune stesso. Così, anche se
trattasi di Italiani residenti all’Estero.
22
Struttura del Punto Nascita e personale di Assistenza
Degenza
La degenza ostetrica delle UUOO di Ostetricia Universitaria e
Ospedaliera è ubica al 2° piano dell'edificio 2 dove viene accolta tutta la
casistica ostetrica compreso il pronto soccorso ostetrico 24/24 ore
all'interno dell'ospedale S. Chiara con accesso da via Bonanno Pisano 70
Al terzo piano sono disponibili alcuni letti per l'accoglienza della madre dimessa con
il bambino ancora ricoverato, per favorire l'allattamento, la vicinanza al bambino e ridurre
il disagio
Accettazione della gestante
Al primo piano, vicino alle sale parto, si trova la sala di accettazione, dove l’ostetrica
ed il medico di guardia accolgono la gestante. Dopo la visita, la futura mamma viene
accompagnata in una saletta travaglio per effettuare la cardiotocografia che permette di
rilevare il battito cardiaco del feto e la presenza o meno di contrazioni uterine.
Blocco travaglio-parto
In questa area si trovano le sale travaglio, le sale parto e post partum ed una sala
operatoria che dispongono di attrezzature complete per garantire un’assistenza adeguata
alla madre e al neonato. La sala operatoria attigua alle sale travaglio parto consente di
eseguire con la massima tempestività un taglio cesareo in caso di emergenza-urgenza.
Nelle 2 ore successive al parto la neo mamma viene trattenuta nel blocco parto per
il controllo della perdita ematica e per la rilevazione dei parametri vitali ogni 30' .
Neonatologia
Al primo piano, sul lato opposto alle sale parto, si trova la neonatologia che è suddivisa
in: terapia intensiva, sub-intensiva e nursery.
Blocco Operatorio
In questo settore vengono effettuati prevalentemente gli interventi ginecologici. È
ubicato al 2°piano.
Personale di assistenza
È composto da medici, ostetriche, infermiere, operatori tecnici addetti all’assistenza,
operatori socio-sanitari, in numero congruo per fornire un’assistenza appropriata alle
esigenze. Le coordinatrici ostetriche, in collaborazione con tutti i professionisti, si
sono poste l’obiettivo di migliorare continuamente la qualità delle prestazioni
assistenziali pertanto, invitano tutti a rivolgersi a loro per qualsiasi necessità. E' molto
importante che qualsiasi disguido venga segnalato in tempo reale. Auguriamo a tutte le
mamme, papà e familiari di vivere felicemente questo importante momento della vita.
23
“Counseling Allattamento e Puerperio”
Ost. V. Bronzini Inf. K.Sbrulli
Testimonianza
Una neo mamma di oltre 40 aa, parto cesareo da 14 gg in altro Punto Nascita, viene inviata
all’osservazione dell’ost.Vanna Bronzini da un’altra mamma che ha partorito a Pisa alla
quale era stato brillantemente risolto un ingorgo mammario.
All’ost. Bronzini si presenta una madre triste e sfiduciata sulla possibilità di allattare che
dice: signora, ho fatto di tutto, ma sento che la mia bambina quando la metto al seno mi
odia e mi rifiuta.
La bambina, posizionata per l’allattamento, spingeva con forza le manine contro il seno
irrigidendosi e piangendo disperata. In 14 gg non si è mai attaccata. La madre si è tirata il
latte. L’ost. Bronzini si trova davanti un caso non semplice da risolvere. I genitori vengono
al Counseling per circa 20 volte.
La bambina si attacca al seno dopo circa un mese e adesso viene allattata in maniera
esclusiva, dorme tutta la notte ed è felice e tranquilla. I genitori continuano a venire per la
paura che smetta e sostengono che questo sia un miracolo dovuto al luogo ed alla magia di
Vanna Bronzini che ha fatto una bella sfida con la piccola e con tutta la situazione.
24
Il perineo durante e dopo il parto
Dott.ssa Ost.E. Donati
25
Come imparare a riconoscere i muscoli del perineo e ad allenarli?
Con alcuni piccoli esercizi:
• STOP-PIPÍ : provare ad interrompere il getto, mentre si urina, cercando di
percepire quali muscoli si contraggono.
•CONTRAZIONE RAPIDA: stringere velocemente e con forza il perineo
concentrandosi sull’ano, poi allentare, respirando normalmente e rilasciando l’addome.
Eseguire 10-20 volte consecutive.
• L’ASCENSORE: immaginare dentro di sé un ascensore, che, da zero (vagina),
sale per tre piani, soffermandosi per qualche istante a ciascun piano.
Man, mano si avrà la contrazione del perineo, dell’addome, con innalzamento del
diaframma respiratorio. In pratica, una contrazione quasi totale.
FFigura
27
Posizione A
Posizione relax: inspira
28
Istruzioni per il massaggio perineale
Il massaggio può essere effettuato dalla 30° settimana di età gestazionale in assenza di patologie
legate alla tua gravidanza. Esistono molte evidenze scientifiche che attestano che l’utilizzo del
massaggio in gravidanza riduce l’incidenza di lacerazioni vaginali di II grado e dell’utilizzo di
episiotomia al momento del parto. Per le prime volte, prendi uno specchio ed osserva il tuo
perineo, così potrai vedere che cosa stai facendo.
Lavati le mani prima di iniziare, svuota la vescica e trova una posizione confortevole. Molto
probabilmente è più comodo fare il massaggio dopo un bagno perché i tessuti vengono ammorbiditi
dall’acqua. Puoi effettuare il massaggio in diverse posizioni: semiseduta, accovacciata
appoggiando la schiena al muro oppure in piedi con una gamba flessa appoggiata su una sedia.
1) Il massaggio dovrebbe essere fatto tre o quattro volte alla settimana per 4 minuti, iniziando 8-10
settimane prima della data presunta del parto.
2) Lubrificate le vostre dita con un olio emolliente ( vasellina, gel lubrificante, olio di
mandorle dolci, olio di iperico…). È necessario lubrificare bene le dita in modo che scorrano
facilmente lungo il perineo e la parete vaginale.
3)Per il massaggio è più semplice usare il pollice all’interno della vagina e l’indice e medio
all’esterno, come se tu dovessi prendere tra le dita la parte centrale del perineo.
Utilizzando un movimento ampio ed energico con una pressione verso il basso, esegui un
movimento ritmico “dalle ore 3 alle ore 9” e viceversa. Questo movimento stirerà i tessuti
vaginali e i muscoli che li circondano. Puoi massaggiare la cute perineale tra il pollice e le dita
esterne.
4) Durante il massaggio applica una costante pressione verso il basso, fino a sentire un leggero
bruciore. Questo ti aiuterà a riconoscere la sensazione che sperimenterai al momento del passaggio
della testa fetale.
5) Usa più olio, se necessario, per ridurre l’attrito.
6) Concentrati nel rilassare i muscoli del pavimento pelvico mentre esegui il massaggio. 7) All’inizio
potrai sentirti stretta, ma con il tempo e con l’esercizio i tessuti si rilasseranno e si allungheranno.
8) Questo massaggio non dovrebbe essere doloroso, se lo è parlane col tuo ginecologo o con le
ostetriche.
29
Guida pratica
Per allattare al seno
Dott.ssa Ost. L. Fedele Ost.V Bronzini Dott.ssa Ost Coord.P.Di Lullo
Ost.T.Centonze Ost. S.Rossi
30
La maggior parte delle donne riesce
31
Al seno o col biberon?
Spetta a te mamma decidere se nutrire il tuo bambino al seno o col biberon. Qualsiasi
decisione tu prenderai o sarai costretta a prendere, ad esempio per mancata o
insufficiente produzione di latte, verrai aiutata.
Nessuno insisterà più di tanto nel convincerti ad allattare al seno, se ritieni di dare a tuo
figlio il latte artificiale.
Prima che tu possa decidere, però, è indispensabile che tu conosca le differenze tra
l’allattamento al seno e quello artificiale:
• l’allattamento materno non è più faticoso dell’allattamento artificiale,
• è più comodo per te allattare al seno; anche se sei più condizionata, non significa
che tu debba rimanere sempre in casa, perché il latte materno lo porti con te,
• il bambino allattato dalla mamma va meno soggetto alle infezioni,
• non devi sentirti troppo condizionata dall’allattamento naturale,
• se scegli il biberon, ti sarà mostrato come si prepara il latte artificiale, spiegato
come si somministra al bambino e raccomandato di lavare bene e sterilizzare il
biberon,dopo ogni poppata.
Per riuscirci devi sentirti sicura di te e pensare che pochissime madri non sono
davvero in grado di produrre latte materno.
I problemi che dovessero insorgere possono essere risolti, con l'aiuto dei professionisti,di
altre donne che hanno allattato, del compagno, dei familiari. Non devi avere paura di
chiedere aiuto quando sei incerta, allora......................….sarai sicuramente in grado di
allattare il tuo bambino, anche con il supporto dei medici, delle ostetriche e delle
infermiere della nursery che ti daranno tutto il sostegno di cui hai bisogno.
32
Allattamento materno
33
La prima poppata
&
Il modo corretto di poppare
34
Fig. 3A – Suzione corretta
La bocca del bambino è bene
aperta e il labbro inferiore è
girato in fuori
35
• la bocca del bambino è ben aperta, spalancata, e il labbro inferiore è
girato in fuori (fig. 3 A),
• il capezzolo arriva in profondità nella bocca del bambino (fig. 3 B),
• le labbra e le gengive del bambino premono contro l’areola, la zona
scura attorno al capezzolo (fig. 3 C),
• per togliere il bambino dal seno inserisci un dito tra la bocca del
bambino e il capezzolo.(fig. 4)
Per estrarre il latte dalla mammella la bocca del bambino deve premere sul seno
lattifero posto dietro il capezzolo dove si deposita il latte (fig. 2); tale pressione può
essere esercitata soltanto se il bambino è attaccato in maniera corretta.
36
Il posizionamento al seno (figg. 6-7)
Cosa devi fare tu
• tenere il bambino rivolto verso il tuo corpo, in modo che lui possa soltanto inclinare
la testa un po’ indietro per arrivare al capezzolo, senza doverla girare,
• fare in modo che il bambino si giri verso il seno toccandogli dolcemente la guancia o
l’angolo della bocca con il capezzolo o un dito, provocando il riflesso di ricerca (fig. 6),
• avvicinare il bambino verso il seno e non viceversa, se si sposta la mammella è molto
difficile che il bambino assuma una posizione giusta,
• sostenere la mammella soltanto da sotto tenendo la mano in posizione piatta contro le
costole.
I bambini allattati al seno variano molto fra di loro, possono voler poppare 8 o più
volte, oppure solamente 6 volte nelle 24 ore. Alcuni poppano velocemente altri ci
impiegano di più.
Alcuni poppano a scatti, riposandosi fra le suzioni ma tenendo sempre in bocca il
capezzolo, altri in maniera costante, senza pause.
Alcuni si accontentano di una sola mammella, altri le vogliono entrambe.
Inoltre il comportamento di ciascun bambino cambia in risposta a cambiamenti nella
composizione e nella quantità del latte materno.
37
38
Come soddisfare i bisogni del bambino
Permettere al tuo bambino di succhiare al seno per conforto non significa “cedere” ai
suoi capricci, tutti i bambini vogliono il seno sia per conforto che per nutrimento.
• alcuni bambini vogliono succhiare molto e su qualsiasi cosa, farlo alternare tra
succhiotto e capezzolo potrebbe portare ad una tecnica di suzione sbagliata
• qualora si verificassero dei rigurgiti dopo la poppata, spesso non rivestono alcuna
importanza
• attaccare il bambino al seno al primo accenno di fame o irrequietezza
permettere al tuo bambino di fare pausa con il capezzolo in bocca prima o poi, appena
sazio, lo lascerà andare, per evitare danni al capezzolo, interrompere la presa inserendo un
dito fra la lingua del bambino ed il capezzolo e poi toglierlo dal seno (fig. 4),
• dopo un’interruzione della poppata offrire di nuovo la stessa mammella per
assicurarsi che il bambino abbia preso il latte finale, più grasso,
• offrire l’altra mammella se il tuo bambino rifiuta di attaccarsi alla prima
Il contenuto proteico del latte materno è inferiore a quello del colostro, però è più
ricco di lipidi, il 50% dell’energia del latte materno proviene dai grassi.
39
Non basta il mio latte!! Integrazione con il latte artificiale
Molte donne si sentono insicure riguardo alla propria capacità di produrre latte materno
in quantità sufficiente.
Se il tuo bambino appare scontento, piange, vuole poppare più spesso o rifiuta il seno,
non preoccuparti per il tuo latte.
Pochissime madri non sono davvero in grado di produrre latte materno la
maggioranza ne produce a sufficienza per più di 6 mesi.
La misura delle mammelle non ha un effetto sulla capacità di produrre latte.
Non è scomparso il latte quando le mammelle diventano più morbide.
Una volta avviato l’allattamento, si riduce l’eccesso di flusso ematico presente in
principio nel tessuto mammario; le mammelle sembrano vuote, ma continuano a produrre
latte in abbondanza.
Il latte non si “perde” mai improvvisamente, se non affluisce nemmeno quando il tuo
bambino poppa correttamente, significa che è inibito o ostacolato il riflesso dì emissione
40
Problemi con la produzione del latte materno possono anche essere
causati dai limiti di tempo imposti alle poppate o a una tecnica sbagliata di
suzione. La secrezione lattea può diminuire in maniera considerevole o
perfino cessare del tutto, se si interrompe l’allattamento.
41
Difficoltà col riflesso di emissione del latte
42
Fig. 8 – Massaggio al seno
per provocare il riflesso
di emissione del latte
Fig. 8.1
Fig. 8.2
Fig. 8.3
43
La cura del seno
ATTENZIONE !!!!!!!!!!!!!!!!!
Per il lavaggio dopo la poppata puoi utilizzare garze di cotone imbevute di acqua.
Non è indispensabile usare del sapone ma è sufficiente una buona igiene giornaliera
di tutto il corpo ed indossare indumenti sempre puliti. Puoi applicare dell’acqua
tiepida sui capezzoli, vecchio ed efficace rimedio e poi massaggiarli leggermente con
un po’ di colostro o latte maturo spremuti senza risciacquare più.
• per fortificare i capezzoli, puoi massaggiarli con olio o con lanolina purificata
44
Le ragadi
Le ragadi sono delle lesioni del capezzolo su base micro traumatica
(suzione sbagliata fig 5 pag 40).
Per la loro dolorosità costituiscono un serio impedimento all'allattamento.
Oltre a ciò possono essere la porta per germi che possono provocare
mastite, specie se sanguinanti. La loro formazione si può evitare e già dal
primo attacco è necessario osservare la corretta modalità (fig 3B pag. 39).
Quando si sono formate le ragadi può essere utile l'applicazione
di lanolina purificata o calendula officinalis che svolge azione antisettica,
antidolorifica e astringente. A questo punto la madre può far uso di un
adatto paracapazzolo fino a guarigione.
Se il bambino dovesse succhiare sangue e ritrovarlo nelle feci non bisogna
spaventarsi.
E' consigliabile contattare quanto prima personale sanitario specializzato
poiché le ragadi trascurate possono provocare serissimi danni alla salute.
La dermatite atopica
è meno comune, ma può costituire un’altra possibile causa del dolore ai
capezzoli. Può risultare da una reazione allergica della madre a un sapone,
una crema, uno spray e perfino a un reggiseno. Per curarla basta evitare la
sostanza irritante, applicando all’occorrenza, prodotti farmacologici
adeguati. In ogni caso è opportuno contattare personale qualificato.
45
Ingorgo mammario
Le mammelle possono ingorgarsi temporaneamente, in genere tra la seconda e la
quarta giornata dopo il parto, facendosi gonfie, dure, calde e doloranti. Qualche
volta l’ingorgo è associato a lieve rialzo termico, che normalmente diminuisce
senza farmaci. L’ingorgo nei primi tempi dell’allattamento è causato
dall’aumentato flusso del sangue nel tessuto mammario, che si associa
all’inizio della produzione del latte. Potrebbe anche verificarsi più tardi, se per
qualsiasi motivo il bambino poppa meno o succhia in maniera errata.
Quello che puoi fare TU
1. spremi un po’ del tuo latte prima della poppata (fig. 9) per ammorbidire
la mammella in modo che il bambino si possa attaccare bene,
massaggia le mammelle, delicatamente in direzione del capezzolo
mentre il bambino poppa
2. alla fine della poppata spremi il latte manualmente fino a che le
mammelle non siano abbastanza morbide e non dolgono più offri più
spesso la mammella al bambino
3. Riposati e rilassati
4. applica sulle mammelle degli impacchi caldo-umidi mentre allatti
5. nell’intervallo tra le poppate è consigliabile applicare impacchi freschi
per alleviare l’edema si possono usare dei piccoli sacchetti di piselli
surgelati, "adattabili sul seno", avvolti in un panno asciutto in modo da
non sentire troppo freddo altrimenti il seno si potrebbe ustionare
6. adopera un reggiseno che sostenga senza stringere
7. accertati che la tecnica della suzione sia corretta (fig. 3).
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Mastite
Ascesso
47
La spremitura manuale delle mammelle
Può essere necessario estrarre il latte in caso di separazione fra madre e bambino, se il
bambino è troppo debole per poppare, in presenza di ingorgo mammario o per stimolare la
produzione lattea. Si può effettuare manualmente (fig.9) o con il tiralatte manuale o
elettrico
Fig. 9 - La spremitura
manuale delle mammelle
48
.
49
Taglio cesareo e allattamento
L’allattamento al seno è certamente possibile dopo il taglio cesareo.
Questo tipo di parto rende più difficile l’avvio dell’allattamento per il dolore post-
operatorio
e per le difficoltà nel movimento, inoltre la produzione del latte maturo tende a
verificarsi un po’ più tardi.
Fig. 10 - Posizionamento al
seno dopo il taglio cesareo
50
Parto multiplo
La maggioranza delle donne è capace di produrre latte materno sufficiente e nutrire
senza aggiunta più di un bambino contemporaneamente.
Alcune madri preferiscono allattare un gemello alla volta, mentre altre preferiscono
allattarli allo stesso tempo.
Alcune madri alternano la mammella fra i bambini e altre lasciano scegliere a ciascun
bambino la mammella preferita.
Quello che puoi fare TU
• preparati al fatto che potrai avere la sensazione di non fare nient’altro che allattare,
almeno per i primi mesi,
• non dare l’aggiunta tranne che per precisa ragione medica
• fatti aiutare nella gestione dell’allattamento, senza avere paura di chiedere consigli ed
aiuto.
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Una nuova vita
Molte madri hanno difficoltà emotive durante le prime settimane o i primi mesi
dell’allattamento. Sensazioni di isolamento, frustrazione ed esaurimento sono
molto comuni e possono portare la madre a decidere di smettere di allattare.
Può essere difficile, all’inizio, affrontare la nuova vita insieme a un neonato a
prescindere dal fatto di allattare o meno.
52
Sessualità e rapporti sessuali
Molte donne, credono che allattare al seno le renderà meno attraenti agli occhi del
marito o del partner. Allattare non rovina il corpo della donna, l’aiuta invece, a
dimagrire dopo il parto e accelera il ritorno dell’utero allo stato precedente la
gravidanza. Allattare non rende il seno cascante, è durante la gravidanza che si
modifica. Riprendi i rapporti sessuali quando ti senti di farlo, alcune donne avvertono
un forte desiderio sessuale altre no. Allattare al seno potrebbe rendere la vagina meno
lubrificata, a causa dell’abbassamento degli ormoni femminili (estrogeni) durante
questo periodo. La suzione del bambino potrebbe causare sensazioni di piacere
sessuale. Fare l’amore a volte, stimola il riflesso d’emissione del latte
Mestruazioni
Durante le mestruazioni il sapore del latte materno potrebbe cambiare ed il bambino
rifiutarsi di succhiare; la quantità di latte potrebbe ridursi, perciò il bambino chiederebbe
di poppare più spesso.Prima di preoccuparsi o addirittura di interrompere l’allattamento è
consigliabile consultare personale specializzato
Fertilità e contraccezione
Non devi considerare l’allattamento come un metodo contraccettivo. Le madri che
allattano hanno meno probabilità di restare incinte, poiché l’ormone per la produzione del
latte (prolattina) può provocare la mancanza di mestruazioni (amenorrea), pur non
inibendo l’ovulazione. La pillola contraccettiva a base di estrogeni può diminuire la
produzione di latte, è consigliabile pertanto, un diverso metodo contraccettivo.
Il lavoro fuori casa
Lavorare fuori casa non dovrebbe rappresentare un ostacolo all’allattamento materno.
Conciliare le due cose è reso più facile dalla legislazione che tutela la madre lavoratrice
mentre allatta al seno.
Quello che puoi fare TU
• prendi atto delle normativa vigente relativa alla maternità e a fai valere i tuoi diritti,
se è questo che desideri, puoi continuare ad allattare anche se devi lasciare tuo figlio per
molte ore tirandoti il latte,
• se è possibile porta con te il bambino al lavoro o torna a casa per allattarlo,
• continua ad allattare fino al giorno in cui ritorni al lavoro,
• accetta il fatto che il bambino chiederà di poppare più spesso quando è insieme a te,
• spremiti o tirati il latte durante le ore lavorative, in particolare, se il bambino ha meno
di sei mesi,
insegna alla persona alla quale affidi il bambino come riscaldare il latte e come darglielo.
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“PREVENZIONE DEL CARCINOMA MAMMARIO"
Dott.ssa M. Roncella
Si stima che in Italia ogni anno vengano diagnosticati oltre 30.000 casi di carcinoma
mammario di cui 7-8.000 circa in età inferiore a 50 anni.
Le cause del ca mammario non sono ben conosciute; sono stati comunque identificati dei
fattori di rischio che possono essere così classificati:
Fattori demografici e sociologici • età
• popolazioni occidentali ricche
• classi socio-culturali agiate
Fattori costituzionali fisiologici e riproduttivi
• Famiglie ad alto rischio
• Menarca precoce • Nulliparità
• Prima gravidanza tardiva
• Assenza di allattamento o allattamento breve
• Obesità
Fattori ambientali Dieta ricca di grassi e povera di frutta e verdura
• Scarsa attività fisica • Consumo di alcool
Il 60% delle donne scopre di avere un tumore alla
mammella con l’autopalpazione, quindi ogni donna
deve essere attenta al proprio seno e controllarlo
regolarmente. L’esame va fatto ogni 1-2 mesi ed il
momento migliore corrisponde al termine del
periodo mestruale, quando in genere il seno è
meno teso.
Davanti allo specchio, la donna dovrà osservare il
proprio seno dapprima con le braccia lungo il corpo
e poi con le braccia distese sopra la testa, alla ricerca di eventuali alterazioni del profilo
cutaneo o del capezzolo. Successivamente occorre distendersi su un piano rigido. Con il
braccio destro alzato, dovrà controllare il seno destro con la mano sinistra, e viceversa.
Tenendo la mano a piatto con le dita ben distese, dovrà palpare il seno con piccoli
movimenti circolari. Infine è utile far scorrere la mano su tutta la mammella, dall’esterno
verso l’interno; quest’ultimo controllo può essere fatto agevolmente sotto la doccia. Infine
occorre delicatamente spremere il capezzolo fra pollice e indice alla ricerca di
un’eventuale secrezione, che per essere considerata patologica deve essere di colore
giallo-arancio- fino al rosso. I segni da ricercare con la massima attenzione nel corso
dell’autoesame sono: - presenza di alterazione cutanea del capezzolo (eczema)
-evidenza di retrazione cutanea
-evidenza di modificazione di
forma, volume e profilo della
mammella
- presenza di un nodulo
- secrezione dal capezzolo
.
55
A quali controlli è opportuno sottoporsi per la diagnosi precoce del carcinoma
mammario?
Solo auto-esame fino ai 30 anni, tra 30 e 40 anni controlli clinici regolari (1-2 anni) con
approfondimento ecografico in caso di sintomi. Prima mammografia intorno a 40 anni.
Dopo i 40 anni controlli annuali clinico-strumentali a discrezione del medico. In caso di
familiarità per tumore maligno della mammella e dell’ovaio i controlli devono iniziare
precocemente: in questo caso consultare il medico che provvederà a stabilire un
programma particolare.
Quando è opportuno eseguire l’ecografia mammaria?
L’ecografia è esame di prima scelta nelle donne di età inferiore ai 40 anni, come
integrazione della visita senologica. Nelle donne di età superiore, questo esame viene
eseguito a completamento della mammografia per definire le immagini di dubbia
interpretazione patologica.
Quando si esegue la mammografia?
Il primo esame mammografico in assenza di fattori di
rischio andrà eseguito intorno ai 40 anni. La frequenza con
cui sottoporsi a tale esame varia in relazione all’età ed alle
caratteristiche individuali. Le più recenti Linee Guida,
suggeriscono comunque la mammografia a cadenza
annuale, anche in considerazione della ormai provata
sicurezza in termini di esposizione alle radiazioni.
Responsabile
Quando è opportuno eseguire l’agoaspirato?
Nel caso in cui la mammografia e la successiva ecografia
rilevino la presenza di un reperto nodulare di nuova
comparsa, in linea di massima è sempre opportuno
caratterizzarlo mediante agoaspirato (ecoguidato). Se il
reperto è visibile solo alla mammografia potrà essere proposta una biopsia sotto guida
mammografica. Tali procedure sono del tutto sicure e sostanzialmente indolori.
Il dolore mammario è un sintomo preoccupante?
In linea di massima non è preoccupante; è infatti frequente il riscontro di dolore (riferito
per lo più come senso di tensione ai quadranti esterni) in relazione alle variazioni cicliche
degli ormoni. Normalmente il dolore non si associa a malattia tumorale: tuttavia un dolore
persistente oppure molto intenso merita una valutazione clinica.
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Il Maternity (o Baby) Blues
Dr.ssa S. Banti Dott.ssa Ost. L. Fedele
Parlare di Maternity Blues a donne che devono ancora partorire non è affatto facile.
Abbiamo deciso di farlo perché sappiamo di poter contribuire a rendevi più consapevoli e
quindi più forti e determinate nel riconoscere ed affrontare i sintomi che lo caratterizzano,
che potrebbero trasformarsi anche in problematiche più complesse, se non riconosciuti o
trascurati.
Maternity Blues, uno stato di malinconia, dal nome quasi musicale, che in realtà, nei
giorni immediatamenti successivi al parto, può colpire otto donne su dieci, e può
trasformarsi in vera e propria depressione.
Il maternity blues si manifesta nei primi giorni dopo il parto e di solito va incontro a
remissione spontanea entro due settimane; i sintomi sono limitati e non interferiscono con
la capacità della madre di prendersi cura del neonato, compreso l’allattamento.
L’origine organica:
la tempesta ormonale, che si verifica appena vengono espulsi il feto e la placenta e
continua nei giorni successivi al parto,* le modificazioni del corpo che iniziano con la
gravidanza, lo svuotamento della pancia per l’espulsione del feto, la fatica ed il dolore del
parto, la perdita di sangue, l’eventuale episiotomia, un tipo di travaglio e parto diversi da
come si erano immaginati (taglio cesareo anziché parto vaginale), l’allattamento, il sonno
ridotto.
L’origine affettivo-emozionale:
doversi prendere cura del bambino 24 su 24 ore, la perdita della libertà, la comparsa di
sensazioni impreviste, l’accresciuta responsabilità, il rapporto con il padre del bambino e
con l’entourage familiare.
57
*Alcune ricerche hanno dimostrato che i disturbi dell’umore nel post-partum sono
causati da un’improvvisa caduta degli estrogeni e del progesterone.
Durante la gravidanza i livelli di questi ormoni aumentano da 20 a 40 volte. Dopo
l’espulsione della placenta invece, il loro livello si può paragonare a quello della fase
premestruale.
Gli estrogeni giocano un ruolo chiave nel mantenimento della stabilità emotiva; è
logico quindi che il maternity blues colpisca le puerpere nei primi giorni dopo il parto.
Altri studi considerano incisivo l’incremento della produzione della prolattina,
l’ormone che stimola la produzione del latte, anche gli ormoni tiroidei ed il cortisolo
variano notevolmente. La “tempesta ormonale” interferisce sull’azione dei neuroni a
livello cerebrale e quindi sull’umore della madre.
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• Rimanere da sola con il proprio compagno, senza sentirsi in colpa per avere
affidato il bambino ad altri
Anche il padre del bambino può avere alterazioni del tono dell’umore?
Anche i neo padri possono sentirsi tristi o ansiosi; soprattutto possono avere la
sensazione di “essere stati messi da parte” in quanto tutta l’attenzione è focalizzata sulla
madre e sul bimbo. Una buona preparazione anche per loro su quanto accade in questo
periodo è di basilare importanza perché comprendano meglio il ruolo importante che
dovranno svolgere.
Le madri dovranno comprendere, prima possibile, che la cosa più importante per poter
seguire al meglio i loro bambini è, prima di tutto, prendersi cura di se stesse.
Se si sentono frustrate nel rapporto con i loro bambini dovranno essere rassicurate sul
fatto che ciò non significa che li amano di meno.
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Non avere timore,
non vergognarti di chiedere aiuto
Dati preliminari di una recente ricerca, condotta presso la Clinica Psichiatrica dell’AOUP,
hanno evidenziato come il rischio di sviluppare il Maternity Blues sia doppio nelle
donne osservate dal primo mese dopo il parto rispetto a quelle seguite dalle fasi precoci della
gravidanza. Inoltre, hanno lamentato maggiori difficoltà nel gestire i problemi di salute del
neonato, i suoi problemi di sonno, la sua irritabilità o la sua capricciosità ed hanno avuto
maggiori difficoltà nel consolare o calmare il bambino” (PND-ReScU® II*, 2012).
Non temere,
sarai un’ottima madre
60
Intervista-Testimonianza sul Maternity Blues
e l’alterazione dell’umore nei mesi succesivi
al parto
Dott.ssa Ost. L. Fedele
Anita partecipa ad un incontro del “Filo diretto con le ostetriche” per la seconda volta,
quasi cinque anni dopo la nascita del primo figlio.
Quando ho chiesto chi, alla prima gravidanza, avesse avuto i sintomi del Maternity Blues
appena descritti, la signora ha un’esclamazione simpatica: IO! Confermata dal
compagno che le era accanto. Accetta di sedersi vicino a me e, ascoltata in silenzio,
brevemente descrive ciò che le era accaduto. Alla fine dell’incontro, considerato
l’immediato feeling tra noi e la percezione che il racconto poteva essere ancor più
interessante, le ho chiesto se potevamo approfondire il suo vissuto. Ci siamo viste la
settimana successiva.
Scopro la gravidanza
“La mia precedente gravidanza è insorta a 34 anni. I ginecologi mi avevano lasciato
poche speranze di rimanere incinta dati i lunghi periodi di amenorrea, anche tre o quattro
mesi e con i valori dei dosaggi ormonali che facevano pensare ad una menopausa
precoce. Vivevo questa situazione senza particolari crucci ed attese.
Mi accorgo di essere al quarto mese di gravidanza quando, , dovendo assumere degli
antidolorifici per scrupolo effettuo un test.
La fisicità della gravidanza non mi scuote più di tanto, quasi non ci penso. Tutto scorre
naturalmente, senza intoppi. Ciò che mi preoccupa di più è la risoluzione degli aspetti
pratici: decido di cambiare casa per una più grande, lascio la libera professione per un
concorso pubblico. Tutto ciò si realizza dal quarto all’ottavo mese. Sono stata la prima
donna in gravidanza, nel mio ente, ad usufruire della nuova legge 53 che permette di
lavorare fino al nono mese.
Mi preparo al parto
“Ad un certo punto noto la differenza tra il mio approccio alla gravidanza, distaccato
come se fosse qualcosa a sé stante e quello delle mie amiche, più normale e classico,
intendendo che ne parlavano ed erano molto interessate al bambino. Preparavano i
vestitini, cosa che io non ho fatto fino all’ultimo. Organizzo la preparazione alla
nascita di mia figlia quasi scientificamente. Partecipo ad una delle prime sedute del
“Filo diretto con le ostetriche” e mi colpisce il fatto di essere richiamata. Partecipo al
corso di preparazione alla nascita nel Consultorio, ad uno sull’allattamento all’AIED e
frequento anche un centro yoga. Al momento del parto avevo la nuova casa, il nuovo
61
lavoro, la colf ed alimenti surgelati, rigorosamente preparati da me, sufficienti per
circa una settimana, periodo in cui avevo previsto di rimanere assente. “
Il Parto
Anita partorisce alle nove del mattino e la figlia le appare più bella di quanto non si
aspettasse (pensavo peggio dice!
Il puerperio
Il primo giorno Anita dorme molto. Va ad allattare alle diciotto dello stesso giorno, nove
ore dopo il parto. Con grande fatica raggiunge la nursery e, nonostante avesse usufruito
dell’analgesia peridurale si sentiva crollata fisicamente.“Il secondo giorno mi sono
ripresa, ma in serata ho avuto un futile alterco con mia madre e sono scoppiata a
piangere, cosa inconsueta per me dato che il rapporto con mia madre non è stato dei più
lineari fin dall’adolescenza.
Da questo momento inizio ad avere la sensazione di essere in balia degli operatori
sanitari, tutto ciò che dicevano per me era oro colato. Poi sono andata a casa.
Non avevo più padronanza di me stessa e provavo una profonda sensazione di
spaesamento e, mio malgrado, non controllavo la situazione. Ero completamente
acritica rispetto alla mia normale condizione. Ho avuto problemi con l’allattamento,
per i punti dell’episiotomia e la bambina che piangeva moltissimo a volte piangevo
insieme a lei. Qualche volta sentivo la mia bambina estranea.
Tutto ciò per 2 settimane, che sono state pesantissime.
La mattina mi alzavo con il peso della giornata da affrontare: il pianto della bambina e
le poppate mi facevano percepire un profondo senso di rassegnazione e
scoraggiamento.Mia figlia non rispondeva alle mie aspettative, piangeva sempre e mi
impediva di recuperare, di avere delle pause.
I consigli dei familiari erano pesanti e non risolvevano il problema, ho dovuto sopportare
le solite frasi per due mesi. Confrontavo tutto ciò che mi accadeva con la vita precedente
e facevo cose che non volevo fare.
Agivo per puro ed esclusivo senso del dovere.”
Al terzo mese la bambina smette di piangere e Anita dorme di più, il suo umore migliora e
prova anche piacere nell’allattarla. Poter uscire fu una grande conquista.
Ha allattato quattordici mesi e dopo 4 anni decide di avere un altro figlio.
62
Il Compagno
“Il mio compagno durante questo periodo si sentiva importante ed io avevo bisogno di
lui, più di quanto normalmente non accadesse. Era partecipe e felice con l’istinto
paterno, sereno e sicuro perchè sapeva cosa fare. Mi ha sempre accompagnata con
grande amore e dedizione”
63
MADRI E PADRI MIGLIORI…..
Dott.ssa L.Fedele
64
Il massaggio neonatale
Dott.ssa Os. M. Masoni – RID E. Vagli
Massaggio dell’addome
Iniziate massaggiando l’addome con una modesta pressione da destra verso sinistra e
dall’alto verso il basso con un movimento circolare, non staccando le mani dal corpo.
Come agiscono?
Il corpo umano è attraversato da 12 meridiani principali sui quali sono stati
individuati alcuni punti sensibili che possono essere trattati con la digitopressione
(Shiatsu) e con il calore (Moxa).
La Moxa viene accesa da un lato ed avvicinata al punto da trattare fino a raggiungere un
certo calore ed un leggero arrossamento della zona .
Lo Shiatsu agisce attraverso la pressione delle dita e delle mani, sui punti di uno
specifico meridiano. Con entrambe le tecniche si può ottenere una reazione a distanza
rispetto al punto trattato, oltre alla reazione locale. Non esistono controindicazioni ai
due trattamenti.
Perché si praticano?
La Moxa viene utilizzata dalla 33°alla 35° settimana di gravidanza per tentare il
rivolgimento di feto podalico. La percentuale di successo varia a seconda degli studi
che, comunque, è nettamente superiore al numero dei feti che si pongono in
presentazione cefalica spontaneamente. La sua pratica concorre alla riduzione dei tagli
cesarei. Il fumo della Moxa può essere utile nel trattamento delle ragadi al seno
durante l’allattamento.
Lo Shiatsu può essere praticato in qualsiasi momento della gravidanza per ottenere il
rilassamento del corpo ed in particolare, nel 1° trimestre per attenuare la sensazione di
nausea e nel 3°trimestre per ridurre la sensazione dolorosa a livello lombare causata dal
modificarsi della postura del corpo per il maggiore peso. In travaglio favorisce la
discesa della testa del bambino, abbrevia i tempi del parto e del secondamento, incide
sulla produzione del latte.
Per ottenere i migliori risultati è fondamentale rendere edotta e partecipe la donna, in
modo da stimolare al massimo la sua collaborazione, per fare emergere e quindi
utilizzare le sue potenzialità. Nel Punto Nascita dell’Azienda Ospedaliera Pisana
molte donne hanno già usufruito dello Shatsu in travaglio-parto .
66
Ambulatorio di Medicina Complementare Cinese (MCT)
e
Agopuntura
Dott.ssa N. Baccellini
Accedono al servizio le donne nella fascia di età dai 15 ai 65 anni. Nel caso della
gravidanza sono affrontate le problematiche di malposizione fetale, vomito, insonnia,
dolore,sciatica e preparazione al parto, mentre per la fase del puerperio sono in primo
piano problematiche quali ipogalattia, nervosismo, ragadi del capezzolo,lombalgia,
disturbi del pavimento pelvico post- partum. Per l’ipogalattia si hanno risultati molto
confortanti per es. dal 2010 al 2012 si sono trattate in ambulatorio 57 donne per un
totale di 280 sedute di agopuntura.
67
Un nuovo padre nell'evento nascita
Dott.ssa L. Fedele
Negli ultimi decenni, in particolare negli ultimi anni, si è avuta una vera e
propria inversione di tendenza nel coinvolgimento del padre nell’evento nascita: il
nuovo padre vuole essere più protagonista rispetto al passato.
I padri partecipano ai corsi di preparazione alla nascita ed al parto, la loro
presenza è richiesta nelle sale travaglio-parto perché aiuta la donna potenziandone
le competenze, imparano a massaggiare i loro piccoli e non hanno paura di
toccarli ed alcuni partecipano a corsi di massaggio neonatale per acquisire
maggiore sicurezza. Dopo la nascita, i padri che spingono la carrozzina non
destano più ilarità e stupore.
Dall’osservatorio del “Filo diretto con le ostetriche”, alcuni dati confermano che
il vecchio ruolo del padre viene pian piano sostituito da un padre più sensibile
e partecipativo.
Dal 2002 al 2012 la partecipazione dei padri agli incontri è passata dal 33 al
85%, sempre più interessati ad acquisire competenze per essere all’altezza del
nuovo ruolo.
Il processo di Empowerment: maggiore consapevolezza delle proprie
capacità, che porta ad essere padri migliori, si realizza giorno per giorno,
ponendo l' attenzione alle complesse dinamiche che caratterizzano la nascita.
Anche se possono sembrare banali, le testimonianze e brevi osservazioni di
seguito riportate sono indicative del cambiamento in atto.
Un padre chiede perché deve sottostare alla tirannia del neonato, un altro
telefona al numero verde perché ha fatto diagnosi di Maternity Blues; uno dice
di sentirsi più donna e che non avrebbe mai affrontato questi problemi se non
avesse partecipato al Filo diretto; un altro ancora, molto preoccupato,
chiede cosa si deve fare il primo giorno che si arriva a casa perché un suo
amico, neo-padre, è stato tutta la notte sveglio per vedere se il bambino
respirava.
Un altro padre parla di Family Blues, in una lettera indirizzata a due
ostetriche (pag 11)
Durante gli incontri, un vivo interesse si osserva quando si affronta il tema del
"Paternity Blues", lo stato di malessere che colpisce molti padri di fronte al
neonato che attira su di sé ogni attenzione facendoli sentire esclusi, oppure,
68
quando si sottolinea che un padre sereno e competente favorisce il
rimodellamento della coppia, adeguandola alla presenza del bambino.
Alla base del nuovo modo di essere padre vi sono: la consapevolezza della
pari dignità e diritti, le donne, che hanno sviluppato una diversa percezione
della propria libertà ed affermazione sociale, la normativa vigente a tutela della
maternità e paternità, per cui i permessi dal lavoro per accudire i figli sono
estesi anche ai padri, la diversa organizzazione familiare e sociale, i mezzi di
comunicazione di massa, la pubblicità. E’ di fondamentale importanza che un
numero sempre maggiore di donne senta l’esigenza di coinvolgere il marito, il
compagno, in un percorso che non le veda più sole a vivere paure ancestrali.
Nel secondo trimestre la vagina è più lubrificata e con il clitoride più congesta: ciò
può far si che molte donne diventino orgasmiche o multiorgasmiche per la prima volta,
proprio durante la gravidanza; in alcuni casi, si sentono sexy nella loro figura, in
particolare si vedono meno magre rispetto al primo trimestre. I padri possono temere di
ferire il bambino o che il bambino capisca ciò che succede, soprattutto dopo aver
avvertito i primi movimenti. Alcuni padri sono gelosi della grande vicinanza del
bambino alla madre.
Nel terzo trimestre l’utero , durante l’orgasmo, potrà avere occasionalmente degli
spasmi di durata fino a un minuto, differenti dalle contrazioni e che, in prossimità della
scadenza del tempo, possono verificarsi dopo l’attività sessuale anche per circa mezz’ora.
Nel caso in cui la testa del feto sia bassa nella pelvi, può esservi dolore o piccole perdite di
sanhue durante o dopo l’attività sessuale (è normale). Il battito cardiaco fetale può
diminuire di frequenza transitoriamente, senza rischio di parto pretermine o danno fetale.
L’attività sessuale non avvia il parto se il collo uterino non è a tempo: infatti pur
contenendo il liquido seminale prostaglandine, che hanno un’azione ossitocino-simile,
(l'ossitocina è l'ormone che scatena le contrazioni e quindi il travaglio) esiste un equilibrio
soglia di sensibilità a queste, proporzionale alla preparazione ossitocica dell’utero, che è a
sua volta direttamente proporzionale all’età gestazionale. A causa della congestione di
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vagina e clitoride, l’orgasmo può non risolvere del tutto la tensione che la donna sente. Si
consigliano penetrazioni poco profonde e nella posizione da dietro (Tab.5). La madre
comincia a preoccuparsi che il suo corpo non sia gradito al partner o che non riesca a
riacquisire la forma precedente la gestazione; al contrario, molti uomini sono in quel
momento più eccitati dalla figura femminile che sta fiorendo. In questa fase è importante
la comunicazione. La madre tende ad affaticarsi di più.
ll tempo medio per tornare ai livelli pregravidici circa il desiderio, la frequenza dei
rapporti e la soddisfazione personale è di circa un anno dal parto. Nel corso della
gravidanza, vari fattori possono interferire con una buona attività sessuale, siano essi
solo per timore o tabù (Tab 1, 2,3) o per vere controindicazioni ostetriche (Tab. 3 e 4)
Tab. 1 Fattori propri della gravidanza che possono ridurre l'attività sessuale
1. condizioni fisiche ritenute dalla gestante influenti sulla sessualità
2. timori nei rapporti sessuali e frequenza dei rapporti prima della gravidanza
3. modalità di modificazione del comportamento sessuale del partner e ricorso ad attività
sessuali alternative
4. problematiche ostetriche pregresse e numero di figli vivi e precedenti aborti spontanei
5. tabù, miti e false credenze sviluppate dagli influssi culturali e religiosi
6. grado di informazioni ricevute sulla sessualità in gravidanza
7. alterazioni del tono dell'umore
8. decorso della gravidanza stessa
Tab.2 Tabù, miti e false credenze sviluppate dagli influssi culturali e religiosi.
1. le donne gravide perdono interesse al sesso
2. gli uomini non dimostrano interesse sessuale per le donne incinte
3. le donne gravide non riescono ad avere orgasmi
4. il rapporto sessuale praticato nei primi mesi di gravidanza può essere pericoloso,
abortivo
5. fare l’amore durante la gravidanza indurrà il nascituro,una volta nato, ad avere un
maggiore desiderio sessuale
6. un’attività sessuale troppo frequente lascerà un segno fisico sul bambino
7. lo sperma potrà arrivare fino al bambino che lo userà come nutrimento
8. i bambini nel ventre materno possono sentire ciò che avviene durante il rapporto
sessuale
9. il peso dell’uomo e le sue spinte possono danneggiare il bambino.
Tab. 3 Fattori fisici propri della gravidanza che possono ridurre l'attività sessuale.
1. senso di affaticamento, dolori alla schiena, dispareunia (rapporti dolorosi)
2. vasocongestione pelvica (maggiore afflusso di sangue)
3. congestione vaginale con ridotta lubrificazione
4. sublussazione della sinfisi pubica e delle articolazioni sacro-iliache
5. eccessivo peso del partner sull'utero durante il rapporto sessuale in epoche
avanzate di gravidanza
6. discesa profonda della parte presentata fetale nella pelvi (piccolo bacino)
7. infezioni genitali da candida (micosi) o da trichomonas, emorroidi, infezioni
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urinarie, varici venose vulvari
Counseling e Terapia
La donna e la coppia, fin dai primi momenti della gravidanza, dovrebbero potersi giovare
di un counseling sessuologico, volto a chiarire dubbi, ma anche a dare quei suggerimenti e
consigli (Tab.5), che possono rendere il periodo dell’ attesa meraviglioso, spesso
indimenticabile, con indubbi effetti positivi per la donna, la coppia e il futuro bambino.
Tab.5 Suggerimenti
La relazione uomo-donna: Molte più coccole, Cenette romantiche, Massaggi, Stimolazione
sessuale reciproca, Andare a passeggio regolarmente insieme, Condividere con il partner
sogni e speranze, paure e ansietà di diventare genitori, Compiere qualunque cosa che veda i
due partner d’accordo sul da farsi, Discutere insieme su come organizzare le cose nei mesi
di gravidanza e su come godere insieme di quel periodo.
Scegliere le posizioni per un rapporto più confortevole per la donna: donna sopra, donna
di fianco con l’uomo dietro la donna, donna appoggiata sulle ginocchia e mani. La
penetrazione profonda deve avvenire a discrezione e benessere della donna. Non
effettuare giochi sessuali. Da escludere anche le lavande vaginali con iodio, sapone o
altro.
Comprensione, empatia, creatività, senso dell’umorismo saranno di grande aiuto.
La donna dovrebbe sapere quando dire “no."
Se la donna è ad alto rischio di parto pretermine, si dovrebbero evitare la stimolazione
delle mammelle, il rapporto e l’orgasmo fino a controllo (e permesso) del medico o
dell’ostetrica. Ci si dovrebbe astenere anche in caso di perdite di liquido amniotico o di
rottura, vera o sospetta, delle membrane con perdita di liquido amniotico. Evitare ogni
contatto con persone positive per HIV (virus dell’AIDS) o infezioni sessualmente
trasmissibili (STI), quali sifilide, gonorrea, uretriti etc...
Discutere al momento opportuno, sulla contraccezione post partum.
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Decalogo per mamma e papà
Dott.ssa L. Fedele
10 suggerimenti………per evitare inutili errori e sofferenze causati dai più comuni ed accettati
comportamenti. Lo scopo è quello di favorire la vostra gioia e serenità e quella dei vostri figli.
Mamma
1 Non sentirti proprietaria di tuo figlio/a. Non cedere a sentimenti di gelosia.
2 Non confrontare la tua vita attuale con quella precedente. Sono due cose differenti, altrettanto
straordinarie
3 Richiedi l’aiuto dei familiari (a meno che non siano insopportabili)
4 Se stai davvero male con tuo figlio/a parlane con qualcuno, chiedi aiuto
5 Allatta al seno. Se, per qualche motivo non puoi farlo, non confrontarti con altre madri che
allattano. Accetta. Tuo figlio crescerà e sarà lo stesso felice
6 Parla molto con il bambino/a di qualsiasi argomento: se piove o c’è il sole, se hai un pensiero
triste o felice, di quanto ti è caro, ad esempio
7 Ricerca e favorisci i momenti di intimità con il padre e non escluderlo dal rapporto con il
bambino/a
8 Non strumentalizzare il bambino/a nei momenti di crisi di coppia. Non dire mai “il figlio/a è
mio”
9 Se sei sola ad affrontare la maternità il tuo ruolo è duplice: di madre e di padre. Sappi, che anche
tu hai bisogno di aiuto, anche se puoi essere o ritenerti eccezionale.
Papà
1 Non sentirti estraneo o deresponsabilizzato” in quanto maschio” di fronte alla nascita di tuo
figlio/a
2 Chiedi spesso alla madre quali sono i suoi bisogni. Non attendere che lo faccia lei.
3 Assumiti l’impegno di massaggiare il bambino, sentirai quanta energia passa tra voi due
4 Non cedere a sentimenti di gelosia, esclusione o rifiuto, il bambino/a fa parte della coppia, non
sentirti trascurato, partecipa
5 Alla madre dici spesso: come sei bella, più di prima. Realizza dei pensieri gentili con un fiore,
un piccolo oggetto. Invitala a non trascurasi e ad uscire. Favorisci l’intimità della coppia e
trascorri più tempo possibile insieme a lei.
6 Non confrontarti con altri padri che si comportano da “ maschi vecchia maniera”. Sono poco
intelligenti
7 Di fronte ad una crisi di coppia ricorda che la donna, dopo il parto, è sottoposta a notevoli
cambiamenti nel corpo e nell'umore. Il tuo aiuto è fondamentale per la serenità di tutta la
famiglia.
8 Cerca di mitigare, nella meraviglia della paternità, eventuali bisogni di soddisfazione sessuale
che non possono essere soddisfatti dalla neo madre. Parlane, non risolvere il problema
all’esterno della coppia, potrebbe risultare dannoso e irreversibile
9 Trascorri il maggior tempo che puoi con il bambino/a non essere avaro di carezze e di parole,
non trincerarti dietro la stanchezza del lavoro
Il 10° punto è lo stesso per mamma e papà
I bambini hanno bisogno d’amore ed hanno il diritto di essere accettati ed
amati. L’amore si realizza anche attraverso un’analisi critica di ciò che
viviamo, di ciò che siamo ed, in primis, confrontandosi con l’altro genitore. Le
ragioni dell’altro sono sempre difficili da accettare, soprattutto quando non vi è
interesse per la persona. Molto spesso sono i bambini a soffrirne di più, a
qualsiasi età.
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Terza Parte
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ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA e CONSIGLI DIETETICI
Dr. G. Di Cianni
COLAZIONE Calorie
Latte parz. Sc. + gr. 10 zucchero gr .150 69
O yogurt intero o alla frutta gr. 125 81
Pane comune gr . 40 110
Fette biscottate, o biscotti secchi (n° 2-3) 100/120
Fiocchi di cereali gr . 25 93
SPUNTINO DELLA MATTINA Calorie
Frutta gr. 200 Tipo 1 o gr. 340 Tipo 2 o gr. 140 Tipo 3 90-100
(45 cal 100 gr tipo1, 30 cal100 gr tipo 2,60 cal100 gr tipo 3)
PRANZO
Pasta, riso, orzo, farro gr. 50 (pomodoro o altre verdure) 162
o pane gr . 65 178
o patate gr. 200 170
o legumi gr . 55 176
Parmigiano gr. 10 39
Pane comune gr . 50 137
o pasta gr . 40 130
o patate gr. 160 136
o legumi gr . 30 96
Carne magra gr . 150 195
o pesce magro gr . 210 200
o formaggio magro gr .60 165
o prosciutto magro / bresaola gr. 75 106
o n. 1 uovo 77
Verdura cotta o cruda per contorno ____
Frutta gr .100 vedi tipo 1-2-3
Olio extra vergine d’oliva gr. 25 225
SPUNTINO POMERIGGIO Calorie
Pane comune gr . 40 110
Fette biscottate, o biscotti secchi gr. 25 vedi sopra
Latte parz. Sc. + gr. 5 zucchero gr .125 77
o yogurt intero o alla frutta gr. 125 81
CENA Calorie
Pasta, riso, orzo,farro (al pomodoro o altre verdure) gr. 30 97
o pane gr . 40 110
o patate gr. 130 110
o legumi gr . 35 112
Parmigiano gr. 5 19
77
Pane comune (vedi sostit.pranzo) gr. 50 137
Carne magra gr . 150 195
o pesce magro gr . 210 210
o formaggio magro gr .60 165
o prosciutto magro / bresaola gr. 75 106
o n. 1 uovo 77
Verdura cotta o cruda per contorno ________
Frutta gr .100 Tipo 1 (45 cal) o gr. 150 Tipo 2 (45 cal) o gr. 70 Tipo 3 (42 cal)
Olio extra vergine d’oliva gr. 20 180
SPUNTINO DELLA SERA Calorie
Latte parz. Sc. + gr. 5 zucchero gr .125 77
o yogurt intero o alla frutta gr. 125 81
125 gr. di latte parz. screm. sono sostituibili con gr. 20 di formaggio tipo emmenthal, parmigiano o
gruviera. Lo spuntino del pomeriggio è sostituibile con circa 80 gr.di dolce ( tipo torta alla frutta)
FRUTTA TIPO 1: ananas fresco, amarene, ciliege, kiwi, mele, pere, prugne.
FRUTTA TIPO 2: albicocche, arance, cocomero, fragole, lamponi, melone d'estate e d'inverno,
nespole, pesche, pompelmo.
FRUTTA TIPO 3: banane, fichi, cachi, mandarini, mandaranci, uva.
CARNI MAGRE: vitello, vitellone magro, petto di pollo, coniglio magro, agnello magro,
cavallo, maiale magro (bistecca o prosciutto) .
PESCE MAGRO: acciughe, calamari, luccio, merluzzo (nasello), palombo, polpo, razza,
rombo, seppia, sogliola, tinca, spigola, trota calamari e molluschi
I crostacei pur avendo un basso contenuto di grassi sono ricchi
di colesterolo e vanno mangiati con moderazione.
FORMAGGI MAGRI: caciotta fresca, dolce verde, fior di latte, mozzarella di mucca, scamorza.
LEGUMINOSE: fagioli, piselli, ceci, lenticchie, soia, fave.
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Fumo e gravidanza
Dr. Francesco Pistelli e Dr.ssa Laura Carrozzi
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Perché alcune donne partoriscono bambini sani anche se fumano?
Gli studi scientifici dimostrano che fumare in gravidanza aumenta molto la probabilità di avere
alcuni specifici problemi di salute come l’aborto spontaneo, il parto pretermine, un basso peso
del bambino alla nascita, etc. Avere una maggiore probabilità non significa avere la certezza di
incorrere in qualcuna di queste complicanze. Ma, poiché la probabilità può essere alta, si può
dire che le fumatrici che partoriscono senza problemi sono donne fortunate!
Quali sono i benefici per il bambino se la madre smette di fumare durante la gravidanza?
Smettere di fumare entro il terzo trimestre di gravidanza (entro gli ultimi tre mesi dal parto)
aumenta la probabilità di avere un bambino di peso normale.
Le donne che smettono di fumare durante la gravidanza possono ridurre del 12% i casi letali nel
periodo vicino alla nascita e del 10% nell’età infantile.
Viene ridotto il rischio di rottura prematura delle membrane, parto pretermine e basso peso del
bambino alla nascita.
Quali effetti dannosi può provocare il fumo, dopo molto tempo, nel bambino?
Il bambino ha più probabilità di avere problemi respiratori, ritardo nell’apprendimento scolastico e
uno sviluppo minore rispetto a un bambino nato da madre non fumatrice.
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Da sapere:
Tanto più si fuma in gravidanza e tanto maggiore è la riduzione del peso del
bambino alla nascita
Le donne che fumano hanno minore probabilità di allattare al seno i loro bambini
Fumare durante e dopo la gravidanza è un fattore di rischio per asma nei neonati
e nei bambini
I bambini che nascono da madri che fumano più di 10 sigarette al giorno hanno
doppia probabilità di diventare asmatici
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Perché può essere difficile smettere di fumare?
Dopo soli 10 secondi dall’inizio di una tirata di sigaretta, 1/3 della nicotina inalata raggiunge
il cervello che, stimolato così rapidamente, percepisce sensazioni positive: piacere, appagamento,
rilassamento, riduzione dell’appetito, aumento della concentrazione, etc.
Questi effetti della nicotina sul cervello scompaiono rapidamente e già entro un’ora molti
fumatori hanno bisogno di un’altra “dose”. Nel tempo, per percepire gli stessi effetti, il
cervello
richiede un progressivo aumento del numero di sigarette fumate, fino ad abituarsi a funzionare
con una certa “dose quotidiana” di nicotina. A quel punto si è sviluppata la Dipendenza fisica
da nicotina. Quando il fumatore smette di fumare, l’organismo segnala la mancanza di nicotina
con alcuni disturbi, ad esempio, smania di fumare, irritabilità, irrequietezza, difficoltà di
concentrazione,
aumento dell’appetito, insonnia, etc. I disturbi non sono uguali e non hanno la stessa intensità
in tutti i fumatori, indicando che il livello di Dipendenza da nicotina non è lo stesso per tutti.
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Paolino, Fiocchettino
e l’aria pura
Paolino è un bambino di campagna,
che vive in mezzo al verde e all’aria pura.
E, col suo amico cane Fiocchettino,
nei prati gioca sempre a nascondino.
Questa poesia è stata richiesta da Laura Fedele all’amico Marco, per dedicarla a
tutti i bambini che hanno diritto ad un mondo dove si possa respirare aria pura.
Marco, che è cresciuto nei boschi del Casentino, da bambino sognava di andare a
vivere in un fungo.
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l’isola che c’è
La Casa Alloggio “L’Isola che c’è” si trova all’interno dell’Ospedale
S. Chiara di Pisa ed è uno spazio dedicato alle mamme dei bambini nati
pretermine o con patologie e ricoverati presso il Reparto di Neonatologia.
La casa offre 9 posti letto in camere confortevoli e dispone di una
cucina e di un’ampia sala.
E’ una struttura semi-gestita: ogni mattina sono presenti operatori per
l’accoglienza e l’assistenza ed è offerta, per chi lo richieda, la consulenza
di due assistenti sociali e di una psicologa.
L’ospitalità ed i servizi offerti sono gratuiti.
ORARIO UFFICIO
Dal lunedì al venerdì
Dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Tel/fax: 050/993511
E-mail: info@apanpisa.it
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NOTA: le disposizioni in materia sono state integrate, si suggerisce
pertanto,di ricercare il decreto legislativo e gli aggiornamenti via Web
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Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisa
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Una madre non dovrebbe mai sentirsi sola
Le strutture hanno l’obbligo etico e sociale di
agire per questo fine
La RUOTA
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Bibliografia
Obstetric and Gynaecologic Care Clinical Pocket Mannal. Milano copyr. 1987.
91
P. di Benedetto, Riabilitazione uro-ginecologica, Minerva Italica 1995
E. Noble, Essential Exercises for the childbearing year, Houghton Mifflin 1976
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