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Più percorriamo la scala, più cambia il rapporto tra legge scritta e interprete, casi in cui
l'interprete è molto vincolato, casi in cui acquista una libertà crescente. Nel nostro
ordinamento l'interpretazione ha un'importanza che molto spesso è superiore alla legge
scritta, è inutile scrivere la legge se poi l'interprete (colui chiamato a applicarla) può decidere
che il caso non rientra in quella norma. Ci sono casi che a fronte di un testo chiarissimo di
legge la GIURISPRUDENZA tende a attribuire alla norma un significato completamente
diverso.
Giurisprudenza: insieme delle decisioni prese dai giudici. Questa è ciò che chiamiamo diritto
vivente, ovvero quello che giorno dopo giorno si plasma dalla realtà.
ESEMPIO se andiamo dall'avvocato con un caso ti dice che norma probabilmente è
applicabile, a conferma di ciò ti faccio vedere un certo numero di decisioni che hanno
applicato la legge, ma il precedente non è vincolante, un giudice è libero di pensarla come
vuole, il fatto che un giudice abbia preso certe decisioni in un caso simile non lo obbliga a
usare le stesse (cosa libera ma problema, ciascun giudice può applicare la legge come
vuole e spesso capita che di fronte a casi identici troviamo soluzioni diverse.
Al mondo esistono 2 modelli di ordinamento giuridico
● Civil law --> legge scritta
● Common law --> non c'è legge scritta --> Rende più prevedibile l'esito della
controversia --> precedente vincolante
Il lavoro dell'avvocato negli USA è diverso da italiano da UK. L'incertezza c'è solo la prima
volta che un caso si presenta davanti a un giudice, dalla seconda in poi ci si conforma al
precedente. Nel nostro non funziona così. --> estrema incertezza --> il significato della legge
viene messo in discussione.
Una delle caratteristiche più negative è l'estrema incertezza del diritto.
Tutte le volte in cui il significato della norma non è chiaro, entra in gioco la variabile
dell'interpretazione, che può assumere importanza decisiva nel modificare l'esito di una
possibile controversia.