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Triennale Milano

Museo del Design Italiano – Parte I

Il Museo del Design Italiano di Triennale Milano, con la Direzione Artistica di


Joseph Grima, si presenta per la prima volta in un allestimento permanente. Il
Museo ospita una selezione dei pezzi più iconici e rappresentativi del design
italiano, parte dei 1.600 oggetti della Collezione di Triennale. La realizzazione
del Museo del Design Italiano è resa possibile grazie al sostegno del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali.

Lunedì 8 aprile 2019 si è svolta la cerimonia di inaugurazione alla presenza del


Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e martedì 9 aprile 2019 il Museo verrà
aperto al pubblico.

Il Museo del Design Italiano nasce dalla volontà di Stefano Boeri, Presidente di
Triennale Milano, e dei Consigli di Amministrazione delle Fondazioni di Triennale,
ed è il frutto degli stimoli di un comitato scientifico che riunisce alcune delle
figure di rilievo del mondo del design e dell’architettura italiani: Paola Antonelli,
Mario Bellini, Andrea Branzi, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Piero Lissoni,
Claudio Luti, Fabio Novembre, Patricia Urquiola. Nelle prossime settimane verrà
nominato da Triennale uno specifico comitato dedicato alle acquisizioni che nei
prossimi anni andranno ad arricchire la collezione permanente.

“L’apertura del Museo del Design Italiano – afferma Stefano Boeri – rappresenta
la prima fase di un progetto più ampio e a lungo termine, sostenuto dal Mibac e
dagli altri soci di Triennale e concordato con ADI e Assolombarda, con cui
Triennale sta costituendo un’associazione. L’obiettivo è sia l’arricchimento della
nostra collezione attraverso politiche d’acquisizione mirate e nuove
collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università, musei, sia l’ampliamento in
Triennale degli spazi destinati al Design, allo scopo di fare della nostra istituzione
il più importante centro internazionale dedicato al Design italiano”.

Il progetto di ampliamento sarà legato al lancio di un concorso di progettazione


internazionale – a procedura aperta e in due fasi – che sarà bandito entro
maggio 2019. L’espansione includerà nuovi spazi espositivi in grado di accogliere
la collezione nella sua totalità e le aree destinate ai servizi per il pubblico, oltre ad
una riorganizzazione degli Archivi, per un totale di 6.000 mq.

Nella sua prima fase, il Museo del Design Italiano occupa lo spazio della curva al
piano terra del Palazzo dell’Arte, su una superficie di circa 1.300 mq. Sono
esposti circa 200 oggetti che raccontano la storia di trent’anni di
sperimentazione radicale in cui nuovi materiali, nuove tecniche e nuovi codici
estetici hanno rivoluzionato l’ordine prestabilito nella sfera domestica e nella
società. Organizzata cronologicamente dal 1946 al 1981, la selezione presenta
uno dei periodi di più grande influenza del design e dei designer italiani nel
mondo: quello intercorso tra gli anni dell’immediato dopoguerra e del miracolo
economico successivo fino ai primi anni Ottanta, quando l’arrivo sulla scena di
nuove esuberanti correnti come Memphis diede avvio – in Italia e nel mondo – a
una nuova era nella produzione del design.

L’allestimento punta a dare il massimo risalto alle opere e fornisce


approfondimenti sulla storia e il contesto in cui ogni oggetto è stato progettato,
attraverso l’esposizione di materiali in gran parte inediti provenienti dagli Archivi
della Triennale: fotografie, campagne pubblicitarie, packaging originali.
In determinati casi, inoltre, gli oggetti sono messi in dialogo con i corrispondenti
modelli in legno realizzati da Giovanni Sacchi – concessi in deposito a Triennale
Triennale Milano 2/2

da Regione Lombardia – per mostrare così l’evoluzione del progetto dalla fase di
studio e sviluppo fino alla sua realizzazione e messa in produzione.

“Prima ancora di essere un luogo di custodia e salvaguardia della memoria


storica del design italiano”, afferma Joseph Grima, “l’ambizione del Museo del
Design Italiano è quella di essere un luogo di ispirazione, secondo il senso più
antico della parola museo. Molto spesso il veicolo delle ispirazioni più intense e
formative non sono gli oggetti inanimati, ma le voci delle persone che li hanno
creati e la narrazione di dettagli apparentemente banali, che hanno determinato
scelte di importanza fondamentale per la storia del design. Abbiamo quindi
deciso di includere nel percorso alcune voci degli autori che hanno creato gli
oggetti esposti, cui è stato chiesto di raccontare in maniera semplice e diretta la
genesi delle loro creazioni e le condizioni culturali alle quali ogni oggetto
rispondeva”.

La peculiarità delle interviste che accompagnano il percorso espositivo è che


sono state tutte raccolte al telefono, prendendo spunto dall’affermazione di Vico
Magistretti: “A me piace il concept design, quello che è talmente chiaro che puoi
anche non disegnarlo. Molti dei miei progetti li ho trasmessi al telefono”.
Per offrire al visitatore ulteriori approfondimenti sul contesto in cui le opere sono
state create, una timeline corre sulle pareti della curva presentando eventi
storici, politici, sociali e di costume italiani e internazionali.

Questa prima fase del Museo del Design Italiano rappresenta un importante
punto di partenza per realizzare – anche attraverso l’Associazione Sistema
Museale del Design-Milano che nasce dal dialogo istituzionale promosso dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – un progetto che intende rafforzare e
consolidare il ruolo di Milano come capitale globale dell’industrial design.

Museo del Design Italiano – Parte I


Martedì-domenica, ore 10.30-20.30
Biglietto Museo del Design Italiano + XXII Triennale di Milano Broken Nature:
18 euro (intero) / 14 euro (ridotto)
Apertura al pubblico: 9 aprile 2019

Triennale Milano
viale Alemagna 6
20121 Milano
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