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SOMMARIO:
7. Conclusioni.
Non è mia intenzione fare. un bilancio, che oltre tutto è stato già
fatto autorevolmente da altri •3•. Il mio proposito è più modesto.
Poichè è in questione il formalismo giuridico, non sembra nè
inopportuno nè impertinente porre, a guisa di discorso
introduttivo, la seguente domanda: che cosa si intende per
formalismo giuridico? Il mio sospetto, non da oggi •4•, è che
questa espressione significhi cose diverse, molto diverse, alcune
buone, altre cattive, altre, soprattutto, inevitabili, con questa
conseguenza: che una polemica generale e generica contro il
formalismo finisce per essere una fonte di confusione che produce
equivoci, incomprensioni, discussioni inutili, esclusioni
ingiustificate. In questo articolo esamino quattro significati di u
formalismo giuridico", e non pretendo che siano i soli.
Ciò che non è affatto raro è la teoria legalistica della. giustizia non
più riferita al diritto positivo, ma al diritto naturale: anche nella
storia del diritto naturale la definizione più frequente della
giustizia è proprio quella formale. A chi non si accontenta della
risposta del positivista legalista: "quest'azione è giusta perchè
corrisponde alla legge positiva", e domanda: "ma la legge positiva
è giusta?", il giusnaturalista ha la strada, aperta per due risposte
"la legge positiva è giusta perchè comanda cose giuste", oppure
"la legge positiva è giusta perchè conforme alla legge naturale".
Questa seconda risposta è l'espressione del legalismo
giusnaturalistico. Chiunque affermi che la giustizia consiste nella
corrispondenza alle leggi divine o naturali, dà una definizione
legalistica della giustizia non diversamente da colui che afferma
essere la giustizia corrispondenza alle leggi positive. Ci si accorge
allora che in questo suo significato più ampio la concezione
legalistica della giustizia è frequentissima. Quando Carnelutti, ad
esempio, dice che la "la giustizia è conformità all'ordine
dell'universo" •12•, dà della giustizia una definizione puramente
formale. Il che "A permette d'intendere che la concezione formale
della giustizia non è affatto da ripudiare e tanto meno da irridire,
ma da tener ben presente in ogni discussione intorno al giusto e
all'ingiusto, perchè ogni ordinamento giuridico, sia esso positivo o
naturale, divino od umano, sembra non ne possa fare a meno.
(14) E. Kant, Principi metafisici della dottrina del diritto, trad. it., in
,Scritti politici e di filosofia. della storia, 1956. p. 406.
Ciò non toglie che si possa parlare di ricerche formali nel campo
del diritto indipendentemente dall'assunzione del punto di vista
Dormativo. Mi pare importante mettere in rilievo questo punto,
perchè, se non si fanno le debite distinzioni, si finisce per
coinvolgere. nella critica al normativismo - che si va facendo
sempre più diffusa e insistente in questi ultimi anni - alcune
innocenti ricerche che possono dirsi formali senza essere
necessariamente compromesse con la teoria normativa. Io stesso
ho ripetutamente chiamato " formale " la teoria generale del diritto
in quanto si occupi dei problemi relativi alle regole giuridiche
prescindendo dal regolato, e comprenda lo studio dei problemi
connessi alla struttura normativa del diritto come ordinamento
giuridico; ma non ho mai pensato con questo di privilegiare il
normativisino su ogni altra teoria del diritto •22•. Un autore che ha
fatto del termine "formalismo" un termine centrale della sua
costruzione teorica è stato il Cammarata •23•: ma egli intende per
formalismo, in contrapposto a dogmatica, lo studio delle figure di
qualificazione giuridica, duali risultano dalla considerazione del
diritto come criterio esclusivo di regolarità dei comportamenti,
cioè uno studio che prescinde da ogni indagine di carattere
psicologico sui motivi dell'azione Non stiamo a giudicare se i
termini di "teoria formale del diritto" e di "formalismo" siano
convenienti, o non se ne sarebbero potuti trovare di migliori : quel
che ci interessa è che nè la teoria formale del diritto nè il
formalismo, nel senso del Cammarata, si propongono come
uniche possibili forme della conoscenza giuridica. Mettono in
luce, ecco tutto, l'importanza e la autonomia dei problemi di
struttura e li distinguono dai problemi sociologici, storici,
psicologici, ecc. Il rimproverare a ricerche strutturali di essere
formali è come rimproverare a un cavallo di essere equino.
(22) Studi sulla teoria generale del diritto, cit., pp. 4, 34.
NORBERTO BOBBIO