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Clodia spudorata e dissoluta

Ma tuttavia chiederò a lei prima se preferisce che io mi trattenga con lei duramente,
gravemente, con la durezza propria degli antichi, o forse liberamente, dolcemente,
cortesemente. Se in quell’austero costume e moderazione bisogna che io resusciti
qualcuno fra quelli con la barba, non questa barbetta con cui questa si diletta, ma
quella irta che vediamo nelle statue antiche e nelle immagini, qualcuno che possa
rimproverare la donna e che a favor mio parli perché costei non sia molto in collera
con me. Che si mostri dunque qualcuno da questa stessa famiglia e l’importantissimo
Cieco stesso; che possa tollerare solo il minimo dolore chi non incontrerà mai costei.
E questo, se si farà avanti, farà e parlerà così: «Donna, cos’hai a che fare con Celio,
cosa con un giovinetto, cosa con un estraneo? Perché fosti tanto familiare da
concedere loro oro, o tanto nemica da temere il veleno? Non avevi visto tuo padre,
non eri a conoscenza che lo zio paterno, il nonno, il bisnonno, il trisavolo, il
bisarcavolo erano stati dei consoli; non sapevi, infine, almeno d essere la moglie di Q.
Metello, uomo illustrissimo e valorosissimo e attaccatissimo alla patria che, appena
uscito dalla casa paterna [lett: appena alzato il piede dalla soglia], superava tutti i suoi
concittadini in valore, gloria e dignità?».

Questionario

a. Cicerone attacca la figura di Clodia per mezzo di un suo antenato, in modo da


far risaltare maggiormente le sue colpe ed in modo da evidenziare quanto la
donna sia dissoluta, facendo addirittura proferire forti parole di sdegno e
accusa da un uomo illustre quanto, per esempio, Cieco.
b. Appio Claudio rimprovera a Clodia il fatto di aver tradito il marito con ogni
sorta d’uomo, di aver elargito oro, ma soprattutto di aver diffamato la sua
famiglia a cui appartenevano uomini illustri, fra i quali appunto il marito e lui
stesso.
c. Cicerone rimprovera a Clodia di aver tradito il marito con ogni sorta d’uomo,
fra cui “homine adulescentulo” e “alieno”, le fa pesare il fatto che abbia tradito
un uomo così illustre e valoroso.
d. Catullo quando parla della sua Lesbia nasconde dietro a questo nome fittizio
l’identità di Clodia; egli parla della donna inizialmente come dell’essere più
sublime che esista, ma una volta terminato il loro amore è rappresentata come
in questo brano di Cicerone, spudorata e dissoluta.
e. Da un lato Cicerone difende l’amico Celio, che gli era stato affidato dalla
famiglia perché fosse sotto la sua protezione; con questa orazione, però,
Cicerone può anche “vendicarsi” del fratello della donna menzionata, Clodio,
che lo aveva fatto esiliare.

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