Sallustio è uno storico e politico romano vissuto tra l’’87 e il 35 a.C. siamo ancora nel primo
secolo avanti scritto, questo storico che prima è stato anche politico,( a Roma queste due
cose si intrecciavano sempre tra di loro come abbiamo visto con catone e cesare per lo più
i politici era anche scrittori).Il passaggio da politico a scrittore in Sallustio accade in maniera
marcata in una prima fase della sua vita si dedica molto all’attività politica è un CESARIANO
quindi uno dei populares molto convinto di questa fazione politica a cui appartiene, con
l’appoggio di Cesare riesce a fare un cursus honorum nel giro di pochissimi anni( ma non
diventerà console ). Grazie alla stima che Cesare aveva nei suoi confronti gli viene affidato il
governo di una provincia e diventa il governatore della provincia DELL’AFRICA NOVA che
si trova in Africa confinante con Cartagine( che ormai era un possedimento romano ).
Sallustio in questa provincia non si distingue per un comportamento specchiato si fa
prendere da questo ruolo importante e quindi viene accusato di CONCUSSIONE E DI
MALVERSAZIONE ,la concussione è quando uno abusa della sua posizione di rilievo per
farsi pagare dagli altri ,mentre la malversazione è quando usa il denaro pubblico a scopi
anche privati . Erano accuse vere e per giustificarsi dice di essersi fatto coinvolgere in un
clima di corruzione generale che caratteristica Roma in questo primo secolo a.C. e per
discolparsi scrive la congiura di Catilina nella quale dice (è vero mi sono fatto corrompere ho
preso il denaro pubblico però cosa volete da me lo facevano tutti , sono cresciuto in un clima
che era questo ) per queste accuse viene mandato a processo, ma non verrà processato
perché Cesare farà di tutto per evitare che questo processo si svolga e gli consiglia di
ritirarsi a vita privata di lasciare gli impegni politici e Sallustio accetta e si ritira a vita privata
dopo che si era arricchito tantissimo durante la sua carriera ( infatti alcuni studiosi dicono
che lui possedeva questa villa quasi nel centro di Roma con gli horti sallustiani e cioè un
giardino enorme e bellissimo nel quale lui organizzava eventi ) e da quando si ritira
incomincia a scrivere e da qui inizia una fase piuttosto moralistica ( da qui capiamo che era
un personaggio molto contraddittorio perché fino a quel momento era stato un corrotto dopo
di che quando inizia a scrivere inizia a fare il moralista dicendo che sono tutti corrotti e che
nessuno segue il mos maiorum). Nelle sue opere da quel momento in avanti mette in
evidenza questo percorso di degenerazione che tutta la società romana secondo lui stava
attraversando e lui non si sente come uno contraddittorio perché dice che in questa
corruzione c’è stato dentro anche lui ma la colpa non è sua ma di tutta la situazione che si è
creata a Roma in cui lui si è trovato dentro: lui vede che da quando Cartagine è stata
distrutta fino ai giorni suoi c’è stato un continuo decadimento dei costumi cioè i romani non
hanno più avuto quell’idea di seguire i valori del mos maiorum ma hanno iniziato a pensare
al denaro e alle ricchezze perché finita l’ostilità con i cartaginesi è venuto a mancare
secondo lui il METUS HOSTILIS e cioè la paura del nemico ( la paura che Roma ha nei
confronti del nemico)( spiegazione di grammatica : se io dico la paura del nemico la posso
intendere in due modi o la paura che prova il nemico o la paura che io provo nei confronti
del nemico e si distingue tra genitivo soggettivo e genitivo oggettivo è importante per capire
il senso logico di ciò che dico se io dico” la paura del nemico” quella che prova nei miei
confronti questo è un genitivo soggettivo perché è lui che prova la paura ma se dico “ho la
paura del nemico” è oggettivo perché la paura non è più sua ma è colui su cui la paura
ricade.) . Quindi dopo la caduta di Cartagine secondo lui è iniziato questo processo di
decadimento dei costumi di Roma e quindi individuare dei momenti difficile gravi dove
questa degenerazione ( corruzione) arriva al culmine ,lui rievoca due momenti particolari :
LA CONGIURA DI CATILINA e la GUERRA CONTRO GIUGURTA che sono le due
monografie che ha scritto.
Sallustio è uno storico ma non si inserisce in quel filone tipico della storiografia di Roma che
era il filone della annalistica per cui si scrivevano gli avvenimenti anno per anno partendo
circa dalla fondazione arrivando alla contemporaneità , lui è il primo tra tutti gli storiografici
del tempo che inizia questo genere muovo segue più che altro quello che viene definito un
sottogenere dell'analista e cioè quello della MONOGRAFIA e cioè scrittura unica e sola
quindi si sofferma a raccontare un solo episodio storico con pochi personaggi che avviene
in un tempo ben ristretto e definito e anche in uno spazio ristretto e definito( stessa
dentizione che c’è tra un romanzo e un racconto breve) quindi l’ Annales sono un racconto
storico di ampio respiro che racconta tutti gli avvenimenti anno per anno mentre le
monografie racconta un singolo avvenimento .Sallustio sceglie gli avvenimenti che secondo
lui sono più importanti per trasmettere il suo messaggio cioè del decadimento del popolo
romano .La congiura di Catilina tratta l’avvenimento più vicino a lui nel 63 a.C. mentre l’altra
monografia tratta della guerra contro Giugurta, accaduta un po’ prima tra il 111 circa e il
106/105 circa una guerra che si è sviluppata nel corso di diversi anni.
La guerra è ambientata in Africa perché in Africa c’era il regno di Numidia( uno stato che si
trovava vicino Cartagine più o meno nella zona dell’attuale Algeria ) questo regno era un
regno che da sempre era stato amico e alleato dei romani . Però ad un certo punto uno di
questi re che si chiamava Massimalista che era amico dei romani muore e lascia il regno a
suo figlio Micipsa che a sua volta quando muore suddivide il regno in tre e lo lascia ai due
figli ufficiali ADERBALE E IEMPSALE e in più a GIUGURTA che era il suo figlio adottivo (
l’aveva adottato dal fratello) Giugurta era un ragazzo bravissimo e intelligentissimo ma poi si
rileva un avido di potere che non riuscivano più a tenere sotto controllo .Micipsa suddivide il
regno in tre parti dando una parte anche a Giugurta ma lui non si accontenta e uccide
Iempsale e poi fa la guerra ad Aderbale perché si vuole impadronire di tutto il regno ,
Aderbale che resta a combattere contro Giugurta chiede aiuto ai romani.
LATINO 7/10
1 monografia
Sallustio è uno storico un po diverso dagli altri storici perché non segue il metodo
annalistico ma quello monografico (sottogenere della storiografia che vede la trattazione di
un avvenimento molto più ristretto dal punto di vista dell’argomento del tempo e dei
personaggi che coinvolge). questa considerazione della storia che fa Sallustio vede il
processo storico che ha vissuto come un processo che parte da una situazione positiva ed
arriva ad una posizione negativa che vede col passare del tempo, un aggravarsi della
corruzione della degenerazione, del comportamento dei romani e lui descrive questa
evoluzione della vita dei romani come se lui non c'entrasse niente nonostante sia inserito in
questa faccenda, perché lui lo vediamo coinvolto in faccende e azioni di corruzione e
comportamenti non giusti, quindi in questa sua visione che ha dei fatti storici che riguardano
i romani, pone al culmine di questo processo di corruzione l’anno 63 a.c. anno della congiura
di Catilina, lui dice: “certo che possono accadere cose di questo tipo la congiura di Catilina, il
fatto che alcuni romani si siano permessi di organizzare qualcosa per sovvertire lo stato,
capovolgere le istituzioni, qualcosa ai suoi occhi di scandaloso, di assolutamente
inconcepibile, se siamo arrivati a questo punto dice Sallustio è perché ultimamente dalla
distruzione di Cartagine ad oggi, Roma si è adagiata, abbandonata da questa vita troppo
comoda, non ci sono state più situazioni di pericolo esterno significative, quindi Roma è
diventata molle anche nei costumi. questo processo di degenerazione arriva al culmine e lui
ritiene che questa congiura di Catilina sia particolarmente significativa e decide di esporre i
fatti in questa monografia.
2 monografia
guerra contro Giugurta (115-105 a.C.). La situazione di questo regno che si trovava in Africa
vicino a Cartagine da sempre alleato coi romani comincia poco a poco a diventare
pericolosa, perché Massinissa (antico re che aveva lasciato come erede Micipsa suo figlio)
questo Micipsa ha avuto 3 figli (2 suoi Iempsale e Aderbale e uno adottivo: suo nipote
Giugurta) lui suddivide il regno in 3 parti da dividere ai figli, compreso Giugurta (era un
ragazzo intelligente capace bravo nell’arte militare, aveva combattuto fianco a fianco con i
romani) aveva inizialmente seguito un rapporto di alleanza con i romani, ad un certo punto
devia tutte queste sua capacità sia fisiche che morali (perché anche molto istruito) mettendo
al servizio di questa sua eccessiva brama di potere una persona così dotata ma le qualità le
mette a servizio di desideri e aspirazioni negative, non è una cosa buona, si può essere i più
intelligenti ma se si sfruttano le capacità in modo negativo non va bene. suddivide il regno e
lascia ai figli parti più o meno uguali, Giugurta inizia a deviare con la sua testa dicendo che
voleva tutto lui, la prima cosa che fa, non controllando queste sua passione, uccide
Iempsale e dopo fa la guerra ad Aderbale, il quale aveva da sempre conosciuto i romani
come suo alleato, chiede aiuto ai romani, i romani intervengono e scoppia la guerra tra
Aderbale e i romani contro Giugurta 8 cosa strana perché alcune volte Giugurta aveva
combattuto a fianco dei romani) i romani vanno nel regno di Numidia (attuale Algeria) per
combattere contro Giugurta ma invece di combattere si lasciano corrompere per Giugurta
che da soldi ai principali comandanti che vanno a gestire questa guerra in cambio di una
“trattativa di pace” molto sconveniente per i romani, Sallustio critica questo lassismo e
corruzione di questi consoli (personaggi di spicco) che vanno li a combattere la guerra
invece di combattere trattano una “pace” per il compenso di denaro da parte di giugurta, la
guerra prosegue (perchè rallenta con queste fasi di trattative e di pace) e i romani intanto
iniziano un dibattito perché c’è una parte del senato che riflette su questa cosa, pure alcuni
tribuni della plebe (che rappresentano il popolo) che criticano e fanno presente questa cosa
“come è possibile una cosa del genere, quelli si sono fatti pagare, non hanno fatto la guerra”
a roma si anima questo dibattito e quindi Sallustio riporta tutte queste fasi delle guerra
contro Giugurta.
Viene descritta in modo dettagliato la personalità di Giugurta, vengono descritte le fasi della
guerra, si decide di mandare al posto.
in seguito alla riflessione e dibattito che si fa, si decide di mandare in Africa, al posto dei
consoli che avevano gestito la guerra fino a quel momento Gaio Mario, la guerra era in fase
di stallo e quindi rimandare Gaio Mario a gestire questa guerra in modo definitivo (homo
novus, non veniva da famiglie già nobili, personalità molto importante a Roma, aveva anche
fatti la riforma dell’esercito (aveva stretto a sé molti dei soldati, ai quali aveva promesso la
carriere militare, aveva consentito l’arruolamento per la maggior parte dei cittadini che si
volevano arruolare Che fa un bel discorso al popolo romano per convincerlo del fatto che
guardate che questa corruzione non è affatto una bella cosa bisogna reagire cerca di
esortare i romani e a fargli capire che la nobiltà non si sta comportando bene.
In tutto questo viene dato particolare rilievo alla figura di Giugurta che per molti aspetti è
simile alla figura di Catilina. Che ritratto viene fatto a Giugurta? Un ritratto molto simile a
quello di Catilina ci sono molti elementi che si richiamano in queste due descrizioni in questi
due personaggi entrambi sono persone dotate di particolare qualità Sia dal punto di vista
fisico che morale Catilina è di estrazione sociale diversa rispetto a Giugurta perché è di una
famiglia nobile sì ma decaduta mentre Giugurta appartiene ad una famiglia proprio reale. Ma
tutti e due sono dotati di straordinarie qualità fisiche di Catilina viene detto che lui è
particolarmente resistente a tutte le fatiche a tutte le sofferenze riesci e a sopportare il
freddo il caldo, anche yogurt viene descritto come un ragazzo particolarmente resistente
però la cosa principale è proprio che entrambi si mettono al servizio del male e quindi è una
cosa che Sallusti mattina evidenza perché non condivide. Giugurta alla fine muore, la guerra
viene vinta dai romani e si ripristina quello che era la vecchi alleanza ecc. Della congiura di
Catilina è particolarmente importante il premio perché nel Proemio lui tenta di giustificarsi di
quella che è la sua scelta di non dedicarsi più alla vita politica attiva ma dedicarsi alla
scrittura quindi cerca in tutti modi di esaltare quella che è l’opera scritta la cosa più
impegnativa è quella di compiere le azioni, quelli che si impegnano nella vita di attività
militari ecc. ma comunque dice che scrivere un’opera non è per niente facile si devono
superare anche lì molti ostacoli in particolare quello che pensano poi lettori il perché si è
fatta da una determinata scelta delle cose da raccontare quindi lui dice che anche scrivere
non è una cosa da poco e poi si giustifica anche per esempio in un altro passaggio sempre
del Proemio si giustifica nel fatto che anche lui stesso Sia stato corrotto il fatto che lui non
abbia conosciuto una situazione diversa che tutti intorno a lui erano persone corrotte e che
quindi anche lui si è comportato allo stesso modo sin dalla fanciullezza a conosciuto questo
tipo di ambiente ci sono tutte queste giustificazioni che lui fa e dunque poi inizia il racconto
della storia la storia di questo Catilina che cerca prima per vie legali di conquistare il
consolato la prima volta non ci riesce la seconda volta non ci riesce alla fine decide di fare
l’atto di forza ovvero questa congiura che sarà sventata per il tradimento, il tradimento è un
altro punto di contatto con Giugurta perché anche giù Kurt a viene tradito ad un certo punto
da un suo alleato (re della Mauritania) che lo tradisce, Che poi contribuirà anche a fargli
perdere la guerra. Catilina viene scoperto da Cicerone lui tenterà addirittura di uccidere
Cicerone perché hai capito che Cicerone E quindi alla fine dopo varie vicissitudini nella fase
finale lui scappa anche via da Roma ad un certo punto poi ce la fase della seduta del Senato
nel dicembre del 63 importante perché li si discute che cosa fare che destino far avere i
congiurati e c’è anche lì un bel confronto tra le personalità importanti tra Cesare e Catone
(Catone Luticense non il Censore) il quale però anche lui si fa un po’ portavoce della parte
più conservatrice di Roma quindi dice no qui hanno proprio combattuto contro i valori di
Roma hanno tentato di sovvertire lo Stato. Ad un certo punto Catone scappa perché nelle
guerre civili non sopporta che Cesare (lui era un anti Cesariano) Che Cesare stia prendendo
il potere dice che piuttosto che perdere la libertà (Dante sceglie catone come custode del
purgatorio perché rappresenta l’ideale della libertà, pur essendo un suicida lo mette lì come
custode, pur essendo suicida quando poi Dante condannerà Catone essendo suicida perché
il suicidio è un peccato però lui l’ha fatto per un valore molto alto che è il valore della libertà
che è qualcosa di straordinario secondo il punto di vista di Dante quindi giustifica il discorso
del suicidio e lo pone come un personaggio importante nella Divina Commedia) Quindi lui
scappa nella guerra civile quando vede che Cesare sta avendo la meglio perché teme che
Cesare si ponga come dittatore e si suicida per la libertà perché non sopportava che la
Repubblica perdesse libertà. In quella famosa seduta del Senato del dicembre del 63 i
senatori discutono su cosa fare di questi congiurati vanno esiliati o vanno condannati a
morte si pongono questa domanda da una parte ci sono questi due rappresentanti Catone il
più conservatore che dice che vanno condannati a morte perché hanno fatto veramente una
cosa grave cercando di sovvertire lo Stato mentre dall’altra Cesare che è un po’ più morbido
nella linea perché in effetti anche Cesare aveva cercato di prendere il potere in quella
maniera perché Cesare si stava ponendo come un tiranno quindi un tiranno non poteva
giudicare Catilina per quello che aveva fatto non si era comportato tanto da difensore delle
istituzioni repubblicane quindi alla fine Cesare non poteva tanto giudicare Catilina allora dice
beh sicuramente ha fatto una cosa sbagliata però secondo me l’esilio è sufficiente. Nella
parte finale Sallusto nella battaglia famosa di Pistoia Catilina viene esaltato perché viene
raccontato tutto il suo modo di agire il fatto che lui si butti nella mischia combatta insieme ai
suoi e che alla fine voglia morire da eroi che tenti tutto per tutto alla fine c’è questa bella
descrizione anche dell’espressione del volto di Catilina con il quale finisce il racconto della
monografia. Lui quasi sorride contento del fatto che si è potuto mostrare come un eroe e
così si chiude tutta la storia di questa monografia per quanto riguarda lo stile è molto
particolare perché ci sono dei modi di scrivere che sicuramente si distinguono la domanda
che sorge spontanea è maschile contesto come faccio a capire se se sia di Cicerone o di
qualunque altra persona alla fine si capisce se hai esperienza ma anche noi se leggiamo
brano di Cicerone di Sallusti ho potremmo capire qual è quello di Sallusti ho perché ci sono
delle caratteristiche che si contraddistinguono intanto uno si contraddistingue per
l'argomento che tratta per esempio si sta parlando di Kathy Lina è abbastanza facile capire
di chi è I parlanti Cicerone però Sallusti ho si distingue perché usa tantissimo l'arcaismo ci
sono per esempio le i al posto delle e per esempio, al posto di dire homnes, dice homnis
oppure la u al posto della o oppure quando trovo la forma accorciata della terza persona
plurale del perfetto per esempio scripsere invece che scripserunt, qui mi posso confondere
anche un infinito, sallustio usa gli arcaismi per dare serietà alla propria narrazione, quindi
uso un termina arcaico perché riesco a dare maggiore serietà a quello che sto raccontando,
altre cose che usa solo la brevitas, è tipica di sallustio, ovvero raccontare i fatti attraverso
delle frasi che spesso lasciano ellittico il verbo, cioè lo lasciano sottinteso, oppure la variatio,
ovvero cambiare costruzione quando potrei mantenere la stessa, per esempio ho bisogno di
fare una concessiva e una coordinata alla concessiva, anziché mettere due volte il
quamquam o etie e indicativo, una volta trovo il quamquam e un’altra volta ci trovo il cum
narrativo, che pure mi può fare l a concessiva, (perché lo fa? è il suo stile). *un altro
elemento tipico di sallustio è il cavalierismo, lui divide sempre tutto in due come uno stile
binario, da una parte una cosa dall’altra un’altra, per esempio: divide i due compiti,
dell’animus e del corpus, c’è sempre questa impostazione nello spiegare le cose, stile
binario stile tipico anche di Machiavelli, e si contrappongono talvolta queste due parti.
LATINO 12/10
continuo pag 460
“Alterum - est”: lui giustifica la sua attività di storico prk x i romani l’attività pratica politica era
molto più importante che non l’attività di scrittura, quindi sente di giustificarsi-> dice che
siamo
fatti di due parti, la parte più elevata è l’anima, che abbiamo in comunque con i dei, e poi
meno elevata è il corpo che abbiamo in comune con le bestie.
TRADUZIONE: una parte è in comune con i dei, l’altra è i comune con le bestie
[3] E per questo/ perciò (quo= viene usato quasi come nesso relativo, è usato in ablativo ) mi
sembra (verbo videor costruito con aggettivo neutro al comparativo) più giusto aspirare alla
gloria
con i mezzi dell’ingegno piuttosto che con quelli(i mezzi) della forza fisica, poiché la stessa
vita della quale (abbiamo qua che mi introduce relativo, inoltre è un abl. strumentale retto da
fruimur
che è deponente) usufruiamo è breve, mi sembra (videtur sottinteso) più opportuno rendere
lunga la memoria di noi(Maxume è arcaismo per maxime) quanto più possibile
[4] Infatti, la gloria delle ricchezze e della bellezza, è effimera/ fluida e fragile, la virtù è
considerata illustre ed eterna.
[5](sed-fuit-> principale) Ma a lungo vi fu tra i mortali( cioè fra i uomini, mortalis è un
arcaismo per mortales, che è accusativo) una grande disputa se (introduce interrogativa
indiretta disgiuntiva)
(vine: il ne è attaccato a “vi” e mi introduce interr indiretta)la capacità di combattere
provenisse dalla forza del corpo o dalla virtù dell’animo.
[6] Infatti sia prima che tu inizi un azione , è necessario(opus est->regge ablativo ) il
consulto/ la riflessione ,sia quando avrai pensato, c'è bisogno dell’azione prontamente.
[7] Così l’una e l’altra cosa (pensiero e azione) di per sé incompleti(nel senso se stanno da
soli sono incompleti) hanno bisogno l’uno dell’aiuto dell’altro (verbo eget-> regge compl. di
privazione, cioè ablativo)
Del proemio ci fermiamo a [7] fino a eget.
TRADUZIONE PAGINA 463
Catilina parla della gloria che viene anche dall’opera di scrittura, lui dice che è difficile
scrivere un’
opera letteraria che dedicarsi alle azioni-> scrive le ragioni
Lui giustifica la sua corruzione prk tutti intorno a lui erano così
[3,1] Ma nella grande abbondanza delle attività, la natura indica a chi un percorso e a chi un
altro/ un percorso diverso ad ognuno ( si riferisce alle nostre attitudini-> la natura dice quali
saranno la
nostre attitudini)(aliud-> accusativo riferito a iter , alii è dativo ed è aggettivo pronominale prk
hanno genitivo in ius e dativo in “i”). È bello fare bene allo stato, ma anche non (naud) è
brutto
(negare il contrario-> figura retorica del litote; poi c’è un altra fig. Retorica che è il chiasmo) è
possibile diventare (fio-fis)famoso sia in pace e sia in guerra ( dice che è possibile diventare
famoso con otium letterario-> sta giustificando il fatto che ha abbandonato vita politica). E
molti sono lodati, sia i quali agirono sia coloro che scrissero(fecere e scripsere sono due
forme sincopate, infatti stanno per fecerunt e scripserunt, cioè 2 arcaismi)le azioni degli altri.
[2] E a me certamente,(testi-> introduce concessiva) (par gloria-> soggetto) Anceh se la
stessa gloria non (audquaquam=non) segue/ viene dietro lo scrittore e l’autore delle cose.
Tuttavia prima di tutto (arduom è arcaismo per arduum)mi sembra difficile descrivere le
imprese: prima di tutto perché (quod causale)le azioni devono essere adeguate alle parole(
perif. Passiva), in secondo luogo perché la maggior parte ritiene i delitti che tu
eventualmente hai criticato, ritengono che siano stati detti questi delitti per cattiveria e per
invidia(indicta esse-> infinitiva perfetto passivo fa parte infinitiva retta da putant)(quae
reprehenderis=relativa con valore eventuale), quando invece tu ricordi/ parli della grande
virtù e della gloria degli onesti, le cose (ea-> ellissi antecedente) che ciascuno(quisque è
soggetto) ritiene facile(facilia ->compl. predic. Dell’oggetto) a farsi (factu supino passivo), le
accetta con animo tranquillo, invece le cose al di sopra di quelle, le considera per false come
se fossero inventate.
[3] Ma io da adolescente sin dall’inizio(inizio è avverbio), come la maggior parte delle
persone, fui attirato (latus sum deriva da fero-fers-tuli-latum-ferre) allo stato dalla passione .
E lì molte cose
(advorsa arcaismo per adversa, fuere arcaismo per fuerunt) mi andarono storte/ mi furono
avverse
LATINO 19/10
continuo pag 463
(Da “nam… vigebant”-> cumulativo, cioè accumulo di sostantivi messi uno dopo l’altro senza
virgola) Infatti al posto della vergogna, al posto della parsimonia, al posto della virtù
Vigevano l’audacia, lo sperpero e l’avarizia.
[4] Queste cose(nesso relativo) (tametsi-> introduce concessiva) , nonostante il mio animo
disprezzasse tutte queste cose, non avezzo alle cattive arti, tuttavia tra così tanti vizi, la
debole età era trattenuta/tenuta prigioniera da una corrotta ambizione (corructa ha 2
traduzione: o nominativo riferito ad etas quindi come predicativo predic del soggetto oppure
come abl singolare riferito ad ambitione-> il senso non cambia)
[5](Quom sta per cum(arcaismo)-> cum narrativo con valore concessivo) E pur non essendo
d’accordo dagli cattivi costumi degli altri(vexabat-> regge me) non di meno travagliava me lo
stesso desiderio di onore,che travagliava anche gli altri, la fama e l’individia ->la fama,
l’invidia e lo stesso desiderio di onore che travagliava anche gli altri, travagliava me.
[4.1] Dunque quando il mio animo si acquietò dalle molte preoccupazioni e dai molti
pericoli(temporale ubi~ requiebit e coord temporale “et decrevi”-> “decrevi” viene dall’italiano
decerno, che significa selezionare in ita, però in latino signifuca scegliere -> infatti prima
seleziono e poi scelgo) E quando decisi (ubi decrevi,con ubi sottinteso-> regge infinitiva
“habendam( esse)", ovvero una
infinitiva con dentro una perifrastica passiva, in cui esse è sottinteso !!! Attenzione può
chiedere in verifica) che la restante età, doveva essere trascorso lontano dalla politica. Non
fu consiglio a
me (dativo di possesso) / non decisi di consumare questo buon ozio/tempo libero
nell’ignavia e nella inattività, né decisi (sempre sottinteso) di trascorrere il tempo intento/
impegnato nel coltivare un campo (ufficis servilibus-> “impegni da servi”apposizione rispetto
“colundo”, “venando”che sono ablativi del gerundio) o nel cacciare attività tipica dei servi.
[2]Ma(regressus-> part. perfetto. Verbo “regredior”, che è deponente) essendo ritornato al
proposito e alla passione ( a quo-> più a meno prolessi della relativa) , da cui la cattiva(mala
ambitio-> sogg relativa) ambizione mi aveva trattenuto , decisi (statui è la principale è regge
il
percribere) di descrivere (perscribere) le imprese del popolo romano a brani/ pezzo per
pezzo (“carptim” avverbio di modo -> ci da il senso della monografia-> lui si sofferma a
descrivere determinate scene) Come(ut avverbio) ciascuna ( quaeque-> pron. indef. neutro)
cosa sembrava degna di memoria(memoria-> in ablativo prk verbo regge abl) tanto più che
(quod-> causale) avevo l’animo(dativo di possesso) libero dalla speranza per il timore e per
le fazioni dello stato.
[3]pertanto riguardo la congiura di Catilina dirò in breve (“verissume”-> arcaismo per
verissime)
quanto più sinceramente potrò, infatti questo delitto, io lo ritengo memorabile soprattutto per
la novità della scelleratezza e del pericolo (memorabile -> compl. predicativo
dell’oggetto)(quoius->
arcaismo per cuius-> usato come nesso relativo) riguardo ai costumi(cioè modi di essere) di
quest’uomo Devono essere spiegate prima che io inizi a raccontare (narrandi->gerundio)
(explananda sunt->perif. Passiva) (ultima frase letteralmente si traduce “ prima che io faccio
l’inizio del narrare”->!!! Può chiedere in verifica)
TRADUZIONE PAG 477
Sallustio descrive Catilina e parte con un inizio e e finisce una fine negativa -> sin da piccolo
cresce in questo ambiente negativo e quindi sin da piccolo si è formato al crimine. Sallustio
descrive invece Giugurta inizialmente positivamente poi dice che con passare del tempo
incanala le sue qualità positive per scopi negativi
Lucio Catilina, nato da una nobile famiglia, fu di grande forza sia di anima sia di corpo
TRADUZIONE (Magna vi-> ablativo qualità ), ma di ingegno cattivo e perverso (abl. qualità )
(fueret forma arcaica sta per fuerunt) . A questo sin dall’adolescenza furono
gradite(predicato nominale) le guerre intestine, le rapine e la discordia civile (cumulatio-> fig.
Retorica) e lì esercitò la sua giovinezza
[3] (Cumulatio) il corpo tollerante della fame, del freddo e della veglia (quoiquam-> sta per
cuiquam, che è dativo del pronome indefinito “qualcuno”) Al di sopra di quanto sia credibile
per ciascuno
Intendo narrare la guerra che il popolo romano condusse contro Giugurta re dei
Numidi.(quod relativa) Prima di tutto pk fu durevole/lunga e sanguinosa e dall'esito
incerto.(varia victoria è un ablativo di qualità) Poi perché allora per la prima volta si andò
contro la superbia della nobiltà (itum est=verbo intransivo usato al passivo=>diventa
impersonale) Questa lotta mescoló tutte le cose divine e umane(2 aggettivi) e a tal punto di
follia giunse che alle lotte civili posero fine solo la guerra e la devastazione dell'Italia.
Analisi del periodo
Bellum .....sunt=principale+perifrastica attiva
Quod...gessit=relativa
Primum quia ....fuit=causale
dein quia...Est=causale
Quae=nesso relativo
Quae...promiscuit=principale
Eoque....processit=coord alla principale
Ut....=consecutiva
Prima che io ponga l'inizio di cosa tal fatta (un 'impresa di tal modo) ripeterò poche cose
precedenti(deve esporre l'anteffato prima)supra=avverbio quo=finale
Affinché siano più evidenti tutte le cose per conoscerle
Analisi del periodo
Priusquam....expedio=temporale
Sed pauca....repetam=principale
Quo...Sint=finale pk c'è un comparativo=>magis inlustria,si chiama comparativo perifrastico
che non ha il suffisso ior-ius ma ha una parola/perifrasi diversa
Ad cognoscundum=finale valore del gerundio
Facinora fecerat=allitterazione
Bello Punico secundo(ablativo di tempo determinato, complemento di tempo
determinato)Durante la seconda guerra punica [quo(relativa)] nella quale Annibale
comandante dei Cartaginesi dopo (post=complemento di tempo)la grandezza del popolo
romano aveva distrutto soprattutto le risorse dell'Italia,Massinissa re dei Numidi accolto in
amicizia da Scipione che ebbe dopo il soprannome di Africano grazie alla sua virtù(c'è un
dativo di possesso)
Quo...adtriverat=relativa
Masinissa....multa....fecerat=principale
In amicizia...Scipione=subb.+participio
Quoi...fuit=relativa
(africano è dativo,attratto dal relativo quoi)
Per queste cose vinti i Cartaginesi e catturato Siface (victis.. capito..=ablativo assoluto)di cui
ci fu un potente e vasto impero [late(avverbio)] in Africa,il popolo romano, qualunque città e
terreno aveva preso con la forza diede in dono al re.
Quae =nesso relativo
Regi dono=doppio dativo(dativo di vantaggio =>regi ,e di fine=>dono)
Quoios(quius)
Ob quae(nesso relativo)...populus Romanus...regi dono dedit=principale con doppio dativo
Quascumque....ceperat=relativa con indefinito(pronome misto)
Perciò l'amicizia di Massimissa rimase per noi fedele e onorevole,ma la fine della sua vita e
del suo potere fu la stessa.
Igitur...permansit=principale
E idem la frase dopo=>Sed....fuit
Poi il figlio Micizia ottenne da solo poiché i fratelli Mananabale e Gulussa erano morti di
malattia.(Mastanabale....absumptis=ablativo assoluto)
Egli da lui stesso(riflessivo rispetto al soggetto)generò 2 figli Aderbale e Iemsale e Giugurta
il figlio del fratello Massanavale che Massimissa aveva lasciato nella posizione di privato
cittadino, poiché era nato da una concubina,lo tenne in casa con la stessa educazione con
la quale tenne i suoi figli.
Is...genuit=principale
Iugurthamque....eodem...habuit=coord alla princ. Dentro c'è quo...Domi=relativa, è sottinteso
un altro habuit
Quem Masinissa privatum dereliquerat=relativa
Quod...erat=causale