Sei sulla pagina 1di 18

Totalizzazione-Ricongiunzione

Totalizzazione retributiva
INPS- ex INPDAP –ENPAM

Vantaggi e svantaggi di una scelta difficile


L’ attività lavorativa dei medici e degli odontoiatri dà
luogo a rapporti giuridici diversi e conseguentemente
comporta versamenti contributivi presso differenti Enti
previdenziali

• L’I.N.P.S è l’ Ente previdenziale di riferimento per il medico o


odontoiatra dipendente privato presso cliniche o case di cura.

• Per il medico o odontoiatra dipendente pubblico l’ Ente


previdenziale di riferimento è stato l’I.N.P.D.A.P fino a
quando non è confluito in I.N.P.S ( I.N.P.S. ex-I.N.P.D.A.P.)
(Dal 1° gennaio 2012 per effetto del decreto legge numero 201 del 6 dicembre
2011 "decreto salva Italia", poi convertito con modifiche nella legge numero 214
del 27 dicembre 2011, l’Inpdap è confluito in Inps)

• Per gli specializzandi è l’ I.N.P.S Gestione separata


• L’ENPAM invece costituisce l’Ente previdenziale per i medici medicina
generale ( assistenza primaria, continuità assistenziale, emergenza
territoriale, pediatria di libera scelta) e per gli specialisti ambulatoriali con
rapporti di convenzione presso le strutture del SSN e per i medici in
Formazione della Medicina Generale

• Esistono poi gli specialisti esterni che operano in strutture con accredito, le
quali hanno l’obbligo di versare il contributo a favore dei medici e/o
odontoiatri presso il Fondo degli Specialisti Esterni

• I versamenti contributivi finiscono nei Fondi Speciali dell’ENPAM,


rispettivamente nel Fondo di Medicina Generale, nel Fondo degli Specialisti
Ambulatoriali ed in quello degli Specialisti Esterni.

• Per i medici in Formazione per la medicina generale l’Ente di riferimento è


ENPAM

• I medici che svolgono attività di libera professione di natura medica


( compresi i medici dipendenti) sono soggetti al versamento contributivo
presso il Fondo di Previdenza Generale dell’ENPAM- Quota B
• Tutti i medici ed odontoiatri iscritti all’albo sono tenuti al
versamento contributivo obbligatorio presso il Fondo di Previdenza
Generale dell’ENPAM -Quota A

• Ciò consente a tutti i medici di conseguire all’età convenuta, in base


al regolamento ENPAM, la pensione riferita ai contributi versati
presso la quota A del Fondo previdenza Generale dell’ENPAM,
indipendentemente dal conseguimento di altre pensioni derivanti
dall’INPS (INPS ex- INPDAP)o dall’ENPAM stessa.
• Da quanto premesso si evince che non esiste un unico Ente previdenziale di
riferimento per la categoria dei medici e degli odontoiatri ma più Enti con regole
proprie e differenti, tanto da comportare talvolta interpretazioni di leggi e di
norme in modo differente da Ente a Ente

• Il medico o l’odontoiatra nel corso della propria esistenza può aver svolto attività
lavorativa con rapporti giuridici differenti, che ha dato luogo a versamenti
contributivi presso Enti previdenziali differenti

• In questo caso si pone il problema di come utilizzare gli spezzoni contributivi nei
vari Enti sia per ricavarne una quota di pensione e sia per farli eventualmente
valere nel computo dei requisiti per il diritto alla pensione.

Per non perdere i contributi versati esistono:


• la ricongiunzione;
• la totalizzazione;
• la totalizzazione retributiva

Questi tre istituti presentano sia aspetti favorevoli che sfavorevoli,


conseguentemente la scelta di uno di essi deve essere ben ponderata.
Differenze in generale tra ricongiunzione, totalizzazione e totalizzazione retributiva

Ricongiunzione
• La ricongiunzione comporta il concreto trasferimento dei contributi presso l’Ente
previdenziale accentrante e le prestazioni vengono calcolate secondo le regole in vigore
presso il suddetto Ente.
• La ricongiunzione non consiste in un semplice trasferimento alla pari dei contributi, ma
l’Ente di destinazione dei contributi calcola l’eventuale onere differenziale che serve, con
l’aggiunta dei periodi contributivi da trasferire, a raggiungere la quota virtuale di maggiore
pensione ottenibile secondo il proprio ordinamento pensionistico.
• Il trasferimento della posizione contributiva avviene dall’Ente per il quale l’attività
lavorativa è cessata all’Ente in cui la posizione è attiva.
• L’aspetto sfavorevole della ricongiunzione è che essa comporta generalmente un onere

Totalizzazione
• Nella Totalizzazione i contributi non passano da un Ente previdenziale ad un altro e
ciascun Ente calcola la propria quota di pensione.
• La totalizzazione è sempre gratuita.
• L’aspetto sfavorevole è che nella totalizzazione la misura del trattamento pensionistico è
determinata con le regole del sistema contributivo

Totalizzazione retributiva
• E’ gratuita
• Essa riguarda i medici della dipendenza pubblica ( con riferimento previdenziale INPDAP)
che sono passati alla dipendenza privata( con riferimento previdenziale INPS) ed i medici
iscritti alla Gestione Separata INPS( Es. Specializzandi- Co.Co.Co.)
• Pensione più bassa rispetto alla ricongiunzione
• Va tenuto presente che si può fare domanda o di ricongiunzione oppure di
totalizzazione; la richiesta di totalizzazione è alternativa rispetto alla
ricongiunzione e viceversa.
Non possono essere fatte contemporaneamente la domanda di totalizzazione e
di ricongiunzione

• Dopo aver fatto la domanda di ricongiunzione e dopo aver ricevuto la


comunicazione ufficiale del costo della ricongiunzione li medico o odontoiatra può
anche rifiutare di pagare ( inizialmente le prime tre rate); in tal caso può
ripresentare la domanda dopo aver maturato altri 10 anni di contributi oppure a
fine carriera sulla base della Circolare esplicativa del Ministero del Lavoro e
della Previdenza sociale n.77 del 20 ottobre 1979 in riferimento ad una
pronuncia della Corte dei Conti
LA TOTALIZZAZIONE

La totalizzazione consente di utilizzare, in modo totalmente gratuito, gli spezzoni


contributivi accreditati nei vari Enti sia per ricavarne una quota di pensione e sia per
farli eventualmente valere nel computo dei requisiti per il diritto alla pensione
di vecchiaia, di anzianità, di inabilità ed indiretta

Riferimenti normativi della totalizzazione

• Decreto legislativo 42/2006 ( disciplina della totalizzazione)

• Circolare esplicativa n. 69 del 9 maggio 2006 dell’INPS( periodi assicurativi coincidenti)

• Legge 247/2007 (Facoltà di cumulo per periodi non inferiori ai 3 anni e novità sul riscatto
degli anni di studio)

• Decreto Legge 201/2011( Decreto “ Salva Italia”) convertito in Legge 214/2011


( Abolisce il requisito minimo di 3 anni. Con l’ art 24 , comma 19 del Decreto Legge
201/2011 è stata disposta la facoltà di cumulare i periodi assicurativi, non coincidenti, di
qualsiasi durata )

Tra i destinatari i soggetti iscritti a INPS, INPS Gestione Separata,INPDAP e ENPAM


La totalizzazione è ammessa a certe condizioni:
• Pensione di vecchiaia in regime di totalizzazione. La pensione può essere richiesta
al compimento del 65° anno (età identica per uomini e donne) qualora i periodi non
coincidenti di contribuzione esistenti presso le diverse gestioni, sommati tra loro (cioè
totalizzati), raggiungano almeno 20 anni complessivamente (totalizzazione di vecchiaia);
• Pensione di anzianità in regime di totalizzazione La pensione può essere richiesta anche
prima del 65° anno, se la sommatoria dei periodi non coincidenti raggiunge o supera
complessivamente i 40 anni (totalizzazione di anzianità)
• Pensione di inabilità in regime di totalizzazione. La pensione può essere richiesta a qualsiasi
età, a condizione che risultino raggiunti, con la sommatoria dei periodi non coincidenti, i
requisiti contributivi minimi previsti da ciascuna gestione per tale tipo di prestazione (ad
esempio, per l’ENPAM nessun requisito minimo contributivo, per l’INPDAP e l’INPS 15
anni di contribuzione ovvero 5 anni di cui tre nell’ultimo quinquennio), nonché le ulteriori
condizioni previste dalla Gestione previdenziale di ultima iscrizione al momento del
verificarsi dell'evento o situazione invalidante
• Gli spezzoni contributivi minimi da totalizzare possono però essere inferiori a tre anni
( con l’art. 24 ,comma 19 del Decreto Legge 201/2011 dal 1° gennaio 2012 si possono
totalizzare tutti i periodi contributivi anche quelli inferiori ai tre anni) (In precedenza fino al
2008 non erano totalizzabili periodi inferiori a sei anni e fino al Decreto” salva Italia”periodi
inferiori ai tre anni)

La domanda di totalizzazione si presenta all’Ente presso cui da ultimo sono versati i contributi
previdenziali.
• Tale Ente è incaricato di svolgere un’istruttoria che consiste nel chiedere agli altri Enti
coinvolti il computo della quota di pensione di competenza e la verifica dei requisiti e nel
comunicare l’esito dell’istruttoria all’INPS
• All’INPS poi spetta il compito di pagare la pensione complessiva, costituita dalle quote a
carico degli Enti interessati
• Con la totalizzazione si ha un’unica pensione costituita dalle quote di pensione di rispettiva
competenza delle varie gestioni in relazione alla contribuzione accreditata; la pensione sarà comunque
corrisposta dall’INPS e materialmente e lo stesso INPS a versare l’assegno mensile che comprende le
quote liquidate dai vari Enti Previdenziali.

• La pensione del Fondo Speciale (Ambulatoriali e Generici) anche se a carico dell’ENPAM, sarà
corrisposta dall’INPS unitamente alla quota derivante dallo spezzone contributivo esistente presso le
altre gestioni (INPDAP o lo stesso INPS)

• La domanda di totalizzazione deve essere presentata prima di andare in pensione


Essa è quindi preclusa a chi già percepisce una pensione da un ente di previdenza obbligatoria, mentre se
si percepisce una pensione complementare o altra rendita quale polizza vita la domanda di totalizzazione
può essere espletata.

• La richiesta di pensione totalizzata si pone in alternativa rispetto alla ricongiunzione per cui ove
quest’ultima operazione fosse in corso, deve essere rinunciata e annullata contestualmente alla domanda
di totalizzazione.

L’aspetto sfavorevole in assoluto della totalizzazione è il seguente:

• nella totalizzazione la misura del trattamento pensionistico è determinata con le regole del sistema
contributivo, penalizzante rispetto al retributivo (Decreto legislativo 42/2006 art,4, comma 2)

• Tuttavia per chi abbia raggiunto i requisiti minimi per il diritto alla pensione in una singola cassa , la
quota di pensione sarà determinata secondo il sistema previsto da quella gestione , che potrebbe , anche
essere il più favorevole sistema di calcolo retributivo o misto (retributivo-contributivo)per i periodi di
rapporto di lavoro dipendente pubblico o privato, oppure con il metodo proprio dell’ENPAM (Circolari
esplicative del Decreto legislativo 42/2006 )
• Anche se le quote di pensione del Fondo Generale o dei Fondi Speciali totalizzate vengono
erogate dall’INPS, tutte le altre caratteristiche proprie della pensione ENPAM (in tema, ad
esempio, di requisiti e quote di reversibilità) rimangono invariate;mentre per quanto
l’adeguamento automatico annuale al costo della vita le quote di pensione del Fondo
Generale o dei Fondi Speciali totalizzate sono invece soggette al sistema di perequazione
automatica vigente per le pensioni INPS

• Per quanto la Coincidenza dei periodi contributivi che Per i medici e gli odontoiatri , dal
momento che con l’iscrizione agli Albi essi sono automaticamente iscritti al Fondo Generale
ENPAM, la possibilità di totalizzare appariva condizionata dalla contemporaneità dei periodi
di contribuzione, quindi in contrasto con quanto recita l’Articolo 1, comma 1 del Decreto
Legislativo 2 febbraio 2006, n.42 sulla totalizzazione che consiste nella possibilità di
cumulare i periodi assicurativi non coincidenti
La circolare esplicativa n. 69 del 9 maggio 2006 dell’INPS chiariva che il riferimento alla
coincidenza dei periodi assicurativi non avevano l’effetto di precludere il diritto alla
totalizzazione , ma semplicemente quello di puntualizzare che la contribuzione accreditata per
periodi coincidenti deve essere conteggiata una sola volta. Quindi L’iscrizione alla Quota A
del Fondo di previdenza generale dell’ENPAM non comporta in nessun caso l’esclusione
dalla facoltà della totalizzazione dei periodi contributivi
Ricongiunzione

• La ricongiunzione è un’istituzione che consente di riunire i periodi contributivi


maturati presso enti diversi e trasferirli presso un unico fondo con lo scopo di
ottenere un’unica pensione.

• Diversamente dalla totalizzazione e dalla totalizzazione retributiva la


ricongiunzione comporta un onere

• I periodi ricongiunti sono utilizzati come se fossero sempre stati versati nel fondo
in cui sono stati unificati e danno quindi diritto a pensione in base ai requisiti
previsti dal fondo stesso

• La domanda di ricongiunzione può essere fatta in qualsiasi momento prima del


pensionamento ed in caso di decesso dell’iscritto ancora in attività , anche i familiari
che hanno diritto alla pensione indiretta possono di ricongiunzione
Riferimenti normativi della ricongiunzione
• Legge 322/1958 ( Trasferimento dei contributi da INPDAP a INPS in alternativa al
trasferimento a ENPAM senza onere ) ( Legge abrogata dall’art 12, coma undecies
della legge 122/2010) (Legge ripristinata dalla Legge di stabilità- Legge 228/2012 -
che ha abrogato l’art 12 della Legge 122/2010)

• Legge 29/1979 (Trasferimento della posizione contributiva da INPDAP a INPS e


viceversa)

• Legge 45/1990 (Trasferimento dei contributi da INPDAP o da INPS a ENPAM e


viceversa)

• Sentenza della Corte Costituzionale 103/2001 (La valorizzazione dei riscatti degli
anni di laurea)

• Legge 122/2010 art 12 (La ricongiunzione da INPDAP ad INPS comporta onere)

• Circolare INPS N. 97 DEL 22/7/2011 ( chiarimenti sulla legge 122/210)

• Legge di stabilità 2013 Legge 24/12/ 2012 n. 228 ( Totalizzazione retributiva)


La ricongiunzione da INPS ( ex-INPDAP) a ENPAM e viceversa

• La ricongiunzione dall’INPS ( ex-INPDAP) all’ENPAM può essere richiesta presso il Fondo di


Previdenza Generale Quota A e serve, con i contributi da ricongiungere, ad aumentare la
pensione di base . Un iscritto che contribuisce alla Quota B può effettuare una
ricongiunzione ma i contributi ricongiunti confluiscono esclusivamente nella Quota A del
Fondo.

• La ricongiunzione dall’INPS ( ex-INPDAP) all’ENPAM può essere richiesta presso uno dei
Fondi Speciali ( Fondo Medicina Generale, Fondo degli Specialisti Ambulatoriali, Fondo degli
Specialisti Esterni) allorquando l’iscritto da un’attività di dipendenza passa un’attività
convenzionata.

• La ricongiunzione dall’ENPAM all’INPS ( ex-INPDAP) può essere richiesta dai medici


dipendenti che hanno versato contributi pregressi ai Fondi Speciali ENPAM ; in tal caso la
ricongiunzione serve ad acquisire anni di contribuzione che servono per anticipare il
pensionamento oppure per raggiungere il requisito minimo di 18 anni di contribuzione
prima del 1996, al fine di ottenere che il calcolo della pensione INPDAP o INPS venga
determinato con il metodo retributivo o misto retributivo-contributivo

• La ricongiunzione, soprattutto quella in base alla legge 45/1990, può risultare onerosa , a
tal punto da rinunciarvi . I contributi da ricongiungere spesso risalgono ad anni addietro
nel tempo e quindi di scarsa consistenza, tali da richiedere un onere non compensato da una
valenza economica maggiore agli effetti pensionistici.
Ricongiunzione presso i Fondi ENPAM
Requisiti
• La ricongiunzione puo’ essere richiesta entro e non oltre la data di presentazione
della domanda di pensione.
• La posizione contributiva presso il Fondo nel quale si intende ricongiungere deve
essere attiva.

Aspetti
• La ricongiunzione deve interessare tutti i periodi di contribuzione maturati, e non
una parte dei periodi, presso altre gestioni previdenziali presso le quali si è stati
iscritti. Tuttavia, i predetti periodi non devono essere stati utilizzati o liquidati.

• La ricongiunzione ha un costo che, tuttavia, può essere compensato totalmente o


parzialmente dall’ammontare dei contributi da ricongiungere, trasferiti dall’Ente
esterno.
• A decorrere dal 1° Gennaio 2001 gli importi versati a titolo di ricongiunzione sono
interamente deducibili dall’imponibile fiscale (art. 13 del D.lgs. n. 47/2000).
Ricongiunzione da ex- INPDAP a INPS
• La ricongiunzione da INPDAP a INPS , dapprima gratuita, successivamente in base
all’art. 12 della Legge 122/2010 è diventata onerosa
Considerazioni sull’art.12 della Legge 122/2010
Con questa legge si cercava di scoraggiare i dipendenti della pubblica amministrazione ( con Ente
previdenziale di riferimento INPDAP) a passare nel privato ( con Ente previdenziale di riferimento INPS)
dove le regole erano più favorevoli al fine del conseguimento della pensione in termini temporali. La legge
122/2010 fu infatti varata per evitare l'aggiramento di una precedente norma che fissava l'età della pensione,
per le donne del pubblico impiego, a 65 anni. Il Governo temeva che le donne effettuassero un passaggio
strumentale dei contributi da INPDAP a INPS per evitare questo innalzamento dell'età pensionabile non
prevedendo tuttavia alcuni effetti collaterali del provvedimento che colpiva molte persone ( tra cui molti
uomini)che avevano già fatto questo passaggio in tempi non sospetti ed anche anni prima.
Secondo la relazione presentata dal Ministero del Lavoro sarebbero 600 mila le persone in questa situazione
In capo medico la questione riguarda medici e odontoiatri dipendenti delle strutture sanitarie pubbliche che
sono passati a rapporto d’impiego nelle strutture private in qualità di dipendenti

• Paradossalmente dal 1 gennaio 2012 per effetto del decreto legge numero 201 del 6 dicembre 2011
"decreto salva Italia", poi convertito con modifiche nella legge numero 214 del 27 dicembre 2011,
l’INPDAP è confluito in INPS

• La legge di stabilità 2013 (Legge 24/12/ 2012 n. 228) cerca di porre rimedio anche a quella
situazione anomala venutasi a creare per effetto della Legge 122/2010 (di conversione del Dl
78/2010), che aveva abrogato la possibilità di trasferire gratuitamente i contributi da
gestioni alternative presso l'Inps come disponeva la Legge 322/1958
Totalizzazione retributiva
Riferimenti normativi della totalizzazione retributiva
• Legge di stabilità 2013 Legge 24/12/ 2012 n. 228

La legge di stabilità introduce una nuova istituzione alternativa alla totalizzazione e alla
ricongiunzione
Una nuova modalità di cumulo dei contributi volta a conseguire un’unica pensione sulla base dei
periodi assicurativi non coincidenti posseduti presso più forme di assicurazione obbligatorie,
esclusivamente per la liquidazione del trattamento pensionistico di vecchiaia, secondo le regole
di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di
riferimento

• La totalizzazione retributiva è una nuova modalità di cumulo alternativa alla totalizzazione e


alla ricongiunzione
• La totalizzazione retributiva è una via di mezzo tra la totalizzazione e la ricongiunzione
• Non comporta oneri di spesa. E’ gratuita
• Essa riguarda i medici della dipendenza pubblica ( con riferimento previdenziale INPDAP)
che sono passati alla dipendenza privata( con riferimento previdenziale INPS) ed i medici
iscritti alla Gestione Separata INPS( Es. Specializzandi- Co.Co.Co.)
• Se un medico o odontoiatra dipendente presso un’azienda sanitaria ( dipendenza pubblica) ha
trasferito la propria attività lavorativa presso una struttura privata in qualità di dipendente (
dipendenza privata) potrà far valere il cumulo dei propri contributi versati ad INPDAP e
versati ad INPS per raggiungere i requisiti validi per il diritto alla pensione di vecchiaia,di
anzianità, di inabilità ed indiretta
• La totalizzazione retributiva può interessare anche i medici e odontoiatri già iscritti alla
Gestione Separata INPS non già pensionati ( Es. Specializzandi – Medici e odontoiatri con
rapporto di collaborazione coordinata e continuativa Co.CO.CO.) . Essi possono richiedere il
cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti per ottenere un’unica pensione.

Aspetto sfavorevole
• Gratuità di ricongiunzione ma pensione più bassa
• Non si otterrà la pensione così come calcolato con l’istituto della ricongiunzione, ma una
pensione più bassa
• Infatti per quanto ciascun Ente( INPDAP-INPS) procederà a calcolare la quota di trattamento
spettante con il sistema di calcolo retributivo , il calcolo finale non sarà lo stesso di quello che
si sarebbe ottenuto con la ricongiunzione , perché ciascun Ente calcolerà la pensione sulla
base delle rispettive retribuzioni. Non si otterrà una pensione basata unicamente sulla
media degli stipendi degli ultimi anni , ma una parte sarà legata all’importo delle retribuzioni
risalenti anche molti anni addietro relative al rapporto previdenziale e di impiego precedente
al nuovo rapporto ( da INPDAP ad INPS)

Potrebbero piacerti anche